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Autore Topic: Recensioni manga  (Letto 8474 volte)
r yuormae
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« il: 27 Marzo 2007, 09:40:58 »

La preview del primo volume di "Dynamic Heroes", manga edito dalla d/visual:

http://www.mangaitalia.it/board/viewarticle.php?articleid=39166

Citazione
Articolo di Rikhter , data Lun Mar 26, 2007 11:00    



Titolo Originale: Go Nagai Manga Heroes Crossover Collection: Dynamic Heroes
Casa Editrice: d/visual
Autore: Go Nagai / Kazuhiro Ochi
Genere: Robot
Prima pubblicazione: 2005
Numero: 1 di 3
Pagine: 176 (colore)
Ribaltato: No
Prezzo: € 8.90


 
 
 
La copertina del primo volume
 
Correva l’anno 1973 quando nelle sale cinematografiche giapponesi faceva il suo trionfale ingresso l’attesissimo “Mazinga contro Devilman”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il capostipite dei crossover nagaiani è stato seguito da miriadi di appendici – cartacee, televisive e cinematografiche – che tra il serio e il faceto (come dimenticare il delizioso “Pazzo Mondo di Go Nagai”?) hanno visto combattere fianco a fianco i più popolari eroi del padre dei robot giganti. La passione per questi episodi trasversali è ancora oggi tutt’altro che estinta: “Dynamic Heroes” si propone di portarla su un nuovo livello, raccogliendo un nutrito battaglione di personaggi storici del calibro di Mazinga Z e il Grande Mazinga, Goldrake, Getter Robot, Devilman e dulcis in fundo Cutie Honey in un’opera ambiziosa e del tutto particolare. Ma quale è stata la genesi di “Dynamic Heroes”?



In principio fu il “Click Manga”: un’applicazione per la primigenia Playstation che tentava di fondere assieme gli universi paralleli di manga, anime e videogioco. Il risultato era una sorta di fumetto interattivo, apprezzabile negli intenti ma penalizzato dai limiti della potenzialità della console. Per questa e altre ragioni, dopo l’uscita di due soli volumi (su sei previsti) la serie fu sospesa, e tutto il progetto sembrò naufragare. A trarla in salvo furono gli stessi autori, guidati dal regista Kazuhiro Ochi, che ripartendo da zero trasformarono il “Click Manga” per Playstation in un "e-manga" fruibile online. Dall’e-manga al ritorno su carta, il passo fu breve.



 
 
 
E' grande, è verde, è arrabbiato...è Devilman!  
 
Ecco spiegato perché sfogliando le pagine di “Dynamic Heroes” vi troverete di fronte un albo interamente a colori. Il paragone con gli anime comics può nascere spontaneo, ma il prodotto che ora ci troviamo tra le mani è di pregio decisamente superiore: le sfocature sapientemente calibrate, gli effetti di luce o anche solo la qualità della carta sono da rimanere a bocca aperta. Dal canto suo, il character-design pulito e piacevolmente vecchio stile resta del tutto fedele a quello delle versione animate (sì, Devilman è verdone e plasticoso). Non manca qualche citazione che i fan della prima ora potranno certamente apprezzare: l’arpia Sirene, tanto per fare un esempio, è quella – bellissima – in tinta verde-Amon del succitato “Mazinga contro Devilman”, non quella spennacchiata della serie tv. Una generosa spruzzata di impudico fanservice alla Go-maniera completa il quadro, in definitiva impeccabile dal punto di vista estetico. La qualità naturalmente si paga, e il prezzo di copertina sembra fin dal principio indirizzare la serie a una nicchia circoscritta di fan.



 
 
 
"Si trasforma in una razzo missile..."
 
Ma veniamo ai contenuti. Il punto di partenza è la fine. La fine delle serie animate, si intende, rispetto alle quali “Dynamic Heroes” si propone come un eclatante spin-off, piuttosto che come il solito episodio fantasma gettato in medias res. E già qui i battiti del cuore del vero appassionato cominciano ad accelerare. Da un lato infatti è inevitabile il risveglio del fanciullesco entusiasmo, pronto ad accendersi nella prospettiva di rivedere in azione gli eroi di un tempo. Da un altro lato tuttavia è dura liberarsi del prudente timore di rimanere da ultimo con un pugno di mosche, come spesso accade in queste occasioni. Si vedrà.
Per ora l’abbozzo di trama si rivela piuttosto caotico e disordinato. Senza troppi complimenti, nella mischia è gettata una generosa manciata di storici rivali, dal sempiterno Dr. Hell alla magnifica e terribile Sirene, che i più avrebbero avuto ragione di credere morti e sepolti. Nel frattempo un nuovo, misterioso nemico si profila all’orizzonte. L’unica in grado di chiarire qualcosa sembra l’adorabile Maria, precipitata sulla terra dopo essere stata separata dal fratello Duke Fleed. Ma di fatto le spiegazioni latitano, mentre gli scontri abbondano. Fin qui, insomma, nulla di nuovo.


 
 
 
Una schermata dell'e-manga di "Dynamic Heroes": Cutie Honey in una situazione ingarbugliata...
 
Se la trama appare dunque inficiata da parecchi limiti, la chiave di volta diventa la nostalgia. “Dynamic Heroes” si conferma infatti più o meno esplicitamente dedicato a un pubblico di vecchi appassionati, ultratrentenni dal cuore di fanciullo cresciuti a pane e Go Nagai. Saranno costoro i soli in grado di cogliere i mille riferimenti a film e serie animate, sorvolando sui limiti dei contenuti e apprezzando in primo luogo lo spirito di un crossover di proporzioni mastodontiche, come mai avrebbero potuto immaginare nemmeno nei loro sogni più arditi. La sostanza, insomma, è finora troppo poca per soddisfare il palato del lettore occasionale. Tuttavia il die-hard fan, consapevole di ciò che lo aspetta, potrà comunque godersi un nostalgico tuffo nel passato. Con la speranza che dal secondo volume anche la trama sappia dare qualche soddisfazione.




