Ragazzi io capisco che i miei post possano essere prolissi, vi giuro che a volte cerco perfino di semplificare le cose a rischio di inesattezze, però bisognerebbe leggermi bene per contestarmi bene!
Noto una certa incongruenza nelle tue affermazioni.
Guarda che l'ho detto che alcuni effetti contraddicono gli assunti (e altre contraddizioni, perfettamente provate dalla fisica teoricamente e praticamente, te ne aggiungo sotto):
Insomma la Birningham esplodendo farebbe più danni se fosse priva d'aria che non piena d'aria per come é, contrariamente a quanto tutto quello detto finora potrebbe fare pensare.
Vedi?
L'incongruenza non era tra quello che si vede e quello che dici, ma tra quello che affermi e quello che dice la fisica avviene in quelle situazioni.
Una implosione si ha quando si crea una depressione.
Ma si può creare una depressione all'interno di una assenza di atmosfera, visto che stiamo parlando di esplosioni (non dimentichiamo, nucleari) che avvengono nello spazio.?
La fisica mi dice di no, [...} Ma se questa pressione manca, anche se il veicolo colpito fosse pieno d'aria, non essendocene alcuna al di fuori del veicolo, non potrebbe innescarsi l'evento depressivo.
Quello che potrebbe avvenire, paradossalmente, sarebbe un' IMPLOSIONE, poiché l'esplosione brucerebbe istantaneamente l'aria EVENTUALMENTE contenuta
Sai, quell'EVENTUALMENTE scritto in grande non era venuto così a caso.
Però, la fisica invece dice proprio di SI, per il fenomeno, ben noto ai pompieri, chiamato "Backdraft". Cosa succede se riscaldi un gas? Esso si espande, innalzando la pressione del recipiente. Ma cosa succede se TUTTO o parte del gas presente in un recipiente stagno fosse consumato (= trasformato) istantaneamente? Creerebbe una depressione. Per questo, quando scoppia AD ESEMPIO (per favore nota le maiuscole) un incendio in una stanza chiusa, se apri la porta immediatamente dopo che l'incendio sembra aver consumato tutto l'ossigeno in quella stanza (e quindi la stanza é leggermente sotto pressione), quello che otterrai é che l'aria fresca "entra"(perché la pressione esterna é maggiore) ma le fiammate ESCONO, in barba al controflusso dettato da detta pressione (si chiama backdraft proprio perché va al contrario di come sarebbe sensato supporre).
LA tua ricostruzione del backdraft non è perfettamente correta.
Il backdraft si sviluppa proprio perchè all'esterno di una stanza c'è una atmosfera con una pressione.
Se non ci fosse aria (e nello spazio, strano a dirsi, non ce n'è), non sarebbe possibile che la depressione esistente nella stanza attiri dell'aria che, surriscaldandosi (quasi) istantaneamente si espande (superando, grazie all'energia cinetica, la pressione contraria che proviene dall'esterno della stanza e dovuta semplicemente alla pressione atmosferica) velocemente con violenza investendo tutto quello che si trova sul suo percorso.
Se applichi il caso in una situazione contraria, cioé l'ambiente esterno ha pressione MINORE di quello interno, ma parte dei gas disciolti nell'ambiente interno vengono ISTANTANEAMENTE (ricorda le maiuscole, sono fondamentali in questo passaggio) convertiti in altra energia, nel caso dell'esplosione detta trasformazione creerà una depressione che FRENERÀ la proiezione verso l'esterno di energia cinetica e destriti. L'energia cinetica perché essa brucerà per prima il comburente, collassando inizialmente e poi tornando ad espandersi. Le schegge perché all'energia cinetica e al moto innescato dalla cosiddetta "decompressione esplosiva" (quella che ti risucchia fuori dalla cabina pressurizzata di un aereo se si rompe un oblò) andrà sottratta la decompressione iniziale prodotta dalla combustione istantanea dell'ossigeno.
Innanzitutto, l'ambiente esterno non ha pressione minore, NON ha proprio pressione, fattore questo da non sottovalutare nell'economia de discorso.
