hiexreof
Capitano
Offline
Sesso:
Posts: 1097
Non devo aver paura. La paura uccide la mente.
|
|
« Risposta #303 il: 17 Ottobre 2012, 19:37:13 » |
|
SEGUE
Si tratta, pur con tutti i suoi limiti, di una delle migliori serie di Gundam, un prodotto eccellente con spunti interessanti e una bella ambientazione, che seppe dare nuova linfa al marchio Gundam, non a caso, moltissime idee comparse in questa serie verranno poi riprese nelle serie successive, sia nell'UC che nelle altre timeline. I temi trattati sono molto profondi così come la psicologia dei personaggi, ma tutto si perde in una regia terribilmente soporifera e poco lineare che si mantiene tale dall'inizio alla fine. a) Un aspetto nettamente positivo è la caratterizzazione dei personaggi, davvero curata e decisamente superiore rispetto ad altre serie. Questo vale in particolar modo per Garrod Ran che all'inizio è solo un ragazzino immaturo che vive nel mondo degli adulti estraniandosi da loro, senza capirli, per poi diventare sempre più maturo e responsabile, sia come persona che come pilota di Gundam. Belle anche le caratterizzazioni di Tiffa, inizialmente una ragazza timida e chiusa, ma che, grazie alle esperienze che vivrà e a Garrod, riuscirà ad aprirsi di più con gli altri (forse discutibile il suo taglio di capelli) e della pilota di Mobile Suit Enil El, la cui complessa storia e personalità richiederebbe diversi spoiler per poter essere spiegata al meglio. Si rivede l’atmosfera di grandi epopee alla Capitan Harlock con un Jamil sopra le righe, forte e apparentemente sicuro di sé, ma che ancora risente del cataclisma avvenuto quindici anni prima, un neo Bright maturo come lo si era visto in Gundam Zeta e si rivive un po’ di aria tipica dell’Enterprise, con un ruolo decisivo dei meccanici manutentori e del dottore. Qui la parte di Amuro è scissa: la figura del pilota è ricoperta dall’esuberante Garrod, che durante la serie matura passando da ragazzino sconsiderato a unico personaggio deciso a sconfiggere tutte le previsioni più nefaste, ma la parte Newtype è riservata alla timida Tiffa, che, come Amuro, condivide una buona parte di scene in una cabina della nave nel suo letto e come lui vive i mutamenti psicologici che abbiamo già visto nella serie classica. Purtroppo un certo semplicismofa sì che si trovino alcuni personaggi, soprattutto fra i comprimari, eccessivamente stereotipati: come i due fratelli Frost, i “villains” frustrati perché considerati scarti genetici, pur essendo gli unici telepati di tutta la serie (gli Innovator vi dicono qualcosa?), stanno dalla parte del torto e si comportano da mostri inumani, il loro ruolo è comunque importante nella caccia dei Gundam per evitare un futuro ostacolo alla rinascente Federazione. b) Nel complesso il mecha design è molto curato, come è logico essendo una saga di Gundam (Kunio Okawara è una garanzia!), la maggior parte dei Gundam sono ben caratterizzati e disegnati, così come i "semplici" Mobile Suit dei nemici. L’originalità e la bellezza dei Mobile Suit si nota però meglio nel manga, mentre nell’anime troviamo alcuni elementi dissonanti. Infatti la nota stonata che fin dall’inizio fa storcere il naso anche ai più tolleranti è il design della nave Freeden… La vista frontale la fa assomigliare ad una vasca da bagno con le gambe! Altra pecca i Mobile Suit dei due fratelli Frost, troppo "transformer" (il Gundam Virsago di Shagia Frost è una sorta di fusione tra Altron e l'Epyon di Gundam Wing) e nel Gundam Leopard di Roybea Loy, che ricorda in modo impressionante l'Heavyarms di Trowa Barton in Gundam Wing: un po’ di originalità non avrebbe guastato, per fortuna la cosa riguarda soltanto due Gundam. Una nota di merito invece