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Autore Topic: Ultimate Century, Ashes of the War: gli episodi.  (Letto 23950 volte)
nap
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« il: 20 Dicembre 2007, 21:51:29 »

ed ecco per voi, episodio per episodio (pian pianino li scrivo tutti e 50, sempre che non mi taglino i fondi prima  asd ) Ashes of the War.
In questo modo tra l'altro si avrà la trama principale scritta in modo aggiornato e senza neanche un problema di continuity...

PS: notare che le date si riferiscono sempre rispetto al meridiano di greenwitch


Ep 00: Notte sull'Europa

14/15 aprile 2015

Episodio di apertura della serie, vengono presentati alcuni dei protagonisti e l'epoca nella quale si svolge questa serie: Aprile AD 2015 (per una descrizione approfondita dei fatti dell'episodio si legga il 1° capitolo di Ashes of the War postato da Matte)


Episodio 01: Sotto attacco

15 aprile 2015

Presso le basi militari della NATO, della Russia e di molti altri paesi risuonaorono gli allarmi, nello stupore generale venne proclamato lo stato di guerra generale e tutto il personale non combattente venne fatto velocemente entrare nei ricoveri nucleari sotterranei risalenti alla Guerra Fredda, pure Fraw e la sua famiglia vennero accompagnati ad entrare in tutta fretta in uno dei rifugi della base di Ramstein.
“Posso fare una telefonata un attimo?” domandò una impaurita Fraw prima di entrare nel ricovero, ma il soldato americano in uno stentato tedesco le rispose che non c'era un secondo da perdere e la spinse senza tanti complimenti dentro al ricovero nucleare.
Intanto caccia militari, con completo carico da guerra, decollarono dalle principali basi militari della NATO e lo stesso avvenne presso le basi in Russia, intanto i principali network mondiali diedero informazione di ciò che stava succedendo alle popolazioni, ma nessun governo si sbottonò sul motivo di questa entrata in guerra.
Presso la base di Decimomannu, i piloti impegnati nella Spring Flag, stavano già facendo le valigie (esercitazione appena conclusasi), quando giunse l'ordine di correre e alla svelta nei rifugi da parte del comandante della base.
Qualche migliaio di chilometri più a nord, in un piccolo aeroporto nel Nord-Europa circondato da conifere C-17 e A-400 vennero caricati con grosse attrezzature coperte da teli e decine di tecnici con le loro famiglie furono fatte imbarcare alla svelta, sotto alcuni di questi teli si potevano scorgere macchinari e parti dalle forme inconsuete, eppure nella base nessuno sapeva cosa fossero di precisi, a parte pochi tecnici e alcuni militari.
Questi stavano ben attenti a come venivano manovrate questi componenti durante il loro imbarco, per essere sicuri che non venissero danneggiate.
Amuro pochi minuti dopo che la TV aveva diramato la notizia dello stato di guerra generale ricevette una chiamata di suo padre.
“Amuro... Amuro! Mi senti? C'è la linea disturbata... riesci a sentirmi? O bisogno che ascolti attentamente! É di importanza vitale!” urlò il padre di Amuro via telefono.
“Ti sento papà... che vuoi?”.
“Non posso spiegarti: tu e Klaus non muovetevi da dove vi trovate, dovete stare assolutamente lontano da basi militare e dalle città... mi hai capito? Amuro mi...”, ma la linea cadde, in quello stesso momento infatti le linee telefoniche erano in sovraccarico: tutti preoccupati da quel che stava succedendo avevano telefonato ad amici, parenti e conoscenti nel tentativo di capire quel che stava succedendo.
Scene di panico cominciavano ad intravedersi nelle grandi dove spontaneamente si erano riunite grosse folle davanti agli enti governativi nel tentativo di capire quel che stava succedendo, inoltre cominciarono a circolare le informazioni più disparate: chi diceva che stavano attaccando gli alieni, chi i russi, chi che gli americani avessero attaccato i cinesi...
Amuro e Klaus, fuori da questo trambusto generale, decisero di disattendere gli ordini del padre di Amuro.
“Sei proprio sicuro Klaus?” domandò Amuro perplesso.
“Certo, sicuramente sta avvenendo qualcosa di grosso e presto la base di Ramstein sarà attorniata da giornalisti... non hai mai voluto finire in TV?”.
“Ma porca... e come facciamo ad andare a Ramstein?”.
Klaus non disse una parola, prese il suo giubbotto e tirò un pugnò contro il finestrino di un furgoncino: “Possiamo andare!” esclamò dopo averlo messo in moto, Klaus oltre ad essere un buon pilota di kart era anche un buon ladruncolo, “Prossima tappa: Parigi e poi da lì in treno fino a casa!”.
Ma durante il viaggio forti esplosioni fecero tremare il terreno in tutta Europa, i due, pochi minuti dopo, arrivati a circa sessanta chilometri da Parigi pressi di Parigi videro, nell'oscurità della notte, giganteschi aerei solcare il cielo a bassa quota.
Klaus fermò il furgoncino stupito per osservare quelle sagome che velocemente si dirigevano verso Parigi.
“Amuro... io così non ne ho mai visti e vivendo vicino ad una base militare di quelle grosse...”.
“Klaus... non me ne intendo... ma cosi così grossi... non sono umani...”.
Un brivido corse lungo la schiena dei due ragazzi, avevano pensato la stessa cosa: alieni.
“Naa...” esclamarono Amuro e Klaus all'unisono.
“Sarà qualche nuovo liner... ormai ne tirano fuori sempre di nuovi” disse Amuro.
“Sì, giusto... dei nuovi liner...” sottolineò Klaus senza troppa convinzione
Dopo neanche cinque minuti, avvicinatesi a Parigi,  videro davanti a loro un altro di questi strani aerei paracadutare dei mezzi mai visti dall'aspetto antropomorfo.: dei ciclopi meccanici.
Immediatamente Klaus fermò il camioncino vedendo quei mezzi avvicinarsi, i due scesero dal mezzo e si misero a correre a più non posso fino ad un vicino casolare.
Due di questi mezzi passarono vicino a loro, il terreno che tremava ritmicamente, quell'occhio rosso e quell'aspetto imponente terrorizzò i due.
Dopo alcuni minuti che furono passati Amuro prese la parola facendo un estremo sforzo per connettere le parole: “Ecco... Klaus... quei meccanici... quei ciclopi meccanici... sono umani vero?”.
Klaus non rispose, era completamente impietrito dal terrore, poi sentì un certo calore nelle zone basse che lo risvegliò dal terrore.
“Amuro... questo non raccontarlo a nessuno... non vorrei essere chiamato 'bambino piccolo' o cose del genere”.
“Non preoccuparti... me la stavo facendo addosso anche io”.


Episodio 02: La morte della speranza

15/16 aprile 2015

Parigi venne ridotta ad un cumulo di macerie, così come Mosca e molte capitali dell'Est europeo: il presidente americano sudò freddo vedendo quelle immagini satellitari.
A Londra invece si stavano svolgendo pesanti combattimenti a Buckingham Palace che dopo qualche minuto di combattimento esplose sotto i colpi dei ciclopi meccanici.
Intanto a Berlino i ciclopi meccanici e militari dalle uniforme sconosciute avanzando per le strade principali incontrano una flebile resistenza delle forze tedesche che si ritrovano completamente disorganizzate di fronte a quella minaccia, per le forze attaccanti è un gioco da ragazza prendere il possesso dei principali edifici governativi e annientare quelle poche sacche di resistenza.
Scena simile a Roma dove gli inutili tentativi di resistenza delle forze militari e civili vengono repressi nel sangue, i politici tentarono un'inutile Aventino nel camera dei deputati, ma infine le forze nemiche li catturano eliminandoli uno a uno senza neanche una parvenza di processo.
Frattanto in Vaticano, il Papa tenta disperatamente di portare alla ragione un certo Edwin Schiller.
“Feldmaresciallo Edwin Schiller, la prego... la supplico in nome di Dio! Non ripete gli errori che avete fatto in passato! Non ritrasformate l'Europa ed il mondo in una pozza di sangue!”, ma il feldmaresciallo, dopo aver assicurato al pontefice che non avrebbero ripetuto gli errori del passato, gli spara un colpo in testa, sorte simile tocca alle guardie svizzere.
“Il primo conto è saldato” mormora il feldmaresciallo che subito ordina di cercare l'anello del pescatore di Papa Paolo VII.
Tale anello però non viene trovato, così come non vengono trovati molti carteggi di cui Schiller aveva fatto esplicita richiesta, il Vaticano viene letteralmente messo a soqquadro dai soldati di questo misterioso gruppo.
Nelle loro mimetiche grigio-bianche i militari di questo misterioso gruppo cominciano ad assaltare diversi quartieri delle città conquistate come quello ebraico a Roma e scene particolarmente raccapriccianti si scorgono a a Londra.
“Presidente... Ramstein è sotto attacco... sembra che non riusciranno a resistere ancora per molto...” mormorò al presidente uno dei suoi aiutanti.
“Stiamo per passare in una zona di turbolenze, la preghiamo di tenersi forte” lo informò via interfono il pilota dell'Air Force One.
“Miller? Secondo lei è normale trovarsi in una situazione così drammatica da sfruttare pure le nubi per non farci individuare?” domandò il presidente.
Uno dei segretari, un afroamericano, del presidente rimase in silenzio per un attimo prima di rispondere: “In questo momento non voglio neanche immaginare le atrocità che stanno avvenendo in Europa”.
Il presidente fissò Miller, da quando, poche ore prima l'aveva informato di tutto, era diventato un altro: non era più il buon Miller sempre pronto ad annuire che conosceva.
Ramstein era stata attaccata e l'esercito americano cercò ovviamente di contrastare il misterioso nemico, ma senza successo.
Nessuno aveva la più pallida idea di come affrontare quei giganti metallici ed i tentativi di un battaglione di MBT di affrontare in campo aperto il nemico si risolsero in un inutile tiro al piccione per i nemici.
La situazione era complicata dal fatto che dalla comparsa del misterioso nemico tutte le comunicazioni radio ed i sistemi radar sembrano non funzionare più in modo efficace.
La resistenza della base si fece sempre più disperata quando il comandante Paolo ordinò al suo ufficiale di collegamento, il giovanissimo Noah Bright, di scappare insieme agli altri più giovani ufficiali della base. Prima, però, gli consegnò un dossier, contenente tutte le spiegazioni inerenti quel che sta succedendo. Noah, controvoglia, è costretto a scappare proprio mentre le ultime resistenze vennero meno...
Guardando dietro di sé, il giovane Bright, vide solo alte colonne di fumo e fiamme alzarsi da quella che era stata uno dei perni dell'USAF in Europa.
Intanto Amuro e Klaus ripresero il loro viaggio a bordo di due motociclette, questa volta si erano diretti direttamente verso Ramstein, con il favore delle tenebre viaggiando a velocità semplicemente folli (ma intanto come pensò Klaus: "Oggi di polizia manco l'ombra") riuscirono a giungere alla loro meta alle prime ore del 16.




Episodio 03: Zweite Heimat  

Prime ore del 16 aprile 2015

Amuro e Klaus trovarono uno spettacolo sconvolgente lungo la strada per Ramstein... di molte città prossime ad installazioni militari francesi non restavano che rovine, le strade eran pressoché deserte, solo un paio di volte incontrarono alcune manciate di profughi a bordo di alcuni bus, ma al loro cenno di fermarsi aumentarono ancora di più l'andatura: il loro volto era terrorizzato.
In compenso le strade era affollate da relitti di auto bruciate o incidentate, enormi crateri erano presenti un po' dappertutto nella campagna francese.
La radio non funzionava e sapere quel che stava succedendo si rivelò praticamente impossibile per i due ragazzi. Con due motociclette ancora quasi funzionanti (il motore delle due moto era da più di due ore che era surriscaldato a causa delle velocità tenute) riuscirono infine ad arrivare a Ramstein e quel che videro fu desolante.
Nella solitudine della notte, sono circondati dai fuochi di rovine fumanti ovunque, e da decine, centinaia di cadaveri orribilmente mutilati...
Si stavano chiedendo chi o cosa sia stato capace di tanto, quando una luce li investe dritti sul viso. Erano Noah ed i giovani scappati insieme a lui che erano tornati indietro alla ricerca di qualche sopravvissuto non appena il nemico si ritirò per attaccare altri obiettivi.
“Amuro?” domandò il giovane ufficiale.
“Bright? Dico bene?” esclamò Amuro, “Cos'è...”.
Bright scuote la testa sconsolato: come può spiegare quel che è successo? L'orrore che ha visto è stato indescrivibile.
“Dobbiamo andare via da qui prima che arrivino le loro truppe per il controllo del territorio... se sono come i nonni...” mormorò uno degli altri ufficiali scappati via con Bright, attorno a loro non c'era manco l'ombra di un sopravvissuto.
“La famiglia Bowmann... sapete mica...” farfugliò Amuro dopo un po' che camminavano.
“Bowmann... sì, li ho presenti... erano stati inviati ai rifugi anti atomici... ora saranno prigionieri”.
Questa notizia fu una mazzata per Amuro.
“Ma da chì...”.
Bright si fermò un attimo, Amuro si accorse che nelle sue mani stringeva qualcosa.  
La risposta di Noah fu eloquente: preso da un impeto di rabbia getta a terra il pezzo di stoffa che teneva nelle mani, “è una parte di una divisa di un fante caduto nell'assalto” aggiunge Bright mormorando. E ciò che Amuro e Klaus vedono è da togliere il fiato.
Quel frammento di divisa presenta un colore inconfondibile: il grigio delle divise della WWII della Whermacht, ma soprattutto campeggia uno stemma inconfondibile: un'aquila stilizzata dalle ali ben distese, aggrappato al nefasto stemma della croce uncinata...
Allontanandosi dalla base e ritirandosi verso un deposito segreto in un valloncino vicino (che dalle parole di Bright si scopre essere stato creato per una eventualità simile e come quel deposito ce ne sono migliaia dispersi in tutta Europa), Noah fornisce una spiegazione che ha dell'incredibile.
Nel 1939, temendo che la Germania non sarebbe stata in grado di vincere la Guerra, Himmler e Göring convinsero Hitler a sovvenzionare un piano all'apparenza folle (e qui passano le immagini animate con effetto 'invecchiato' dei tre che hanno un'accesa discussione che non ci viene fatta sentire, sovrastate infatti dalla spiegazione di Bright): creare una cellula del Reich che potesse sopravvivere alla guerra stessa, e vendicarne l'eventuale sconfitta.
In gran segreto, venne quindi predisposto il programma Zweite Heimat (seconda patria), grazie al quale migliaia di soggetti specificamente selezionati dalle SS vennero trasferiti in una base segreta sotto i ghiacci dell'Antartide... lì, venne approntata una base missilistica che, durante tutta la guerra e negli anni successivi, iniziò un programma di colonizzazione dello spazio - anticipando di oltre un ventennio americani e russi.
Quando gli americani ed i russi arrivarono a loro volta, grandi isole spaziali galleggiavano già oltre l'orbita lunare, popolate dai discendenti degli uomini selezionati dalle SS nel progetto originario, in parte, ma soprattutto da decine di milioni fra loro figli, fiancheggiatori nazisti contattati e trasferiti negli anni immediatamente dopo la guerra nell'ambito del progetto ODESSA, soprattutto soggetti frutto del lavoro di selezione genetica e riproduzione tramite procreazione forzato o tramite utero artificiale del dott. Mengele. Lui e Martin Bormann, infatti, non erano affatto spariti erano fuggiti nella Zweite Heimat per coordinarne la crescita..
Amuro è incredulo, ma per togliergli ogni dubbio, Bright gli mostra una fotografia proveniente dal dossier di Paolo... una foto terrificante. La celebre immagine dell'Apollo, in cui gli astronauti conficcano la bandiera USA sulla Luna... e dietro di essa, un'altra bandiera, quella bianca rossa e nera del Reich. Ai piedi della quale, un messaggio molto esplicito... "Herzlich Willkommen Amerikaner, auf dem deutschen Mond", "Benvenuti, Americani sulla Luna Tedesca".

