ikuHra
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« Risposta #25 il: 05 Febbraio 2012, 12:51:05 » |
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L'utilissimo scambio d'opinioni con Bright mi ha spinto a creare questo finale alternativo.
TERZA PARTE (VERSIONE ALTERNATIVA)
Quando furono pronte uscirono nello spazio aperto, il Garencieres era lì ad attenderle, Zinnerman le fece salire a bordo, accese i motori e partì per Side1, il cargo si mise quindi in rotta per uscire dalla zona degli scontri. Il viaggio fu tranquillo, in breve la nave giunse ai confini della colonia di Londenion. Zinnerman, vedendo Sayla salire sul ponte di comando, le rivolse un sorriso e poi le disse: “Signora, tra poco inizieremo le manovre d’attracco, la missione è quasi completata”.
“Capitano, le devo parlare! In privato!”
Il tono della donna era perentorio ed autoritario, come mai l’aveva avuto in quella missione.
“Sì, signora, spostiamoci nella mensa”.
Giunti nella sala deserta, Sayla iniziò a parlare:
“C’è qualcosa di strano, in tutta questa missione. Durante tutto il tragitto ho avuto la netta impressione che mio fratello mi vedesse e mi guidasse. Ho sentito nettamente la sua voce nella mia testa che mi dava indicazioni. Com’è possibile? Mi state ingannando?”
“Signora, le giuro che non ne so nulla. Il piano prevede che ci incontriamo con suo fratello, ma solo dopo aver lasciato lei su Side1. Dice d’averlo sentito? È molto strano, che senso avrebbe?”
“C’ho pensato durante tutta la fuga, conosco mio fratello, l’idea che voglia salvare una Zabi, sebbene piccola ed innocente, non regge. Egli ha ucciso o fatto morire tutta la sua famiglia, ed ora mette in pericolo la mia vita per una di loro? Temo che la voglia usare, in qualche modo, forse manovrare come ha fatto Haman Karn. Non credo che abbia fatto tutto questo per il suo buon cuore; mio fratello, purtroppo, non è fatto così. Se veramente ha seguito tutta l’operazione da una distanza molto vicina ad Axis, tanto vicina da poter comunicare con me, l’ha fatto per un suo scopo preciso; non so di cosa si tratti, ma di certo non voleva aiutare Mineva”.
“Perché mi sta dicendo tutto questo? Cosa vorrebbe che facessi?”
“La prego, non consegni la bambina a mio fratello. L’ho osservata durante il tragitto fino a qui, ho visto che lei, capitano, ha un cuore buono, ho visto come giocava con Mineva, come un padre con una figlia, non posso credere che accetterebbe di vederla usata e manipolata, anche se per la causa degli Spazionoidi. Ho percepito la sua bontà e so di non sbagliarmi. Mi ascolti, per favore”.
“È vero, avevo un figlio, ed anche una moglie, ma sono morti durante la guerra; quella bambina mi ricorda molto il mio piccolo, ha la stessa innocenza e freschezza. Ma non posso tradire suo fratello, mi dispiace”.
“Però …”.
L’interfono interruppe la loro conversazione:
“Capitano, stiamo iniziando le procedure d’attracco, è richiesta la sua presenza sul ponte”.
“Mi scusi ora, devo andare”.
Zinnerman uscì come un razzo dalla sala, quasi stava scappando, il discorso di Sayla l’aveva turbato profondamente.
Sbarcati su Side1 furono raggiunti dalla notizia che le forze di Axis s’erano arrese, la guerra contro Neo Zeon era finita. Il governo federale s’affrettò a rivendicare a suo esclusivo merito la vittoria, dimenticando totalmente il fondamentale apporto fornito dall’AEUG.
“Allora questo è un addio, Audrey?”
“Sì, Sayla, spero che questo nome che tu hai scelto per me mi porti fortuna. Sono dispiaciuta di doverti lasciare, ma tuo fratello mi vuole bene e mi aiuterà. Spero un giorno di rivederti”.
“Capitano Zinnerman, la prego, pensi a quanto le ho detto, abbia cura di Audrey e la protegga; per favore la tenga lontana dalla politica. Che cresca come una normale bambina”. “Farò il possibile, signora, la ringrazio per l’aiuto. Ora dove andrà?”
