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Autore Topic: Ultimate Century - storia originale  (Letto 264508 volte)
inurFsa
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« Risposta #255 il: 25 Giugno 2007, 22:17:14 »

Citato da: nap""
Very Happy  Allora, pur rimanendo dell'idea di ciò che ho scritto prima ( prima: Matte sei stato ingaggiato dalla Sunrise?), facciò i complimenti a Franius! Complimenti a tutti e due in breve!


Beh, grazie mille.

In effetti io e Matte abbiano piu' e piu' volte "confrontato" le nostre idee su Ashes e come vedete, lui ne ha fatto tesoro.

Diciamo che faccio da consulente storico UC "classico" e che sia io che Matte siamo buoni lettori di fumetti Marvel  sia classico che Ultimate e quindi spesso ci troviamo a fare brain-storming...
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anp
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« Risposta #256 il: 25 Giugno 2007, 23:05:01 »

Ed ecco che in una calda serata, non sapendo che fare, con la TV che nulla che mi interessi trasmette (ma questo è un fatto da molto appurato), finisco la descrizione del C-27J, domanda d'obbligo: cosa ne pensate (l'ho pur sempre scritta in una calda sera, perciò qualche errore, cosa sbagliata, svarione, ect... posso averla scritta)?

C-27J Spartan
Il C-27J è uno sviluppo del trasporto tattico bimotore italiano G.222, che era stato progettato a seguito dell'annullamento della specifica che aveva dato il via alllo sviluppo dello STOVL G.222 “Cervino”.
Il C-27J condivideva gran parte dell'avionica, dei motori ed di altri equipaggiamenti con il C-130J, ciò favori l'acquisto di questo aereo da un gran numero di nazioni tra cui, oltre ovviamente dell'Italia, da parte degli USA.
Gli USA a seguito delle operazioni in Irak e in Afghanistan si erano accorti, sia durante la fase di guerra, sia durante la fase successiva di avere bisogno di un velivolo più piccolo di un C-130J ma con maggiore velocità e capacità di carico di un UH-60 o di un CH-47, in grado di poter atterrare senza problemi fuori dalle piste battute.
A questa specifica rispose pienamente il C-27J. che venne comprato, inizialmente, in oltre duecento esemplari dall'esercito e dall'aeronautica statunitense; nelle file statunitensi l'aereo divenne famoso con l'operazione “Green Mountain” del 14 febbraio del 2013, con cui gli americani catturarono o uccisero i comandi talebani in Afghanistan, principale elemento di questa missione fu il C-27J che portò intere compagnie di soldati americani all'interno del territorio talebano atterrando su piccole strisce di terra non preparate.
Il C-27J fu scelto perchè garantiva maggiori velocità e prestazioni in quota rispetto agli elicotteri, permettendogli di infiltrarsi in territorio nemico in un tempo che non avrebbe permesso al nemico di organizzarsi per attuare operazioni difensive.
Ma il velivolo ebbe il suo exploit durante la guerra scatenata dal reich, il velivolo si dimostrò capace di rifornire (di solito in cooperazione con i C-130J a cui i C-27J “aprivano” la strada) enclave in territorio nemico evitando, col volo a bassa quota, i missili terra-aria e i BF-2002 nazisti.
Il velivolo durante la guerra venne refittato con due mitragliatrice vulcan da 7.62mm, una sul dorso e una sul ventre (inoltre per le missioni speciali poteva essere montata una ulteriore mitragliatrice M2 nei pressi del portellone, anche se le versioni modificate sul campo non si contano e addirittura un C-27J fu modificato per montare un sistema AT "Milan" che poteva essere usato a portellone aperto per coprirsi da eventuali attacchi di MS nei voli a bassa quota), con motori molto più potenti e con un sistema di razzi per il decollo assistito (sull'esempio dei C-130), dando vita alla versione C-27V (chiamato informalmente “Victor”).
Una ulteriore versione, la Z, venne approntata per poter portare e rilasciare in volo, in condizioni operative le armi e le munizioni (caricatori per i bazooka e i fucili da MS da 100mm) ai MS impegnati in battaglia; questa versione venne prodotta (per conversione di unità vecchie ed in minima parte per mezzi di nuova produzione) in circa 100 esemplari.
Il C-27V rimase in servizio per altri 30 anni, soprattutto nell'Unità di Sorveglianza Ambientale, mentre lo Z rimase in servizio solamente per altri 10 anni, soppiantato da unità progettate esplicitamente per quel ruolo, gli Z sopravvissuti furono riconvertiti in V, anche se circa una decina vennero comprati dalle industrie Deikun per supportare i loro MS durante i test sulla Terra.

Momento di gloria:
Le operazioni di rifornimento alla WB, mentre era adoperata in operazioni in profondità, condotte del tenente Matilda che garanti, incurante del rischio continui rifornimenti e pezzi di ricambio.
Un intero wing di trasporto (dotato di 20 C-27J un mezza dozzina di C-130J e 2 C-5) venne messo ai comandi di Matilda per le operazioni di rifornimento.

