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« Risposta #375 il: 10 Luglio 2007, 16:04:03 » |
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Breve storia di Madlen Köhler
Madlen Köhler (??-??-1997 27-4-2015) Sulla storia di Madlen Köhler non si sa molto, dopo ciò che successe nella battaglia della Mecca molti suoi dati scomparvero dalle banche dati naziste; i pochi dati di cui si hanno conoscenza sono stati ricavati da testimonianza durante il 2° processo di Norimberga, in cui ci fu un attaccamento quasi morboso al caso. Di Madlen si è potuti risalire solo all'anno di nascita che dovrebbe essere il 1997, avendo nel 2015 18 anni. Si sa che era figlia di uno dei più capaci comandanti di unità panzer (Helmut Köhler, morto durante la battaglia di Bengasi per mano di un commandos nemico), molto in vista all'interno delle Whermacht e amico personale della famiglia Zabi. Madlen sembra che fin da piccola avesse dimostrato eccezionali doti carismatiche (si è sicuri che in età adolescenziale avesse organizzato una gang giovanile per controllare e osservare persone sospette, metodo molto usato dalle SS all'interno delle colonie) e che disponesse di una grande influenza sul più giovane degli Zabi, Garma. Al momento dello scoppio della guerra, Madlen, stava ancora studiando, ma visti i suoi ottimi risultati (e come dice qualche d'uno per la sua bellezza) fu presto chiamata a entrare nell'entourage di Garma Zabi (con cui sembrava avesse una relazione). Non si è mai capito cosa portò Madlen a tentare l'omicidio di Garma, si sono fatte molte ipotesi e altrettante congetture, in genere si punta il dito sul crollo morale che caratterizzò le truppe del Reich durante la battaglia della Mecca. Ma esiste anche una teoria, molto accredita che ha dei contorni politici; è noto che non tutta la famiglia Zabi vedesse di buon occhio Garma (anche per via del motivo che era frutto di una relazione adulterina), secondo alcune testimonianze, Madlen, prima di partire per la Terra incontrò in segreto Cecilia, cosa si dissero durante l'incontro è tuttora oggetto di ricerca storica, ma è risaputo che Cecilia vedesse in Garma un possibile contendente al “trono” (prima della battaglia della Mecca aveva un grande ascendente sulla popolazione) da eliminare, è possibile che Cecilia ordinò a Madlen di eliminare Garma e poi di suicidarsi per far apparire il tutto come frutto della gelosia per un'altra relazione che avrebbe avuto Garma, salvando quindi il “nome” di Garma (sembra che gli articoli da pubblicare per far credere alla popolazione ciò fossero già stati preparati, ed in effetti una parte di uno di questi articoli è stata ritrovata, anche se molti affermano che sia un falso). Bisogna anche aggiungere che Deikun sulla battaglia della Mecca non convinse mai completamente e molti pensano che in realtà Deikun intervenne pensando che Garma era morto, quando invece era solo svenuto; non bisogna dimenticarsi che Deikun era una della persone di cui Cecilia faceva maggiormente affidamento e quindi non sarebbe peregrina l'idea che Cecilia l'abbia coinvolto nei suoi piani. Sta di fatto che il piano (se di piano si trattava) andò in fumo, infatti Madlen non riusci ad uccidere Garma, ma colpii una guardia che si frappose tra lei e Garma, ed un'altra guardia le sparò uccidendola. Il caso Madlen fu molto usato sotto il profilo politico nel tentativo di dimostrare che il fronte interno del Reich non era cosi compatto come si credeva.
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« Risposta #376 il: 10 Luglio 2007, 16:05:20 » |
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certo che la vita sull'Arca non dovrebbe essere piacevole, con Kozumi sempre pronto a dropparti nello spazio ah ah ah... bella la conclusione della battaglia della Mecca... ora aspettiamo anche gli altri lettori!
