Ciao a tutti, ragazzi e lettori…
Per concludere questo spoilerone (o pesce d’Aprile anticipato… vedremo!), la strada è ancora piuttosto lunga. Per cui, allacciatevi le cinture, e preparatevi a seguirmi – se volete, ovviamente.
Riassumiamo rapidamente la situazione: il Reich, con una campagna fulminante, ha messo le zampe su tutta l’Europa, con l’eccezione della Spagna, della Scandinavia, della Grecia. Ha ridotto Cina ed India ad un cumulo di macerie fumanti. Nel frattempo, il Medio Oriente è stato invaso, e sottoposto alla più grave umiliazione dai tempi in cui i cavalieri crociati furono fermati alle porte della Mecca… in meno di un mese, il potenziale bellico americano è stato pressoché annientato, e le prospettive non sono delle migliori.
La storia prosegue con l’arrivo, piuttosto fortunoso, di Noah, Amuro e Kai in quel di Trondheim, il cui fiordo è più intasato si navi di Pearl Harbour poco prima del bombardamento giapponese.
In realtà, molte unità sono tanto danneggiate da non poter nemmeno solcare il mare, e quasi tutti gli equipaggi hanno bisogno di vigorose reintegrazioni. Kai e Amuro, in virtù delle leggi speciali varate dal governo statunitense sono arruolati, ed assegnati all’unico sommergibile nucleare americano scampato all’attacco nazista. Si tratta del New York, il prototipo di una nuova classe di sommergibili d’attacco – estremamente silenzioso e, soprattutto, dotato della capacità di sfondare la calotta polare come i normali lanciamissili. Capacità che si rivela critica visto che, pochi giorni dopo, il New York viene incaricato di riunirsi al sommergibile d’attacco russo Akula III “Aleksandr Nevskiy” (e se vi interessa sapere chi sia, lo trovate qui ...
http://en.wikipedia.org/wiki/Alexander_Nevski nome più appropriato, data la situazione, non potevano scovarlo!) e quindi scortare quattro boomer fortunosamente scampati al disastro (due russi, e due britannici). Amuro saluta suo padre, sapendo che potrebbe non rivederlo mai più.
Negli stessi attimi, Mahkuwe ordina a Delatz di chiudere i conti con Hamburg e di spazzare via le ultime resistenze in Europa: solo quando l’Europa sarà diventata parte integrante del Reich, il führer Gihren potrà scendere sulla Terra e proclamare la fine della guerra di conquista.
Delatz, che non ama i metodi sbrigativi e brutali dei suoi gerarchi e degli altri generali, e che ha ufficialmente protestato per il comportamento di Garma Zabi, obbedisce a malincuore: preferirebbe cercare una forma di accordo con gli Americani, chiudendo la partita prima che l’innata capacità del nemico di reagire, e di riadattarsi alle caratteristiche della guerra si ritorca contro di loro ("D
urante la seconda guerra mondiale, il Giappone cambiò il gioco, e condusse una guerra di portaerei quando gli Americani pensavano ancora ad una di corazzate... pochi mesi dopo Pearl Harbour e Coral Sea, gli americani sbaragliavano Nagumo a Midway applicando lo stesso gioco del maestro, e migliorandolo... non sono avversari che possiamo sottovalutare"). Ma Mahkuwe non vuol sentire ragioni, e l'attacco viene condotto come previsto.
Intanto, l’evacuazione del medio oriente sta procedendo a piena velocità. Imbarcato sulla Queen Elizabeth II, adattata alla bene e meglio per evacuare quanti più soldati possibili, Sleggar sta meditando sul disastro dell’ultima campagna, convinto che non si riuscirà a combattere ad armi pare con i Nazi fin quando l’esercito non si sarà dotato di armi adeguate a contrastare i “ciclopi”, ovvero di propri mobile suit (come questi sono ormai chiamati).
