MS IGLOO APOCALYPSE 0079 - EPISODIO 3
SPIRITS RETURNING TO THE
CRIES OF THUNDER
Lo Spirito riprende a
Tuonare
Dopo i tragici eventi
dello scontro nell'orbita della Luna la Jotunheim si è
riunita alle truppe di Zeon davanti a A-Baoa-Qu. Pur decimata
dall'attacco del Solar Ray, la flotta federale avanza inesorabile
verso l'ultima fortezza spaziale del Principato di Zeon. Al
rientro nella flotta una sorpresa ha accolto la 603a: il Quartier
Generale, nell'imminenza dell'inevitabile assalto, ha deciso di
mobilitare ogni sua residua forza per questa battaglia finale;
anche armi totalmente nuove, che sembrano appena uscite dai
tavoli da disegno dei progettisti più che da un bacino di
costruzione. Anche un'arma come il Big Rang, un grande Mobile
Armour che la 603a non appena rientrata si è visto
assegnare.
Gli ingegneri della 603a spiegano a Kuspen ed al comandante
Prochnow di che unità si tratti: il Big Rang è un
Mobile Armour di grandi dimensioni dalla struttura e dagli scopi
assolutamente particolari, per molti versi unici, è nato
dalla combinazione di un Bigro (uno dei Mobile Armour più
veloci e manovrabili dell'esercito di Zeon) con una vera e
propria officina volante automatizzata il cui scopo è
supportare gli Oggo ed i mobile suit in battaglia così da
allungare di molto le capacità operative di questi mezzi.
L'unità avrebbe però meritato maggiore attenzione
nella costruzione, infatti Oliver May, eseguendo alcuni test, si
rende conto di alcuni chiari limiti e di vari difetti costruttivi
dovuti alla fretta nell'assemblaggio che potrebbero minare
l'affidabilità del mezzo. Ma i membri della 603a e del
plotone Kuspen non hanno tempo per indagare sui motivi
dell'assegnazione di questa strana unità alla loro
valutazione. Gli eventi stanno precipitando e, seguendo i loro
piani di battaglia, le forze federali stanno lanciando l'attacco
finale alla Fortezza.
L'azione delle forze federali si dispiega in due ondate
violentissime. Le truppe federali avanzano in massa verso le
linee difensive, precedute da micidiali bombardamenti che
spazzano via le pattuglie di avanguardia. Il settore Nord
è pesantemente investito ed anche il settore Sud è
assalito con ferocia. Il nemico dimostra tutta la sua forza.
Al Plotone Kuspen è affidato il compito di difendere
praticamente da solo il settore Est di A-Baoa-Qu, quello che
guarda verso Side 3, verso Zeon, verso casa, appoggiando le
pochissime forze che già lo sorvegliano. Anche se in
questo settore non si prevedono grandi attacchi, è certo
che si troveranno di fronte molte unità nemiche, una
proporzione di almeno sei unità nemiche per ciascuna di
quelle che può schierare il plotone Kuspen.
Il piano di battaglia prevede di far avanzare la Jotunheim
sfondando le linee nemiche e lanciare le unità mobili a
disposizione per poi ritirarsi nelle retrovie. In questo modo gli
Oggo e gli Zudah potranno colpire con maggiore efficacia le
retrovie nemiche sguarnite. Vi è in questo piano un'eco
della disperata ma efficace manovra attuata da Dozul Zabi a
Salomon mentre con il BigZam sfondava le linee federali e da solo
distruggeva un'intera squadra nemica aprendo una via di fuga a
molte sue truppe. Salomon, dove il fuoco solare dei federali
aveva bruciato lo spirito di Kuspen.
Una manovra che può riuscire e di cui il Big Rang è
un elemento essenziale grazie la cui potenza di fuoco, supporto
fondamentale al gruppo degli Oggo. Lo stesso Big Rang che
però continua ad essere senza pilota. Kuspen lo dice
apertamente, non ha mai creduto nei Mobile Armour: è la
capacità umana quel che conta, il coraggio in battaglia,
inoltre non potrebbe comunque pilotarlo perché deve
coordinare le truppe sul campo di battaglia e Monique è
ancora sconvolta dalla morte del fratello, quindi, chi? Prochnow,
rompendo la sua neutralità, prende una rapida decisione ed
affida ad Oliver May, che si trova già a bordo del Mobile
Armour, la guida del Big Rang; una decisione che Kuspen appoggia
immediatamente. Oliver protesta ma è costretto ad
accettare di fronte agli ordini ricevuti ed all'evidenza:
Monique, che gli comunica le disposizioni di Kuspen,
semplicemente non è in grado di combattere, almeno per
ora.
Mentre il plotone si prepara al combattimento accade qualcosa che
conferma con chiarezza quel che Kuspen oramai pensa: non vi sono
più retrovie. Una squadra di navi di Zeon, delle Musai con
a capo una Chibe (è la 91a flotta di Pattuglia) hanno
rotto ogni indugio e si sono unite alla 603a in questa missione
disperata. La piccola unità di Musai si dispone attorno
alla Jotunheim, quindi la squadra di navi si lancia a tutta
velocità verso il nemico.