va sicuramente al Gundam X, al Gundam X Divider ed allo spettacolare Gundam Double X, che sono realizzati in modo splendido. Il mecha ha provato forse a strizzar troppo l'occhio al mercato dei modellini, ma senza ricevere il successo sperato. A livello di armi ed accessori è impossibile non parlare della valida trovata dei creatori: tutta la nuova generazione di Gundam X è dotata di un potentissimo cannone satellitare posto sulle spalle, alimentato da un raggio energetico che arriva da una centrale solare posta sulla superficie della Luna e utilizzabile grazie ai poteri psichici dei piloti Newtype. Fa invece sorridere lo snowboard che usano i Mobile Suit nemici in alcuni episodi. c) Per quanto riguarda la realizzazione tecnica, le animazioni ed i disegni, arriviamo alla vera nota dolente di tutto l'anime: aspetti nei quali Gundam X perde diversi punti (Gundam Wing è fatto molto meglio a livello estetico ed è un opera antecedente). La grafica delle puntate è abbastanza mediocre e la realizzazione delle animazioni è piuttosto semplice, quando non terribilmente insignificante, migliora soltanto nelle sigle. Una maggiore cura avrebbe giovato, specie nella realizzazione degli scontri tra Mobile Suit: in Gundam Wing ci sono tantissimi scontri corpo a corpo, mentre in Gundam X ci sono per lo più scontri con armi da fuoco. In questo aspetto Gundam X vince sul piano del realismo ma perde punti sul piano della spettacolarità. d) I suoni (ad es. il Leopard che sventaglia) e la colonna sonora sono molto curati. Validi gli opening, “Resolution” e “Dreams”, e l’ending “Human Touch”, musiche ottime ed orecchiabili. L'unico sottofondo degno di nota è il motivo che si sente quando Garrod utilizza il Satellite Cannon, musica davvero struggente. Pur nella maggior leggerezza portata dai giovani personaggi della serie, le atmosfere suggerite musicalmente sono molto cupe e il coro femminile da un’ulteriore tocco malinconico. e) A livello di dialoghi non c'è nulla di particolare da segnalare: ogni tanto ci sono dei bei monologhi, ma per lo più i dialoghi sono ridotti all'essenziale. Sul piano delle voci invece Gundam X è praticamente perfetto: in particolare citerei la voce di Garrod che è meravigliosa, di una sonorità stupenda, tanto che vale la pena di vedere quest'anime anche solo per sentirgli dire uno dei suoi "Iku ze!". Bella anche la voce di Tiffa, che è molto bassa e particolare, non dev'essere facile trovare una doppiatrice in grado di fare una vocina come la sua.
Cerchiamo quindi di analizzare nel dettaglio le cause che portano a considerare Gundam X una serie minore. Mentre in Turn A avviene lo scontro tra fan storici e Tomino, che voleva togliersi i macigni che aveva nelle scarpe, qui il problema è proprio una questione di serie che precipita su se stessa a causa di aspetti difficili da digerire per il nocciolo duro: anche se il Gundam GX viene spesso ridotto in condizioni pietose, come nel primo incontro tra Garrod e il NewType Caris, i Mobile Suit non finiscono mai il carburante ed il fascino del realismo finisce per risentirne, colpi super-extra-iper potenti anche se quasi mai usati, ma piuttosto minacciati a scopo deterrente sono troppo da SuperRobot. I fan volevano rivedere in azione i classici Mobile Suit di Zeon, non un "What…if…" della prima storica serie classica, convalidando la prova di come l'UC abbia influenzato tutte le altre saghe, in Gundam X troviamo accenni, non copiature marcate, ma evidentemente ciò non ha reso molto. Purtroppo Gundam X è una serie con grandissime potenzialità, ma la mancanza di un elemento accattivante ha fatto sì che non abbia quel "magnetismo" che può portare i fan a interessarsi alla serie, magari solo