Japan Expò 2012: intervista ad Haruhiko Mikimoto ( Gundam 0083, Macross, Ecole du Ciel)
Uno dei principali ospiti d’onore della Japan Expò 2012, per i festeggiamenti del Trentennale del Mondo di Macross, è stato Haruhiko Mikimoto, il character designer principe della grande saga di fantascienza presente per due giorni a Parigi, impegnato in conferenze ed incontri il gruppo francese Manga – News è riuscito ad intervistarlo sul suo rapporto con il regista Shoji Kawamori ( Macross , Basquash! , Aquarion Evolution ) sul suo lavoro sui manga Macross 7 Trash, Gundam École du Ciel, sulla sue preferenze fra il ruolo di chara designer, mangaka ed illustratore.
– Manga News: Buongiorno signor Mikimoto e grazie di aver accettato questa intervista. Per iniziare potreste dirci che cosa vi ha spinto a diventare chara-designer ed illustratore ?
– Haruhiko Mikimoto In effetti io non ho mai voluto diventare un chara-designer od un illustratore. Fin dalla mia infanzia mi è piaciuto disegnare ma non ho mai pensato di intraprendere la carriera del professionista.
La mia carriera è iniziata quando un’amico dell’università è entrato nello Studio Nue, il gruppo che ha creato Macross. Questo amico non era altri che Shoji Kawamori colui che ha ideato il progetto Macross e principale Mecha designer della serie. Ho iniziato a capire che avrei potuto a lavorare in questo ambiente andando a trovarlo nel suo posto di lavoro, osservando le sue creazioni, in questo modo, attraverso le mie visite a Shoji ho capito che avrei voluto lavorare nell’animazione. La mia propensione si è rafforzata anche grazie al film Space Cruiser Yamato ed alla prima serie di Gundam ( Gundam 0079) opere che hanno rivoluzionato l’animazione giapponese ed in particolare l’animazione di fantascienza indirizzata verso gli adulti ( Argomento su cui ha molto insistito anchenella conferenze N.D.Red.). Questi due anime mi hanno fatto apprezzare meglio le molteplici possibilità dell’animazione. Sono entrato nello Studio Nue grazie al mio amico Kawamori ed ho iniziato a lavorare proprio su Macross, ho avuto diversi problemi all’inizio, perchè non avevo esperienza nel campo, non ho mai fatto degli studi artistici, nè per quanto riguarda sui colori nè sulle illustrazioni. Soltanto alcuni anni dopo, quattro, cinque anni dopo, ho iniziato a comprendere che questa sarebbe potuta essere la mia professione. Prima di allora non mi ero prospettato una carriera professionale in questo campo.
– Voi avete realizzato l’adattamento della serie animata Macross 7: Macross 7: Macross 7 Trash, un manga che presenta alcune differenze rispetto l’anime. Quali elementi in più avete inserito nel manga?
– Inizialmente il progetto era quello di fare un manga, Macross 7 Trash, molto più simile all’anime, con gli stessi personaggi, la stessa trama. Però mentre il manga veniva lanciato il nostro editore chiese se fosse possibile creare un’opera vicina al mondo di Macross 7 ma che avesse dei protagonisti e una trama differenti è per questo che vi sono delle differenze fra manga ed anime.
Ma a parte questo era la prima volta che creavo un progetto legato al mondo di Macross senza l’apporto dei miei colleghi ed avevo ovviamente alcuni alcuni problemi, dovevo cambiare dei particolari tenendo conto della mia visione particolare. Un’esempio, era Shoji Kawamori, mecha designers della serie, ad occuparsi delle Valkyrie nell’anime e poichè non mi sentivo in grado di offrire al pubblico una Valkyrie adeguata ho deciso di evitare di usarle nel manga. Ecco il motivo per il quale questi mezzi mancano nel manga.
Ma c’erano alcuni temi che volevo inserire ad ogni costo nel manga, come l’introspezione dei personaggi, i loro dubbi, il ruolo della musica, i sentimenti, le relazioni fra i personaggi.
– Voi avete lavorato sulla saga di Gundam. Vi considerate un fan di questa serie ?
– Oggi non mi posso considerare un fan di Gundam, ma questo semplicemente perchè la saga è diventata così grande, ed articolata che non riesco a comprenderla tutta. Per contro posso dire che io sono e rimango un fan della prima serie, quella del 1979. Quella che vidi quando ero giovanissimo.
Non posso far critiche al mondo di Gundam attuale, ma perchè non lo conosco nel suo complesso. Detto questo aggiungo che l’ultima serie che ho visto fino ad oggi, Gundam Unicorn, mi piace molto.
