Ed ecco a voi un piccolo special con introduzione e breve descrizione delle tecnologie che appariranno in questo racconto, oltre che ad una breve disamina (già vista, solo un pochino approfondita) degli stati che si incontreranno nel corso della storia.
Inoltre è presente la prefazione (se si vuol chiamarla così) ed il prologo (che non ha niente a che fare con ciò che avevate letto per le votazioni).
Qua in comodo formato PDF (con qualche immagine):
http://www.megaupload.com/?d=B30YS3THSolo le descrizioni delle tecnologie le posto fuori dal formato PDF (caso mai le voleste quotare per insultarmi
![Mr. Green](http://www.gundamuniverse.it/forum/Smileys/gu/icon_mrgreen.gif)
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Graviton Mega Cannon
o Cannone ad Accelerazione Gravitazionale di Grosso Calibro (600+ mm)Con lo sviluppo degli smorzatori inerziali si cominciò fin da subito ad analizzare le possibilità che il principio di tali sistemi consentivano. si tentò di utilizzarli il principio di base per sviluppare propulsori (con successo quasi nullo), modificare l'asse gravitazionale di pianeti per porli in orbite più favorevoli (questo con un successo maggiore, creando campi gravitazionali opportuni si riuscirono a compiere veri e propri miracoli rendendo abitabili pianeti che fino a pochi anni prima erano impensabili da abitare) e tante altre cose, si ricordi anche solo come lo sviluppo di smorzatori inerziali abbiano permesso di modificare pesantemente l'architettura delle colonie orbitanti abbandonando gli antichi cilindri optando quindi per strutture dove ci fosse un vero cielo e dove le condizioni di vita fossero molto più simili a quelle riscontrabili su un pianeta.
M a il vero campo dove i derivati dai smorzatori inerziali ebbero un successo clamoroso fu quello delle armi; il Graviton Wave Beamer (apparso nel 399 N.C.) è passato alla storia come il cannone beam operativo più potente mai costruito (tanto da passare come arma di distruzione di massa e la cui produzione è stata vietata da diversi trattati intergalattici) e la sua potenza era dovuta a due fattori: l'uso di mega anti-particelle e l'uso di un acceleratore gravitazionale in grado di imprimere una accelerazione e velocità alle particelle incredibile e fino a quel momento impensabile (si ricordi che uno dei gravi problemi delle armi beam era la relativa 'lentezza' dei fasci).
Come già accennato l'uso e la produzione di tale arma fu proibito da diversi trattati internazionali, ma in ogni caso tutt'oggi la sua eventuale produzione sarebbe di estrema difficoltà, oltre ad andare incontro a vere e proprio difficoltà tecniche, quali la mancanza di adeguate risorse in grado di sviluppare l'energia necessaria al suo corretto funzionamento.
Nonostante ciò il principio di accelerazione gravitazionale fece scalpore e vide una veloce applicazione di questo sistema alle armi beam classiche (che non fanno ricorso alle mega anti-particelle), tanto più necessario visto che all'epoca cominciarono a diffondersi per l'appunto smorzatori inerziali e propulsori a ciclo Gunter-Salvisky (e nel 642 N.C. nasceranno i propulsori ad antimateria a ciclo G-S ottimizzato, conosciuti anche come ciclo Nasel) in grado di raggiungere velocità nell'ordine dei Warp di crociera e prossime a quelle della luce in combattimento.
Uno sviluppo quindi obbligato per avere speranze di colpire l'avversario, cosa che con i vecchi e lenti fasci beam era semplicemente impossibile date le nuove velocità di combattimento, pure manovrato, grazie allo sviluppo degli smorzatori inerziali, via via più efficienti.
Proprio in questo momento in cui sembrava che i vecchi cannoni a proiettili solidi dovessero andare in pensione cominciarono a venire prodotti cannoni a proiettili solidi di grosse dimensioni ad accelerazione gravitazionale (chiamati anche Graviton Mega Cannon) in funzione di protezione dei pianeti da asteroidi e altri oggetti di grosse e piccole dimensioni vaganti nello spazio cominciando a diffondersi massicciamente verso il 600 N.C.