 
 Trama 4,5
 Disegno 7,5
 Confezione 9
 Voto globale 66
  Per gli appassionati un sogno che si realizza, per tutti gli altri un'uscita trascurabile
 
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« Risposta #1 il: 01 Aprile 2007, 15:30:05 »

Recensione di Mazinkaiser Ultimate Edition:

http://www.animangaplus.it/index.php?action=showReview&ID=564

Citazione
 
   
   
   
 Editore:
Collana:
Numero:
Prezzo: d/visual
d/books
unico
€ 29,90  
   
 
In una Tokyo ridotta in macerie, Koji Kabuto vaga con la sua moto tra i ruderi delle abitazioni. Si ferma davanti al rottame del Mazinger Z, distrutto dopo mille battaglie contro l'esercito del Dottor Hell. Nel cielo sfreccia il Grande Mazinger, ultimo baluardo dell'umanità. Persino Sayaka è pronta a tornare in battaglia, non appena il suo nuovo robot sarà ultimato. A Koji non resta che vagare in moto immerso nei ricordi di quando era l'eroico pilota del più potente robot del mondo. Ad un tratto gli si para innanzi il barone Ashura, o almeno un suo sosia, che invita a Koji a seguirlo nella base di un fantomatico Dottor Heaven, nemico giurato di Hell. Qual'è la vera identità di Heaven? Quali sono i segreti che vuole condividere con Koji? In questo volumetto da 50 pagine, Go Nagai svela incredibili retroscena che fanno da trade d'union tra le varie incarnazioni di Mazinger che negli anni hanno affascinato i lettori di tutti il mondo. Il volumetto vanta una buona stampa e rilegatura spillata. L'adattamento dei dialoghi è scorrevole.
Mazinkaiser Ultimate Edition viene proposto in Italia da d/books in un'edizione a tiratura limitata e numerata con in allegato il modellino di Mazinkaiser della serie Revoltec, di cui trovate alcune foto qui di seguito. Il prezzo di 29,90 € è abbastanza bilanciato, se si calcola che di solito è quanto si spende per il solo modellino.

   
   
 Manga:
Edizione:
Adattamento:
Autore(i):
 Voto 7 1/2
Voto 7
Voto 7
Ryo
 
   
 
     
 


Recensione di Zetman:

http://www.everyeye.it/anime/jump_articolo.asp?id=5558&num_sezione=11

Citazione
Frutto del genio di Masakatsu Katsura e dello studio K2R, già noto in Italia per capolavori quali “Video Girl Ai” ed “I’S”, serie di successo mondiale di cui sono state realizzate anche trasposizioni animate, “Zetman” rappresenta il primo tentativo di un autore tanto prolifico ed affermato di cimentarsi con una ambientazione più matura, violenta e cupa delle sue opere precedenti.


 
La storia
 
Le vicende di Zetman sono incentrate attorno al progetto “Z.E.T.”: per diversi anni la famiglia Amagi, industriali a capo di una enorme compagnia operante nel campo della ricerca, ha svolto segretamente esperimenti genetici volti alla creazione di esseri sovraumani, i cosidetti “player”. Purtroppo i “player” sfuggirono al controllo degli Amagi e ad oggi vagano liberi nel Giappone.
Per fermare la minaccia costituita da tali mutanti assetati di vendetta, fu realizzato il progetto “Z.E.T.” volto alla creazione di un superuomo in grado di fronteggiare i “player” ed uscirne vincitore. Lo scienziato a capo del progetto, il dottor Kanzaki, però fuggì dal laboratorio portando con sé il frutto di quegli esperimenti e rifugiandosi a vivere nell’anonimato.

Per lunghi anni Kanzaki ha vissuto in una baraccopoli assieme ad altri barboni con il piccolo Jin.
Jin è un bambino vivace, forte ed irruento, ed egli lo ha allevato come suo nipotino, pur essendo null’altro che il frutto del progetto “Z.E.T.”, cercando con ogni sforzo di fargli vivere una vita normale.
Jin è amico di Konoha Amagi, nipote del proprietario delle Industrie Amagi: pur appartenendo ad una famiglia così ricca non trascura i più deboli, ed è così che spesso si reca a fare del volontariato assieme alla madre nelle baraccopoli della città cercando di portare un po’ di conforto ai senza tetto e di alleviare le loro sofferenze quotidiane.
Suo fratello Koga invece è ben più immaturo: pur essendo un brillante studente ed un ragazzo affascinante, Koga è insoddisfatto della vita offertagli dai suoi e cerca con ogni mezzo di sfruttare le tecnologie delle industrie Amagi per coronare il suo più grande sogno: diventare un supereroe e difendere la città dai criminali.

La vita di Jin e Kanzaki scorre via serenamente finchè Amagi, dopo anni di ricerche, non riesce a ritrovarli… Questo incontro cambierà radicalmente la vita del ragazzo che si ritroverà costretto a confrontarsi quotidianamente con esseri mostruosi e diabolici per sistemare gli errori commessi dallo stesso Amagi, ma Jin non sarà certo l’unico a doversi confrontare con i “player”, ben presto lo stesso Koga si ritroverà costretto a fronteggiare i mutanti assetati di vendetta nei confronti della sua famiglia…  
L'autore
 
Nato nel dicembre del 1962 nella prefettura di Fukui in Giappone, Masakatsu Katsura è uno dei più noti ed autorevoli mangaka esistenti nel panorama nipponico.
Appassionato di supereroi, ed in particolar modo di Batman, Katsura ha realizzato numerosi manga incentrati su questa sua passione, lo stesso “Zetman” ne è una chiara dimostrazione.

Il suo ingresso nel mondo professionale è dovuto alla partecipazione al famoso concorso per disegnatori intitolato ad Osamu Tezuka, concorso dal quale un Katsura poco più che ragazzo uscì inaspettatamente vincitore.
Il successo al concorso lo proiettò nel mondo dell’editoria, consentendogli di iniziare subito a lavorare come autore indipendente (la maggior parte dei mangaka nipponici entrano nel mondo del lavoro come assistenti), realizzando alcune storie brevi..

Nel 1989 Katsura, dopo aver mutato radicalmente il suo stile a seguito di una lunga permanenza in ospedale, lanciò due raccolte di storie brevi intitolate “Video Girl”. Successivamente sulla base di quest’idea venne realizzata la serie “Video Girl Ai”: pubblicata su Shonen Jump a partire dal 1989 e raccolta successivamente in 15 volumi, “Video Girl Ai” è stata forse l’opera di maggior successo dell’autore ed è proprio grazie a questo manga che Katsura ottenne dagli appassionati il riconoscimento che meritava.

Il successo di “Video Girl Ai” ha fatto sì che ne venisse realizzata una trasposizione animata, così come accadde successivamente per altri lavori dell’autore pubblicati anche in Italia da Star Comics quali “DNA²” ed “I’S”. In seguito a “Video Girl Ai” Katsura ha continuato a sfornare manga di successo con estrema puntualità, alternando serie più corpose ad innumerevoli storie brevi, di cui la più affascinante è forse Dr. Chanbalee pubblicata nel 2001 ed incentrata su un medico vampiro.

Nel corso della sua carriera Katsura ha anche collaborato alla realizzazione di videogames in qualità di character designer ed ha svolto questo ruolo anche in “Iria: Zeiram the Animation” serie di 6 oav pubblicata nel 1994 da Bandai Visual.

