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General Maggiore
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« il: 24 Luglio 2007, 11:46:27 » |
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Chiunque può ed è invitato a contribuire (proponendo nuovi mezzi, scrivendo le schede dei mezzi che mancano, facendo proposte, facendo notare errori o miglioramenti che si possono apportare, ect...), i mezzi di cui mancano ancora le descrizioni, ma sono già stati accennati, ho messo solo il nome.
Ashes of the War
Mezzi da guerra aerea
EF-2000 Typhoon Questo velivolo da caccia europeo adoperato da Austria, Germania, Italia, Inghilterra e Spagna fu uno dei pochi velivoli efficienti in grado di infliggere consistenti perdite alle forze nemiche insieme al Su-30 Flanker e al F-22 Raptor. Caratterizzato da una grande maneggevolezza e da una aerodinamica avanzata dal 2012 cominciò ad essere equipaggiato con radar ad apertura sintetica e motori a spinta vettoriale come i similari Su-30 e F-22 incrementando le sue caratteristiche di maneggevolezza e di attacco. A seguito dell'attacco dell'aprile del 2015 la maggior parte degli esemplari utilizzati andarono distrutti eccetto quelli che partecipavano alla sessione addestrativa “Spring Flag” in Sardegna (la base in cui erano stanziati i reparti fu mancata di diversi chilometri dai meteoriti) e quellli che si trovavano in Spagna; i primi dopo aver ingaggiato la forza di invasione (furono i primi a distruggere dei MS nemici, 3 per la precisione, perdendo però 1 Typhoon e 5 AMX) riuscirono a riparare, dopo una rocambolesca fuga attraverso il Mediterraneo, in Marocco dove si trovavano i già sopravvissuti velivoli spagnoli per poi dirigersi verso l'Africa Centrale da dove successivamente operarono. Successivamente i velivoli sopravvissuti, poco meno di un centinaio, andarono a formare l'ossatura del 4° Air Supremacy Wing formato inizialmente da 94 Typhoon, 10 AMX, 20 Rafale, 2 Gripen e 19 Tornado. I pochi Typhoon che sopravvissero alla guera vennero radiati nell'8 N.C. e sostituiti, come la maggior parte dei Su-30 e F-22 (questi ultimi si erano rivelati troppo costosi e poco affidabili), dal caccia multiruolo pesante IF-1 "International Angel" di produzione Boeing/Sukhoi.
Momento di gloria del Typhoon: L'offensiva “Rising Storm” del dicembre 2015-gennaio 2016, volta alla riconquista dei pozzi petroliferi libici in cui il Typhoon si distinse contro i mezzi aerei nemici In particolare, nell'operazione, si distinse il pilota Roy Jung che distrusse, in una sola missione, con l'uso di missili “Brimstone” e razzi non guidati da 70mm, 4 MS Lohengrin. Jung concluse la guerra con 18 MS distrutti e 27 aerei nemici abbattuti, diventando il 7° asso delle Forze Federali Terrestri per abbattimenti ed il 5° per MS distrutti a bordo di aeroplani.
Momento inglorioso del Typhoon: I primi giorni in centrafrica, non c'era una sola delle locali forze aeree in grado di dare un minimo di quel che serviva per mantenere in attività il Typhoon, neanche i generatori d'energia esterni erano di quelli in uso presso la NATO!
F-22 Raptor
Su-30 Flanker
AH-64D Apache
Kamov Ka-50 Black Shark Elicottero sviluppato verso la fine dell'Unione Sovietica; si caratterizzava per alcune concezioni molto avanzate, ma i continui problemi economici della Russia e la competizione con il più 'normale' Mil Mi-28 (similare all'AH-64 Apache) ne ritardarono la produzione fino agli inizi del 2008, quando un irrigidimento dei rapporti tra Russia e USA provocò la cosidetta: 'Corsa al Dubai', dizione con cui si indicò la piccola corsa agli armamenti che avvenne tra le due nazioni soprattutto con l'obbiettivo, attraverso commesse militari, di attirare verso di se i paesi arabi. Questo innovativo elicottero da combattimento è caratterizzato dal fatto di essere monoposto (biposto la versione Ka-52 usato solitamente per coordinare le squadre di Ka-50) e dal doppio rotore (con cui si poteva fare a meno del, fragile, rotore di coda). Esso si rivelo un buon elicottero multiruolo nella lotta al 4° Reich, pur non eccellendo come precisione di ingaggio (al contrario in generale degli elicotteri biposto) si dimostrò un robusto e temibile avversario per i carri Adolf e i MS Lohengrin nazisti. La formula monoposto obbligava i piloti ad usare il cannoncino in dotazione come arma fissa (anche se disponeva di limitate possibilità di movimento), cosa che, nel 2015 inoltrato, si risolse con lo spostamento del cannoncino dalla fiancata destra al muso asservendolo ad una centralina altamente automatizzata: in pratica il pilota selezionava il bersaglio, il computer elaborava i dati e mirava verso le parti più deboli dei mezzi nemici e al pilota non rimaneva che fare fuoco. Nel corso degli aggiornamenti, si ricorse, per quanto consentissero le condizioni, ad avionica e parti di produzioni americane; dopo questi aggiornamenti, spesso condotti sul campo e che portarono ad una panoplia di versioni, le macchine vennero soprannominate “Yankee Shark” dagli equipaggi che fino a pochi mesi si addestravano a combattere una eventuale guerra contro gli USA. Notevole fu la sua partecipazione alla battaglia di San Pietroburgo, in cui le truppe russe al posto di disperdersi resistettero ad oltranza fino alla fine di agosto del 2015 (anche grazie all'aiuto dei finlandesi che evitarono, inizialmente, che le truppe russe venissero accerchiate), nella quale il Ka-50 distrusse il 35% di tutti i mezzi nazisti persi per fuoco nemico. In particolare il pilota Boris Gamarov distrusse 34 MS nemici (diventando uno dei migliori piloti per MS distrutti, anche se tra i 34 solo 10 erano Lohengrin, la maggior parte era di versioni antecedenti usati con compiti di scorta e di seconda linea) e 55 MBT nazisti diventando l'Hans U. Rudel della situazione, ma mori il 23 agosto 2015 abbattuto dal fuoco di alcune mitragliatrici contraeree degli Adolf durante una disperata sortita dalla città di San Pietroburgo. I Ka-50 rimasero a lungo in servizio dopo la guerra e presero parte anche alle operazioni contro le armate di von Deikun, anche se in quei mesi cominciavano già ad entrare in servizio gli AH-73 "Scorpion", che avrebbero presto sostituito gli elicotteri dei tipi precedenti.
Momento di gloria: L'attacco lanciato dal generale Revil a cui parteciparono i Ka-50 appena acquistati dai siriani. I Ka-50 (non più di 8 parteciparono alla battaglia) mostrarono subito (nonostante fossero, la maggior parte, in mano ad equipaggi inesperti) di esser pericolosi, distruggendo 1 MS e 'tagliando' le gambe ad altri 3.
Momento inglorioso: Con la distruzione delle pricipali basi russe, addestrare i piloti di queste complesse e particolari macchine divenne particolarmente difficile, tanto è che, nonostante le perdite in fatto di velivoli, verso gennaio 2016 ci si ritrovò con più macchine che piloti, situazione a cui si ovviò solo verso la fine della guerra sulla Terra.