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« Risposta #377 il: 10 Luglio 2007, 16:10:12 » |
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ARGGGGGGHHHHHHHHH non ce la faccio a starvi dietro.... devo anche far finta di lavorare ..... stasera mi butto sulla battaglia della Mecca il resto mi piace ... l'idea dell'assimilazione tipo Borg è figosa "Noi siamo i Borg. Abbassate i vostri scudi e arrendetevi. Assimileremo le vostre peculiarità biologiche e tecnologiche alle nostre. La vostra cultura si adatterà a servire noi. La resistenza è inutile".
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matte
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« Risposta #378 il: 10 Luglio 2007, 16:33:21 » |
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ti dirò che io son curioso di sapere quanti mi criticheranno il finale apocalittico...
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Fsaniru
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« Risposta #379 il: 10 Luglio 2007, 21:40:06 » |
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in attesa del primo capitolo a romanzo di Ashes (siamo in dirittura d'arrivo... penso di farne avere copia primaria agli altri paparini entro domani mattina), vi lancio un mini sondaggio...
rivolto a tutti, attenzione, anche a chi finora ha solo letto e non contribuito...
(a) come devono essere le divise del Reich? stile Zeon/NeoZeon o stile Nazi originali? (b) quale dev'essere lo STEMMA di famiglia dei von Deikun? tenete presente che sul MS dev'essere dipinto... (c) Artesia e Kaswal sono fratelli o gemelli? (d) Kaswal quanto dev'essere bello, in scala da 1 a 10? (e) Artesia quanto dev'essere bella, in scala da 1 a 10? (f) il Gundam (su questo però vi avviso che io e Francè avremmo le idee piuttosto chiare) sarà "quel maledetto MS bianco" o vi va bene anche in tenuta mimetica????
ciao a tutti! a) Stile Ms Igloo cosi' le acchiappiamo tutte e 2, o comunque come dice Lalah coem quelle di 0083. b) Mi attizza l'idea della cometa/stella di David camuffatta. Quegli idioti degli Zabi ce l'hanno sempre avuta sotto il naso e non se ne sono accorti! c) gemelli (mi piace l'idea dell'ingegneria genetica atta a far sfornare sempre 2 gemmelli...) d) ed e) per me i personaggi sono gli stessi di sempre, non li cambierei di una virgola rispetto alle loro controparti "classiche" f) Come ci siamo detti in privato io e Matteo, sono dei veicoli militari e non dei robottoni usciti fuori da un cartone animato. Quindi o mimetici ove serva o grigio (da superiorita' aerea). Gli assi sono un discorso a parte (chi ha detto Manfred von Richthofen - il Barone Rosso?).
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neulLhSaa
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« Risposta #380 il: 11 Luglio 2007, 13:02:55 » |
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Accipicchia manco qualche giorno e non riesco a stare piu' dietro. I miei complimenti a matte e a pan . Vi integrate molto bene . Matte ha un forte senso complessivo della storia e la domina egregiamente. Pan va nello specifico con precisione. Sviluppa i vari punti con figure vivide. Pero ' qualche rivisitazione ci starebbe ogni tanto pan.. Ho letto per ora solo la parte dei Ronah. Molto bella . Io non conosco la serie per cui l'ho vista come storia in se', senza paragoni da fare. Di Ashes mi piaceva molto l'andamento della guerra , la tattica militare , la strategia applicata. Ed il finale con quella sintesi di maschile- femminile. La seconda parte è piu' narrativa e più personalizzata. Nel senso che mentre forse in Ashes i personaggi rimanevano in secondo piano nella loro essenza , ed infatti Pan è intervenuto ad integrare, qui Matte ha dato mano allo sviluppo del personaggi. Dimostrando di saper dare profondità ed un tocco di malinconia. Un po' di Tristano ed Isotta con una buona dose del ciclo delle Fondazioni. Le avevo lette di un fiato una decina d'anni fa. Anche Asimov si era ispirato a Gibbon. Un personaggio che si chiama Daneel per favore metticelo prima o poi. Ti confesso che me le sono lette tutte di un fiato. Mi ero innamorata di Daneel Olivaw. L'unico caso . Bè se ci penso in Star Trek mi piaceva Spock. Ancora adesso dico " interessante". Kirk non lo sopportavo. Per le storie romantiche io proprio non faccio testo.