Nel settore Est la battaglia sta divampando ferocissima. A
dispetto delle affermazioni del Quartier Generale di Zeon le
unità federali sono ben più numerose del previsto,
oppure il loro numero sembra più grande di fronte
all'effettiva pochezza del numero di unità di Zeon
presenti, unità zeoniane che stanno rapidamente
capitolando di fronte al semplice strapotere numerico degli
avversari. Nugoli di Ball e GM hanno ragione di Zaku e anche di
moderni Dom e Gelgoog, sia che siano affidati a ragazzi che ai
pochi veterani superstiti. Perciò una vera e propria
esplosione di gioia accoglie l'arrivo della flottiglia guidata
dalla Jotunheim.
L'azione riesce alla perfezione perché le forze federali,
pensando anche al loro numero prevalente, non ingaggiano
direttamente la formazione della 603a, iniziando uno scambio di
colpi con le navi che seguono la Jotunheim ma quasi ignorando la
grossa nave, bersaglio lento, troppo lento, ritengono,
perché valga la pena di preoccuparsi. E' in questo modo
che la Jotunheim sfugge loro completamente, come la grandissima
parte delle navi che la hanno seguita. Non tutte. Nello scambio
di colpi una delle Musai della squadra è colpita a morte
ed esplode. Sulla Jotunheim il comandante Prochnow sta rivolgendo
un indirizzo di saluto ai piloti degli Oggo in partenza sulla
grossa struttura di lancio, invitandoli ad essere coraggiosi e a
tornare alla nave sani e salvi. Il lancio avviene e gli Oggo
sferrano un feroce attacco alla retroguardia della flotta
federale, sorprendendola completamente.
La velocità e la disperazione che hanno portato la
Jotunheim e le sue unità attraverso ed oltre la flotta
nemica sembrano proprio la carta vincente per la piccola squadra.
La retroguardia federale ora è esposta ad un attacco
micidiale. Sembra non esistere nulla che possa fermare la corsa
di questa piccola ma compatta unità, nulla se non la
previdenza dei comandanti federali che hanno lasciato alle loro
spalle tre Salamis di riserva e sono proprio queste unità
a rispondere all'attacco della Jotunheim e della sua scorta.
Un'altra delle Musai esplode, colpita in pieno. La Jotunheim,
presa di mira, si salva per la pronta reazione del vice
comandante e per la propria enorme velocità e
manovrabilità a dispetto delle grandi dimensioni, ma
è solo l'intervento del Big Rang a ribaltare di nuovo la
situazione. Silenziosamente Oliver May ha seguito il plotone
scivolando fra i fuochi della battaglia senza sferrare un colpo,
osservando la distruzione. Vedendo però la Jotunheim in
pericolo, per la prima volta ha cessato di essere un osservatore
ed ha agito, impiegando quelle armi che finora ha solo studiato.
Con un solo colpo il Big Rang spazza via le tre Salamis che
esplodono sotto l'attacco del cannone a megaparticelle.
Oliver ha salvato la Jotunheim...ha salvato tutti...
Quindi il Big Rang e gli Oggo, seguiti e quasi scortati dalle
sonde sganciate come sempre dalla Jotunheim per rastrellare dati,
attaccano di nuovo la flotta nemica, o meglio cercano di
attaccarla perché con gran coraggio una parte delle
unità federali e un consistente numero di Ball e GM, tutti
molto determinati a fermare quel micidiale contrattacco, si
lanciano addosso al gruppo della Jotunheim decisi ad
intercettarli ed a salvare la flotta federale da quelle
unità di Zeon sbucate apparentemente dal nulla. E' una
lotta mortale e all'ultimo sangue, nessuno darà tregua e
nessuno la chiederà, ognuno dei due contendenti sa cosa vi
è in gioco. In piccolo, nel settore Est, si replica il
grande scontro che sta avvenendo ad A-Baoa-Qu e che si è
avuto durante l'intera Guerra di un Anno: un avversario dotato di
grandi risorse, un vero Golia, viene affrontato da un piccolo
Davide pieno di ingegno e talento, ognuno con le sue ragioni.
Durante l'uso Oliver continua a cozzare con i limiti del Big
Rang: oltre alle carenze strutturali, infatti, chi lo ha
costruito ha sottostimato le esigenze energetiche
dell'unità e del cannone a raggi; eppure, nonostante anche
la sua scarsa esperienza, Oliver riesce a distruggere persino una
grossa Magellano, che ha cercato di avventarsi su di lui per
annientarlo, bruciandone il ponte di comando. Ma sono ancora
moltissimi i GM e le Ball in volo, malgrado le perdite, e se
sembrano esitare è solo una ritirata per riorganizzarsi e
per riprendersi dallo stupore (e dal timore) suscitato dalla
presenza di questo incredibile Mobile Armour, per di più
colorato del rosso che richiama alla memoria la terribile Cometa
Rossa.