“Mi dirigerò a Granada, ho saputo da un mio amico che l’Argama è diretta là, riporterò Leina da suo fratello e poi tornerò a casa. Voi invece dove andrete?”
“Mi dispiace, ma è un’informazione riservata, le posso dire che ci incontreremo con suo fratello”.
“Ho capito, salutatelo da parte mia. Vi auguro buon viaggio”.
Il Garencieres salpò da Londenion ed in pochi secondi s’allontanò e scomparve dalla vista.
Due giorni dopo anche Sayla Mass e Leina Ashta partirono per Granada, la principale città della Luna. Il tragitto fu senza intoppi ed in poco le due giovani arrivarono a destinazione. Per prima cosa Sayla prese una stanza in albergo, l’Argama non sarebbe giunta prima di dodici ore, quindi si fece un bagno. Tornata in camera, trovò un messaggio per lei proveniente dalla Terra. Era di Mirai Noa.
“Cara Sayla, ho saputo da Kai che stavi cercando notizie su mio marito e sull’Argama, suppongo che avrai modo d’incontrarlo e parlargli, quindi ti prego di salutarlo da parte mia e di dargli il video messaggio che ho allegato. Scusami se approfitto di te, ma è estremamente difficile per me contattarlo direttamente. Quando torni sulla Terra dovremo vederci assolutamente. Con affetto, Mirai”.
La donna sorrise per la tenerezza che le ispirava la sua amica, sempre persa dietro ai suoi due figli ed alla carriera del marito, un giorno ufficiale federale, un altro ribelle, ma comunque sempre lontano da casa e dalla famiglia. Sistemata ogni cosa, si preparò per andare a pranzo, l’Argama sarebbe giunta nel pomeriggio.
Il pranzo fu piacevole, dopo le emozioni dei giorni precedenti era bello rilassarsi consumando un buon pasto, di certo non paragonabile con quanto mangiato sul Garencieres durante la missione. Ora che tutto era concluso, mentre osservava Leina seduta di fronte a sé, elettrizzata all’idea di rivedere suo fratello, anch’ella iniziò a ripensare al suo amatissimo Casval. E c’erano cose che non tornavano in quanto accaduto. Continuava a pensare a quanto detto a Zinnerman, allo strano comportamento di suo fratello. Perché si era dato tanto da fare per salvare l’ultima esponente degli Zabi? Era davvero tanto affezionato a quella bambina, per il resto dolcissima, da volerla aiutare? Perché aveva voluto coinvolgere proprio lei nel piano di salvataggio? Aveva sempre voluto che rimanesse lontana dalla guerra e dalle sue brutture, e poi, dopo anni di silenzio, s’era fatto vivo e l’aveva spedita in una pericolosa missione. L’aveva spedita? No, era stata lei prontissima ad accettare senza preoccuparsi di nulla, di suo figlio, di se stessa, dei pericoli. Era una donna forte ma l’idea d’aiutare suo fratello l’aveva fatto accettare l’operazione senza alcuna remora, per una volta potevano essere di nuovo insieme, in un certo modo, e questo l’era bastato per dire sì. E poi quella voce nella sua testa dentro Axis, era veramente la voce di suo fratello, o se l’era immaginata? Zinnerman avrebbe davvero consegnato Mineva a Casval, o era riuscita a convincerlo? Troppe cose rimanevano avvolte dal mistero, troppe …
Finito il pranzo, Leina andò a fare il bagno, che non aveva voluto fare in precedenza, la sua accompagnatrice tornò in camera. Mancavano ancora tre ore all’arrivo dell’Argama. Giunta nella stanza vide una spia lampeggiare sullo schermo del computer, era il segnale che c’era una chiamata in arrivo.
“Sarà Kai che si lamenta di Peter e vuole che torni subito a casa. O magari è Mirai che vuole aggiungere qualcosa al messaggio per il marito”.
Accese il pc ed accettò la chiamata. Lo stupore dipinto sul suo viso fu più che evidente quando vide la persona che l’aveva contattata.
“Salve, Artesia, ti trovo bene dopo una missione tanto difficile!”
“Fratello, sei tu?”
“Sì, ti volevo ringraziare per il tuo aiuto, ero sicuro che avresti accettato di dare una mano a tuo fratello, del resto tu eri l’unica di cui mi fidassi veramente. Zinnerman è una brava persona ma non ero sicuro che sarebbe stato all’altezza di un compito tanto gravoso. Sapevo invece che di te mi potevo fidare”.
