matte
Visitatore
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« Risposta #19 il: 31 Dicembre 2006, 19:22:28 » |
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e siamo a 4 su 5...
ladies and gentlemen, Detective Conan, film 10...
... con la speranza che sia anche l'ultimo. Spiace dirlo, ma se la serie di Conan, che non frequento da un po' di tempo, un po' perché Media$et sembra essersene dimenticata, un po' perché il manga mi piace fino lì (anche se l'animé ne è la perfetta trascrizione)... dicevo, se la serie di Conan ha la vitalità mostrata da questo film, nemmeno il miglior rianimatore potrebbe salvarla ed alzare la GCS (Scala del Coma di Glasgow, attualmente pericolosamente orientata verso il 3 (che poi sarebbe il valore più basso). E che poi sarebbe il voto che merita questo film.
Ma andiamo con ordine.
Il (flebilissimo) tema portante della storia è noto a tutti - ma, in rispetto ai miei venticinque lettori, ve lo riassumo. Il prode Shin'ichi, studente delle superiori e detective a tempo perso (o forse sarebbe più opportuno dire il contrario), travolto dalla sua curiosità, finisce invischiato in una storia più grande di lui, ed avvelenato con un veleno che vorrebbe essere mortale - e che, invece, lo riduce all'età di sei/sette anni. Da questo momento, inizia la sua lotta per scoprire la vera identità dei suoi aguzzini, e ritornare al proprio stato naturale... per farlo, nasconde la propria identità a tutti - ivi compresa la fidanzata Ran, assumendo il nome di Conan Edogawa. Che poi sarebbe un omaggio ai due scrittori da lui più amati, Sir Artur Conan Doyle, e Edogawa, un giallista giapponese. Dato che un bambino, di credibilità, ne avrebbe ben poca (specie a raccontare una storia del genere!), Conan diventa "assistente" del detective Mouri, il padre di Ran - inutile dire che questo è il classico perfetto idiota sbruffone in stile Mister Satan (di cui condivide persino i baffetti), e che è lui - Conan, a risolvere i casi...
OK, queste le premesse. Ciò che ha reso Detective Conan una serie di successo è stato ovviamente ben altro. Prima di tutto, la buona qualità del manga di partenza, avvincente e tutto sommato ben disegnato. Secondariamente, la discreta caratterizzazione dei personaggi, soprattutto dei comprimari che affollano i vari episodi. Terzo, aggiungiamo per quanto riguarda la serie TV, il buon lavoro dei registi che, nel condensare per il piccolo schermo le storie su tavola, sono riusciti a creare piccoli gioiellini per quanto riguarda montaggio, fotografia e regia. Infine, ma secondo me si tratta dell'aspetto più importante, Conan ha osato l'inosabile, mostrando aspetti della società giapponese che normalmente sfuggono al resto dell'animazione. Vediamo così un popolo che non è formato solo da operai e colletti bianchi, ma anche disoccupati, parassiti, donne e uomini più o meno di malaffare, arrampicatori sociali... da questo punto di vista, Detective Conan si è rivelato il Derrick dell'animazione, riuscendo a mostrare la banalità del male, e come questo si annidi più facilmente nella mediocritas delle classi medie e medio alte (insomma, nella cara vecchia borghesia), piuttosto che incarnarsi nel supercattivone di turno - alla Moriarty (visto che siamo in tema...) insomma.
Ed è proprio qui, per farla breve, che il film toppa - e di brutto, aggiungo io. Il plot origina con il solito detective Mouri invitato in parco di divertimenti da un facoltoso e misterioso magnate, per il quale dovrà risolvere un caso molto spinoso... in realtà, si tratta di una trappola: se fallirà, non solo non sarà pagato (e sarebbe il meno...), ma verrà letteralmente fatto... ESPLODERE, e con lui Conan, Ran, ed una serie di comprimari ugualmente invitati al parco... Insomma, siamo fuori dal normale scenario medio e credibile che caratterizza il comune svolgimento della trama - e si sente. Regia e sceneggiatura saltellano in continuazione, incapaci di adeguarsi all'ambiente. E questo è un male... Derrick funziona se lavora a Monaco od in Baviera - ma spostatelo nella luterana Hamburg, e sarà un disastro... per la Renania, megalopoli lunga quanto la valle del Reno, dove a farla da padrone sono strade ed autostrade, ci vogliono Elkann e René di Alarm fuer Cobra 11... Berlino, città spietata e dura, è il territorio di Faber... per Lipsia, città sospesa fra il passato socialista ed un futuro ancora nebuloso, servono gli ingegnosi - ma durissimi, ispettori di SoKo Leipzig... Insomma, spero ci siamo intesi. Detto altrimenti: provate a spostare Distretto di Polizia a Milano od a Torino... ecco, adesso avete capito, spero, perché questo film di Conan non funziona e non può funzionare. Aggiungete, infine, il dettaglio tempo. Conan di solito risolve il caso in 1 episodio, spesso ce ne mette 2, rarissimamente 3 o quattro. Insomma, i cicli narrativi sono pensati per risolversi in un'ora o poco più - e qui deve reggere la scena per 2 h piene! Troppo- davvero troppo. La regia zoppica, incapace di reggere e tenere il passo. Ed il risultato si vede...
Passiamo alla realizzazione tecnica. E qui Conan mi lascia sempre basito, in quanto - a fronte di un chara design invero discutibilissimo (a dieci anni disegnavo meglio...), tutto l'aspetto tecnico, ivi comprendendo un dettaglio talora trascurato come la rappresentazione dei cellulari, dei computer, e così via... insomma, tutto il resto è ben fatto... per esempio, sapremmo capire che marca di cellulare usano personaggi, semplicemente guardandoli, e così via. Merito anche, per le animazioni stradali, del computer - ma ormai lo usano tutti, e non rappresenta né un merito né un demerito, soprattutto ai mediocri livelli di integrazione propri del film. I fondali sono nella norma, poco sopra il livello della serie TV, così come le animazioni beneficiano pochissimo dell'incrementato numero di frames consentiti dalla pellicola.
in conclusione, a malincuore mi ritrovo a dover tirare il votaccio di cui sopra ad un film che, tuttosommato, avrebbe potuto dare di più. Piuttosto, credo che si dovrebbe avere un sincero ripensamento, in tutta la produzione, riportando Conan al suo vero milieu... quello della serie TV e del fumetto... al crimine ed al male di tutti i giorni.
Chiosa finale. Il film, in attesa che qualche importatore ce lo regali - il che non mi pare impossibile - è disponibile come fansub italiano. L'encoding è ottimo, e la traduzione passabile. Anche l'audio va bene. Purtroppo,il gruppo di subbatori (che non rammento, e me ne scuso) ha avuto la MALSANA idea di usare il colore blu scuro per i sub, ignorando (scusate questa, che sembrerà cattiveria, che non vuole essere tale) che i caratteri devono generare CONTRASTO rispetto al fondale. In parole povere, i sottotitoli sono pressoché illeggibili. E questo non va bene, specialmente pensando a tutto il lavoro che i ragazzi ci hanno messo... e di come un dettaglio così semplice l'abbia irrimediabilmente rovinato.
Ciao a tutti... Matte
(e buon anno)
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