Momento inglorioso:
Molti velivoli caddero in mano naziste per errori di navigazione (dovuti all'inesperienza dei piloti), durante le operazioni di rifornimento a bassa quota alle forze federali assediate, che li usò per diversi colpi di mano.
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matte
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« Risposta #257 il: 26 Giugno 2007, 07:14:30 »

sondaggio, che poi devo andare a lavorare...

Pan ha parlato della mitica Matilda: sondaggio semplice semplice...

volete che viva o che muoia come nell'originale?

e, intanto che ci siamo...

Shinn Matsunaga e Johan Ridden, che fine preferite che facciano???

Ciao...
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matte
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« Risposta #258 il: 26 Giugno 2007, 11:16:52 »

torniamo a noi...

terminato il detto entretien con Char, e realizzato che questi stia letteralmente "dando i numeri", considerando il mostruoso potere economico e politico da lui posseduto, Revil contatta immediatamente il presidente Kharn, il quale - del resto, non ritiene possibile che il massimo finanziatore della campagna che l'ha portato al secondo mandato consecutivo possa minacciare l'esistenza stessa delle strutture democratiche... ed in quanto ai "Profeti del Messiah", a suo avviso non si tratta altro che di pochi pazzi esagitati...

L'ormai adulta Haman, invece, la pensa in modo molto diverso - per non dire diametralmente opposto. Ed usando tutta la propria capacità di persuasione, spinge il padre a riattivare parte delle difese spaziali... tuttavia, senza stanziare fondi sufficienti. Hamarn, dopo essersi battuta contro Deikun anche a livello di parlamento federale, nel quale è entrata grazie ai voti dei Coloni, che la ammirano e rispettano come pochi altri, essendo al tempo stesso Terrestre e di cultura coloniale, riceve l'inattesa visita di due uomini in nero... che si rivelano essere nientemeno che due nostre vecchie conoscenze: Hayato e Kay...

I due la portano in Antartide, il cosiddetto "continente proibito"... dove, nelle caverne sotterranee a suo tempo costruite dai Nazi, Phantom Pain ha la propria base super-segreta. Lì Hamarn ha un contatto con Amuro... o meglio, ciò che di lui rimane. Amuro spiega ad Hamarn quanto stia per accadere... la porta in una stanza particolare, una specie di ponte ologrammi, che proietta alla giovane donna le immagini dei futuri possibili che si sono spalancati di fronte a lui durante la battaglia di Salomon... e le spiega la ragione dell'esistenza di Phantom Pain... impedire che quei vicoli ciechi, che avrebbero portato all'estinzione della razza umana, possano verificarsi...

"Ma se sei in grado di prevedere il futuro, perché non fermi Char? Perché non gli impedite di compiere le sue mosse..."

Amuro risponde mostrando ad Haman ciò che lui vede su Char... nessuna immagine, nulla. Le capacità di preveggenza che lui possiede non sono, in realtà, nulla di magico... semplice matematica leibnitziana. Acquisendo le informazioni dalla realtà che lo circonda, il suo cervello è in grado di estrapolarne ed impostare equazioni che gli mostrano il più verosimile svolgersi degli eventi. "In alcune circostanze," spiega, "le equazioni presentano due o tre possibili risultati... è allora che interviene Phantom Pain, facendo in modo che, fra i diversi futuri possibili, si materializzi soltanto quello che apre le migliori prospettive"
Si era trattato, così le spiega, di un effetto collaterale del trattamento con nanomacchine... un effetto di cui soltanto un'altra persona aveva risentito, fortunatamente molti anni dopo.
Kaswal von Deikun. Char, la Cometa Rossa.
"Per questo motivo," così chiarisce Amuro, "anche Kaswal può prevedere il futuro, esattamente come me... non così profondamente, in quando la capacità di calcolo del mio cervello positronico è nettamente superiore a quella di un normale cervello umano. Tuttavia, l'immediata conseguenza è che io - che comunque non posso prevedere coerentemente le azioni di un singolo, quando cerco di focalizzarmi su Char, non vedo niente altro che nebbie..."
E allora perché Amuro avrebbe contattato Hamarn? Perché Hamarn, che durante la frequentazione dell'Università nelle Colonie si era segnalata come una delle più promettenti pilota di MS, possiede la medesima mutazione genetica che predispone, in caso di trattamento con nanomacchine, allo sviluppo delle stesse capacità di Amuro e Char...

La scena si sposta nello spazio, sulla Luna. Dove Char, di fronte ai propri fedeli, sta tenendo un discorso a dir poco da esaltati... in cui lui, il Messiah, annuncia la propria intenzione di porre tutta la Sfera Terrestre sotto una sola giustizia, perché il suo agire, "così come pronosticato dalle Antiche Religioni", predisponga l'era dell'eterna pace per tutta l'umanità.

Fra la folla, assiste una giovane donna dai capelli biondi e dagli occhi azzurri come il cielo, costretta a nascondere il proprio sguardo dietro spessi occhiali protettivi... è Elizabeth, la figlia di Char e della Eiserne Frau, Cecilia Zabi... che silenziosamente sta scrutando le mosse di Char, decidendo sul da farsi...

