La sentenza della cassazione sul P2P: nota finale
Solo come breve nota informativa,per chiudere ( ? ) le note sulla sentenza della Cassazione che è leteralmente esplosa sui giornali ma anche sulle TV in questi giorni ( anche se sui forum certamente continueremo a parlarne ed li attualmente è il luogo deputato alle discussioni.)
Come ricorderete ……in questi giorni si è molto parlato,su diversi organi di stampa "seria" oltreche su un bel pò di forum della sentenza della Corte di Cassazione "emersa" alcuni giorni orsono all’attenzione dell’Ansa e quindi di gran parte della carta stampata…nei fatti le prime informazioni risalivano al 9 di gennaio come si può vedere da questa nota di Punto informatico: nota del nove
La nota contiene anche le valutazioni di avvocati,sicuramente come ha subito tuonato la FMI sembra cambi poco,la sentenza della Corte vale per un caso ed è,nella migliore delle ipotesi, sentenza che esprime un’impostazione interpretativa,non una norma…
La norma resta quella del Decreto Urbani che dell’equivalenza fra lucro e profitto – in ogni circostanza – ha fatto uno dei suoi architravi –
Domenica non abbiamo avuto la voce di PI ma oggi diverse riviste informatiche sono intervenute,in particolare posso citare sia Punto Informatico con una nota uscita stamane…il titolo è inequivocabile:
Occhio, scaricare file protetti rimane illegale
di Paolo De Andreis –
A poche ore dalla pubblicazione di un articolo su Punto Informatico si scatena un putiferio mediatico dal quale si deduce che scaricare file protetti da diritto d’autore è legale. Non lo è affatto
hanno ribadito il concetto: non è legale scaricare file protetti dal diritto d’autore senza il consenso dell’autore o di chi detiene il Copyright…e soprattutto mai mai accettate compensi per quel che avete preso gratuitamente sulla rete.
E’ l’invito personale( di ci redige questa nota Debris) ma credo di anche di quanti,e ci sono,fra noi cercano di portare avanti,in modo serio,la battaglia per una riforma autentica di questa legislazione inutilmente,inutilmente,vessatoria,poichè il fenomeno del P2P ha origini e giustificazioni ben diverse,ed anche ben più complesse della semplice volontà di ottenere gratuitamente i video; i programmi e quant’altro…con risvolti commerciali e di propaganda ben importanti,che non sfuggono a quanti si son voluti avvicinare in modo non preconcetto a questa realtà.