Animerama: Storia dell’Animazione Giapponese; intervista a Maria Roberta Novielli
Maria Roberta Novielli ha presentato durante l’ultima edizione del Future Film Festival di Bologna, terminerà proprio oggi, il suo ultimo lavoro: Animerama: Storia dell’Animazione Giapponese, volume edito dall’editore Marsilio che riprende e organizza la sua esperienza pluridecennale in questo campo.
Specializzata in Cinema presso la Nihon University di Tokyo, l’autrice insegna discipline legate al cinema e alla letteratura giapponese, oltre che ai processi multimediali asiatici, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, curatrice del sito AsiaMedia e organizza e dirige il Ca’ Foscari Short Film Festival, ha già realizzato diverse monografie sul mondo giapponese e sul suo cinema, tralasciando volutamente il mondo dell’animazione per il quale riteneva necessario un’opera a se stante che ora ha completato chiudendo il cerchio della sua esperienza culturale.
Centro della riflessione di questo volume è la specificità del modello giapponese, uno die pochi, se non l’unico, grande stato ad esser sfuggito alla colonizzazione Occidentale ed aver mantenuto una sua specificità storica e culturale ma, nello stesso tempo riuscendo ad assorbirne e filtrarne la cultura, soprattutto europea, rielaborandola in maniera autonoma ed a volte sorprendente.Senza lasciarsene omogeneizzare
“Nella storia mondiale dell’animazione il Giappone rappresenta inoltre un caso unico, per l’entità del suo successo produttivo e distributivo e, soprattutto, per il miracoloso (e tuttora inesplicabile) cocktail artistico che ha sotteso tale enorme successo. A partire dal pre-cinema fino a oggi, il volume ripercorre quindi lo sviluppo e le vicende dell’animazione giapponese, attraverso i suoi protagonisti, le logiche produttive, ma soprattutto nelle sue intersezioni con la cultura e la società nipponica di cui ha tradotto nel tempo ogni tensione e mutamento. «Al suo interno si delinea incisivamente il come, il quando e il valore di una produzione tutt’intera, in un modo che ci permette di ricomporre la frammentarietà precedente», spiega ancora Bendazzi. Accanto ai nomi più noti al pubblico italiano, scorrono i profili di artisti e sperimentatori che hanno contribuito a rendere questa storia unica e meravigliosa.”
Dagli emakimono al mondo di Osamu Tezuka, al ruolo del “Centro artistico Sogetsu” creato da Teshigahara Hiroshi negli anni sessanta, al lavoro degli autori indipendenti che si applicavano alla Puppet Animation come Kihachiro Kawamoto e Tadanari Okamoto fino allo sviluppo del fenomeno degli Animerama, lungometraggi erotici in voga a cavallo degli anni sessanta e settanta,
al progressivo sviluppo del ruolo dellaToei e dei grandi gruppi, fino alla sperimentazione videoartistica dell’inizio di questo millennio, con approfondimenti sulla figura di Satoshi Kon, lungo excursus sullo Studio Ghibli, il libro ricostruisce, con passione e zelo cinefilo, nomi e atività di autori poco noti oltre i confini dell’Impero del Sol Levante.
ANIMERAMA – STORIA DEL CINEMA D’ANIMAZIONE GIAPPONESE
Maria Roberta Novielli.
Marsilio, pp. 256, € 24
Potete trovare un’ulteriore approfondimento dedicato all’opera su questa pagina.