Attualmente assieme ai membri del suo studio K2R (termine che costituisce anche l’acronimo del suo cognome), è impegnato nella realizzazione della serie di “Zetman”, forse il manga più complesso ed impegnativo con cui l’autore si sia mai cimentato.  
L'edizione
 
L’edizione proposta da Star Comics non può certo definirsi “di lusso” data la grave assenza di sovracopertine e l’adozione di un formato eccessivamente rigido che lascia l’amaro in bocca agli appassionati.
Deve comunque essere apprezzata la scelta dell’editore di mantenere un prezzo concorrenziale (4,20€ - tra i più bassi in circolazione in un mercato quale quello italiano che negli ultimi anni ha mostrato una insana e spesso ingiustificata tendenza al rialzo dei prezzi, vuoi anche per il peso della nostra moneta nei mercati internazionali, elemento questo fin troppo spesso trascurato dagli operatori del settore sempre pronti a giustificare i costanti aumenti di prezzi del prodotto finito cui non è corrisposto purtroppo un miglioramento della qualità delle edizioni) ed inserire all’interno dei singoli albi svariate pagine a colori. Tale scelta, volta a garanire una conformità con l’edizione nippponica, è certamente un segnale positivo.
La carta appare eccessivamente trasparente, ma tutto sommato si rivela di buona qualità, liscia al tatto, regge bene l’inchiostro e la stampa non presenta evidenti sbavature.
Ottimo il lavoro di adattamento delle onomatopee come da tradizione Star Comics sempre ricostruite nella vignetta; buona la traduzione, l’adattamento ed il lettering.

Resta l’amaro in bocca per un prodotto di grande qualità, ultima opera di un autore affermato in patria come all’estero, e che avrebbe meritato probabilmente una edizione più lussuosa: un peccato dunque l’assenza di sovracopertine e l’adozione del formato “rigido” da economico Star Comics.  
Un nuovo supereroe...
 
Zetman costituisce la rivisitazione di una storia breve realizzata dallo stesso Katsura nel 1994.
Influenzato dai supereroi ed in particolar modo da Batman, Katsura ideò un personaggio spietato e feroce, che per spazzar via il crimine dalle strade della propria città finì per trasformarsi in una sorta di macchina da guerra, perdendo ben presto la sua umanità e divenendo un feroce e spietato assassino capace di uccidere anche per i crimini più banali.
A distanza di tanti anni Katsura, forse anche un po’ stufo delle solite storie d’amore adolescenziale in cui si è cimentato fino ad oggi e che hanno rappresentato i suoi maggiori successi, ha deciso di recuperare l’idea partorita in quella storia breve (pubblicata in italia da Star Comics in un volume monografico intitolato per l’appunto “Zetman” e contenente altre storie brevi dell’autore) e realizzare su quelle basi una serie che si distaccasse dai suoi lavori precedenti e recuperasse quell’idea di supereroe che egli ha sempre amato.
Il nuovo “Zetman” a ben vedere è assai diverso da quello del 1994: abbandonato l’aspetto giustizialista da giustiziere della notte, il nuovo “Zetman” condivide con il suo predecessore un solo punto in comune: la difficoltà nel controllare i propri poteri senza farsi trascinare dagli stessi in un vortice di violenza e distruzione.
Certamente possiamo dire che con quest’opera si è visto un ulteriore perfezionamento dello stile grafico e narrativo dell’autore, finalmente capace di realizzare un manga diverso dalle solite storie d’amore ed al contempo affascinante ed entusiasmante come pochi.  

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Zetman è in assoluto uno dei migliori manga attualmente in circolazione nel panorama fumettistico italiano.
Un prodotto che gli appassionati del genere supereroistico ed i fan di Katsura non dovrebbero lasciarsi sfuggire.
L’edizione non è certamente di lusso, ma il prezzo competitivo e le pagine a colori costituiscono dei pregi da non trascurare.
Un manga consigliato davvero a tutti, uno shonen di qualità.
 
 
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« Risposta #2 il: 09 Agosto 2007, 16:36:07 »

La recensione del fumetto di Warcaft:

http://www.mangaforever.net/index.php?ind=reviews&op=entry_view&iden=162

Citazione
Warcraft – the sunwell trilogy 1-3
 
TITOLO: Warcraft – the sunwell trilogy 1-3 (serie completa)
AUTORI: Richard A. Knaak, Jae-Hwan Kim
EDIZIONE: J-Pop
PREZZO: 5.90 euro a volume

Sono pochi coloro che possono dire di non aver mai sentito parlare di Warcraft, un mondo fantasy che vanta al suo attivo moltissime creazioni: videogiochi, romanzi, fumetti e addirittura un film.

Ecco che quindi arriva in Italia la seria a fumetti basata su questo universo in tre volumi uguali a quelli originali con il solito formato della casa editrice appartenente alla Edizioni BD: carta spessa di ottima grammatura, bianca e sovracopertina lussuosa. Unico difetto la delicatezza con cui si può aprire l’albo (almeno nel mio caso) con il timore che ci restino le pagine in mano.

La trama si concentra sulla lotta per la presa del Sunwell, il pozzo del potere, che si trova su questo mondo e che fa gola alle forze oscure. Il problema è che questa fonte di energia sembra essere scomparsa.





Il lettore si trova, dopo alcune pagine scritte per spiegare la genesi di quel mondo e la situazione in cui ci troviamo, dentro la storia che parte quasi subito a ritmi adrenalinici. Protagonisti un drago blu trasformato in umano, la sua futura compagna, una dragonessa blu, un compagno umano ed una ragazza umana. Questo particolare party si ritrova a vivere una breve ma particolarmente intensa avventura, dalle cui sorti dipenderà il destino del mondo.

Ogni volume sembra creare delle minitrame che hanno un inizio ed una fine e che permettono ai personaggi di fare qualche passo in più in direzione della meta finale. Caratteristica interessantissima della storia sono i vari personaggi: non i soliti e classici componenti dei party fantasy, ma qualcosa di innovativo e molto interessante: i due maschi sono adulti e non ragazzi, con dei tratti somatici più complessi e che danno un tocco di vita vissuta.

Quello che colpisce di più negli albi non è tanto la trama, lineare ma, a causa della necessità di ambientare una storia breve in un mondo tanto complesso, talvolta troppo veloce e con molti elementi non approfonditi, quanto i disegni, vere perle che mostrano tutta l’abilità del disegnatore. Chiari, ben fatti, dettagliati e pieni di retini e di particolari, in cui niente sembra essere trascurato, ogni tavola sembra quasi un quadro in bianco e nero in cui Jae-Hwan Kim mostra tutta la sua maestria e bravura.

Come detto l’unica pecca della trama è avere alle spalle tutta una storia molto complicata che merita maggior attenzione e che può sembrare complessa al lettore che si ritrova a combattere con nomi di persone, luoghi e divinità in poche pagine. Ma la maestria del disegno vale da sola la pena della spessa, e se a questo aggiungiamo comunque una storia semplice e lineare, senza infamie e qualche lode, Warcraft è alla fin fine una serie che merita attenzione.