Ciò fu dettato da motivi di economicità soprattutto, infatti cannoni beam ad accelerazione gravitazionale del calibro necessario (in questo caso circa 150-200mm) avevano una richiesta energetica spaventosa a ciò si aggiungeva che il fascio beam comunque tendeva a perdere di potenza, al contrario i proiettili solidi (solitamente dotati di propulsione aggiuntiva, sistema per la correzione della traiettoria e sistema di guida di precisione), una volta usciti dall'atmosfera non segnava perdite di potenze all'impatto, inoltre i proiettili solidi avevano il vantaggio di poter correggere all'ultimo la rotta ed in più di una occasione proietti sparati dai Graviton Mega Cannon (i cui primissimi esemplari si aggiravano intorno ai 400mm di calibro) riuscirono a colpire oggetti fuori dal sistema planetario in cui erano posizionati (in questi casi solitamente il calibro usato non era inferiore a 750mm).
Con il declino della Federazione Terrestre tali cannoni (diffusi su tutti i pianeti colonizzati o su apposite piattaforme presso i side) cominciarono ad essere usati anche per compiti bellici, in particolare in chiave difensiva e cominciarono ad apparire vere e proprie batterie di questi cannoni (prima solitamente non ce ne era più di un paio per emisfero) che cominciarono ad aumentare anche di dimensione (oggigiorno lo standard medio è di 700-800mm circa).
La loro importanza divenne strategica e in più di una occasione il loro uso divenne fondamentale per ribaltare le sorti di guerra oramai segnate, come nel 882 N.C. nella guerra tra Afhar e Copernicus II dove la oramai sconfitta Afhar annientò con tali cannoni la flotta di invasione avversaria (introducendo per la prima volta speciali proiettili cluster che ebbero presto un successo enorme) passando quindi al contrattacco e obbligando Copernicus II a segnare un trattato di pace a favore di Afhar.
Bisogna ricordare anche come spesso tali cannoni siano montati su cannoniere spaziali o sulle navi di stazza maggiore con compiti di bombardamento planetario, ruolo in cui mostrarono ripetutamente la loro tremenda efficacia, si ricordi, ad esempio, il bombardamento di Sarajoz del 1523, nell'ambito della guerra civile del sistema SJ-24 in cui intere metropoli vennero annientate dopo due ore di bombardamento.
Numerosi sono i tipi di proiettili usati: tipo cluster (molto efficienti contro flotte serrate ed in grado di trasportare sub munizioni di tutti i tipi, anche missili di piccolo diametro), di precisione (in grado di colpire con estrema precisione navi spaziali che si trovano anche molto distanti dal pianeta dove è situato il graviton cannon), autocercanti (in grado di individuare il loro obiettivo anche dopo il lancio) e tanti altri tipi, spesso incrociati tra loro in grado di offrire una altissima risposta ad ogni tipo di minaccia.
Tale tipologia di arma inoltre è l'unica arma a proiettili solidi (ad accelerazione gravitazionale) di grosso calibro in servizio operativo nella Galassia, solo alcune speciali armi da fanteria, piccole artiglierie portatili e sistemi individuali di autoprotezione o di segnalazione usano ancora proiettili solidi.
Nell'immagine sotto (solo PDF) un tipico esemplare di cannone ad accelerazione gravitazionale.
Il modello qui esposto, uno dei migliori della sua categoria, è un esemplare da 1254 mm della Repubblica di Hastrad usato in uno dei suoi siti da difesa, ma sostanzialmente tutti i Graviton Mega Cannon ricalcano questa architettura apparentemente semplice
Ciclo Gunter-Salvisky migliorato (ciclo Nasel)La storia narra che tutto iniziò in un piccolo appartamento di Francoforte (località che un tempo sorgeva nel centro Europa, sulla Terra), appartenente ad un piccolo fisico, Joahn Gunter, nell'AD 1935.
La scoperta del fisico, pare casuale, di poter trasformare direttamente in energia elettrica le radiazioni tramite una membrana ebbe anni dopo ripercussioni fortissime e va detto che il via alla colonizzazione spaziale di massa fu possibile solo con lo sviluppo a livelli pratici di tale tecnologia operato dai nazisti sul finire dell'AD 1950 sulle loro colonie spaziali su cui si erano rifugiati.
