MS IGLOO - EPISODIO 1
THE VANISHING SERPENT OF
LOUM
Il serpente che svanì a
Luom
Spazio,
dicembre 0078 UC, tre navi della flotta di Zeon si incontrano. La
prima da trasporto, di classe "Papua", la seconda sperimentale,
battezzata "Jotunheim", che deve prendere in consegna il carico
della Papua. Poco lontano un Musai, che ha scortato fino al
rendezvous la Papua, sorveglia la situazione mentre avviene il
trasbordo del carico.
Proprio durante le operazioni, due Salamis della flotta Federale
piombano sul terzetto di navi ed aprono il fuoco. I primi colpi
vanno a vuoto grazie all'effetto delle particelle Minovsky
disperse nello spazio, ma nuove bordate colpiscono in modo
diretto la Papua distruggendola; il Musai si lancia al
contrattacco abbattendo una delle Salamis e costringendo la
seconda unità alla ritirata. La posta in gioco è
preziosa: a bordo della Jotunheim è stata appena
trasportata una nuova super-arma di Zeon: il supercannone
antinave Jormungand, un'arma che può giocare un ruolo
fondamentale nella guerra che sta per esplodere fra la
Federazione Terrestre e Zeon.
Il Supercannone è stato trasportato sulla Jotunheim per
essere sottoposto ad una serie di valutazioni da parte del
neo-costituito 603° Gruppo di Valutazione Tecnica appena
salito sulla nave, scomodi ospiti per il comandante della
Jotunheim, l'anziano ma esperto tenente colonnello Martin
Prochnow, ed il suo vice comandante, il fedele Helrich Kruger. In
particolare fra i diversi membri dell'unità il comandante
Prochnow avverte chiaramente l'ostilità di Monique
Cadillac, che è stata aggregata all'Unità di
Valutazione Tecnica con compiti di Supervisione. La Cadillac pur
essendo molto giovane, non ha più di 25 anni, è
Capitano del Reparto Operazioni Speciali (grado che equivale a
quello di tenente colonnello) e cerca di far pesare il suo grado
anche sul comandante della nave; ben diversi gli altri due
ufficiali: il giovane tenente ingegnere Oliver May, al suo primo
incarico, volenteroso ed animato da buone intenzioni, e
l'ingegnere esaminatore tenente Washiya, esplosivo e poco
disciplinato ma di buona stoffa. Stesso discorso per il
capocannoniere Hemme, disciplinato e preoccupato più del
cannone che di ogni altra cosa, persino di sé
stesso...
L'improvviso scoppio della guerra sorprende la Jotunheim che si
trova nel bel mezzo dei primi scontri fra la Terra e Zeon. Poco
dopo aver caricato il supercannone, infatti, inizia l'operazione
British e l'equipaggio della nave, e con esso i membri del
603°, assistono sconcertati mentre la grande colonia
precipita verso la Terra. L'unica che sembra essere a conoscenza
di alcuni dettagli, il nome dell'operazione e poco più,
è Monique Cadillac che rimprovera Oliver May il quale
protesta per la follia del gesto: "In guerra gli attacchi a
sorpresa sono pratica comune." afferma Monique senza mostrare
dubbi.
Conclusa l'Operazione British il servizio segreto di Zeon lascia
trapelare informazioni su una seconda Operazione in preparazione
nella zona di Loum con lo scopo di attirare in una trappola la
grande flotta spaziale terrestre posizionata attorno alla base di
Luna 2. Il tranello riesce ed il 15 gennaio la flotta federale di
stanza a Luna 2 converge verso Loum, ignorando che il grosso
della flotta spaziale di Zeon la sta aspettando. Mentre le navi
di Zeon sfilano accanto alla Jotunheim un breve messaggio in
morse esalta l'importanza del compito della nave e del
supercannone. Il messaggio entusiasma Hemme ed emoziona persino
il comandante Prochnow.
Nello spazio la tragedia è pronta per andare in scena:
scoperta la trappola, la flotta terrestre si schiera in posizione
di battaglia accettando lo scontro, confidando sulla propria
forza. Nave contro nave le unità federali, malgrado le
particelle Minovsky ostacolino il tiro, fanno valere la propria
forza militare e mettono in difficoltà la flotta di Zeon.
Intanto, nella retroguardia, il cannone Jormungand attende
silenzioso i dati che dovrebbero giungere dal fronte per iniziare
a colpire i suoi bersagli; i dati però tardano ad arrivare
ed ogni istante il capocannoniere Hemme grida la sua
frustrazione.
Furioso decide di aprire il fuoco fidandosi dei dati dei sensori
del cannone e della sua esperienza. Il tiro manca di poco il
bersaglio stabilito, ma la potenza di fuoco dell'arma è
palese: nonostante il colpo abbia mancato la nave, è
riuscito comunque a spostarla dalla sua rotta. Il risultato
esaspera ancora di più gli uomini del 603° per la
mancanza dei dati di tiro ed intanto sulla linea di battaglia la
situazione sembra volgere al peggio.
Oliver May parte a bordo di una navetta insieme a Washiya per
tentare di raccogliere le tanto indispensabili coordinate di
tiro; una mossa coraggiosa, disperata ... ed inutile
perché proprio mentre si avvia con la navetta verso la
linea degli scontri incrocia un folto gruppo di mezzi in
movimento. Sono gli Zaku che fanno la loro comparsa "ufficiale"
per la prima volta proprio nella battaglia di Loum. Tra questi vi
è uno Zaku rosso (quello del tenente Char Aznable) che
intercetta la navetta di May e gli trasmette in codice morse
l'ordine di ritirarsi ed attendere ordini.
Tutti, a bordo della Jotunheim, comprendono: la vera nuova arma
del Principato di Zeon, l'arma che può metterlo in grado
di rivaleggiare con la flotta della Federazione Terrestre,
è lo Zaku. Lo comprende anche Hemme: l'intera sua epoca
sta per finire a causa dei mobile suit. Il vecchio cannoniere
decide però di continuare ad usare il supercannone, anche
se sta tramontando un'epoca vuole comunque dare il suo contributo
allo scontro.
L'intervento degli Zaku muta il corso della battaglia: sono un
nemico inatteso per la flotta Federale, che non sa come
affrontarli, mentre i mobile suit si lanciano sulle navi come
volpi in un pollaio facendone brani. Lo Jormungand cerca altri
bersagli, senza però rendersi conto di esser diventato lui
stesso una preda: una Magellano, sfondate le file della flotta di
Zeon per sfuggire agli Zaku, individua l'arma che poco prima ha
creato scompiglio nello schieramento della flotta Federale e si
precipita verso il supercannone facendo fuoco. Alcuni colpi
raggiungono il bersaglio ed Hemme, gravemente ferito, con le
ultime forze riesce a piazzare un colpo proprio sulla Magellano e
distruggerla salvando la Jotunheim e gli uomini del 603°
Gruppo di Valutazione Tecnica.
Oliver May qualche giorno dopo stenderà il rapporto
conclusivo sull'uso del Jormungand in cui loderà Hemme ed
il suo coraggio, inoltre dimostrerà l'efficacia del
cannone, ma evidenzierà anche la sua inutilità nel
nuovo scenario: con l'entrata in scena dei mobil suit l'era dei
supercannoni è finita.