Improvvisamente, la QEII si inclina su un fianco: è un MS marino (uno Z’Gock?) della squadra d’assalto Dönitz – ed il suo non è un pilota qualsiasi. Si tratta di
Johan “Johnny” Ridden: la sorte della nave, e di quasi tutti i suoi occupanti, è ovviamente segnata. Sleggar si salva con pochi altri fortunati, sui quali Ridden decide di non infierire. Mentre lo Z’Gock (chiamiamolo così) di Ridden s’inabissa, Sleggar promette vendetta per tutti i compagni morti.
Siamo in Giappone, pochi giorni dopo. Il tenente
Shiro Amada (evvai!) e la sua squadriglia vengono incaricati di compiere un volo di ricognizione sulla costa continentale del mar Cinese, alla ricerca di eventuali superstiti, e soprattutto per escludere attività nazista.
Durante il volo, i sistemi di navigazione degli F22 della squadriglia vanno improvvisamente in panne – i prodi japs sono infatti assaliti da una squadriglia di caccia nazi (che qui vengono chiamati
Messerschmitt BF2002 “Himmelritter” (Cavaliere del Cielo)): due compagni di Shiro sono abbattuti con ridicola facilità, ma il nostro eroe (anche in questa versione
ultimate è sempre lui…) riesce a ribaltare la situazione, obbligando i nazi superstiti alla fuga immediata. Al suo ritorno, viene accolto come un eroe… e non solo: il suo comandante superiore (il
generale Tono) lo trasferisce immediatamente ad un progetto segreto, dal quale dipenderà tutta la sorte della guerra… il progetto V (vi giunge nuovo? ^___^;;
.
L’attraversamento del mare artico ha permesso alla squadra di sommergibili di evitare le principali reti sonar in mano al Reich, ma la navigazione è giocoforza rallentata. Dopo alcuni giorni, le unità sono arrivate in pieno Oceano Pacifico, e possono riprendere contatto con il comando centrale americano, che ordina di convergere a piena velocità verso San Diego.
Nelle stesse ore, Trondheim cade in mano nazista, ed il padre di Amuro viene fatto prigioniero.
Johnny Ridden, intanto, mastica amaro: come segnala al proprio diretto superiore, comandante della flotta Mad Angler,
Karl Ekhart, la Kriegsmarine esiste solo sulla carta. Nel Golfo Persico, hanno potuto intervenire solo per la particolare natura della regione – ma i MS non possono affrontare le ampie distese del mare aperto, o dell’Oceano, senza un adeguato supporto. E, fin quando la flotta americana ed alleata non saranno annientate, la sicurezza della vittoria non sarà che un’illusione. Ekhart non accoglie bene le proteste del proprio sottoposto, e lo trasferisce immediatamente ad Hong Kong, unico pezzo di suolo cinese scampato alle devastazioni delle prime ore di guerra, e testa di ponte per l’ormai imminente attacco al Giappone.
(e qui mal gliene incoglierà, visto che una regola non scritta dice che, nei cartoni animati, il Giappone non si attacca mai, se non vuoi buscarle!).
Mirai e Scott, intanto, hanno completato la prima fase del proprio addestramento, e sono ammessi nella parte più segreta e protetta della base canadese.
Lì, i nostro scoprono che il governo americano sapesse e temesse l’aggressione del Reich almeno dal 1947: la scoperta del piano risale ad allora, quando ciò che tutti avevano preso per un ufo – e che invece era un’astronave nazista, era caduta nei pressi di Roswell, in New mexico. Quell’unità impiegava un reattore di tipo Minovsky, piuttosto primitivo ma efficace – ed allo stesso tempo tanto complesso da occupare gli ingegneri aerospaziali occidentali per quasi sessant’anni. Finalmente, dopo tanto tempo, il reattore è stato replicato e modernizzato, ed intorno ad esso è stata progettata una nuova classe di unità da combattimento, corazzate da guerra di cui stanno completando le prime tre unità: la Pegasus, la Albion e la White Base. Scott e Mirai sono candidati a diventare i primi ufficiali di rotta di queste nuove unità.
