Le prime recensioni italiane del Cavaliere Oscuro:
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4506&Itemid=167Gotham City si ritrova a fronteggiare diverse minacce, tra cui il folle Joker, che ingaggia una lotta senza esclusione di colpi con Batman. Ambizioso ed avvincente, ma non il capolavoro annunciato...
Recensione a cura di ColinMckenzie
Titolo Il cavaliere oscuro
Regia Christopher Nolan
Cast Christian Bale, Heath Ledger, Aaron Eckhart, Michael Caine, Maggie Gyllenhaal, Gary Oldman, Morgan Freeman
scita 23 luglio 2008
Cos'è Il cavaliere oscuro? Si potrebbe dire il più importante film supereroistico di tutti i tempi. Anzi, forse il più importante film commerciale di sempre per diverse ragioni. Ma non il più bel blockbuster della storia e, in realtà, neanche del 2008 (primato che attualmente assegno a Hellboy: The Golden Army).
Qual è il problema de Il cavaliere oscuro, quello che lo rende 'soltanto' (si fa per dire, di questi tempi) un buon film e non la pellicola straordinaria di cui parlavano alcune recensioni? Beh, forse il problema è proprio l'eccesso di ambizioni. Christopher Nolan voleva (anche se in alcuni casi, vedi batpod, sembrerebbe che 'doveva') realizzare un prodotto spettacolare e che recuperasse agevolmente i soldi spesi (cosa che, dopo il primo weekend americano, è una garanzia). Ma c'era anche il desiderio di andare oltre i ristretti confini del genere, facendo diventare Il cavaliere oscuro una sorta di pellicola gangteristica-noir moderna, in grado di rivaleggiare non solo con Heat (il prologo iniziale ricorda un po' il film di Michael Mann) e Gli intoccabili (il Joker di Heath Ledger vuole diventare una sorta di Al Capone), ma anche con i vecchi classici del genere, da Il grande caldo di Fritz Lang a Scarface di Howard Hawks, dall'Orson Welles dell'Infernale Quinlan al Melville di Tutte le ore feriscono, l'ultima uccide, fino al modello supremo del genere, Il padrino. In tutto questo, peraltro, entrano in gioco tante riflessioni sulla moralità, la legge contrapposta all'ordine e in generale la nostra società, che in generale funzionano bene (ma che a tratti rischiano di scivolare nei giochini à la Die Hard 3).
Diciamo subito che, in un panorama fatto di videoclippari senza una minima conoscenza della storia del cinema (e/o l'intenzione di mostrarla), Christopher Nolan andrebbe clonato per il suo valore intrinseco. La realtà è che anche una pellicola sbagliata di questo regista (cosa che certo non è Il cavaliere oscuro) sarebbe più interessante del 95% del materiale in circolazione. Tuttavia, è impossibile non notare come le ambizioni del regista non sempre vengono soddisfatte, magari per ragioni produttive e commerciali. Non per questo mancano le scene straordinarie e di grande impatto. Penso ad un momento con un impiccato, che è decisamente d'effetto e lascia il pubblico a bocca aperta. O (in quello che forse è l'apice stilistico del film) ad un montaggio con diverse morti in parallelo che è assolutamente degno di rivaleggiare con quello presente nella parte finale de Il padrino. E che dire della colonna sonora di James Newton Howard e Hans Zimmer, in grado di passare senza problemi da momenti tenui e malinconici ad altri di grande tensione e decisamente trascinanti? Verrebbe da pensare che l'idea di scrivere uno score in due sia assolutamente consigliabile.
Ma quello che impressiona maggiormente è l'idea che una pellicola da 180 milioni di dollari possa non solo non essere semplice e scontata, ma tanto complessa e rischiosa. Perché, va detto chiaramente, non è semplice proporre al pubblico di famiglie che riempie le sale per Kung Fu Panda un prodotto che discute seriamente del ruolo del vigilante, che mette in mostra una violenza notevole (e in un certo senso gratuita, come le azioni del Joker) e che in generale è assolutamente oscuro come il suo cavaliere dall'inizio alla fine. Difficile vedere in film del genere scenari da guerriglia urbana così drammatici e pessimistici. Lode a Nolan per averlo fatto.