Poscia, le uniche forme d'energia coinvolte in questo caso sono di natura termica e di natura cinetica, altre non ve ne sono.
A causa dell'ossigeno (comburente) presente nella nave, il combustibile investito dall'energia termica esploderà, convertendo tutta la sua energia potenziale in energia cinetica (al netto delle perdite dovute al processo chimico di combustione), energia cinetica che si andrà a sommare vettorialmente a quella fornita al sistema dall'esplosione della testata nucleare, disperdendo ancor più (e con più forza) gli eventuali residui gassosi sopravvissuti all'esplosioni e, quindi, rendendo ancor meno rilevante l'eventuale spinta contraria causata da un effetto depressivo dei gas (ammesso e non concesso che tale effetto depressivo possa almeno iniziare a svilupparsi, viste le tremende energie che dovrebbero andare a contrastare).
Vero è che in un'esplosione atmosferica di una bomba nucleare all'iniziale onda d'urto segue una onda di ritorno (anche se di intensità inferiore) ma ciò è, appunto, dovuto al fatto che sulla Terra esiste una atmosfera di svariati bazzilioni di miliardi di litri d'aria in grado di sviluppare un "effetto implosivo".
Inoltre, ammesso che una parte dei gas contenuti all'interno riescano a non essere combusti dall'esplosione, la loro pressione sarebbe assolutamente insufficente a compensare con un effetto depressivo l'energia cinetica acquisita dalle (eventuali) particelle sopravvisute dall'esplosione.
E l'aria contenuta all'interno del veicolo non è sufficente a scatenare questo evento dato che l'energia cinetica dell'esplosione spargerebbe le (eventuali) particelle d'aria inizialmente ad una distanza tale da rendere nulla la pressione dell'eventuale aria superstite.
Mi spiace deluderti, ma é molto più facile che l'aria bruci istantaneamente (specie in un'esplosione nucleare) che non venga frazionata in filetti fluidi separati. Anzi, l'aria che dici tu farebbe casomai da "miccia"per tutto il resto...
E questo contrasta ancor più con la tua teoria: se v'è meno atmosfera a contreastare l'effetto dispersivo dovuto all'energia cinetica ceduta al sistema dall'esplosione, come si può sviluppare un effetto implosivo abbastanza elevato da contrastare un'esplosione nucleare?
Altro discorso è se l'esplosione fosse circoscritta ad una zona della nave (in quel caso si che avremmo un effetto depressivo, visto che l'aria fuoriuscirebbe dalla nave (zona ad alta pressione) verso l'esterno della anve (zona a bassa pressione) attraverso lo squarcio, anche se un simile evento depressivo dubito possa portare alla distruzione di una nave da guerra (altro discorso gli effetti che avrebbe sull'equipaggio una decomprssione esplosiva)). Ma non è questo il caso, visto che si parla di esplosioni nucleari nel vuoto cosmico.
Negativo, qui si parla di un COLPO DIRETTO. E nel filmato si vede chiaramente che il razzo nucleare é agganciato alla PLANCIA della Birningham, NON al cosiddetto "cerchio di probabilità" che si usa per lanciare VICINO ad un bersaglio e abbatterlo per onda d'urto.
Qui, francamente, mi son perso cosa e come vorresti confutare nel mio discorso.
Ti sbagli anche su questo punto: l'energia cinetica potenziale iniziale di una scheggia dovuta all'esplosione sarebbe la medesima sia in atmosfera che nel vuoto, non dipendendo dalla presenza dell'atmosfera ma solamente dalla potenza del materiale esplosivo.
Infatti, trova dove avrei parlato di energia cinetica POTENZIALE. Io ho parlato di energia cinetica SVILUPPATA dall'esplosione del bersaglio (altrimenti non avrebbe senso parlare subito di detriti), quindi soggetta e al netto delle varie "perdite" e che, a dispetto della somiglianza del nome, é come sicuramente sai UNA COSA MOOOOOLTO DIVERSA!
Guarda che l'energia cinetica sviluppata da una scheggia subito dopo l'esplosione coincide (al netto delle varie perdite per attriti vari e per la conversione materia/energia dell'esplosione) colla energia cinetica potenziale iniziale sviluppata dall'esplosione.