Decimomannu, stessa ora

A Decimomannu un militare esce dal rifugio anti atomico in cui si trovava e si mette a pregare a più non posso: l'aeroporto militare è miracolosamente salvo, il 'colpo' nemico ha fallito l'obiettivo andando a colpire alcune posizioni molto più a nord.
Solo una fitta nebbia sembra avvolgere la base, ma non è nebbia: è la polvere alzata dallo schianto del meteorite.
I sopravvissuti si resero però presto conto di non riuscirsi a mettersi in contatto con nessun'altra unità militare fuori dalla Sardegna. Un giovane e affermato pilota: Roy Jung, propose di effettuare una ricognizione armata su Roma e su La Spezia (uno dei due più importanti porti militari della Marina Italiana).
Si andò alle votazioni e vinsero i sì, alla mattina sarebbero partiti per la ricognizione: per qualche strano motivo il GPS non funzionava ed il radar era disturbato (quest'ultimo viene usato dai caccia per compiere i voli a bassa quota altrimenti difficili alle velocità del Tornado o del Typhoon), per il comandante del 4° Stormo Caccia dell'A.M.I., Francesco Grigoli, che si mette a capo dell'operazione, non è il caso di rischiare le macchine così inutilmente, almeno con il favore del giorno potranno volare bassi con minori difficoltà.

Episodio 04: DEFCON 1

Alba del 16 aprile 2015

L'Air Force One volava nel cielo scortato da ben 16 F-22 e da due AWACS.
“Una scorta imponente” come commentò uno dei piloti del Boeing in volo verso la base centrale di quello che una volta era il NORAD.
La situazione era critica: la maggior parte delle forze in Europa per quel che si riusciva ad apprendere dai satelliti militari ancora in funzione (che cominciarono ad essere disattivati uno a uno, “Ne abbiamo perso un altro!” urlò uno degli addetti alla raccolta di informazioni) le forze in Europa non hanno più possibilità di resistenza organizzata su vasta scala, solo singole unità difendono accanitamente le loro posizioni.
“Solo ad Amburgo e Trondheim possiamo tentare di organizzare un imbarco in forze, ma niente di più” disse un generale indicando al presidente una grossa carta geografica.
Dalla Cina e dall'India, inoltre, non giungeva nessuna risposta e le notizie dai satelliti non erano confortanti: gigantesche nubi di polveri si erano alzate presso le principali città nel continente asiatico.
Una nota positiva veniva dal Giappone che sembrava non aver subito attacchi, mentre l'Australia, l'Indonesia e la Nuova Zelanda avevano subito alcuni attacchi alle installazioni principali, inoltre stranamente le basi USA nel Pacifico e nell'Oceano Indiano non subirono alcun attacco.
Come fece notare un generale c'erano alte possibilità che tali basi fossero le prossime sulla lista della spessa.
“Presidente, i russi sono appena riusciti a mettersi in contatto con noi su una linea vocale criptata!” esclamò entrando di corsa uno degli addetti al servizio di comunicazioni dell'Air Force One.
“Me lo passi!”.
“Purtroppo è su un canale dove abbiamo solo potuto ricevere la sua voce”.
Il presidente alzò una cornetta vicino alla sua poltrona: un lungo discorso in russo si sentì nella cornetta.
“Traduca!” ordinò il presidente ad uno dei suoi aiutanti.
“Hanno distrutto Mosca! Hanno distrutto le nostre basi! Ma le nostre forze sono ancora integre, sparpagliate sul territorio, ma integre... in questo momento le nostre forze da bombardamento strategico sono in volo verso le teste di ponte nemiche... se mi sentite dobbiamo sfruttare questa opportunità... purtroppo non abbiamo scelta... se non vogliamo essere annientati dobbiamo annientarli prima che sia troppo tardi...”.
In quel momento cadde la linea, per fortuna c'era qualche buona notizia: le forze della Federazione Russa si erano sparpagliate sul territorio per cercare di sfuggire all'attacco nemico (tra l'altro le forze della Federazione Russa erano entrate in stato di preallarme con un giorno e mezzo d'anticipo rispetto alla NATO, avendo minori problemi di politica interna, va anche detto che se gli osservatori astronomici confermarono solo il 14 aprile ciò che stava succedendo, diversi satelliti spia avevano inviato informazioni già il 12, come viene rivelato da un breve, ma accesa discussione tra un generale dell'USAF e uno della US Navy), comunque del presidente della Federazione Russa non si ebbero più notizie dopo quella specie di messaggio.
Nonostante il segretario di Stato Sean Miller (un afroamericano) si dichiari assolutamente contrario, viene deciso un attacco con armi nucleari contro le principali teste di ponte nemiche per sfruttare anche l'attacco russo.
Il presidente infatti alza lo stato di allarme a DEFCON 1.
L'attacco viene condotto contemporaneamente con tutte le forze a disposizione degli USA: ICBM dai silos terrestri e dai sottomarini, nonché da B-2 che si erano messi in volo con tali testate secondo un ordine (ai limiti della costituzione) del capo di stato maggiore dell'aeronautica che aveva pensato bene di prepararsi con un po' di anticipo agli ordini del presidente.
Inoltre un satellite, prima di essere disattivato, segnala che i bombardieri russi stavano già sorvolando il Mar Nero.
“Per fortuna gli hanno distrutto i silos ed i sottomarini probabilmente saranno fermi per manutenzione, se no tanto valeva accogliere a braccia aperte gli invasori piuttosto che essere certi di avere un tumore o di morire per le radiazioni” commentò causticamente Miller che in cuor suo sperava che i bombardieri russi fossero stati tutti distrutti al suolo.
Intanto il presidente attende con fredda rassegnazione l'apocalisse da lui stesso scatenata quando con sua incredula sorpresa (non sa se rallegrarsene o preoccuparsene), non accade proprio nulla.
Le testate raggiunsero gli obiettivi, ma non esplosero.
Venne immediatamente ordinato un secondo attacco che sortisce lo stesso identico effetto.
Proprio in quel momento, il presidente ricevette una comunicazione radio dai nazisti.
È Gihren Zabi, che ringraziò gli USA della loro collaborazione...
In pochi secondi, tutte le unità nucleari americane vennero annientate dal contrattacco nazista: gli aerei vennero abbattuti, i sottomarini, al largo delle coste europee, affondati ed una pioggia di piccoli meteoriti cadde sui silos nucleari americani.
Come spiega Gihren, la tecnologia nucleare nazista ha reso disponibile un simpatico strumento, lo SKeSTAL (sigla che, in tedesco, significa semplicemente "dispositivo di annullamento della reazione nucleare").
Nel loro campo d'azione, qualsiasi reazione di fissione nucleare è resa estremamente difficile, disinnescando praticamente le testate americane (che se funzionanti a fusione, han pure bisogno dell'innesco di fissione). Li hanno, per così dire, lasciati fare per obbligarli a scoprirli... e distruggere in un colpo solo tutti i sottomarini nucleari ed i bombardieri intercontinentali... oltre che  per poter prendere meglio la mira sui silos nemici (balzava agli occhi, anche degli analisti sull'Air Force One, che i primi attacchi tramite meteoriti furono imprecisi e condotto con meteoriti di grosse dimensioni, al contrario di quelli lanciati contro i silos americani).
“Hanno intenzione di catturare le risorse industriali e militari americane il più possibile integre... credo che questo sia palese” commentò un analista.
“Crede che lanceranno un attacco diretto?” domandò Miller.
“Bisogna vedere se hanno ancora forze a sufficienza, in questo momento dispongo di troppe poche informazioni, mi scusi...”.
“Di niente... intanto peggio di così... ” mormorò Miller.


Ep 05: O si vince o si muore

16 aprile 2015
L'azione si sposta nuovamente su Amuro ed i suoi compari: nel rifugio indicato da Paolo, finalmente riescono ad entrare in contatto con il comando centrale americano tramite un sistema di comunicazioni risalente alla guerra fredda e che essendo su filo sono schermate rispetto alle radiazioni Minovsky.

L'ordine è di raggiungere, con qualsiasi mezzo disponibile, il porto di Amburgo, ancora non occupato, e di imbarcarsi sulle navi che, sotto la (scarsa, commento dell'autore) copertura aerea alleata stanno cercando di salvare il salvabile.

Noah, non avendo altra scelta, decide di obbedire all'ordine, portando con sé anche Amuro e Kay: il primo vorrebbe ritrovare Fraw, ma Noah è intransigente: o li segue, o lui gli spara... non può correre il rischio che i due vengano catturati dalle truppe del 4° Reich con conseguente rivelazione che Bright e altri stessero tentando di raggiungere Amburgo.

All'interno del piccolo deposito c'è anche una vecchia jeep, fortunatamente senza insegne, diversi viveri a lunghissima conservazione ed alcune armi, il gruppo prende tutto quello che può e poi si mette in marcia, la marcia viene però complicata dalle frequenti pattuglie Nazi.

Ormai si è fatto giorno ed un grosso stormo aereo che da Decimomannu si dirige verso Roma (viene abortita la sortita verso La Spezia a seguito dell'arrivo di un aereo francese dalla Corsica che comunica la distruzione della base e che le poche navi superstiti si stanno dirigendo verso Marsiglia).
E qui si assiste ad uno spettacolare, quanto impari, combattimento aereo.
Inizialmente le unità in ricognizione individuano quelli che per la NATO sono mobile suit ed alcuni AMX si lanciano all'attacco subendo però alcune perdite (ma riuscendo a distruggere o a danneggiare alcuni di quei mezzi).

All'improvviso però i disturbi aumentano ed un Tornado si vede passare davanti a se un enorme caccia dalle linee inusuali: è un Himmelritter nazista (ovviamente i piloti dei Tornado non sono a conoscenza di questo nome), questo caccia attacca un altro Tornado con le mitragliatrici abbattendolo; per la formazione dei cinque Tornado rimasti sembra la fine (compaiono altri tre Himmelritter), ma arrivano i Typhoon capitanati dal Grigoli e da Jung si buttano sui caccia nazisti, nonostante la superiorità numerica dei Typhoon il combattimento si rileva tutto a favore degli Himmelritter a causa della suite di disturbo elettronico di cui dispongono, nonostante ciò Jung riesce a danneggiare lievemente uno dei caccia attaccanti e Grigoli riesce a colpire il motore di un'altro caccia facendolo precipitare in fiamme.

I caccia nazisti si ritirano e così è anche per la formazione aerea multinazionale.

sera del 16 aprile del 2015
La scena si sposta ancora: non si capisce bene dove ci si trova, sembra una base israeliana di tank corazzati, un anonimo generale (che poi si imparerà a conoscere come Revil) riceve un plico e si mette a leggerlo, i suoi soldati sono attorno a lui in attesa di avere informazioni su quel che sta succedendo.
La situazione è strana: i sistemi radio funzionano male e non si riesce a ricevere uno straccio di informazione sensata dalla TV (almeno quei pochi che si prendono).
Revil osservò preoccupato la Luna (gesto di cui i suoi soldati non capirono il perché) rimettendosi subito dopo a leggere il plico, ogni riga che andava avanti a leggere il suo volto sbiancava.
“Ragazzi, siamo nella merda. Qui o si vince o noi possiamo già prenotare il nostro posto in paradiso o giù di li”.
“E che sarà mai? Gli iraniani ci attaccano?” gli domanda un soldato.
“No”.
“I siriani supportati dall'Iran?”.
“Neanche...”
“Tutte le nazioni arabe?”.
“No”.
“E allora chi? I nazisti?” esclama il soldato ridendo, ma la risposta di Revil lo fredda in un attimo.
“Si”.