TRAMA: 7
DISEGNI: 9 1/2
EDIZIONE: 9
TOTALE: 8 ½



 
 
 
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« Risposta #3 il: 09 Settembre 2007, 10:57:07 »

due commenti ( più che recensioni) da UBC

Dynamic Heroes

http://www.ubcfumetti.com/manga/?14681

ed le Mazinger Angels

 http://www.ubcfumetti.com/manga/?14698

soprattutto..da Lo spazio Bianco..

 Debiruman....incipit dell'articolo...

Nagai è autore anche di alcuni tra i più popolari robot giganti, notissimi anche in Italia come Goldrake e Mazinga Z. Le sue opere precedenti a Debiruman non sono però estranee alla sua genesi, pare infatti che Nagai si fosse molto risentito per le proteste delle associazioni dei genitori e dei benpensanti riguardo alla sua opera, giudicata scabrosa e diseducativa. Volendo sradicare i concetti di bene e male, e attaccare le persone che distinguevano i fumetti non tra belli e brutti, ma tra giusti e sbagliati, comincia a delinearsi l'idea di rappresentare qualcosa di nuovo, la messa in discussione e successivamente il rovesciamento dei suddetti valori. Già nel 1971, Nagai prova questa via con Mao Dante, manga incompiuto ma dentro il quale sono presenti molte delle premesse che porteranno a Debiruman.
Si può dire che allo scopo di mostrare il conflitto fra bene e male l'autore decida di prenderlo a prestito dall'immaginario occidentale, dove questa dicotomia è molto ben delineata, a causa dell'influenza culturale del cristianesimo, dottrina più adatta alla causa dell'autore, sebbene poco diffusa nel suo paese. Il buddismo e lo scintoismo, che sono invece le religioni più osservate in Giappone, non prevedono una divisione così marcata dei due concetti.....
per il resto di questo bell'articolo  vi rimando all'articolo  su lo Spazio bianco

http://www.lospaziobianco.it/4025
 
Debiruman....l'uomo diavolo..Devilman!!
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Dio è ovunque ed ha mille nomi, ma non c'è foglia d'erba che non lo riconosca. Siam venuti assieme sulla terra, perchè non spartirne gioie e dolori? Un saggio Sufi.
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« Risposta #4 il: 11 Maggio 2008, 09:01:08 »

La recensione della nuova corazzata Yamato:

Citazione

Titolo La nuova corazzata Yamato
Descrizione Tornano le avventure della nave spaziale Yamato dopo 1000 anni
Autori Leiji Matsumoto
Casa Editrice Hazard Edizioni
Provenienza Giappone
Prezzo 10.00 €
A cura di Gianfranco Broun
Tornano le avventure della Yamato, la nave spaziale che ci ha affascinato tanto quando eravamo più piccoli grazie alle avventure narrate da quel Leiji Matsumoto famosissimo per i disegni con figure femminili tanto esili e longilinee quanto per dottori amanti del sake, bassi e tarchiati, protagonisti giovani, quasi usasse per ogni sua storia attori veri che vengono puntualmente ripresi.

In questo primo albo ci troviamo 1000 anni dopo le avventure della prima Yamato, con i diretti discendenti di quelle magnifiche e fantastiche avventure che si ritrovano ad imbarcarsi nuovamente sopra la nave per qualche misterioso motivo. In questa introduzione ancora non ci vengono chiarite molto le intenzioni dell'autore che restano in parte celate e che spesso fanno sentire la necessità di leggere prima la serie originale per capire alcuni particolari citati.

La lettura scorre rapida e veloce, bloccando e lasciando eventualmente in difficoltà il lettore solo in alcune parti legate ad eventi non ripresi in questo volume, ma nonostante questo è assolutamente piacevole e ci riporterà a vivere le avventure della Yamato come quando eravamo più giovani.

Lo stile di disegno di Matsumoto ha sempre sofferto, secondo la mia opinione, di una carenza in certi aspetti che rendevano le tavole leggermente più confuse o comunque migliorabili: questa caratteristica è andata sviluppandosi al punto che paragonando questo albo a quelli più datati si nota un netto miglioramento del disegno. La copertina, creata apposta per l'edizione italiana, poi, preannuncia una qualità del disegno tecnico di mecha design particolarmente accurato e preciso, quasi fotografico, che stupirà il lettore.

Splendida l'idea di lasciare poi alcune righe finali all'autore stesso che ha potuto, in questo modo, scrivere qualche parola al pubblico italiano. All'inizio invece una analisi critica sulla sostenibilità e quanto questo tema sia caro al mangaka: cosa assolutamente vera ma che solitamente si spinge oltre, andando a toccare anche un aspetto sociologico che critica la condizione umana (toccando apici con la serie animata Galaxy Express) che sembrano essere un punto fisso delle sue storie.

I lettori appassionati della fantascienza o di Matsumoto possono in questo modo godersi nuove avventure di vecchi miti seguendo una continuity che vede l'ambientazione di molte storie dell'autore nello stesso universo.

L'edizione si presenta con una sovracopertina, pagine dalla media grammatura e dal colore biancheggiante come solito per questo editore. Le onomatopee sono tradotte e reinserite con un lavoro di adattamento accurato che cerca il massimo rispetto dell'opera originale.
Trama


 
Disegni


 
Edizione


 
Totale


 
Voto Voti: 1 - Media: 4

 


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« Risposta #5 il: 12 Giugno 2008, 20:48:19 »

Xenon:

 
 http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=19221


Xenon di Masaomi Kanzaki è stato praticamente il primo manga ad approdare seriamente nel nostro paese accoppiato a Ken il guerriero nella rivista pionieristica Zero di Granata Press. Era il mese di novembre 1991. Titoli come Baoh, Grey e Xenon hanno fatto da apripista al fumetto giapponese in Italia, e meritano ancora oggi tutta la considerazione dei veri appassionati. Grazie a Star Comics possiamo leggere Xenon nella sua edizione definitiva, che comprende anche il finale di cui la prima edizione era mancante.

Asuka Kano è uno studente giapponese delle superiori scomparso da diverso tempo. Un giorno la sua amica Sonoko, segretamente innamorata di lui, crede di riconoscerlo dietro l'aspetto trasandato di un vagabondo apparentemente disorientato. Accompagnata dalla sua migliore amica Risa, Sonoko lo segue fino a un palazzo in demolizione dove il ragazzo sembra aver preso dimora. Ma anche alcuni bulli l'hanno riconosciuto e intendono regolare alcuni vecchi conti in sospeso. Intanto un serial killer si aggira per la città. L’assassino uccide per placare le sue fortissime emicranie, che cessano solo dopo il rituale dell’omicidio.

