con la fine della primavera è arrivata la chiusura della serie che ha causato l'ostracizzazione di chiunque non ne avesse sentito parlare (ossia Attack on Titan) e, mentre quel simpatico esempio di "Iwatobi Swim Club, Free!" (ossia il primo esempio di anime ripieno di fanservice yaoista per le ragazze) minacciava di "distruggere gli Anime", i fan di tutto il mondo sono rimasti con un vuoto enorme da colmare.
"Attack on Titan qui, Attack on Titan li..."
"Free! segna la fine degli anime!"
"RWBY è fatto in 'Merica"
Sembra che nulla potesse salvare la community dalle controversie.
Eppure, con l'arrivo dell'autunno, il Dio degli Anime dichiarò dall'Empireo: "non abbiate timore, miei giovani fan, gli Anime stanno per essere salvati".
La nuova stagione è stata testimone dell'inizio di Kill La Kill, il primo anime prodotto dalla neofondata Studio Trigger (eredi di quel Gainax che ci ha portato sua altezza trivellatrice Gurren Lagann e Panty and Stocking), che ha letteralmente portato la community ad esplodere e a dichiarare "
Anime has been saved!"La serie è caratterizzata da una forte protagonista principale, spettacolari combattimenti, ingegniosa demenzialità, epicità a catinelle e Plot, Plot, Plot e ancora Plot (che è una forma elegante per dire "elevata rilevanza delle formosità femminili").
Nonchè quella che è, a mani basse, la miglior quote di sempre:
Ora voi direte "Gilad è impazzito. Non gli è bastata la loli tsunderosa elettrificatrice. Ora è passato a anime semi-hentai luccicosi".
Ebbene non è così. Mentre il mondo degli anime si ingrigisce nella generalizzazione (finito un Valvrave se ne fa un Buddy Complex), Kill la Kill è un anime che è dannatamente in grado di uscire dalla massa e fidatevi se vi dico che fin'ora (cioè una 20ina di episodi) mai, e dico mai, è risultato noioso.
Possibilmente se vi fermate al primo episodio avrete una reazione simile alla mia (ossia un grosso "ma era davvero necessario?) ma se con un po' di fede arriverete anche solo al secondo episodio capirete bene di cosa sto parlando.
Kill la Kill è un anime che se ne frega. Standard e cliché non fanno parte del vocabolario, e quando vengono utilizzati è per demolirli con assoluta acutezza e irresistibile umorismo. Kill la Kill sa bene qual'è il suo scopo, e fa un dannatissimo lavoro eccellente nel raggiungerlo. Kill la Kill non colpisce al cuore, o al cervello (quello mi raccomando di spegnerlo prima di iniziare la visione), colpisce esattamente quella tanto reclusa e nascosta parte del nostro corpo conosciuta come GAE (abbreviazione del termine inglese Gland of Awesomeness and Epicness, ossia Ghiandola della Figaggine e Epicità).
Dunque se riuscirete a non prendervi troppo sul serio e a sopportare una trama non proprio profondissima (ma sempre piena di originalità) guardatevi quest'anime.
Kill la Kill vi garantirà i 20 minuti più stralunati e divertenti della vostra settimana.