Su questo veloce scambio di battute si conclude questo episodio che da un lato è di transizione (al contrario degli altri non ci sono eventi da 'crepapelle'), dall'altro ci introduce un personaggio che dopo diverrà fondamentale: Revil, ma soprattutto all'episodio cinque il Gundam non è ancora comparso (solo alcuni disegni di arti meccanici presumibilmente attribuibili ad esso nell'episodio 00 durante l'incontro della ricercatrice americana con Kozumi).
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« Risposta #1 il: 22 Dicembre 2007, 19:59:07 »

Ep 06: Lo spirito di Dunquerque

25 aprile 2015

Amuro, Bright ed il piccolo gruppo di scampati stanno risalendo il Reno già da diversi giorni a piedi per non farsi individuare per giungere ad Amburgo assediata dal Reich. La città non viene bombardata (i tedeschi sono piuttosto timorosi di affrontare un combattimento urbano contro truppe ben piazzate e organizzate), ma niente riesce ad uscirne e niente ad entrare...
Bright allora decide di tentare il tutto per tutto.
Aggrediscono e catturano un paio di soldati del Reich che stavano compiendo un'ispezione ad alcuni chilometri dal fronte (sembra che stessero visitando il posto dov'era nato il trisnonno di uno dei due come si evince da un breve interrogatorio). Amuro e Klaus, che parlano tedesco senza accento, si sostituiscono ai due (Klaus fa molto intelligentemente notare che i due hanno uno strano accento e che il massimo che possono fare per non farsi scoprire è parlare per l'appunto senza accento, anche Bright parla un po' di tedesco, ma con forte accento texano), e caricano sulla jeep catturata Noah e compari spacciandoli per prigionieri.
Riescono ad avvicinarsi alla linea del fronte, quando vengono intercettati sull'ultimo posto di blocco (il terzo in totale).
La storia stavolta di per se regge, ma si trovano di fronte un ufficiale di pasta non proprio buona... Amuro e Klaus vengono duramente apostrofati dall'ufficiale del posto di blocco (che si lamenta che i prigionieri andrebbero fatti fuori subito e che al comando centrale sono diventati dei mollaccioni), che subito estrae la sua pistola d'ordinanza e fredda due dei finti prigionieri sotto gli occhi di Noah, impietrito.
Prima che anche Noah faccia la stessa fine, Klaus schiaccia a tavoletta e cogliendo l'istante di impreparazione dei nazi, riesce ad attraversare le linee e raggiungere l'altro lato del fronte... anche da lì stanno per sparargli addosso, quando una mano ferma l'azione delle sentinelle... è nientemeno che Tem Rey, il quale col binocolo ha fortunatamente riconosciuto il figlio al fianco di Klaus.

Nuovo distacco. Siamo in America, dove il presidente deve rendere conto al congresso del mezzo disastro... viene proclamato lo stato di guerra con la mobilitazione generale. Facciamo conoscenza con un gruppo di liceali dell'ultimo anno, Scott Thomas, Axel Sheepard, Roy Lomax, Mirai Shima e Nina Purpleton che - pur essendo risparmiati dalle leggi speciali a causa dell'età, decidono di arruolarsi volontari.
All'arruolamento, dopo la compilazione di un questionario attitudinale apparentemente piuttosto semplice, Mirai e Scott sono curiosamente allontanati dagli altri. Vengono fatti salire su una macchina che si dirige verso il Canada, in Alberta...

Si ha ancora una breve scena in cui si vede il Gauleiter Mahkuwe assegnare il comando a Delaz per rimpiazzare il suo inetto predecessore nella carica di comandante delle forze che assediano Amburgo, durante questo breve colloquio si viene a sapere che proprio pochi giorni prima il Reich ha cominciato le operazioni in Medio-Oriente.
Sulle note della ending si assiste quindi a Klaus, Amuro e Bright che vengono fatti imbarcare su un sottomarino diesel norvegese (l'Archangel) che salpa da Amburgo in direzione di Trondeheim.


Episodio dove la tensione regna sovrana, nel cielo è un susseguirsi di caccia nazisti mentre man mano che ci si avvicina alle linee del fronte si notano le artiglierie di corpo d'armata nazista, poi i corpi d'assalto ed infine i panzer ed i SP con i piloti fuori dagli abitacoli in attesa di ordini, come se non bastasse Amuro e compari passano per ben tre posti di blocco, nel primo vengono a malapena guardati, nel secondo un ufficiale li ferma e dopo averli squadrati li chiede cosa devono fare, ma poi li lascia andare, infine nel terzo avviene quel che è stato raccontato prima, un episodio quindi dove si ha un crescendo di tensione che culmina con i soldati NATO che stanno per sparare ai protagonisti.

Ep 07: Il pianto dei rapaci

25 aprile 2015

In questo episodio si assiste alla battaglia della Mecca, per descrizione dettagliata dell'episodio vedere http://www.gundamuniverse.it/forum/viewtopic.php?t=880 , si faccia solo presente che l'episodio incomincia con l'uso del gas nervino da parte di Garma e che non si assiste all'azione di Gato (ma si assiste alla sua discussione con Deikun, che compare per la prima volta). Inoltre non si assiste neanche in che modo Revil ha preso il comando (da questo episodio sembrerà infatti che Revil avesse già il comando e solo in futuro si scoprirà che non è così).

Ep 08: The Hayate

27 aprile 2015

l’evacuazione del medio oriente sta procedendo a piena velocità. Imbarcato sulla Queen Elizabeth II, adattata alla bene e meglio per evacuare quanti più soldati possibili, Sleggar sta meditando sul disastro dell’ultima campagna, convinto che non si riuscirà a combattere ad armi pare con i Nazi fin quando l’esercito non si sarà dotato di armi adeguate a contrastare i “ciclopi”, ovvero di propri mobile suit (come questi sono ormai chiamati).
La nave da trasporto sta tentando di abbandonare il Golfo persico, ma viene attaccata da un SP sottomarino (un SP-04 modificato), i sopravvissuti sono pochissimi, tra questi ce ne è uno con la divisa da pilota dei Marines: è Sleggar che osserva con malcelata rabbia l'SP allontanarsi.
L'SP pilotato da Johan “Johnny” Ridden osserva la nave affondare con il suo monocolo: “Mi dispiace, prendetevela con Ghiren” mormora il pilota con un sorrisetto beffardo, se già nell'episodio prima si era capito che Ghiren era in contrasto con la sorella ora se ne comincia ad avere la conferma.

La scena stacca siamo sempre sul mare, ma quello del Nord, l'Archangel infatti giunge ad una circondata Trondeheim.
Amuro e Klaus in quanto americani vengono fatti imbarcare sul nuovissimo sottomarino nucleare d'attacco New York in grado di sfondare la calotta  polare.
Capacità che si rivela critica visto che, pochi giorni dopo, il New York viene incaricato di riunirsi al sommergibile d’attacco russo Akula III “Aleksandr Nevskiy” (http://en.wikipedia.org/wiki/Alexander_Nevski ) e quindi scortare quattro sottomarini lanciamissili fortunosamente scampati al disastro (due russi, e due britannici) fino a San Diego. Amuro saluta freddamente suo padre, pur sapendo che potrebbe non rivederlo mai più. Infatti anche Trondeheim è circondato dalle forze del Reich.

Ma la scena stacca ancora... siamo in Giappone... o meglio su un F-22J (ipotetico F-22 con caratteristiche meno spinte in confronto a quelli prodotti per l'USAF, inoltre le informazioni del cockpit ci informano che è il 29 aprile) della forza aerea giapponese.
Il tenente Shiro Amada e la sua squadriglia vengono incaricati di compiere un volo di ricognizione sulla costa continentale del mar Cinese, alla ricerca di eventuali superstiti (diverse navi e mezzi aerei continuavano a giungere dalla Cina nelle condizioni tecniche e di carico più impensabili), e soprattutto per escludere attività nazista in tale zona.
Durante il volo, i sistemi di navigazione degli F22 della squadriglia vanno improvvisamente in panne, infatti assaliti da una squadriglia di caccia BF2002 “Himmelritter” (Cavaliere del Cielo), due compagni di Shiro sono abbattuti con ridicola facilità, ma Shiro riesce a ribaltare la situazione decidendo di ingaggiare i caccia nemici nel combattimento chiuso con i cannoni, l'agilità del F-22 è estremamente superiore ai BF-2002 (così come c'aveva già dimostrato Jung con i Typhoon) obbligando i nazi superstiti alla fuga immediata.
Al suo ritorno, viene accolto come un eroe dai suoi superiori e dai militari americani… e non solo: il suo comandante superiore (il generale Tono) lo trasferisce immediatamente ad un progetto segreto, dal quale dipenderà tutta la sorte della guerra: il progetto V.

Episodio di transizione, ma caratterizzato da:
Uno sguardo di sfida (Sleggar vs Ridden) che la dice lunga sugli sviluppi futuri tra due personaggi.
Un freddo momento di addio, infatti, sia Amuro che suo padre non volendo ammettere ognuno le sue colpe (riguardo al loro travagliato rapporto padre-figlio e sul fatto che Tem abbaia divorziato dalla madre di Amuro) finiscono per avere un piccolo litigio una volta sbarcati a Trondeheim, Amuro saluterà freddamente suo padre, ma appena il New York comincerà ad immergersi si rende conto dell'immane e bambinesca stupidata che ha commesso e per questo non si darà pace.
Un adrenalinico e realistico combattimento aereo tra gli F-22J ed i BF-2002.

EP 09: Questione politiche

30 aprile 2015

Johnny Ridden, intanto, mastica amaro: come segnala al proprio diretto superiore, comandante della flotta Mad Angler, Karl Ekhart, la Kriegsmarine esiste solo sulla carta. Nel Golfo Persico, hanno potuto intervenire solo per la particolare natura della regione – ma i MS non possono affrontare le ampie distese del mare aperto, o dell’Oceano, senza un adeguato supporto. E, fin quando la flotta americana ed alleata non saranno annientate, la sicurezza della vittoria non sarà che un’illusione. Ekhart non accoglie bene le proteste del proprio sottoposto, e lo trasferisce immediatamente ad Hong Kong, unico pezzo di suolo cinese scampato alle devastazioni delle prime ore di guerra, e testa di ponte per l'oramai imminente attacco al Giappone.
Inoltre da una radio accesa si viene a sapere che Delaz è riuscito a conquistare Amburgo e che gli SP grazie all'uso di armi termiche hanno annientato le forze corazzate americane e saudite rimaste presso Medina.

21 giugno 2015

Finalmente, Gihren fa la sua comparsa nella città che dovrà diventare la capitale del Reich: Berlino, la cui arteria più importante, Kurfursterdamm, è avvolta da due ali di folla per salutare l’arrivo del settimo Führer del Reich. I Media, già piegati al nuovo padrone, non mostrano ovviamente i soldati ed i MS schierati a consigliare l’adeguato entusiasmo ad un popolo che, potendo, reagirebbe in modo ben diverso… Mahkuwe gongola, convinto di aver svolto un ottimo servizio… eppure uno dei fiori sventolati dalla folla cade sulla macchina scoperta del nuovo Führer. È una rosa bianca – il simbolo dell’opposizione ai Nazi durante l’ultima guerra. Questo manda Gihren su tutte le furie, ma proprio la presenza della televisione gli impedisce di reagire come vorrebbe.

Cecilia, che ha già capito, se non è felice per lo meno si frega le mani: la figuraccia spingerà il Führer ad autorizzare la guerra contro il Giappone per distogliere l'opinione pubblica, operazione da lei progettata, e che vorrebbe assegnare ai suoi due protetti, Gato e Deikun. Dozul non parla, ma è furioso.

Dozul però non è infuriato con la sorella, ma contro Garma, la cui stupidità sta determinando un disastro dopo l’altro. Infatti dire che il Medio-Oriente è in fiamme è usare un eufemismo.
Le sue azioni in Arabia hanno scatenato l’insorgenza di una guerriglia selvaggia, rimpolpata persino da soldati americani, britannici ed israeliani, concentratasi negli altipiani dell’Iran e dell’Afghanistan.
Ad ogni insuccesso, Garma reagisce con un massacro di civili innocenti, le cui conseguenze sono abbastanza ovvie… Il giovane ha il terrore che il fratello Dozul possa destituirlo, ma Gihren (che considera Garma un suo prediletto) ha ben altro per la testa.

Ep 10: Quando tutto ebbe inizio

23 giugno 2015

Mirai e Scott, hanno completato la prima fase del proprio addestramento, e sono ammessi nella parte più segreta e protetta della base canadese.

Lì scoprono che il governo americano sapesse e temesse l’aggressione del Reich almeno dal 1947: la scoperta del piano risale ad allora, quando ciò che tutti avevano preso per un ufo – e che invece era un’astronave nazista, era caduta nei pressi di Roswell, in New mexico. Quell’unità impiegava un reattore di tipo Minovsky (così pare che si chiami l'inventore di quel tipo di reattore), piuttosto primitivo ma efficace, però allo stesso tempo tanto complesso da occupare gli ingegneri aerospaziali occidentali per quasi sessant’anni. Finalmente, dopo tanto tempo, il reattore è stato replicato e modernizzato, ed intorno ad esso è stata progettata una nuova classe di unità da combattimento, corazzate da guerra volanti per il combattimento anche nello spazio di cui sono praticamente pronte le prime tre unità: la Pegasus, la Albion e la White Base.
Scott e Mirai sono candidati a diventare i primi ufficiali di rotta di queste nuove unità.