Finalmente, Gihren fa la sua comparsa nella città che dovrà diventare la capitale del Reich. Stiamo ovviamente parlando di Berlino, la cui arteria più importante, Kurfursterdamm, è avvolta da due ali di folla per salutare l’arrivo del settimo Führer del Reich. I Media, già piegati al nuovo padrone, non mostrano ovviamente i soldati ed i MS schierati a consigliare l’adeguato entusiasmo ad un popolo che, potendo, reagirebbe in modo ben diverso… Mahkuwe gongola, convinto di aver svolto un ottimo servizio… gongolerà molto meno, quando uno dei fiori sventolati dalla folla cade sulla macchina scoperta del nuovo Führer. È una
rosa bianca – il simbolo dell’opposizione ai Nazi durante l’ultima guerra (e, a tale proposito, consiglio questa lettura:
http://en.wikipedia.org/wiki/Sophie_Scholl ). Questo manda Gihren su tutte le furie, ma proprio la presenza della televisione gli impedisce di reagire come vorrebbe.
Cecilia, che ha già capito, sta gongolando: la figuraccia spingerà facilmente il Führer ad autorizzare la guerra contro il Giappone per distogliere l'opinione pubblica, operazione da lei progettata, e che vorrebbe assegnare ai suoi due protetti, Gato e Deikun. Dozul non parla – ma è furioso.
Dozul non è infuriato con la sorella, ma contro Garma, la cui stupidità sta determinando un disastro dopo l’altro.
Le sue azioni in Arabia hanno scatenato l’insorgenza di una guerriglia selvaggia, rimpolpata persino da soldati americani, britannici ed israeliani, concentratasi negli altipiani dell’Iran e dell’Afganistan… dove, ovviamente, i Nazi non hanno vita migliore degli americani d’oggi.
Ad ogni insuccesso, Garma reagisce con un massacro di civili innocenti, le cui conseguenze sono abbastanza ovvie… Il giovane ha il terrore che il fratello possa destituirlo – ma Gihren ha ben altro per la testa.
Nelle stesse ore, ha luogo una riunione dell’ONU, cui partecipano tutti i capi di stato scampati al primo mese di guerra. Dopo una prima fase abbastanza burrascosa,
Sean Miller prende la parola (nonostante Mister President preferirebbe che se ne restasse zitto) e denuncia le colpe delle Nazioni Unite, il cui sonnecchiare ha permesso al cancro antico risorgere a nuova vita. Di fronte alla minaccia, vi è necessità di formare un fronte comune di tutti i popoli liberi del mondo: soltanto così potranno opporsi al mostro e schiacciarlo, una volta per sempre. Il presidente russo in esilio (che quindi si è salvato!), propone che tutti i popoli liberi si uniscano in una federazione, il cui scopo, però non è soltanto sconfiggere il presente nemico, ma fornire un'alternativa in cui sia l'uomo al centro del mondo, una guida per l'umanità anche quando la minaccia sia stata dissolta (Federazione Unita dei Pianeti... se ci sei, batti un colpo!): la mozione è approvata all’unanimità, e Miller è più o meno costretto ad essere il primo presidente della neonata Federazione Terrestre.
Il suo primo atto è proclamare Revil comandante in capo delle forze armate (e visto che è stato l’unico a combinare qualcosa contro il Reich, direi che non avrebbe potuto scegliere meglio… ndMatte). E Revil, a sua volta, risponde alla nomina ordinando l’immediata mobilitazione delle tre corazzate classe Pegasus appena completate. Il loro scopo: recarsi in Giappone e lì recuperare le diciotto (!) unità di RX78 (Sì! È proprio lui!!!!!!) appena ultimate. Il Giappone, infatti, è il prossimo sulla lista della spesa del reich, ed il progetto V non può cadere nelle mani del nemico…
Al largo del Giappone, l’aereo di Gato e Deikun incrocia la rotta della squadra dei sommergibili, la cui posizione è inavvertitamente svelata da una boa di comunicazione. Un incontro fortuito, che Deikun (non sarebbe la cometa rossa…) decide di sfruttare immediatamente. Fa planare la Gaw sulla superficie del mare, ed interviene con il suo Z’Gok per provvedere personalmente all’affondamento del nemico. Dopo una battaglia furiosa, i quattro boomer sono fatti esplodere uno dopo l’altro – troppo lenti e goffi, mentre i due sommergibili d’attacco riescono a scampare all’attacco solo grazie all’abilità dei rispettivi comandanti.