“Come stai? Mi sembri strano”.
“Sto bene, ma ho rischiato quasi di morire quando il mio mobile suit è andato distrutto, ho fluttuato a lungo nello spazio prima che il Garencieres mi salvasse, ero quasi morto per la mancanza d’ossigeno. Ma ora mi sono ripreso e sono pronto a portare avanti gli ideali di nostro padre. Mentre galleggiavo nello spazio, tra la vita e la morte, ho avuto un’illuminazione: ho capito tutto, ho compreso il mio ruolo nel grande progetto cosmico. Vedi, mia adorata, come ben sai, quando presi parte alla Guerra di Un Anno lo feci per vendicare nostro padre e sterminare la famiglia Zabi, responsabile della sua morte. L’incontro con Lalah Sune, però, mi cambiò profondamente, compresi che l’umanità avrebbe potuto veramente evolvere e migliorarsi, capii che il concetto di NewType profetizzato da nostro padre non era un’astrazione filosofica o la visione di un folle, ma una concreta possibilità, se solo i popoli della Terra avessero accettato di trasferirsi nello spazio. Per questo, quando tornai da Axis nella Sfera terrestre, assunsi l’identità del capitano Quattro, mi schierai con l’AEUG e lottai insieme ai miei antichi avversari: Bright ed addirittura Amuro, quell’Amuro che odio con tutto me stesso, quell’Amuro che prima cercò di rubarmi Lalah, l’unica donna che abbia mai amato e che avrebbe potuto essere una madre per me, e poi la uccise sotto i miei stessi occhi. Per portare avanti il sogno di nostro padre collaborai anche con lui. Vedi, ho sempre saputo che l’umanità non sarebbe stata in grado di evolversi se non avesse abbandonato la Terra; finora avevo pensato che questo processo sarebbe avvenuto in modo naturale e graduale, ma adesso ho intuito la verità, tanto semplice quanto banale: l’ottusità di coloro che risiedono sul pianeta mi ha convinto che se non saranno costretti a cambiare, i popoli della Terra rimarranno appesantiti dalla gravità e perderanno l’occasione di evolvere distruggendo se stessi ed il nostro meraviglioso pianeta. Avrai sicuramente assistito al mio discorso da Dakar: ho parlato con il cuore in mano a quella assemblea, eppure non hanno capito, quei burocrati ottusi ed ottenebrati non sono riusciti a comprendere il futuro che ci attende, pensavano solo a come salvare le loro inutili, miserevoli vite; dissi loro che era necessario trasferirsi nello spazio, ma non hanno fatto nulla, non hanno mosso un dito. Per questo avevo bisogno d’avere Mineva con me, ciò che ho intenzione di fare è più importante di una stupida vendetta che non mi ha, alla fine, dato nulla e di alte e profonde parole come democrazia, libertà e diritti umani. A cosa servono questi concetti se portano alla paralisi? Non è forse meglio avere al comando un solo uomo che sappia cosa è giusto e cosa è sbagliato e che prenda le necessarie decisioni? Che sappia agire anche spietatamente, se necessario, per un bene superiore? Capisci com’è tutto chiarissimo e semplice? Ma per fare ciò non posso rimanere l’anonimo capitano Quattro, né il famoso Char, devo essere un simbolo universale dietro cui ogni Spazionoide, ogni essere umano, si possa schierare”.
“Ma, Casval, cosa stai dicendo, non ti riconosco più! Vuoi dire che la missione per salvare Mineva era parte del tuo piano?”
“Esattamente; che Haman avrebbe perso mi era chiaro fin dalla rivolta di quell’idiota di Toto, non potevo permettere che nel crollo di Axis fosse travolta anche la piccola Zabi. In mano alla Federazione poteva divenire un ottimo burattino, come l’era già stato di Haman. E questo avrebbe potuto intralciare i miei piani futuri. Nel momento in cui dovessi apparire davanti al mondo come erede di Deikun, e dopo il discorso di Dakar tutto lo spazio conosce la mia vera identità, la Federazione la potrebbe usare contro di me, questo porterebbe gli Spazionoidi a dividersi tra noi due. Chi seguire? La figlia di Zabi o il figlio di Deikun? Non potevo correre rischi, del resto non era neppure utile ucciderla, mi potrebbe tornare utile un giorno, non si sa mai. Potrei anche porla sul trono e riservare per me il posto che quella sciocca di Haman non ha saputo sfruttare fino in fondo, oppure sposarla, quando avrà l’età giusta, ed unire così le due famiglie che hanno plasmato questo nostro secolo, oppure eliminarla se dovesse risultare solo d’intralcio”. E scoppiò in una fragorosa risata.