Dove però il film cala (e dà l'impressione che sia stata costruita male la prima parte e/o ci siano stati dei tagli) è nel finale. Intanto, in una scelta fin troppo ottimistica sulla natura umana, poco in linea con lo spirito del film, così come non è proprio il massimo il batpod (che piacerà sicuramente ai ragazzini) e tante altre spettacolarizzazioni comprensibili, ma non esaltanti. Poi, l'idea di avere non uno, ma due finali sarebbe stata corretta se il secondo non terminasse una storia poco sviluppata e in maniera peraltro affrettata. Non parliamo poi delle 'trovate' per liberare dei prigionieri così importanti, senza dubbio il punto più basso della pellicola.
Arrivati a questo punto, tuttavia, vi chiederete: e il Joker? Beh, attorno a questo personaggio ci sono alcune delle cose migliori della pellicola. Ma anche alcune poco convincenti. Iniziamo ovviamente dall'interpretazione di Heath Ledger, che sembra sempre sul punto di scivolare nel macchiettistico (diciamo verso l'Al Pacino di Scent of a Woman), ma che poi non cade praticamente mai in questo errore. E se quando è espressamente folle fa impressione, il vero terrore per lo spettatore è quando sembra apparentemente calmo. Personalmente, posso dire che non amo molto questo tipo di personaggi e di interpretazioni, tanto che per me la massima prova di Heath Ledger rimane ancora quella de I segreti di Brokeback Mountain. Ma, una volta che si decide di prendere questa strada espressiva, difficile far meglio di così. Inquietante, peraltro, la somiglianza con Il corvo, anche considerando la tragica fine di Brandon Lee.
Quello che però ad un certo punto diventa irritante (sempre relativamente alla scelta neonoir di un prodotto del genere, nel Batman di Burton sarebbe stato diverso) è tuttavia la sceneggiatura, che rischia di far diventare il Joker una sorta di icona horror poco credibile. Insomma, da solo mette in scacco non solo le forze dell'ordine, ma anche la malavita, è praticamente immortale e con il dono dell'ubiquità, mentre nessuno ha la minima idea di dove si possa trovare, nonostante sia il ricercato numero uno e in teoria migliaia di persone dovrebbero essere sulle sue tracce.
Per il resto, Christian Bale ha il ruolo un po' ingrato dell'apparente protagonista quando invece i riflettori sono da tutt'altra parte, ma d'altronde era capitato lo stesso anche a Michael Keaton. Comunque, se la cava bene e risulta sempre più una scelta azzeccata per il ruolo. Michael Caine si ritaglia uno spazio veramente interessante ed è uno dei personaggi scritti meglio, nonostante lo spazio a disposizione non sia tantissimo. Aaron Eckhart costruisce bene il suo personaggio (e la successiva trasformazione), anche se a tratti sembra troppo monolitico. Peccato invece per Maggie Gyllenhaal, che si ritrova a dover eseguire il classico ruolo della fanciulla in pericolo. Nonostante un paio di scene interessanti, si rimpiange uno sfruttamento migliore (e maggiore) per una delle migliori attrici della sua generazione.
E adesso? Considerando i dati straordinari negli Stati Uniti, è evidente che la Warner ha tutta l'intenzione di arrivare prima possibile al terzo episodio. Possibilità decisamente interessante, perché magari sarà il momento in cui Nolan avrà carta bianca e potrà sfruttare tutto il suo immenso talento di realizzatore/narratore. A quel punto, oltre alle classifiche di incassi, tremeranno anche quelle dei migliori film della storia...
http://www.cineblog.it/post/11644/il-cavaliere-oscuro-recensione-in-anteprimaIl Cavaliere Oscuro ( The Dark Knight, Usa, 2008) di Christopher Nolan; con Christian Bale, Heath Ledger, Gary Oldman, Michael Caine, Aaron Eckhart, Maggie Gyllenhaal, Morgan Freeman.
Una città in mano alla malavita organizzata, con un tenente, un Procuratore Distrettuale e un uomo mascherato che cercano di riportare giustizia e legalità. Ma i tre non hanno fatto i conti con uno psicopatico, truccato da pagliaccio, capace di gettare Gotham City nell’anarchia più totale, di bruciarne le fondamenta e di portare l’uomo pipistrello al limite consentito dalla legge e dell’oscurità interiore, perchè o muori da eroe o vivrai abbastanza a lungo da vederti diventare un criminale…
Epico, sontuoso, ambizioso, coraggioso, rischioso, dark, violento, profumato di Oscar e venato di leggenda, Il Cavaliere Oscuro firmato Christopher Nolan entra di diritto nella storia della 7° arte, come miglior Batman di sempre, miglior cinecomics di tutti i tempi, miglior film di questo 2008 ed esempio perfetto di come si possa fare un blockbuster d’autore, riuscendo ad accontentare gli amanti di entrambi i generi…
Con Batman Begins Christopher Nolan era riuscito nell’impresa di rivitalizzare un personaggio moribondo, uscito distrutto dagli ultimi due capitoli firmati Schumacher, e bisognoso di nuova linfa vitale. Partorito l’ottimo Batman Begins, Nolan ha tirato nuovamente la monetina, puntando molto più alto e centrando nuovamente l’obiettivo.