I teppisti affrontano Kano, ma nello scontro hanno la peggio: il ragazzo dimostra una forza e una resistenza davvero fuori dal comune. In realtà Kano è una cavia della Red Sea, organizzazione criminale che l'ha trasformato in un cyborg completo ma, sotto l’indistruttibile corazza di xenonio che forma la sua pelle, conserva ancora il suo cervello umano. Anche l'assassino non è altro che una macchina impazzita della Red Sea.

Nel corso dei quattro volumi che compongono il manga, Xenon dovrà combattere gli emissari dell'organizzazione che vuole recuperarlo e usarlo come arma definitiva, ma il finale rimane aperto. Infatti l'autore aveva in progetto un seguito anche piuttosto lungo, ma dissidi con l'editore portarono la serie a prematura chiusura. Nell’ultima riedizione giapponese del manga, la stessa che ci propone Star Comics, Masaomi Kanzaki ha inserito un episodio finale extra che racconta in un super-condensato la storia completa come l'aveva concepita, disegnata ovviamente col suo stile più moderno.

Nato alla fine degli anni ottanta in un periodo fertilissimo per il genere cyberpunk, Xenon è basato sul dramma dell'eroe protagonista. Nel manga si riflettono attraverso l'autore la paura e l'incertezza di una società giapponese che era al centro del boom economico, ma che già scrutava oltre la crescita e lo sviluppo tecnologico col sospetto e il timore che tali conquiste rappresentassero un’arma a doppio taglio, finendo col trasformare i valori di una società fortemente tradizionalista e contaminando gravemente le risorse ambientali. Probabilmente Kano è lo specchio di quei tempi in veloce trasformazione e delle difficoltà ad accettare gli importanti cambiamenti in atto.
Ma Kano non è solo nel suo dramma: tutti i personaggi principali sono ben caratterizzati, con paure, ossessioni e sentimenti.

Xenon è un manga che ogni amante del genere dovrebbe possedere nella propria collezione. Il prezzo è di 6 euro a volume, ma è anche uno dei pochissimi manga Star Comics dotati di sovraccopertina. La stampa e la carta rientrano, nel bene e nel male, nello standard dell'editore. Da apprezzare le interviste e gli appunti di Kanzaki tenuti a fine di ogni volume. Tenendo conto dello stile un po’ datato, sicuramente poco appetibile per i più giovani, è da considerare però una lettura per veri appassionati.
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Dio è ovunque ed ha mille nomi, ma non c'è foglia d'erba che non lo riconosca. Siam venuti assieme sulla terra, perchè non spartirne gioie e dolori? Un saggio Sufi.
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« Risposta #6 il: 25 Luglio 2008, 20:54:58 »

La recensione di Kana 1-2:

http://www.mangaforever.net/index.php?ind=reviews&op=entry_view&iden=461


Citazione

Titolo Kana 1-2
Descrizione Uomini, demoni e mezzosangue, chi ne uscirà vincitore?
Autori Tohru Tamegai - Naoya Sagara
Casa Editrice Free Books
Provenienza Giappone
Prezzo € 5,90 cad. - pag. 192 e 176 - 13x18 cm
A cura di Fabio Marchionni
Kana non è umana, anche se all'apparenza sembra una comunissima ragazza giapponese, sempre vestita con un kimono viola ed accompagnata da un lupo parlante...be, forse qualcosa di strano ce l'ha davvero. Infatti ella è figlia di un uomo e di una demone, e in virtù di questi due differenti tipi di sangue che le scorrono nelle vene assume il suo aspetto demoniaco solo nei momenti di difficoltà, quando si trova a doversi scontrare con altre creature mostruose.

Dopo un lungo periodo di allontanamento dal mondo degli uomini, Kana incontra Yuji, un ragazzo verso cui nascerà immediatamente un'attrazione reciproca, e che sarà coinvolto nelle vicende che la riguardano, scontri compresi. Le "Sette Teste", un'organizzazione di mezzosangue volta a riportare in auge sulla Terra i demoni, saranno gli avversari che cercheranno di colpire Kana, e poi anche lo stesso Yuji, alludendo a un qualche ruolo che egli potrebbe avere in futuro.

I primi due volumi di questa serie sono in gran parte introduttivi sia della storia che dei personaggi: in essi assistiamo a come il mondo demoniaco sia in subbuglio a causa delle "Sette Teste", che portano i mostri sotto il loro controllo attraverso l'"anello di Salomone"; dall'altro lato invece se all'inizio l'atmosfera attorno a Kana e Yuji è abbastanza serena e spensierata, coll'aumentare degli attacchi essa si trasforma in tesa e triste, anche tra gli stessi protagonisti. I due ragazzi hanno dalla loro parte Ro, demone-lupo che si occupa della protezione di Kana, e Beth, una vampira immortale; non manca ovviamente un personaggio dalle tinte fosche che sembra fare il doppio gioco per i propri personali intenti.

Se quindi nei primi capitoli il manga procede con una certa allegria, condita anche da inserti di comicità, seppur frammiste a scontri sanguinosi, con l'evolversi della storia assistiamo a scene sempre più cruente, per arrivare a quella del finale del secondo volume, in cui la paura è letteralmente palpabile, e i personaggi sono resi in maniera vivida e realistica. Inoltre tra i vari componenti della storia ci sono delle connessioni che gradualmente vengono a galla, e vedono ad esempio la sorella di Yuji legata sentimentalmente a un membro delle "Sette Teste", che in quanto mezzosangue ha delle sembianze umane proprio come Kana.

Tamegai quindi cerca di orchestrare una storia articolata su vari livelli, al centro dei quali vi è però Yuji e non Kana: egli deve affrontare le proprie paure verso i demoni e nel fare ciò è assistito dall'affetto verso Kana, ma intanto conduce anche una vita di sacrificio in quanto vive da solo con la sorella maggiore e sta cercando di renderle meno gravoso il compito di badare alla famiglia; inoltre a scuola, dove aveva abbandonato persino il club di calcio, è portato a riallacciare i rapporti con i compagni da una ragazza che prova un sentimento per lui, aggiungendo quindi un altro problema alla sua situazione, dato che ora i mezzosangue hanno deciso di eliminarlo. Molti temi sono stati presentati, ora però bisogna aspettare come verranno sviluppati nel prosieguo della storia.

Dal punto di vista grafico i disegni di Sagara non eccellono in qualità, eccezion fatta per le scene di combattimento e soprattutto quelle in cui, con un ritmo concitato e serrato, viene espressa la paura dei personaggi. Anche le copertine sembrano realizzate abbastanza sbrigativamente, utilizzando effetti grafici realizzati col computer che sinceramente stonano con la raffigurazione sottostante degli alberi in fiore.

L'edizione con sovracopertina è comunque ben curata come al solito, per questo manga della linea Darkness che per ora non si è ancora espresso al massimo delle sue possibilità, trattandosi di due numeri principalmente introduttivi. Si spera che in seguito aumenteranno le scene propriamente horror, in cui il disegnatore riesce a dare il meglio di sé.
 