Nel Gennaio del 2031, due massicci convogli partono da Marte, diretti verso le Colonie. Si tratta di navi spaziali di origine sconosciuta, avanti anni-luce rispetto alla tecnologia federale. A bordo, mobile suit ugualmente molto più avanzati delle armate a disposizione della federazione. La Task Force federale a protezione delle Colonie e di Marte viene immediatamente mobilizzata. Nonostante il rapporto di forze nettamente a favore dei federali, sono pressoché annientati in pochi minuti. Non soltanto le prestazioni delle armi in dotazione al nemico determinano quest'esito... durante la battaglia, un impulso lanciato dalla nave ammiraglia del nemico ha provocato l'immediata disattivazione di tutti i MS federali, trasformando il resto dello scontro in un tiro al piccione.

Si tratta dei "Profeti del Messiah", gli sgherri di Char, i quali - da lui armati e infervorati, stanno puntando alla conquista del potere. Contemporaneamente, rivolte scoppiano sulle colonie lunari, e così sulla Terra.

Elizabet scampa, per abilità sua (figlia di cotanti genitori...) e per aiuto delle sue guardie del corpo, ex SS fedelissimi a Cecilia, ad una vera e propria caccia all'uomo orchestrata dai Profeti, con fuga nelle claustrofobiche gallerie di Vecchia Granada, fra le miniere abbandonate, fino alla fuoruscita sulla superficie del satellite, dove viene salvata da Ashton Neumann, un Ranger federale, appartenente alle forze che il governo ha dispiegato nel tentativo di sedare la rivolta.

La Federazione è ridotta ad una polveriera. Mentre le forze di Char avanzano indisturbate, l'esercito non è in grado di sedare le rivolte che scoppiano sempre più numerose, ovunque. Dopo un breve incontro con Hamarn, che lo accusa di essere la causa della possibile caduta delle federazione, Donovan Kharn viene ucciso da un attentato: un suo segretario fa brillare una carica esplosiva nascosta nel suo computer portatile. L'attentato suicida segna profondamente Hamarn, che decide di accettare l'offerta di Amuro. Entra quindi in Phantom Pain, l'unica forza - in quando dotata di MS prodotti autonomamente rispetto alle Deikun Electronics, in grado di agire contro i Profeti. Almeno fin quando il codice di disattivazione non sarà identificato a rimosso.

Per farlo, non c'è che una possibilità... Per quanto folle.
E' necessario penetrare nella roccaforte di Char, sulla Luna, e lì rubare il codice di disattivazione... come volontari, si offrono, oltre al caro vecchio Kay, Hamarn, Ashton Neumann (scelto in quanto spacenoid lunare). Al gruppo si uniscono, un attimo prima dell'entrata in azione, Elizabeth ed alcune delle sue "guardie del corpo".
L'operazione è un mezzo disastro. Kay copre la fuga dei più giovani, ma viene ucciso nel compimento dell'azione. Fortunatamente, il codice viene recuperato, e consegnato ad Amuro ed Hayato, distrutto dal dolore per la morte del vecchio amico...
Anche Amuro è colpito... "Vorrei una bocca, per urlare... vorrei degli occhi, per poter piangere... ma non mi resta altro che dolore"

I lavori di riattivazione dei MS procedono a ritmo spedito, mentre scontri a bassa intensità, ma di grande crudezza, si verificano in continuazione in tutta la sfera terrestre. Char, nonostante le sue aspirazioni, non riesce a sfondare le linee di difesa... merito di un sempre più pallido e smunto Revil, che però sta tenendo testa al nemico con tutta la sua leggendaria abilità, e degli "Jung's Guys", gli squadroni di Aurora ed Aurora Borealis, costretti ad un superlavoro per proteggere sia le linee di difesa che le corazzate, ancora prive della protezione di MS, il che consente a Phantom Pain di concentrare tutte le proprie risorse, comunque limitate, laddove più necessario.

Char, esasperato dall'incapacità delle sue forze di sfondare completamente, decide di compiere il gesto in apparenza più folle, ma anche di maggiore impatto... raccogliere tutte le proprie unità e, incurante dei rischi, discendere sulla Terra. Persino Revil è preso in contropiede: troppo ambizioso il progetto, troppe numerose le unità dispiegate (che hanno completamente svuotato gli altri fronti)... troppo limitate le conseguenze strategiche e troppo alto il rischio, anche in caso di riuscita. Ma Kaswal ha pensato anche a questo... appena disceso sulla Terra, entra in Gerusalemme. La polveriera terra esplode... Revil fatica a tenere a bada i vari reparti, consumati dall'interno dal fervore quasi religioso indotto dalla figura di Char. Proprio mentre sta per coordinare l'attacco contro i Profeti, buona parte delle unità si ribellano, mandando tutto all'aria...