Il Cavaliere Oscuro non è solo un cinecomics, ma molto di più. Il film entra di diritto nel ristretto club dei gangster movie, sedensosi al tavolo con classici come Heat di Mann, Scarface e Gli Intoccabili, fino all’inarrivabile Il Padrino. La Gotham corrotta e corruttibile, letteralmente in mano alla mafia, circondata da un alone oscuro e minaccioso di violenza, paura e terrore, psicologico e fisico, è rappresentata magnificamente dal Joker di Heath Ledger.
Se Burton portò sullo schermo un Joker ironico e dandy, con uno splendido Nicholson protagonista, Nolan cambia rotta, disegnando probabilmente lo psicopatico cinematografico più riuscito dai tempi dello Jack Torrence di Shining. Ledger fa semplicemente paura, con quel trucco sbavato, quei denti gialli, quella risata stridula, quei vestiti e quei capelli luridi, quella lingua incapace di star ferma, quell’andatura barcollante e quelle cicatrici bene in vista, che non smettono mai di farlo ridere. Un joker punk, masochista e schizofrenico, incapace di uccidere Batman perchè i due ‘ si completano ‘, due freaks, così diversi e così simili… non un criminale ma semplicemente un pazzo, perchè ” alcuni uomini non cercano cose logiche, come il denaro. Non possono essere comprati, comandati o contrattati. Alcuni uomini vogliono solo vedere bruciare il mondo…”.
Ogni qualvolta entra in scena il film sale di livello, toccando vette elevatissime e lasciando a Batman il ruolo di semplice comparsa. L’intera pellicola ruota attorno al suo personaggio, alla sua figura, capace di incutere terrore e ammirazione, e per questo meritevole di una statuetta che nessuno potrà negargli. Accettabile il doppiaggio italiano di Adriano Giannini, che ha giustamente lasciato le terribili e inquietanti risate originali, anche se il film andrebbe sicuramente visto in inglese, per apprezzare ancor di più l’incredibile trasformazione portata avanti da Ledger.
Perfetta come un orologio svizzero l’introspezione dedicata ai nuovi personaggi, con un sontuoso Harvey Dent chiamato ad affiancare Joker come 2° villain del film. La genesi di Two Face viene perfettamente portata in scena, in un crescendo rossiniano fatto di rabbia, amore, dolore e voglia di vendetta, pronta a realizzarsi seguendo il caso, partorito dal semplice lancio di una monetina… testa o croce, vivere o morire.
Tutto questo Nolan lo disegna in una Gotham City finalmente metropoli, oscura e in bilico, tra la legalità e illegalità. Davanti a quello stesso burrone si trova Batman, che continua a seguire le sue personalissime regole, a un nulla da farlo trasformare da eroe a semplice giustiziere notturno, da cacciatore a preda.
Messi da parte gli effetti speciali digitali, Nolan cosparge il film d’azione, mai banale ma sempre originale e creativa, lasciando di stucco per la realizzazione di alcune scene, come uno strepitoso piano sequenza in cui Ledger fa esplodere un ospedale, fischiettando pacificamente a pochi metri da lui. Era dai tempi dell’ultimo capitolo jacksoniano del Signore degli Anelli che non si vedeva un blockbuster con una qualità tecnica simile, e da Spideman 2 che un cinecomics non arrivava a tanto, facendo addirittura di meglio.