I due sommergibili, danneggiati, devono convergere verso la base militare di Okinawa, dove – poche ore dopo, atterrano anche le tre classe Pegasus fra lo sbalordimento generale.
Deikun (e di nuovo: non sarebbe lui se non fosse così…) ha osservato la cosa, e capito la pericolosità dell’evento. Organizza un improvviso e rabbioso attacco alla base militare nipponica, pesantemente osteggiato da Dozul, ed approvato solo per l’incondizionato appoggio di Cecilia.
Nella base, intanto, sta avvenendo il rapido trasbordo degli RX78 sulle classe Pegasus. Purtroppo, come spiega il capo progetto, il
prof. Kozumi, i mobile suit sono al momento completamente inutili. Il loro sistema di controllo manuale è infatti troppo complesso per qualsiasi pilota… ("Per usarli, bisognerebbe essere un Ashi-Naga Te-Naga..." un demone giapponese con braccia e gambe lunghissime e velocissime, "e possedere due cervelli e quattro occhi, ciascuno fisso su un particolare diverso..."): l’unico modo di utilizzarli, sarebbe introdurre nel corpo del pilota delle particolari nanomacchine, progettate per realizzare all’interno della neocorteccia umana, una specie di interfaccia diretta con il computer da combattimento, consentendo di bypassare i troppo complicati controlli manuali (uhm... Sette di Nove, se ci sei batti un colpo!).
Purtroppo, le nanomacchine possono provocare violentissime reazioni di rigetto, e quindi non sono realmente utilizzabili senza rischiare la vita dei piloti: negli esperimenti sull'animale, l'unica variabile è stata la morte immediata delle povere scimmiette sacrificate dalla scienza...
Sta ancora spiegando questi dettagli al comandante
Wakkein della Albion, comandante della squadriglia Pegasus, quando inizia l’attacco del Reich. Il trasbordo delle unità è ancora incompleto, e le corazzate rischiano di essere distrutte a terra.
Amuro e Kai si trovano nel laboratorio centrale, insieme al prof. Kozumi e – soprattutto, a tre unità di RX78. Sono raggiunti da Shiro Amada, che chiede immediatamente al professore di consegnargli un campione di nanomacchine. Wakkein è contrario, ma Shiro se le inietta sotto gli occhi dei suoi superiori. Amuro, nello stupore generale, fa lo stesso – e Kai, non volendo essere da meno, assume la terza ed ultima dose al momento disponibile. I tre, dopo essere collassati a terra per un attimo (ed aver "goduto" di scene da 2001: odissea nello Spazio), si riprendono e balzano a bordo degli RX78 ancora un po' confusi, ma più o meno sani.
Intervento provvidenziale, visto che la loro azione getta nel panico le unità del Reich, che non si aspettavano un avversario del genere. Soprattutto, nello stupore generale, l’RX78 si dimostra nettamente superiore agli MS nemici, che sono schiantati uno dopo l’altro. Finché, davanti ai tre, non si para Deikun con il suo MS rosso scarlatto… questi prima danneggia Shiro, quindi mette fuori uso Kai… ed infine si confronta con Amuro. Il quale,
incredibile dictu (ma va!) riesce a tenere testa alla cometa rossa in un duello senza esclusione di colpi.
Il professor Kozumi non crede ai suoi occhi: non solo tre piloti sono sopravvissuti all’introduzione delle nanomacchine, senza mostrare reazioni di rigetto acuto – ma uno di essi è stato in grado di spremere a tal punto l’RX78 da resistere all’asso per eccellenza delle forze nemiche.
