Credo sia molto difficile si verifichi un qualcosa di simile all'effetto "acceso/spento"...
Invece la cosa è relativamente semplice. Il ciclo diurno/notturno di una colonia tipo O'Neill è governato proprio dall'apertura degli specchi. Questi sono a 45° rispetto al sole e proiettano la luce all'interno. Basta aprirli "troppo" e la colonia rimane al buio. Considerando la relativamente modesta massa della colonia (rispetto alla Terra almeno!), il fatto che solo un estremità è esposta al sole, direi che si rafferdderebbe abbastanza in fretta, provocando un abbassamento della temperatura notevole (nello spazio, al buio le temperatire sono vicine allo zero assoluto)
Scusa, ma dato che, come ho detto non sono esperto è il mio turno delle domande, dopo hierofex... ^^
Quando parli di "specchi" ti riferisci all'intera struttura che porta gli specchi, oppure solo ai singoli elementi?
Nel primo caso mi sorgono svariati dubbi, nel secondo è valido quanto ho detto sotto.
al limite è credibile che uno o due specchi in più permettano di avere differenze sensibili di temperatura ed illuminazione.
Sarebbe da studiare l'effetto di asimmetria nell'apertura degli specchi. Questo forse provocherebbe oscillazioni anomale...
Da questa frase mi sembra quindi di capire che tu quando parli di specchi ti riferisci all'intera struttura, mentre io solo ad un elemento della struttura...
Ok, a questo punto devo pensarci un po', perché inizio ad avere qualche dubbio...
Se ti riferisci all'intera struttura, per "fare la notte" devi aprirla o chiuderla fintanto che i raggi non raggiungono più il terreno.
Posto che il momento rimane costante (giusto?) riducendo il diametro deve aumentare la velocità di rotazione e quindi la gravità e viceversa....o no?
Lasciando stare cosa succede se si chiude un braccio sì ed uno no...
Su questo non mi trovi molto d'accordo, le piante fanno sicuramente molto per eliminare la CO2 (anche se dubito che si possa arrivare ad un ecosistema stabile in uno spazio così piccolo...)
Allora, prima di far credere di essere il massimo esperto di tutto
, cito lo studio "NASA SP-413 - Space Settlements" che comunque si occupa di analizzare il modello di colonia detto
Stanford Torus che è decisamente più piccolo del
Cilindro di O'Neill (il primo è un toro, o ciambella di 830m di raggio maggiore e 65m di raggio minore, per un volume che è 15,000 volte più piccolo del secondo). A pag. 51 si legge "La rigenerazione dell'ossigeno atmosferico e la rimozione del diossido di carbonio sono ad opera della fotosintesi usando le sezioni agricole della colonia come sistema di supporto vitale". Va solo fatto notare che nella colonia tipo toro di Stanford (Island 2) ci sono sei sezioni, tre agricole e tre abitative; mentre nel cilindro O'Neill l'area agricola è esterna (ma ci sono i parchi e le foreste).
Mettiamoci anche il link se qualcuno volesse approfondire:
http://www.nas.nasa.gov/About/Education/SpaceSettlement/75SummerStudy/Design.htmlComunque era sul "e' come sulla Terra" che non mi trovavo d'accordo, sulla CO2 ci credo ed i dubbi erano sulla fattibilità di un ecosistema "stabile".
Dato che il rapporto è piuttosto lunghetto ed al momento non ho tempo di leggerlo tutto, ricordi per caso quanta "superficie verde" sarebbe prevista per ogni persona?
però qualunque altro composto deve essere eliminato dalla tecnologia, non si scappa!
(e non penso al produzioni particolari, ma anche solo a sostanze di uso comune che con il tempo si potrebbero accumulare, come ad esempio solventi vari)
Ed infatti ho detto che il sistema di purificazione delle acque avviene in modo artificiale.
Io parlavo sempre di aria.
Mettiamo anche solo che ci sia un incendio, quel che viene prodotto non è solo CO2...e sicuramente
non fa bene!
Aaahhh, e ovviamente come al solito siamo finiti... Off Topic!!!
Ormai ci rinuncio...
Ciao!
Priest Guntank.