– Avete iniziato a lavorare nel mondo di Gundam, con la serie OAV Gundam 0080 War in The Pocket. Come è andata questa vostra prima esperienza ?
– Ero fortemente intimidito. Si trattava della saga che mi aveva indotto ad entrare in questo mondo. Devo dire però che sono stato dispiaciuto di trovarmi ad essere impiegato, io che solitamente ero impegnato per disegnare giovani adulti o ragazzi, su figure di anziani e bambini. Non è stato facile adattarsi, lo staff e la regia non lasciavano molto spazio all’inventiva, ma d’altra parte mi ha aiutato a crescere.
– Così come avete realizzato un manga su Macross avete creato un manga sul mondo di Gundam dal titolo, Gundam : Gundam – École du Ciel. Secondo voi cosa avete apportato alla cronologia dell’Universal Century ??
– Ho cercato di agire più sulle sfumature, ad esempio individuando come personaggi principali solo delle ragazze. Inizialmente pensavo che l’editore rifiutasse questa impostazione, ma sono stato così determinato nel sostenerla che hanno subito accettato.A parte questi elementi la storia che di per se stessa è originale continua a ruotare facendo perno su alcuni episodi della storia di Gundam che sono ben noti. E’ un complemento al mondo di Gundam, non un’elemento necessario. ( si tratta di una cosiddetta Side Storie N.d.R.)
– Siete chara designer, illustratore, mangaka. Quali sono per voi i contenuti propri di ciascuno di queste vostre attività.
– Anzitutto posso dire che nel mio lavoro di chara designer, in animazione, il mio disegno è ripreso da altre persone, per essere trasformato e animato e se tutto va bene per me è come ricevere un dono. Detto questo lavorando come chara designer sento comunque la frustazione di non poter realizzare da solo quel che desidero fare, in quanto dopo un pò i personaggi finiscono per sfuggirti di mano. Lavorare come Chara design non è del tutto in linea con il mio carattere.
Quel che trovo maggiormente interessante nel mio lavoro di mangaka è la possibilità di sviluppare interamente dalla A alla Z diversi passaggi dei miei manga soprattutto per quanto riguarda i personaggi. Non mi piace realizzare i mecha ed è per questo ho degli assistenti che realizzano un lavoro migliore rispetto a quel che potrei fare io. Rispetto ai lavori di Chara Designer nel disegno dei manga esprimo maggiormente la mia personalità. Quel che è complicato nel manga è che i disegni sono destinati ad esser letti, non si tratta di un disegno semplicemente da dover contemplare in cui si fà attenzione solo al layout. Il lettore deve essere spinto a girare le pagine. Bisogna fare attenzione a tutta una serie di elementi diversi dal disegno puro. In un certo qual modo mi sento forzato nel mio lavoro ad aggiungere alcuni elementi.
Infine per quanto riguarda il mio lavoro di illustratore, per me è un lavoro davvero piacevole relizzare illustrazioni. Quel che è meno chiaro però è che vi sono dei modelli, l’impegno va remunerato, delle correnti, e che una volta finito il disegno è terminato. Non possiamo tornare indietro. Non siamo, nessuno di noi lo è, completamente liberi di disegnare quel che vogliamo, dobbiamo considerare questi elementi. Queste sono le principali difficoltà che si trova davanti l’illustratore. Molto spesso le illustrazioni ci sono richieste ( a pagamento) per quanto mi riguarda io disegno per divertimento.
– Mentre lavoravate su Gundam – Ecole du Ciel avete iniziato, in parallelo, un nuovo manga ambientato nel mondo di Macross, dal titolo Macross The First. Come avete gestito questi due lavori. Cosa ci potete dire su questo secondo manga ?
– Lavorare su due serie in parallelo non è facile. Al momento stò dando la priorita a Macross The First e per questo Gundam – Ecole du Ciel sembra esser rallentata, ma in effetti ho già in mente quale sarà il suo finale ma non ho potuto realizzarlo per mancanza di tempo. Mi occorre un pò di tempo per riprendere a lavorare, quando passo da un’opera all’altra.
Macross The First riprende la storia della serie originale ma ho scelto di tagliare diversi elementi e di riprenderne altri che erano stati tagliati in quel periodo. Ed ho deciso di non deludere i fan di Macross e dei Mecha che non ne avevano trovato in Macross 7th Trash, questa volta le Valkyries avrannoun ruolo particolare. Spero che un giorno avrete la possibilità di leggerlo in Francia.
Mikimoto era presente nella Japan Expò accompagnato da Takashi Watanabe, giornalista della rivista Animage con il quale ha tenuto le sue conferenze.
Fonte Consultata:
Manga News