Nelle stesse ore, ha luogo una riunione dell’ONU, cui partecipano tutti i capi di stato scampati al primo mese di guerra. Dopo una prima fase abbastanza burrascosa, Sean Miller prende la parola (nonostante President preferirebbe che se ne restasse zitto) e denuncia le colpe delle Nazioni Unite il cui sonnecchiare ha permesso al cancro antico risorgere a nuova vita. Di fronte alla minaccia, vi è necessità di formare un fronte comune di tutti i popoli liberi del mondo: soltanto così potranno opporsi al mostro e schiacciarlo, una volta per sempre.
Il presidente russo arrivato negli USA i primi giorni di maggio a bordo di un bombardiere intercontinentale Blackjack (come scopriamo da uno dei giornali impugnati da uno dei delegati minori) propone che tutti i popoli liberi si uniscano in una federazione, il cui scopo, però non è soltanto sconfiggere il presente nemico, ma fornire un'alternativa in cui sia l'uomo al centro del mondo, una guida per l'umanità anche quando la minaccia sia stata dissolta: la mozione è approvata all’unanimità, e Miller, essendo a capo dell'unico paese ancora in grado di lanciare attacchi su larga scala (si, il presidente USA, infatti, si dimette poco prima del discorso del presidente russo capendo che in ogni caso sarebbe costretto alle dimissioni), per motivi scaramantici, gli USA hanno già vinto una guerra contro i nazisti e soprattutto perché l'idea iniziale è stata di Miller stesso, è più o meno costretto ad essere il primo presidente della neonata Federazione Terrestre.
Il suo primo atto è proclamare Revil comandante in capo delle forze armate.
E Revil, a sua volta, risponde alla nomina ordinando l’immediata mobilitazione delle tre corazzate classe Pegasus appena completate.

Il loro scopo: recarsi in Giappone e lì recuperare le diciotto unità di RX-78b appena ultimate.
Il Giappone, infatti, è il prossimo sulla lista della spesa del Reich, ed il progetto V non può cadere nelle mani del nemico.

11 luglio 2015

Al largo del Giappone, il Gustav (Gaw per le forze alleate) di Gato e Deikun incrocia la rotta della squadra dei sommergibili di cui fa parte Amuro, la cui posizione è inavvertitamente svelata da una boa di comunicazione. Un incontro fortuito, che Deikun decide di sfruttare immediatamente, infatti la preda è ghiotta: 4 sottomarini nucleari lanciamissili e due di attacco di cui uno nuovissimo e pericolosissimo. Fa planare la Gaw sulla superficie del mare, ed interviene con il suo SP-04 blocco K (con, per l'occasione, degli idrogetti opzionali aggiuntivi) per provvedere personalmente all’affondamento del nemico. Dopo una battaglia furiosa, i quattro sottomarini lanciamissili sono fatti esplodere uno dopo l’altro, troppo lenti e goffi, mentre i due sommergibili d’attacco riescono a scampare all’attacco solo grazie all’abilità dei rispettivi comandanti.

I due sommergibili, danneggiati, devono convergere verso la base militare di Okinawa, dove poche ore dopo, atterrano anche le tre classe Pegasus fra lo sbalordimento generale.

Episodio più lungo di un cinque-dieci minuti in più.
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« Risposta #2 il: 05 Gennaio 2008, 20:36:24 »

Per ora posto solo i titoli, consideratelo un piccolo assaggio, man mano aggiungerò anche le descrizioni degli episodi. (i titoli sono provvisori, potrebbero cambiare)

EP 11: L'incubo rosso

EP 12: I demoni grigi

EP 13: Le ceneri del dragone (con parte dove si assiste ad uno spettacolare attacco di Jung e compagni ad un ponte sul canale di Suez)

EP 14: Inseguimento senza tregua

EP 15: Morte sull'Himalaya

EP 16: Strada negata (via di fuga: Oceano Indiano, attacco nemico, ritirata nell'entroterra)

EP 17: Sopravvivenza

EP 18: Operazione Red Sky

EP 19: La trappola di Rahl/All'ombra dei due fiumi

EP 20: Rifornimenti (1a parte attacco presso Assuan e rifornimenti di Matilda)

EP 21:  Estremo sacrificio

EP 22:  Die Schwartze Sterne

EP 23: Battaglia sull'altipiano

EP 24: La scomparsa di un grande pilota

EP 25: Questo è solo l'inizio! (febbraio 2016)
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« Risposta #3 il: 12 Gennaio 2008, 18:49:16 »

EP 11: L'incubo rosso

12 luglio 2015 mattina presto

Sulle corazzate incomincia immediatamente il trasbordo degli RX-78b sulle classe Pegasus. Purtroppo, come spiega il capo progetto, il prof. Kozumi, i mobile suit sono al momento completamente inutili. Il loro sistema di controllo manuale è infatti troppo complesso per qualsiasi pilota… ("Per usarli, bisognerebbe essere un Ashi-Naga Te-Naga..." un demone giapponese con braccia e gambe lunghissime e velocissime, "e possedere due cervelli e quattro occhi, ciascuno fisso su un particolare diverso..."): l’unico modo di utilizzarli, sarebbe introdurre nel corpo del pilota delle particolari nanomacchine, progettate per realizzare all’interno della neocorteccia umana, una specie di interfaccia diretta con il computer da combattimento, consentendo di bypassare i troppo complicati controlli manuali.

Purtroppo, le nanomacchine possono provocare violentissime reazioni di rigetto, e quindi non sono realmente utilizzabili senza rischiare la vita dei piloti: negli esperimenti sull'animale, l'unica variabile è stata la morte immediata delle povere scimmiette sacrificate dalla scienza...

Sta ancora spiegando questi dettagli al comandante Wakkein della Pegasus, comandante della squadriglia, quando inizia l’attacco del Reich. Il trasbordo delle unità è ancora incompleto, e le corazzate rischiano di essere distrutte a terra, solo la Albion del generale Synapse riesce a decollare e, sfruttando le caratteristiche della costa, ad impegnare uno dei tre Gustav attaccanti in un vero e proprio duello aereo tra aeronavi.

Amuro e Kai si trovano nel laboratorio centrale, insieme al prof. Kozumi e – soprattutto, a tre unità di RX-78b. Sono raggiunti da Shiro Amada, che chiede immediatamente al professore di consegnargli un campione di nanomacchine. Wakkein è contrario, ma Shiro se le inietta sotto gli occhi dei suoi superiori. Amuro, nello stupore generale, fa lo stesso – e Kai, non volendo essere da meno, assume la terza ed ultima dose al momento disponibile. I tre, dopo essere collassati a terra per un attimo (ed avere avuto allucinazioni in stile '2001 Odissea nello Spazio'), si riprendono e balzano a bordo degli RX-78b ancora un po' confusi, ma più o meno sani.

Intervento provvidenziale, visto che la loro azione getta nel panico le unità del Reich, che non si aspettavano un avversario del genere. Soprattutto, nello stupore generale, l’RX-78b si dimostra nettamente superiore ai MS nemici, che sono schiantati uno dopo l’altro.
Deikun, rimasto fino a quel momento sul Gustav a dirigere le operazioni, decide di lanciarsi con il suo SP-04K rosso scarlatto… il combattimento con gli RX-78b è durissimo.
Con gli ultimi colpi del caricatore riesce a danneggiare l'arto inferiore destro di Shiro e mentre si appresta a sostituire il caricatore del rifle automatico da 100mm viene attaccato da Klaus (ribattezzato da un ufficiale giapponese Kay, soprannome che diventerà come il secondo nome del ragazzo), ma Kaswal prontamente usa il cannone automatico (sarebbe meglio dire lancia granate speciale a razzo automatico) da 185 mm montato sul braccio destro colpendo in pieno il MS avversario pilotato da Klaus (in pratica l'RX-78b viene ridotto a rottami fumanti e Klaus si salva solo grazie alla ottima cellula di protezione studiata per il pilota)… ed infine si confronta con Amuro.
Amuro, seppur sempre in netto svantaggio e subendo diversi colpi (che tra l'altro rendono inutilizzabile il braccio destro e quindi il cannone automatico da 76 mm ad alte prestazioni non può più essere imbracciato) riesce a tenere testa alla Cometa Rossa in un duello senza esclusione di colpi, costringendo Kaswal a ricorrere all'Heat Hawk (come viene chiamata dai federali), Amuro spaventato fa impugnare la beam saber al Gundam preparandosi a parare in un qualche modo il colpo del MS nemico.

La vista di quella nuova arma (“Imposs... non possono essere così avanzati!” esclama stupito Kaswal), le avarie del SP-04K danneggiato dal lungo scontro e l'ordine di ritirata impartito da Dozul obbliga a Kaswal a ritornare sul Gustav (in particolare qui si assiste alla particolare manovra di rientro effettuata tramite un cavo che viene srotolato dall'aeronave e che aggancia il MS che con l'ausilio dei suoi reattori provvede quindi a tornare sul Gustav).

Il professor Kozumi non crede ai suoi occhi: non solo tre piloti sono sopravvissuti all’introduzione delle nanomacchine, senza mostrare reazioni di rigetto acuto – ma uno di essi è stato in grado di spremere a tal punto l’RX-78b da resistere all’asso per eccellenza delle forze nemiche.

Questo potrebbe dare alla neonata federazione un vantaggio strategico immenso: mentre i piloti del Reich devono essere addestrati fin dall'infanzia per poter controllare i complessi MS a loro disposizione, e quindi sono protetti e vezzeggiati dall'esercito, che non li manda certo al massacro, la Federazione può disporre di un numero praticamente illimitato di "carne da cannone", e senza predisporre un addestramento specifico... almeno in teoria. Infatti come farà notare Wakkein al professore se i tre Gundam avessero provveduto a lanciare un attacco coordinato all'asso nemico probabilmente l'SP-04K sarebbe rimasto distrutto o per lo meno gravemente danneggiato: “Dovremo scrivere da zero le dottrine di utilizzo di quelle macchine” conclude il generale che osserva Amuro aiutare con il suo Gundam (così lo chiama Kozumi) le operazione di imbarco.



EP 12: Combattimento aereo

13/14 luglio 2015

Grazie al tempo guadagnato, viene predisposta l’evacuazione completa della base che viene attaccata da una seconda ondata, questa volta composta solo da un Gustav e da due squadroni di Himmelritter. Gli equipaggi dei sommergibili si sparpagliano sulle tre unità, dovendo anche ripianare molte perdite negli equipaggi delle tre navi, in particolare molti ufficiali della White Base sono rimasti tutti uccisi durante i furiosi combattimenti contro i tre Gustav ed il loro gruppo di SP, mentre altre perdite si hanno da un missile che colpisce in pieno un camion che stava per salire a bordo della nave.

Bright Noah, a poca distanza (si sta imbarcando a piedi) rimane coinvolto nell'esplosione insieme al comandante Mancuso, ma questi lo protegge facendogli scudo con il proprio corpo: gesto che lo fa diventare l'unico graduato della nave, e quindi l'unico con i titoli per comandarla  anche se non ha la minima idea di come funzioni una classe Pegasus.
Decide di affidarsi a Mirai, il navigatore e di integrare nell'equipaggio chiunque, del Nevsky o del New York, abbia almeno una mezza idea di come funzionino i controlli dei sistemi di combattimento. Idea che, a conti fatti, salva tutti dal disastro.

Sulla stessa nave, si sono imbarcati anche Kai ed Amuro, mentre Shiro è salito sulla Pegasus; per la mezzanotte del 13 infine la nave decolla insieme all'Albion e alla Pegasus.


La notizia del MS federale semina il panico nel Reich: complici le resistenze incontrate in Afghanistan, i piani d’attacco sono completamente stravolti. L’attacco al Giappone è rimandato sine die: priorità assoluta diventa abbattere le tre corazzate prima che rientrino in territorio americano. L’incarico viene attribuito a Deikun, promosso a Maresciallo dopo gli ultimi successi.

Durante il volo di rientro verso Guam e da li verso la costa pacifica americana, le corazzate sono investite da una tempesta violentissima, che separa la White Base dalla Albion e dalla Pegasus. Quello che Deikun stava aspettando: fa convergere su di essa tutte le sue forze, costringendola a ripiegare verso il sud, ed impegnandola in continui attacchi aerei.

Lo stesso Bright è costernato della scelta che il nemico lo sta obbligando a fare, a poca ore di volo potrebbe raggiungere di nuovo il territorio giapponese o Guam e con qualche ora di volo in più il sicuro territorio australiano, eppure si vede costretto a tenere una rotta che lo porterà dritto dritto sulla Cina.

La White Base, nonostante l’equipaggio improvvisato (ma in realtà composto di un gran numero di espertissimi veterani della marina, e quindi ben più tosto di quanto Revil e Deikun si attendessero), resiste ben oltre le più rosee speranze, anche grazie alla perfetta chimica fra Mirai e Noah, cui mancheranno esperienza e competenza specifica, ma che si rivelano talentuosi e svegli.

Purtroppo, il reattore principale durante una durissima battaglia notturna viene danneggiato nel corso di uno degli scontri più violenti. Un perfetto disastro.

Il morale è a terra e molti come Amuro che solo poche ore prima avevano assistito o preso parte ad un combattimento sono sull'orlo di una crisi di nervi.

La WB non può più volare in alta quota, ed il reattore principale non può funzionare per più di sei ore continuative, per di più a velocità ridotta. Il volo oceanico diventa impossibile – unica soluzione, dirigersi verso il continente asiatico, e cercare di attraversarlo il più rapidamente possibile, sfruttando le vaste zone desertiche e dirigendosi verso l’Africa, minacciata dal Reich, ma ancora in mano federale.

EP 13: Le ceneri del dragone

15 luglio 2015

La White Base si stava avvicinando ad Okinawa, quando, a circa 300 chilometri dalla meta, un ulteriore attacco aereo nazista distrugge ogni speranza di ritornare in Giappone: infatti i nazi costrinsero la WB a virare verso sud, Bright, dopo un rapido scambio di messaggi radio con il comando aereo in Giappone, decise quindi di continuare la strada verso la città di Shantou che i rapporti federali davano ancora in mano a forze alleate nonostante la vicinanza ad Hong Kong.

Infatti il comando aereo informò la WB che tutta la zona di Okinawa continuava ad essere luogo di combattimenti aerei e bombardamenti e che avvicinarsi alla zona sarebbe stato estremamente pericoloso.
Anzi Bright intuisce come il comando aereo quasi non li voglia per paura che la loro presenza attirerà solo ulteriori attacchi.

