Davide Castellazzi Consulente editoriale di Gundam The Official Fact File
Una bella informazione che il nostro utente Black Tri Star ci ha fornito: oggi è riuscito ad acquistare il pimo volume della collana Gundam The Official Fact italiana a Vicenza quanto ci riferisce è di grande interesse:
Si tratta di un volumetto di 64 pagine, con previsione bisettimanale. Il prezzo del volume è di 6,99. Consulenza editoriale di Davide Castellazzi.
Davide castellazzi è un noto editorialista, esperto di fumetti, manga, già curatore di testate per la Planet Manga, ha importato in Italia i primi manga di Gundam, a lui si deve l’importantissima collana di Manga 2000, e altri successi editoriali, da tempo collabora con la De Agostini, nel settore Anime, e per la Walt Disney per la quale ha curato numerosi albi.
Esperto e appassionato del mondo del Gundam Davide Castellazzi ha rilasciato a suo tempo un’intervista a Tiscali News sul mondo di Tomino e sul Robottone Bianco, ve la riproponiamo…
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– Come può un robot gigante e armato essere il veicolo di un messaggio di pace?
– “Non è il robot armato il veicolo di pace. Al centro della storia di Gundam c’è l’uomo che si porta dietro un pesante fardello: costruire una società e poi distruggerla. La guerra viene descritta in modo drammatico e realistico. Tomino utilizza un prodotto di largo consumo per lanciare un forte messaggio pacifista. La grande vittoria è descrivere la guerra così com’è, anche se in un contesto di robot, per fare antimilitarismo”.
– Lei in più parti del suo libro mette in evidenza il solco netto che l’uscita di Gundam segna con il filone dei “robotoni”. Quali sono le novità del cartone animato?
– “Gundam non è il robot, ma è un prototipo di serie. E’ come un carro armato dei giorni nostri che viene testato per poi essere riprodotto in centinaia di pezzi. Mentre Mazinga, ad esempio, è singolo e soprattutto onnipotente. Gundam si differenzia poi perché è facilmente distruttibile e il suo pilota è più umano e si muove all’interno di un mondo dove ci sono altri piloti e altri robot”.
– Lei scrive: “Tomino punta in particolar modo su due aspetti: i robot come mezzi meccanici e il dramma dei personaggi”. Qual è l’aspetto drammatico?
– “Non ci sono eroi, ma persone costrette a svolgere un lavoro sporco ovvero la guerra. Il protagonista, Amuro Rei, diventa casualmente il pilota di Gundam, ma non si diverte a combattere. Caso più unico che raro nei cartoni animati, Amuro arriva a lasciare la Base Bianca. E’ un personaggio reale che ha crisi di nervi per il lavoro che svolge. E questo è molto innovativo. Anche la federazione terrestre che dovrebbe rappresentare i buoni perché opposta alla dittatura di Zeon alla fine così buona non è perché in origine ha gestito le colonie come l’Inghilterra gestiva le colonie americane”.
– Parliamo delle influenze delle serie di fantascienza “made in Usa” come Star Troopers, La luna è una severa maestra e La fanteria dello spazio.
“Tomino ha assorbito degli spunti da queste serie. Evidenti soprattutto i riferimenti a Heinlein e al suo La luna è una severa maestra, ma lo stesso autore di fantascienza statunitense si era ispirato alla Guerra d’indipendenza americana. Ci sono delle idee di cui tutti si cibano”.
– L’impatto del cartone animato in Italia?
– “Nel 1979 eravamo bombardati dalle produzioni giapponesi. Atlas Ufo Robot ha lasciato il segno più profondo perché è stato il primo ad essere trasmesso. In Giappone invece Mazinga era più popolare di Goldarke. Gundam nel tempo però ha lasciato una traccia indelebile perché i suoi contenuti erano più maturi. Nonostante sia stato concepito per un pubblico di giovanissimi, se un adulto guarda questo cartone animato ancora oggi non trova ingenuità perché l’universo descritto è molto coerente. Questo non può valere, ad esempio, per Mazinga”.
– Dal cartone al fumetto manga quali le differenze?
– “Cambia molto perché il manga può non rispettare fedelmente l’anime. Nel 1979 uscì il primo anime per ragazzini che era ridicolo, poi si è perfezionato e ha prese strade diverse. C’è il manda di Kazuhisa Kondo che è una trasposizione nel cartaceo dell’anime. Invece quello di Yoshikazu Yasuhiko è differente perché il mangaka ha creato il suo Gundam. Il successo del manga è dovuto a questo modo di essere al tempo stesso uguale e diverso dall’anime”.
Perché, a distanza di trent’anni, il mito di Gundam resiste?
“Ha un piano narrativo validissimo e segna una svolta. Ha calato nella realtà dei robot giganti tematiche importanti. E’ stato uno snodo e un punto di svolta che si è manifestato nella lunga distanza. Ci sono anime che ottengono un successo immediato ma poi finiscono per essere dimenticati, la storia di Gundam è stata opposta”.
Un ringraziamento a Zooropa degli Starsubber per la segnalazione di questa l’intervista.
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Sulle pagine di Faith sono state pubblicate le primissime immagini della cover della pubblicazione De Agostini…
Discussione del Forum: De Agostini: Gundam The Official Fact File nelle edicole Italiane
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