Stupendo l’inizio, con una rapina anomala e incredibilmente affascinante nella sua macchinosa realizzazione, con tanto di ‘villain sorpresa’, fino all’atteso arrivo del Bat-Pod, che tutti vorremmo nel nostro garage…
Si salva dall’ingombrantissima ombra del Joker Christian Bale, ottimo uomo pipistrello, pronto a sacrificare la propria reputazione per lasciare una piccola ’speranza’ ai cittadini di Gotham, così come tutti gli altri protagonisti del film, dal solito perfetto Morgan Freeman all’eroico Gary Oldman, passando per il maggiordomo saggio Michael Caine, già visti nel primo capitolo. Promossi anche Maggie Gyllenhaal, chiamata a sostituire Katie Holmes, facendola dimenticare in fretta, e Aaron Eckhart, perfetto nel rendere credibile la trasformazione di un acerrimo nemico della criminalità in un criminale vero e proprio, perchè la follia è come la gravità, basta solo una piccola spinta…
Tra le poche pecche che si possono trovare abbiamo forse l’eccessiva lunghezza e un finale che praticamente non arriva mai, capace però di strappare applausi a scena aperta nel momento in cui finalmente arriva, grazie anche alla fantastica colonna sonora di James Newton Howard e Hans Zimmer che l’accompagna, e che meriterebbe una statuetta tutta sua.
Un finale cupo che disegna le basi per un terzo capitolo da urlo, con un Nolan che potrebbe davvero superarsi, dopo essere riuscito nell’impresa di averlo già fatto con questo Cavaliere Oscuro, che rasenta i limiti del capolavoro. Da vedere e rivedere, da applausi a scena aperta e probabilmente da storia del cinema…
Voto Federico:9
http://blog.screenweek.it/archivio/recensioni/visti-un-po-prima/il-cavaliere-oscuro-la-recensione-in-anteprimaRegia: Christopher Nolan
Cast: Christian Bale, Morgan Freeman, Heath Andrew Ledger, Aaron E. Eckhart, Michael Caine, Maggie Gyllenhaal, Gary Leonard Oldman
Durata: 152 minuti
Anno: 2008
Ci sono voluti quasi dieci anni di sfruttamento selvaggio ma finalmente il genere dei film sui supereroi comincia a raggiungere livelli qualitativi da applauso. Quest’anno dopo la grande sorpresa di Iron Man e la conferma di Hellboy arriva anche la ferma sicurezza di Il Cavaliere Oscuro, un grandissimo film in grado anche di mettere in ombra il precedente Batman Begins.
Jonathan e Christopher Nolan realizzano lo script hollywoodiano perfetto, intriso di una chiara visione sia di mondo che di cinema. In due ore e mezzo non c’è un momento di stanca, i tanti attori di primo piano hanno tutti una parte consistente, c’è un cattivo formidabile e non si sente la mancanza di sangue, sconcezze e nudità (incredibile dato che c’è il Joker di mezzo).
Il film procede come ci si può attendere per opposizioni dialettiche e per figure paterne mancate. La doppiezza e il contrasto tra due facce della stessa medaglia è la cifra di tutto il film, dal più ovvio dualismo Wayne/Batman a quello più esplicito Batman/Harvey Dent per il ruolo di paladino, da quello più universale Batman/Joker (lato positivo e negativo del supereroismo) a quello finale tutto interno ad Harvey Dent/Due Facce. Dualismi che, com’è tipico della cultura occidentale, non possono giungere ad una sintesi mai ma convivono dando equilibrio e ordine al mondo (quando c’è uno ci deve sempre essere l’altro).
Lo spunto (alla lontana) è l’opera di Frank Miller Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro, ovvero interrogarsi su quale sia il ruolo del supereroe in una società moderna e cosa accada dal momento in cui esso comincia ad esistere.
Più volte il Joker sottolinea che è Batman con il suo solo esserci ad aver dato il via alla sua opera, a giustificare la sue stessa esistenza, fino al mitico: “You changed things” pronunciato nell’unica sequenza virtuosa e autoriale del film: un dialogo tra Batman e Joker in cui il primo è in piedi e il secondo è appeso per i piedi (altra dimostrazione dell’opposizione logica di cui si diceva) ma con una lenta rotazione della macchina da presa Nolan lo inquadra come fosse anch’egli in piedi. Fantastico.
L’unico dispiacere semmai è che Nolan oltre a porre l’eterna domanda “Che ruolo per un supereroe?” dà anche una risposta nel finale del film. Una risposta sufficientemente intelligente e aperta, ma pur sempre una risposta.
Ad ogni modo lo stile invisibile del regista raggiunge nuove vette. Il Cavaliere Oscuro è girato con una leggerezza di tocco straordinaria per l’epoca moderna, considerando anche le molte, moltissime scelte estetiche fatte in ogni sequenza.
Non c’è mai nulla di banale ma nemmeno nulla di onanistico o virtuoso, solo carrelli lenti orizzontali e un montaggio da accademia (che cede il passo solo nelle scene di colluttazione).