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« Risposta #7 il: 03 Giugno 2010, 13:35:15 »

Recensione Break Blade vol.1-4 – Gp Publishing:

http://www.mangaforever.net/4349/recensione-break-blade-vol-1-4-gp-publishing

Citazione
Autore: Yunosuke Yoshinaga.
Casa editrice: GP Publishing.
Provenienza: Giappone.
Prezzo: 5,90 Euro.


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In un’epoca imprecisata e in un mondo imprecisato, forse la Terra di un futuro remoto, esiste un’isola continente chiamata Cruzon suddivisa nei regni di Orlando, Krishna, Assam e la Federazione di Atenes; gli abitanti fanno uso di una tecnologia singolare, mista a magia, che si basa sulla lavorazione e sulla manipolazione di un particolare materiale simile al quarzo, tutti sono in grado di praticarla tranne rarissimi individui che non possiedono doti magiche.

Ligat è uno di questi unsorcerer, che però diventa quasi da subito indispensabile perché viene scoperto un robot nel regno di Krisha, un cosiddetto undergolem, sepolto sotto terra, non pilotabile come i golem moderni con la magia; gli “antichi” abitatori del continente pare infatti possedessero una tecnologia differente che non prevedeva l’elemento magico.

Questo mezzo meccanico proveniente forse da un lontanissimo passato, ha una sorta di “spada spezzata” che sovrasta il suo capo (da cui il titolo del manga); l’aiuto insperato di Ligat consente di difendere, in maniera assai fortunosa, il paese dai primi attacchi della Federazione di Atenes, portati quasi a ridosso dalla capitale da una piccola squadra di nemici, dotati però di robot di nuovissima concezione.

Apprendiamo, contemporaneamente, che le motivazioni politiche dell’apertura delle ostilità danno ragione a entrambe le parti in causa, in quanto è vero che è la Federazione di Atenes ad aver sconfinato per prima, ma lo ha fatto solo per controbattere a un tentativo del regno di Orlando di rovesciare quello di Assam, confinante con Atenes, per espandere il proprio potere territoriale; fallito il tentativo, anche il regno di Krishna adesso rimane coinvolto dalla controffensiva di Atenes visto che ha consentito il passaggio delle truppe di Orlando verso Assam.

La cosa più interessante del manga sono sicuramente i robot da combattimento, sia di una fazione che dell’altra, resi discretamente bene con un particolareggiato design in perfetto Gundam-style, nonché le scene d’azione dei vari scontri  (veramente molto dinamiche), sebbene non sempre sia così chiaro chi colpisca chi e soprattutto come; buono anche l’intreccio politico, che spiega abbastanza bene la situazione conflittuale dei diversi paesi, giustificando lo scaturirsi della guerra e offrendo quindi una buona base a tutta la storia.

I punti dolenti sono purtroppo i protagonisti, nessuno, per usare una metafora cinematografica, in grado “di bucare lo schermo” ma tutti abbastanza anonimi e dimessi, nonchè la sceneggiatura che almeno finora non ha offerto grandi guizzi ma, nonostante un clima drammatico da guerra imminente, si è svolta senza particolari colpi di scena; per quanto riguarda i personaggi principali, spunti interessanti ce ne sarebbero eccome, infatti sono tutti legati a doppio filo tra di loro, ma una caratterizzazione al limite dell’introversione e del mutismo annulla quasi tutto il loro potenziale.

Ligat, il pilota del nuovo robot, uno dei pochi a non possedere doti magiche, è stato infatti compagno di accademia del re di Krishna, Hodur, e di Sygin, sua moglie, ora a capo dei maghi ingegneri del regno e evidentemente attratta da Ligat; Il re pare non accorgersi di questa cosa e comunque avrebbe già i suoi grattacapi, visto che per la resa è richiesta la testa sua e anche di sua moglie, tuttavia essendo sempre poco presente sulla scena e con pochissime battute, tutto il suo dramma interiore non è che appena abbozzato per non dire impalpabile.

La moglie come detto, è chiaro sia attratta da Ligat, ma anche questo potenzialmente esplosivo triangolo amoroso, che metterebbe in gioco un’antica amicizia sullo sfondo di una guerra alle porte, è praticamente disinnescato dalla caratterizzazione degna di un’alienata data a Sygin, intenta il 90% delle volte a perdersi nelle sue elucubrazioni riguardo le modifiche da fare sui robot (!); restano alcuni “magici” momenti dove scoccherà qualche scintilla tra i due, e qualche tavola all’inizio e alla fine del secondo volume, dove mostrerà le sue grazie ai lettori (poche cose purtroppo).

Rimane infine il capo della squadriglia del paese nemico, Zess, col quale avvengono i primi scontri e anch’esso amico di Hodur, Ligat e Sygin, ma ora dalla parte opposta dalla barricata; peccato che, manco a dirlo, anche lui si esprima poco, pensi molto di più tra sé e sé (ma non tantissimo), e si limiti a credere e a sperare che re Hodur si arrenda (forse ignorando che suo fratello a capo della Federazione di Atenes ne decreterebbe la morte, altro spunto conflittuale interessante che si è perso, almeno per ora, per strada), e al di là di un drammatico quanto breve faccia a faccia sul campo di battaglia con Ligat non resta granchè.

Lo svolgimento nel complesso è quindi abbastanza scontato, pur trattandosi di azioni di guerra e di un clima di estrema emergenza, tutto sembra raccontato con un tono sostanzialmente rassicurante (effetto probabilmente non voluto), magari non banale, ma ordinario; questo anche a causa di disegni poco incisivi, che danno il massimo sui mecha ma contraddistinti da un segno troppo “morbido” sui personaggi e che stecca proprio quando deve tratteggiare i loro grandi conflitti interiori (sembrano sempre tutti allegri e sereni, manco fossero a una scampagnata).

Tutto questo, unito alla caratterizzazione dei principali protagonisti già di per sé abbastanza pacifica e tranquilla, quasi tutti dotati di una presenza scenica che è quasi “un’assenza”, finisce per non trasmettere un grosso coinvolgimento al lettore; insomma il dramma, il pathos e l’epica qui latitano.

Col quarto volume forse comincia a smuoversi qualcosa, per fortuna, grazie all’introduzione di nuovi avversari, come il generale Bhorkys dall’aspetto pacioso (manco a farlo apposta), nonostante una benda sull’occhio, ma dai trascorsi perlomeno sanguinari (e meno male) e nuovi alleati, ovvero alcuni cadetti che andranno a formare con Ligat una squadra speciale per supportare le azioni del micidiale undergolem; tra questi, il galeotto Julg, responsabile di aver ucciso senza motivo un suo compagno in addestramento e che già si dimostra abbastanza pericoloso per i suoi nuovi commilitoni, con sullo sfondo la guerra che dopo queste prime scaramucce parrebbe sul punto di scatenarsi definitivamente con tutta la sua forza.