Proprio mentre tutto sembra pronto al crollo, è il gran momento di Hamarn. La giovane donna ha una delle famigerate crisi di Amuro... ha una specie di visione in cui rivede sé stessa così come abbiamo imparata a conoscerla in "Char's deleted affairs" ed in "Z" e "ZZ"... rivede sé stessa motivare i piloti di Axis alla vigilia della sua prima battaglia contro la federazione. E, prendendo tutti in contropiede, con gran felicità di Amuro, si rivolge a tutte le unità combattenti della federazione (mutatis mutandis) né più né meno di come aveva fatto de Gaulle durante la 2a Guerra Mondiale... Non tutto è perduto, credete in me. Char non è che un falso profeta di morte e di distruzione. Egli non porterà sulla Terra il regno dei Cieli, ma trasformerà ogni angolo del nostro mondo in un inferno... La ragazza ha un carisma incredibile: in men che non si dica, il fronte si ricompatta.

Char, che aveva esteso il suo controllo in varie regioni dell'Asia, è costretto ad una rapida ritirata. Asserragliato in Medio Oriente, sta trattando una specie di pace separata, quando la figlia Elizabeth, ormai entrata nei corpi speciali della federazione (presente Splinter Cell), irrompe nella sua residenza, e prova ad ucciderlo. La vendetta finale contro il padre, assassino dell'amatissima madre. Un colpo allo stomaco per Ashton, che non sapeva nulla della sua parentela... certo, sapeva che il suo passato fosse piuttosto strano, immaginava delle ombre... ma non certo SIMILI ombre...

L'attentato non riesce: gravemente ferito alla spalla sinistra, Char è comunque salvato dalla figlia adottiva Laura, giovanissima ma degna figlia di Gato ed erede della Cometa Rossa. Laura dà l'allarme, ed Elizabeth ed Ashton devono darsela a gambe un attimo prima che le guardie di Char irrompano sulla scena...

Ashton, che non vorrebbe, è costretto a fare rapporto. Un rapporto intercettato da Amuro, che preventivamente lo insabbia. Impedendo, tra l'altro, che la ragazza scopra essere stata tradita dall'uomo che è diventato il suo compagno... "lei si è fidata di te... tu ami lei... non ami ciò che il suo sangue avrebbe voluto che diventasse... se ora tu la tradisci, tradisci te stesso..." gli dice, convincendolo a diventare "complice" del segreto.

le trattative falliscono: Hamarn coordina il contrattacco finale contro Char, che è costretto alla fuga (Battaglia di Damasco, 18. Febbraio 2032). Intanto, sfruttando l'assenza del leader, Hayato e l'Amuro clone, sotto la guida di Bright, precipitosamente rientrato dalla pensione dorata, hanno riconquistato le colonie, con perdite ridottissime - anche grazie al carisma di Hamarn... Char è costretto alla fuga, su Marte, diventato la sua inattaccabile fortezza.

La federazione decide di chiudere il conto. Poco prima di morire, Revil consegna ad Hamarn i piani per l'attacco finale. Il giorno dopo i solenni funerali di stato, Hamarn, diventata comandante in capo della Federazione, nonché suo presidente ad interim, decide di partire e guidare l'attacco nell'unico modo che conosce. In prima linea, combattendo insieme ai compagni (se non l'aveste capito, mi piace ridisegnare Hamarn con carattere all'Alessandro il Grande)...

La guerra si risolve in una sanguinosa battaglia finale, combattuta fra lo spazio e le claustrofobiche gallerie di Marte... dopo giorni e giorni di battaglia, in cui da una parte e dall'altra orrori ed eroismi si sprecano, e nei quali la federazione ha dovuto conquistare palmo a palmo il terreno, Char esce in prima persona per l'ultima battaglia. Quella decisiva... Durante lo scontro, Char uccide, uno dopo l'altro, Hayato ed il clone di Amuro. Persino la sorella Seira... le leggendarie lance spezzate stanno vacillando, travolte dalla sua furia cieca, quando Hamarn gli sbarra la strada.
Durante la battaglia, Amuro "digitale" riversa tutta la propria memoria nel cervello positronico del Gundam (per la cronaca, questo dovrebbe essere il top dei top... una specie di Sazabi-Gundam) di Hamarn, consentendole di tener testa al nemico e, infine, di abbatterlo...

Char, sconfitto, fugge fra i cunicoli... durante il combattimento, il cervello positronico del MS ha danneggiato le aree visive ed uditive del suo cervello, provocandogli allucinazioni spaventose... nella fuga fra le caverne, gli sembra di essere assalito dalle erinni delle morti che la sua mano ha provocato... finché non si trova di fronte a Laura... che crede essere il padre Gato... punta nuovamente la pistola al suo petto... e sta per sparare...
Quando Elizabeth lo elimina, sparandogli alla testa.

Questo segna la fine della guerra di Char...