Questo potrebbe dare alla neonata federazione un vantaggio strategico immenso: mentre i piloti del Reich devono essere addestrati fin dall'infanzia per poter controllare i complessi MS a loro disposizione, e quindi sono protetti e vezzeggiati dall'esercito, che non li manda certo al massacro, la federazione può disporre di un numero praticamente illimitato di "carne da cannone", e senza predisporre un addestramento specifico... almeno in teoria (poi la pratica, ahinoi, sarà molto diversa...)
Grazie al tempo guadagnato, viene predisposta l’evacuazione completa della base. Gli equipaggi dei sommergibili si sparpagliano sulle tre unità – ma per una serie di circostanze fortuite, gli ufficiali della White base vengono tutti uccisi poco prima del decollo. Noah rimane investito insieme al comandante Mancuso da una granata - ma questi lo protegge facendogli scudo con il proprio corpo: gesto che lo fa diventare l'unico graduato della nave, e quindi l'unico con i titoli per comandarla – anche se non ha la minima idea di come funzioni una classe Pegasus.
Decide di affidarsi a Mirai, il navigatore – scelta corretta, e di integrare nell'equipaggio chiunque, del Nevsky o del New York, abbia almeno una mezza idea di cosa facciano i controlli dei sistemi di combattimento. Idea che, a conti fatti, salva tutti dal disastro. Sulla stessa nave, si sono imbarcati anche Kai ed Amuro, mentre Shiro è salito sulla Pegasus. Qui le loro strade si separeranno per parecchio tempo.
La notizia del MS federale semina il panico nel Reich: complici le resistenze incontrate in Afghanistan, i piani d’attacco sono completamente stravolti. L’attacco al Giappone è rimandato sine die: priorità assoluta diventa abbattere le tre corazzate prima che rientrino in territorio americano. L’incarico viene attribuito a Deikun, promosso a Maresciallo dopo gli ultimi successi.
Durante il volo di rientro, le corazzate sono investite da una tempesta violentissima, che separa la White Base dalla Albion e dalla Pegasus. Quello che Deikun stava aspettando: fa convergere su di essa tutte le sue forze, costringendola a ripiegare verso il sud, ed impegnandola in continui attacchi aerei.
La White Base, nonostante l’equipaggio improvvisato (ma in realtà composto di un gran numero di espertissimi veterani della marina, e quindi ben più tosto di quanto Revil e Deikun si attendessero), resiste ben oltre le più rosee speranze, anche grazie alla perfetta chimica fra Mirai e Noah, cui mancheranno esperienza e competenza specifica, ma che si rivelano talentuosi e svegli.
Purtroppo, il reattore principale viene danneggiato nel corso di uno degli scontri più violenti. Un perfetto disastro.
La WB non può più volare in alta quota, ed il reattore principale non può funzionare per più di sei ore continuative, per di più a velocità ridotta. Il volo oceanico diventa impossibile – unica soluzione, dirigersi verso il continente asiatico, e cercare di attraversarlo il più rapidamente possibile, sfruttando le vaste zone desertiche e dirigendosi verso l’Africa, ancora risparmiata dal Reich, e da dove Revil pensa di far partire il contrattacco.
Dopo una lunga serie di battaglie, in cui l’abilità più o meno innata di Amuro si manifesta sempre più clamorosamente (e l'invidia di Kai cresce...), i nostri arrivano in Afghanistan, dove fanno la conoscenza di un nostro vecchio amico- Sleggar. Il quale accetta di imbarcarsi e di aggregarsi come terzo pilota di RX78 (previo trattamento con nanomacchine, appena risintetizzate dal prode prof. Kozumi).