Edizione della GP con una carta ormai proverbiale tra i lettori, che spesso la avversano per la sua ruvidezza e per un effetto estetico che in effetti lascia a desiderare; buona comunque la resa del b/n, la sfogliabilità e la tenuta della rilegatura, ma prezzo decisamente alto di 5,90 Euro per volumi con poco più di 150 pagine (seppure con le sempre apprezzabili ma superflue sovracopertine).


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VOTO 6,5


Recensione Negima! vol.1 – Star Comics:

http://www.mangaforever.net/3302/recensione-negima-vol-1-star-comics

Citazione
Autore Ken Akamatsu
Casa Editrice Star Comics
Provenienza Giappone
Prezzo 4,20€
A cura di MikiMoz Capuano


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Negi Springfield è tornato nella nostra penisola. Dopo un paio d’anni di assenza, e a sei anni dal suo esordio. E’ tornato in una nuova veste, con un nuovo editore.

A riportare in Italia le avventure del simpaticissimo Harry Potter giapponese (o meglio, sempre from Regno Unito, ma inviato in Giappone per uno stage…), è la Star Comics, non nuova ai recuperi di serie lasciate in sospeso da altri editori.

Il primo volume è un’introduzione generale e simpatica su quel che verrà. Ma il futuro, che molti lettori già conoscono tramite le precedenti edizioni, saprà allargare gli orizzonti e sarà ricco di spunti e sfumature che qui ancora non vengono mostrate.
Però, già in questo prima uscita, c’è molto da scoprire.
Molto perché, Negi Springfield, maghetto di 10 anni, è solo uno degli oltre trenta protagonisti iniziali che qui vengono a malapena citati tutti.
Essì: Negi avrà la (s)fortuna di insegnare inglese in una classe femminile dell’Istituto Mahora, un enorme complesso scolastico, sicuramente misterioso.
Un ragazzino alle prese con un vero e proprio harem, praticamente. E le cose si complicano presto, per lui: Asuna Kagurazaka, co-protagonista dell’opera, alunna ribelle e manesca, scopre praticamente subito la sua natura di mago. E così, comincia la fanfara di gags tipiche del caso: scenette imbarazzanti ai bagni pubblici, superstarnuti che polverizzano i vestiti lasciando scoperti i capi intimi, seni prosperosi in evidenza, eccetera eccetera.

Eppure, sebbene siamo nel classico schema che prevede fanservice a go-go, Ken Akamatsu sembra aver davvero qualcosa da dire. O almeno, qualcosa di più simpatico e diverso da dire rispetto ad altre opere simili.
Di certo non siamo di fronte a un capolavoro narrativo, con profonde riflessioni o introspezioni spettacolari, ma la trama promette, e non è sicuramente solo un pretesto per mostrarci mutandine e pose più o meno ammiccanti.
E’, come si evince già da questo primo numero, una storia da leggersi col sorriso sulle labbra, una storia di pura evasione, un frullato tra il precedente lavoro di Akamatsu (Love Hina) e la famosa opera della Rawling.
Anche tecnicamente, l’autore riesce ad amalgamare perfettamente sfondi dettagliati a personaggi morbidi e tondeggianti, creando delle tavole pulitissime e mai pesanti.

La nuova edizione è molto curata, ripristinando il colore nelle tavole iniziali, che si videro così solo nel 2004 sul magazine Yatta! della PlayPress.
Le traduzioni risultano leggermente migliorate, forse più precise e dettagliate, rispetto all’altra versione.
La qualità della stampa è sensibilmente più buona, con tavole meno scure e sfumature più distinguibili rispetto al passato.

Tra le pecche invece troviamo qualche scritta decentrata nei baloons, frasi che sbordano oltre le nuvolette più piccoline, e un font forse troppo grande per le scritte senza box, che vanno a coprire spesso parte del disegno sottostante. Tali problemi erano assenti con la PlayPress.
La Star Comics recupera la quarta di copertina, che non è più -per fortuna- una riproposizione della cover, ma un disegno completamente nuovo.
La cover proposta in questa edizione presenta colori più brillanti e accesi rispetto a quelli mostratici ad aprile 2007.
L’adattamento è buono ed è in linea con gli altri manga Star Comics, nonostante fosse assolutamente buono anche quello precedente.

Piccole curiosità derivanti dai differenti adattamenti: la targhetta della stanza di Asuna e Konoka (e Negi!) perde ora il numero 543; una formula magica cambia da “Saltent Peniculi!” a “Saltent Penicilli!”, la diversa titolazione dei capitoli, e la data impressa sul diploma di Negi, che da “2003. 07.” diventa “2003. 03.” , cambiamento sicuramente avvenuto in madrepatria  -ma solo dopo la vendita dei diritti di Negima! per Yatta!, chissà-  (forse per motivi logistici all’interno della storia in sé).


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VOTO 7 +


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« Risposta #8 il: 28 Dicembre 2010, 22:49:03 »

Recensione Ninja Girls 1 – Gp Publishing:

http://www.mangaforever.net/15792/recensione-ninja-girls-1-gp-publishing.html

Citazione
Autrice: Hosana Tanaka.
Casa editrice: GP Publishing.
Provenienza: Giappone.
Note: manga ancora in corso in patria (sono al volume 7).
Prezzo: 5,90 Euro, 192 pag., con sovracopertina, solo per fumetterie, uscite mensili da maggio a settembre, poi bimestrale/aperiodico.


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Raizo è un ragazzino quindicenne, orfano dei genitori, che in pieno Giappone feudale ha oltretutto la sfortuna di avere un cornino sulla testa che lo fa passare per un Oni (ovvero uno dei caratteristici demoni del folklore nipponico), ed è quindi schivato e scacciato da tutti praticamente dalla nascita.

La sua situazione però sta per capovolgersi letteralmente, perché il tanto odiato corno è in realtà invece l’inequivocabile segno di riconoscimento della sua appartenenza al casato dei Katana, al momento caduto in disgrazia – nonché distrutto, essendo rimasto solo lui come ignaro ultimo rappresentante –, ma che quattro ragazze ninja, sue fedeli servitrici, lo aiuteranno a ricostruire (o almeno ci proveranno)!

Ninja Girls è un manga delizioso, che regala divertimento e buonumore a piene mani, zeppo di personaggi azzeccati,  trovate gustose, sorprese e colpi di scena a ripetizione (uno su tutti, la madre del protagonista essendo defunta, partecipa però a tutta la storia come tavoletta mortuaria a modo suo parecchio attiva!); le gag, numerose, sono quasi sempre molto divertenti, spesso giocate sulla situazione a tratti imbarazzante tra il protagonista, un giovane da sempre scacciato e avversato soprattutto dalle ragazze, e le splendide fanciulle ninja (pure molto discinte) che ora si radunano attorno a lui per servirlo e proteggerlo, ognuna in maniera diversa interessata molto più del dovuto al proprio “padrone”, ognuna riservando grosse sorprese (alcune, più “grosse” di altre e no…non nel senso che intendete voi, ma peggio, molto peggio!).

