Inside Rai 4! Intervista allo Staff di Rai 4!
Sulle pagine del nostro forum – come su gran parte della rete – è già apparsa ma è obbligo riportare anche nell’abito del blog la bella intervista che lo staff di Animeclick ha ottenuto da Rai 4
Un’intervista piuttosto lunga che sullo stesso gruppo di Animeclick , come si può vedere, è stata spezzata in due parti.
Una intervista accompagnata da un video che ci porta all’interno di Rai 4.Dei suoi uffici e della sua vita.
Inside Rai 4 , dunque, parlando con lo staff che lavora con e intorno alla figura del direttore Carlo Freccero…coloro che fanno marciare Rai 4 giorno per giorno chi si dietro la programmazione di Rai 4: Massimiliano Morelli, Leopoldo Santovincenzo ed Enrico Platania
Ad intervistarli Pulisan
• Pulisan per AnimeClick.it: AnimeClick.it oggi incontra nuovamente Carlo Freccero…
Carlo Freccero: …per discutere di animazione con Massimiliano Morelli e Leopoldo Santovincenzo mentre siamo alle prese con il palinsesto di Luglio, discutendo come piazzare l’ultimo passaggio del “Castello errante di Howl”, se metterlo contro le partite oppure no…questo è il tema della discussione. Chiaro?
• Certo…l’ultima volta ci siamo sentiti 5 mesi fa. Iniziamo proprio su questo scarto temporale: la scorsa volta lei ha parlato di Rai 4 come di un canale ancora in fase embrionale, disse che “è un esperimento ma stiamo uscendo dalla sperimentazione”. Cosa è cambiato in questi 5 mesi?
No, c’è stata la conferma della linea editoriale…cosa vuol dire questo: che la rete per essere visibile, per comparire, per avere uno spazio nella molteplicità di canali che stanno nascendo deve avere in qualche modo una forte editorialità. Cosa vuol dire editorialità: vuol dire che deve avere una coerenza: la forza principale di una rete di questo tipo, non avendo dei prodotti di primo passaggio è quella di avere un’architettura coerente che possa far distinguere la rete dalle altre. Chiaramente il risultato più eccellente lo dimostrano i giorni in cui abbiamo dei generi molto forti, definiti, che hanno permesso alla rete di arrivare a dei risultati economicamente forti. Questi giorni sono l’appuntamento con il fantasy e le sue declinazioni al giovedì e la serie del martedì, calcolando che Supernatural non è una serie “principe” ma comunque sta dando una stabilità agli ascolti, anche se nel giovedì aveva creato dei successi formidabili. Gli altri giorni estremamente “caratterizzati” sono due: il lunedì ed il mercoledì, il lunedì con l’action-crime ed il mercoledì con il film di Rai 4, diciamo il film più importante, il più “semi-generalista”. Ma sempre però un film dove i generi principali sono presenti, un genere però ibridato con altri generi…cioè quando io parlo del film del mercoledì intendo per esempio “Traitor”,“La mia super ex-ragazza”, “Nella morsa del ragno” eccetera…cioè film che sono un po’ più “larghi” ma dove il genere di Rai 4 è presente. Quindi abbiamo quattro giorni veramente costanti: crime, action-crime, fantasy, seriale, il “filmissimo” più ampio però sempre con l’impronta di Rai 4 per finire con il venerdì con “Battlestar Galactica”. Con i suoi pregi e difetti: pregi dovuti al fatto che ci da una forte connotazione, difetta però nell’essere una serie con un pubblico estremamente profilato, particolare, ma che è stato fondamentale a livello strategico, a livello d’immagine, per caratterizzarsi. Quindi abbiamo definito, in questi cinque giorni della settimana, i generi e la scrittura di questi prodotti, che sono tipicamente di Rai 4. Il sabato e la domenica invece occorre rifondarli, per un motivo molto semplice: non sono giorni dove il consumo del digitale è forte come gli altri e lavoriamo di contro-programmazione, e siamo obbligati a sottostare alle regole di quello che è il coordinamento palinsesto, e spero che questa cosa si possa risolvere a partire dall’autunno prossimo programmando i life-drama e generi che non sono i tipici di Rai 4 ma che dovrebbero allargare il target della rete.
• Prima o poi comunque Rai 4 dovrà passare ad una “seconda fase”, una presa di coscienza maggiore, una maturità. E questa seconda fase è subordinata ad un maggiore afflusso di risorse. Ultimamente abbiamo assistito invece a delle grandi manovre in Rai con la struttura RaiPremium che sarà diretta da Paolo Ruffini e ingloberà anche Rai 4. In quest’ottica il dover dipendere da una struttura supplementare permetterà una maggiore autonomia o sarà l’ennesimo paletto, un comitato ancora più stringente per Rai 4?
Ma guarda, io ti spiego una cosa: in televisione l’organigramma ufficiale deve poi sempre verificarsi con l’organigramma reale. Per il momento c’è un organigramma ufficiale ma non si è ancora attuato per cui la domanda non ha ancora risposta perchè di fatto questa “super-direzione” che ingloba Rai 4 e RaiMovie non è diventata ancora operativa. Per cui navighiamo a vista, operiamo ancora senza questo coordinamento presente sulla carta ma non essendo ancora operativo non posso rispondere a questa domanda. E’ chiaro che questa “super-direzione” di RaiPremium dovrà occuparsi del coordinamento di Rai 4 e RaiMovie ma Rai 4 rimane quello che è, non è che questa introduzione possa in qualche modo contaminare e distruggere la linea editoriale di Rai 4, perchè se la rete funziona non la si può distruggere.