Alla WB non rimane che dirigersi verso il territorio giapponese, ma presso la città si parò uno spettacolo orribile davanti all'equipaggio della nave che venne accolta con indifferenza se non freddezza.

Della città non rimaneva che un cumulo di macerie, tutti gli esseri umani in grado di imbracciare un'arma erano stati arruolati, vecchi, bambini, donne, tutti senza distinzione di età e sesso.
Dagli altoparlanti posizionati in tutti i punti chiave della città continuavano ad essere lanciati messaggi di resistenza ad oltranza e di vittoria e barricate vennero errette in ogni spazio disponibile, ma dagli sguardi di alcuni soldati appena arruolati, soldati senza neanche un'arma se non bastoni e mazze e una vecchia pistola, che erano corsi all'aeroporto sperando in un mezzo che li potesse portare via da quell'inferno,l'equipaggio della WB capì che era solo questione di tempo prima che la città cadda in mano nemica.

Diversi civili occidentali ed un paio di militi della forza aerea cinese presenti in città vennero arruolati immediatamente nell'equipaggio della WB terribilmente sotto organico, caricati alcuni rifornimenti e viveri la aeronave provvide quindi a decollare il più velocemente possibile, infatti alcuni ufficiali dell'esercito cinese fanno intendere a Bright che la città non è luogo sicuro e che la loro presenza non è gradita: non ci vuole un genio per capire che i nazisti non 'gradiscono' l'esistenza di quelle armi federali e che quindi attaccheranno.

Intanto quattro Typhoon erano appena arrivati presso un aeroporto federale in Sudan, i piloti scesero dall'aereo per bere qualcosa di fresco e riposarsi qualche minuto, giusto il tempo di far rifornimento agli aerei.
Da un Typhoon con le coccarde inglesi appena abrase scese Roy Jung.

"Allora lo facciamo saltare in aria quel cazzo di ponte?" domandò Roy al suo superiore italiano.
"Ovviamente".

Il canale di Suez ormai in mano ai nazisti, così come tutta l'Africa Settentrionale e la difficile missione consisteva nell'attaccare l'unico ponte rimasto sul canale.
Sul canale di Suez erano stati fatti esplodere tutti i ponti eccetto uno che era stato utilizzato per fare evacuare le ultime unità israeliane, purtroppo quel ponte era diventato subito oggetto del desiderio delle forze naziste che fecero di tutto per conquistarlo intatto schierando anche le forze speciali, conquistato intatto questo ponte divenne importantissimo per il trasito di rifornimenti.

I caccia egiziani tra l'altro non poterono neanche bombardarlo, infatti gli Himmelritter si rivelarono un osso troppo duro per gli F-16 (che solo mesi dopo cominceranno ad essere aggiornati per resistere alle contromisure elettroniche nemiche) che vennero presto tutti abbattuti infliggendo perdite paragonabili solo a quelle che la forza aerea egiziana aveva subito durante la guerra dei Sei Giorni.

Ecco quindi che vennero fatti distaccare quattro Typhoon, nonostante le proibitive condizioni logistiche delle basi di partenza in centro-Africa (e non che quelle in Sudan fossero messe meglio).

I quattro Typhoon decollarono dalla base avanzata dopo circa mezz'ora, volando a bassissima quota per sfuggire ai radar nemici, tutti erano equipaggiati con quattro bombe a guida laser, un carico micidiale, sarebbe bastato anche solo il carico di un caccia per far saltare il ponte.
I quattro aerei si stavano già portando in quota per effettuare il lancio dalla distanza quando improvvisamente gli allarmi di bordo si attivarono: erano stati agganciati da un radar di difesa aerea nazista e subito le batterie missilistiche nemiche a lungo raggio (che l'intelligence federale dava dispiegate presso altri siti) fecero fuoco.

Un caccia venne abbattuto.

Il team di tre caccia rimasti allora si gettò a bassa quota volando bassissimi sul deserto e giungendo fino in prossimità del canale di Suez, ma troppo a sud: avrebbero dovuto volare ancora e per di più si avvicinano un paio di Himmelritter come rivelano i disturbi che aumentava di intensità.
Uno dei gregari allora si offrì per impegnare i caccia nemici sganciando le proprie bombe: era l'unica cosa da fare se volevano distruggere quel ponte.
Solo Jung ed il suo superiore ora potevano completare la missione, per sfuggire all'AA volaronoo bassissimi, proprio NEL canale, sfrecciando in mezzo alle pallottole sparate dai sistemi d'artiglieria AA a corto raggio naziste e ai mercantili in fiamme fatti arenare sul fondo del canale dagli egiziani per bloccarlo al momento dell'abbandono.
La scena è adrenalinica, un altro Himmelritter si buttò a bassa quota nel canale nel tentativo di attaccare frontalmente i due caccia con i cannoni, ma a sua volta venne abbattuto da una precisa raffica del 27mm di Jung.
Infine i Typhoon giunsero presso il ponte, presero quota ed al momento giusto sganciarono il loro mortale carico proprio mentre un convoglio nemico lo stava attraversando.

Ai due caccia non rimase che dare tutta manetta e allontanarsi a bassa quota risalendo il Nilo per tornare in Sudan sorvolando le linee naziste presso Assuan.
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« Risposta #4 il: 18 Gennaio 2008, 19:42:16 »

EP 14: Inseguimento senza tregua
28 luglio 2015

La White Base abbandona il pericoloso porto in terra cinese decidendo di dirigersi verso il deserto del Gobi e da li decidere se usare l'Himalaya come scudo per raggiungere l'India e da li l'Oceano Indiano dove Bright spera di raggiungere la base di Diego Garcia che sembra essere ancora parzialemente operativa ed in grado di combattere.
È già da alcuni giorni che con molta circospezione, per evitare gli aerei nemici, la WB vola sul territorio cinese ed il suo equipaggio comincia ad essere molto demoralizzato e provato psicologicamente dai continui turni di allarme con il terrore che i caccia nemici li intercittino e piombino su di loro.
Amuro Ray e Klaus Shideen hanno una accesa discussione, i due infatti discutono animatamente sulle speranze che hanno di raggiungere le linee amiche, ma ecco arrivare che Bright che si infuria sentendo i discorsi dei due.
Il giovane ufficiale non ne vuole sapere di sentire discorsi disfattisti in quel momento e perciò rifila due forti schiaffi in faccia ai due giovani piloti che tentano una reazione, quanto mai inutile, infatti Bright, temprato da diverse scazzottate avute durante la sua carriera, appena si accorge dell'accenno di reazione provvede a rifilare un pugno in pancia a Klaus (o Kay come cominciava ad essere soprannominato) ed una gomitata sulla schiena di Amuro (che aveva tentato di tirare un pugno a Bright) mettendoli al tappeto senza tanti complimenti, specificando però che non era nulla di personale.
Mirai osserva la scena da una delle telecamere di sorveglianza interne e appena Bright ritorna sul ponte di comando lo critica per la troppa avventatezza e violenza del suo comportamento.
Bright le risponde freddamente: “Non è il Vietnam questo, non possiamo di certo permetterci il lusso di perdere. E ora ritorni alla sua postazione”.
I nervi nell'equipaggio della WB sono sempre più a fior di pelle ed un plotone di fanteria americano imbarcato a Okinawa deve improvvisarsi MP per fermare una grossa rissa che scoppia in mensa per alcune critiche alle razioni di cibo.
Bright è schifato da tale comportamento che definisce animalesco e irrazzionale, ma decide di non prendere provvedimenti disciplinari comprendendo la difficile situazione psicologica, e non solo, in cui si trovano.
Intanto da Honk Kong decolla un Gustav (o Gaw per la NATO) ed uno squadrone di Himmelritter capitanati da Gato deciso a trovare e distruggere la corazzata nemica.
Gato intuisce che la WB ha bisogno di rifornirsi di cibo e di acqua in quantità e perciò decide di dirigere il suo gruppo d'attacco verso una grande città (probabilmente Lanzhou, chiamata dai nazisti semplicemente città 73) nella Cina Centrale saldamente in mano alle forze federali e soprattutto, come informano i rapporti di intelligence, con rifornimenti e viveri in grado di far andare avanti la zona per mesi in caso di assedio.
E Gato vede giusto, infatti Bright poco prima aveva ordinato di far rotta proprio verso la città.
Il Gustav raggiunge la città di notte, immediatamente le forze federali, tutte unità dell'ex esercito cinese, tentano una difesa, tra l'altro molto organizzata e con ampio uso di missili (quelli a guida radar però si rivelano inefficienti per le interferenze generate dalle particelle Minovsky e per la loro stessa bassa qualità, ben lontana dai MIM-210 THAAD usati dalle Pegasus) e artiglierie antiaeree.
Dal Gustav vengono aviosbarcati otto Loehngrin, al cui comando c'è un mobile suit bianco pilotato personalmente da Gato, inutile è l'intervento di un battaglione corazzato federale montato su Type 98 che viene velocemente annietato e la fanteria, che pure in un combattimento urbano potrebbe rivelarsi decisiva, poco riesce a fare a causa della violenza dell'attacco aereo nemico che attacca qualsiasi centro di resistenza e mezzo in movimento nella città e nella sua periferia.
In quel momento arriva la WB che stava seguendo il Gustav con i sistemi di detenzione passiva, Bright intuendo cosa stava per succedere decide di far accelerare la WB alla massima velocità consentita dalle condizioni della nave per raggiungere la città il prima possibile e dare supporto: Gato non aspettava altro.
Altri quattro SP-04, dotati di armamento pesante (ovvero cannoni da demolizione da 185 e lanciamissilli), vengono lanciati dal Gustav presso alcune alture a sud della città per accogliere la WB in avvicinamento.
La formazione degli Himmelritter abbandona le missioni di attacco al suolo dirigendosi verso la WB, ma quest'ultima accoglie I caccia con un forte sbarramento antiaereo decimando la formazione che attacca in modo invero piuttosto incauto.
Gato in ogni caso assapora già la preda, presto la WB sarà a tiro dei SP dotati di armamento pesante da un lato e del resto della sua formazione di SP dall'altra: una morsa mortale.
Ma Bright intuisce la trappola e decide di cambiare le carte in tavola: con una larga virata si porta ad est della città e sbarca I suoi unici due MS disponibili proprio ai bordi di essa.
La situazione è disperata, le forze federali sono incapaci di reagire e la città rischia di cadere appena Gato avesse continuato l'attacco, non si hanno neanche informazioni sulla presenza di civili in città, in ogni caso vista l'inferiorità numerica l'unica possibilità è quella del combattimento urbano.
Gato capisce la mossa di Bright, ma con suo grande dispiacere capisce che non ha altra possibilità di attaccare con gli SP, infatti per il Gustav è troppo rischioso avvicinarsi alla WB come dimostrato dal forte fuoco antiaereo diretto contro l'aeronave appena si era portata a tiro della Pegasus.
In breve si ha un violento combattimento urbano con i nazisti che non si fanno troppi problemi a distruggere i palazzi, mentre Amuro, Klaus e Bright se ne fanno 'fin troppi'.
Nonostante questo svantaggio Amuro e Klaus, con il supporto preciso della WB, riescono a mettere fuori uso circa 5 mobile suit.
Gato, che seguiva la scena da lontano insieme al plotone armi pesanti, va su tutte le furie ordinando agli SP rimasti di ritirarsi verso posizioni più sicure.
Amuro e Klaus vedendo gli SP ritirarsi si esaltano e non rispettano l'ordine di Bright di non allontanarsi dalla WB.
“Li abbiamo in pugno!” urla Amuro.
Ma Gato, che aveva provveduto a nascondere il suo SP tra le macerie di un palazzo, per la seconda volta nella nottata non aspetta altro e attacca alle spalle i due incauti piloti che solo troppo tardi si accorgono della grossa traccia di calore alle loro spalle.
Il combattimento è violento, un continuo nascondino tra macerie e vie della città, un combattimento per certi versi claustrofobico con il terrore di Amuro e Klaus di vedersi quel SP spuntarsi davanti in qualsiasi momento.
Ma per loro fortuna arriva in supporto la fanteria che silenziosamente si disperde per le strade e le macerie della città chiudendo il cerchio sul MS di Gato.
Quest'ultimo capisce che in quella situazione di immobilità (si faccia conto che la scena ricorda per certi versi la lotta tra i due cecchini che si vedono nel film 'Il nemico alle porte') la fanteria diviene un reale rischio per gli SP, perciò decide di ritirarsi a tutta velocità.
Amuro vedendo lo SP nemico allontanarsi si asciuga il sudore sulla fronte, tale era stato lo spavento da sudare freddo.
L'episodio si conclude con Bright che richiama via radio i due piloti insultandoli con qualsiasi epiteto li passi per la mente, questa volta i due non 'ribattono'.
“è una testa di cazzo, ma a volte ha ragione” commenta Klaus che si era visto un paio di volte la lancia termica del SP spuntare dal nulla, se non fosse stato per la prontezza di reazione garantitegli dalle nanomacchine probabilmente non sarebbe stato ancora in vita per raccontarlo.
Il professore Kozumi, salito momentaneamente sul ponte, osserva soddisfatto i Gundam avvicinarsi, incassando anche il complimento di Mirai e Bright per l'ottimo funzionamento delle nanomacchine.


