Concordo assolutamente...e bisogna diir qualcosa su tutti punto per punto in particolare cominciando da questo qui...
http://www.animeclick.it/news/24900-ronin-manga-presenta-giant-robot-il-giorno-in-cui-la-terra-brucio Giant Robot...Macchine da guerra enormi dotate di arti poderosi; ferro, bulloni e (volendo) anche un po’ ruggine; paleotecnologia in puro stile Diciannovesimo Secolo proiettata nel futuro prossimo venturo; robot giganti comandati dal suono della voce umana del pilota, che non siede al sicuro in una cabina al loro interno, bensì resta aggrappato a maniglie posizionate sulla loro superficie esterna, in balìa di qualsiasi attacco; spionaggio, controspionaggio, organizzazioni internazionali di polizia, gruppi terroristici incappucciati che – come nella miglior tradizione – vogliono “conquistare il mondo” per diventarne i “padroni”, o scienziati pazzi e rancorosi che vogliono cordialmente distruggerlo; eserciti di eroi leggendari o mitologici della letteratura orientale antica che entrano prepotentemente nel mondo reale e, a suon di tecniche mistiche, affrontano in battaglia corazzate nucleari volanti. Tutti insieme rumorosamente.
L'universo creato da Mitsuteru Yokoyama, uno degli autori storici del fumetto giapponese, inventore del cosiddetto genere dei “robot giganti”.
Ed ecco la rivisitazione moderna di uno dei suoi serial più noti internazionalmente a opera di Yasuhiro Imagawa, amato regista e scrittore, e Yasunari Toda, fumettista con altre serie robotiche e avventurose alle spalle.
Ecco Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò, una serie attualmente giunta al sesto volume in patria e in procinto di raggiungere le battute conclusive, che mette insieme le tematiche della letteratura steampunk occidentale (tecnologia avanzata in epoca preindustriale) con quelle della cinematografia wuxiapian orientale (spadaccini dotati di stupefacenti tecniche segrete e quasi perennemente in volo): un genere, a sua volta, del tutto innovativo, che potremmo definire con un neologismo, appunto, wuxiapunk.
Un'opera spudoratamente bella!! Ben ricordata non solo per la sua prima storica serie,la prima serie... ma anche per l'ottima serie OAV
Un frammento della serie...
L'immortale Giant Robot ha avuto dieci vite e sempre risorgerà...
GR Giant Robot
『GR -GIANT ROBO-』 (Embedding disabilitato, limite raggiunto)
Ronin Manga presenta in questa edizione la serie a fumetti uscita nel 2007
Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò titolo che fece entrare in fibrillazione tutti gli appassionati nipponici fin dalle prime presentazioni per la sua somiglianza con la serie del 1990 e per il suo disegno e soprattutto la presenza di
. Quando fu annunciato, il titolo fece drizzare le antenne a tutti gli appassionati. Perché era così simile alla versione animata del 1990? Perchè quel particolare titolo stile anni cinquanta ??
Tutto si è chiarito quando furono rivelati i nomi degli autori:Yasuhiro Imagawa,ovvero l'autore della serie OAV,mentre ai disegni andava l'apprezzato Yasunari Toda conosciuto per Mobile Suit Gundam Seed Astray R e per Scyred
Scryed il cui stile di disegno era maturato su quello del maestro Hirohiko Araki (autore de Le Bizzarre Avventure di JoJo).
Ma si sarebbe trattato del seguito ufficiale Giant Robot: il giorno in cui la Terra si fermò ?? Si ebbero alcune sconsiderate voci di corridoio dall’interno di Akita Shoten – la casa editrice che lo avrebbe pubblicato – che vollero praticamente confermarlo.
Una vera e propria opera di disinformazione! il primo episodio sbaragliò ogni convinzione: il protagonista, Daisaku Kusama, aveva solo dieci anni (due in meno rispetto alla serie animata), e non aveva la minima idea dell’esistenza di qualcosa chiamato “Giant Robot”!
Yasuhiro Imagawa sorprese tutti,come più tardi gli è accaduto in un'altra opera di animazione.
Vero erede spirituale di Mistuteru Yokoyama, prese le redini della serie dandole una vera sterzata di novità attraverso l’inaspettato.
La sua volontà,la sua idea, questa volta, consisteva nel catturare l’attenzione di ben due tipi di pubblico: i fan di vecchia data, che desideravano nuove avventure della loro serie preferita, e i nuovi lettori, che non avevano alcuna dimestichezza con il mondo creato dall’autore originale, né con le varie versioni animate.
La presentazione dei personaggi-cardine di Giant Robot avviene perciò nelle battute iniziali dei primi episodi, e dato che si tratta di decine di persone, il piccolo Daisaku Kusama si trova proiettato in un mondo al di fuori della sua comprensione, tra gli esponenti della Organizzazione di Polizia Internazionale e la Società Segreta Big Fire, tutti estremamente agguerriti e chiaramente interessati ad agguantare il ragazzo per qualche ragione a lui ignota.
Ed ecco il doppio risultato di Imagawa.
I lettori DOC furono ovviamente in grado di riconoscere ogni singolo personaggio, eppure il comportamento di ognuno di loro lasciava adito a numerose congetture.
I nuovi lettori si trovarono catapultati in un mondo di gente sconosciuta e pericolosa, vivendo in prima persona la sorpresa e lo sgomento di Daisaku man mano che gli eventi precipitavano verso un unico clamoroso evento: la scoperta dell’esistenza di Giant Robot e della capacità di comandarlo vocalmente.
Nell’arco di un paio di episodi, Imagawa si dedica così a far convergere lettori vecchi e nuovi verso un solo punto, che è la presa di coscienza di ciò che sta accadendo, dopodiché cattura l’attenzione di entrambi… e li sconvolge per l’ennesima volta.
Come a dire: «Tutto quello che credevate di sapere è sbagliato».
Secondo una tecnica mutuata dal mondo americano oserei dire...
Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò: da maggio 2010 in tutte le fumetterie e librerie di varia.
La sigla nipponica della prima serie
ジャイアント・ロボTHE ANIMATION OP (Embedding disabilitato, limite raggiunto)
Perchè tutto deve cambiare ma il ricordo del mito può e deve rimanere...