P s Tra Harno e Cecily finisce come nella spesso vita. Le persone cambiano. La vita ci cambia. E Harno aveva idealizzato Cecily. Pero' si puo' cambiare insieme se si vuole. Pur vedendo la persona con cui stai per l'essere umano che è. E scegliendo ogni giorno di non allontanarti .Si chiama Amore.
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neulLhSaa
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« Risposta #381 il: 11 Luglio 2007, 13:09:15 » |
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pps Molto bello il persoanggio di Helga. Dovresti darle piu' respiro.
Quanto a Kaswal .. Secondo me gli sta bene. Una volta che nella vita trova una persona che lo capisce fino in fondo, vuole amarlo e potrebbe cambiargli veramente la vita, la sacrifica alle sua ambizioni e al suo odio . Ha sprecato la sua occasione e la rimpiange.
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« Risposta #382 il: 11 Luglio 2007, 13:16:43 » |
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P s Tra Harno e Cecily finisce come nella spesso vita. Le persone cambiano. La vita ci cambia. E Harno aveva idealizzato Cecily. Pero' si puo' cambiare insieme se si vuole. Pur vedendo la persona con cui stai per l'essere umano che è. E scegliendo ogni giorno di non allontanarti .Si chiama Amore.
infatti hai toccato il nucleo della storia Cecily-Harno nella mia versione... Harno ha idealizzato Cecily, che ha visto sul baratro, nel momento più nero della sua vita, come una specie di "dea della luce"... e quindi ha continuato ad inseguire aggrappato alla visione che di essa si era inizialmente fatta... come Swann, insomma... poi però Harno cambia. Matura... decide di alzare al cielo la SUA voce e di dire: basta! Decide di lottare, andare contro una corrente alla quale potrebbe abbandonarsi. In fin dei conti, dopo la fuga, in qualche modo potrebbe cercare la riconciliazione con Sabine, visto e considerato che questi ha poi perdonato Cecily, e che Harno è suo parente... Ma non lo fa. QUELL'HARNO, non è quello che si era innamorato di Cecily... si può cambiare insieme, se si vuole... Harno non può più cambiare, vorrebbe intimamente, perché gli eviterebbe la guerra e la battaglia... ma non può perché la sua metamorfosi è già avvenuta... Come nei personaggi di Tolstoj, totipotenti quando Egli che li presenta, la crescita ed il raggiungmento dell'obiettivo che si è prefissato, ha significato la rinuncia agli altri... e persino il vero Amore sarebbe per lui precluso dalla sua scelta, dall'esercizio del Libero Arbitrio... non fosse per la grazia (in senso esteso) di Helga Cecily potrebbe, ma non vuole. Perché ammettere di accettare il nuovo Harno significherebbe rigettare quel mondo di facilitazioni ed agevolazioni nel quale è vissuta... significherebbe rigettare ciò che è... HELGA sarebbe capace di farlo, perché è creatura che sceglie, lei sì, di AMARE, con tutto ciò che tale scelta comporta, e difatti lo fa... restando fedele al suo sangue, in realtà, come dimostra l'ultima scena con il fratello... (ah, per una volta non è tratta da tragedie o drammi nordici, ma dal Mahabharata...)... anzi, in un certo senso si può dire che la mia Helga sia l'unica che dall'inizio alla fine è fedele e coerente con sè stessa... su Daneel ... si può fare... tanto K&S e SotS sono molto concentrate... spazio per personaggi, anche non secondari, se ne può ancora creare, e tanto!