Nell'aftermath, Hamarn diventa nuovo presidente della federazione... Amuro digitale è cambiato dopo l'interazione con Hamarn, una cui copia è penetrata nel suo sistema, trasformandolo in qualcos'altro... un'entità mista, in cui le due precedenti nature, maschile e femminile, ora si compenetrano e completano... una guida meno violenta e più giusta, nel progetto che lui stesso si è dato per salvare l'umanità...
Le colonie e la Terra ricominciano una lenta ricostruzione, sperando in un futuro più tranquillo e pacifico... (ndr Buonanotte!)

allora, suggerimenti?
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« Risposta #259 il: 26 Giugno 2007, 11:47:00 »

E nel dopo guerra della ricostruzione, la famiglia Ronah comincia a costruire il prorpio impero economico....
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« Risposta #260 il: 26 Giugno 2007, 12:03:07 »

esatto... e visto che non sono i soli, si scatena una vera e propria guerra fra le "Grandi Famiglie" decise a conquistarsi un posto al sole...
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matte
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« Risposta #261 il: 26 Giugno 2007, 13:43:42 »

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con il chilometrico post odierno, la prima parte della nostra riscrittura di Ashes è sostanzialmente conclusa.

per come la immagino io, la riscrittura dello UC sarà organizzata in tre cicli temporali:

Ashes of the War, che narra la nascita ed i primi anni della Federazione, concludendosi con la fine di Von Deikun e l'ascesa di Haman Kharn

Knights and Soldiers, che parlerà degli eventi grossomodo corrispondenti a F91 e Crossbone, ovviamente rifatti e dilatati come piace allo scrivente ed alle altre menti bacate che con lui collaborano

Soul of the Space, il cui argomento, invece, per ora non vi rivelo... anche perché ho le idee molto confuse

avendo buttato giù una timeline abbastanza coerente, e deposto basi che mi paiono abbastanza solide, è mia intenzione realizzare il vero e proprio romanzo di Ashes, ed è a questo progetto che mi dedicherò da questo momento in avanti...

ciò significa che, per un po' di tempo, la riscrittura cronistorica dello UC si ferma - almeno per quanto mi riguarda...
Invito, d'altro canto, tutti quanto si siano interessati all'argomento, Pan in primis, a continuare sulla strada intrapresa: ti anticipo già che le schede dei veicoli sono fondamentali, specie quando mi metterò a dettagliare gli eventi collegati.

Ovviamente, almeno fino alla messa in loco dei classici puntini sulle i, il progetto Ashes rimane aperto a tutti quanti abbiano voglia e tempo di applicarvisi... l'unica richiesta che vi faccio è quella, possibilmente, di restare fedeli alle timeline ed allo sviluppo narrativo sovrastante. E soprattutto alla prima... ovverosia, please, non scombussolatemi le carte in tavola, che poi divento scemo!!!!!!

in attesa del primo capitolo, potrebbero esserci ulteriori approfondimenti sulla falsariga di quelli usciti nelle ultime settimane... anche perché funzionali alla pianificazione della storia. Detto ciò, buon lavoro a tutti!!!!

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« Risposta #262 il: 26 Giugno 2007, 19:00:24 »

Matilda la farei sopravvivere, il suo aereo dovrebbe essere abbattuto e lei dovrebbe riuscirne ad uscire viva, ma con gravi danni alla colonna vertebrale che la costringeranno alla sedia a rotelle.
Sugli altri due non so.

In quanto al contrattacco di Char versione ultimate, è bellissimo, credo che neanche Tomino riesca a raggiungere certi livelli di tragicità.
Forse però io diminuirei la portata delle rivolte (almeno sulla Terra), in fondo Char ha pur sempre combattuto dalla parte dei nazi e la morte la seminata anche lui, perciò io credo che molti serbano ancora rancore verso di lui.
Per quel che riguarda l'idea di una specie di medioevo (o giù di li) spaziale, con grandi famiglie nobili che si combattono tra loro per il dominio la trovo molto interessante. Io aggiungerei che il sistema politico della Federazione stessa sia influenzato da queste famiglie, che cercano di ambire alle cariche più alte (un po' come la Repubblica Marinara di Venezia, se non sbaglio).

Solo una domanda, non mi è molto chiaro questo aspetto: qual'è il "rapporto ideologico, politico e sociale" del reich con gli israeliani e con gli ebrei in generale (ovvero dopo l'invasasione sterminio di massa o normale "assogettazione")
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« Risposta #263 il: 26 Giugno 2007, 19:02:26 »

Citato da: a""tmte
Soul of the Space, il cui argomento, invece, per ora non vi rivelo... anche perché ho le idee molto confuse


Ho un'idea .... ambientalo 10000 anni dopo .....
Spoiler -
La terra e regredita al 1900 mentre la luna è abitata da un popolo scientificamente avanzato che vuole tornare a casa .... le colonie non ci sono più .... per evitare il disastro della guerra si sono trasferite nell'orbita di marte e hanno perso i contatti da una vita.
Quello che rimane di Amuro si trova sulla luna
Ad un tratto durante l'invasione lunare un mobil suit sconosciuto  si riattiva ed alla fine dopo varie peripezie si scontra con suo il gemello cattivo.
I mobil suit si ritrovano imprigionati in un bozzolone che si schiude quando le colonie marziane decidono di ritornare indietro per riconquisrtare tutto e tutti....

