D/Visual: Colpi da KO... (fedeltà e adattamento)
http://www.mangaforever.net/forum/index.php?showtopic=7569Vi riportiamo una risposta data dallo staff d/visual negli scorsi giorni nello spazio fastlane del loro sito: una risposta dura e decisa che da modo di affrontare temi sicuramente delicati e interessanti per tutti gli appassionati di manga e di anime dello stivale.
Vi invitiamo a leggerlo con attenzione, eccovi l'intervento nella sua interezza:
"Ciao! Purtroppo con il tuo intervento ci fai tornare su temi che, come continuiamo ripetutamente a dichiarare, preferiremmo dimenticare, perche' li troviamo assolutamente inutili e frutto solamente di un "inquinamento mentale" operato da un pugno di sedicenti "esperti" di manga degli anni '90.
Speriamo che questa sia veramente l'ultima volta che ci troviamo a rispondere su questo tema, anche perche' notiamo che pure sul forum c'e' chi si diverte a punzecchiare e aprire discussioni su questi temi completamente inutili (alcune domande che dovrebbero servire a far suonare dei campanellini: cosa gliene puo' fregare a uno che dichiara di non aver mai comprato un nostro prodotto perdere tempo ad aprire una discussione sul nostro forum riguardo ai nostri adattamenti? E perche' mai all'improvviso gli utenti del forum sono aumentati in modo spropositato? Perche' in molti di questi interventi si approfitta dell'argomento "Goldrake" per pubblicizzare prodotti di una certa concorrenza? E perche', proprio mentre nel forum accade cosi', Dynamic Planning e d/visual sono bombardate di telefonate anonime e lettere minatorie, evidentemente provenienti dalla medesima concorrenza, tanto che abbiamo dovuto esporre regolare denuncia alla polizia? E perche' uno dei piu' grandi e fidati duplicatori italiani, che guarda caso lavora anche per una certa concorrenza, dopo decenni di lavoro nel rispetto dei migliori standard qualitativi un bel giorno ti mette un film sul battesimo e un live-action cinese PROPRIO nei DVD di Goldrake? Caso fortuito? Coincidenze? Chiamateci vittimisti, ma noi crediamo proprio di no. Se deve esistere un Forum d/visual solo per servire a una certa concorrenza per farsi pubblicita' a sbafo e a diffondere calunnie prive di fondamento, e se ogni parola di "Fastlane" deve essere rimossa dal contesto e reinterpretata solo per diffondere menzogne e attribuirci affermazioni che non abbiamo mai fatto ne' sostenuto, allora tanto vale chiudere Forum e "Fastlane" e tenerci la nostra bella pagina ufficiale modello tanzebao, rinunciando al dialogo col pubblico e fornendo un bel prodotto "o cosi' o pomi'", come fanno tutti).
Chiusa questa lunga introduzione, continuiamo ad approfittare del tuo intervento per mettere in chiaro un altro paio di cose.
C'e' chi sul forum, in questi giorni, sta "sparlando" di fedelta'. Noi ci consideriamo SICURAMENTE gli editori piu' fedeli alle opere originali degli autori in Italia e probabilmente in Europa (forse pure in Asia, a giudicare dalle miriadi di complimenti che riceviamo a Taiwan, paese dove fortunatamente c'e' abbastanza pubblico con un'infarinatura di giapponese e che dunque non si lascia ingannare dai cosiddetti "esperti del settore").
"Fedelta'" significa trasmettere i significati, le sensazioni, i sentimenti che l'autore vuole offrire al pubblico. Stop.
Senonche' in Italia abbiamo avuto la disgrazia di avere degli "esperti" che per anni hanno (malamente) tradotto i manga da pessime traduzioni inglesi e che pero' si sono autonominati "paladini della fedelta'" perche' magari lasciavano qualche parola in inglese o giapponese; che inventavano saggi su opere che non avevano mai visto e nemmeno sapevano di cosa trattassero.
Beh, se quello che vuole il pubblico e' un'edizione italiana di un manga INVENTATA da uno pseudotraduttore, dove pero' magari c'e' qualche parola in inglese (dettaglio che fa immediatamente diventare l'adattatore un "sacro paladino della fedelta' manghista"), allora ha a disposizione tonnellate di edizioni OSCENE di manga curate da persone che magari sanno dire a malapena "sayonara", ma che si spacciano per esperte.
