questa risposta mi ha incuriosito... e ne sono rimasto entusiasta!Gasaraki
© 1998 Sunrise
Gasaraki di Noburo Hikawa
Titolo: Gasaraki
Anno: 1998
Autore: Sunrise
Autori: Ryoosuke Takahashi - Hajime Yadate
Sceneggiatura: Tooru Nozaki
Regia: Ryoosuke Takahashi
Char. Design: Shukoo Murase
Mecha Design: Yutaka Izubuchi - Shinji Aramaki
Produzione: Sunrise
Musiche: Kuniaki Haijima
Episodi: 25
Anno di produzione: 1998
Gasaraki è una serie televisiva di pregevole fattura realizzata nel 1998 dalla Sunrise e dal celebre regista Ryoosuke Takahashi (Sokoo Kihei VOTOMS, Taiyoo no Kiba Dougram) in coppia con lo sceneggiatore Tooru Nozaki. Nello staff sono presenti altri nomi noti nel panorama dell'animazione giapponese, come il mecha designer Yutaka Izubuchi (Kidoo Keisatsu Patlabor, Kidoo Senshi Gundam 0080) ed il character designer Shukoo Murase (Gundam W).
La storia di partenza...
Mille anni fa il Clan Kugutsu controllava le sorti del Giappone: alcuni suoi componenti, denominati Kai, erano infatti dotati di enormi poteri. Potevano evocare Gasaraki, una misteriosa entità in possesso di una mostruosa energia, ma soprattutto potevano manovrare i Kugai, enormi esseri somiglianti a gigantesche armature e dall'origine sconosciuta, seminando il terrore e la morte per i campi di battaglia. Eppure, un giorno tutto ciò andò misteriosamente perduto; ma il Clan sopravvisse, e come Goowa continuò ad esercitare una grande influenza sul paese tramite le sue capacità economiche...
In un futuro non lontano da oggi...
Goowa Daizaburoo, capo del Clan ed Amministratore delle Industrie Goowa, ossessionato dal recupero delle antiche capacità, autorizza il progetto Mile 1. Questo altri non è che lo sviluppo di una corazza da battaglia antropomorfa, denominata TA (Tactical Armor), basato sull'utilizzo di tessuti estratti dal braccio di un Kugai conservato nelle proprietà Goowa. Ma a loro insaputa un'altra gigantesca quanto misteriosa Holding internazionale sta sviluppando un progetto analogo: la Symbol infatti studia la fattibilità di un'arma bipede mediante il Progetto Fake, così denominato per l'uso di tessuti estratti da colossali mummie trovate in un sito archeologico in Cina e definite dei "falsi".
I risultati dei rispettivi progetti sono la Tactical Armor Modello 17, denominata Raiden, ed il Metal Fake Ishtar. Ma c'è un problema: i due robot non possono essere guidati da normali esseri umani se non per brevi periodi, oltre i quali bisogna ricorrere a droghe particolari che tuttavia mettono a repentaglio la vita e la sanità mentale dei piloti. Solo due persone sembrano immuni a questi effetti: Yuushiroo Goowa, quarto figlio di Daizaburoo, e Miharu, una ragazza giapponese dalle incerte origini al servizio della Symbol.
La serie inizia con Yuushiroo intento nella Gasara no mai, un antico rito che ha lo scopo di evocare una misteriosa entità di nome Gasaraki: al suo culmine, però, una ragazza sconosciuta lo contatta mentalmente implorandolo di fermarsi. Il ragazzo le crede e l'esperimento fallisce.
Nello stesso tempo, una misteriosa esplosione avviene nella nazione mediorientale del Begirustan; la Comunità Internazionale accusa il suo capo, il dittatore Colonnello Shichirbanov, di sperimentare armi nucleari, ed inizia una guerra fra una Coalizione di stati e la piccola nazione. Contrariamente alle previsioni, i primi scontri vedono il Begirustan avere la meglio: dal nulla sono infatti apparse delle nuove armi, i Metal Fake, costruite dal conglomerato industriale Symbol, che danno al dittatore un vantaggio decisivo.
A quel punto, il Giappone decide di inviare come propria forza combattente le TA della Compagnia Sperimentale, e si decide di far partecipare anche Yuushiroo alla missione integrandolo nelle Forze Armate con il grado di Capitano. La verità sulla misteriosa esplosione in Begirustan risulta essere la conduzione di un esperimento volto ad evocare Gasaraki...
Gasaraki di Noburo Hikawa (anime)
Bene, male, male, bene...
