matte
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« il: 17 Febbraio 2007, 09:47:09 » |
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finalmente, la Harmony Gold è riuscita a teminare la produzione, ed intraprendere la distribuzione del prequel della nuova serie di Robotech: The Shadow Chronicles. E sono in qualche modo riuscito a metterci le zampe sopra... direi che sia il caso di proporre un piccolo commento...
Introduzione. Ricapitolando la questione, molti ricorderanno che, negli anni '80 esistesse in America un vincolo abbastanza noioso per chiunque volesse trasmettere cartoni animati in TV... l'obbligo, cioè, di proporre un minimo di 60 e rotte puntate. Una vera iattura per l'animazione nipponica, visto che raramente le produzioni animate giapponesi dell'epoca riuscivano a superare la soglia critica di 50 episodi. Per questo motivo, molti produttori aggiravano il problema mettendo insieme due stagioni dello stesso anime. Emblematico il caso di Space Battleship Yamato, in cui la prima e la seconda stagione vennero fuse per essere trasmesse - con un successo clamoroso, in territorio americano: adattamento che arrivò anche a noi, ed è poi il motivo per cui la Gloriosa Uchuu Senkan Yamato è nota al grande pubblico europeo come Nave Spaziale Argo... Ma qui si vanno anche a toccare i tasti dolorosi della seconda guerra mondiale, e quindi l'adattamento un minimo di logica l'aveva... e - tuttosommato, cambiati i nomi dei protagonisti, non risultava nemmeno opprimente. Altre volte, tali copia & incolla erano meno rispettosi dell'originale, e venivano messe insieme serie che magari NULLA avevano a che fare fra loro, se non una vaghissima somiglianza dei personaggi - del resto non difficile, o dei cattivi. Per esempio: Kasuya Ryusaki, il pilota di Daimos, fu spacciato come il figlio del prode Aktarus di Goldrake... (!!!!) Per non parlare di Voltron/GoLion. Tornando a noi, dopo il successone di Yamato, in Giappone esplose la moda dei "war dramas". Ovvero, di storie di guerre fantascientifiche costruite intorno al racconto corale di una nave da guerra, e del suo equipaggio. Gundam, ad esempio... ma anche Macross. Proprio Tatsunoku riuscì a superare tanto ilmodello iniziale, anche a livello di successo, da lanciare una vera e propria moda. Il successo di SDF Macross spinse Sunrise a rilanciare la saga di Gundam (e nacque Z-Gundam, il cui design era volutamente ispirato ai caccia Valkyre di Macross), ed ispirò nientemeno che Ideaki Anno... Ora, tanto successo spinse la Harmony Gold a portare Macross anche sul mercato americano... considerando anche il possibile entroito da merchandising legato a modellini etc. Problema: Macross era troppo corto. Mancavano una decina di puntate per raggiungere la soglia critica di trasmissione... non esistendo all'epoca il mercato dell'home video, sembravano non esserci soluzioni... Sembravano.
La Harmony, infatti, acquisì anche due ulteriori serie Tatsunoku, abbastanza simili in tema di look&feel, ma completamente svincolate da Macross - che, infatti, ebbe i suoi seguiti e proseguì lungo la sua propria linea temporale. E le fuse insieme, diffondendole in America - ed in Europa, con il nome di Robotech.
Poiché la seconda e la terza serie di cui sopra (Southern Cross e Climberg Genesis Mospeada) erano tutt'altro rispetto a Macross, mentre la storia di Macross fu grossomodo risparmiata, le seguenti furono sottoposte a tagli, travisamenti, stravolgimenti più o meno allucinanti, con evidenti incongruenze. La più evidente era la scomparsa dell'ammiraglio Hunter, sparitoalla fine della prima serie quando, a bordo della fantomatica SDF3, era partito alla caccia dei cattivoni di turno, i Robotech Masters, e continuamente citato nelle serie seguenti, senza (ovviamente) mai fare la propria comparsa. Orbene: il successo di RObotech fu tanto clamoroso da spingere Harmony a farsi produttore, ed iniziò la serializzazione di Robotech II - stavolta serie fatta ad hoc per il mercato americano in stile giapponese, centrata proprio sulle disgrazie del prode ammiraglio Hunter ... ma, ahimé, interrotta a causa di problemi economici della casa madre.