Tale tecnologia come detto fu semplicemente rivoluzionaria e da essa furono sviluppati potenti reattori, sistema primitivi per contrastare la gravità, sistemi di disturbo radio ed in un secondo momento anche veri e propri propulsori (le cosiddette Gunter Thrust).
La soluzione Gunter cominciò a segnare il passo verso il 300 N.C. Quando oramai tale reattore era oramai insufficiente dal punto di vista dell'output energetico, soprattutto per i MS e le navi spaziali.
Nel 309-310 N.C. il fisico Alexander Salvisky (al soldo dei Kasneh) ideò un nuovo sistema rivoluzionario: basandosi sul reattore Gunter ne sviluppò una versione migliorata che faceva ricorso, quando il reattore Gunter da solo non riusciva a soddisfare la richiesta energetica, a camere di brillanza ad antimateria.
Il nuovo modello di propulsore, oltre a garantire un’erogazione energetica dal 50 al 78% maggiore per unità di propellente impiegata rispetto ai normali reattori a ciclo Gunter, consentiva di stivare l’eccesso di energia prodotta sotto forma di antimateria, da consumarsi in specifiche “camere di brillanza” laddove fosse richiesto un surplus energetico, come durante i combattimenti.
L'antimateria prodotta dal ciclo vitale del reattore sarebbe stato inoltre impiegabile in tutte le unità mobili associate, come i MS, in quanto ritenuto più gestibile e performante del “comune” idrogeno.
Tra l'altro questa innovazione, ad onor del vero, non era completamente nuova e sistemi del genere vennero sviluppati da alcuni reduci nazisti che si erano messi in viaggio per sfuggire alle forze federali dopo la prima guerra coloniale, il sistema inventato precedentemente dai nazisti (ma su cui Salvisky e gli altri esseri umani rimasti nella sfera terrestre non avevano informazioni) differiva per pochi particolari dal ciclo inventato dal Salvisky, principalmente vedeva le camere di brillanza sempre in funzione ad un regime minimo garantendo di base un output superiore in media al 15-20%, ma con un outpout massimo superiore superiore solo al 40-50% rispetto ad un normale reattore a ciclo Gunter, tale ciclo viene comunemente detto ciclo Zoker, da quello che si dice esserne stato l'inventore.
In ogni caso tali due cicli avevano un vantaggio non indifferente rispetto al ciclo Gunter, se usati come propulsori (come scoperto dai Kasneh nel 340 N.C.) quando entravano in funzione le camere di brillanza si potevano raggiungere velocità prossime a quelle delle luce e, dopo che vennero effettuate alcune modifiche che permisero il cosiddetto Warp (che permise di superare la velocità della luce), anche superiori, raggiungendo nel 343 N.C. velocità di Warp 1,002 (di poco superiore alla velocità della luce) e nel 447 N.C. venne superata per la prima (ed ultima volta) la velocità della luce senza far ricorso alla curvatura (al Warp quindi) e ciò fu possibile secondo quello che viene definito “assunto teorico di Haghuadnad” del 50 N.C., raffinazione dell'idea dell'effetto Casimir, che per l'appunto venne dimostrato in quell'occasione.
Tale sistema venne abbandonato principalmente a causa dell'eccesso di energia richiesta per tale operazione, di gran lunga più dispendioso rispetto al già esoso warp, oltre che per alcuni problemi verificatesi durante il test su cui ancora oggi si sa ben poco essendo stati secretati prima dalla Federazione Terrestre e poi dal Council of Galactic Nation (C.G.T.).
Con la caduta dei Kasneh però solo alcune tecnologie caddero in mano federale perciò bisognerà aspettare alcuni anni prima che la Federazione possa cominciare i viaggi interplanetari (soprattutto dopo la “Return War” ciò sarà possibile in massa), cosa che invece i Kasneh ed i discendenti dei Quarto Reich avevano già cominciato da diverse decine di anni.
