Gundam Origini #1 - Inizio
13x18,
B, 224 pp, CoL e b∕n
Disegni-storia: Yoshikazu Yasuhiko
Storia
originale: Hajime Yadate e Yoshiyuki Tomino
Mecha
design originale: Kunio Okawara
Edizione
originale giapponese: Kadokawa Shoten
Edizione
Italiana: Starcomics
Trama:
Anno 0079, Universal Centuy, dopo otto mesi di stallo il sanguinoso
conflitto tra la Federazione e il Principato di Zeon è destinato a
riaccendersi: un manipolo di sei Zaku si infiltra segretamente sul lato
ancora in costruzione della colonia spaziale di Side 7. Dalla parte
opposta, la nave spaziale White Base (d'ora in poi WB) ha da poco
attraccato. A bordo si trovano, il giovane tenente Bright, il dottor Tem
Ray, responsabile tecnico del progetto Gundam, e il comandante del
vascello, Paolo Cassius, si dicute della nave di Zeon, una Musai, che ha
seguito la White Base fino a Side 7 e si tiene ora prudentemente a
distanza. Il pericolo è che Zeon abbia subodorato le vere intenzioni
della WB, ufficialmente col compito di trasportare i rifornimenti per la
colonia, ma in realtà recatasi sul Side per portare avanti il progetto
Gundam.
Cambio
di scena: nella zona residenziale del Side, il quindicenne Amuro Ray,
supera le protezioni sul computer del padre e scopre i progetti
riguardanti Gundam, viene interrotto da un amica, Frau Bow, che lo
avvisa dell’arrivo della WB e del padre, i due si recano assieme sul
luogo di distribuzione dei rifornimenti.
Nel
frattempo il drappello di Zaku, scopre un cimitero di Guntank e
Guncannon utilizzati come bersagli in esercitazioni simulate e ingaggia
una violenta battaglia con l’oggetto della loro ricerca: si tratta del
Gundam nella versione RX-78-01 che, per mezzo della sua potente arma a
raggi, distrugge due Zaku ma apre però una falla nella struttura del
Side venendone risucchiato.
I danni
provocati dallo scontro gettano l’intera colonia nel panico, i federali
decidono l’immediato trasferimento dell’unità restante, l’RX-78-02,
sulla WB. Purtroppo il convoglio viene intercettato dagli Zaku che,
contravvenendo all’ordine ricevuto d’effettuare una missione di solo
spionaggio, hanno aperto le ostilità contro la seppur scarsa resistenza
dei federali. Lo scontro provoca molte morti anche tra i civili a cui è
ordinata l’immediata evacuazione sulla WB.
Nello
stesso momento a bordo della Musai un impaziente Maggiore Char ascolta
preoccupato il resoconto sulla missione degli Zaku da lui inviati sulla
colonia: è ora chiaro che la Federazione dispone di un nuovo
potentissimo mobile suit.
Nel
mezzo della confusione generatasi su Side 7, Amuro incontra il padre,
impegnato a rendere nuovamente trasportabile il Gundam, lo accusa di non
tenere in minima considerazione l’incolumità dei civili privilegiando
invece la sicurezza della sua creazione. Tem gli ordina di mettersi in
salvo e si allontana alla ricerca di un mezzo di trasporto alternativo
per il mobile suit. L’ennesima esplosione provoca una strage tra i
civili in fuga nella quale periscono anche i famigliari di Fraw Bow, lo
spettacolo di tanta miseria spinge Amuro alla risoluzione di mettersi ai
comandi del Gundam, abbandonato a poca distanza. Grazie a quanto ha
potuto imparare sul computer del padre guadagna l’accesso al cockpit e
inizia lo scontro con due Zaku, Tem gli viene in aiuto consigliandolo
via radio tanto che Amuro riesce ad aver ragione del primo Zaku la cui
esplosione provoca però l’ennesimo foro sulla superficie della colonia.
Tem Ray, trovandosi nelle vicinanze, viene risucchiato nello spazio
esterno. Per scongiurare il possibile collasso della struttura del Side,
Amuro elimina il secondo Zaku in maniera più ponderata: un accurato
fendente di beam saber diretto al cockpit di pilotaggio mette fuori
gioco il mobile suti di Zeon scongiurandone l’esplosione.
La Musai
frattanto, su ordine di Char, inizia a cannoneggiare la colonia. Dal
momento che il Gundam non è ancora stato caricato sulla WB, il
Comandante Paolo, per guadagnare tempo, decide di inscenare un’azione
diversiva a bordo di una navicella pilotata dal sergente Ryu Jose.
L’impresa riesce ma a costo del ferimento di Paolo, causa una bordata
contraerea della nave di Zeon. La navicella danneggiata rientra
fortunosamente sulla WB dove uno spaventatissimo Bright, assunto il
comando, scopre che alla giuda del Gundam si trova il giovane Amuro e
non un esperto soldato della Federazione. La scena si sposta quindi
sulla colonia, che, a causa dei ripetuti danni subiti, sta velocemente
diventando inabitabile. Fraw Bow assieme ad un’altra civile, Sayla Mass,
sono alla ricerca di chi non ha potuto ancora mettersi al sicuro sulla
WB. L’incontro con due predoni rimasti indietro si conclude con una
sparatoria e con la decisione da parte di Sayla di non trarli in salvo.