AH-73 "Scorpion"
F-121 Aurora Progetto top secret americano, dietro la sigla Aurora si celarono negli anni '90 segretissimi programmi di ricerca in campo aeronautico, di cui si sapeva poco o niente, se non la fantomatica sigla. Il progetto Aurora, cominciato a sviluppare negli anni '80, sembrava vertere su 3 punti che diedero frutto a diversi progetti e ad un aeroplano sperimentale: 1.Creazione di un ricognitore sia spaziale che terrestre in grado di volare a quote di 20km a Mach 8. 2.Aereo in grado di combattere in ambiente spaziale. 3.Aereo in grado di arrivare e combattere nello spazio partendo da basi a terra. Tutti i punti portarono a progetti sostanzialmente simili che furono riunificati in un unico progetto: l'F-121 sviluppato dagli 'Skunk Works' della Lockheed Martin; la sigla che sembrerebbe essere già stata usata per altri programmi segreti o per la ridenominazione di aerei sovietici catturati, era stata usata per creare una copertura al veicolo, proprio per via di quelli che si credevano gli altri usi della sigla. Bisogna anche notare come l'esistenza di questo aereo fosse stata oggetto a più riprese di alcuni articoli e trafiletti dalla prestigiosa rivista “Aviation Week & Space Technology”, ma mai niente di preciso era stato saputo anche se alcuni fonti affermavano che si trattasse proprio di uno spazioplano militare capace di decollare da terra; probabilmente le fonti in questioni al tempo tirarono più ad indovinare, era ben difficile che notizie serie fossero trapelate dal programma senza che l'FBI e la CIA non fossero in un qualche modo intervenuti. Il primo F-121, volò secondo i file desecretati, l'11 settembre del 2001, anche se secondo molti compì voli già agli inizi di agosto; la data ha dato seguito a molte congetture, infatti secondo molti l'Aurora abbatté l'unico Boing che non raggiunse i suoi obiettivi, usando tra l'altro un potente disturbatore elettronico che avrebbe mandato in tilt i comandi del Boeing, ma costringendo l'Aurora (come avvalorato dal rapporto di fine volo) ad un veloce ritorno alla base per via del malfunzionamento provocato ai comandi di volo dal disturbatore stesso. Il vero punto di svolta nel progetto si ebbe nel 2014, quando il prototipo dell'Aurora fu dotato di un nuovo sistema di propulsione che richiese la parziale ri-progettazione del velivolo, tale sistema di propulsione era una copia in scala ridotta del sistema di propulsione Minovsky delle corazzate come la Albion che all'epoca erano in costruzione, questo sistema rimpiazzò gli Scramjet che inizialmente dovevano essere montati sul velivolo. Il nuovo sistema di propulsione garantì fenomenali prestazioni in accelerazione, velocità e autonomia al velivolo rendendolo ottimale al combattimento spaziale. Nel settembre del 2014 intuendo alcune manovre naziste gli Stati Uniti diedero il via alla produzione di serie, arrivando nel giugno del 2015 ad avere 2 velivoli pronti ed altri 20 fase di montaggio nella segretissima linea di montaggio nel Nevada. Il vero problema fu l’addestramento, addirittura quando i piloti assegnati al programma videro quella macchina per la prima volta credettero che fosse un simulacro e che quella fosse tutta una manovra propagandistica, ma si ricredettero presto, nel giugno del 2016, dopo un anno l’inizio della guerra, il primo gruppo (il 1° Space Interceptor Squadron) formato da assi come Jung o McHallison (5 MS, 80 aerei nemici e 2 pattugliatori spaziali abbattuti prima della sua morte) era pronto ed 1 mese dopo lo erano anche il 2° ed il 3° che formarono, tutti assieme il 1° Space Fighter Wing. La principale missione degli stormi 'spaziali' era la caccia dei convogli nazisti di rifornimento che giungeva dalla Luna e dalle colonie spaziali fino in prossimità dell'atmosfera terrestre, dove venivano rilasciate le capsule cariche di rifornimento. Più che un caccia spaziale, l’Aurora era una vera e propria piccola nave spaziale che si rivelo micidiale nell’attacco ai rifornitori spaziali nazisti (la tattica solitamente utilizzata era: i piloti più esperti che proteggevano dai caccia spaziali e MS nazisti quelli più giovani, quest'ultimi si occupavano delle lente e vulnerabili navi cargo nemiche). Una delle azioni più ecclattanti a cui partecipò questo caccia fu la distruzione della corazzata nazista “Heinrich der Loewe”, questa azione fu caratterizzata da un forte elemento sorpresa e fu una delle prime missioni del Wing, quest’azione venne fortemente pubblicizzata e demoralizzò fortemente le truppe nemiche; addirittura sulle zone controllate dai nazisti vennero lanciati dei manifestini con impressa l’immagine stilizzata della White Base, dell’Aurora e dei MS federali che puntavano le loro armi (o come nel caso dell'Aurora la prua) sulle colonie spaziali naziste. Da quel momento non si contarono più i soldati nazisti che si arresero alle forze federali. Vennero compiute addirittura delle missioni con obbiettivo la Luna e addirittura la colonia dove risiedevano i palazzi governativi nazisti, senza dimenticare la partecipazione del velivolo all'ultima disperata battaglia, la battaglia di Solomon. Dopo la 1a Guerra Coloniale dall'Aurora fu sviluppato l'Aurora Borealis sviluppato secondo le necessità che si erano riscontrate durante la guerra e grazie alle tecnologie acquisite con il BF-2010.
Caratteristiche tecniche
Ruolo: caccia e ricognitore spaziale e atmosferico ad altissime prestazioni Equipaggio: 1 pilota + 1 co-pilota (raramente presente) Motori: 4 motori Minovsky tipo MRM-6 e due scramjet ausiliari da 40.000 kg di spinta l'uno. Autonomia: in ambiente atmosferico l'autonomia è teoricamente infinita per i motori Minovsky, nello spazio i serbatoi garantiscono 2 ore a regime di combattimento, 25 minuti per gli scramjet. Armamento compatibile: vulcan 20mm (fisso), AIM(S)-9X, AIM(S)-120K AMRAAM, SSM-13, bombe a guida laser Paveway IV e V, bombe a caduta libera, missili antiradiazioni 'Harm', 2 missili cruise Tomahawk. Lunghezza: 60 m Larghezza: 35 m Altezza: 15 m Peso: 352.470 chilogrammi tonnellate (peso massimo al decollo) Velocità massima in atmosfera: M 9.1 a 21.000m (raggiunto durante una prova di velocità nel 2020) Equipaggiamento: radar ad apertura sintetica AN/APG 128, sensore infrarosso, sensore termico, sistema di guerra elettronica attiva EACM-1
F-131 Aurora Borealis
C-27J Spartan Il C-27J è uno sviluppo del trasporto tattico bimotore italiano G.222, che era stato progettato a seguito dell'annullamento della specifica che aveva dato il via alllo sviluppo dello STOVL G.222 “Cervino”. Il C-27J condivideva gran parte dell'avionica, dei motori ed di altri equipaggiamenti con il C-130J, ciò favori l'acquisto di questo aereo da un gran numero di nazioni tra cui, oltre ovviamente dell'Italia, da parte degli USA. Gli USA a seguito delle operazioni in Irak e in Afghanistan si erano accorti, sia durante la fase di guerra, sia durante la fase successiva di avere bisogno di un velivolo più piccolo di un C-130J ma con maggiore velocità e capacità di carico di un UH-60 o di un CH-47, in grado di poter atterrare senza problemi fuori dalle piste battute. A questa specifica rispose pienamente il C-27J. che venne comprato, inizialmente, in oltre duecento esemplari dall'esercito e dall'aeronautica statunitense; nelle file statunitensi l'aereo divenne famoso con l'operazione “Green Mountain” del 14 febbraio del 2013, con cui gli americani catturarono o uccisero i comandi talebani in Afghanistan, principale elemento di questa missione fu il C-27J che portò intere compagnie di soldati americani all'interno del territorio talebano atterrando su piccole strisce di terra non preparate. Il C-27J fu scelto perchè garantiva maggiori velocità e prestazioni in quota rispetto agli elicotteri, permettendogli di infiltrarsi in territorio nemico in un tempo che non avrebbe permesso al nemico di organizzarsi per attuare operazioni difensive. Ma il velivolo ebbe il suo exploit durante la guerra scatenata dal reich, il velivolo si dimostrò capace di rifornire (di solito in cooperazione con i C-130J a cui i C-27J “aprivano” la strada) enclave in territorio nemico evitando, col volo a bassa quota, i missili terra-aria e i BF-2002 nazisti. Il velivolo durante la guerra venne refittato con due mitragliatrice vulcan da 7.62mm, una sul dorso e una sul ventre (inoltre per le missioni speciali poteva essere montata una ulteriore mitragliatrice M2 nei pressi del portellone, anche se le versioni modificate sul campo non si contano e addirittura un C-27J fu modificato per montare un sistema AT "Milan" che poteva essere usato a portellone aperto per coprirsi da eventuali attacchi di MS nei voli a bassa quota), con motori molto più potenti e con un sistema di razzi per il decollo assistito (sull'esempio dei C-130), dando vita alla versione C-27V (chiamato informalmente “Victor”). Una ulteriore versione, la Z, venne approntata per poter portare e rilasciare in volo, in condizioni operative le armi e le munizioni (caricatori per i bazooka e i fucili da MS da 100mm) ai MS impegnati in battaglia; questa versione venne prodotta (per conversione di unità vecchie ed in minima parte per mezzi di nuova produzione) in circa 100 esemplari. Il C-27V rimase in servizio per altri 30 anni, soprattutto nell'Unità di Sorveglianza Ambientale, mentre lo Z rimase in servizio solamente per altri 10 anni, soppiantato da unità progettate esplicitamente per quel ruolo, gli Z sopravvissuti furono riconvertiti in V, anche se circa una decina vennero comprati dalle industrie Deikun per supportare i loro MS durante i test sulla Terra.