Una ulteriore affinazione avvenne verso il 642 N.C. quando il fisico Giuseppe Nasel affinò ulteriormente la formula del ciclo Gunter-Salvisky-Zoker (i due cicli si fusero a tal punto l'uno con l'altro dopo la “Return War” che per correttezza bisognerebbe parlare per l'appunto di ciclo Gunter-Salvisky-Zoker piuttosto che solamente di ciclo Gunter-Salvisky o ciclo Zoker) parzialmente eliminando il ciclo Gunter (fino a quel momento necessario per la creazione dell'antimateria e ora ridotto a mera motorino d'avviamento e A.P.U.1) ) e rendendo necessario solo più le camere di brillanza ad antimateria (molti ci avevano tentato ed il procedimento teorico era noto, ma Nasel, con il suo team, fu il primo a rendere pratico il procedimento riuscendo a creare un processo per cui le stesse camere di brillanza creavano l'antimateria a loro necessaria).
Inoltre, in situazione d'emergenza, tramite l'iniezione di helium 3 nelle camere di brillanza si riuscì ad aumentarne ancora di più l'output energetico, ma già senza questo artifizio con un reattore grande la metà di un Gunter-Salvisky un reattore Nasel erogava un output uguale e stesso dicasi nei propulsori, ma bisogna considerare anche non essendoci più il ciclo Gunter (e relativo reattore) diminuivano le necessità di manutenzione e con la produzione di massa i costi di produzione.
Questo solo nei primi modelli, nei modelli successivi del ciclo Nasel le prestazioni si raffinarono ulteriormente e ciò permise ad alcuni vascelli di toccare in prove di velocità nel 729 N.C. la velocità di Warp 2,0 , velocità che col tempo venne superata senza troppi problemi.
Oggigiorno infatti sono ben pochi i casi di navi militari da blue space non in grado di raggiungere Warp 4,5 limite massimo ritenuto sicuro dagli studi teorici e dai test di funzionamento dei propulsori e oltre il quale è necessario far ricorso a uno di questi sistemi:
- il balzo iperspaziale: permette di balzare letteralmente da una parte all'altra della galassia, ma può essere eseguito solo fra due regioni di spazio con analoghe caratteristiche termodinamiche. Il calcolo di ciò però richiede, anche alle più moderne AI, anni di calcolo per determinare le coordinate di balzo. Però permette letteralmente di passare da una parte all'altra senza passare dal centro galattico in una frazione di secondo.
- il warm-hole: si tratta di anomalie "naturali" determinate - forse, dall'esplosione di una supernova e di durata variabile, collegano due regioni random dello spazio all'interno dello spazio curvato dal nucleo del centro galattico (quindi solo all'interno di una stessa Galassia). Comodi perché fanno quello che fa il balzo iperspaziale, a costo zero, ma hanno il grosso svantaggio di non sapere quanto durerà il tunnel stesso, da poche ore a molti decenni ed è già capitato di navi che ne hanno fatto ricorso e sono tornate con gli equipaggi che si sono dovuti ibernare per non morire di vecchiaia.
- il warp-hole: un warm-hole artificiale, generalmente usato dalle flotte: in pratica, si usa una colossale unità - chiamata la Vettrice, che genera un tunnel di breve durata fra due aree di spazio. Permette di risparmiare tempo in fase di calcolo, inoltre esistono dei Warm-hole artificiali usati come vere e proprie autostrade e posti per il traffico commerciale tra alcune delle arterie più frequentate e che prevedono il tragitto più lungo.
Oggigiorno sulle navi e sui MS (a partire dai primi del 900 N.C. quando si riuscì a miniaturizzare ulteriormente i reattori Nasel) di qualsiasi tipo sono solo più presenti i reattori ed i propulsori Zoker ed i Gunter-Salvisky come già detto sono relegati a compiti secondari, sulle navi solitamente si trovano, oltre che per compiti quali di avviamento degli Nasel (quindi come delle vere e proprie A.P.U.), anche per la creazione dell'antimateria necessaria dei MS.
Infatti i Nasel miniaturizzati (detti MiNa) possono solo in parte creare l'antimateria a loro necessaria e a volte è necessario ricaricarli.