EP 15: Morte sull'Himalaya
8 agosto 2015

La WB dopo alcuni giorni (più di una settimana) di forzato riposo presso la città (dove il nemico non si fece più vedere, se non qualche sporadica pattuglia aerea di scarso fastidio, probabilmente a causa delle forti perdite durante l'operazione di Gato che avevano imposto una pausa di 'riflessione' nelle operazioni naziste contro la WB) dove avevano combattuto contro Gato, fatte alcune riparazioni d'emergenza e fatti i rifornimenti di viveri salpa dirigendosi verso l'altopiano del Tibet (notare come per allontanarsi il più possibile dalla base nazista di Honk Kong la WB percorra un percorso molto largo e molto più lungo di un collegamento diretto, ma tale tragitto è molto più sicuro situandosi in zone controllate dai federali anche con un minimo di aviazione, infatti la WB è scortata da un paio di caccia J-10) e da li all'Himalaya, la vista spettacolare delle altissime vette in lontananza distoglie momentaneamente l'equipaggio della WB dal problema della sopravvivenza.
“è sicura che non avremo problemi a varcare l'Himalaya? Sa meglio di me che Il reattore da problemi alle alte quote nello stato in cui e ridotto”.
“Si tranquilizzi, ce la faremo! E poi non era lei che dice sempre che bisogna essere ottimisti?”.
“Dico che non bisogni essere disfattisti, è una sfumatura leggermente differente”.
“Bah... piuttosto mangi uno di questi panini, è meglio rinfocillarci, tra quelle montagne non potremo usare di certo il pilota automatico e dovremo essere tutti alle nostre postazioni”.
“Concordo...”.
Con questo veloce scambio di battute tra Bright e Mirai, seduti ad un tavolino del ponte di comando per pranzare, inizia l'episodio, tale scambio di battute è indicativo di come ci sia una certa distensione e tranquillità nell'equipaggio della WB dovuta al fatto che presto saranno in India, territorio saldamente in mano ai federali e da li potranno raggiungere l'isola di Diego Garcia e quindi, dopo le riparazioni, l'America del Sud, via Africa come ordinato dagli ultimi ordini arrivati sulle comunicazioni protette dal comando centrale.
Il professore Kozumi intanto fa alcuni controlli medici ad Amuro e a Kay, Kozumi constata come le nanomacchine non abbiano dati problemi nonostante i test con i topi, come rammenta Kozumi ad Amuro, si fossero risolti con la morte dei roditori.
Amuro (sempre piuttosto divertito al pensiero di essere in un certo senso alla stregua di un roditore) intanto chiede maggiori ragguagli a Kozumi sul Gundam, Kozumi accompagna Amuro presso l'hangar dove il 2° esemplare di Gundam (quello di Kay è il numero 3) è posto in stand by, pronto all'uso in qualsiasi momento.
Kozumi comincia a raccontare alcune particolarità della macchina, in particolare fa vedere ad Amuro alcuni meccanismi interni (spiegandoglieli nel dettaglio) ed alcuni aneddoti del progetto, curiosa è la risposta alla domanda di Amuro sul caratteristico diadema a V del mezzo.
“Non serve a niente, ma serve a tutto. Consideralo un portafortuna eredità di una mia piccola passione”.
“Ovvero?” li domanda Amuro perplesso.
“Sei appassionato di anime?”.
“No”.
“E allora non potrai mai capire”.
La WB intanto comincia a volare sempre più vicina al fondovalle, ormai le altezze (anche dei fondovalle) cominciano a diventare importanti.
E per Amuro comincia a verificarsi un problema che si riproporrà spesso: mal d'aria, appena cominciarono le turbolenze divenne bianco come un cencio, ma per sua fortuna non aveva niente da rimettere non avendo mangiato niente, perciò facendo l'indifferente si rinchiuse in camera maledicendo Mirai, i nazisti, la White Base e Dio per aver creato le turbolenze.
Intanto una Gustav ed alcuni Himmelritter erano in volo di pattugliamento proprio presso l'Himalaya, e al comando di quella sparuta formazione c'era Deikun, pronto a scendere a terra con il suo SP e con il suo plotone scelto.
“Una buona occasione per dimostrare a Gato una volta per tutte che sono più bravo di lui” esclama Deikun al suo assistente.
Il problema era individuare la WB, non poteva di certo dirsi un compito facile...
Ma Deikun aveva accuratamente analizzato le ultime informazioni raccolte sulla posizione della WB, in particolare ne aveva analizzato danni riportati e ultimi punti di rotta rivelati e aveva ristretto I punti in cui la WB sarebbe passata a non più di quattro.

Per Deikun rimaneva difficile comunque intercettare la WB, ma fu la WB stessa a rivelare la propria posizione quando richiese supporto dalle forze aeree dispiegate in India.
Errore mai fu più grosso, errore dettato dalla troppa sicurezza di essere fuori dal raggio d'azione della base di Honk Kong.
In poco tempo il Gustav intercettò la WB proprio mentre quest'ultima stava percorrendo una stretta valle, Deikun bloccò l'avanzata lanciando il suo plotone proprio di fronte alla WB, mentre la via del ritorno venne ostruita dal Gustav che si posizionò pronta ad aprire al fuoco.
Deikun da bordo del Gustav si preparava a gustare la scena, appena I federali avessero provato a sfondare (indipendentemente dal lato), si sarebbero ritrovati attaccati su due lati.
E così fu o almeno sarebbe dovuto essere, infatti i Gundam ingaggiarono immediatamente i quattro SP facendo 'scivolare' via la WB, i piloti degli SP erano piloti espertissimi e pur subendo diversi danni riuscirono ad evitare di essere messi KO.
Uno però fu danneggiato al reattore, tale danno inizialmente sottovalutato degenerò dopo circa quattro minuti a causa del non immediato spegnimento del reattore ( il pilota infatti 'obbligo' l'SO a rimanere attivo, scavalcando il sistema automatico di spegnimento, cosa che sarebbe bastata ad evitare qualsiasi grave inconveniente, ma il pilota aveva sopravvaluta la resistenza del reattore del SP...), in breve il reattore esplose distruggendo tutto nell'arco di duecento metri e creando una onda pericolosissima nell'arco di un chilometro e mezzo.
Deikun osservò la scena adirato, in pochi secondi aveva perso due SP (quello a cui esplose il reattore ed un altro che si trovava a circa cento metri dall'altro che non riuscì a resistere al calore generato dall'esplosione fondendosi in vari punti ed esplodendo in una ulteriore palla di fuoco, ma non il suo reattore che si spegnette automaticamente appena in prossimità del punto critico)
La WB venne attaccata violentemente dal Gustav, ma dimostrò di reggere bene i danni, di essere manovrabile e soprattutto di avere difese antimissile eccellenti, le capacità della WB lasciarono senza parole Deikun, che comunque continuava a rimanere sicuro della vittoria.
Deikun ora si aspettava che la WB si fermasse per recuperare i due Gundam ed in quel momento sarebbe stata estremamente vulnerabile all'attacco degli SP (anche lui si preparò ad uscire) e del Gustav, ma così non fu.
La WB rallentò fino ad una velocità di 40 Km/h per neanche venti secondi, giusto il tempo di caricare i due Gundam nell'hangar posteriore di cui fino a quel momento i nazisti ignoravano l'esistenza...
“Se solo avessero conosciuto meglio la nostra nave ci avrebbero annientato” fu il commento di un radarista della WB alla fine della battaglia.
L'episodio si conclude con la WB che riesce infine a raggiungere l'India ed in particolare una grossa base aerea ancora funzionante (9 luglio) dove poterono essere fatte ulteriori riparazioni e rifornimenti di munizioni, inoltre, tra l'incredulità dell'equipaggio della WB e dei militari della base un vecchio e scassato  Piper di tela  ('rattoppato' in più punti, con delle travi di legno aggiuntive come per 'tenerlo assieme' e che sembrasse avere anche gravi problemi al motore) atterrò, parcheggiando proprio di fronte alla WB.
Un grosso ragazzo con l'uniforme di pilota dei marines scese dall'aereo.
“La mia nuova casa!” esclamò davanti all'incredulo comandante della base e all'ancora più incredulo Bright che l'aveva osservato scendere leggermente costernato dalle condizioni del Piper su cui aveva volato.
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« Risposta #5 il: 19 Gennaio 2008, 20:02:45 »

EP 16: Strada negata

9 agosto/17 agosto/24 agosto

“Ecco i documenti sono tutti in regola e ci è appena arrivata la conferma radio dal comando dell'AFRICACOM però...”.
“Non preoccupatevi, hanno detto che ho il fisico adatto e l'esperienza pure, guardi che ho affrontato i mobile suit sia a terra con lanciarazzi ed esplosivi, sia in aria con il mio vecchio, ma affidabile Harrier”.
Bright continuava ad essere incredulo, non solo quel pilota, arrivato su quel scassato Piper, era stato inviato come rinforzo dal comando federale africano (che aveva assunto temporaneamente anche il comando delle forze in medio-oriente e nel sub-continente indiano), ma addirittura era stato inviato li per diventare il terzo pilota di MS della WB.
Non che la cosa non fosse gradita per Bright (insomma il gradimento era relativo, da buon ufficiale USAF Bright dubitava delle capacità di un pilota dei marines, che per altro si era subito messo ad ammiccare nei confronti dell'equipaggio femminile della WB, anche se Bright capiva che in quella situazione quel tale Sleggar aveva più esperienza di Amuro o Kay), ma si domandava dove avevano la testa quelli del comando federale: loro non avevano con se ulteriori dosi di nanomacchine!
Ma i dubbi di Bright vennero cancellati da Mirai che si mise a leggere attentamente il curriculum di Sleggar, in una delle ultime voci apparve la dicitura: “Trattato con nanomacchine”.
Bright in quel momento pensò seriamente di mollare tutto e di andarsi a costruire una casetta in riva all'Oceano Indiano, va bene che quel Sleggar sembrava dar ben poco peso alle cose, ma farli fare la figura del pirla così davanti ai suoi subordinati e a Mirai in particolare, già ci litigava e ci aveva screzi ogni giorno, ora ci mancava solo che lo cominciasse a prendere in giro...
Fatto sta che la WB riprese il suo volo con obiettivo l'isola di Diego Garcia nell'Oceano Indiano, tale base parzialmente scampata all'attaccato nazista delle prime ore era in grado non solo di accogliere la WB, ma aveva strutture tali da permettere delle riparazioni un po' più in profondità di quelle effettuate fino a quel momento.
In ogni caso la WB doveva rimanere ferma per circa un paio di settimane, sia perché gli ulteriori danni riportati sull'Himalaya non permettevano un viaggio sull'Oceano in sicurezza e quindi c'era necessità urgente di riparazioni d'emergenza, sia per la scarsità di munizioni che impediva di affrontare ulteriori combattimenti.
Ma non fu tempo perso, infatti Sleggar usò quei giorni di 'riposo' per prendere confidenza con il Gundam, ma soprattutto per addestrare a dovere Amuro e Kay sulle tattiche da combattimento.
Gli addestramenti impartiti da Sleggar furono durissimi e misero a dura prova sia i due improvvisati piloti sia la WB, infatti Bright ordinò alcune manovre addestrative in cui i Gundam funsero da aggressor.
Inoltre molti generali delle forze armate dispiegate nel sub continente indiano lasciarono momentaneamente il fronte per vedere di persona i Gundam e studiare a fondo le tattiche anti-MS, cosa che si rivelerà utilissima.
Il 17 agosto arrivò un ordine dal comando centrale di salpare verso un aeroporto dell'India Meridionale dove la WB si sarebbe incontrata con un grosso stormo da trasporto incaricato di rifornire la WB di munizioni e parti di ricambio varie.
Sull'India cominciò a fare però brutto tempo e la WB dovette più volte sostare a lungo presso piccoli aeroporti periferici e solo il 20 riuscì a raggiungere l'India Meridionale.
Nonostante il periodo di riposo però il morale a bordo della WB era peggiorato, infatti pareva all'equipaggio che la guerra fosse ormai irrimediabilmente persa a vedere le condizioni in cui versava quello che una volta erano le temibili forze indiane, ora costrette ad una disperata difensiva come si deduceva dai bollettini di guerra, a questo si aggiungeva le voci, che tipicamente tendono a girare in periodi di 'nebbia di guerra' come quelli, catastrofiche che arrivano da fonti quanto mai incerte (ma in quel momento ognuno avrebbe creduto a qualsiasi cosa, in fondo nessuno fino a pochi mesi prima avrebbe scommesso un cent sull'esistenza di un quarto reich...), voci tipo: città americane rase al suolo, costa orientale sotto pesante attacco e ormai sul punto di cedere, feroci rappresaglie contro tutti coloro che venivano trovati a combattere, amnistia e possibilità di saltare sul 'carro dei vincitori' per coloro che avessero cambiato bandiera, bombardamenti nucleari a tappeto in Europa, nuovi SP  nazisti grandi come interi palazzi e armi in grado di modificare gli agenti atmosferici... insomma da cose verosimili a pura e sfrenata fantasia.
A complicare la situazione ci pensarono i rifornimenti, infatti l'unità al comando del tenente Matilda Ajan, presente personalmente a portare i rifornimenti, a causa dei forti attacchi aerei nazisti riuscì a far passare a malapena due C-130, tre C-17 (tra l'altro contenenti solo solo delle armi aggiuntive per i Gundam, come cannoni per tiro a lungo raggio da 120 mm, automatici da 76 mm e gatling in funzione AA da 20 mm e diversi parti di ricambio sempre per i MS) ed un C-27, rifornimenti che comunque erano importanti, ma clamorosamente insufficienti.
Il 24 agosto la WB, nonostante il brutto tempo (che impediva il decollo degli aerei da trasporto), decollò alla volta dell'isola di Diego Garcia, ma al comando nazista avevano deciso sul da farsi.
Dozul aveva constatato come un attacco diretto alla WB fosse possibile solo al prezzo di gravi perdite (tanto più che ora la WB si era rifornita e aveva subito riparazioni come avevano rivelato i ricognitori in volo sull'India) ed essendo svanita la possibilità di attaccare la WB sul suolo indiano mentre era bloccata per riparazioni (a causa del brutto tempo su tutta l'Asia Meridionale, maltempo che se dava già grossi problemi ai federali figurarsi ai nazisti che era da decine di anni che non volavano con condizioni simili se non ogni tanto con le tempeste su Marte che però quando avvenivano per non rischiare le macchine si cercava di stare sempre a terra) si decise di attaccare la base di Diego Garcia, prossima tappa della WB.
Di questo attacco si occuperà personalmente Shinn Matsunaga con il suo battaglione MS tramite un assalto aviotrasportato condotto tramite quattro Gaw e supportato da due gruppi caccia, mentre la WB verrà impegnata da un attacco aereo del XXIII° gruppo caccia con l'obiettivo di deviarne la rotta obbligando l'aeronave a tornare in India o a tentare un volo diretto fino alle coste africane (cosa che però i nazisti sanno benissimo essere impossibili nelle condizioni in cui versano i motori, si intuisce anche che c'era qualche spia presso una delle basi aeree federale su cui la WB aveva sostato).
L'attacco di Matsunaga è micidiale, con il suo plotone di SP-07A (che appare per la prima volta in azione) spazza via rapidamente ogni difesa della base senza neanche scomodare troppo il supporto aereo, solo un SP-07 viene messe fuori uso da alcuni frammenti di una granata a pallini di tungesteno di un carro Abrams (munizione tra l'altro contro fanteria, questo mette in risalto la non eccelsa resistenza del Barbarossa, e quindi si spiega come mai successivamente lo si vedrà estremamente poco in azione sulla Terra, se non in operazioni speciali).
La WB riceve la richiesta di aiuto dalla base di Diego Garcia e comincia a spingere al massimo i reattori nel tentativo di arrivare velocemente sul posto, ma il XXIII° capitanato dal colonnello Derl Faht attacca la WB, il combattimento è violento, ma come supposto dagli stessi nazisti la nave non ha troppi problemi a difendersi, ci vuole ben altro attacco aereo per metterla in difficoltà ed inoltre gli Himmelritter di Derl sono equipaggiati solo con missili AA, quando contro la WB servirebbero missili della stessa classe di quelli anti navali o bombe.
In ogni caso la WB è costretta a ritornare verso l'India, infatti l'attacco aereo nemico fa perdere troppo tempo e c'è il reale rischio di dover spegnere i reattori quando ancora ci si trova sul mare.
Un messaggio viene lanciato da Derl Faht: “Per il Reich la vittoria è sempre più luminosa! E voi non avete speranze di sfuggire alla nostra morsa! Arrendetevi! Sarete considerati come degli eroi per il Reich e trattati di conseguenza!”.
Bright ascolta sdegnato il messaggio e fulmina con gli occhi un addetto ai motori che sovrappensiero aveva bofonchiato “In effetti ci converrebbe...”, fulminato con gli occhi da Bright e ricevuta una sberla da uno degli ex-membri del New York il 'motorista' ritorna velocemente con gli occhi fissi sulla postazione.
Il comandante aspetta cinque secondi quindi risponde al messaggio: una salva di missili AMRAAM, due Himmelritter vengono abbattuti ed il resto della formazione si allontana per mettersi in sicurezza.
In lontananza si rivede la costa indiana, a Bright non resta altro che ordinare di rifugiarsi nell'entroterra in attesa della prossima mossa nemica.
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« Risposta #6 il: 20 Gennaio 2008, 19:12:57 »