Momento di gloria: Le operazioni di rifornimento alla WB, mentre era adoperata in operazioni in profondità, condotte del tenente Matilda che garanti, incurante del rischio continui rifornimenti e pezzi di ricambio. Un intero wing di trasporto (dotato di 20 C-27J un mezza dozzina di C-130J e 2 C-5) venne messo ai comandi di Matilda per le operazioni di rifornimento.
Momento inglorioso: Molti velivoli caddero in mano naziste per errori di navigazione (dovuti all'inesperienza dei piloti), durante le operazioni di rifornimento a bassa quota alle forze federali assediate; i mezzi catturatti vennero usati dai nazisti per diversi colpi di mano.
IF-1 "International Angel"
BF2002 “Himmelritter” Questo caccia, sviluppato sulle colonie naziste dal’87 in poi fu sviluppato per rispondere ai contemporanei sviluppi di nuovi caccia dei paesi europei, dell’URSS e degli USA. Un mistero del suo sviluppo risiede nella sua sigla BF che dovrebbe stare per Bayerische Flugzeugwerke (quest’ultima assorbita dalla Messerschmitt AG che cambiò, per esempio, il nome del BF-109 in ME-109), ciò ha lasciato pensare che in realtà l’annessione della BF nella Messerschmitt fosse una, parziale, finzione, infatti quest’ultima avrebbe assorbito i vari programmi aeronautici della BF, ma non la maggior parte dei suoi progettisti, che invece sarebbero stati distaccati per il programma “Zweite Heimat”, continuando as usare il nome della BF nelle colonie spaziali naziste. Questo caccia fu progettato originariamente come caccia di difesa della flotta per il combattimento spaziale (versione R) e con capacità secondarie di combattimento atmosferico; nel 1996 dopo approfonditi test su Marte fu sviluppata la versione A, avente avanzate capacità di combattimento atmosferico e solo secondarie capacità di combattimento spaziale (limitate a missioni di pattugliamento senza poter però ingaggiare il nemico con efficacia). Questo grosso caccia (simile come dimensioni al Su-34 Fullback russo) aveva una struttura non convenzionale: infatti la cabina di pilotaggio era fortemente rialzata, dando al pilota una visuale estremamente ampia in tutte le direzioni (cosa che tornava utile in uno spazio aperto come quello extra-atmosferico in cui non esiste un piano di riferimento e da cui l'attacco del nemico può giungere da qualsiasi direzione) ed era spinto da un reattore Minovsky ultra-compatto derivato da quello dei SP nazisti. Le differenze tra le due versioni stavano principalmente nei comandi di volo, completamente differenti come risposta, prontezza e manovre eseguibili fra le due versioni, tanto da richiedere un addestramento completamente differente per ognuna di esse. Come caccia di difesa della flotta spaziale fu ritirato già attorno al 1999 in favore dei MS nazisti tipo Lohengrin (molti dei velivoli ritirati furono modificati nella versione A, ma alcuni della versione R, alla comparsa degli Auraora, rientrarono in servizio come unità di difesa alle colonie e alle basi lunari), mentre la versione A si rivelò un mezzo fallimento, determinato dalla scarsa conoscenze dei fenomeni aerodinamici (nonostante grosse ricerche in galleria del vento e come già detto su Marte); per esempio erano appena conosciuti i motivi per il quale gli aerei da caccia supersonici presentassero la cosidetta fusoliera “a bottiglia di coca-cola”. Il BF-2002 aveva i suoi punti di forza solo negli equipaggiamenti che li consentivano di aver, fino a quando i federali non schermarono meglio i loro aerei, in alcune situazioni, la meglio sui migliori aerei disponibili tra le nazioni terrestri del tempo (Su-30, F-22 e EF-2000), inoltre il caccia si rivelò poco adatto all’attacco al suolo, ruolo in cui i nazisti preferirono usare gli aerei catturati. Un'ulteriore versione, la BF-2010, compi il suo primo volo il 1 gennaio 2019, ormai a guerra finita; questa nuova versione fu provata dai piloti federali che la considerarono superlativa, oltre a poter combattere indifferentemente nello spazio e nell’atmosfera (come gli Aurora, di cui tra l’altro doveva essere la risposta), presentava un'aerodinamica finalmente al passo coi tempi che li permetteva prestazioni superlative nell'atmosfera, addirittura in uno scontro simulato e in diverse prove in ambiente atmosferico il BF-2010 battè l’Aurora (che però manteneva il primato di velocità massima di categoria)! Le esperienze apprese dal BF-2010 si rivelarono fondamentali per lo sviluppo del F-131 Aurora Borealis che era un Aurora completamente riprogettato e fortemente migliorato. Inoltre diversi velivoli chiamati RF-10 (derivanti dal BF-2010) furono costruiti per l'esercito che vonDeikun riorganizzò alcuni anni dopo.
Momenti di gloria: La difesa delle zone occupate dall’attacco dei B-52 e B-1 (fortemente scortati), che avevano come obbiettivo le principali base naziste, subito dopo la battaglia di New York.
Momento ingloriosi: L’attacco agli F-22 Raptor giapponesi (che tra l’altro erano inferiori come equipaggiamento agli F-22 americani) che vide come protagonista Shiro Amada (che a seguito dell’operazione fu assegnato al progetto V); nonostante la superiorità numerica e la confusione generata sui Raptor dai sistemi di disturbo elettronico dei BF-2002 questi ultimi non riuscirono ad avere la meglio, anzi dovettero battere in ritirata grazie all’azione proprio di Shiro Amada.
