La conferenza lucchese della Dinyt potrebbe portare una interessante novita...
Dynit a Lucca comics: Eureka Seven, Inuyasha Final Act, Saiyuki
http://www.mangaforever.net/index.php?ind=news&op=news_show_single&ide=4072La giornata di oggi ha visto Dynit protagonista di diversi incontri con il pubblico, a cominciare dalla proiezione a sorpresa delle 13:15 seguita dalle conferenze di Carlo Cavazzoni e Carlo Freccero di Rai 4.
La serie misteriosa si è rivelata essere Inuyasha Kanketsu-hen (The Final Act), la cui trasmissione è partita lo scorso Ottobre in Giappone; la serie porta in animazione la parte finale del manga a partire dal volume 36, ed è realizzata dallo stesso staff della precedente.
In collaborazione con Rai 4 è stato annunciato Eureka Seven: il robotico dei Bones in 50 episodi verrà trasmesso sul digitale terrestre e poi pubblicato in dvd da Dynit.
Rai 4 proporrà anche film di animazione: si parte con le due pellicole di Ghost in The Shell di Mamoru Oshii e con Evangelion 1.0 di Hideaki Anno.
Dynit pubblicherà una nuova edizione rimasterizzata di Escaflowne e di Cowboy Bebop con audio 5.1, e presenterà Evangelion 2.0, proiettato già in fiera sottotitolato.
Conan Il Ragazzo del Futuro e Full Metal Panic The Second Raid usciranno in box.
A domande dirette del pubblico si sono detti interessati a Le Ali di Honneamise, lungometraggio Gainax già pubblicato in Italia da Manga Video/Polygram ai tempi delle vhs; mentre non hanno potuto dire nulla su eventuali interessamenti per Gundam Char's Counterattack e per i film di Gurren Lagann.
Per quanto riguarda la sezione manga, è stata ufficializzata la sospensione di Futari Etchi e di Yotsuba; Saiyuki, invece, proseguirà con le serie Gaiden, Reload e Hell.
Si ringrazia Genzo per il report.
Per quanto riguarda Eureka Seven:
Eureka Seven (episodi 1-50 serie completa): dopo aver dominato la stagione 2004-2005 con Fullmetal Alchemist, serie riuscita a sgominare ogni concorrenza per successo di pubblico e, incredibilmente, per apprezzamento della critica; lo Studio Bones torna alle origini della propria fama realizzando una versione evoluta e corretta di cartone fantascientifico robotico chiaramente ispirato e in linea con il loro primo prodotto di grande riscontro, Rahxephon: non a caso alla regia troviamo Tomoki Kyoda, gia' nello staff di Rahephon la serie, e regista del seguente film. In termini di successo Eureka Seven non ha eguagliato le avventure dei fratelli alchimisti, sopratutto a causa dell'ambientazione e delle tematiche ''mecha'' che da sempre tengono lontane grosse fette di pubblico; parlando invece di qualita' Eureka Seven (premiata come migliore serie ai passati Tokyo Awards) e' un nuovo e ulteriore gradino nell'elenco delle migliori serie d'animazioni di sempre lasciando per strada un mucchio di fan disperati dalla sua conclusione e innamorati della sua lunga storia. Dicevo delle somiglianze con Rahxephon: cartone robotico in senso lato essendo composto da uno scarso numero di combattimenti, intensa trama amorosa, misteri cosmogonici e finale apocalittico; in sintesi chiaramente un figlio di Evangelion ma interpretato con ancora piu' personalita' e carattere di quanto gia' i Bones non avessero ottenuto con il cosiddetto remake del Raideen. Si parte con semplicita': un pianeta alieno, un giovane ragazzino (Renton) annoiato dalla monotonia della sua vita di tutti i giorni finisce coinvolto in uno scontro tra un gruppo di x-gamers hip-hop anarchici e ribelli (Gekko-State) e le forze militari governative, incontra una misteriosa ragazza (Eureka) con scarsa capacita' emotiva che (solo per i primissimi episodi) rassomiglia al classico stereotipo alla Rei iniziando cosi' la propria avventura e dando il via al possibile ultimo capitolo nella lotta per la sopravvivenza umana. Al suo esordio Eureka Seven assomigliava a tante altre cose con la semplice aggiunta e mediazione stilistica gia' vista in Samurai Champloo: l'elemento culturale moderno hip-hop fatto di surf, abiti e acconciature cool, una rivista tematica autoprodotta che diffonda l'esempio di vita alla stregua di tante e similari fenomeni ''americani'' realmente esistenti ai giorni nostri (nel cartone caricati di significati nella realta' impossibili) come i tanti World Tour di Tony Hawk e compagnia. E' noto che il budget impegnato in una serie possa essere valutato dal numero di opening/ending differenti utilizzati al suo interno: dal coinvolgimento di realta' musicali pre-esistenti e dalla cura messa nel lanciare trend trasversali alla semplice trasmissione televisiva; per questa serie il budget e' stato inizialmente molto alto: lungi dal definirlo