GP e Kappa Boys
Lo spazio bianco ha raccolto una lunga intervista con i Kappa Boys
http://www.lospaziobianco.it/5484 Il loro rapporto con la Star Comics,il loro rapporto con la Gipi,il perchè della separazione,alcune anticipazioni,qualche nota generale...
L'incipit...
Da Star Comics a Giochi Preziosi. Un passaggio per certi versi "epocale", che segna la separazione con l'editore che più di tutti, assieme a Granata Press, ha creato il fenomeno manga in Italia. Come si è verificato questo divorzio e la conseguente collaborazione con GP? In particolare, visto che si sono diffuse le voci più disparate, quali sono state le tempistiche?
Be', grazie per l'epocale, anche se mi pare un po' esagerato. In questo periodo, soprattutto, si sono verificati eventi ben più epocali di quello che - tutto sommato - è poco più che un trasloco. Comunque, come è andata, è presto detto. Di rientro dalla scorsa Lucca Comics & Games 2008, Kappa e Star Comics si sono confrontate sugli obiettivi e sulle prospettive. Dopo qualche settimana di considerazioni, abbiamo dovuto constatare che la divergenza di opinioni su fattori considerati fondamentali da entrambe le parti non avrebbe portato risultati positivi, e così alla fine di novembre ci siamo salutati.
A quel punto nell'ambiente si è diffusa la notizia della separazione, e così Kappa ha ricevuto un paio di offerte di collaborazione molto interessanti da due direzioni molto diverse. Abbiamo scelto quella che si trovava più in linea col nostro modo di pensare, e che offriva maggiori possibilità di diffusione del fumetto giapponese, specie in un momento in cui avevamo la sensazione che fosse proprio l'abitudine a portare il manga a una flessione di popolarità, cosa che avrebbe portato entro breve alla nascita dell'ennesima sotto-nicchia editoriale.
E così, già all'inizio del 2009, eravamo lì a progettare un piano editoriale manga per un nuovo editore, GP Publishing.
Alcuni scherzano sul fatto che ce ne siamo "andati di casa" dopo 18 anni, e in effetti la coincidenza è curiosa e perfino azzeccata. Sembra quasi che il service editoriale legato a Kappa sia diventato 'adulto' e abbia deciso di non rimanere per sempre sotto lo stesso tetto. Chissà, magari è proprio così, ma se è avvenuto, è stato a livello inconscio: forse non ci tenevamo a diventare dei "bamboccioni", come disse un certo ministro qualche anno fa, riferendosi a persone abbondantemente adulte che continuano a vivere sotto il tetto materno per tutta la vita.
Scherzi a parte, come si è visto, è filato tutto liscio sia per una parte, sia per l'altra. Penso che ci possiamo dichiarare entrambi soddisfatti e proseguire nei reciproci percorsi come semplici buoni concorrenti.
Dopotutto, l'anno scorso è stato un periodo di grandi cambiamenti, per quanto ci riguarda, e la stessa Kappa Edizioni si era separata dal precedente distributore per poter essere meglio diffusa anche nelle fumetterie. Dato che abbiamo ottenuto buoni risultati, dal 2010 riprendiamo finalmente a produrre, dopo aver passato tutto il 2009 a riproporre il nostro catalogo.
A volte le separazioni fanno bene, non vanno viste solo come eventi 'drammatici', bensì come indice di cambiamenti. E i cambiamenti portano all'evoluzione, che è sempre una cosa positiva. Ricordi la nostra separazione da Granata Press, all'inizio degli Anni Novanta? Sembrava chissà che, ma poi tutti si sono abituati all'idea: Granata continuò a operare secondo il proprio metodo, noi secondo il nostro. Suppongo che avverrà questo anche stavolta. Mi sembra naturale e, appunto, tutt'altro che epocale.