BF-2010
Portaerei volante atmosferica LT*-1 “Gustav” o “Schwein” Questo mezzo è uno dei più discussi della 1a guerra coloniale, molti lo ritengono un mezzo eccellente, altri un fallimento totale, ciò probabilmente è dovuto al fatto che era un mezzo completamente innovativo e di rottura con i mezzi militari per cosi dire “classici”. Bisogna dire che una portaerei volante era sempre stata una utopia del ‘900, basti citare lo sviluppo di dirigibili in grado di sganciare e raccogliere aerei tra le due guerre mondiali da parte degli USA o lo sviluppo da parte dell’URSS di sistemi atti a sganciare caccia Polikarpov I-16 da vecchi bombardieri quadrimotori durante la seconda guerra mondiale, inutile dire che tutti i vari esperimenti dai più complessi come quelli USA a quelli più semplici come quelli URSS si rivelarono dei mezzi fallimenti. Il problema di fondo erano due: i sistemi per il lancio e per il recupero dei velivoli e lo sviluppo di motori abbastanza potenti per permettere ad un velivolo di portare un numero sufficiente di velivoli. Questi sistemi dopo la WWII non ebbero più alcun tipo di ricerca reale essendo le varie potenze più che soddisfatte delle loro portaerei navali o della autonomia dei loro velivoli terrestri, ma il Reich in esilio invece senti l’esigenza di un velivolo simile per due ragioni: a causa di un eventuale attacco alle forze sulla Terra la maggior parte delle basi aeree sarebbe stata indisponibile per un certo periodo per via del loro danneggiamento o distruzione, c’era la necessita di portare i caccia (e in seguito i MS) nell’atmosfera in condizioni operative. A queste due considerazioni base si aggiunse la considerazione che le basi aeree terrestri, dopo l’invasione, per un certo periodo (più o meno lungo) non sarebbero state disponibili e in quel periodo bisognava garantire la copertura aerea in modo continuato. Tutto ciò porto, negli anni ’70, allo sviluppo del LT-1 “Gustav”, aereo che avrebbe dovuto fungere da aereo da trasporto e portaerei volante atmosferica, successivamente in fase di progetto al LT-1 si aggiunse la capacità di combattimento con l’aggiunta di un gran numero di cannoni ( 10 da 40mm, 8 da 90mm e un paio di cannoni di derivazione navale da 210mm) e di 6 postazioni lanciamissili a 4 celle AA a grande raggio e 4 postazioni da 4 celle AG. Le “Gustav” erano un aeromezzo tutt'ala incredibilmente grande, 3 volte un An-225 “Mrya”, spinto da 8 motori Minovsky del tipo per incrociatori spaziali (che in teoria li consentiva di rimanere sempre in volo), capace di circa 1000t di carico, era caratterizzato da una fusoliera molto larga e capace (motivo per il quale venne soprannominato “Schwein”), fusoliera, che era "annegata" nella gigantesca ala, in grado di accogliere fino a 16 SP-04 completamente equipaggiati o 40 BF-2002 operativi o 4 carri Adolf (con grossi limiti all’inviluppo di volo). La storia del "Gustav" affonda però le sue radici nei progetti dei tutt'ala Horten per la specifica chiamata comunemente "Amerika-Bomber". Le ricerche per un bombardiere intercontinentale continuarono anche nello spazio, dando vita a tutta una serie di prototipi che, però, non vennero mai prodotti in serie (anche se vennero provati durante la 1a G.C.). Alla fine i ricercatori nazisti capirono che le tecnologie in loro possesso non permettevano di creare aerei senza piani verticali (solo gli americani arrivarono a capacità simili col B-2 grazie all'uso "totale" si sistemi fly-by-wire) e perciò il "Gustav" divenne una via di mezzo tra un tutt'ala puro e un aereo dalle forme classiche dotato di impennaggi verticali. Il primo prototipo del "Gustav" volò su Marte nel 24 dicembre del 1979 e subito divenne chiaro che quello non era un normale aereo da trasporto e neanche un innovativo aereo portaerei, era qualche cosa di più, era, come venne definito dal capo di stato maggiore della Luftwaffe del Reich degli anni '70, Hans Rall, “l’aereo che renderà inutile le grosse navi da battaglia, anche le Kiev impallidiranno davanti alle Gustav”. Subito al programma fu data la priorità massima, insieme allo sviluppo dei MS e alla produzione del carro Adolf, in tutto furono costruiti 40 “Gustav” di cui la maggior parte nella versione J con varie migliorie e fusoliera a completa tenuta stagna per poter essere trasportato attraverso lo spazio, “appeso” ad una corazzata spaziale nazista; la produzione venne bloccata nel 2017 con 4 esemplari incompleti che vennero smantellati per usarne i materiali per costruire mezzi spaziali. Questo velivolo venne impiegato con frequenza durante 1a G.C., in particolare fu il cardine dell’operazione iniziale, quando diversi “Gustav” furono portati presso l’atmosfera terrestre da alcune corazzate spaziali naziste. Inoltre fu il mezzo più usato da diversi generali nazisti, tra cui Garma Zabi, che si schiantò con questo mezzo contro una montagna in Iran, durante la battaglia in cui venne messo in trappola dai guerriglieri e dalla WB federale che stava inseguendo. Doveva essere sviluppato un successore del “Gustav”, l’LT-2, ma la guerra pose fine a ogni sviluppo e la Federazione non si interesso mai allo sviluppo di portaerei volanti, più che soddisfatta dalle proprie spaceship (che potevano combattere senza problemi in ambiente atmosferico) e dai “Gustav catturati (6 esemplari) che vennero chiamati “Gaw” e vennero continuamente aggiornati fino al 120 N.C., quando questo velivolo, diventato ormai un pezzo da museo volante (vennero usati per girare molti film), venne completamente dismesso.
Momento di gloria: L’attacco all’Europa, in questa operazione il “Gustav” fu la colonna portante delle forze del 4° Reich.
Momento inglorioso: Le operazioni di combattimento contro le navi federali spaziali sulla Terra, in cui il “Gustav” si dimostrò poco risolutivo e inadatto allo scopo.
*LT = Lufttransport
Mezzi da combattimento terrestre
M1A5 "Abrams" ed M1A6 "Ivanhoe" Corazzato di ultima generazione americano fu uno dei pochi carri capaci di scontrarsi frontalmente col lento ma corazzatissimo carro Adolf. Caratterizzato dalla dotazione di un cannone da 140mm, questo carro costitui la punta di lancia delle divisioni corazzate americane dal 2013 e nella versione M1A6 "Ivanhoe" (caratterizzata dalla possibilità di lanciare missili dalla canna da 140mm, seguendo uno standard piuttosto consolidato tra i corazzati russi, e dalla presenza di piastre reattive ERA di origine russa) costitui lo standard delle forze corazzate federali dimostrandosi nettamente superiore al "Black Eagle" russo. Il segreto di questo carro stava nella sua corazzatura in materiale composito di nuova generazione che li permetteva a parità di peso alle versioni precedenti di ottenere risultati migliorati nella protezione del 20%; questo materiale fu usato anche sul RX-93 per migliorarne la resistenza nei punti critici. L’M1A6 "Ivanhoe" si poteva ottenere attraverso un semplice aggiornamento dell’M1A5 originale, mentre le versioni antecedenti alla M1A5 poterono essere migliorate solo per quel che riguarda l’armamento, le dotazioni interne e le piastre ERA, ma non per quello che riguarda la corazzatura di nuova generazione; l’alto numero di M1A2 ed M1A3, presenti nei magazzini americani ed in giro per il mondo, che vennero aggiornati, vennero chiamati M1A6S (dove S stà per simplified). Questi mezzi nelle varie versioni parteciparono a tutte le principali operazioni, distinguendosi in particolar modo durante la battaglia di New York.