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« Risposta #383 il: 11 Luglio 2007, 13:24:34 » |
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scusa lalah, quando parli di Kaswal, ti riferisci alla sua morte?
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« Risposta #384 il: 11 Luglio 2007, 14:55:22 » |
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e come promesso, la missione di Gato, si può anche leggere questo come il prologo alla battaglia della Mecca.
Ore 3.20 A.M. 27 aprile 2015, HQ di Cecilia... Anavel Gato: “Le ripeto che posso farcela, mi dia l'autorizzazione per questa missione!” Kaswal von Deikun: “Posso confermare, le difese nemiche sono mal piazzate e una azione fulminea di un piccolo gruppo di MS potrebbe riuscire” Gato e Deikun avevano studiato una pericolosa missione: distruggere il HQ della coalizione nemica, effettivamente la missione pur essendo ad alto rischio avrebbe permesso di eliminare tutti i maggiori comandanti delle forze nemiche, in particolare come aveva affermato pochi minuti prima Gato “quel negro di comandante dell'82th (James Fowler, che si era distinto nel sapere tenere testa alle puntate offensive dei gruppi di MS durante il ripiegamento verso la Mecca NdR)”. Cecilia in effetti era combattuta, se la missione fosse riuscita sarebbe stato un colpo non da poco, considerando anche i pochi mezzi che sarebbero serviti, ma d'altro canto c'era la possibilità di perdere in combattimento Gato e Deikun (che nei piani originari dovevano partecipare entrambi alla missione), alla fine però si decise ad autorizzare la missione purché partecipasse solo Gato; al posto di Deikun, Cecilia ordinò espressamente che alla missione partecipassero altri due MS della divisione di Deikun (in modo che anche Deikun in un qualche modo potesse fregiarsi di una eventuale vittoria). Si decise che la missione sarebbe cominciata alle 4.30, giusto il tempo di prepare i MS e i piloti. Il piano era semplice con tre SP-04, Gato e gli altri due piloti (Axel e Hartmann), avrebbero dovuto compiere a tutta velocità il tragitto che partendo da est della Mecca (dove era posizionata la divisione di Deikun) conduceva al HQ nemico, saltando (letteralmente, grazie alle capacità del SP-04) ed evitando qualsiasi formazione nemica per andare a colpire direttamente il HQ nemico senza lasciarli tempo di reagire. Il nome in codice di Gato per la missione sarebbe stato schwalbe. Ma a sorpresa Garma lanciò l'attacco alla Mecca alle 3.30 e già alle 3.50 la Kaa'ba per mano di Garma andò distrutta, questo atto fu fatto segno di feroci commenti da parte di Deikun e Gato guardò la scena disgustato. La missione cominciò con 5 minuti di ritardo per via di alcuni aerei in ricognizione rilevati dai radar nazisti in avvicinamento. La corsa dei tre MS in mezzo alla città della Mecca e nel deserto fu incredibile, gli uomini dell'8a Brigata “Sharon” non fecero in tempo a prendere le loro armi e a saltare sui loro veicoli che gli MS nazisti erano già nei pressi del HQ, in tutto i MS di Gato ci misero solo 10 minuti a raggiungere l'HQ nemico dalle loro posizioni sulle alture della Mecca. Fu un macello, ad un km dall'HQ i tre MS, ancora intenti nella loro folle corsa, cominciarono ad aprire il fuoco, le granate da 100mm dei loro cannoni automatici piovvero sull'HQ, dove nessuno si aspettava un attacco, per lo meno non di questa entità. Appena posero piede nell'HQ i MS cominciarono a calpestare tende e a distruggere tutti i mezzi e i sistemi di comunicazione che trovarono, per 5 minuti fu l'inferno, i vari generali della coalizione provarono a mettersi in salvo, ma appena i MS vedevano nastrine, mostrine e divise da ufficiali, li sparavano con il loro 100mm. Un giovane generale pensò bene di staccarsi tutti i suoi simboli di identificazione, grazie a questa idea si salvò: i MS nazisti miravano agli ufficiali; Gato quando con la sua telecamera inquadrò questo militare vide solamente un soldato semplice, impolverato e ricoperto di terra: spararli contro sarebbe stato uno spreco di munizioni. Sembra che alla fine della guerra si penti di questa scelta, nessuno può immagine cosa sarebbe successo se Gato avesse ucciso Revil, colui che avrebbe condotto le forze della Federazione alla vittoria. Erano le 4.50 A.M. quando l'8a “Sharon” tentò di contrattaccare, per Gato la missione era finita con successo, poteva anche ritirarsi, nessun SP-04 andò perduto, i principali generali della coalizione vennero uccisi. Anavel Gato: “Qui Schwalbe ad Averla, causa contrattacco nemico siamo costretti a ritirarci, HQ nemico distrutto”.