Mentre il nemico si allontana Oliver May, fermatosi al sicuro
dietro lo schermo anti-raggi, fa salire a bordo del Big Rang gli
Oggo ed inizia le riparazioni, che il mezzo esegue in parte
automaticamente. Il giovane ingegnere riflette sulla battaglia in
corso e sui limiti del mezzo: il generatore non riesce proprio a
reggere le richieste dell'unità ed in ogni momento rischia
di rimanere bloccati nello spazio. Intanto la Jotunheim, scortata
dagli Zudah, procede alla raccolta dei superstiti delle truppe
che difendevano il settore Est. Non sono rimaste molte
unità di Zeon attive, ci sono alcuni Mobile Suit, che si
radunando intorno alla grossa nave come bambini attorno alla
mamma, e poche altre navi che si aggirano smarrite. In quel
momento accade qualcosa di inatteso: una lunga colonna di navi
zeoniane di ogni tipo appare sull'orizzonte ottico degli Zudah.
Chi sono? Unità di rinforzo inviate dal quartier generale?
Sbandati? Oppure...? Kuspen si rende conto che qualcosa non va.
E' troppo esperto per non capire. Anche se non vuole capire. Un
messaggio echeggia nel vuoto. Un ordine che è più
un grido disperato, l'ultima disposizione del moribondo Quartier
Generale della Fortezza. "Abbiamo perso ogni capacità di
comando. A tutte le navi impegnate nel combattimento, cessate
ogni ostilità. Regolatevi secondo il vostro giudizio". Un
grido udito ovunque, anche sul ponte della Jotunheim dove si
consuma un vero e proprio scontro fra Kuspen e Monique. Kuspen
vuole prendere il suo Gelgoog e fare...che cosa mai?
Letteralmente minaccia con la sua arma di ordinanza il comandante
Prochnow, e Monique lo minaccia a sua volta.
Anche le truppe federali hanno ascoltato. Hanno ascoltato
l'ordine dato alle truppe di Zeon di cessare ogni
ostilità, di arrendersi, ritirarsi. Ma troppo sangue
è stato versato, troppa rabbia accumulata, troppi morti
nello spazio e sulla Terra. La rabbia dei veterani per i troppi
camerati visti morire si mescola alla rabbia e alla paura delle
reclute più giovani. Una miscela spaventosa. I primi a
farne le spese sono proprio i giovani piloti agli ordini di
Oliver che subiscono, malgrado non oppongano nessuna resistenza,
un proditorio attacco da parte dello stesso gruppo di Mobile Suit
contro i quali avevano combattuto poco prima...è un
momento terribile.
Lo scontro che si riaccende è se possibile ancor
più feroce del precedente. Oliver si rende conto che il
gruppo di MS potrebbe compiere una vera strage piombando sulle
truppe di Zeon in piena ritirata e decide di resistere ad ogni
costo. Per interminabili minuti la battaglia infuria, il piccolo
gruppo di Oggo che sempre più viene decimato e il Big
Rang, che sottoposto ad un massiccio attacco ravvicinato inizia a
mostrare i suoi limiti contro le forze preponderanti dei Mobile
Suit federali. Poi improvvisamente lo Zudah di Monique ed il
Gelgoog di Kuspen piombano alle spalle dei nemici: lo scontro
è ancora impari ma ora almeno vi è una
possibilità e certamente i federali non possono più
sperare in una rapida e facile vittoria.
Sulla Jotunheim, impotenti, attraverso le telecamere delle sonde
assistono alla grande battaglia in cui si consumano le vite di
decine di piloti federali e di piloti di Zeon che hanno scelto il
proprio destino nella notte del 31 dicembre 0079.
Non è vano il sacrificio delle truppe di Kuspen e di
Oliver. Accanto alla Jotunheim, lento ma costante, sfila un
flusso di navi e veicoli di Zeon. Mentre la flotta della
Federazione Terrestre seguendo il proprio piano si avventa tutta
sulla fortezza spaziale, una grossa parte di ciò che
rimane della flotta di Zeon riesce abilmente a fuggire dal campo
di battaglia e a trovare scampo proprio attraverso il varco del
settore Est difeso dal Plotone Kuspen, il cui comandante termina
la sua vita come avrebbe voluto sempre terminarla: portandosi
all'inferno quanti più nemici possibile, difendendo il
proprio onore ed eseguendo il proprio dovere. Solo pochi istanti
dopo, anche l'enorme Big Rang scompare in uno sfolgorante lampo
di fuoco, quando il generatore di energia è alla fine
collassato come Oliver aveva temuto fin dall'inizio. Ultima a
lasciare il settore Est è proprio la Jotunheim per
dirigersi verso Zeon, ma mentre Prochnow medita sulla sorte dei
suoi uomini caduti nel corso di quell'anno, non solo di Oliver
May ma di tutti i suoi soldati, persino di Monique Cadillac che
dà per spacciata. La vera sorpresa, però, giunge
dalle pieghe dello spazio, dove emerge un gruppo di Mobile Suit
ritardatari, molto mal messi. Alla loro testa uno Zudah senza un
braccio scortato da altri Mobile Suit e dagli Oggo superstiti.
Uno Zudah ... Lo Zudah di Monique che nella mano meccanica tiene
Oliver May, salvato dai rottami del Big Rang.