Momento di gloria: Durante la riconquista dell’Europa gli "Abrams" si distinsero nel tenere testa alla divisione corazzata "Goring" (dotata secondo varie stime, al momento del contrattacco, di circa 150 Adolf e 28 MS di vario tipo) durante il contrattacco sferrato da quest’ultima nei pressi di Amburgo. In particolare il 7° plotone carri ed un plotone di MS federali, tennero testa all’intera divisione nemica per circa 16 ore, mentre difendevano una dei principali ponti sull’Elba
Momento inglorioso: Le versioni in dotazione alle forze saudite (generalmente M1A2 o similari) vennero annientate durante l’attacco nazista non riuscendo a tenere testa a nessuno dei mezzi nemici, addirittura aveva dei problemi contro il mezzo multiruolo per il supporto MS “Donner”. I problemi erano imputabili ai sistemi di comando e controllo del mezzo e del suo armamento che subivano pesanti deterioramenti a seguito dei disturbi elettronici nazisti (cosa che non avvenne per le versioni successive caratterizzate da una maggiore resistenza alle contromisure elettroniche)
Iveco-BAE Systems (United Defense) VTLM II "Cat" Mezzo da trasporto tattico che sostituì gradualmente tutti i vari mezzi fuoristrada, derivava da un progetto italiano (il VTLM "Lince") acquisito da vari paesi europei dagli inizi del 2007, dal 2009 partecipò al concorso per trovare un sostituto dell’Hummer, gara che fu vinta… dall’Hummer (che provocò lo scandalo “Lucy” dal nome dell’impiegata dell’AM General, produttrice degli Hummer, che per prima parlò alla stampa dello scandalo). Il progetto, anche a seguito dello scandalo, fu inizialmente riesumato per le forze speciali americane e poi, andando a rilento le consegne del nuovo Hummer, li fu assegnato un sostanzioso contratto per la consegna all’US Army di 4000 veicoli da assegnare a paesi amici o alleati degli USA. Con lo scoppio della guerra del giugno del 2015 e la formazione della Federazione Terrestre, vista anche la sostanziosa presenza in giro per il mondo del veicolo, fu assegnato un contratto per un totale di 500000 veicoli per sostituire tutti gli altri modelli in giro per il mondo. I "Cat", vennero prodotti in una panoplia di versioni oltre a quella basica da trasporto: armate (con il montaggio di affusti per mitragliatrici pesanti, cannoni senza rinculo, missili guidati e mortai), per l’osservazione avanzata, ponte radio e evacuazione sanitaria per citare le più diffuse. Di fondo però furono sviluppate varianti partendo da due modelli base: - il modello VTLM II "Cat" propriamente detto (designato anche "Original Cat") prodotta da FIAT, BAE e dal sub-contractors GM - un modello "Cat" giapponese prodotto da Toyota, funzionante con un motore Diesel di diversa concezione ed in alcuni lottti con un motore a benzina uguale a quello degli Hummer americani per "riciclare" la marea di motori ancora in buono stato degli ormai obsoleti Hummer C'è da segnalare che un 2000-3000 Cat furono costruiti dai nazisti col nome di "Luchs", riattivando le linee di montaggio del VTLM II che si trovavano in Italia; seppur i primi lotti di produzione presentavano ancora l'originale motore ibrido elettrico-scoppio dall'esemplare n°580 furono dotati di uno degli ottimi motori elettrici, sviluppati dai nazisti per uso civile sulle colonie, che può venire ricaricato dai generatori Minowsky dei Donner o dell'Adolf. Non ebbe mai particolari momenti di gloria, anche per via del tipo stesso di veicolo, ma la sua gloria consistette proprio nell’essere dappertutto e nel fare di tutto: in pratica nell’essere il “mulo” degli anni 2000. I "Luchs" nazisti si distinsero in alcune azioni di commando (soprattutto in Africa) facilitate dalla somiglianza estrema del "Luchs" col "Cat". Mezzi "Cat" erano assegnati a tutte le unite di terra e alle navi spaziali classe “Pegasus”. A queste ultime navi erano, in particolare, assegnati mezzi nella particolare versione universale G3+ (in dotazione in genere alle forze speciali) in grado di fungere da posto d’osservazione mobile, ponte radio, trasporto e, con alcune modifiche, evacuazione sanitaria, rivelandosi un preziosissimo supporto ai MS imbarcati, consentendogli anche in ambienti saturi di contromisure elettroniche naziste di mantere il contatto radio con la nave e di avere un “occhio” in più nella scoperta di trappole, agguati e attacchi nemici.
B1 Centauro, B2 Centauro II e M10 Wolf Hunter Questo mezzo blindato 8x8 cominciò ad essere distribuito ai reparti delle forze armate italiane nel 1991 e nel 2006 fu acquistato anche dalla Spagna. Questo mezzo è stato prodotto in diverse versioni: cacciacarro, trasporto truppe essenzialmente, da queste poi sono state tratte versioni ancora più specializzate. Solitamente nei similari progetti di altre nazioni si sviluppava la versione cacciacarri dalla versione trasporto truppe (in questo caso chiamata VBC con cannone automatico da 25mm), per questo progetto è avvenuto il contrario; ciò ha prodotto un mezzo cacciacarri, che fin dalle versioni iniziali (con cannone da 105mm), si è rivelato di altissime prestazioni tanto da essere definito un carro armato con le ruote; pur non potendo affrontare direttamente i MBT, grazie alla sua elevata velocita su fondi non troppo sconnessi, può compiere pericolose imboscate a danno di quest'ultimi. Dai primi anni 2000 cominciò ad essere studiata una versione con cannone ad anima liscia da 120mm; nel 2009 cominciarono le consegne alle truppe di cavalleria di questo eccellente mezzo (chiamato B2) e dal 2011 una particolare versione (B2 lotto 20) dotata di motore più potente e da una maggiore capacità di movimento su fondi sconnessi (a danno della velocità massima che scese a 100km/h, mentre nella versione basica B2 era di 120 km/h). cominciò ad essere consegnata alle truppe alpine. Durante la guerra del 2015-2019 ebbe vari modi di scontrarsi con MS nemici dando ottimi risultati, seppur la maggior parte andò distrutta alcuni esemplari, in prova per lo US Army nell'ambito della gara FATWV (Future Anti-Tank Whelled Vehicle), vennero, a seguito degli ottimi risultati ottenuti nei brevi combattimenti in Spagna e Italia, attentamente studiati e quindi copiati con alcune migliorie per quel che riguarda l'armamento. Il mezzo che ne consegui fu il M10 "Wolf Hunter" vero e proprio ammazza MS, dotato, oltre che del cannone da 120mm, anche di due razziere da 70mm sulla torretta e da un lanciatore quadruplo per missili Hellfire; ne furono prodotti in numero sufficiente per riequipaggiare 8 divisioni federali, nel NC 45 ne risultavano in dotazione ancora un 100-200 esemplari ampiamente modernizzati. Bisogna anche citare che nel 2018 entrò in produzione l'M14, mezzo che derivato dall'M10 lo avrebbe sostituito e che sarebbe stato padre di una prolifica categoria di mezzi che si concluse con la A-1 nel 410 N.C.
Momento di gloria: La disperata difesa di Torino da parte della brigata alpina 'Taurinense' che nel 2° giorno di guerra riusci ad arrestare per 6 ore l'avanzata dei MS nemici su Torino con continue imboscate dei B2 lotto 20, che provocarono la perdita accertata di 3 MS più 9 gravemente danneggiati ed altri 4 messi fuori combattimento per tutta la durata della battaglia. Grazie a questo combattimento, seguito da uno degli ultimi satelliti spia americani attivo, fu possibile capire alcuni punti deboli dei MS.