EP 17: Sopravvivenza

12 settembre

Aerei da ricognizione nazisti continuano a sorvolare l'India alla ricerca della WB, ques'ultima è costretta quindi a numerose soste è stata ferma per un'altra settimana a causa del maltempo e delle gravi condizioni del reattore, senza contare che deve nascondersi e camuffarsi ed in pratica viaggia solo più di notte.

L'aeronave arriva di notte presso l'aeroporto federale nella regione di Bombay, ad attenderla ci sono due C-5 con moltissimi pezzi di ricambio soprattutto per il reattore (in numero tale da effettuarne anche una certa riserva), Revil infatti, come comunica Matilda Ajan (è sempre lei che ha guidato i due C-5), ha deciso che la WB deve fare un ultimo tentativo per raggiungere direttamente l'Africa dall'India.

Bright e Mirai osservano dubbiosi il piano di volo: troppo vicino alla penisola arabica e senza supporto aereo alleato, ma d'altronde sembra che non ci sia scelta, la base di Diego Garcia è stata occupata e presto i nazisti cominceranno a lanciare raid aerei dall'isola.
Se la WB non si sbriga rimarrà bloccata in India.

Comunque l'Ajan illustra anche un piano ideato da Revil da usare in caso di fallimento del primo che in linea di massima consiste nel raggiungere l'Altopiano dell'Iran tramite l'Afghanistan e da li tramite il Sud dell'Iraq sorvolare a tutta velocità la Penisola Arabica e quindi raggiungere il Sudan saldamente in mano ai federali.

“Ma non sarebbe più semplice rimanere qua in India ed effettuare tutte le riparazioni del caso?” domanda giustamente Bright.

Ma la risposta dell'Ajan lascia senza speranza: sarebbero troppo facilmente vittima di attacchi aerei e sono rimaste ben poche strutture in grado di accogliere adeguatamente la WB, stranamente per la WB la soluzione migliore è affrontare in faccia il nemico cercando di raggiungere l'Africa e quindi Citta del Capo.

La WB sta ferma ancora tre giorni per effettuare le riparazioni d'emergenza ai reattori, riparazioni che dovrebbero permettere ai reattori di funzionare senza problemi seppur con prestazioni fortemente deteriorate.

È il 16 settembre la WB decolla al tramontare del sole, lo spettacolo che si para davanti agli occhi dell'equipaggio della WB (che non aveva ancora visto Bombay, essendo l'aeroporto su cui sono atterrati piuttosto lontano dalla città) è terrificante: Bombay non esiste più, al suo posto un gigantesco cratere di un chilometro ed il deserto nell'arco di almeno altri dieci-venti chilometri.

Con tale orrore negli occhi la WB si appresta a tentare il tutto per tutto, ma non hanno idea che la loro posizione è stata individuata: i nazisti hanno cominciato a riutilizzare i satelliti spia americani ed uno dei primi hackerati e riutilizzati viene posto in orbita proprio sopra l'india nel tentativo di trovare la WB.

Immediatamente nella base nazista di Diego Garcia si attivano tutti gli allarmi e tre Gustav ed un paio di gruppi di caccia si preparano al decollo, anche dalla base di Abu Dhabi decolla un gruppo di caccia su Himmelritter, ma le operazioni di decollo dei Gustav da Diego Garcia hanno un arresto: Deikun, giunto da poco nella base, fa caricare i suoi MS su uno dei Gustav.

Il suo piano è semplice e non è altro che il completamento del piano del 24, mentre i caccia costringeranno la WB a ritornare sul sub continente indiano lui si preparerà ad accogliere l'aeronave con una imboscata da terra con il suo plotone di SP (attacco che era stato pianificato per il 19 settembre a causa di fortissimi ritardi logistici nelle file naziste, sembra nello studio del piano di invasione non fosse stato studiato attentamente la richiesta di rifornimenti giornaliera delle truppe così che anche truppe che avevano la precedenza sui rifornimenti come quelle di Deikun si ritrovarono senza parti di ricambio a sufficienza e munizioni).

Tutto continua ad andare come previsto, l'attacco aereo è violentissimo (sembra quasi che questa volta i caccia nazisti riescano ad avere la meglio), addirittura il già citato XXIII° gruppo caccia riesce a distruggere completamente il ponte secondario tramite un preciso attacco missilistico ed in più punti scoppiano incendi che l'equipaggio della WB fa fatica a sedare.

La situazione è disperata, da un momento all'altro la WB potrebbe essere abbattuta, tutti i membri dell'equipaggio cominciano ad indossare i giubbotti di salvataggio in vista di un possibile ammaraggio.

Ma ecco spuntare una formazione di SU-30 MKI che seppur inferiore numericamente riesce in ogni caso a distogliere per qualche minuto i caccia nazisti.

Ma per la WB il brutto deve ancora arrivare, i motori hanno di nuovo subito gravissimi danni e potrebbero smettere di funzionare da un momento all'altro, perciò la WB è costretta ad effettuare un atteraggio d'emergenza su una spiaggia per controllare i danni e cominciare ad effettuare le riparazioni necessarie (notare che sulla WB sono imbarcati un gran numero di ingegneri e meccanici che avevano lavorato al progetto, infatti Revil quando ordinò alle Pegasus di salpare dal Canada era cosciente che quella era la prima uscita operativa delle unità e perciò era meglio imbarcare quanti più tecnici possibili per ovviare ad eventuali problemi contingenti).

Per sicurezza Bright fa uscire i tre Gundam disponibili, Amuro e Kay sono dotati del solito beam rifle, mentre Sleggar preferisce uscire con il gatling AA (ma comunque efficiente contro i MS) nel caso la WB si ritrovasse di nuovo sotto attacco aereo.

I Gundam stanno uscendo dagli hangar quando le tracce termiche di otto SP-04K vengono rivelate in avvicinamento da una vicina foresta, mentre dal ovest sta giungendo un Gustav a bassa quota.

Il Gustav era lo stesso che aveva portato gli SP in zona e aveva volato per non farsi individuare.

Subito le artiglierie a lungo raggio della WB (il doppio beam cannon, i tre cannoni navali da 105mm ed i sei cannoni navali da 76 mm, notare come quest'ultimi fossero in totale otto, ma due erano posizionati inferiormente e quando la WB doveva atterrare venivano retratti) aprono un violento fuoco di sbarramento contro gli SP e missili vengono lanciati contro il Gustav.

La situazione è critica, come fa giustamente notare Mirai ora sono circondati e presto i caccia piomberanno su di loro.

A Bright rimane solo una cosa da tentare: aprirsi un varco tra le fila di SP nemici, ordina quindi ai tre Gundam di attaccare.

Deikun, che si aspettava un movimento simile, decide a sorpresa di far ritirare i suoi SP.

Bright è incredulo: quel MS rosso non li sembrava di certo pilotato da uno che si ritirasse facilmente.

In ogni caso l'occasione è da cogliere al volo.
Ed è così che Bright cadde in pieno nella trappola.

Infatti Deikun non si era ritirato aveva solo costretto la WB a muoversi dalla sua vantaggiosa posizione (su cui aveva un fianco coperto dagli attacchi via terra essendo che gli SP-04 per operare in ambiente marino hanno bisogno di equipaggiamenti aggiuntivi) per farla ritrovare su un terreno a lui più vantaggioso.

In breve la WB, costretta a volare bassa e a bassissima velocità per non danneggiare ulteriormente i reattori, si ritrova circondata.
Nella foresta sottostante i Gundam si ritrovano completamente circondati ed in inferiorità numerica, costretti a combattere in mezzo a tutta quella vegetazione che per il MS si rivela di grandissimo intralcio, intralcio che c'è anche per Deikun, ma che lui aveva già messo in conto.

Per fortuna della WB un'altro paio di caccia giungono a fornire copertura aerea impegnando il Gaw in battaglia.

Nella foresta intanto le cose non vanno bene per Amuro & Co, Sleggar allora decide di tentare il tutto per tutto: avrebbe funto da esca, con il suo MS avrebbe tentato di spiccare un balzo molto alto, a quel punto gli SP nemici li avrebbero sparato mentre era in aria, Amuro e Kay non avrebbero dovuto far altro che approfittare di quel momento e attaccare gli SP nemici.

Il piano ha successo, tre SP vengono distrutti, ma il Gundam di Sleggar viene gravemente danneggiato perdendo gli arti inferiori.

Nel frattempo in zona cominciano ad arrivare i rinforzi aerei sia nazisti che federali ed in poco tempo si accende una violentissima battaglia aerea.

Deikun ingaggia combattimento corpo a corpo con Amuro impegnato a difendere ciò che rimane del MS di Sleggar, la battaglia è violenta, ma Deikun ha capito quali sono i punti deboli di Amuro (in particolare la troppa cautela che usa nel maneggiare la beam saber) e perciò non si fa prendere alla sprovvista come ad Okinawa e anzi! Riesce a mettere in gravissima difficoltà Amuro che comincia a vedersi sopraffatto.
Per fortuna dei tre piloti (anche a Kay le cose non vanno meglio avendo finito i colpi del beam rifle e non essendo anche lui molto brave ad usare la beam saber) arrivano alcuni elicotteri ed aerei d'attacco che cominciano a martellare le posizioni nemiche nella foresta.
In particolare gli elicotteri minacciano gli SP con continui attacchi alle spalle, come se non bastasse per Deikun la battaglia aerea sta andando molto male ed il Gustav è costretto a ritirarsi, potrà fare solo ancora un passaggio per recuperare gli SP.

A Deikun rodono le budella dalla rabbia, ancora trenta secondi e avrebbe messo al tappeto il MS avversario.

In ogni caso la WB è in situazione veramente critica, i MS non sono un problema (avendone di riserva si possono usare momentaneamente quelli in attesa che i grossi danni riportati vengano riparati), ma i reattori sono in uno stato pietoso, perciò è costretta di nuovo a fermarsi per provvedere alle riparazioni.

