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Autore Topic: Inside Rai 4:gli anime,notizie,interviste  (Letto 86051 volte)
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« Risposta #45 il: 21 Maggio 2010, 08:55:57 »

Eureka seven non è malaccio in se... il problema reale è la romance tra Renton ed Eureka quando prende piede è da diabete fulminante XD
Scherzi a parte questa serie pur non essendo eccezionale ha ottimi punti, il tutto sta nel sopportare l'inizio un pò moscio e alcuni inevitabili elementi cliche.

gli darò un'occhio... quando capisco la programmazione di Rai4...


Ps - hai un avatar fighissimo!  prostrato
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« Risposta #46 il: 21 Maggio 2010, 10:15:10 »


 Ma come si fà a resistere..Io che volevo cambiarlo!!

 brindisi

 Riprendendo

 • Si parla dell'immaginario odierno e del futuro, ma molte volte il futuro è difficile da vedere, è sempre un po' aleatorio...

No beh, il futuro è dato dalle offerte che stanno emergendo...se pensi al film del giovedì, il filone iniziato da aprile dei film tratti da videogiochi o dai fumetti, dimostrano come questa rete lavori su dei generi che in Rai sono marginali...tanto è vero che il catalogo di RaiCinema l'abbiamo saputo rivalutare molto, era un catalogo con dei prodotti che per le generaliste sono un po' di nicchia, non sono per una tv che deve massimizzare gli ascolti. Noi abbiamo saputo utilizzarlo al meglio dandogli un valore forte. Non abbiamo l'angoscia di massimizzare gli ascolti e quindi possiamo lavorare sui pubblici profilati, su pubblici particolari permettendoci di aggiornare l'offerta Rai, centrata su un pubblico indifferenziato.


• Il problema dei pubblici è sempre presente: il futuro di Rai 4 sarà semanticamente unico, un grande racconto meta-testuale e focalizzato, o Rai 4 perseguirà più pubblici con un modello dal semi-generalista al generalista?


Allora, ti spiego una cosa molto importante: solitamente il palinsesto viene visto come un dispositivo di programmazione, un dispositivo per collocarsi nello scenario competitivo. Credo che invece il palinsesto sia un dispositivo di racconto: si passa da un palinsesto dove la memoria storica, il budget ed il target da raggiungere contano moltissimo ad un palinsesto-racconto. Questa è una cosa diversissima, e mi rifaccio alla prima parte dell'intervista: il racconto si muove nell'immaginario odierno e su tre-quattro generi principali. Occorre inserire nel nostro palinsesto, in questo racconto dell'immaginario, anche una parte ancora non presente, quella del life-drama, di come la realtà quotidiana viene trasfigurata da questo racconto. Ecco come in questo senso l'introduzione di serie come Breaking Bad o la ripresa di Mad Man sarà molto importante. Però la cosa nuova che ho sperimentato con Rai 4 in modo molto forte è la prima volta del palinsesto come dispositivo di racconto, non solo come organizzazione della programmazione...questa è una novità assoluta, molto forte, ed è chiaro che dentro questo racconto però mancano ancora i life-drama e la comicità, che saranno da introdurre prossimamente. Con il palinsesto che diventa un racconto cambia tutto, e tu sai che nei corsi che ho fatto ho esplicitato che con l'arrivo delle reti a pagamento cambia il palinsesto, ma questa volta non è stata solamente un'osservazione teorica ma siamo passati alla pratica teorica, l'abbiamo verificato sul campo. Con Rai 4 per la prima volta ho attuato il palinsesto come racconto.

Parte del racconto comunque è anche la trasmissione di animazione giapponese su Rai 4...

Infatti...questo racconto ha tante declinazioni e l'animazione giapponese, soprattutto quella per un pubblico “adulto”, anche se queste definizioni biologiche oggi hanno poco senso...è chiaro però che l'animazione giapponese, i temi della serialità del “terzo impatto dell'animazione giapponese” sono in corrispondenza bi-univoca con i generi sci-fi americani eccetera...è un'altra scrittura, ma sono temi che ritroviamo anche nella serialità americana.

 Anche nella serialità americana..qui starebbe bene un intervento di chi la guarda...

Da notare nella scheda un lunghissimo intervento video...

 http://vimeo.com/11855289
 
« Ultima modifica: 25 Maggio 2010, 09:05:32 da Debris » Loggato

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« Risposta #47 il: 21 Maggio 2010, 13:35:15 »

Eureka seven non è malaccio in se... il problema reale è la romance tra Renton ed Eureka quando prende piede è da diabete fulminante XD
Mha...già adesso più che altro mi sembra la storia dell'innamorato non ricambiato o per lo meno ignorato...e non mi esalta particolarmente proprio per questo... confused
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« Risposta #48 il: 21 Maggio 2010, 14:52:00 »

La parte dell'amore non ricambiato copre un piccolo arc iniziale che è piacevole come rotolarsi sulla carta vetrata, la storia inizia a diventare un pò più interessante con l'introduzione del discorso sui coralian e in parte con l'entrata in scena della Gekko.
Questo anime ha una fanbase molto grande ma dal mio punto di vista è poco adatto ad un pubblico "gundamico" come il nostro, gran parte degli elementi di questa serie per noi o sono roba gia vista (l'amarezza del conflitto visto dagli occhi di un ragazzino, la morte in guerra ecc..) oppure sono elementi tratti da tipologie di anime aliene ai nostri gusti (romance scontata con fasi degne di un manga ambientato in una scuola superiore giapponese), al tutto si somma il fatto che Renton è uno dei ragazzini più insopportabili mai visti in un anime.
Gli elementi positivi nonostante tutto ci sono, purtroppo però questi sono sparsi in una serie troppo lunga (Eureka 7 secondo me poteva essere una serie decisamente più corta e guadagnarci enormemente in qualità), l'azione quando c'è però è decisamente su ottimi livelli e tutto sommato scoprire il mistero di quel pianeta (sarà la terra?) è decisamente interessante.

Tirando le somme Eureka Seven una visione la merita, fosse solo per il fatto che attualmente le serie lunghe con un briciolo di sci-fi latitano.
« Ultima modifica: 21 Maggio 2010, 15:13:46 da MrNoName » Loggato
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« Risposta #49 il: 21 Maggio 2010, 18:58:23 »



 E temo sempre più latiteranno. Personalmente dopo aver visto la divisione in due di una serie Gundam  ( una vera e propria rivoluzione se confermata) e di una serie come Code geass, non sò se torneremo mai agli standard di Eureka...