Va beh ... scherzo  Laughing  Laughing  Laughing  Laughing
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matte
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« Risposta #264 il: 26 Giugno 2007, 20:04:41 »

eh eh...

caro Ed... due annotazioni...

allora, Knights and Soldiers si svolgerà esattamente 300 anni dopo gi eventi di Ashes, e parlerà di un periodo successivo alla "età dell'oro della federazione", in cui le grandi famiglie, i Ronah in primis, come suggerito da Pan, si spartiscono e alte cariche della federazione, muovendosi guerre più o meno sanguinose...

in quando a Soul of the Space, stai tranquillo che le nanomacchine ci sono, ci sono...
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« Risposta #265 il: 27 Giugno 2007, 10:09:15 »

Citazione
Solo una domanda, non mi è molto chiaro questo aspetto: qual'è il "rapporto ideologico, politico e sociale" del reich con gli israeliani e con gli ebrei in generale (ovvero dopo l'invasasione sterminio di massa o normale "assogettazione")


l'idea di Gihren è quella di provvedere al loro sterminio di massa
tuttavia, per non ripetere l'errore già commesso durante la seconda guerra mondiale, il suo progetto prevede inizialmente di identificarli tramite microchip traccianti, quindi di tenerli sotto la perenne minaccia di un nuovo olocausto che le necessità belliche renderanno impraticabile...
la sua idea sarebbe quella, a guerra finita, di deportarli in massa nello spazio, usando gli abili come schiavi per lo scavo delle colonie marziane, eliminando tutti gli altri abbandonandoli alla deriva nello spazio...
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« Risposta #266 il: 27 Giugno 2007, 18:58:59 »

ok! Grazie mille! Mi interessa perchè stavo pensando di scrivere qualche cosa a proposito della prima battaglia di Revil.
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« Risposta #267 il: 27 Giugno 2007, 19:07:28 »

ottimo Pan... dopo ti mando la bozza di vita di revil...
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« Risposta #268 il: 27 Giugno 2007, 19:56:32 »

questa è una bozza sui primi anni di vita di Revil... non è ancora ottimale, affatto, ma spero possa servire a Pan per migliorare il suo progetto...

Yeoshua (Joshua) Revil (1986 AD – 2037 AD).
Ruolo: comandante in capo delle Forze Federali terrestri (2015 AD – 2022 AD).
Soprannomi: “The Big One”, “Il generale di Dio”, ma soprattutto: “Iskander-e sahih” (persiano: “Il vero Alessandro”) e “Il Generalissimo”.