Momento inglorioso: La difesa del porto di Tolone del 3° giorno in cui le Centauro salvatesi dalla penisola italica furono considerate dal comandante francese inutili contro i mezzi nemici e quindi usati come artigliera fissa. Mezzo che durò più a lungo durante la battaglia : 1 minuto e 30 secondi, a detta dell'unico equipaggio sopravvisuto, giusto il tempo di essere individuato dai nazisti
HM-2 "Fat Girl" e M-14 "Wolf destroyer" Verso la fine del 2017 le forze armate federali emisero una specifica per un nuovo mezzo in grado di affrontare i MS nemici anche in territori pianeggianti e poveri di ripari (luogo dove i MS si erano rivelati quasi inattaccabili da parte dei "Wolf Hunter"). In particolare la specifica richiedeva un mezzo ad altissima velocità in grado di fare manovre molto spinte, inoltre il mezzo doveva costare, minimo, un 1/5 di un MS. Questa specifica fu molto contestata, infatti molti ritenevano che sarebbe stato più saggio produrre MS, ma alla fine non venne abolita e già nel febbraio 2018 vennero presentate le prime tre proposte: 1) un fuoristrada modificato con supporto per razziere da 81 di ultima generazione 2) una nuova versione dell'M10 (M12 "Wolf riot") ottenibile attraverso conversione di quest'ultimi e consistente nella rimozione del cannone da 120mm per far posto ad un arma ad energia diretta a fuoco rapido. 3)un mezzo a cuscino ad aria armato (HM-1), nelle intenzioni iniziali, con la torretta dell'M10 (presto proposto con la nuova torretta sviluppata per il M12) L'esercito federale optò per i due progetti più promettenti, la modifica degli M-10 (non di tutti gli esemplari, ma solo della metà) nel breve periodo, dandogli la designazione M-14 a seguito di modifiche nel progetto originario M-12, e la produzione dell'HM-1 "Wave" (il 3° progetto) appena pronte le linee di montaggio. La fabbrica aveva appena finito di produrre il 24° esemplare di preserie (era il 31 dicembre 2018) quando venne colpita da un grosso frammento di Solomon, che rase al suolo tutto quello che stava attorno alla fabbrica nell'arco di 30 km. A seguito dei mutamenti climatici, dell'inizio dello sfruttamento delle risorse del polo sud e della importanza di difendere i giacimenti petroliferi siberiani (ormai immersi in un perenne inverno) la Federazione senti ancora di più l'esigenza di un mezzo in grado di combattere in luoghi simili, venne deciso perciò di sviluppare, partendo dall'HM-1, un nuovo e più potente veicolo a cuscinetto ad aria: l'HM-2, caratterizzato dalla capacità di poter portare una intera squadra di fanteria al suo interno, di una maggiore affidabilità nel funzionamento a basse temperature e un radar utilizzato per la scoperta e per la guida dei nuovi missili multiruolo "Hellsing", che rimpiazzò nel 2017 inoltrato gli ormai obsoleti "Hellfire". Questo veicolo fu il capostipite di una grande famiglia di veicoli (che mantennero lsempre una indiscussa somiglianza con l'HM-2) che rimase in auge fino alla costruzione del veicolo da battaglia tuttofare (un mezzo che soppiantò in un sol colpo MBT, mezzi blindati da trasporto truppe, da supporto MS e genio) definitivo: M-83 nel 252 N.C. L'HM-2 si dimostrò un valido mezzo contro l'attacco di von Deikun, ma non ebbe mai la fama di ammazza MS del "Wolf Hunter", ciò era dovuto principalmente alla vulnerabilità del cuscino ad aria: bastava una pallottola da 5.56 con nucleo al tungsteno per forarlo; non erano rari i casi in cui mezzi di questo tipo, dopo aver distrutto o danneggiato MS nemci, venissero immobilizzati dal fuoco di fucileria della fanteria; come se non bastasse non essendo un mezzo particolarmente bello ricevette l'appellativo di "Fat Girl", ma tra gli equipaggi si usavano, anche, appellativi, per identificarli, al limite della decenza. Al problema del cuscino ad aria si pose rimedio con una delle ultime versione della famiglia, la HM-8 caratterizzata dalla possibilità di estrarre dei cingoli in caso di necessità. In quanto agli M-14, diventarono il veicolo blindato standard della Federazione e rimasero in servizio per altri 60 anni e si dice che gruppi di guerriglieri li abbiano continuati ad usare (aggiornandoli) fino al 2200 inoltrato, le ultime versioni dell'M-14 non avevano in pratica più niente in comune con i mezzi originari. Tra mezzi che seguirono la filosofia di impiego e le linee generali di costruzione dell'M14 bisogna ricordare C-4, della casata d'argento scozzese dei Macmillan, che si rivelò un osso duro pure per l'M-83 (il veicolo che si pensava doveva mandare in pensione i MS, molto usato tra le piccole casate e le casate d'argento) grazie al suo potente cannone ad energia diretta (prodotto dalle industrie della famiglia Macmillan) e alla innovativa possibilità di poter compiere brevi voli (salti più che altro) con l'ausilio di razzi che li permetteva di superare ostacoli e ritirarsi velocemente, il C-4 rimase uno dei best seller del periodo che va dal 270 al 340 NC, rimanendo in uso fino al 370 NC tra le rinate forze federali. Le rinate forze federali produssero, tra l'altro, partendo dai C4 catturati la versione A-1 che rimasero in servizio fino al 410 NC. Una storia di durata e di impiego incredibile per un mezzo che affonda le sue filosofie d'impiego e costruttive nel B-1 Centauro creato alla fine degli anni '80 del 1900
PzKpfW 107 "Adolf" Le forze naziste che si rifugiarono nello spazio puntarono, inizialmente molto sull’aviazione (navi da battaglia spaziali comprese) e sullo sviluppo dei MS, ma a seguito delle prime prove su Marte con lo SP-01 (1973-1974) si resero conto subito di un grave difetto dei MS a cui non si sarebbe potuto porre rimedio per motivi insiti nel tipo di macchina (tuttalpiù lo si sarebbe potuto diminuire): lo spessore della corazza, infatti i MS (o SP secondo la denominazione nazista) erano stati sviluppati per avere la massima manovrabilità e la resistenza era considerata un fattore secondario; gli SP, delle prime versioni, potevano essere messi a mal partito da un RPG, senza neanche che quest'ultimo colpisse parti vitali della macchina. Basti pensare che durante le prove a fuoco su un simulacro di SP-1 venne dimostrato come anche il fuoco di mitragliatrici e di fucileria ravvicinato poteva metterlo a mal partito, si capì quindi che in molte situazioni i MS da soli non sarebbero bastati e anzi si sarebbero trovati in difficoltà, perciò i nazisti ordinarono verso la metà degli anni ’70 lo sviluppo di una nuova generazione di panzer. Nelle forze terrestri della Wehrmacht si combatterono due linee di pensiero, da un lato coloro che propendevano per un MBT agile, economico e con una buona potenza di fuoco in grado di seguire senza problemi i nascenti MS (il carro in questione venne chiamato informalmente tipo 1), dall'altro coloro (soprattuto alcuni ex-comandanti delle unità di carri Tigre) che volevano un carro ultra-pesante, corazzatissimo e con una potenza di fuoco superiore a quella di un semovente di artiglieria (tra le motivazioni c'era proprio quella di riunificare in un solo mezzo carri e semoventi), il carro in questione venne informalmente chiamato tipo 2. In effetti il dibattito divenne molto acceso, i contendenti sapevano che le possibilità economiche ed industriali avrebbero permesso la produzione di un solo modello; inizialmente, grazie al suo basso costo e semplicità sembrava che dovesse vincere il carro 'normale' (che sarebbe stato spinto da un economico ed affidabile, ma estremamente potente motore elettrico), ma nel '77 al momento dell'approntamento finale dei prototipi e della decisione su quale carro produrre si intromise il comandante del primo battaglione sperimentale SP: il generale Adolf Mahn; Mahn cominciò a ostacolare sempre di più il progetto del panzer 108 (così venne chiamato il carro tipo 1), ritenendolo una inutile sovrapposizione agli SP, l'influenza di Mahn fece si che nel '78, quando venne annunciato il vincitore la spuntasse, a sorpresa