Afghanistan vuol dire Garma… Deikun, che non ama quello sciocco cocchino di Gihren, decide di sfruttare l’occasione. Convince Garma di incaricarsi dell’attacco alla WB, cercando l’occasione migliore per mettere l’avversario in pessima luce – o, meglio ancora, per eliminare un pericoloso rivale alle grazie del Führer. L’occasione non tarda ad arrivare, e nel corso di una battaglia notturna, lascia che Garma cada nella trappola intelligentemente tesa da Noah, provocandone la morte in una scena che non vi descrivo, ma che è molto simile a quella di Origin (piuttosto che a quella del primo KSG).
Gihren, informato, non fa una piega – ma decide di sfruttare a proprio vantaggio la morte del fratello minore. Organizza solenni funerali di stato, nel corso dei quali viene inaugurato il nuovissimo Mausoleo del Reich, nel quale i feretri di tutti gli eroi di guerra e dei precedenti Fuhrer dovranno essere traslati: nel corso delle esequie Kasval ha finalmente l’occasione di rivedere la sorella,
Artesia, appena arrivata sulla Terra insieme al proprio corpo d’assalto.
Artesia è sconvolta dalle devastazioni della guerra, e lo confida al fratello: questi, da parte sua, condivide le posizione dei critici, che vede in Delatz e Rahl i massimi esponenti.
A questo punto, Artesia e Kasval sono raggiunti proprio dal buon Rahl, il quale annuncia ai giovani Deikun di essere stato incaricato, personalmente da Gihren, di provvedere alla distruzione degli assassini dell’eroe del Reich. Propone ad Artesia di unirsi a lui – e questa, sebbene non convintissima, accetta.
Perfetto… a questo punto possiamo chiudere. Il seguito nel pomeriggio. Nonostante la quantità di eventi che ci attendono non siano affatto pochi, alla conclusione non manca molto. Rispetto alla parte fin qui tratteggiata, il resto è più rozzamente abbozzato – probabilmente perché i Capoccia Sunrise vogliono ancora lavorarci sopra. O forse perché all’autore del pesce anticipato mancano le idee… scegliate voi la versione che preferite.
Nel frattempo, permettetemi un paio di commenti…
Condivido l’imbufalimento degli amici tedeschi… purtroppo, come alcuni già detto, la distinzione fra Reich (ovvero, i cattivi dell’animé) e Germania è molto labile… i tedeschi rischiano di fare per l’ennesima volta la parte dei cattivi. E che cattivi! Probabilmente, a parte la scena della Rosa Bianca (che per altro gli stessi Crucchi avrebbero difficoltà a capire, figuriamoci gli yankee ed i japs), avrebbero potuto produrre una scena simile a quella di Palazzo Madama nel Bundestag o qualcosa del genere... qualcosa che facesse capire meglio il distacco... o, meglio ancora, visto che siamo in tema di recupero dell'usato, riesumare il termine Zeon non sarebbe malvagio...
Detto ciò, se questa serie di Gundam vedrà la luce, se pure non passerà alla storia come la più innovativa, sarà senz’altro la più truculenta. Le scene di Roma, della Mecca… gli eccidi e le battaglie di massa (che, tra parentesi, potrebbero essere davvero molto belle...)
Un Gundam molto più adulto di quanto non sia mai stato in precedenza, che proprio per questo vedo piuttosto problematico… se il pubblico americano rischia di affezionarsi presto a questa versione, che molto deve ad alcuni fumetti USA di recente produzione, come le versione ultimate di X-men e Avengers, vedo dura che possa trovare facilmente uno spazio nell’etere europeo od americano che sia. Almeno senza clamorosi tagli od adattamenti… che però sarebbero deleteri, a mio avviso, rischiando di stravolgere una serie che, nella sua crudezza, cerca tuttavia di non essere gratuita…
Mi viene da pensare alla versione a fumetti degli Ultimate (bellissima e cruda come si deve) ed alla trasposizione a cartoni (che più edulcorata di così si muore...), davvero deludente.
Detto ciò, io resto curioso… soprattutto di vedere gli Z’Gock e gli RX78, nonché di vedermi le prime bozze dell’adattamento “ultimate” di Amuro, Shiro, Sleggar e soci…