scarso, la risposta comunque non adeguata del pubblico e' poi pesata sulla realizzazione tecnica andando a colpire l'animazione all'incirca a meta' serie (dall'episodio 29 per essere precisi, proseguendo su binari qualitativi inferiori fino al giro finale) abbassandone lo standard. Come dicevo a inizio serie Eureka Seven sembrava la solita roba: a mantenere e coinvolgere lo spettatore in questa parte narrativamente debole venne in soccorso il notevole apporto tecnico composto da fluidita', ottima colorazione, elaborato character e mecha design; quello che manca in contenuti durante la prima decina d'episodi viene egregiamente compensato dallo squisito apparato tecnico, visivo e sonoro. La serie e' fitta di misteri, ma a differenza di molte serie robotiche recenti i misteri di Eureka Seven sono validi, coerenti, interessanti, logicamente sviluppati, perfettamente spiegati, funzionali e interamente strutturati nella trama: nessuna informazione e' sprecata, nessun mistero rimane insoluto e niente viene buttato nel mezzo solo per fare scene e arroganza contenutiva. Renton e' un ragazzo semplice e normale, ma la sua famiglia ha avuto legami con il governo e con una tragedia (stile Impact) avvenuta anni prima, e con lo sviluppo di molte delle piu' moderne tecnologie e conoscenze legate alle creature ''aliene'' che abitano il pianeta; il Gekko-State nasconde finalita' secondarie, o meglio: le finalita' primarie del Gekko-State sono nascoste dalla patinatura giocosa e di tendenza; Eureka ovviamente convoglia in se' la maggioranza dei segreti fondamentali della serie. In progetti come questo capita abbastanza di frequente che i personaggi migliori siano quelli secondari: Eureka Seven possiede una mole impressionante di personaggi secondari tutti ottimamente caratterizzati, notevoli per profondita' e superbi nell'inserimento e nell'interpretazione di ruoli di reale portanza nelle vicende. Nessun personaggio viene dimenticato nella rete degli accadimenti, e nessuno fa mucchio. Il fatto piu' straordinario di Eureka Seven restano i suoi due protagonisti, Eureka e Renton: lo spessore psicologico e' formidabile, il processo di crescita stupendo, la dinamica amorosa sublime e fuori di dubbio una delle migliori, se non la migliore, storia d'amore vistasi in animazione giapponese. E visto che parliamo di ''il migliore di sempre'' vorrei aggiungere che il rapporto tra personaggi principali - storia principale, e personaggi secondari - storie secondarie non sia quello tipico dove queste ultime abbiano realmente la sola funzione di riempitivi per dare un senso a tanti episodi di mezzo; tutte le storie laterali sono parte della vicenda centrale, tutti i personaggi secondari svolgono ruoli nella vicenda centrale dando un fine alla propria esistenza non solo come oggetto di specifici gruppi di episodi ma anche nel complesso della serie tutta e in relazione alla trama protagonista. In questo senso sono certo di non aver mai detto prima, anzi mi sono sempre lamentato dell'opposto quindi qui si tratta di un dato davvero fenomenale ed esaltante: Eureka Seven e' la prima serie d'animazione che io abbia mai visto dove la sceneggiatura riempie e coordina perfettamente i suoi cinquanta episodi senza lasciare amarezza per episodi sprecati e lenti o per improvvidi e improvvisi finali; ogni episodio e tutta la serie sono inquadrate e cadenzate alla perfezione: il finale avviene nei tempi e nei modi giusti, il prologo pure, e nessuna delle parti mediane risulta sopprimibile o una perdita di tempo. Visto che potrebbe senza troppe difficolta' arrivare anche in Italia non rivelero' nessuno dei misteri che circondano personaggi, alieni e pianeta. La storia d'amore tra Eureka e Renton e': commovente, realistica senza le solite menate da sfigato giapponese, conforme all'eta dei protagonisti, un capolavoro. La sceneggiatura della serie e' talmente buona che persino i tre bambini, personaggi immancabili nelle serie robotiche, risultano sensati e, nonostante inevitabili patetismi, affezionabili. Senza scendere in ulteriori particolari rimarco la lussuriosa bonta' dei dialoghi, della storia, e della caratterizzazione dei personaggi. Prima di concludere passiamo all'aspetto robotico: i mecha nell'anime sono veicoli da combattimento spersonalizzati e prodotti piu' o meno in serie, a questi si aggiunge il Nirvash (e alcuni modelli successivi), prototipo tecnologico dotato di alcune componenti vitalistiche e senzienti (non scendo in dettaglio per non spoilerare) pilotato da Eureka e Renton insieme. Il design e' molto gradevole e moderno: niente di troppo aggressivo ma preciso nei dettagli e nei funzionamenti; alcuni