Smorzatori inerzialiÈ risaputo che secondo la terza legge di Newton ad ogni forza ne corrisponde una uguale in modulo e contraria in direzione, problema che già verso gli anni '40-'50 del 1900 AD cominciò a farsi sentire sugli aerei da caccia e che divenne un problema realmente insormontabile nei MS da combattimento spaziale della “Reborn War” in cui le caratteristiche fisiche dei piloti erano divenute quasi più importanti delle prestazioni dei MS stessi.
Il problema comunque non venne affrontato, preferendo a far ricorso a nuovi tipi cockpit, tute anti-g e altri sistemi simili che comunque alleviavano soltanto il problema, ma con la comparsa dei reattori Gunter-Salvisky capaci di velocità superiori a quelle della luce risolvere il problema divenne una prerogativa principale: senza sistemi anti-g (già allora chiamati 'smorzatori inerziali') sarebbe stato impossibile far accelerare l'eventuale vascello a velocità warp in tempi 'umani'.
I nazisti durante la loro lunga fuga nello spazio aperto, i Kasneh poco prima della loro caduta e la Federazione durante lo sviluppo delle super corazzate classe Phoenix svilupparono quindi sistemi similari nella forma e uguali nei risultati: erano i primi esempi di smorzatori inerziali, ma durante la “Return War” solo la Federazione Terrestre (in particolare l'equipaggio della Phoenix) riuscì ad equipaggiare i suoi mezzi più piccoli (come caccia e MS) con smorzatori inerziali efficienti anche ad altissime velocità conseguendo un vantaggio non indifferente e molto risolutivo negli scontri a livello tattico.
Gli smorzatori inerziali operano su tutta la struttura della nave (o del MS) su cui è montato e su ciò che c'è al suo interno (quindi equipaggio o piloti) proteggendoli dalle accelerazioni, in particolare sui MS uno smorzatore inerziale viene considerato efficiente quando moltiplica il valore a cui si 'sentono' le accelerazioni sui MS di 100 (perciò a 900 G il MS ed il pilota ne percepiranno 9) e sulle navi di 1000 (perciò a 9000 G la nave e l'equipaggio ne percepiranno 9), valori che tutt'oggi sono tranquillamente superati ed in futuro è probabile che questo 'difetto' degli smorzatori inerziali (determinato dalla loro non perfetta reattività) possa essere completamente eliminato.
Gli smorzatori inerziali (montati obbligatoriamente in numero minimo di sei per struttura per funzionare adeguatamente) funzionano creando un campo di forza che contrasta le accelerazioni inerziali, perché ciò avvenga è necessario una grande richiesta energetica, solitamente sulle navi si fa ricorso ad uno o più Nasel appositi, mentre sui MS si fa ricorso a batterie al Jingo-Radrer (due particolari materiali ottenuti tramite sintetizzazione) in grado di assicurare il funzionamento dei sistemi inerziali per ore, batterie che possono essere ricaricate dallo stesso MS quando non si trova in combattimento e può dirottare parte dell'output energetico dalle armi ai sistemi secondari.
Il funzionamento dei sistemi inerziali però si rivelò molto utile per creare anche veri e propri campi di forza gravitazionali che permisero di avere gravità artificiale senza far ricorso alla rotazione della nave o della colonia, queste ultime da quando gli smorzatori inerziali si sono diffusi hanno completamente cambiato aspetto abbandonando la classica forma cilindrica, consentendo quindi alla popolazione ivi residente di avere un vero cielo.
Gli unici problemi degli smorzatori inerziali sono l'autonomia: infatti anche gli smorzatori inerziali più efficienti non possono stare in funzione per più di settantadue ore continuative (pena il surriscaldamento dei superconduttori necessari alla creazione del campo di forza), per questo motivo sulle navi spaziali (solitamente su quelle che devono compiere viaggi interplanetari) i sistemi inerziali sono presenti in numero ridondante, arrivando a prevedere, secondo i moderni standard cantieristici, due sistemi a 12 smorzatori inerziali più un sistema d'emergenza o come su alcune corazzate quattro sistemi a 16 smorzatori inerziali più due di emergenza.
Ogni singolo smorzatore inerziale è composto solitamente da un generatore di campo gravitazionale (più uno d'emergenza solitamente) e da quattro distorsori gravitazionali.