L’umorismo e i doppi sensi quindi si sprecano, e non mancano anche temibili avversari che tramano nell’ombra, pronti a colpire tra una battuta e l’altra, ma su tutto prevale un tono leggero e divertente al punto giusto che fa la differenza; una bella spruzzata di erotismo che non guasta (anzi!) e che soprattutto non è mai troppo greve o pesante, chiude il cerchio.

I disegni infine, sono perfetti nel delineare le grazie delle ragazze, molto espressivi e dinamici nelle scene più concitate, dettagliati e ricchi di particolari per il resto (ma che volete di più!); edizione de-luxe con sovracopertina e almeno all’apparenza buona la parte di traduzione/adattamento e le note, visto che i dialoghi scorrono che è un piacere e i chiarimenti necessari sono inseriti nei punti giusti.

L’unico guaio è però la periodicità, non si sa per quale assurdo motivo partita da subito mensile con appena sette volumi disponibili seppure con la serie ancora in corso in Gaippone; a meno di repentine conclusioni, l’edizione GP è già arrivata al quinto volume, con il sesto previsto per il 18 novembre (ovvero già bimestrale), il settimo dovrebbe uscire quindi a gennaio dell’anno prossimo, dopodichè ci sarà da aspettare le uscite giapponesi.


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Voto: 8



Recensione Il Grande Mazinger – d/visual:

http://www.mangaforever.net/14222/recensione-grande-mazinger-dvisual.html

Citazione
Autori: Go Nagai.
Casa editrice: d/visual.
Provenienza: Giappone.
Prezzo: 7,10 Euro.



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Si conclude, con il volume unico dedicato al Grande Mazinga, la trilogia originale di Go Nagai dedicata ai suoi robot più famosi, considerando il fatto che alla fine degli Anni ’90 l’allora Dynamic Italia già aveva pubblicato due volumetti con Goldrake/Grendizer (1998); ovviamente la d/visual prossimamente dovrebbe proporre una sua versione anche del manga originale di Goldrake, che oltretutto negli episodi finali vede di nuovo la presenza di entrambi i Mazinger (e una volta in più quella del solo Grande Mazinga), ma di questi tempi il condizionale è d’obbligo, e comunque l’unico tassello ancora inedito era proprio questo.

Come ben sa chi ha già letto la recensione sulla serie precedente di Mazinger Z , dopo un inizio molto interessante la serie a fumetti iniziò a dipendere sempre più strettamente dall’andamento di quella televisiva, fino ad arrivare al paradosso che per il troppo successo della versione animata, l’allora editore del manga decise di chiuderne la pubblicazione (la Shueisha su Shonen Jump).

Il testimone passò alla casa editrice Kodansha che proseguì la serializzazione di Mazinger Z sulla sua rivista, Shonen Magazine/TV Magazine, il problema però fu che il nuovo editore pretese delle modifiche al prosieguo della trama e soprattutto il passaggio dalla periodicità settimanale della pubblicazione Shueisha a quella mensile del nuovo editore finì per incidere decisamente sul tenore delle storie, che da originali e in diversi punti anche difformi dal cartone ne divennero la pedissequa versione cartacea (nell’edizione d/visual, a partire dalla fine del volume 5 e appunto tutto il 6).

Gli ultimi episodi di Mazinga Z quindi seguono abbastanza fedelmente (e stancamente) gli episodi televisivi, e non fa eccezione l’ultimo dove vi compare già il Grande Mazinga (sul sesto volume), accorso per salvare il suo “fratello” robotico preso a mal partito dai nuovi avversari di Mikene; con l’avvio della parte dedicata al nuovo Mazinga, le storie si rifanno per fortuna un po’ più interessanti, soprattutto meno scontate, nonostante per forza di cose siano condizionate, almeno nei momenti fondamentali, dalla serie televisiva.

Nagai riprende infatti le redini delle trame con più convinzione, scrivendo in pratica episodi del tutto inediti rispetto a quanto mostrato in tv (e anche dalla versione di Gosaku Ota), ideando Mostri Guerrieri nemici e situazioni, come la morte del Duca Gorgon, che differiscono totalmente dalla serie animata, di cui questo manga finisce per essere al contempo compendio e versione alternativa, pur nel risicato spazio di un unico volume; la cadenza mensile purtroppo ha accelerato forzatamente lo svolgimento, per cui viene introdotto il nuovo cast con la prima battaglia, mostrata la morte di Gorgon, l’arrivo della Marchesa Yanus e lo scontro frontale (molto duro) con il Generale Nero e siamo all’incirca solo a metà volume (!), di sicuro la narrazione fila che è un piacere e se si avesse la possibilità di accompagnarla alla visione degli episodi tv sarebbe il top (per chi li ha ancora!).

Il volume quindi, pur nella sua brevità e con l’eredità degli ultimi episodi di Mazinga Z che non facevano presagire nulla di nuovo, ribalta ogni aspettativa e regala ai lettori (e soprattutto ai fans duri e puri), materiale in quantità per divertirsi, tra cui alcuni scontri diretti tra il Grande Mazinga e i sette Generali di Mikene (cose mai viste in tv) e lo scontro finale con il Gran Maresciallo Inferno e l’aiuto di Mazinga Z che avrebbe meritato veramente qualche tavola in più (se non altro in questa parte finale sono tutte a colori!), ma che comunque, se non fosse per la troppa fretta e conseguente sintesi estrema della narrazione, si risolve in maniera più riuscita delle puntate televisive, dove Il Grande Mazinga è di fatto per tutto il tempo fuori gioco e la scena è solo per l’altro Mazinga (pure con un braccio solo).

Molto apprezzabile la resa grafica (soprattutto nel mecha design del Grande Mazinga), che purtroppo scema un po’ proprio sul finale e sulle tavole a colori, dove si vede qualche passaggio forse troppo frettoloso dando la netta impressione di voler chiudere la vicenda alla svelta per poi passare ad altro; peccato, ma nel complesso un ottimo volume, come ottima è l’edizione d/visual, con un tipo di carta (verrebbe da dire quasi patinata), che rende benissimo il b/n e ancora meglio il colore ove presente, prezzo al solito altino ma adeguato per il tipo di edizione presentata.


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Totale: 7 e 1/2.

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« Risposta #9 il: 07 Agosto 2017, 22:18:57 »

Dead Tube: uno snuff manga tra i banchi di scuola | Recensione

http://www.mangaforever.net/443115/dead-tube-recensione

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