La metafora perfetta è la scena d’apertura da quel carrello iniziale fatto con l’elicottero verso la facciata del palazzo a tutto il montaggio della rapina. Essenziale. Perfetto. Cinematografico.
Ah! Quasi dimenticavo. Heath Ledger come si era capito è un Joker formidabile. Formidabile. Nel complesso superiore a quello più tradizionalmente pop di Nicholson/Burton.
Ma bisogna ammettere che molto del merito va all’idea di trasformare il personaggio in un barbone, in un vero freak orrido (che è un po’ la linea Nolan se si considera come ha reso poi Due Facce). Inoltre il doppiaggio italiano di Adriano Giannini scimmiotta tantissimo il padre (in certi punti sembra avere i toni di Giannini/Pacino) e ricalca il doppiaggio che fu fatto del Joker di Nicholson. Dunque nel complesso, a meno che non l’abbiate visto in originale, la prestazione è ingiudicabile se non con un sommario: bravo!
Altri record per il Cavaliere Oscuro:
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4516&Itemid=48http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4525&Itemid=48http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4551&Itemid=48http://www.cineblog.it/post/11754/il-cavaliere-oscuro-mostruoso-negli-usa-mentre-in-italia-incassa-3-milioni-di-eurohttp://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4571&Itemid=48Stabilito il visto censura per Il Cavaliere Oscuro:
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4519&Itemid=82Christian Bale massacrato dai media italiani:
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4524&Itemid=152 Nonostante i tanti punti oscuri del caso, i mezzi di informazione nel nostro Paese non hanno dubbi: Batman picchia la sua famiglia. Sembra di rivedere lo sciacallaggio nei confronti di Heath Ledger...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Se qualche studente di scienze della comunicazione tra cent'anni volesse approfondire la situazione attuale dei mezzi di informazione italiani, prendere gli articoli sul Cavaliere Oscuro potrebbe essere una buona strada. Già alla morte di Heath Ledger i giornali si erano scatenati, parlando di droghe, suicidio e tante altre belle cose, senza poi scusarsi quando la realtà dei fatti si è dimostrata ben diversa.
Ora è il turno di Christian Bale e per fortuna che la situazione, anche se non piacevole, non è così drammatica. Ieri sono uscite ufficialmente le notizie sul suo arresto, relative a delle presunte violenze nei confronti della madre e della sorella. Andrea nel suo articolo (che viene aggiornato continuamente, in modo da approfondire la vicenda con tutti i particolari che arrivano) ha giustamente messo nel titolo l'arresto dell'attore (cosa indiscutibile, che sia giustificato o meno), citando poi nello strillo le motivazioni (al condizionale) per cui questo è avvenuto.
Invece, sembra che i principali mezzi di comunicazione italiani abbiano dimenticato tutti i banalissimi fondamentali del giornalismo, condannando già senza processo Christian Bale (che, d'altronde, non è un politico o un finanziere nostrano, quindi non avrà il supporto degli amanti dei teoremi delle toghe).
Iniziamo dal gruppo l'Espresso. La Repubblica titola Christian Bale arrestato a Londra
"Violenze sulla madre e la sorella". Il virgolettato è bellissimo e geniale, perché dà l'impressione che ci sia una dichiarazione ufficiale (magari della polizia londinese). Peccato che sia inventato di sana pianta. Infatti, nel pezzo le informazioni sono assolutamente generiche e certo non meritavano un titolo così sensazionalistico. Lo stesso articolo viene ripreso dalla home page di Trovacinema, con un lancio ancora più forte: Batman in gabbia, ha picchiato la mamma. Anche qui, nessun bisogno di indagini della polizia e di un'eventuale (anche se improbabile) processo: la condanna è già arrivata.
Praticamente identico il titolo del Corriere della Sera: "Batman" picchia la mamma: in cella, poi rilasciato. Considerando la copertura di questo giornale della morte di Ledger, strano che non si sia parlato della follia del ruolo o dello stress del film per giustificare le violenze (che ovviamente nel pezzo non vengono assolutamente date per scontate come nel titolo, anzi). E' invece La Stampa che vince il premio per la banalità, parlando della "maledizione del film" (ieri appena è uscita la notizia, ho subito pensato che qualcuno avrebbe ritirato fuori questa storia, peraltro poco appropriata per una pellicola che ha ottenuto questo successo). Ovviamente, perché privarsi di un bel titolo ad effetto senza se e senza ma: Botte alla mamma, arrestato Batman. Interessante comunque vedere che tutti i titoli si concentrano sulla madre e non sulla sorella, nonostante entrambe abbiano presentato denuncia. Ennesima dimostrazione che siamo un Paese di mammoni e che la mamma 'picchiata' tira di più della sorella?