Yeoshua Revil nacque a Salonicco, in Grecia, il 9. Settembre 1986 da Ruben Revil, il giovanissimo Rabbi della piccola comunità ebraica di Salonicco, e Maria Theophani, una ragazza greca, di ricca famiglia, convertitasi all’ebraismo per amore del marito. Un matrimonio vigorosamente osteggiato da entrambe le famiglie, che fecero tutto il possibile per allontanarli e separarli – senza riuscirci. Un matrimonio indigesto soprattutto per i Revil, una solida, tradizionalista e monolitica famiglia ebraica sefardita, di origine persiana. Provenienti dalla storica città di Ispahan, in Persia, i Revil erano emigrati in Israele dopo la rivoluzione islamica del 1979, dibattendosi fra mille difficoltà. E non solo economiche. Fedeli sudditi della dinastia Pahlevi, i Revil non conoscevano né la lingua né le abitudini del giovane stato di Israele, tra l’altro ancora sconquassato dai postumi dello Yom Kippur: come Ruben avrebbe raccontato al figlio, i primi due anni a Tel Aviv furono forse peggiori degli ultimi mesi ad Ipsahan, durante i quali la loro abitazione era stata bruciata due volte. Rispetto ai genitori ed ai fratelli, Ruben aveva manifestato i più forti desideri di integrarsi nella nuova patria, ma anche la maggiore intraprendenza: terminati gli studi superiori ed adempiuti gli obblighi militari, scelse quindi di intraprendere la carriera religiosa che, nel 1985, l’avrebbe portato in Grecia. A Salonicco, l’antica Tessalonica: terra di antica tradizione ebraica, estirpata durante l’occupazione nazista, che aveva letteralmente distrutto secoli di storia.
La famiglia Revil rientrò in Israele nel maggio del 1992, installandosi nella città di Haifa. Per il giovane Yeoshua e per la madre Maria fu uno shock simile a quello provato da Ruben all’epoca della fuga dall’Iran. Nonostante gli sforzi di Ruben, l’inserimento della moglie e del figlio maggiore nel tessuto sociale fu lento, ed estremamente difficile.
“Nonostante tutti i miei tentativi,” scrisse Revil in seguito, “non riuscii mai a cancellare il mio pesantissimo accento greco… fortunatamente, l’ambiente di Haifa era molto diverso da quello di Tel Aviv, o di Gerusalemme… era una città aperta, multirazziale, e lo sarebbe rimasta almeno fino al 2006… ma io mi arrabbiavo: mi sentivo frustrato. A 14 anni, madrelingua greco, parlavo perfettamente inglese e farsi, imparato da mio padre, e ricevevo complimenti per il mio arabo: ma il mio ebraico rimaneva disastroso.”
Al termine della scuola superiore, poco prima di essere richiamato dall’esercito, il giovane Yeoshua chiese ed ottenne di essere ammesso nell’accademia militare di Tel Aviv. Una scelta, quella della carriera militare, che spiazzò i genitori e buona parte dei suoi conoscenti, ma che si rivelerà azzeccata.
Laureatosi con il massimo dei voti, Revil svolse il suo primo incarico sul campo durante la guerra con il Libano, nel 2006. Un conflitto, come ebbero a scrivere i critici negli anni seguenti, che il governo Olmert progettò male, e condusse peggio, fallendo nel tentativo di neutralizzare Hesbollah e di disarmare gli integralisti islamici installati nella regione meridionale dello stato libanese. L’unità agli ordini di Revil, appartenente ai corpi corazzati, fu una delle poche a distinguersi, consentendo al giovane ufficiale di farsi strada e di mettersi in luce nei confronti dei superiori.
Negli anni che seguirono, il giovane Revil si dimostrò uno stratega nato: rapidamente assegnato al Comando centrale dell’esercito israeliano, la sua carriera era ancora in piena ascesa quando, nel 2015, il Reich invase il Medio Oriente, atto finale dell’Operazione Klausewitz.
Ad opporsi ai nazisti, che puntavano direttamente ai ricchissimi pozzi di petrolio dell’Arabia Saudita, era una coalizione improvvisata, composta da americani e da tutte le potenze medio-orientali, dal Kuwait al Pakistan – ivi compreso anche Israele (23. Aprile 2015). La capacità di Revil di parlare correttamente tutte le lingue della coalizione rese la sua presenza indispensabile nel coordinamento e nella gestione della contro-offensiva, e fu per questo assegnato al Comando Centrale, appositamente promosso di un grado per permettergli di meglio esercitare il suo ruolo.
Al termine della prima fase del conflitto, svoltosi esclusivamente nel deserto arabico, le linee di collegamento e la capacità bellica di tutta l’improvvisata coalizione, erano state irrimediabilmente danneggiate. L’attacco condotto dalla 113° divisione MS di Anavel Gato aveva sostanzialmente annientato il Comando Centrale alleato, che sembrava prossimo al tracollo finale.
In pochi attimi, Yeoshua Revil si accorse di essere il più alto graduato rimasto in grado di trasmettere ordini all’esercito della coalizione. Ed in quel momento, Revil prese la decisione più importante di tutta la sua vita (27. Aprile 2015): esponendosi al pericolo di essere deferito alla corte marziale, assunse il comando di tutta la coalizione, ordinando l’immediato e completo ripiegamento sulle alture della regione de La Mecca, impiegando i MBT ancora funzionanti come artiglieria mobile, e predisponendo il massiccio impiego di tutti gli elicotteri da combattimento ancora funzionanti e disponibili.
La mossa ebbe un successo insperato, obbligando il Reich all’immediato ripiegamento – e portandolo sull’orlo di un’imprevista disfatta. Soltanto l’intervento dei corpi corazzati SS di Kaswal von Deikun capovolse nuovamente l’esito della battaglia – ma non cancellò il genio di Revil dalla scena. Il ripiegamento e la fuga verso i porti del Mar Rosso sono tuttora considerati capolavori, e come tali studiati in tutti i programmi di storia militare. Grazie al genio di Revil, solo una parte esigua delle forze combattenti rimase intrappolata in Medio Oriente, cadendo nelle mani dei nazisti: oltre il 90% degli effettivi riuscì a completare l’evacuazione. L’operazione orchestrata da Revil fu soprannominata “la Dunquirk del deserto”, e fu vitale per l’esito finale della guerra.
Fuggito in America, a Revil fu quindi assegnato il comando di tutte le operazioni militari della neonata Federazione Terrestre (3. Giugno 2015): il suo primo atto fu togliere i sigilli al cosiddetto progetto V, decretandone l’immediata messa in opera. Secondariamente, coordinò un programma su vasta scala di addestramento e di ri-organizzazione delle forze militari a sua disposizione, finalizzate alla guerra contro i MS.

In questa fase del conflitto, Revil diede prova di grandissime capacità di pianificazione ed organizzazione, riuscendo a soffocare i dissapori che antiche amicizie fra i membri della federazione avrebbero potuto sollevare. Si trattò di un’operazione non facile, che dovette gestire con cura e con estrema cautela: le ferite di un secolare dissidio fra arabi ed israeliani, e fra islamici ed occidentali erano ancora sanguinanti.
“Yeoshua”, disse Yasser Hosseini, uno dei più celebri generali egiziani dell’epoca, “sapeva capire i problemi di noi arabi. Sapeva che noi nutrissimo dei dubbi nei confronti degli iraniani, degli americani – e soprattutto degli israeliani… seppe farci capire che noi avessimo un solo nemico… un nemico preciso, contro il quale combattere. Un nemico che aveva oltraggiato le città sante di tutte le nostre religioni… e che non vedeva in modo diverso noi arabi, gli ebrei, i cristiani… un nemico che doveva essere sconfitto, se volevamo continuare a vivere.”
Sicuramente, la buona conoscenza del mondo iranico giocò a favore di Revil, che riuscì ad impantanare le operazioni militari del Reich sfruttando a proprio vantaggio le caratteristiche di Iran ed Afghanistan, e l’innato, sterminato orgoglio di quei popoli. Sua l’idea di disperdere immediatamente gli eserciti di Iran e Pakistan sui vasti territori montuosi di tutto l’altopiano iranico, accorpando tutte le unità scampate al disastro arabo, e non ancora rientrate in America. Un gioco rischioso, che avrebbe potuto richiamare in gioco veterani qaedisti ancora operativi.
“Un giorno,” spiegò Farouq al-Masri, un veterano della guerra in Afghanistan, “venne a sapere che alcuni Qaedisti di origine saudita avevano assunto il controllo di vari gruppi di guerriglieri … sulle prime, non fece una piega. Quindi, qualche giorno dopo, iniziò a sparpagliare gli stessi reparti sul territorio afgano, li separò… li rifornì meglio che poté, onorandoli e vezzeggiandoli… e quindi assegnò a quegli stessi gruppi delle missioni difficilissime, pressoché impossibili … e fece in modo che i loro comandanti non tornassero, prendendo le opportune contromisure. I guerriglieri ebbero dei martiri – ma le nostre unità rimasero libere dalla contaminazione integralista, che avrebbe potuto rendere le operazioni ingovernabili. Sì… sapeva essere crudele, quando le necessità lo richiedevano.”