 C'è una forte spinta ad andare verso uno standard diverso, non solo in termini di merchandising..e  di organizzazione, le serie da 12 - 20 episodi  dominano.

 Anche sul piano della storia diventano più godibili obbligando a creare opere più immediatamente godibili..agili. .nello stesso tempo Eureka Seven mi sembra ci ponga davanti, proprio per questi suoi "difetti" e la sua lunghezza,ma pure l'interesse che suscita, al fatto che rimane la necessità di creare delle serie lunghe con temi di base forti.

  Eureka Seven come altre cose riesco a seguirla a spizzichi e bocconi...qualche puntata qui e là. Sembra organizzata, come oni serie lunga per campi tematici e questo è il suo problema, la visione accellerata a volte non rende giustizia..c'è un punto in questa nota di Pulisan, il rapporto fra serial TV e animazione che da sempre vorrei analizzare meglio..



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« Risposta #50 il: 24 Maggio 2010, 09:28:10 »


II) Parte dell'incontro fra Animeclick e lo Staff di Rai 4


In questa sezione l'inviato di Animeclick, Pulisan,  incontra, il direttore della Rete Carlo Freccero


• Pulisan per AnimeClick.it: Ecco, proprio questo è il punto focale, perché la trasmissione di Anime su Rai 4 è forse il primo passo concreto verso la diffusione di prodotti globali di derivazione extra-USA, un esempio sicuramente forte. Un esempio di xenofilia come questo, però, può funzionare nel contesto socio-culturale attuale, abbastanza difficile, del nostro paese?

 - Carlo Freccero: Questi prodotti sono consumati da certi tipi di pubblici, per cui chiaramente siccome ci rivolgiamo ad un pubblico competente e informato abbiamo solo avuto l'attenzione a offrire anche questo prodotto. Attenzione, a me dispiace che per motivi di censura questo prodotto possa essere collocato solo in seconda serata perché ormai ci sono molte reti e credo che queste reti non debbano sempre essere obbligate a offrire lo stesso prodotto solo in determinate ore. L'ideale sarebbe che questo prodotto potesse essere collocato al pomeriggio, in corrispondenza di quello che si fa solitamente per l'animazione, perché per ora è confinato in seconda serata per motivi censori, ma dovrebbe trovare una collocazione anche in day-time, sicuramente. Cioè... l'animazione giapponese non è da vedere come una cosa “esotica”, è da vedere come questi prodotti siano presenti anche nella serialità americana, ma con una scrittura diversa... lì sono scritti attraverso l'animazione, punto e basta. I temi sono gli stessi che potremmo trovare anche nella sci-fi americana.


• Un grande racconto che non può prescindere dal più grande racconto sociale presente oggigiorno, Internet, il non-luogo d'eccezione: un contesto mediale dove si annullano le derivazioni sociali e dove chiunque può contribuire attivamente. Una rete come Rai 4, “costruita sul futuro”, finora ha utilizzato la rete come contesto sub-culturale di riferimento per costruire la propria offerta, ha attinto ideologicamente dalla rete relegando però la propria presenza in essa ad una mera vetrina. C'è la voglia di muoversi verso l'interazione e la possibilità di farlo?

Carlo Freccero - Beh, d'altra parte bisogna sapere che noi in quanto Rai 4 siamo una tessera della grande architettura che è la Rai, non abbiamo l'indipendenza totale, non siamo totalmente autonomi. Ad esempio, tutto quanto il mondo di Internet dipende dalla Rai, non possiamo andare oltre il nostro compito. Per ora siamo all'inizio, ma è chiaro che ormai una rete deve sviluppare il suo fuori-campo nel web, questo è indubbio. Ma non solamente per motivi di interazione, ma per un problema anche di comunicazione, per una rete come Rai 4 è molto importante la comunicazione sul Web piuttosto che sulla carta stampata... Sulla carta stampata essendo i giornali dei media generalisti o semi-generalisti è molto più interessante per noi rivolgerci a Internet.

Rimaniamo sempre sul ruolo che gioca Internet: nel tracciare il ruolo che Internet potrebbe avere nel favorire l'interazione tra pubblico e televisione molte volte si parla della ricerca dell'Extended Experience, l'esperienza estesa dei contenuti, in questo caso televisivi, che vengono smembrati e fruiti in piattaforme differenti da quella di partenza, come YouTube. Ma in questo caso si parla comunque ancora di un pubblico passivo, che agisce sul contenuto solo in fase di fruizione e non in maniera attiva a livello decisionale. Cinque mesi fa abbiamo proposto noi l'esperimento sulle preferenze del pubblico verso un'ipotetica nuova serie di animazione e questo è forse un esempio di quello che potrebbe essere una “Extended Relevance” del pubblico, una rilevanza attiva, decisionale nella gestione delle reti televisive. L'unica differenza è che nel caso del nostro “sondaggione” l'esperimento è scaturito dal nostro sito, quindi non da un soggetto espressione del medium televisivo, ma espressione di quello stesso fandom di riferimento, in questo caso dell'animazione giapponese. Lei pensa che da parte delle nuove reti digitali, che guardano proprio questi pubblici, il pubblico multimediale e interattivo dei nativi digitali, ci sia la voglia di intraprendere degli esperimenti simili, anche a livello della costruzione dei singoli format o in Italia c'è ancora diffidenza verso l'utilizzo di Internet in questo modo?

