Future Film Festival 2013: il Programma da Monster & Co 3D, a Gisaburo Sugii.
E’ iniziato oggi la 15° edizione del Future Film Festival 2013 di Bologna manifestazione che “sconvolgerà / coinvolgerà” la città delle Torri dal 12 al 17 Aprile prossimo. La parola d’ordine di quest’anno, presente nelle cinque cartoline che hanno scandito l’attesa della manifestazione è:
Davvero numerose le pellicole che verranno presentate durante la manifestazione, provenienti da ogni parte del mondo.
Nella competizione per il Platinum Grand Prize si sfideranno ben
Dieci Film fra le quali troviamo alcuni autentici blockbuster nipponici ed opere coreane e spagnole ed argentine di grande interesse. I film sono presentati tutti in Digitale con sottotitoli in Italiano.
Padak
di Dae-hee Lee, Corea del Sud, 2012. (78′)
Da pesciolino libero nell’oceano, uno “sgombro” si ritrova preso in una rete da pesca e portato nell’acquario di un ristorante di pesce crudo. Appena arrivato nell’acquario, tenta in qualsiasi maniera di scappare e cerca con accanimento una via di fuga. Anche la scettica e pessimista “vecchia sogliola” proviene dall’oceano, a differenza degli altri pesci dell’acquario che sono stati allevati nei vivai. Come superstite più anziana dell’acquario, la vecchia sogliola praticamente comanda sugli altri pesci grazie alla sua esperienza nel sopravvivere. Per lei però, la protesta dello sgombro e il suo desiderio di fuggire dall’acquario rappresenta una minaccia al proprio potere.
O Apóstolo
di Fernando Cortizo, Spagna, 2012.(‘8o)
O Apóstolo è un racconto di mistero, avventura, terrore, humour e fantastico. La storia narra del viaggio di Ramón un detenuto scappato di prigione e rifugiatosi in un isolato villaggio di montagna lungo il “Cammino di Santiago”, alla ricerca di un tesoro nascosto anni prima. Nonostante all’inizio il paese sembri abitato solo da pochi vecchi, si rivela essere sopravvissuto ad una maledizione che si rinnova da oltre 600 anni. Presto Ramón scopre che gli innocui vecchietti sono in cerca di anime da scambiare con la lugubre mietitrice stessa. Iniziano così le sue disavventure per cercare il tesoro, comprendere i misteriosi eventi che hanno luogo nel villaggio e salvare la propria vita.
The Life of Budori Gusuko
di Gisaburo Sugii, Giappone, 2012 (76′),
Il giovane Budori Gusuko vive felicemente con i suoi genitori e la sorellina Neri nella foresta di Ihatove. L’arrivo di un gelido inverno, però, finisce per strappargli via la sua famiglia: Budori perde i genitori e la sua sorellina viene rapita in una notte ventosa. Rimasto solo, Budori è costretto ad abbandonare casa sua e a cercare nuovi orizzonti in campagna e nella città di Ihatove, dove cresce forte grazie al duro lavoro. Durante questo lungo viaggio si imbatte in diversi personaggi che finiscono per influenzare il corso della sua vita.
Lee’s Adventure
di Frant Gwo, Cina, 2011. (’91)
Lee soffre di una rara malattia psicologica, un disturbo nella percezione del tempo (TPD) che lo rende incapace di percepire il passare del tempo. Lee svolge un lavoro noioso e il suo più grande interesse è giocare ai videogiochi: questa passione gliel’ha trasmessa suo zio, che gli ha lasciato un misterioso disco contenente un videogioco. Suo zio riteneva che chiunque fosse riuscito a terminare il gioco avrebbe aperto un varco spazio-temporale. L’incontro con una ragazza, Wang Qian, sconvolge la vita di Lee. Anche lei soffre di TPD, per questo riesce a comprendere Lee più di chiunque altro: quando sboccia il loro amore, i due decidono di mettersi insieme. Sfortunatamente la tragedia è pronta a colpire e la loro felicità si interrompe bruscamente: Wang Qian muore in un incidente stradale dopo che Lee ha litigato con lei. Così il mondo di Lee crolla. Colpito dai sensi di colpa e dalla disperazione si abbandona a un’idea folle: completare il videogioco lasciatogli dallo zio, aprire il varco per i viaggi nel tempo e salvare la sua ragazza. Da quel momento in poi Lee si imbarca in un viaggio straordinario.
Wolf Children
di Mamoru Hosoda, Giappone, 2012.(117′)
A Liar’s Autobiography: The Untrue Story of Monty Python’s Graham Chapman 3D
di Graham Arthur Chapman, Regno Unito, 2012. (85′)
“Il cadavere più prolifico dai tempi di Elvis!”