E ora le anticipazioni sui miei prossimi lavori: Organigrammi e organizzazioni delle forze del reich (60%) M-83 (70%, da rivedere alcune cose di dettaglio) La fine di Garma (essendomi già occupato del personaggio, ho intenzione di occuparmi anche della sua fine...)
----- nota che aggiungo a seguito di rilettura: l'HQ di cui si parla (non solo in questa parte) è quello da campo che coordina le azioni tattiche delle varie unità e che è posto sulle alture a ovest della Mecca. Presso Jiddah è invece sistemato l'HQ centrale della coalizione che si occupa delle linee strategiche, quest'ultimo poco considerato dalle forze naziste, essendo i generali generalmente più conosciuti e capaci presso l'HQ da campo.
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« Risposta #385 il: 11 Luglio 2007, 15:04:30 » |
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vai pan!
giustamente, visto che già ti sei occupato egregiamente del personaggio, mi sembra giusto che della sua fine te ne occupi tu!
ricordati che, all'epoca, Sleggar si era già riunito alla WB ed entrato nel loro corpo d'attacco, e che questi aveva fatto parte fino a poche settimane prima della guerriglia in Afghanistan
dove era noto come "al'Qubt-ut-Allah", il Pugno di Dio, per aver fatto fuori gli SP durante le battaglie in prossimità delle città sante...
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« Risposta #386 il: 11 Luglio 2007, 15:51:38 » |
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a completamento dell'ottima narrazione di Pan sulla guerra in Arabia Saudita, alcuni accenni sulle prime vicende di Revil ...
come si diceva, Revil era stato promosso ad hoc di due gradi per poter entrare nel HQ alleato. Al termine delle primissime fasi, complice il racconto di "quei mostruosi ciclopi nazisti", pur disubbidendo agli ordini aveva deciso di vederli con i suoi occhi. Vestito come un soldato semplice, si era quindi avvicinato al fronte, assistendo alle evoluzioni del 113° SP di Gato... e lì era rimasto estasiato di fronte alle infinite possibilità offerte dai MS nell'ottica di una futura guerra da questi condotta. Tuttavia, aveva anche immediatamente notato i limiti delle stesse macchine da guerra.
Rientrato al HQ, aveva cercato di convincere i suoi superiori dell'inutilità di confrontarsi con il Reich ricorrendo a tattiche convenzionali. Contro quelle mostruosità serviva qualcosa di molto originale... considerando che, sin dall'inizio, Revil aveva notato notevolissimi limiti nelle capacità strategiche e tattiche del leader del Reich. In realtà, i superiori di Revil, ed in particolare il generale Swanson, CIC delle truppe alleate, reagì chiedendone la consegna per insubordinazione ed ordinandone l'immediata incarcerazione. Al momento dell'attacco del Reich, un giovane ufficiale iraniano, Almerhat Rahmani, che conosceva bene Revil con il quale aveva scambiato alcune battute sulla stupidità della condotta bellica alleata, reagì liberandolo immediatamente ("Al-Kattabi, se davvero sai come fermare quegli ahriman (il termine persiano per indicare demoni ndMatte) è il tuo momento..."). I fatti poi si svolsero esattamente indicato da Pan, ai quali rimando.