Carlo Freccero - Il fandom ormai è una forma di fruizione attiva che queste reti devono assolutamente somatizzare, vampirizzare e farli propri, perchè fidelizzano il pubblico. Una cosa molto interessante: solitamente la fidelizzazione del pubblico in televisione passa attraverso schemi già noti o tramite la scrittura dei serial. Credo invece che adesso ci sia un'altra forma di fidelizzazione che è quella di inglobare la risposta del pubblico nella programmazione. La dimostrazione è che bisogna praticare dei generi che non hanno un grandissimo ascolto, ma che creano invece un fandom molto importante che fa sì che questa rete sia un punto di riferimento per questi pubblici. Quindi il fandom è una forma molto importante di fidelizzazione oggi, che sostituisce quella creata dalla ripetizione di schemi noti, e questa è un'altra differenza molto importante: come prima si è passato da un palinsesto dispositivo di programmazione nello scenario competitivo e che attraverso certe tecniche cerca di fidelizzare il pubblico ad un palinsesto-racconto che cerca attraverso l'immaginazione di creare il racconto di oggi. In questo modo si passa da una fidelizzazione fatta dalle solite tecniche di programmazione al fandom, che è la risposta che questo pubblico ha attraverso Internet che partecipa e condiziona. È chiaro che comunque c'è un rapporto dialettico tra la rete e questo pubblico dato dal fatto che la rete poi si muove con dei limiti dovuti al suo budget, alla disponibilità del prodotto eccetera, però si deve creare un rapporto d'interazione perché è fondamentale che questa rete possa contare sempre sul “rispetto” di questo pubblico. Una volta il rispetto era dato dalla critica televisiva dei quotidiani e dei settimanali, ormai, invece, questa autorevolezza è data dal giudizio severo e intransigente, molte volte anche patologico, di questo pubblico esigente che vuole decretare voti e che fa da guardiano della televisione.

Continua e finisce ( con il video) su Animeclick

 
http://www.animeclick.it/news/25170-anime-e-media-animeclickit-incontra-carlo-freccero-parte-2/

La prima parte ( incontro con lo staff)

 http://www.animeclick.it/news/25155-anime-e-media-animeclickit-incontra-carlo-freccero-parte-1

 Vi sarà una Terza Parte!
« Ultima modifica: 25 Maggio 2010, 09:04:26 da Debris » Loggato

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« Risposta #51 il: 27 Maggio 2010, 13:41:35 »



E nella Terza parte ecco  alcuni ANNUNCI!! grazie alle risposte che Massimiliano Morelli (responsabile, in qualità di consulente, della selezione e della programmazione del prodotto seriale di fiction e d’animazione della rete) ha potuto dare sulla programmazione futura di Rai 4...

• Pulisan per AnimeClick.it: Il film d'animazione è un altro grande malinteso della tv italiana che solitamente lo smembrava per farlo rientrare nel marasma pomeridiano in modo un po' maldestro; voi, invece, avete sdoganato il film in prima serata con lungometraggi d'eccezione. C'è la voglia di continuare questo percorso, ha dato i frutti sperati?

Carlo Freccero: Sì, però attenzione: anche qui bisogna starci attenti... Ogni esperimento deve avere successo, per cui occorre avere sempre delle “locomotive” che permettono che l'introduzione di una novità possa procurare successo. Altrimenti si rischia che il mercato possa bocciare come insuccesso ogni cosa che non ha una riuscita perfetta. Per cui per il film d'animazione occorre avere i mezzi per avere tre o quattro locomotive che possano poi essere associate ad altri elementi... Una cosa sicura e una cosa insicura, così si fa in televisione.

• Lead-in e lead-out, il traino tipico...


Esattamente, è così che si fa, altrimenti si rischia di andare incontro ad un esperimento fine a se stesso. Quando vuoi introdurre una novità la devi proteggere, perché la novità deve trasformarsi in una matrice. Se non diventa una matrice rischia di essere una forma di manierismo. Addirittura abbiamo associato alla trasmissione di Anime in seconda serata la trasmissione di film in prima serata per appoggiarli e proteggerli, non per avere l'appuntamento fine a se stesso. Il problema della sperimentazione è che non deve essere vista come estemporanea, ma deve germinare qualcosa di solido che possa quindi diventare non più sperimentazione, ma affermazione. Il problema è molto complesso: in televisione ogni cosa che si fa deve avere uno sguardo verso il futuro, si deve sapere dove si vuole andare. È chiaro che il film d'animazione sarà inevitabilmente una costante di prima serata, ma bisogna in qualche modo prepararlo, non solamente farlo per farlo.

Massimiliano Morelli: Possiamo comunque già anticipare che entro la fine dell'anno, non sappiamo ancora se in prima o in seconda serata, Rai 4 proporrà un nuovo ciclo di film d'animazione con diverse prime visioni e qualche replica. Tornando al discorso precedente, prodotti di animazione “per adulti” potabili per il pomeriggio di fatto esistono sul mercato, basta saperli e volerli cercare. Purtroppo poi entrano in gioco diverse logiche di armonizzazione del palinsesto, di coordinamento con le reti generaliste e i canali specializzati dell'offerta Rai e, soprattutto, di utilizzo del budget a nostra disposizione.


• Torniamo alla sempre illuminante scheda di presentazione di Rai 4: “La rete generalista produce eccedenze e materiali di scarto recuperabili”. La Rai ha anche degli “scarti” d'animazione in magazzino: c'è la volontà di recuperarli o preferite puntare su prodotti inediti?


Purtroppo l'animazione dipende dalle offerte che la Rai fa per il pubblico dei bambini, che è innumerevole, e infatti hanno due reti, Gulp e YoYo. Ci sono anche le fasce del mattino su Rai Due e Rai Tre, quindi è molto complessa la situazione... Noi dovremmo avvalerci di un prodotto nuovo, a meno che la tv generalista non abbandoni totalmente l'animazione in generale, allora in quel caso noi potremmo attingere al magazzino e aprire magari una fascia specifica al mattino, armonizzata però con le altre reti dell'offerta Rai: l'armonizzazione dell'offerta ci deve essere.    Per il momento il magazzino Rai è comunque programmato dalle reti generaliste, poi ci sono le reti specifiche. Il magazzino Rai per il momento, quindi, è destinato alle altre reti; nel caso esse non avessero più la volontà di programmare questi prodotti e si trovasse il modo di armonizzare l'offerta con le altre reti per bambini, potremmo anche noi aprire una fascia d'animazione più tradizionale, però anche in quel caso con una chiave specifica. Non si può programmare a caso. Spieghiamo: Sky, Mediaset Premium, hanno abituato il pubblico a trovare ad ogni ora della giornata un prodotto specifico... Io vado a qualunque ora su Fox e trovo un prodotto che mi ricorda che quella rete è Fox. Allo stesso modo Rai 4 usa le repliche per mantenere questa coerenza di racconto: a qualunque ora della giornata ci deve essere il prodotto specifico di Rai 4; la replica è vissuta come un mantenimento dello stesso racconto. Non si può, quindi, fare un palinsesto che ha dei prodotti “inodore” o “insapore” per rispettare i tempi sociali dello spettatore. So che al mattino non ci sono i ragazzi che vanno a scuola, non posso usare il palinsesto con l'idea del palinsesto generalista: devo sapere che a qualunque ora della giornata devo offrire un prodotto coerente con la rete. Anche il magazzino, quindi, deve essere impaginato e riletto con questa idea.