Bello pensare che uno paga le tasse per finanziare questi professionisti del settore. Per la libertà di espressione, come no...
Batman Begins Edizione da collezione in dvd due dischi:
http://www.cineblog.it/post/11683/batman-begins-edizione-da-collezione-in-dvd-due-dischiChristian Bale: la realtà contro la stampa italiana
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4547&Itemid=152I fatti avvenuti prima dell'anteprima de Il cavaliere oscuro stanno emergendo e dimostrano come i mezzi di informazione italiani si siano buttati allo sbaraglio. Vediamo cosa hanno detto, con una perla della solita Natalia Aspesi...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Sta piano piano venendo fuori la verità sulla triste vicenda che vede coinvolto Christian Bale e i suoi familiari. Da diversi reportage emerge infatti un quadro decisamente poco favorevole alla madre e alla sorella dell'attore, ma assolutamente verosimile. In un reportage di TMZ (sito che dalla nostra stampa viene considerato di gossip, ma che è molto più attento a quello che scrive di tanti, prestigiosi quotidiani) si sostiene che la discussione animata tra i familiari abbia portato qualche spinta, senza che nessuno sia caduto o si sia fatto male. Il tutto (come rivela anche il Sun) per una richiesta della sorella di Bale, che voleva 100.000 sterline (circa 150.000 euro) come aiuto per mantenere i figli, una cifra francamente spropositata, a meno che i ragazzi non avessero bisogno di Suv o moto potenti. Da lì, le donne avrebbero voluto dare una lezione al loro congiunto o addirittura, come ipotizza TMZ, ci sarebbe di mezzo un tentativo di estorsione/speculazione (magari minacciando di dire cose spiacevoli ai giornali). Insomma, vicenda triste per tutti, ma da qui a presentare Christian Bale come una sorta di Patrick Bateman (il serial killer di American Psycho, da lui interpretato nel 2000) ce ne passa.
Ma molti giornalisti italiani hanno dimostrato di avere la possibilità di realizzare un sogno proibito: quello di tirar fuori l'Homer Simpson che abbiamo tutti dentro senza conseguenze. Ecco che si possono scrivere cavolate senza problemi, tanto nessuno (direttore, caporedattore o altri) ti riprende come meriteresti. Buon per loro, ma fossi un editore, mi chiederei se la carta stampata riuscirà a reggere la concorrenza di Internet con questi livelli di 'serietà'.
I nostri lettori (ringraziamo soprattutto Peilei, autentica fonte di tanto materiale) ci hanno segnalato una gran quantità di articoli e servizi discutibili. Iniziamo da una nostra beniamina, fin dai tempi in cui rivelava al mondo che "Il Signore degli anelli è un'opera naziskin", Natalia Aspesi. Che nel classico articolo di costume "devo scrivere una cartella e non ho nulla da dire", ci regala questa perla: "nella realtà l´attore Christian Bale ha pestato duramente mamma e sorella". Ci si chiede per quale ragione quello che è il primo/secondo quotidiano italiano continui ad affidarsi per gli articoli di cinema ad una giornalista del genere. Ma vediamo altre cose interessanti. Il Giornale nel suo primo articolo ha un titolo deciso: "Il cavaliere oscuro salva le sale ma finisce in cella per percosse". La stessa decisione viene messa per scrivere (più volte, quindi non è un refuso) 'Jocker' (sic). Anche l'agenzia APcom non ci va leggera e titola "Picchia madre e sorella, arrestato protagonista Batman". Bale sarebbe invece un "Batmanesco" per il quotidiano Leggo. "Ma Christian Bale non è l'unico ad avere il pugno facile!" per il TG2.
Ritorna invece la solita tiritera sul film maledetto (nonostante l'unica morte sul set sia stata quella di un tecnico, evento purtroppo non rarissimo durante la lavorazione di una pellicola), come se fossero tutti fan del Rigoletto. E' l'argomento preferito di un articolo de Il Secolo XIX, Italia Notizie, de La Nazione e anche de Il Messaggero. Complimenti per l'originalità...
Scene di Joker tagliate dal Cavaliere Oscuro?
http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4553&Itemid=82Jack Nicholson vs. Heath Ledger: qual è il Joker migliore?
http://www.cineblog.it/post/11653/jack-nicholson-vs-heath-ledger-qual-e-il-joker-migliore