Inoltre, proprio per la mancanza di atmosfera, un oggetto nello spazio tende a mantenere per più tempo la propria velocità, la priopria traiettoria e la propria accellerazione iniziale, proprio perchè, mancando l'atmosfera, non ha un fluido che ne ostacola la traiettoria e la velocità (rammenta che quanto più un oggetto è piccolo (e le schegge son piccole per definizione, altrimenti non si parlerebbe più di schegge) e tanto più l'atmosfera, per lui diventa relativamente densa e, quindi, maggiormente ostativa al mantenimento di velocità, traiettoria ed energia cinetica).
Certo, nello spazio manca l'effetto "onda d'urto" che un'esplosione avrebbe se avvenisse in atmosfera.
Ma l'effetto shrapnel non ne avrebbe nessuna conseguenza, anzi, forse ne sarebbe maggiormente avvantaggiato.
Però nell'atmosfera non avvinene l'effetto "freno a mano" causato dall'istantanea trasformazione dell'atmosfera all'interno del corpo (in questo caso un'astronave) mentre fuori atmosfera non ce n'é. A meno che non parliamo di un aereo pressurizzato... ma nel caso ti garantisco che se c'é una vampata abordo la prima cosa che si fa é depressurizzarlo per evitarne l'IMPLOSIONE...
Insomma é vero che nello spazio non ci sono attriti a rallentare i detriti, ma é anche vero che nel caso in esame detti detriti partirebbero da un volume che PRIMA é parzialmente collassato, e poi ha iniziato a ri-espandersi. Va anche aggiunto che alla massa di questi detriti, che é costante, andrebbe applicato un'accelerazione diversa da quella che si applica sulla Terra, dipendente cioé dalla sola energia cinetica residua dopo il collasso iniziale dei gas contenuti nella nave, che non so fino a che punto potrebbero danneggiare altre navi da guerra verosimilmente costruite per resistere a proiettili magari meno veloci ma sicuramente realizzati col proposito di penetrare corazze, caratteristica che le schegge non necessariamente hanno (soprattutto considerando che probabilmente non volerebbero dirette, come avviene frequentemente nell'atmosfera, ma ruotando a causa di tutti i microcampi gravitazionali generati dagli oggetti intorno, con la possibilità di colpire "di piatto"e non "di punta")
Ma l'effetto "freno a mano" esiste in quanto esiste una cappa atmosferica in grado di sviluppare una forza sufficentemente elevata da contrastare l'effetto dispersivo sui detriti di un'esplosione.
Senza atmosfera, questo effetto non esiste.
Inoltre, il volume iniziale dell'esplosione non collassa su se stesso senza l'intervento di forze esterne ad esso e che vengono sviluppate (e neanche immediatamente, ma solo dopo che l'energia cinetica dei detriti è stata annullata dall'effetto contrari dell'implosione) dal fluido nel quale avviene l'esplosione: in assenza di tale fluido, le forze contrarie all'espansione sono pressovchè nulle e assolutamente trascurabili nel determinare gli effetti di diffusione delle schegge nel vuoto cosmico.
Altrimenti, se la tua teoria fosse esatta, le shrapnel in atmosfera sarebbero assolutamente inefficaci: visto che pochi litri di gas bastano a rallentare le schegge ed i detriti lanciati da un'esplosione nucleare, i miliardi di litri d'aria che sovrastano una shrapnel impedirebbero ai detriti di allontanarsi più di qualche decimo di millimetro dal punto di detonazione della bomba..
I campi gravitazionali generati tra e dagli oggetti in questione, viste proprio massa, dimensioni ed energie cinetiche coinvolte, sono assolutamente risibili ed insignificanti.
Inoltre, il fatto di colpire di piatto o di punta, viste le velocita relative degli oggetti in esame, sarebbe insignificante: per fare danni è condizione sufficente che l'energia (cinetica, in questo caso) sia sufficente a penetrare la corazza esterna dell'oggetto colpito.
