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General Maggiore
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« Risposta #417 il: 16 Luglio 2007, 16:10:20 » |
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Non so se vi piacerà, quindi non esitate a fare critiche ma ecco l'inizio di "Red Sky", ovvero la morte di Garma.
Ore 1.00 P.M. 17 ottobre 2015, Aeroporto internazionale del Dubai. “Che vino squisito, mai assaggiato una prelibatezza di questo genere, che vino ha detto che è?” chiese Garma durante il lauto pranzo che si stava concedendo, “Chianti signore, gentile dono del comando della Wehrmacht in Italia” rispose il suo assistente, ma in quel momento entrò di corsa, nella stanza del banchetto, un affannato soldato semplice con un stropicciato foglio di carta in mano. “Come osi interrompere il mio pranzo” chiese indispetitto Garma, ma appena si fece consegnare il foglio Garma divenne raggiante: il destino li stava dando su un piatto d'argento la possibilità di riscattarsi, due ricognitori aerei avevano individuato in Pakistan una corazzata federale in rapido movimento verso l'Afghanistan. Ordinò ai suoi tre “Gustav” personali di tenersi pronti, facendoci imbarcare sopra un totale di 24 BF-2002, cosa che avrebbe richiesto alcune ore. Al sentire la notizia Deikun, che si stava tranquillamente mangiando uno dei migliori arrosti che avesse mai assaporato, balzò in piedi e chiese a Garma di poter partecipare anche lui alla missione con un plotone dei suoi MS, stando ovviamente sotto “l'illuminato” comando del più giovane degli Zabi; a questa richiesta Garma non potè rifiutare, Kaswal von Deikun in persona che li chiedeva di stare sotto il suo comando non era cosa da poco; Deikun aveva toccato in pieno la vanità di Garma. Nel frattempo a 1270 km di distanza (circa), presso la città di Quetta in Pakistan, una delle roccaforti della guerriglia federale dotata addirittura di un aeroporto... “20 gradi a babordo, discesa di 5 metri al secondo, mantenere silenzio radio, prepararsi all'atterraggio” disse asciuttamente Bright “prua confermata, discesa impostata, presenza di deboli venti laterali, nessun ostacolo davanti a noi, atterraggio fra un minuto, allacciarsi le cinture” rispose con voce un po' affannata Mirai, in fondo dovevano atterrare su una minuscola striscia di asfalto, su un aeroporto non attrezzato per accogliere una corazzata classe Pegasus, con la WB tutt'altro che in ottime condizioni e alla fine era su di lei che l'equipaggio della WB faceva affidamento, non poteva di certo permettersi errori “Prepararsi all'atterraggio, tenetevi forte, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 ora” la WB venne scossa da forti da tremori, ma tutto sommato poteva dirsi un atterraggio da manuale. Una pick-up armato e pieno di tipi armati fino ai denti, avvolti nei loro passamontagna, si avvicinò alla WB, in effetti l'equipaggio ebbe qualche remora a scendere, ma il nuovo arrivato, Sleggar che era stato raccolto alcuni giorni prima e subito assegnato alla guida di uno dei MS vista la sua esperienza in combattimento, con nonchalance scese dalla WB andando incontro al piccolo gruppetto di miliziani che appena lo videro li posero una semplice domanda “al'Qubt-ut-Allah?” e al cenno affermativo di Sleggar questi proruppero in urla di gioia e cominciarono a sparare in aria con i loro kalashnikov. Al riecheggiare degli spari sulla pista accorsero decine di miliziani che volevano incontrare Sleggar e ai pochi che erano scesi, tra cui Amuro, fecero dono di armi, cibo e qualsiasi cosa potesse avere un qualche valore e utilità. Bright in quei momenti ricevette una notizia su canali radio criptati secondo cui erano stati individuati dalle forze nemiche e che nel Dubai si stavano a preparando diverse unità per intercettare la WB. Bright, che con grande apprensione di Mirai si era deciso a scendere, chiese di incontrare il comandante della milizia del posto, li era venuta una idea un po' fuori dai canoni, oggi non sarebbero fuggiti, ma il tempo stringeva... Il comandante della milizia (un ufficiale pakistano che aveva studiato nelle accademie militari americane) non si fece attendere (era tra quelli che stavano festeggiando l'arrivo di Sleggar) e Bright non girò tanto intorno alla questione: forze nemiche avrebbero cercato di intercettare la WB probabilmente verso sera (sapeva che per far decollare una consistente forza di attacco ci voleva il suo tempo), ma l'occasione era ghiotta e indicò sulla cartina una zona “Vede questa zona, secondo me è perfetta per un'imboscata, da lei voglio sapere: A se le forze in quella zona dispongono di adeguati sistemi antiaerei e B se eventualmente la sua unità può “prestarmi” alcune unità”, a sentire queste richieste il comandante pakistano venne preso in contropiede, ma non si tirò indietro e anzi decise di dare il suo massimo apporto alla WB, diede tutte le informazioni che aveva richiesto Bright, avrebbe informato lui stesso le unità in quella zona (soprannominata “il calderone”) di tenersi pronti con le loro armi AA (secondo le ultime informazioni due cannoni binati da 23 e 5 lanciamissili Stinger), avrebbe fornito lui stesso una batteria di vecchi missili AA Sa-2 su cui aveva messo le mani recentemente, ma soprattutto dopo aver appreso che alla WB mancava del personale, soprattutto degli artiglieri, li annunciò che seduta stante avrebbe fatto imbarcare alcuni dei suoi uomini che sapevano parlare inglese in modo che potessero completare l'organico. “Io non trovo le parole per ringraziarla, la sua generosità passerà alla storia, grazie a lei son sicuro che riusciremo a raggiungere il territorio federale” disse un Bright a dir poco incredulo di come in 15 minuti fosse riuscito a ottenere non solo quello che aveva richiesto, ma addirittura di più, senza contare le provviste che stavano venendo imbarcate sulla WB, “Non potevo non aiutare coloro che appoggiano e aiutano al'Qubt-ut-Allah, se morisse senza che io abbia fatto nulla per aiutarlo non potrei mai perdonarmi, anche se credo che Allah lo voglia ancora a lungo sulla Terra per sconfiggere coloro che ci vogliono distruggere”. Alcuni minuti dopo Bright diramò alcuni ordini “La WB decollerà tra 1 ora, entro quell'ora tutti dovranno essere ai propri posti, lo stato d'allerta rimane su 3, le operazioni di manutenzione fino al momento del decollo devono continuare senza sosta, nessuno si deve allontanare senza il consenso del sottoscritto”.
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