e invece...
Gioite, O Popolo!
Un nuovo chiodo è stato piantato sulla croce del vile Capitalismo!
Giunge ora voce di una strabiliante vittoria delle forze del proletariato contro vili reazionari e ottusi liberali. Armati della loro sapienza e del loro coraggio le forze della Rivoluzione Perpetua hanno dato battaglia nella fortezza stessa del nemico e ne sono usciti vincitori!
A nulla sono servite i grafici macroeconomici e le teorie keynesiane contro la solida roccia nella quale è scolpita la dottrina del Marxismo-Leninismo.
Questa vittoria dimostra ancora una volta la superiorità del Modello Socialista rispetto al sistema Capitalista, ormai ombra di se stesso e destinato alla caduta.
I valorosi combattenti della Madrepatria verranno ora riaccolti a casa dove saranno onorati dalle più alte cariche del Partito del titolo di Eroi della Rivoluzione. Unitevi alle celebrazioni inondando di drappi rossi le vostre case e le strade della vostra città!
Evviva il Popolo! Evviva la Rivoluzione!
(Questo messaggio è stato patrocinato dal Partito Marxista-Leninista Goriziano, il quale invita a leggere e far leggere il suddetto messaggio)
Ho il fondato sospetto di ritenere che la mente che ha partorito ciò che hai condiviso fosse forse un pò obnubilata da qualche bicchiere di troppo di buon bianco del Collio.
Beninteso non sono certo il sostenitore di una politica economica fondata su gli esiti di analisi di curve gaussiane, per carità, e detto per inciso anche Bertinotti (compagno, ex segretario della FIOM e della CGIL, vestito di cashmere quasi fosse un Lord inglese di campagna, e con una erre moscia da far invidia al più snob degli Agnelli) alla fine della sua carriera politica) cominciava a ritenere Keynes il minore dei mali se paragonato agli eccessi di un certo liberismo, e quì ammetto di essermi un po incartato, tra parentesi e subordinate varie, ma nemmeno posso tollerare i deliri di qualche figlio di papà insoddisfatto, animato da pulsioni che sarebbe riduttivo interpretare in un ottica di psicanalisi freudiana, che fa portavoce di un'ideologia ormai morta e sepolta, in quanto storicamente fallita.
Il Marxismo/Leninismo /che aveva sicuramente un motivo d'essere nel preciso momento storico in cui nacque, oggi non ha più motivo d'essere in quanto il "proletariato" a cui si riferiva non esiste più.
Arduo è il compito (ma non impossibile forse) di chi volesse riesumarlo, in quanto certe idee e principi che di fondo che lo animavano conservano la loro validità, poiché ineriscono a principi di civiltà che mi risulta difficile pensare di ribaltare.
Insomma tra Mozart ed il Grande Fratello od Amici, ahimè oggi la palma del vincitore spetta ai secondi.
Quali conclusioni trarre? Alla luce dell'ora tarda mi fermo per non annoiare troppo i pochi che domani leggeranno.