La sorella era sconvolta da quanto udito, non voleva credere alle sue orecchie, non credeva possibile che avesse aiutato il fratello in un piano tanto folle, sebbene ormai fosse chiaro che i suoi sospetti erano fondati.
“Quindi vuoi essere tu a manovrare la piccola? Ed in cosa saresti differente da Haman o dalla Federazione? Questo significa che tu hai messo a rischio la mia vita per il tuo piano?”
“Non sei mai stata in pericolo. Non mi dirai che i pochi, semplici ostacoli che ti si sono parati innanzi t’avessero fatto temere per la tua vita? Io ti sono sempre stato accanto, durante tutta la missione, avrai sentito la mia voce, no? Ero in un velivolo posto all’esterno di Axis, nascosto dentro un finto asteroide, da lì ti ho guidato dentro la fortezza, ho fatto in modo che incontrassi pochi ostacoli, ti ho aiutata e protetta in ogni momento, non che temessi che tu potessi fallire, conosco il tuo valore, ma perché rendere complicate cose semplici? Solo l’incontro con Leina non era stato previsto, avevo supposto di doverti indicare anche il passaggio segreto, l’avevo scoperto anni fa, quando abitavo su Axis, ma quella ragazzina ha semplificato tutto. Non avevo calcolato che la fortezza cadesse così in fretta, ma per il resto hai seguito il mio piano alla perfezione”.
“Mi hai usata!! Come ho fatto a non capirlo? Sono stata una stupida!”
“No, non sei stata stupida, sei solo una donna che ardeva dal desiderio di rivedere suo fratello, e non potendolo incontrare hai pensato che aiutarlo fosse meglio di niente, soprattutto in una causa tanto nobile come salvare una bimba da una orribile fine. Questa tua azione mi ha anche permesso di scoprire fino a che punto si sono ampliati i miei poteri NewType, grazie anche ad un nuovo apparecchio per rafforzare le onde celebrali progettato da una mia valente collaboratrice, del resto le particelle Minovsky, così abbondanti nella zona delle operazioni, rendevano l’uso dei NewType quasi obbligatorio; certo, avrei potuto mandare qualcun altro, in effetti i test in laboratorio sono stati effettuati usando NewType presenti nella nostra organizzazione, ma i risultati non ci hanno soddisfatto a pieno, quindi ho pensato che avrei avuto maggiori garanzie di successo collegandomi con la mia stessa sorella; sai, era il primo test sul campo e temevo d’essere "nervoso" con un estraneo, ma la mia Artesia mi avrebbe messo a mio agio, facendo andare tutto per il meglio”. Ed iniziò a ridere.
“E se avessi rifiutato d’accettare la missione?”
“Avrei usato i miei poteri per influenzare la tua scelta, non ero distante da casa tua durante l’incontro con Zinnerman, ma tu hai deciso altrimenti, facendomi risparmiare tempo. Se proprio fossi stato costretto sarei andato io a salvare la piccola, sebbene sarebbe stato più pericoloso e mi avrebbe costretto a rinviare il test ad un’altra occasione. Ti ringrazio di tutto, sorella, senza di te le mie prossime mosse non si sarebbero potute attuare”.
“Cos’hai intenzione di fare?”
“Semplice, sorella mia, mi accingo a prendere il posto che mi spetta in quanto figlio di Deikun: sarò io la nuova guida di Neo Zeon, e porterò a compimento il sogno di nostro padre, con ogni mezzo. Ma non ti posso dire altro, non è ancora il tempo, ma non ti preoccupare: quando mi muoverò tutta la Sfera terrestre se ne accorgerà. Ti saluto, Artesia cara”.
“Aspetta, Casval, aspetta!”
Il collegamento si interruppe. Casval si appoggiò alla poltrona e pensò: “Odiami, Artesia cara, odiami pure. Con tutte le tue forze, con tutta la tua anima. Non soffrirai quando vedrai gli orrori che dovrò commettere e quando non ci sarò più”.