il tipo 1 o Panzer 107 (tra l’altro venne abbandonata la consuetudine tedesca di segnalare i carri armati in numero romano) spinto da un propulsore Minovsky derivato da quello del SP-01. Questo mezzo a prima vista sembrava lo sviluppo del Panzer VIII Maus (progetto di carro da 188t tedesco della WWII) presentando dimensioni ancora più ragguardevoli (14.6m in lunghezza, 4.5m in altezza e 7m in larghezza) ed un peso a vuoto di 210t , con una V. max di 60 km/h (ma dotato di una manovrabilità e di una accelerazione degna di un elefante); era armato con un innovativo pezzo da 210mm ad anima liscia (o 21cm secondo la consuetudine tedesca) caratterizzato dalla possibilità di poter usare speciali munizioni a razzo (che seppur imprecise, nei primi lotti, aumentavano la gittata fino a 15-20km effettivi con CEP di 80m, fino a raggiungere i 30-35 km con un CEP di 15 m sulla massima gittata); il carro era stato pensato per essere una vera e propria fortezza su cingoli. Il panzer 107, chiamato ufficialmente 'Adolf' in onore del primo Fuhrer del Reich, fu pensato soprattutto per il combattimento nel deserto e nelle grandi e desolate pianure russe. A seguito del fallimento della specifica del Panzer 108 si sentì comunque la necessità di incrementare la scarsa accelerazione e velocità del il Panzer 107 fu dotato di un motore Minovsky più potente (ma meno resistente) che aumentò la V. max a 70km/h, questo upgrade fu dal 1985 subito implementato sulle unità di nuova produzione e 450 carri già prodotti (su 470 carri, la produzione annua si attestava sui 100 carri circa) venne aggiornata al nuovo standard. Oltre alla sostituzione del motore Minovsky furono apportate varie migliorie nei sistemi (soprattutto per quel che riguardava l'interfaccia ed il sensore termico) e fu aggiunta un cannoncino multiuso da 30mm a controllo remoto montato sulla torretta in prevalente funzione AA e anti fanteria in aggiunta alla mitragliatrice pesante coassiale e alle 4 MG brandeggiabili; la versione così aggiornata veniva chiamata PzKpfW 107 B; ci furono ulteriori sotto versioni come la B-1 con sistemi radio più potenti per il comandante di plotone, la B-2 con due MG brandeggiabili sostituite da due MG a controllo remoto e maggiori protezioni laterali (studiato per il combattimento urbano) e la B-3 (rimasta solo sulla carta) che incorporava una nuova trasmissione, un lanciatore laterale per missili AA ed un radar. La versione definitiva fu la C che incorporava molte delle modifiche che furono applicate alle sotto versioni del B (la nuova trasmissione, le due MG a controllo remoto, le migliori protezioni laterali e nella C-1 per il capo-plotone anche i sistemi radio migliorati). Dal 1990 in poi il carro non subì modifiche di rilievo (se non continui aggiornamenti e perfezionamenti del software di controllo e di funzionamento del carro e dei suoi sistemi), se si esclude che nel 1991 fu creata la versione multiruolo per il genio e per il supporto veicoli Donner (vedere scheda successiva); nel 1998 i progettisti presentarono una nuova versione dotata al posto del cannone di un sistema lanciarazzi multiplo di cui ne furono prodotti 2 prototipi e 4 esemplari di pre-serie (denominata PzKpfW 107/F-4R). Agli iniziali attacchi dell'aprile il 2015 l’Adolf non prese parte, infatti i 'Gustav' erano stati portati presso l’atmosfera carichi di MS e non c’era più spazio a bordo delle di essi, tanto più che ne poteva portare solo 4 (senza munizioni di riserva per gli 'Adolf' e con pesantissime limitazioni all'inviluppo di volo). L’'Adolf' cominciò ad essere dispiegato in quantità consistenti verso l’agosto del 2015 in Russia (nel tentativo di contrastare le forze russe che erano sopravvissute ai primi attacchi) e nel settembre dello stesso anno in Medioriente (per distruggere le forze mediorientali e israeliane unite nella difesa delle coste mediterranee e del canale di Suez), ma in queste operazioni l’'Adolf' si rivelò un completo fallimento; bisogna però ricordare che consistenti numeri di carri 'Adolf' presero parte già alla battaglia della Mecca e più in generale alle operazione volte alla conquista dell'Arabia Saudita, in cui però non si distinsero particolarmente. I carri russi non accettarono mai lo scontro diretto contro i corazzatissimi 'Adolf', preferendo tendere imboscate 'mordi e fuggi' ai carri nemici impegnandoli in una continua, ma efficace, guerra di logoramento; in medio-oriente i Merkava applicarono contro gli 'Adolf' tattiche simili a quelle russe, con il vantaggio che le ultime versioni del Merkava, (come la VII o la VI migliorata), pur essendo tra i MBT più corazzati al mondo, avevano una ottima mobilità (al contrario delle versioni precedenti). Alcuni Merkava riuscirono pure a resistere a colpi ravvicinati dei cannoni degli 'Adolf'; ai colpi diretti del cannone da 210 mm pare non sia mai sopravvissuto nessun carro, quando andava bene la forma del carro federale e la resistenza della sua corazza poteva far 'rimbalzare' il colpo, ma solitamente sempre con gravi conseguenze per il carro federale stesso). L’'Adolf' successivamente partecipò a tutte le operazioni naziste (l’ultima roccaforte nazista sulla Terra appartenne alla 3° Panzer Division dotata di 'Adolf' e di alcuni MS), senza mai distinguersi per efficienza e capacità di combattimento, le uniche battaglie in cui riuscì a distinguersi furono quelle in cui l’Adolf veniva appoggiato adeguatamente da SP nazisti per poter utilizzare il suo 210mm come arma da demolizione e appoggio di fuoco diretto; ma furono pochi i casi in cui i comandanti delle unità di SP accettarono di cooperare con i panzer. Gente come von Deikun o Gato mostrarono in questo una certa ristrettezze di vedute, troppo presi dalle prestazioni di agilità dei loro SP (che però in fatto di potenza di fuoco, eccetto le ultime versioni, difficilmente potevano competere con i carri federali). Dopo la guerra del 2015-2019 l’"Adolf "venne riesumato da von Deikun, che trasformò alcuni esemplari in suo possesso in piattaforme mobili di artigliera missilistica, riesumando quindi la abortita versione F-4R, in questo ruolo il PzKpfW 107 (che dopo la guerra del 2015-2019 perse completamente la denominazione 'Adolf') si rivelò micidiale ed in un buone mani, una sezione di fuoco di queste macchine (soprannominate 'L'organo di von Deikun'), poteva in pochi minuti annientare un intero battaglione federale: come avvenne a durante una battaglia sulle Ande meridionali, in cui l'intero 14° Mobile Suit venne annientato in pochi minuti dal preciso fuoco dei missili dei Pzh-1 (come vennero ridenominati i panzer modificati nelle file di Deikun).
Momento di gloria: La battaglia di Bengasi, in cui un battaglione utilizzante questo mezzo (usato per difendere le principali postazioni) si rivelò invulnerabile (anche per via del fatto che vennero parzialmente interrati) e arrestò una intera divisione corazzata federale (in realtà sotto organico come numero di carri e blindati, inoltre non era dotata di MS) dalle 4 di mattina fino alle 23 di sera, quando commandos federali (formato da tedeschi vestiti da nazisti che ingannarono le sentinelle naziste) sabotarono gli "Adolf" eccetto una decina che si ritirarono nel centro città che difesero ancora per due ore, sotto il tiro dei cannoni navali e degli attacchi aerei federali.
Momento inglorioso: La battaglia per le Alpi Occidentali, in cui divisioni blindate federali (dotate dell’M10) e partigiani locali distrussero, con azioni di guerriglia, le divisioni corazzate naziste, subendo pochissime perdite. Le divisioni naziste erano dotate di moltissimi "Adolf" (ed erano quasi assenti i MS) che si rivelarono una trappola per i loro equipaggi che non erano in grado di muoversi adeguatamente nelle valli alpine subendo moltissime perdite senza poter rispondere al fuoco nemico, aprendo la strada ai federali per la riconquista della penisola italica e aprendo un varco verso i Balcani.