Te l'immagini un critico di cinema che ti commenta tutte le novita' appena uscite a Hollywood senza sapere neppure una parola d'inglese? Le sue recensioni si baseranno solamente sulle immagini che ha visto e su quella che, nella sua fantasia, "dovrebbe" essere la storia. Ebbene, il mondo dell'editoria manga italiana per la maggior parte e' proprio cosi': una massa di balordi che si spaccia per quello che non e', che acquista i diritti dei manga giudicandoli dai disegni o dalla popolarita' in Giappone, che poi magari quando cominciano a pubblicarli si accorgono che erano qualcosa di diverso da quello che si aspettavano e li interrompono a meta', oppure neppure cominciano a pubblicarli. Grandioso. Simili accattoni in qualsiasi paese del mondo sono definiti "truffatori": in Italia invece diventano i paladini della purezza del manga. E questo perche' sono riusciti a ficcare in testa al pubblico che magari, se in un manga c'e' scritta una parola in inglese quello e' un manga fedele, anche se poi magari ti ritrovi tradotto "riscaldate i motori" con "oggi tira un bel venticello caldo". Ma che importa? L'importante e' che ci sia la parola in inglese, cosi' si e' considerati i paladini del manga e tutto il resto non conta. E al pubblico di lettori, che tanto sono una massa di idioti, fai leggere il bel fumetto che ti sei inventato - visto che non sei in grado di tradurlo -, gli metti qualche parola d'inglese e tutti ti osanneranno come difensore della fedelta' al testo originale. Che bello.
Allora perche' non cominciamo intanto a rivedere la definizione di "fedelta'", che non e' certo la zozzeria di cui leggiamo in questi giorni sul Forum?
Perche' non diciamo ad esempio perche' noi, invece che con gli editori, lavoriamo principalmente con gli autori? Perche' ci si accanisce (senza avere le conoscenze per esprimere un giudizio adeguato) su una parolina in inglese ignorando tutto il resto di un intervento dove spieghiamo che abbiamo deciso di diventare editori perche', come lettori, come amici personali e ammiratori degli autori, come conoscitori della lingua giapponese e della cultura manga e come italiani, troviamo vergognoso e indegno che dei libri inventati da sedicenti traduttori vengano spacciati come opere di quegli autori giapponesi? Perche' non diciamo che probabilmente chi e' a contatto diretto da diciassette anni con quegli autori forse ne sa un pochino di piu' sulle loro intenzioni di quello che sa un utente anonimo di un Forum?
Passiamo ora all'altro punto che secondo noi e' completamente da rivedere: la "incoerenza". Ecco, perche' non parliamo di questo concetto, tanto fondamentale per un occidentale ma del quale a un autore giapponese (e a un giapponese in generale) non interessa assolutamente nulla? Perche' si insiste maledettamente a voler giudicare un fenomeno culturale di una civilizzazione diversa come quella giapponese con criteri di misura occidentali? Solo perche' fa comodo a certi "paladini del manga" per difendere la loro santita'?
Bene, allora caliamoci anche noi allo stesso livello di idiozia: cominciamo a misurare i liquidi con il metro e le distanze con la bilancia; e allo stesso modo cominciamo a valutare la cultura giapponese in termini di "coerenza". Rendiamo obbligatorio in tutte le scuole quell'abberrazione di "Giorni Giapponesi" di Angela Terzani Staude e poi lamentiamoci del fatto che la cultura giapponese o quella cinese sono arcane, ermetiche, inintelligibili. Povero Roland Barthes, si stara' rivoltando nella tomba.
Veniamo dunque al tuo intervento. Innanzitutto smontiamo questo mito del "autore dall'indole popolare" e magari di Shirow che non lo e'. Non esistono autori "popolari" e autori non "popolari" (una volta si diceva "commerciali"). Da questo punto di vista Mozart vale tanto quanto Britney Spears e Immanuel Kant quanto Vanna Marchi: si puo' essere dei geni della musica o dei grandi pensatori, ma se alla fine della giornata non ti metti qualcosa nello stomaco hai ben poco da andare a scrivere sinfonie o a disquisire di metafisica. Un autore crea perche' ha un forte stimolo a esprimersi attraverso l'arte o la scrittura, ma se cio' non gli consentisse di mettere in corpo un certo numero di kilocalorie al giorno, dopo qualche settimana si metterebbe a zappare la terra.
Smettiamo dunque di dare agli autori etichette che non hanno voluto e che non sentono proprie.
Shirow, che i soliti "paladini" spacciano per l'iniziatore di un manga attento ai dettagli tecnici, e' il primo a dichiarare di non sapere nulla e non avere il minimo interesse verso le macchine, che i suoi sono puramente fumetti di fantasia che non hanno il minimo obiettivo di voler essere realistici; lo stesso Otomo, considerato il primo ad aver introdotto nei manga una descrizione dettagliata di macchine e auto, non ha la patente ne' il minimo interesse per le automobili. Tomino dapprima si e' fatto una sonora risata, poi si e' irritato con gli intervistatori che etichettavano "Gundam" come "primo robot realistico" dell'animazione, spiegando che non c'era nulla di realistico e che era solo una storia creata attorno a un modellino prodotto da una casa di giocattoli, storia che doveva essere di facile comprensione a un pubblico di bambini e aiutare a vendere il giocattolo. Se poi i fan e il produttore dei giocattoli hanno inventato il mito del realismo, ben venga: l'obiettivo dell'opera e' stato cosi' raggiunto a pieno.