Finalmente, a quasi vent'anni di distanza, la Harmony è stata in grado di rimettere mano alla storia, con Shadow Chronicles...
Commento. Prima di tutto, i miei complimenti. Come si diceva, il guazzabuglio delle serie precedenti rappresentava un'eredità difficile da gestire, ed era necessario - al momento di intraprendere una nuova serializzazione, mettere un po' d'ordine. I registi di turno, quindi, hanno scelto di riprendere la storia dove era terminata la serie originale (cioè, Robotech), rivedendo la battaglia finale fra Invid e Corpo di Spedizione dell'Ammiraglio in modo da ridurre al minimo il rapporto con Mospeada pre-adattamento. L'inizio di R:SC è quindi davvero emozionante, con una battaglia iniziale, di quasi venti minuti, realizzata esclusivamente in computer grafica di alta qualità, e con sapienti tocchi di regia. Da dire che il regista ha imparato la lezione di Galactica 2003: slow motion, giochi con la telecamera virtuale, persino il genere di musica di sottofondo... molte le analogie con questa serie TV che sta facendo sfracelli oltreoceano... scelta condivisibile, e che ha sortito un nettissimo miglioramento nella realizzazione delle battaglie. rispetto al passato - ivi comprendendo anche le battaglie finali di Gundam, finalmente riusciamo a seguirne l'andamento, a capirne la logica... non c'è solo l'autocelebrativo esplodere di mecha e missili... complimenti! Dopo la battaglia iniziale, che comunque ben poco aggiunge alla storia, salvo presentarci alcuni dei nuovi protagonisti, iniziano le sorprese... soprattutto perché, con mio lieve disappunto, per poter correttamente intepretare il seguito della storia, diventa pressoché essenziale aver letto il fumetto di R:SC, preludio al film... e che, in realtà, ha semplicemente narrato quanto avrebbe dovuto fare Robotech II. In pratica, tale arco temporale ci spiega chi ha fornito la Shadow Technology all'Ammiraglio Hunter, perché gli Invid temessero tanto i Neutron-S missiles, e soprattutto perché, nel bel mezzo della battaglia, lo Shadow System, che rendeva invisibili i caccia federali agli invid, avesse fatto cilecca... Fumetto che, ricordo, qualche provvido fumettaro italiano ha importato di riffa o di raffa, e che si può trovare anche sul muletto in inglese ed espanol... italiano, nisba. Con il proseguire della storia, il taglio con il passato di Robotech diventa nettissimo. Questo film, e la serie di cui è prequel, sono di produzione americana, e si vede - sia nel design dei personaggi (in perfetto stile Marvel/DC), che nella costruzione della storia, talora anche molto cruda, sebbene non truculenta. Dopo un rallentamento a metà del film, la storia riprende, ancor più emozionante, con una battaglia conclusiva ancora una volta ben realizzata, fra i federali, truffati da una tecnologia che si ritorce contro gli utenti, ed i fornitori della stessa... i "Children of the Shadow", nemici giurati degli Invid... ma anche, ed è questo il colpo di scena, dell'umanità... che hanno ben pensato di usare gli uni contro gli altri, ed ora pensano di far piazza pulita di quanto rimasto... A questo punto, il film si interrompe, aprendo la strada alla nuova ed incombente serie... che io aspetto con molta emozione ed interesse.
Perché, ve l'assicuro, R:SC non è un animé come gli altri. Si tratta di qualcosa che forse non sarà un capolavoro - ma molto si avvicina. Sia per la regia, che per la scrittura, e per l'integrazione CGI con grafica convenzionale...
gente, io ve lo consiglio più che caldamente... in attesa di una serie che promette di essere emozionante e semplicemente STREPITOSA dal punto di vista grafico...
ciao a tutti![/b]
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