Da Beslan a Utoa a Manchester la strage degli innocenti
Da Beslan a Manchester, attraverso Utoa. La stessa mano. La stessa filosfia, la stessa paura dell’altro. Di se.
Chiaki Ishikawa ha realizzato per il film di Seiji Mizushima: Gundam 00: A wakening of the Trailblazer una canzone “Mou Nani mo Kowakunai, Kowaku wa Nai ( I’m Not Afraid Anymore) ( “Io non ho paura di niente, non ho paura”)” la cui riproposizione in questa occasione non creiamo abbia bisogno di spiegazioni.
Il mio bambino, il mio
il mio
labbra grasse al sole
di miele di miele
tumore dolce benigno
di tua madre
spremuto nell’afa umida
dell’estate dell’estate
e ora grumo di sangue orecchie
e denti di latte
e gli occhi dei soldati cani arrabbiati
con la schiuma alla bocca
cacciatori di agnelli
a inseguire la gente come selvaggina
finché il sangue selvatico
non gli ha spento la voglia
e dopo il ferro in gola i ferri della prigione
e nelle ferite il seme velenoso della deportazione
perché di nostro dalla pianura al modo
non possa più crescere albero né spiga né figlio
ciao bambino mio l’eredità
è nascosta
in questa città
che brucia che brucia
nella sera che scende
e in questa grande luce di fuoco
per la tua piccola morte.
traduzione in italiana di Sidun – F. De Andrè