PzKpfW 107H "Donner" Con la comparsa dei MS e dopo i vari test su Marte il comando nazista sentì l'esigenza di un mezzo in grado di supportare i MS portando sul campo di battaglia munizioni e pezzi di ricambio; il risultato fu il 'Donner', derivato dall''Adolf', ma senza la torretta e dotato di un cannone automatico da 30mm, con corazza ridotta (ma il peso totale per via delle parti aggiunte non diminuì più di tanto) e con la possibilità (poi standardizzata anche agli Adolf) di portare un rimorchio per incrementare il carico utile. Il mezzo se non portava parti di ricambio e munizioni (che venivano caricate attraverso un portello ricavato sopra al mezzo per mezzo della piccola gru di cui disponeva) poteva portare al suo interno una intera squadra di fanteria diventando quindi un IFV. Dal Donner basico ne furono ricavate versioni specializzate come: posto di comando, mezzo d'artiglieria semovente (ottenuto montandogli pezzi d'artiglieria non autopropulsa catturati nelle varie fasi della guerra, spesse volte modifica effettuata sul campo direttamente dai reparti operativi), mezzo di soccorso sanitario, mezzo sminatore e posto di osservazione avanzato; comunque essendo le modifiche fatte sul campo (eccetto la posto di comando) con parti di mezzi catturati si ottennero versioni che spesso incorporavano particolari di altre versioni e che era ben difficile distinguere, non era raro che nella stessa compagnia ci fossero 6 'Donner' che presentavano modifiche completamente differenti. Doveroso ricordare la versione F/4v su cui fu montata, in via sperimentale, un'arma beam; questa versione doveva essere prodotta in serie, ma solo due esemplari riuscirono a prendere parte alla battaglia di Odessa e dopo la fine dei combattimenti sul suolo terrestre la produzione di questo mezzo fu sospesa. I federali trovarono un paio di questi mezzi completi presso la catena di montaggio n°5 sulla Luna e quattro mezzi vennero poi ritrovati gli anni successivi nascosti nelle gallerie su Marte.
Panzer 107C e 107H caratteristiche tecniche Lunghezza: 14.6m Altezza: 4.5m Larghezza: 7m Peso totale: 210t (107C), 200t (107H) V. max: 70 km/h Armamento (107C): cannone ad anima liscia da 210mm, 2 MG brandeggiabili, 2 MG a controllo remoto, 1 cannone automatico da 30mm (anche sul 107H), 16 lanciafumogeni. Sistemi: sensore infrarosso, sensore termico, sensore ottico indipendente 10x per ogni membro dell'equipaggio, sensore ottico 40x per il capocarro, sensore ottico 25x accoppiato alla centralina di tiro del cannone principale Motori: 2 motori di tipo Minovsky
Panzer 108
Mezzi navali
Sottomarino nucleare classe 'New York'
Sommergibile d'attacco 'Akula III'
Mobile Suit e Mobile Armor
Plan 1004 "Uralsk" denominazione federale ILS-1 (Infantry Light Suit-1)/b]
ST03X Stalingrad (Soviet Gundam)
RX-78b
SP-04 ect...
Corazzate e navi spaziali
Corazzata federale classe "Pegasus"
Pattugliatore e nave da supporto federale classe "Pubblic" (?)
Nave da trasporto federale classe "Apollo" (?)
Corazzata federale classe "Pegasus II" (?)
Corazzata nazista classe "Heinrich der Loewe"
Pattugliatore nazista classe "von Richtofen" (?)
Nave da trasporto nazista classe "Eurasia" (?)
Armamenti Particolari
Missile SSM (Space to Space Missile)-13 “Little Something” Evoluzione del missile anti-nave Harpoon americano, fu sviluppato per essere usato sugli Aurora. Questo missile fu sviluppato, intorno al 2008 per dare all’Aurora una reale capacità antisatellite e anti Spaceship, che non era ottenibile con il solo cannone gatling (modificato per funzionare ad alte velocità e nello spazio), i missili AA di autodifesa e il malfunzionante disturbatore elettronico. Esternamente simile all’Harpoon originale era caratterizzato da un sistema di guida modificato in grado di compiere avanzate manovre evasive in ambiente caratterizzato da mancanza di ‘livello minimo’, ‘gravità’ e ‘range’, teoricamente il missile poteva essere lanciato fino ad una distanza che quest’ultimo potesse coprire in un tempo di due ore (oltre si esaurivano le batterie) purchè avesse un obbiettivo che potesse essere assegnato anche verso la fine del volo. La battaglia di Solomon fu caratterizzata dall’iniziale lancio di una salva di questi missili (un centinaio) a 4000km di distanza dalle navi federali usando una traiettoria balistica (la situazione era disperata e perciò si tento una operazione mai provata prima), nella fase finale MS federali in ricognizione inviarono i dati dei bersagli da colpire ai “Little Something” che pur trovando contro un forte sbarramento anti-missile riuscirono a distruggere 2 incrociatori, 1 pattugliatore danneggiandone gravemente altri 2 e danneggiando lievemente una corazzata nazista. Il nome deriva dalla frase pronunciata dall’asso Jung durante la prima missione con l’uso di questi missili; la frase era : “Lanciamo ai nazisti un piccolo pensiero di pace”.
SSM-14A/N L’SSM-14A e N affonda le sue radici nella guerra fredda, quando i due contendenti svilupparono missili dei più svariati tipi anti-nave e anti-sommergibile a testata nucleare. Alla metà degli anni ’80 comiciò ad essere sviluppato, in risposta al SS-N-22 Sunburn sovietico, l’RGMN-114 Antietam. Lo sviluppo del missile (portato avanti dalla marina americana) rimase allo stadio puramente concettuale per via della fine della contrapposizione tra blocchi. Nel 2008 satelliti spia americani che sorvegliavano le manovre delle forze naziste nelle colonie spaziali si resero conto che ormai le spaceship da battaglia naziste avevano raggiunto reali risultati operativi e divenne chiaro che in quel momento le forze armate americane non avevano alcun sistema per reagire ad eventuali attacchi, per questo motivo furono lanciati due programmi l’SSM-13 e l’SSM14 A e N. Il primo programma era un programma “sicuro” che si basava su strumenti e tecnologie già utilizzati e semplicemente adattati all’uso nello spazio tramite vettore Aurora. Il secondo programma era più ambizioso: si basava su un progetto in gran parte nuovo e delineato solo di massima. Come base per questo secondo programma furono prese in esame alcune scelte effettuate sull’RGMN-114 Antietam, in particolare: la possibilità di cambiare tipo di testa di guerra in meno di due minuti attraverso una costruzione modulare della fusoliera del missile (bastava sostituire la prua del missile), la possibilità di “disarmare” la testata nucleare a distanza (garantendo in caso di mancato centro la possibilità che in caso che ricadesse sulla Terra non facesse danni), la possibilità (volendo) di “frammentare” il missile in più parti indipendenti, come testa di guerra e propulsione, verso la parte finale dell’attacco in modo che potesse colpire bersagli multipli, sistema di guida di tipo fire and forget (la nave pensava ad assegnare il bersaglio che poi veniva seguito dai sistemi del missile, togliendo alla nave il compito di guidarlo fino all'obbiettivo) Il risultato fu un missile (pronto nel 2012) si efficiente, ma troppo grosso per le stive interne dell'Aurora; quest'ultimo lo poteva portare si esternamente, ma facendogli perdere ogni caratteristica stealth; ciò era dovuto al fatto che per motivi di segretezza non venne rivelato ai progettisti la grandezza della stiva in cui doveva essere montato, dando solo valori generici tra 7-8 e 10-11 metri. I progettisti, pensando che eventualmente la stiva sarebbe stata adattata/creata al missile, puntarono ad usare ogni centimetro disponibile creando un missile di 10756mm, quando la stiva in realtà era lunga 9980mm. Per non attirare troppo l’attenzione sul programma, già alle prese con le ire della Russia e dei pacifisti (il programma continuava ad essere celato sotto la copertura di un nuovo missile anti-nave e sommergibile nucleare) si accettò di metterlo in produzione, in primis per le nuove corazzate spaziali classe “Pegasus”, anche se ufficialmente i missili erano destinati a rimpiazzare i missili anti-nave e som. dei SSN americani. Durante l’operazione Star One tutte le “Pegasus” e le poche “Pubblic” (nuova classe di nave spaziale di scorta e appoggio alle Pegasus) disponibili vennero dotate di questi missile, che comunque non potè mai rivelare le sue vere potenzialità e venne presto soppiantato, nel NC 11, dal SSM-21A/N diretta evoluzione dell’SSM-14A/N che però era più compatto potendo essere, finalmente, caricato sugli Aurora e dal loro successore Aurora Borealis.[/url]
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