Solo i Monty Python potevano escogitare una reunion post-mortem.
E’ ufficiale e finalmente possiamo annunciarlo, il folle documentario A Liar’s Autobiography: The Untrue Story of Monty Python’s Graham Chapman sarà proiettato in anteprima al FFF 2013.
Realizzato con un mix di diversi stili di animazione ed inframmezzato da materiali d’archivio live action, il film adatta con la libertà tipica del gruppo l’autobiografia di Chapman, più conosciuto come “il Monty Python morto”.
Per farla breve, “Graham Chapman è nato, è andato a Cambridge e ha incontrato John Cleese, ha fumato la pipa, è diventato dottore, è diventato un Python, ha deciso di essere gay (al 70%, secondo una diagnosi fatta su se stesso), si è ubriacato un bel po’, ha smesso di essere ubriaco, ha fatto qualche film, ha fatto un po’ di sesso (un bel po’, a dire il vero), e si è trasferito a Los Angeles. Infine, è stato rapito dagli alieni e portato nello spazio (uhm, questo forse è successo in un film).
Tutti i Monty Python doppiano se stessi più altri personaggi: in particolare Michael Palin interpreta la Regina Madre e Terry Gilliam Aleister Crowley. Guest star Cameron Diaz nella parte di Sigmund Freud.
009 Re: Cyborg
di Kenji Kamiyama, Giappone, 2012. (103′)
Quando la guerra per l’affermazione della giustizia è terminata i 9 Cyborg sono scomparsi dal proscenio della storia, dimenticati da tutti hanno continuato la loro vita. Nel 2013 diversi grattacieli in varie parti del mondo subiscono attentati suicidi, senza che vi sia un apparente collegamento fra loro. Dopo trent’anni i nove eroi sono costretti a riunirsi di nuovo per affrontare questa oscura minaccia. I nove cyborg sembrano sempre gli stessi, ma la società che li circonda è radicalmente cambiata, in quanto ha la stessa idea di “giustizia” in cui loro credevano…
Qual è ora il loro ruolo nel mondo?
Ánima Buenos Aires
di María Verónica Ramírez, Argentina, 2012. (’95)
Humor, tango ed emozione si fondono in un film che rivela l’anima nascosta di Buenos Aires attraverso lo sguardo acuto dei più importanti artisti dell’animazione e della grafica argentina. Ánima Buenos Aires è composto da quattro episodi, corrispondenti ciascuno ad un diverso punto di vista, ad un luogo peculiare di questa splendida città, in cui il tango ha il ruolo di protagonista principale, insieme alla musica e alla danza. L’animazione 2D, il collage e fotomontaggio, stop motion e stencils si mescolano attraverso un abile utilizzo di ironia, surrealismo e poesia, che dà vita ad un film di straordinaria ricchezza stilistica e concettuale.
Consuming Spirits
di Christopher Sullivan, USA, 2012. (136′).
Earl Gray, è uno speaker radiofonico notturno in una cittadina degradata, della sfiorita Gentian Violet, che si occupa della madre, colpita dal morbo di Alzheimer, Victor Blue è l’ amante saltuario di Gentian. Il film narra le loro vite. Una sera, mentre sta guidando sull’autostrada verso casa, Gentian investe una suora. L’incidente scatena una serie di eventi che rivelano una lunga e contorta storia tra Gentian, Earl e Victor, riguardante disfunzioni familiari, affidamento e vecchie ferite desiderose di guarire. Le complesse emozioni dei protagonisti svelano piccole tragedie e trionfi della vita.
Approved for adoption
di Laurent Boileau, Francia – Belgio, 2012.(’75).
Jung è un fumettista di 42 anni, secondo il suo stato civile. Jung preferisce collocare la sua nascita all’età di 5 anni, quando un poliziotto lo trovò a vagabondare da solo per le strade di Seoul. Lui è uno dei 200.000 coreani adottati sparsi nel mondo. Jung decide di ritornare per la prima volta nella Corea del Sud, con lo scopo di respirare l’aria del suo Paese, percorrere la terra dei suoi antenati, e magari trovare tracce della sua madre biologica. Questo viaggio di riconciliazione con le sue radici e con sé stesso conduce il nostro protagonista a ricordare, con l’animazione, il bambino che era una volta e il faticoso percorso che lo ha fatto crescere.