“Nel luglio 2015,” scrisse Jakob Fugger, altro veterano della guerra in Afghanistan, “ci trovavamo circondati da un gruppo corazzato del Reich… eravamo alle strette, e convinti di non saltarne fuori – vivi. Alla sera, il nostro comandante chiamò il comando centrale chiedendo supporto aereo, se possibile… mezz’ora dopo, ma che dico: dieci minuti dopo, ricevevamo un messaggio - firmato da Revil in persona. ‘Resistete’, diceva, ‘io verrò ad aiutarvi’. Ma chi era, quel Generale Revil? Chi l’aveva mai sentito nominare prima di allora? Non avevamo finito di decodificare il messaggio, che l’intera altura era bombardata da una serie infinita di Cruise… in tutto quel disastro, riuscimmo ad allontanarci, ed a salvare la pelle… Non ho idea di come abbia fatto, né di quali rischi abbia corso – aerei, sottomarini, corazzate… probabilmente, usò tutto quello che gli era rimasto. Sprecò armi e munizioni per un gruppo di uomini che non aveva mai visto, e che nemmeno lo conoscevano. Eppure ci salvò… Ecco, da quel momento sapemmo che, per quanto disastrosa fosse la situazione, per quanto nero fosse l’abisso nel quale stavamo sprofondando, Revil non ci avrebbe mai abbandonato.”

“Era la metà di Settembre,” scrive François Bayreuax, un casco blu ONU, inizialmente assegnato al Libano, quindi entrato nella Resistenza attiva sugli altipiani iranici, in Afghanistan, Iran e Pakistan, “e ci trovavamo poco lontani dal delta dell’Indo… avevamo abbandonato le montagne esausti dopo tre mesi di battaglie ininterrotte. Eravamo in uno squallido campo fortificato, tutto fango e liquame… eravamo stanchi, e cominciavamo a chiederci se non fosse tutto inutile… quando, improvvisamente, mi vedo entrare nella tenda un uomo con il naso aquilino, sui trent’anni o poco più, con una divisa tanto umile da non sembrare nemmeno il generale che denunciavano le sue insegne… un generale francese non avrebbe fatto indossare quello straccetto ad un suo lacché… e quello comincia a parlare con tutti noi, nelle nostre lingue… ci chiede come va, com’è stato… se sentiamo la mancanza dei nostri genitori, in Europa, in America, in Medio Oriente. E mentre siamo ancora spaesati, ci chiede di fidarci di lui… ‘fidatevi di me’, diceva, ‘ed insieme riconquisteremo il nostro mondo…’. Mangiò insieme a noi, le nostre schifezze… ascoltò le nostre lamentele, e le nostre paure. Ci calmò, ci rincuorò –non so come, ma ci diede forza e coraggio per riprendere la battaglia. Prima di andarsene, consegnò a ciascuno di noi un pugnale. Sì, un pugnale… ‘Usalo!’ disse a ciascuno di noi, consegnandocelo. Sì, ‘usalo!’… lo conservo ancora… quando morirò, voglio che quel pugnale sia seppellito insieme a me… perché quello è il pugnale che mi ha dato il più grande condottiero di tutti i tempi, il Generale Yeoshua Revil.”
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« Risposta #269 il: 27 Giugno 2007, 20:10:47 »

Ma come fai matte ? Riesci a rendere vivido ogni racconto. Sei un ottimo sceneggiatore.  Dunque Von Deikun e Revil sono uniti dalle comuni radici giudaiche. Potresti esplorare anche l'ambiguo rapporto di Kasval con le sue radici ed il suo cripto giudaismo. La svolta di Von Deikun deve essere in un incontro con Revil.
Vorrei fare ii miei complimenti a Pan. Ma che esperienza hai per i mezzi militari? Sto scegliendo quello che mi piacerebbe pilotare. L'Elmeth è cosi' sorpassato in confronto.
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