Massimiliano Morelli: Una piccola parentesi, giusto per sfatare il mito del 'magazzino inesauribile'... Ciascun prodotto ha ovviamente un suo “ciclo di vita”. Chi chiede animazione di magazzino o di library Rai pensa magari ai Digimon piuttosto che ad altre serie d'animazione trasmesse proprio da Carlo Freccero su RaiDue parecchi anni fa. Purtroppo, però, i diritti di quelle serie sono scaduti da tempo...


• Rimaniamo su di te Massimiliano: avete affermato che Eureka Seven sarà il vostro ultimo anime “mecha” per il momento. Essendo il mecha quasi sinonimo storico dell'animazione giapponese in Italia, pensate che sarebbe opportuno in un contesto come quello di Rai 4 avere uno slot d'animazione d'annata, recuperando quel pubblico nostalgico che si è un po' perso per strada, o non è una strada perseguibile?


Massimiliano Morelli: Mi riallaccio a quanto ha detto Carlo, nel senso che bisogna vedere innanzitutto qual è la collocazione ideale all'interno del palinsesto per aprire una fascia o uno slot di programmazione da dedicare all'animazione anni '80-primi anni '90... Sicuramente, qualora si creassero le condizioni adatte, si potrebbe pensare, ad esempio, ad un'ora di animazione “a striscia” dal lunedì al venerdì con il prodotto “cult” anni '80... È una possibilità e come tale non è da escludersi a priori. Abbiamo ancora tante idee e sorprese in serbo per voi...

• Come la serialità americana anche gli Anime agiscono su quella fetta di pubblico “residuo” di una precedente esplosione mediatica, la cosìddetta “coda lunga”. Se però finora si è soltanto attinto a queste code forse ora bisogna ripensare a questo approccio, fidelizzando il fandom e proponendogli un'offerta di qualità. Secondo lei è possibile in questo modo allargare il proprio pubblico anche ad altre fasce o la coda lunga è destinata ad essere un elemento chiuso in se stesso?


In questo lavoro editoriale, nel creare un racconto, occorre sempre procedere con il metodo che io ricavo dagli stilisti: prendere un elemento della coda lunga ed elevarlo, invece, a momento generalista. Ci sono, nella coda lunga, consumi e contenuti che sono molto particolari, ma bisogna avere la capacità di individuare quei consumi e quei contenuti tipici della coda e farli diventare momenti per tutti, estrapolarli. Come fanno gli stilisti, che prendono un elemento che trovano “nella strada” e lo fanno diventare un elemento di moda. Questo è un procedimento molto faticoso, che non è automatico... Tutta la nostra cultura di oggi è fatta da sincretismi. Pensate, ad esempio, a tutta la problematica maestro-alunno, tipica di tutta l'animazione giapponese, a come il cinema americano ha saputo prendere questo elemento e trasportarlo dentro il proprio prodotto. Anche la fiction americana, ad esempio, fa benissimo questo, prendendo elementi di racconto marginali, ma che poi diventano, invece, momenti mainstream. Nella coda lunga c'è qualcosa che può emergere e diventare processo di identificazione dei gusti. Quindi non basta fermarsi alla descrizione della coda lunga, ma occorre capire nei suoi elementi se c'è qualcosa che può diventare “luce”, per fare un riferimento all'ultimo episodio di Lost che ho visto. Posso trovare qualche elemento della coda lunga, qualcosa che sia un elemento che per ora giace marginalmente, ma che possa diventare centrico, “momento per tutti”? Questo è il processo, un processo che sa fare molto bene il mondo della moda e che si deve applicare anche in televisione.

• Allora, prima delle ultime due domande, chiediamo a Massimiliano Morelli se ci può fare un resoconto, qualche dato o qualche impressione sulla prima “tornata” di animazione giapponese su Rai 4.

Massimiliano Morelli: Personalmente mi ritengo soddisfatto dell'andamento del prodotto d'animazione...

• Molti ad esempio si chiedono se Eureka Seven ha mantenuto la fanbase di Gurren Lagann.

Massimiliano Morelli: Decisamente... Considera che il primo episodio di Eureka Seven è stato seguito da circa 82.000 spettatori netti, poi c'è stato un calo fisiologico dal secondo episodio e una costante risalita fino all'episodio di giovedì scorso [giovedì 6 maggio n.d.r.], che è stato seguito da circa 66.700 spettatori. Sono risultati abbastanza buoni, non troppo distanti dagli ascolti fatti registrare dal prodotto di fiction americana in seconda serata. A maggior ragione se si considera che parliamo di un prodotto confinato alla seconda serata del giovedì, una goccia in mezzo al mare della programmazione di Rai 4... Ascolti del genere, per chi è abituato all'audience delle reti generaliste, possono sembrare ben poca roba, ma in realtà non bisogna dimenticare che 50.000-60.000 ascoltatori netti sono un risultato che tanti canali satellitari e digitali stentano a raggiungere anche in prima serata. Siamo soddisfatti, il trend è in ascesa, quindi va tutto molto bene.

Carlo Freccero: E poi c'è l'effetto fandom... Il problema è che di fronte all'offerta odierna bisogna trovare da una parte quegli ascolti che servono al mantenimento economico della rete, ma anche trovare il modo per rendere visibile la rete. La visibilità degli ascolti... C'è un lavoro oggi molto più complesso di una volta. È come l'extension del reality, che ha fatto conoscere la rete ad un pubblico che non l'avrebbe mai cercata. L'extension del reality è la stessa cosa degli Anime, solamente per un pubblico opposto: si lanciano sonde per far sì che la rete sia conosciuta. È un lavoro difficilissimo, perché non deve essere comunque contaminato il racconto della rete. È un problema anche matematico: io da una parte uso un genere super-specialistico, come gli Anime, dall'altra parte metto invece un super-genere della tv generalista, il reality; entrambi hanno il compito di far sì che questa rete, che naviga nell'offerta enorme che c'è e non ha le capacità finanziarie di farsi conoscere, abbia visibilità. Reality-Anime, sono mondi opposti: il reality mi fa conoscere al grande pubblico, gli Anime invece ad un pubblico specialistico, super competente. Sono tutti sistemi per far conoscere la rete, mantenendo però una coerenza di racconto. È un lavoro immenso, difficile, ed è chiaro che se avessimo avuto la capacità, ad esempio, di scegliere un personaggio dentro l'Isola dei Famosi avremmo scelto un personaggio in qualche modo attinente a Rai 4, ma non abbiamo avuto questa possibilità.