È indubbio che Gasaraki è una serie TV di grande fascino. Le premesse sono intriganti, per i primi episodi misteri si aggiungono a misteri e il ritmo della narrazione non è mai così alto da permettere fasi di stanca.
Tecnicamente, non ha niente da invidiare ad altre produzioni dello stesso periodo, compresi incomprensibili salti di qualità nei disegni (dovuti probabilmente a grosse differenze di stile fra i vari supervisori artistici); beninteso, non si scade mai troppo, ma dà effettivamente fastidio un episodio disegnato in un modo ed il seguente in un altro, a prescindere dai gusti.
Le animazioni si reggono sempre su di un livello accettabile, a volte anche di più, quando si tratta di scene di combattimento... già, le scene di combattimento. Chi si aspetta un tipico anime robotico non può che rimanere deluso: poche le scene di combattimento, pochi i robot e per giunta di due soli tipi. Tooru Nozaki, uno degli sceneggiatori e co-creatore della serie, racconta divertito di quando spiegarono la cosa ad uno dei responsabili commerciali della Sunrise: l'uomo non riusciva a credere alle sue orecchie, tanto che alla fine si aggrappò alle varianti sull'equipaggiamento per estendere il numero dei robot impiegati nella serie.
È chiaro che ciò è stato fatto in nome del realismo più crudo; come puntualizzato dallo stesso Nozaki, ci vogliono almeno venti anni perché un sistema d'arma complesso come una Tactical Armor venga progettato, sviluppato, sperimentato, prodotto su larga scala e raggiunga la maturità operativa.
Allora, se si è puntato sul realismo, perché il Noo, Gasaraki, le reincarnazioni o memorie genetiche, Kugai? Perché scomodare antiche leggende, per vere od inventate che siano? Una grossa parte di tutto il racconto si basa in realtà su Nishida e la sua ideologia del Ritorno al Giappone dei Samurai: l'insegnante di letteratura giapponese si è addirittura accecato per non vedere la bruttezza intorno a lui, solo per scoprire che da cieco la avvertiva ancora di più. Ed ancora la frustrazione dei giovani ufficiali delle JSDF (Japan Self-Defence Forces) come Hirokawa ed Hayakawa, che si vedono come paria nella loro vita di sacrificio al servizio della patria in confronto alle migliaia di giovani che rifiutano qualsiasi ideale per inseguire vite votate al solo consumismo. Oppure la realtà dell'immigrazione dal resto dell'Asia, forse diversa dalla marea di disperati che assalgono le nostre coste nell'apparenza, ma non nella sostanza del conflitto con la società preesistente.
Era pressochè scontato che qualcosa finisse per rimanere senza risposta: cosa è l'oggetto che appare nel 23° episodio nel vortice dimensionale? Da dove vengono i Kugai e come mai sono fatti così? Che fine ha fatto il Kugai di Miharu? Eccetera.
E allora, cosa c'è che non va?
Allora, Gasaraki ha un solo, fondamentale difetto: è troppo corto. Proprio così, la serie è troppo breve per la moltitudine di temi affrontati, per le implicazioni della storia e addirittura per la caratterizzazione dei protagonisti.
In più di un caso i personaggi, venutisi a scontrare con situazioni e notizie inaspettate, non fanno in tempo a riprendersi che la serie è già giunta al termine. Ma come è possibile tutto ciò? Eppure alla Sunrise conoscono benissimo le capacità di Ryoosuke Takahashi: sanno che è puntiglioso, ma lento nell'affrescare le sue storie ed i suoi personaggi. Sokoo Kihei VOTOMS, il suo capolavoro, che riecheggia in molti aspetti di Gasaraki, dura circa cinquanta episodi. Come può un'artista con tali ritmi far entrare tutto quel che si è detto in una serie addirittura di un episodio più corto della moderna consuetudine?
Ma forse è davvero questo, la moderna consuetudine, ad aver tarpato le ali a quest'opera. Ventisei episodi e sei mesi di programmazione sono ormai la regola a cui pochissime serie sfuggono; molte di queste, poi, sono anime che vanno in onda da anni (se non da decenni: Sazae-san docet)...anche le serie di maggior successo sono state divise in tronconi per poterne assicurare una fine indolore in caso di calo degli ascolti (vedi Slayers, con i vari Return, Next e Try!). Altro che numero magico, come ha detto qualcuno! Sono necessità commerciali? Problemi di sponsor? Può darsi. Ma gli effetti, in alcuni casi, sono deleteri.
Copyright © Animanga Netgate Written by: The IngOriginal work: Gasaraki
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