Tornate alla WB ci viene riproposto l’incontro con Kay Shiden, un
giovane civile interessato più alla propria sopravvivenza che non a
quella del prossimo. Nel frattempo Amuro, finalmente a bordo con il
Gundam, viene istruito sul da farsi: occorre abbandonare la colonia e
fronteggiare la nave di Zeon, suo compito sarà proteggere l’astronave.
A causa
delle gravi perdite subite, alcuni giovani civili sostituiscono alla
bell’e meglio i militari della WB: Mirai Yashima al timone e Sayla Mass
alle comunicazioni. Non appena uscita dalla colonia la nave dei Federali
deve fronteggiare due missili lanciati dalla Musai che vengono però
neutralizzati dal Gundam. Char, curioso di saggiare le potenzialità del
nuovo mobile suit, si lancia col suo Zaku verso la WB…
Commenti: Già all’inizio del volume è possibile farsi un idea di
quali possano essere le intenzioni di Yasuhiko (d’iora in poi
semplicemente Yas): le pagine riguardanti l’infiltrazione degli Zaku su
Side 7, sono direttamente ispirate dalla regia di Tomino, si noti
infatti la scrupolosa riproposizione di inquadrature (il primissimo
piano iniziale del monoeye), rappresentazioni (le panoramiche
descrittive della colonia) fino al dettaglio onomatopeico (il
caratteristico rumore da “palomabaro” degli Zaku), tutti elementi questi
che provengono direttamente dall’anime originale.
Attenzione però, Origini non va considerato un semplice omaggio, una
fedelissima e acritica riproposizione della serie televisiva: gli Zaku
sono sei anziché tre (ne servono di più per introdurre l’RX 78 01),
l’accesso alla colonia è reso ragionevolmente più complesso da ben due
serrature che gli Zaku devono far saltare, il Guncannon e il Guntank non
sono nuovi prototipi ma già conosciuti da Zeon, viene inoltre proposta
un’inedita e convincentissima rivisitazione tridimensionale della
colonia e del suoi spazi interni. Circa le scelte formali su come Yas ha
deciso di rappresentare l'Universal Century va spesa più di una parola:
uno dei metodi di scrittura utilizzati da Asimov per la rappresentazione
dei suoi mondi fantascientifici era quello di curarne al massimo grado
verosimiglianza e realismo, solo in tale maniera “l’impossibile”
acquistava credibilità. Conformemente a ciò, Yas, mediante un uso
sorvegliato e attento delle sue folgoranti doti di disegnatore, ci
immerge in un mondo iperealistico la cui coerenza è confermata da un
tratto nitido, preciso e dall’uso sistematico, mai intrusivo e fine a se
stesso del dettaglio chiarificatore. Lo scopo finale infatti non è solo
quello di riraccontare Kido Senshi Gundam ma bensì anche di
attualizzarlo (il lieve restyling dei mezzi, la comparsa dei pc),
renderlo più coerente (il ferimento più convincente di Paolo, Amuro che
impara "a tavolino” il funzionamento del Gundam) e infine esprimere
pienamente, quasi liberare, i contenuti latenti dell’anime. A proposito
di quest’ultimo punto non si scordi che Tomino, a fine anni settanta,
aveva a che fare con un medium (l’anime appunto) i cui mezzi espressivi
erano fortemente limitati e circoscritti al mondo dell’infanzia. Suo
principale merito è stato quello di ridefinirne i canoni, evitando di
proporre però pericolosi strappi formali con la contemporaneità. Si
spiega così la violenza e la distruzione che tanto abbonda sulle pagine
di Origini: è gia “in nuce” contenuta nella serie originale, ne è parte
integrante sebbene non compiutamente espressa. Yas, complice un mezzo di
comunicazione ormai maturo e duttile come può essere il manga dei nostri
giorni, si trova oggi nella condizione di poter esprimere tale violenza
senza problemi di censura. A riprova di ciò si noti che allorquando
Sayla decide di abbandonare gli sciacalli sulla colonia morente,
esplicita semplicemente quanto già detto a Kay nella serie televisiva e
cioè che persone egoiste come lui meriterebbero di essere lasciati
indietro, al proprio destino.
Restano
infine da segnalare alcune variazioni operate da Yas sulla trama: la
Cometa Rossa non effettua la sortita in normal suit, l’incontro con la
sorella è rimandato, né assistiamo a quel episodio di umanissima
esitazione dove Amuro non sa o non vuole sparare con accuratezza a un
Char di spalle. E' quindi già possibile cogliere qui un altro aspetto di
Origini: i rimaneggiamenti di Yas non riguardano solo aspetti formali e
marginali, ma, rispettando sostanzialmente il messaggio originale, si
fanno più intrusivi fino ad intaccare lo svolgimento dell’azione. |