• “Il medium è il messaggio”, citando McLuhan. Qual è quindi il messaggio di Rai 4 all'interno del medium televisione?

Innanzitutto una cosa molto semplice: “il medium è il messaggio” aveva senso quando i media erano differenti l'uno dall'altro, non erano integrati. Oggi tutti i media sono ibridati, l'uno con l'altro, perché con il digitale si influenzano tra di loro.

• Quindi non esiste solo un messaggio, ma una moltitudine di messaggi...


Bisogna trovare il messaggio che sia capace di ibridarsi tra tutti quanti i media.

• Rai 4, quindi, è integrata?

Finora Rai 4 ha fatto sicuramente una cosa: è riuscita a rimettere assieme, a ibridare la tv con dei pubblici che usano molto i media, sono multimediali. Non si riferisce solamente al pubblico terminale della tv generalista, terminale nel senso letterale del termine, che vede solo la generalista.

• È un investimento a lungo termine...

Il pubblico terminale che vede solo la tv generalista nel tempo è destinato a scomparire. E la pubblicità mi aiuterà in questo senso, perché non considererà più quel pubblico.

• Avrà però ancora ragione di esistere il generalista, ad esempio nella gestione dei grandi eventi...

La generalista trasforma tutto quanto in evento, e lo fa per difendersi e per rimanere al centro di questo sistema dominato dall'ibridazione di tutti i media. Crea tutto ed eventizza tutto, e lo fa grazie ad un suo genere fondamentale, l'informazione. Faccio un esempio molto pratico: eventizza attraverso la politica, attraverso “l'incidente”, crea degli eventi interni... La generalista riesce a porsi in questo modo al centro dell'attenzione.

• Il “media event”, quindi, forse è la sua unica ragione di esistere...

Ma siccome si rivolge a tutti è capace anche di creare falsi eventi!

• Però nella gestione del quotidiano, dove decade il pubblico della generalista che è un pubblico “distratto”, che utilizza la televisone come “sottofondo”, e dove invece c'è un pubblico attento che decide cosa scegliere è il tematico, oppure, nel futuro, Internet e lo streaming, a diventare preponderante. Decido di vedere quello che voglio, quando voglio, eliminando i tempi morti.

Leopoldo Santovincenzo: Però, se posso aggiungere una cosa, in questo c'è una ricaduta anche nell'immaginario, non esclusivamente nelle modalità di fruizione. La televisione generalista ha in qualche modo come referente un sistema chiuso, è chiusa in un perimetro che è quello domestico dove si muove il nucleo familiare. Gli immaginari a cui può attingere, quindi, sono necessariamente limitati dal perimetro in cui è rinchiuso. Un sistema aperto, invece, come Rai 4, rimanda come in un ipertesto di immaginari completamente diversi e insospettabili, che consente di far convivere in un palinsesto come quello di Rai 4 gli Anime giapponesi, che sono molto “di nicchia” nel senso buono del termine, e i film americani che sono prodotti un po' più “facili” e proposte come alcune di quelle che abbiamo fatto, anche alcuni film orientali e film d'animazione francesi molto moderni, film spagnoli e così via. Ad esempio, per restare al cinema d'azione, una modalità di rappresentazione del cinema d'azione contemporaneo è stata mutuata dalla new wave di Hong Kong: tutto questo si è tradotto in una sorta di virus, una intelligenza spettacolare che ha finito per essere travasata e attraversare un po' tutte le cinematografie... Il cinema d'azione americano contemporaneo non può prescindere da quella esperienza, i film francesi prodotti, ad esempio, da Luc Besson, come “Banlieue 13” o come “Il patto dei lupi”, che è uno dei grandi successi di Rai 4, in qualche modo sono attraversati dal virus del cinema di Hong Kong e dell'accostamento di generi apparentemente assolutamente incompatibili. Attraverso queste forme di sincretismo, parlando ad un pubblico che è in grado di accedere ad immaginari completamente diversi, distanti e totalmente antitetici, si crea poi quello che è un immaginario e una identità di canale com'è quella di Rai 4.

• Quindi possiamo tornare al discorso di prima: dove il generalista era molto “statiuniti-centrico”, il tematico diventa globale.
Ultimissima domanda: si parla sempre di “Freccero il situazionista”... Mette i Puffi alle 20 ed è situazionismo, mette gli Anime su Rai 4 ed è situazionismo. Allora: Rai 4 è davvero situazionista oppure è la generalista ad essere l'anacronismo della tv italiana?


A parte il fatto che tutto è cominciato perché ho fatto la prefazione ad un libro che mi ha formato, “La società dello spettacolo” di Guy Debord, è chiaro che bisogna creare sempre delle situazioni nuove. In questo senso sono ancora situazionista. Rai 4 è sicuramente situazionista, perché ha creato una situazione nuova.

Dètournement dei media?

Esatto.

Bene, ringraziamo Rai 4 per il tempo concessoci. AnimeClick.it e lo staff di Rai 4 vi salutano!

 Su Animeclick troverete il video della terza parte..

 http://www.animeclick.it/news/25199-anime-e-media-animeclickit-incontra-carlo-freccero-parte-3
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« Risposta #52 il: 31 Maggio 2010, 20:24:31 »







 Continuano le interviste di Animeclick
http://www.animeclick.it/news/25240-soul-eater-su-rai-4-animeclickit-intervista-marzia-dal-fabbro

all'interno di Rai 4....questa volta grazie ai buoni uffici di Massiniliano Moreli è stato possibile ottenere un'importante intervista con la direttrice del doppiaggio di Soul Eater, la brava Marzia Dal Fabbro, che preannuncia alcuni dei nomi dei doppiatori della serie





AnimeClick.it: Ciao Marzia, sono Cloud della redazione di AnimeClick.it. Come procede il doppiaggio di Soul Eater? Ci puoi anticipare qualcosa sulle voci dei protagonisti principali?