Dunque, vogliamo metterci in testa che i manga sono opere di intrattenimento, che raggiungono il loro obiettivo quando riescono a intrattenere e far godere il maggior numero di lettori possibile? Che non sono certo i cumuli di pippe mentali e aberrazioni psicologiche di autori ed editori psicopatici che i soliti "predicatori" del manga (e una discreta massa di pecoroni sul web) vogliono far credere?
Prendiamo alcune cose di cui tu stesso parli: Olympus o Olimpo (considerando poi che Shirow, che appartiene a una cultura alla quale non gliene puo' fregare di meno del concetto occidentale di coerenza, scrive un giorno Olympus, l'altro Olympos e l'altro ancora Orympos)? Mazinga o Mazinger? E Mazinger scritto con la -ER ma pronunciato con la -A, oppure con l'-AR, o il -GER o il -GHER?? Ci stiamo rendendo conto che ogni persona ha un'opinione diversa - com'e' giusto che sia - su queste cose? E che un editore non puo' fare 27 versioni di Mazinger per accontentare tutti (anche perche' ci sarebbe sempre quello che vuole la ventottesima), anche perche' una soluzione simile non terrebbe minimamente conto del volere dell'autore??
O parliamo del "Raggio Protonico": a parte il fatto che abbiamo gia' annunciato (forse ti e' sfuggito) che anche "Jeeg Robot" avra' il doppio doppiaggio, siamo i primi a essere convinti che come nome di arma non abbia alcun senso, cosi' come non lo aveva il Raggio Gamma del Grande Mazinger. Allora che si fa? Si usa una traduzione italiana piu' fedele al giapponese, o si lascia la traslitterazione inglese del nome originale giapponese? Qualunque cosa si faccia ci sara' sempre una fascia del pubblico che sara' scontenta o che trovera' qualcosa da ridire. Dunque, visto che la volonta' di un autore e' che la sua opera sia goduta da piu' pubblico possibile (e non di mantenere in traduzioni straniere nomi impronunciabili o che non evocano nulla), dopo che una fascia del pubblico si e' lamentata di certe scelte di "Mazinkaiser", abbiamo deciso di mantenere nella versione italiana i nomi italiani, anche quelli piu' insignificanti come "Raggio Protonico" o "Base Antiatomica" e di accompagnarli nei libretti da spiegazioni dettagliate. Questo perche' rispettiamo gli autori e la loro volonta', e reputiamo che QUESTO significhi essere FEDELI, non certo buttare qua e la' in un testo inventato delle parole in inglese.
Chi ti dice che se Nagai avesse voluto intendere il nome del suo robot come Grande Mazinger, non l'avrebbe chiamato Gureto Majinga ma Dai Majinga? Da quale logica deriva questo ragionamento? E cosa puo' interessare a noi se la Sony per motivi di marchio ha deciso di distribuire "Spiderman" in tutto il mondo con lo stesso nome? (mai pensato che la mania recente di mantenere i nomi in inglese non deriva da improvvise crisi di fedelta' filologica, ma dal semplice fatto che registrare quindici marchi diversi costa molto piu' che non registrarne uno solo? Ma i santoni dei manga questo non lo sanno, non possono conoscere le vere ragioni di molte scelte, perche' loro non ne sanno nulla di manga, di anime, di diritti, di giapponese, di marchi, di legge, di rispetto per gli autori. A loro interessa solamente ribadire la loro "santita'" sparando idiozie incredibili sul rispetto della volonta' degli autori, quegli autori a cui rubano i soldi continuando a stampare e a vendere illegalmente le loro opere. Invece di parlare di fedelta' e inquinare la testa dei lettori con nozioni prive di fondamento, questi signori mostrerebbero molta piu' dignita' se, la prossima volta che salgono su un palco, cominciassero a dirci "Vedete, questo bel Dolce & Gabbana me lo sono comprato con i soldi che ho rubato a Shirow, e la giacca d'Armani con quelli che ho fregato a Buronson e Hara". Ma questa proposta l'abbiamo gia' fatta e nessuno ha avuto il coraggio di accoglierla).
Come ripetiamo sempre in questi casi, approfittiamo del tuo intervento per spaziare su temi generali e essere magari anche caustici (perche' dopo 17 anni che si assiste a questo scempio un po' di fervore ci vuole), ma tale "irritazione" non e' assolutamente diretta verso di te: ti invitiamo solamente a non perdere di vista il vero senso delle cose perdendoti in dettagli inutili. E non dirci che "si', lo so, pero' se foste attenti anche a questi dettagli le edizioni sarebbero perfette". Non e' vero: lo sarebbero per te, ma non lo sarebbero piu' per migliaia di altri lettori. Se esistesse la traduzione perfetta e l'adattamento perfetto, non saremmo certo qui a discutere. Ciao, e scrivici ancora!"
Uscite manga e video Play Media Company Luglio 2007 :
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