sono trasformabili, alcuni volano grazie a tavole da surf (sfruttando la particolare fisica del pianeta alieno); la preparazione della serie e' stata particolareggiata e pensata anche nelle specifiche scientifiche interne all'universo di Eureka Seven, ed e' opera di un maestro del settore Shoji Kazamori, la cui lista di lavori si perde su pagine e pagine: a partire dall'appena celebre Macross, arrivando a Ghost in the Shell (primo film), Blue Submarine 6, i film di Patlabor, Escaflowne, Aquarion, fino ai videogiochi Tech Romancer e Armored Core. Due pensieri finali: la serie, nei titoli degli episodi e nei nomi dei personaggi ma anche in particolari nel corso delle scene, contiene un marasma di riferimenti per lo piu' musicali ma anche riguardanti altri argomenti (nella pagina della wikipedia linkata al titolo ce n'e' una vasta rosa d'esempio); fremo d'entusiasmo al pensiero di quando, sicuramente, vedro' Eureka Seven in un SRW. Nirvash: due piloti (se non addirittura cinque), trasformabile, tre forme evolutive nel corso della storia, un'elaborabile modalita' da morale alto, un chiarissimo map attacco, caratteristiche tipo Dunbine; vari mezzi secondari di serie o personalizzati, sia buoni che cattivi, alcuni mezzi secondari d'alto profilo, sia buoni che cattivi; almeno una, se non due, basi mobili gia' pronte; la possibilita' di tre distinte forze in campo (Gekko, Esercito, Alieni).
http://taisen.splinder.com/#Per qunto riguarda il film:
Eureka Seven - Pocket Full of Rainbows: l'atteso lungometraggio tratto da una delle migliori serie tv nipponiche degli ultimi anni, non il classico recap e neppure una versione director's cut, una vera e propria storia alternativa con gli stessi personaggi, con gli stessi nomi, ma con caratterizzazioni, background e vicende totalmente diverse. Nel corso degli anni ne abbiamo viste diverse di operazioni del genere, recentemente c'e' il rebuild di Evangelion a tenere banco, ma una riscrittura così tanto altra rispetto all'originale non credo mi sia capitata. Ho letto in giro quanto la storia del film sia più drammatica rispetto a quella della serie, non sono d'accordo: la storia originale era ugualmente drammatica, semplicemente c'era lo spazio per allietare gli spettatori con momenti più leggeri, il film invece è costretto ad affrontare una tragedia dopo l'altra e, in certi casi, può permettersi di indulgere con un pò più di sangue e violenza visiva rispetto al prodotto televisivo finendo per sembrare maggiormente feroce e impietoso. Lo staff del film è diverso rispetto a quello della serie, partecipazioni e incroci naturalmente ma in definitiva le figure chiave non sono le stesse: un buon modo per contribuire e garantire il taglio nuovo sulla storia nota. Il risultato è tecnicamente squisito ma in definitiva inferiore. E' un bel film ma scade in troppo fanservice: la bellezza dell'originale Eureka Seven risultata nella sua originalità e nei nuovi modi di sfruttare alcuni archetipi dell'animazione robotica, Eureka era una nuova Rei dotata di grande spessore e crescita episodio dopo episodio. Qui i problemi si vedono fin dal principio con l'introduzione del nuovo Nirvash trasformato in un pokemon pacioccoso, sarebbe tuttavia il meno: il vero difetto è lo svolgimento della centrale storia d'amore tra i due protagonisti adolescenti, la sceneggiatura originale affrontava il tema erotico con grande garbo e serietà, inserendo tutta la canonica trafila di presa di coscenza dei sentimenti, innamoramento, corteggiamento e compiendo la relazione andando aldilà dei normali stereotipi giapponesi. Una delle migliori storie d'amore giovanili mai vistesi in un anime. Nel film è tutto molto più affrettato e impersonale, forzato, la presunzione degli autori è di dare per scontate le informazioni date agli spettatori dai ricordi della serie e al contempo costringerli a rielaborarle nel nuovo contesto: non funziona. Così tutto: ogni personaggio ed evento vive questa doppiezza fallimentare, da un lato condivide e richiede la conoscenza della serie per essere compreso, poi spazza via tutto ottenendo dalle stesse premesse risultati troppo distanti e parziali. Insisto e ripeto: è un bel film; non dovrebbe però fregiarsi del titolo di Eureka Seven perché non ha niente a che vedere con Eureka Seven, pur richiamando la serie. L'errore è questa ambivalenza, indecisione se abbandonare completamente il già visto oppure servirsene in parte, il prodotto finale soffre, stirato e strappato in ogni direzione. Solamente nella memoria del fan, lo spettatore occasionale troverà un bel film dalla trama troppo complicata.
http://taisen.splinder.com/archive/2009-08