Marzia Dal Fabbro: Certo! Mi fa piacere poter dare qualche anteprima sulle voci. Soul sarà doppiato da Stefano Crescentini e Maka da Veronica Puccio, Death the Kid da Emiliano Coltorti, mentre per Black Star abbiamo deciso di seguire la linea giapponese facendolo doppiare a una voce femminile, la bravissima Monica Bertolotti. Shinigami avrà la voce di Oreste Baldini, mentre il Dott. Stein è interpretato da Christian Iansante.

AnimeClick.it: Tu ti sei occupata anche della direzione del doppiaggio e dell’adattamento dialoghi di un’altra serie con marchio The Licensing Machine, Deltora Quest. Tuttavia, molti hanno criticato quel doppiaggio, in maniera oggettiva per quanto riguarda il perpetuo riutilizzo dei doppiatori su più personaggi, cosa che avveniva in quasi ogni episodio. Si è deciso di proseguire in questo modo anche per Soul Eater o di “curare” un po’ di più il comparto voci di questa serie?


Marzia Dal Fabbro: Per ciò che riguarda Deltora Quest, i tempi e le modalità di lavorazione erano molto diverse. Ricevevamo solamente pochi episodi alla volta da doppiare in tempi piuttosto stretti. I budget contenuti purtroppo non permettono di utilizzare un numero troppo vasto di doppiatori (ogni doppiatore è un costo in più). Tuttavia, devo dire che da sempre è pratica nei cartoni animati di utilizzare gli stessi attori per doppiare più personaggi nelle diverse caratterizzazioni (in passato dei nostri grandi doppiatori di cartoni riuscivano a doppiare un intero episodio con 2 o 3 voci! Uno di questi talenti straordinari è stato, tra gli altri, Franco Latini). Naturalmente a tutti noi direttori piacerebbe poter cambiare voce per ogni ruolo minore e lavorare con quanti più doppiatori possibili, ma purtroppo non siamo sempre in condizione di farlo. Credo sia importante che anche i fans capiscano che il doppiaggio è sottoposto spesso a elementi che condizionano le scelte artistiche (questi elementi sono essenzialmente tempi e costi).

Tuttavia, con Soul Eater, abbiamo la fortuna di avere l’intera serie a disposizione, situazione totalmente diversa rispetto a Deltora Quest. Questo ci permette di avere una visione complessiva e di ottimizzare l’utilizzo delle voci, senza dover ricorrere a eccessivi doppioni. Inoltre, nel caso di Soul Eater, molti personaggi cosiddetti “minori” sono presenti in vari episodi della serie ed è quindi evidente che non copriranno altri ruoli minori.

C’è da dire inoltre, che la tipologia della serie si differenzia molto da Deltora Quest. In Deltora, il fatto che alcuni personaggi minori (guardie, gnomi, etc) siano doppiati dalle stesse voci, non snatura sostanzialmente lo stile della serie, mentre in Soul Eater ogni personaggio e ogni battuta contribuiscono a rendere la serie assolutamente geniale e unica nel suo stile. Spero apprezzerete le nostre scelte, sarò molto felice di leggere i vostri commenti... buoni e cattivi!

AnimeClick.it: In Deltora Quest sono presenti, inoltre, diverse censure ai dialoghi e adattamenti poco fedeli all’opera originale giapponese, con italianizzazioni apparentemente fatte di propria iniziativa. Come vi siete comportati con l’adattamento di Soul Eater – ad esempio, con i nomi dei vari attacchi usati dai personaggi – una serie che andrà in onda su un’emittente quale Rai 4, finora caratterizzata dalla trasmissione di Anime fedeli all’originale e senza censure, né video né audio, con un pubblico aggiornato e, allo stesso tempo, esigente nella cura dell’edizione italiana di una qualsivoglia serie?


Marzia Dal Fabbro: I dialoghi di Deltora Quest sono stati elaborati dalla versione americana (doppiata in Canada per l’esattezza). Non abbiamo ricevuto alcun copione o materiale video in giapponese. Posso dire che mi sono mantenuta fedelissima alla versione “americana”, poiché questo era stato richiesto dall’emittente e laddove la versione americana non dava soluzioni convincenti, ho fatto riferimento ai romanzi di Emily Rodda tradotti in italiano, dalla quale è stata tratta anche la serie. Potrei quindi argomentare ogni singola scelta dicendovi il perché o da dove è stata tratta. Ovviamente, mi è difficile dire quanto la versione americana (e di conseguenza quella italiana) si scosti da quella giapponese, probabilmente la versione americana è stata “americanizzata” e molte delle sfumature che i giapponesi tendono a dare ai loro prodotti, sono andate perdute. Questo mi rincresce, anche a me piace un lavoro approfondito sul testo per rendere con la massima aderenza la traduzione di termini o concetti, ricordando comunque che l’adattamento, come sapete, non può mai essere una semplice traduzione letterale.

Nel caso di Soul Eater, tuttavia, devo dire che la situazione è più fortunata. Lavoriamo con il video originale in giapponese (che permette di conoscere lo stile e le intenzioni della versione originale) e abbiamo (io e Paolo Turco, l’altro dialoghista della serie) a disposizione i copioni delle versioni francese e americana, nonché i fumetti manga e le versioni sottotitolate in italiano. C’è insomma materiale a sufficienza per interrogarsi sulle possibili soluzioni di traduzione. Inoltre, abbiamo la fortuna di collaborare con Massimiliano Morelli su tutto ciò che riguarda la traduzione di termini (mosse e attacchi dei combattimenti, nomi di persone e luoghi, etc) e di idiomi o modi di dire giapponesi. Massimiliano è bilingue con il giapponese ed ha una cultura straordinaria su questo tipo di prodotto, quindi è un vero piacere poter collaborare e decidere insieme passo per passo, episodio per episodio, le scelte di adattamento. Come in qualsiasi traduzione – e il doppiaggio è sempre un compromesso (non necessariamente riduttivo però!) - siamo coscienti che ci saranno sempre persone che condivideranno o disapproveranno determinate scelte e questo è assolutamente normale e legittimo. Credo però che quando ad una scelta si è arrivati consapevolmente, valutando tutti gli elementi possibili, quella scelta anche se non condivisa, vada comunque rispettata.