Da notare che, a parziale discolpa della leggerezza di Gato, Revil era un uomo abbastanza anonimo, non troppo alto (1.82 cm), grassoccio più che massiccio (90 kg e rotti ... adorava la cucina turca della moglie, Rahia, notoriamente non proprio leggera), con un grosso naso leggermente storto - ricordo della guerra in Libano e di uno "scambio di opinioni" con un suo subordinato durante un attacco alle postazioni Hezbollah... L'esatto contrario di ciò che l'alterissimo Gato considerava associato con la leadership---
(PS: a me l'idea di Gato che inquadra Revil nel mirino, e poi lascia perdere perché il suo aspetto è quello dell'ultima ruota del carro... mi fa morire... anche perché mi immagino il seguito...
Processo di Norimberga, Gato e Revil durante un incontro riservato
R: L'ultima volta che ci siamo visti, la situazione era molto diversa... G: Non capisco, per quanto mi riguarda questo è il nostro primo incontro... R: (sogghignando) Davvero non si ricorda questa faccia G: No, affatto... R: Beh, signor Gato... io invece mi ricordo benissimo di lei. E ricordo il suo MS bianco, e la croce di ferro simbolo della sua divisione dipinto sullo scudo... mi ricordo di quando mi puntò contro il suo cannone... e dopo avermi inquadrato nel mirino per tre, quattro lunghissimi secondi, si voltò e se ne andò... Ero già pronto ad incontrarmi con il Padre nel Seno di Abramo... G: Non è possibile... io non posso aver commesso un errore del genere... R: Oh, signor Gato... invece lei questo errore lo ha commesso... perché, come sempre, ha lasciato che fosse il suo orgoglio a guidarla... e quando ha visto un uomo come me, un uomo normale e forse anche bruttino... il generale storpio di Archiloco, si ricorda? ... beh, allora ha pensato che io non contassi nulla...
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« Risposta #387 il: 11 Luglio 2007, 16:20:38 » |
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(PS: a me l'idea di Gato che inquadra Revil nel mirino, e poi lascia perdere perché il suo aspetto è quello dell'ultima ruota del carro... mi fa morire... anche perché mi immagino il seguito...
Processo di Norimberga, Gato e Revil durante un incontro riservato
R: L'ultima volta che ci siamo visti, la situazione era molto diversa... G: Non capisco, per quanto mi riguarda questo è il nostro primo incontro... R: (sogghignando) Davvero non si ricorda questa faccia G: No, affatto... R: Beh, signor Gato... io invece mi ricordo benissimo di lei. E ricordo il suo MS bianco, e la croce di ferro simbolo della sua divisione dipinto sullo scudo... mi ricordo di quando mi puntò contro il suo cannone... e dopo avermi inquadrato nel mirino per tre, quattro lunghissimi secondi, si voltò e se ne andò... Ero già pronto ad incontrarmi con il Padre nel Seno di Abramo... G: Non è possibile... io non posso aver commesso un errore del genere... R: Oh, signor Gato... invece lei questo errore lo ha commesso... perché, come sempre, ha lasciato che fosse il suo orgoglio a guidarla... e quando ha visto un uomo come me, un uomo normale e forse anche bruttino... il generale storpio di Archiloco, si ricorda? ... beh, allora ha pensato che io non contassi nulla... Gato mi quasi tenerezza esattamente quel che pensavo, quando immaginavo la reazione di Gato una volta scoperto che aveva avuto l'opportunità di eliminare Revil...