scoprendola distrattamente in un canale televisivo, mentre invece con altre serie, meno lavorate sul piano della sceneggiatura, non è successo perché graficamente più attraenti. Una triste dimostrazione che realizzare una "bella storia", può non essere abbastanza. C'è poi da dire che Garrod e Tiffa sono quasi gli unici 16enni della storia, e sebbene molti occidentali abbiano adorato il fatto che i personaggi siano quasi tutti maturi, questo non è assolutamente piaciuto all'utenza Giapponese a cui le serie sono rivolte. Il problema infatti non è nella trama e neanche nei personaggi, nè nel bellissimo design dei Mobile Suit, bensì nello scontro diretto che a suo tempo ha avuto con Evangelion capace di dirottare gran parte dei fan di Gundam . Questa realizzazione scarsa, congiunta al periodo (1996) un po’ fiacco per una serie di Gundam e all'uscita di Evangelion, ha fatto crollare l'audience portando la Sunrise a terminare la serie. Ora vediamo di fare chiarezza una volta per tutte sulla sfida: Evangelion ha sicuramente avuto il suo ruolo nella distruzione di Gundam X, ma questo è capitato proprio perchè ai vertici si era già deciso di troncarla, cosa che appunto avvenne per lo scarso interesse del pubblico giapponese, così venne tagliata una decina di episodi prima delle altre serie portandola alle trentanove attuali. Pare che alla prima messa in onda, nell’ottobre del 1995, Evangelion andò male, fatto che permise al Gundam Wing, messo in onda dall’aprile dello stesso anno, di mantenere buoni ascolti fino alla fine della serie, grazie soprattutto al pubblico femminile. Entrambe le serie si conclusero nel marzo del 1996 e Gundam X partì proprio nell'aprile di qull’anno per tentare di emulare il successo di Gundam G e Wing. La serie partì con ascolti sul 6.0 e 6.5 che sono ascolti ritenuti medio alti per un anime e che si sono mantenuti fino all'episodio 20. La puntata del delfino è il momento in cui la Sunrise ha smesso di scommettere sul AW Gundam X! Ciò che molti ignorano è che la replica di Evangelion avvenne subito dopo le vacanze del 1996, con alle spalle una spasmodica attesa nata da miliardi di recensioni positive e articoli che le riviste come Newtype avevano divulgato nei mesi precedenti. Nella replica del 1996 Evangelion raggiunse ascolti record mai visti in dieci anni (10% o 11%) e in quel periodo Gundam X era più o meno all'episodio 25. Il che avrebbe anche senso con l'immediato crollo di ascolti e il conseguente spostamento al sabato mattina. In Patria fu un tale fiasco che subì un trattamento persino troppo duro: venne tagliato di 11 episodi e la seconda parte della serie fu spostata alle 6.30 del sabato mattina. Penso che se la Sunrise invece di fare prodotti differenziati come Gundam X, Gundam Wing e G-Gundam, avesse trovato un filo conduttore, forse queste tre sottoserie avrebbero avuto un destino diverso. Tutto il non canon dell’UC poteva confluire in After War, serie che sarebbe potuta essere correlata con Gundam Wing (la nuova tipologia delle colonie, rifatte dopo la distruzione delle prime, gli Imperi stile 1800 come ad indicare una nuova restaurazione dopo il tracollo della Federazione, i modelli dei Mobile Suit molto legati anche dal fatto che effettivamente Gundam Wing vede la luce proprio l’anno prima di Gundam X) per poi terminare con Turn A Gundam (magari colmando il buco temporale con una serie che raccogliesse i fili). Non e' UC, ma e' un'interessante divagazione su un possibile futuro alternativo dell'UC e se, visto che il difetto maggiore di Gundam X è la sua realizazione grafica, venisse riproposto come un evento della CE come è accaduto per la serie classica e per Gundam Z?
Hierofex per Colony Post
|