Spero davvero che vi potrete godere questa bellissima serie in italiano, senza essere troppo “distratti” dal doppiaggio ed entrando così nel vivo delle avventure degli studenti della Shibusen... (ooops, ho anticipato anche la scelta di mantenere il nome Shibusen!).






La storia di Soul Eater ruota attorno agli studenti della Shinigami Buki Shokunin Senmon Gakko (chiamata più comunemente con il nome di Shibusen), una scuola professionale per meister (maestri) e le loro buki (armi demoniache che possono assumere la sembianza umana). La scuola è stata creata da Shinigami-sama, il Dio della Morte, che assolve anche alla funzione di preside.
Ogni meister combatte con una buki, sua compagna, e lo scopo finale della scuola è di mantenere la pace e impedire che sorga un nuovo kishin: un meister demoniaco che ha quasi fatto sprofondare il mondo nel caos.

Riassumendo, quindi, i doppiatori principali dell’Anime saranno:
Soul: Stefano Crescentini (L in Death Note, Hijikata in Gintama)
Maka: Veronica Puccio (Nunnally in Code Geass, Jasmine in Deltora Quest)
Death the Kid: Emiliano Coltorti (Haku in La città incantata, Yoite in Nabari)
Black Star: Monica Bertolotti (Jakotsu in Inuyasha, Nozomi in Yes! Pretty Cure 5)
Shinigami: Oreste Baldini (Takumi in NANA, Tatsuo in Il mio vicino Totoro)
Dott. Stein: Christian Iansante (Mugen in Samurai Champloo, Vincent Law in Ergo Proxy)

Soul Eater andrà in onda su Rai 4 a partire dal prossimo settembre, assieme a Eureka Seven.
Restate sintonizzati per la seconda parte di quest’approfondimento sull’edizione italiana dell’Anime, nonché per l’imminente intervista con Massimiliano Morelli!
« Ultima modifica: 01 Giugno 2010, 15:58:09 da Debris » Loggato

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« Risposta #53 il: 13 Luglio 2010, 19:00:39 »





Piccolo aggiornamento sulle News di Rai 4

 Nel prossimo autunno, secondo le informazioni diffuse da Animeclick quest'oggi verranno presentate Tre serie di notevole livello e tutte al femminile durante un Anime Morning domenicale che inizierà con la replica settimanale di Eureka Seven e proseguirà con le prime visioni assolute de
 La Malinconia di Haruhi Suzumiya e Lovely Complex!

Subito dopo, infatti, andrà in onda NANA, già trasmesso in passato su MTV, seppur con audio censurato. Vista la politica di Rai 4 nel trasmettere gli Anime in versione integrale possiamo supporre, quindi, che anche quest’ultimo titolo chi non ancora avuto occasione potrà vederlo su una tv in chiaro senza dialoghi edulcorati, rendendolo, di conseguenza, in parte nuovo.

E' da notare che: Sul listino pubblicato su Sipra.it compare anche un’altra serie d’animazione dopo NANA, ma la redazione di Rai 4 afferma che si tratterebbe di un errore. 

  Harui è vero cult mentre Nana è un vero fenomeno sia nel campo dei Manga che nel campo della musica che dell'animazione potete trovarle su Animeclick.






La Malinconia di Haruhi Suzumiya (Suzumiya Haruhi no Yuutsu) è una serie  in 14 episodi creata nel 2006 da Kyoto Animation, tratta dal manga  omonimo di Nagaru Tanigawa e diretta da Tatsuya Ishihara, già alla regia delle serie Air, Clannad e Full Metal Panic? Fumoffu.
Nella nostra recente intervista a Massimiliano Morelli, il responsabile della selezione e della programmazione dei serial e dell’animazione della rete ci aveva già anticipato il suo interesse nel portare questa serie su Rai 4, relazionandosi al nostro sondaggio dell’anno scorso, dove Haruhi era risultato l’Anime che l’utenza di AnimeClick.it avrebbe voluto vedere maggiormente sull’emittente, e, come ci ha anticipato lo stesso Massimiliano, l’ordine delle puntate sarà quello random originale, per poi passare a una ritrasmissione, questa volta seguendo l’ordine cronologico corretto.

Trama: Haruhi Suzumiya è sempre stata considerata un personaggio piuttosto strano dai suoi compagni. Presentandosi alla classe, ad esempio, mette subito in chiaro di non voler avere a che fare con “semplici umani”, ma solo con alieni, viaggiatori del tempo o esper. Tutti le stanno alla larga, ma Kyon, un suo compagno, le rivolge la parola incuriosito, e da quel giorno diventa la persona a lei più vicina, dando adito alle voci secondo cui ci sarebbe una relazione sentimentale tra i due. Haruhi finisce per abbandonare ogni club scolastico di cui entra a far parte, perciò Kyon le suggerisce di crearne uno tutto suo: nasce così la SOS Brigade, club che va a caccia di fenomeni paranormali. Ma dove trovare nuovi membri?






• Lovely Complex (Love★Com) è un Anime sentimental-demenziale in 24 episodi prodotto nel 2007 da Toei Animation e tratto dal manga di Aya Nakahara, che ha ispirato anche un film live action e un videogioco per PlayStation 2. MTV trasmise i primi due episodi della serie il 1° maggio dello scorso anno.
Anche Lovely Complex era risultato molto apprezzato nel nostro sondaggio, classificandosi al 6° posto di gradimento.

Trama: Risa Koizumi è una studentessa del primo anno di liceo complessata per via della sua alta statura. Suo vicino di banco è Atsushi Otani, afflitto dal problema opposto, la bassa statura. I due passano le giornate in eterni battibecchi e prese in giro, tanto che uno dei professori ribattezza la coppia: All Hanshin-Kyojin, come un celebre duo di comici. Arrivata l’estate i due scoprono che potrebbero aiutarsi a vicenda per conquistare i rispettivi amati. Tra i due inizia così una tregua e, lentamente, un’amicizia. Atsushi e Risa, visto il complesso della statura, hanno deciso di fare una scommessa: chi dei due troverà per primo un fidanzato o una fidanzata? Tra l’altro Natale (in Giappone è considerata la festa degli innamorati) è alle porte, e i due rischiano di dover andare in coppia al concerto del rapper Umibozu. Non sia mai! A complicare la situazione arriva Mayu Kanzaki, ex fidanzata di Atsushi. Tra i due inizia così una tregua e, lentamente, un’amicizia o forse qualcosa di più...