Fuori Concorso saranno presentati alcuni interessanti film fra cui ovviamente spicca il capolavoro di Anca Damian, vincitore del Cristal per il Miglior Lungometraggio al festival di Annecy nel 2012, anche in questo caso i film sono presentati in Versione originale, digitalizzata, con sottotitoli in italiano.
Rainbow Fireflies
di Kounosuke Uda , Giappone, 2011.(104′),
CRULIC – The Path to Beyond
di Anca Damian, Romania – Polonia, 2011.(75′).
Polonia, 11 luglio 2007. Il portafoglio di un importante giudice polacco, contenente alcune carte di credito, viene rubato. Daniel Claudiu Crulic, cittadino rumeno, viene incolpato del furto. Arrestato e portato nella prigione di Cracovia, l’uomo professa la sua innocenza, dichiarando che era in Italia il giorno del furto. Il biglietto dell’autobus e il registro col nome dei passeggeri confermerebbero la sua estraneità alla vicenda. Al fine di attirare l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica inizia uno sciopero della fame. La sua protesta e il suo calvario però sembrano passare inosservati.
Sembramo.
Painted Skin: The Resurrection
di Wuershan, Cina, 2012. (130′)
Yugo & Lala
di Yunfei Wang, Cina, 2012. (80′)
La precoce Yugo, una bambina di campagna di dieci anni che studia arti marziali, incontra un “ligre”, una creatura metà leone metà tigre, che si presenta come Lala. Scioccata di riuscire a comprendere il linguaggio animale, Yugo insegue Lala su una montagna dove una Balena Nuvola li inghiotte entrambi. All’interno del suo enorme ventre, si trovano svariate creature eccitate dall’idea di andare nel Paradiso Animale, un regno fantastico che accoglie solo 99 eletti ogni dieci anni. Gli esseri umani, però, non sono ammessi nel regno: quelli che vi rimangono per più di tre giorni si trasformano per sempre in animali. Per tornare a casa, Yugo cerca l’aiuto dell’apparentemente feroce Zio Orso, un orso grigio dalla lingua tagliente ma dal cuore gentile. Mentre il tempo di Yugo sta per scadere, lei e Lala scoprono il subdolo piano del Generale Tigre: aprire un portale magico nel mondo di Lala e trasformare ogni essere umano in un animale. Appena gli amici di Yugo vengono trasformati in animali uno a uno, disperatamente cerca un modo per distruggere la porta tra i due mondi… solo per scoprire che la sua nuova amica Lala è di fatto il portale.
Mass Effect: Paragon Lost
di Atsushi Takeuchi, Usa – Giappone – Canada – Corea del Sud, 2012. (84′)
Gli aficionados dell’innovativa franchise di Mass Effect non possono perdersi questa straordinaria esperienza cinematografica nata dalla memorabile collaborazione fra la leggendaria BioWare e la visionaria Production I.G. Mass Effect: Paragon Lost, il prequel del videogiogo campione di incassi Mass Effect 3, segue i primi passi della carriera del Marine dell’Alleanza, James Vega, quando guida in battaglia una squadra d’elite delle Forze Speciali contro una misteriosa minaccia aliena. creature note come i Collezionisti. Di stanza presso una colonia di un remoto sistema stellare, Vega e le sue truppe devono proteggere i coloni dagli invasori alieni che hanno intenzione di rapire gli umani per scopi sconosciuti. In inferiorità numerica e militare, Vega deve radunare i suoi per difendere la colonia – anche a costo di un sacrificio estremo.
The Lords of Salem
di Rob Zombie, USA, 2012.(101′)
Ma del festival fanno parte anche le manifestazioni dedicate ai Corti, il programma del FFShort meriterebbe una nota a se stante, l’interessante Future Film Kids, gli Speciali, gli Incontri, fra cui quello con Bruno Bozzetto, recentissimo vincitore del prestigioso premio ASIFA i Focus, le Follie Notturne, only for fan, gli Special Event, in uno di questi sarà presentato la nuova edizione in 3D dell’oramai classico della Pixar, Monster & Co 3D, e tutte le altre sorprese che riserva l’ampio programma che si può trovare sul rinnovato sito ufficiale del Future Film Festival.
Inoltre è certamente da segnalare la presentazione Martedì 16 Aprile 2013 alle ore 14:30 presso il Cinema Lumière del documentario dedicato al Maestro del cinema giapponese, e del cinema mondiale, Gisaburo Sugii regista di Guskou Budori no Denki. Il documentario ne ripercorre la carriera attraverso interviste alle più importanti personalità del mondo degli anime, da Osamu Tezuka a Yasuo Otsuka, da Rintaro a Masao Maruyama.
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