Il campanello interruppe i suoi pensieri:
“Avanti!”
Entrò una giovane dai capelli lunghi e castani e con il grado di tenente sulla divisa.
“Eccellenza, siamo in posizione da più di un’ora, ma del Garencieres non c’è traccia”.
“Avete controllato le coordinate? È questo il luogo prefissato?”
“Sì, ne sono sicura, dovevamo incontrarci qui con Zinnerman settantacinque minuti fa. Sappiamo per certo che è partito da Londenion, un nostro informatore ha visto il cargo lasciare il molo, ma poi abbiamo perso ogni traccia. Non capisco”.
“Il capitano è una persona puntualissima ed estremamente precisa, se non è ancora arrivato, né si è messo in contatto, significa che ci ha traditi, ormai non verrà più. Nanai, imposta la rotta per Sweetwater, dovremo cambiare i nostri piani. Comunque le tue teorie sui poteri NewType sono risultate corrette, il nuovo apparecchio ha funzionato alla perfezione. Ti nominerò direttrice dei laboratori di ricerca”.
“Grazie eccellenza, sono onorata della sua fiducia. Saremo alla colonia tra tre ore”.
“Bene, appena giunti a destinazione avremo molte cose da fare. Ci vorranno anni prima di poter essere pronti. Ma alla fine Zeon risorgerà”.
“Sì, eccellenza”.
L’Argama era intanto giunta a Granada, Judau e Roux avevano deciso di imbarcarsi su un cargo diretto su Giove e stavano dicendo addio ai loro amici. La scena era osservata dall’alto da una donna che aveva la morte nel cuore, non aveva pianto durante il collegamento con suo fratello, ma l’aveva fatto dopo fin quando Leina non era tornata dal suo lungo bagno.
“Vieni, andiamo da tuo fratello”.
Le due giovani scesero al livello del molo d’attracco, ed immensa fu la gioia di Judau quando vide in lontananza la sua sorellina corrergli incontro. Si abbracciarono a lungo e quindi s’imbarcarono per Giove.
Rimaneva solo una cosa da fare prima che Sayla potesse tornare da suo figlio.
“È da tanto che non ci vediamo, capitano Bright!”
“Sono rimasto sorpreso quando ti ho vista arrivare con Leina. Come l’hai incontrata?”
“È una lunga storia, non vale neppure la pena di parlarne. Una donna sola fa quello che può. Piuttosto ho qui un video messaggio da parte di sua moglie. Mirai la saluta e dice che lei le manca moltissimo”.
“Ti ringrazio, sei stata molto gentile”.
“La chiami ogni tanto, almeno le invii una lettera! Bene è ora che io vada, il trasporto per la Terra parte tra poco. Lei cosa farà?”
“Sicuramente il governo creerà un nuovo corpo di polizia che sostituisca i Titani, penso che darò il mio appoggio, dobbiamo evitare che nasca una nuova organizzazione come quella di Bask e Jamitov. Ho parlato con Amuro, credo che anche lui voglia essere della partita, s’è svegliato dal suo letargo a quanto pare. Ma sarà anche merito di Beltorchika Irma”.
“Sono contenta per lui, per tanto tempo l’ho spronato a destarsi dal torpore e dall’apatia in cui era caduto dopo la guerra, ma non mi aveva voluto ascoltare, ora s’è deciso, dev’essere davvero eccezionale questa Beltorchika per essere riuscita in questo miracolo, molto bene; la saluto”.
“Un’ultima cosa, prima che tu vada. Hai avuto notizie di Char Aznable? Insomma, di tuo fratello? La guerra mi ha impedito d’occuparmi della sua situazione, ma non riesco a credere che sia morto, magari ci osserva di nascosto, pronto a ritornare in azione”.
“Non si preoccupi, capitano. Ho la sensazione che mio fratello sia vivo, da qualche parte. E, mi creda, sarebbe stato meglio se fosse morto. In molti malediranno la sua sopravvivenza. Personalmente non voglio più saperne di lui e della sua vita, ho smesso di versare lacrime per quell'uomo”.
Detto ciò uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé e lasciando Bright enormemente perplesso. Cosa aveva spinto una donna, che adorava il proprio fratello, ad augurarne la morte? Era una domanda che sarebbe rimasta senza risposta.
FINE
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