NANA è una serie shojo del 2006 prodotta da Madhouse, i cui 50 episodi sono stati trasmessi la prima volta da MTV nell’Anime Night 2007-2008.
Il manga di Ai Yazawa è attualmente fermo al 21° volumetto, a causa di alcuni problemi di salute dell’autrice.

Trama: L’opera presenta le vicende di due ragazze ventenni accomunate dallo stesso nome e dall’uguale decisione di trasferirsi a Tokyo: Nana “Hachi” Komatsu e Nana Osaki. Le due giovani prendono lo stesso treno diretto alla capitale giapponese, ed è lì che si conoscono. Separate alla stazione, si incontreranno successivamente per caso in un appartamento che entrambe hanno intenzione di affittare: decideranno di essere coinquiline e di dividere insieme la vita quotidiana. Nana O. decide di andare a Tokyo per avere successo con la sua band, mentre Nana K. ci va inizialmente per raggiungere il suo ragazzo, Shoji, ma il vero motivo è che vuole diventare indipendente.


Approfittiamo di questa notizia per segnalarvi anche la replica del film Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki, in onda dopodomani sera, giovedì 15 luglio, alle ore 21.10.

Rai 4, quindi, con l’arrivo di Soul Eater e della tanto desiderata “Anime Morning” inizierà alla grande il prossimo autunno, ma le sorprese non finiranno certo qui. Restate sintonizzati!




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« Risposta #54 il: 07 Agosto 2010, 12:52:37 »



Termina in queste settimane la bella serie di Code Geass  ed Eureka Seven si prende una piccola pausa - tornerà il 12 settembre, in compagna dell'atteso Soul Eater ed Rai 4 ci presenta un interessante palinsesto estivo nel quale sono presenti - fra l'altro - due film d’animazione giapponese già mandati in passato sulle reti Rai ma di assoluto pregio: La ragazza che saltava nel tempo di Mamoru Hosoda, in onda il 19 agosto alle 22.45 e in replica domenica 22 alle ore 10.40, e I racconti di Terramare di Goro Miyazaki, programmato per il 26 agosto alle 22.45 e in replica domenica 29 alle 10.10.


 http://www.animeclick.it/news/25781-rai-4-finisce-code-geass-e-dal-2-settembre-debutta-soul-eater

Le sorprese però non finiscono qui....
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« Risposta #55 il: 08 Agosto 2010, 15:54:19 »

La ragazza che saltava nel tempo di Mamoru Hosoda, in onda il 19 agosto alle 22.45 e in replica domenica 22 alle ore 10.40
Chissà se questa volta riesco a vederlo... bua
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« Risposta #56 il: 28 Settembre 2010, 22:30:54 »

Nana, Lovely Complex e Haruhi Suzumiya su Rai 4 dal 24 ottobre:

http://www.comicsblog.it/post/8512/nana-lovely-complex-e-haruhi-suzumiya-su-rai-4-dal-24-ottobre
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« Risposta #57 il: 29 Settembre 2010, 09:05:03 »

Ovverosia quel che si chiamerà: Anime Morning di Rai 4

 Il 24 ottobre nasce finalmente l'Anime Morning di Rai 4!
Agevoliamo l'articoluzzo - che ieri per il noto fratello NON è potuto arrivare in tempo -

http://www.animeclick.it/news/26212-il-24-ottobre-nasce-finalmente-lanime-morning-di-rai-4





Aspettatevi grandi cose...e anche un'intervistina, non a brevissimo... indifferente

P.S. annotare...

E in futuro ?? Rai 4 ci ha abituato a grandi sorprese davvero e se Dynit oramai è in procinto di partire con il suo progetto Gundam The Movies Collection e vorrà ulteriormente svilupparlo può trovare in Rai 4 un valido alleato.
Rai 4 potrebbe essere fra le reti più interessata a portare Gundam nel mondo Digitale. Nel nuovo millenio.

Indicativamente secondo le note di Animeclick questi saranno gli orari

• dalle 9.30: Nana
• dalle 9.55: Lovely Complex
• dalle 10.20: La malinconia di Haruhi Suzumiya

« Ultima modifica: 29 Settembre 2010, 09:25:55 da Debris » Loggato

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« Risposta #58 il: 11 Dicembre 2010, 13:51:38 »


Nuovo e interessante annuncio dalle pagine di Animeclick:

http://www.animeclick.it/news/26921-in-arrivo-un-nuovo-ciclo-di-film-danimazione-su-rai-4

 in arrivo un nuovo ciclo di film d'animazione su Rai 4! ...sul sito della rete è comparso, in forma un pò nascosta, un annuncio che comunica la sospensione della "serata Anime" dal 23 dicembre e dell'Anime Morning dal 26 dicembre, per far posto ad un nuovo ciclo di lungometraggi d'animazione!

Quali film ci aspettano ??


La caccia al titolo è Aperta!!
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« Risposta #59 il: 13 Dicembre 2010, 20:50:50 »


Moltissime le ipotesi che corrono nella rete, fra le più quotate e certamente richieste a gran voce, indubbiamente,  Summer Wars che la Kaze ha annunciato nel mese scorso e di cui Emanuel Pacotto ha dato già un bel saggio in una video preview

http://www.animeclick.it/news/26733-emanuela-pacotto-a-lucca-2010-anteprima-di-summer-wars
 
E' terminato il doppiaggio di quest'opera ??

Accanto a questa che sembra soprattutto l'aspettativa dei fan si parla apertamente di alcune opere del gruppo Dynit, quest'anno sempre presente su Rai 4, fra cui l'ottimo Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone, una delle opere più interessanti, ed alcuni dei film  legati all'operazione Ritorno di Gundam, in particolare i Tre film dedicati alla serie Gundam 0079, almeno per uno di loro potrebbe esserci una concessione editoriale della Dyit, anche se sarebbe un azzardo editoriale, considerando che i film sono appena usciti in una notevole edizione DVD piuttosto apprezzata..

 Molto interesse ( e chiacchiere) intorno alla possibilità che sia presentato uno dei film legati al Progetto Ghibli della Lucky Red, per il quale come ovvio, occorrono particolari autorizzazioni dello Studio Ghibli..
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