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« Risposta #388 il: 11 Luglio 2007, 16:52:40 » |
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mi lasciate senza respiro. Sono stata via qualche ora.. Infatti a me Helga è piaciuta molto come personaggio La vedo come la vera chiave su cui ruota il senso ultimo della storia. Rispondo solo alla tua poi vado a leggere. Stavo scherzando ma in realtà la considerazione era piu' seria: Kaswal come lo rappresenti tu assomiglia piu' a Karozzo e , in parte, a Bel Ami. A me piace come personaggio e lo trovo coerente in sè , asciutto, privo di qualsiasi scrupolo, cinico ed astuto come deve essere. In realtà se vediamo il Casval di Tomino , questo è un personaggio fratturato. Perchè ci piace? Perchè lo perdoniamo sempre malgrado abbia queste simaptiche idee di gettare asteroidi sulla testa delle persone? Perchè dentro percepiamo il dolore irrisolto. Casval soffre per aver perduto padre, ancor piu' la madre ,e la sua posizione. In questo giustifichiamo la sua vendetta. Poteva essere una persona diversa. C'è sempre in lui questo senso di non appartenenza al mondo in cui si trova .Deve sempre indossare una maschera per starci dentro. Con la morte di Lalah, del'unica persona con cui non portava maschere, che poteva capirlo ed aiutarlo a cambiare ( lo dice lui in CCa : la mia vita poteva essere diversa ) Tomino gli conferisce costantemente quel senso di perdita assoluta, di dolore che mai nulla potrà sanare che rende il personaggio attraente . Kaswal come lo ritrai tu è molto piu' coerente e a me piace forse di piu' perchè lo trovo piu' vero. Se, pero' vuoi stare nella linea dei personaggi originali e fare di Kaswal un protagonista in cui ci si puo' identificare e con cui solidarizzare , malgrado tutto, dovresti ricreare questa frattura nell'animo , questo senso di disagio costante e di perdita di cio' a cui veramente teneva . Non so , faccio ad esempio una "Lalah " appartenente alla Rosa Bianca di cui si innamora , protegge segretamente e poi perde per una sua colpa. Farlo assistere all'esecuzione impassibile fuori e disintegrato dal dolore dentro sarebbe carino. Come vedi so aggiungere il carico anche io . Ora vado a leggere il resto Cosa ne pensi Franius?
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matte
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« Risposta #389 il: 11 Luglio 2007, 17:49:39 » |
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La scena della Rosa Bianca si può fare...
approvato!
fammi buttar giù due righe sul fattaccio... anche perché la storia ronzami per le cervella da parecchio tempore...
Matte
per PAN...
io per presentare bene Revil farei una scena di questo genere... dopo aver deciso di andare a vedere gli MS di suoi propri occhi, quando il suo autista gli chiede perché, Revil gli risponde - in greco antico: "Non amo un generale alto, che sta a gambe larghe, fiero dei suoi riccioli e ben rasato (oddio... MA E' GARMA!!!!! ndMatte). Uno basso ne voglio, con le gambe storte, ma ben saldo sui piedi, e pieno di coraggio." Ovviamente, in un'immaginaria serie TV dovrebbe essere sottotitolato. E poi l'immagine dovrebbe staccare proprio su Garma che guida l'attacco alla Mekka.... mentre si sta girando i ricciolini...
ed allo stesso modo, mentre la sua unità abbandona l'Arabia, dal ponte di una grande portaerei sovraccarica di mezzi e persone, di fronte alla tristezza ed allo scoramento dei suoi sottoufficiali, eccolo mormorare, sempre in greco... Qualcuno dei Sai si vanta del mio scudo, che presso un cespuglio - arma gloriosa - lasciai non volendo. Ma salvai la mia vita. Quello scudo, che importa? Vada in malora. Un altro ne acquisterò, non meno bello. Sottoufficiale: che cosa vuol dire, Signore? Revil: Le nostre vite sono salve: oggi accettiamo questa sconfitta, affilando nuove armi per la vittoria di domani. Oggi ci ritiriamo. Domani, noi ritorneremo.
E quella frase, We'll back, dovrebbe diventare (parafrasando McArthur) il motto dell'esercito durante la guerra di rivincita.
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