• Soffermiamoci sulle tematiche: siamo riusciti a recuperare la “scheda di presentazione” di Rai 4 datata 14 luglio 2008…
…ed è incredibile, perchè tutto quello che ho scritto si è avverato!
La scheda cominciava dicendo che “una tv nuova non può scaturire bella e pronta come Minerva dalla testa di Giove” e che “dalla sperimentazione sul campo si costruirà l’identità di rete”. A distanza di 2 anni esiste l’identità di Rai 4?
Eccome! Non solo, ma la cosa interessante è che si può verificare pezzo per pezzo, riga per riga quello che ho scritto: si è totalmente verificato, una cosa sorprendente! E’ chiaro che andando avanti si è definita meglio la linea editoriale ma è sorprendente come il “manifesto” del piano editoriale si sia attuato nel giro di pochissimi mesi, credo che dopo alcuni mesi si è completamente attuato. In questo senso sono meravigliato di come le previsioni si siano mantenute.
• Abbiamo citato l’inizio, ora citiamo la fine: la scheda terminava dicendo che “Rai 4 è la prima tv che si costruisce sul futuro e non sul passato”…
Beh si, perchè non ha nessuna memoria storica: le reti Rai, RaiUno RaiDue e RaiTre, hanno in qualche modo una storia che pesa sulla loro linea editoriale. La dimostrazione è che non si può fare “L’isola dei famosi” su RaiUno, anche se poi lentamente si potrà fare, perchè ormai sempre di più le reti Rai stanno perdendo la loro memoria e navigano nel presente, che è più forte del loro passato. Rai 4 non ha nessuna memoria storica, ogni rete ha un pubblico che si è formato anni dopo anni, e questa memoria storica incide profondamente nella rete. Rai 4 invece ha l’attualizzazione alla contemporaneità della televisione, noi guardiamo a Sky ed alla piattaforma Premium, la nostra attenzione è volta ai prodotti delle reti via cavo americane. E’ una rete che nascendo per un pubblico che non è presente dentro gli ascolti Rai ha lo sguardo volto verso tutta quell’offerta che la televisione globale mette in campo oggi, l’immaginario di oggi: lavoriamo sull’immaginario contemporaneo.
• Si parla dell’immaginario odierno e del futuro, ma molte volte il futuro è difficile da vedere, è sempre un po’ aleatorio…
No beh, il futuro è dato dalle offerte che stanno emergendo…se pensi al film del giovedì, il filone iniziato da aprile dei film tratti da videogiochi o dai fumetti, dimostrano come questa rete lavori su dei generi che in Rai sono marginali…tanto è vero che il catalogo di RaiCinema l’abbiamo saputo rivalutare molto, era un catalogo con dei prodotti che per le generaliste sono un po’ di nicchia, non sono per una tv che deve massimizzare gli ascolti. Noi abbiamo saputo utilizzarlo al meglio dandogli un valore forte. Non abbiamo l’angoscia di massimizzare gli ascolti e quindi possiamo lavorare sui pubblici profilati, su pubblici particolari permettendoci di aggiornare l’offerta Rai, centrata su un pubblico indifferenziato.
• Il problema dei pubblici è sempre presente: il futuro di Rai 4 sarà semanticamente unico, un grande racconto meta-testuale e focalizzato, o Rai 4 perseguirà più pubblici con un modello dal semi-generalista al generalista?
Allora, ti spiego una cosa molto importante: solitamente il palinsesto viene visto come un dispositivo di programmazione, un dispositivo per collocarsi nello scenario competitivo. Credo che invece il palinsesto sia un dispositivo di racconto: si passa da un palinsesto dove la memoria storica, il budget ed il target da raggiungere contano moltissimo ad un palinsesto-racconto. Questa è una cosa diversissima, e mi rifaccio alla prima parte dell’intervista: il racconto si muove nell’immaginario odierno e su tre-quattro generi principali. Occorre inserire nel nostro palinsesto, in questo racconto dell’immaginario, anche una parte ancora non presente, quella del life-drama, di come la realtà quotidiana viene trasfigurata da questo racconto. Ecco come in questo senso l’introduzione di serie come Breaking Bad o la ripresa di Mad Man sarà molto importante. Però la cosa nuova che ho sperimentato con Rai 4 in modo molto forte è la prima volta del palinsesto come dispositivo di racconto, non solo come organizzazione della programmazione…questa è una novità assoluta, molto forte, ed è chiaro che dentro questo racconto però mancano ancora i life-drama e la comicità, che saranno da introdurre prossimamente. Con il palinsesto che diventa un racconto cambia tutto, e tu sai che nei corsi che ho fatto ho esplicitato che con l’arrivo delle reti a pagamento cambia il palinsesto, ma questa volta non è stata solamente un’osservazione teorica ma siamo passati alla pratica teorica, l’abbiamo verificato sul campo. Con Rai 4 per la prima volta ho attuato il palinsesto come racconto.
• Parte del racconto comunque è anche la trasmissione di animazione giapponese su Rai 4…
Infatti…questo racconto ha tante declinazioni e l’animazione giapponese, soprattutto quella per un pubblico “adulto”, anche se queste definizioni biologiche oggi hanno poco senso…è chiaro però che l’animazione giapponese, i temi della serialità del “terzo impatto dell’animazione giapponese” sono in corrispondenza bi-univoca con i generi sci-fi americani eccetera…è un’altra scrittura, ma sono temi che ritroviamo anche nella serialità americana.
AnimeClick.it incontra Carlo Freccero – parte 1 from Ciro Spinelli on Vimeo.