P.S.: gli aerei pressurizzati hanno una pressione interna che è maggiore di quella esterna (si chiamano pressurizzati proprio per quel motivo): quando c'è un'esplosione si cerca di depressurizzare l'interno per evitare che quello che c'è all'interno, se non saldamente legato al veicolo stesso, voli all'esterno del veicolo. Oltre che per cercare di ridurre gli effetti di shock termico e di rapida sottrazione dell'ossigeno che potrebbero risultare fatali alle persone presenti all'interno del veicolo medesimo.
Tra l'altro, per far implodere un corpo, la sua pressione interna deve essere necessariamente inferiore a quella esterna: nel caso dell'aereo, se si vuole evitare l'implosione, perchè DEPRESSURIZZARE (ovvero diminuire ancor di più la pressione interna) quando la logica e la fisica indicano che la presione interna la si dovrebbe, invece, aumentare?
Per quanto riguarda, poi, le esplosioni nucleari nello spazio, secondo me fai un paio di considderazioni errate, visto che:
- nello spazio, non essendoci atmosfera, l'area "palla di fuoco" sarebbe più vasta di quella presente sulla terra.
- la medesima palla di fuoco avrebbe forma perfettamente sferica* e non sarebbe direzionata verso l'alto come sulla Terra, visto che non vi sarebbe l'onda d'urto contro il terreno che, rimbalzando, la spinge verso l'alto facendole assumere la classica forma a fungo
- non essendoci niente contro cui fermarsi, la palla di fuoco continuerebbe in linea retta, andando a colpire tutto quello che si trova lungo la sua traiettoria, moltiplicando gli effetti distruttivi.
Per favore, mi cerchi dove avrei scritto che la fireball conseguente sarebbe uguale o più piccola che nell'atmosfera? Io ho scritto che la trasmissioni di calore sarebbe ridotta, perché a) il vuoto é più freddo dell'atmosfera e b) non c'é un mezzo per trasmettere detto calore che non sia l'esposizione diretta e il contatto diretto con detta fireball, ma é ovvio che se sei DENTRO la vampata, ti fai male! Né ho mai parlato di dimensioni!
In più mi chiedo che novità sarebbe la forma sferica dell'esplosione, visto che già l'avevo scritto io:
Citato da: Bright - Agosto 31, 2011, 18:46:43
creando quindi una depressione all'interno di sé stessa e una vampata sferica
Vabbè, qui mi son fatto prendere la mano e mi son lasciato andare a considerazioni mie, un pò slegate dal discorso quotato..
Sorry.
*in realtà, la forma perfettamente sferica si avrebbe in caso di esplosione nucleare stazionaria; nel nostro caso, la forma della palla di fuoco sarebbe leggermente oblunga, dato il movimento della testata sparata da Gato.
Negativo anche questo. Qui si parla di colpo diretto, quindi la velocità al momento dell'esplosione é 0. L'esplosione irradia in tutte le direzioni con la stessa intensità.
Colpo diretto quanto vuoi, ma al momento della detonazione esso possiede velocità, quindi energia cinetica.
Energia cinetica che non può essere annullata istantaneamente e che, in assenza di un fluido che la rallenti, viene ceduta all'esplosione, facendola spostare lungo la traiettoria che aveva al momento dell'esplosione.
Può non avere la medesima velocita che aveva il proietto al momento dell'esplosione, ma ne avrà comuqneu a sufficenza per farla procedere e spostare dal punto d'impatto.
In atmosfera i gas non si spostano dal punto d'impatto proprio a causa della presenza di un fluido (l'aria, appunto) che, data la microscopica dimensione delle particelle dei residui dei gas combusti, rappresenta per questi ultimi un ostacolo quasi solido, che ne interdicee la propagazione una volta che l'energia cinetica ceduta a questi residui dall'esplosione, sufficente a formare una "sfera infuocata" localizzata nei pressi del punto di detonazione dell'esplosivo, è stata annullata dalla resistenza offerta dall'aria.
L'unico modo per avere un'esplosione stazionaria nello spazio sarebbe quello di far detonare un'ordigno nucleare da fermo.