L'episodio si conclude con il botta e risposta tra Bright a Mirai mentre osservano tristemente le riparazioni che vengono portate avanti ai reattori sotto l'attenta supervisione di Matilda: “Cosa stiamo sbagliando nelle nostre tattiche secondo lei?” domanda Bright.
“Probabilmente siamo troppo ancorati alle vecchie tattiche...”.
“Oppure...”.
“Oppure è proprio la situazione che è disperata, oggi ancora un po' e andavamo all'altro mondo”.
“Non dica così! Al più avremmo fatto solo un ulteriore atterraggio d'emergenza”.
“Il suo ottimismo è assolutamente irritante”.
“Amen”.
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« Risposta #7 il: 20 Gennaio 2008, 22:29:23 »

EP 18: Operazione Red Sky

La WB ha ripreso dopo una lunga pausa forzata il volo seguendo il secondo piano ideato da Revil, dovendo volare sempre bassi e, quando le ricognizioni nemiche aumentavano, solo di notte.
Il volo si rivela lento ed è già da alcuni giorni che stanno volando, ormai stanno per raggiungere il loro prossimo aeroporto in Pakistan, mancano ancora circa tre ore di volo.
In quel momento, nella sala riposo per gli ufficiali della WB, Bright è coricato su un divano nel tentativo di riposarsi, in realtà non ci riesce continua a ripensare sempre a quel che sta succedendo e all'atteggiamento che sta tenendo.
“Riuscirò a caricare della rabbia necessaria il mio equipaggio?” si domanda Bright guardando il soffitto con occhi vuoti.
Dopo qualche minuto entra Mirai che si dirige verso la macchinetta del caffe, Bright la segue con gli occhi preparandosi alla prossima frecciata che la donna li tirerà.
“è una di quelle che se non ci fosse stata la guerra l'avrei incontrata mentre dirigeva una delle aziende di famiglia sicuramente” pensò Bright.
“Dovrebbe darsi un po' di contegno comandante” esclamò Mirai voltandosi verso Bright che continuava a stare coricato, la divisa di Bright era sporca e stropicciata: era da giorni che non se la cambiava.
“Siamo in guerra, avere la divisa sporca o linda non cambia la sostanza delle cose, morire con la divisa sporca o con la divisa pulita non cambia niente. Non si diventa eroi per quello”.
“Lei non è mai capace di rispondere: si, ha ragione?” domandò Mirai piuttosto indispettita.
“Lei non può capire, lei non può capire...”.
“Cos'è che non potrei capire?”.
“Niente, lasci stare...”.
“No, ora voglio sapere”.
“Niente, lasci stare...” la voce di Bright era evidentemente stanca e affaticata.
“Voi ufficiali siete tutti insopportabili, di quelli che lo erano già prima della guerra non ne ho ancora incontrato uno che sia un po' gentile o capace di rispondere come si deve e quelli che lo sono diventati dopo lo scoppio credo siano sullo stesso livello”.
“Lei ha mai visto morire una persona?”, la domanda di Bright lasciò di stucco Mirai.
“Si... ad esempio ad Okinawa, il comandante...”.
“Lei ha mai visto morire una persona non in combattimento?”
“No, ma cosa cambia?”.
“In combattimento l'adrenalina è al massimo ed il cervello non è perfettamente in grado di recepire quel che sta avvenendo...”.
“Questo lo dice lei...”.
“In combattimento se muore una persona non se ne da troppo peso e se si da peso alla morte di qualcuno immediatamente l'odio verso il nemico sale al massimo e quindi ci si sfoga immediatamente su coloro che hanno eliminato quella persona... comincia a capire quel che voglio dire? Quando vedi morire una persona in combattimento non riesci a coglierne il dramma perchè il più delle volte si ha la possibilità di reagire, di sfogarsi... ma quando non è così non rimane che odio e rabbia per alcuni, rassegnazione e sconforto per altri, ma in realtà la cosa è molto più soggettiva”.
“Non comprendo”.
“Ho visto la morte Mirai! Ho visto il sangue scorrere, ho visto le vite spegnersi... ed io ero li impotente ad osservare”, Bright si mise seduto con la testa in mezzo alle braccia, “Capisce cosa intendo vero? Ho visto ragazzi della mia età, bambini che potevano essere miei fratelli, uomini che potevano essere miei padri e donne che potevano essere mia madre morire senza che io potessi fare nulla... ed ho provato rabbia, non verso i colpevoli, ma per la mia impotenza di fronte al mondo e per questo non mi sono mai dato pace... la divisa pulita è un pro forma, quella volta quelli che potevano fare qualcosa di certo non badavano se avevano la divisa o gli attrezzi puliti, pensavano a fare ciò che potevano fare, ciò che era loro dovere fare! Perché se uno può fare qualcosa è suo dovere farlo... se lei mi avesse detto di cambiarmi la divisa l'avrei fatto al volo, ma se lei mi dice che dovrei darmi un po' più di contegno allora sono in disaccordo con lei: non sarà di certo con una divisa pulita e con un certo mio contegno che i nemici non ci attaccheranno”, Mirai rimase in silenzio cominciava a capire i sentimenti di quell'ufficiale con cui litigava un giorno si e l'altro pure.
“In ogni caso non ho divise di riserva, quindi dovrò tenermi questa fino a che non avrò un po' di tempo per pulirla” esclamò Bright alzandosi ed uscendo dalla stanza, sua intenzione non era certo far provare compassione a Mirai per lui.
“Stronzo” esclamò Mirai sentendosi presa in giro, “E pensare che sono stata anche ad ascoltarlo”.

Da qui in poi la storia continua come narrato in operazione Red Sky (sezione: le grandi battaglie)

NB: inizialmente questo episodio doveva essere solo quello narrato nella sezione le grandi battaglie 'operazione Red Sky', ma poi ho pensato di inserire questo breve prologo per meglio delineare il rapporto conflittuale (tra l'altro unilaterale) vigente fino a quell'operazione e ancora per diversi 'episodi' tra Mirai e Bright.
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« Risposta #8 il: 23 Gennaio 2008, 21:13:50 »

EP 19: All'ombra dei due fiumi/I tifoni del deserto (titolo da ideare, questi sono altamente provvisori)

“Passare attraverso l'Arabia è un puro suicido!” fece notare Amuro a Bright.
“Ormai ho deciso!”.
“Ma non potremo contare sulla potenza dei Gundam in caso venissimo attaccati!”.
“Non si basa mai una buona tattica solo sulle capacità di una macchina, capacità tra l'altro ancora tutte da verificare, e inoltre...”.
“Concordo con Amuro, nelle nostre condizioni non credo che saremmo in grado di partecipare ad un combattimento aereo” esclamò Mirai uscendo dal mutismo in cui era caduta dalla fine del combattimento del giorno prima, la donna stava continuando a fissare preoccupata i due fori, chiusi con del nastro adesivo, sui grandi blindovetri del ponte di comando: era davvero stata ad un passo dalla morte e ancora non riusciva a crederci di essere uscita vita.
Quando vide, in quella frazione di secondo, quella sagoma dell'Himmelritter che si stagliò ad altissima velocità davanti alla WB credette di essere morta.
Bright accenno un sorriso felice vedendo Mirai parlare: cominciava a sentire la mancanza dei continui litigi e delle caustiche battute della timoniera.
“Sleggar lei che ne pensa?” domandò Amuro sperando in un eventuale supporto del marines.
“Il piano di Bright continua ad avere più senso, ma credo che ben pochi membri dell'equipaggio avranno nervi a sufficienza a sopportare un altro duello aereo, forse ci converrebbe dirigersi almeno verso il sud dell'Iraq, verso Bassora, ci allunghiamo un po' di più la strada, ma volando bassi e sfruttando eventuali rilievi dovremo sfuggire ad eventuali caccia nemici. Comunque è lei quello che decide qui” concluse Sleggar facendo un cenno di saluto verso il comandante ed allontanandosi.
Klaus alzò le mani come per dire che a lui non interessava l'argomento, in effetti era andato sul ponte solo per rilassarsi, la piccola sala ricreazione della nave infatti era troppo affollata.
“Innanzitutto abbiamo bisogno di fare rifornimento d'acqua, quella che avevamo l'abbiamo usata per spegnere vari incendi quindi faremo una deviazione verso nord, ci dovrebbe essere un piccolo lago con acqua non inquinata a venti chilometri da qui. Dovremo fermarci a lungo, spero non più di una settimana, i reattori sono in pessimo stato. Nel frattempo ragionerò sul da farsi. Amuro, Kay, ed informate anche Sleggar, preparatevi a scendere coi mobile suit, non abbiamo informazioni circa la presenza di unità nemiche in zona ed inoltre dovrete usare i MS per distendere i teloni mimetici, già che ci siete informate il sergente che ho bisogno che cerchi di mettersi in contatto con eventuali cellule di resistenza presenti in zona: avremo bisogno di tutto il supporto necessario.”.
“Guardi che mi chiamo Klaus” fece notare il pilota piuttosto stizzito, parole che però rimasero inascoltate da Bright che subito concentrò la sua attenzione su una grossa mappa satellitare della zona.
“Se non fosse per i reattori a quest'ora eravamo già a Città del Capo” mormorò Bright sovrappensiero, in effetti doversi fermare ogni sei/dodici ore (a seconda delle condizioni in cui riversavano i reattori e le condizioni meteo, più freddo faceva più si poteva volare a lungo) era un grosso problema, per loro fortuna i nazisti questo non l'avevano ancora scoperto o non ne erano ancora certi, se no sfruttando quel tallone d'Achille....

Un paio di giorni dopo la WB era ancora ferma per riparazioni, la zona era pattugliata di continuo dalle forze di resistenza che erano ben armate (se fosse stato necessario disponevano pure di un paio di elicotteri, di cui uno d'attacco, un COBRA appartenuto alle Guardie della Rivoluzione, a dimostrazione di quanto poco controllo avessero i nazisti su quei territori) e si sarebbero rivelate un ottimo aiuto in caso di attacco nemico.

Attacco che comunque i nazisti non avrebbero sferrato, dopo la definitiva debacle avuta pochi giorni prima (oltre che per lo schock per la perdita di un gerarca) all'interno del comando delle forze naziste della Wehrmacht si era deciso di sospendere qualsiasi attacco contro qualsiasi aeronave nemica (c'erano stati anche schermaglie minori in Africa tra il corpo corazzato d'elite Caracal e un'altra Pegasus, scontri che si risolsero con perdite non indifferenti per il Caracal) per rivedere le tattiche fin li usate e capire dove si stesse sbagliando.

Ma Ghiren non era dell'idea, il Fuhrer, infatti, e organizza solenni funerali di stato per il fratello, nel corso dei quali viene inaugurato il nuovissimo Mausoleo del Reich, nel quale i feretri di tutti gli eroi di guerra e dei precedenti Fuhrer dovranno essere traslati: nel corso delle esequie Kaswal ha finalmente l’occasione di rivedere la sorella, Artesia, appena arrivata sulla Terra insieme al proprio corpo d’assalto.

Artesia è sconvolta dalle devastazioni della guerra, e lo confida al fratello: questi, da parte sua, condivide le posizione dei critici, che vede in Delatz e Rahl i massimi esponenti, questi ultimi due infatti giudicano la condotta di guerra troppo sconsiderata e senza un minimo di intelligenza politica.

A questo punto, Artesia e Kasval sono raggiunti proprio da Rahl, il quale annuncia ai giovani Deikun di essere stato incaricato, personalmente da Gihren, di provvedere alla distruzione degli assassini dell’eroe del Reich. Propone ad Artesia di unirsi a lui e questa, sebbene non convintissima, accetta.

Le ultime informazioni del Reich (tra l'altro sembra che i satelliti da ricognizione siano stati hackerati dai federali rendendoli inservibili) danno la WB in viaggio probabilmente verso le regioni del sud dell'Iraq, anche se con grande preoccupazione ci si è accorti che nonostante i giorni che sono passati la WB (o Cavallo alato come viene chiamata dai nazisti) non è ancora passata sopra alla regione, Rahl intuisce (anche rileggendo i rapporti di Gato e Deikun) che la WB ha danni maggiori di quel che si credeva e probabilmente è ferma da qualche parte nell'altopiano iraniano per effettuare delle riparazioni d'emergenza.

Un sub alterno li chiede se ha intenzione di attaccare in quel territorio, ma Rahl dimostra di avere una precisa conoscenza della situazione militare in quella regione affermando che quella regione è totalmente fuori controllo e che c'è un rischio maggiore che il suo MS venga messo fuori uso da un RPG che da una delle armi beam del Gundam.

Rahl e Artesia, insieme ad un plotone di piloti scelti della Wehrmacht, si imbarcano a bordo di un Gustav diretti verso la Mesopotamia dove Rahl ha deciso di bloccare la WB, con loro vengono caricati, oltre agli SP-04 del plotone di loro sottoposti, anche due nuovi SP-07 di serie (che presentano minori modifiche rispetto agli SP-07 usati da Matsunaga, in particolare si denota qualche piastra di corazzatura in più nei punti critici e qualche antenna aggiuntiva per le comunicazioni).

Il piano di Rahl è semplice: impegnare i Gundam i combattimento con i loro SP-07 e con il supporto di quattro piloti di SP-04 e lasciare agli altri SP il compito di attaccare la WB, possibilmente cercando di non distruggerla, infatti nonostante le parole pubbliche di Ghiren le tecnologie installate sulla WB fanno gola ai nazisti e potrebbero rivelarsi decisive per l'andamento della guerra.

La WB dopo una settimana di sosta riprende il volo ed in meno di due giorni raggiunge la città (o meglio: quel che ne rimane) di Bassora.

A 100 chilometri da Bassora la WB venne individuata dai radar nazisti a lungo raggio, immediatamente Rahl, Artesia e gli altri piloti scelti decollano a bordo di un Gustav da Baghdad facendosi quindi aviolanciare su Bassora, proprio mentre la WB è in vista della città, il Gustav spara qualche colpo con l'artiglierie a lungo raggio, ma per ordine di Rahl si allontana immediatamente, mossa saggia visto che la WB prepara immediatamente un contrattacco a base di missili AA a medio raggio (attacco che non viene sferrato a seguito dell'allontanamento del Gustav, d'altronde Bright, in quelle condizioni, non può che cercare di sprecare meno munizioni possibili).

L'attacco di Rahl incomincia alle porte della città, in pieno deserto, ma con grande perizia riesce nel suo intento obbligando i Gundam, loro malgrado, a spostarsi verso la città. Sleggar ,mastica amaro, il comandante nemico di fronte a lui è in gamba e sta facendo fare loro quello che vuole lui, decide quindi di cambiare tattica optando per una maggiore libertà di movimento per ogni pilota, in questo modo spera di disperdere gli SP nemici obbligandoli a 'dividersi' i Gundam, in questo modo i tre piloti potranno, secondo i suoi calcoli (che si riveleranno parzialmente esatti, infatti Rahl intuendo la mossa ordinerà ad Artesia e agli altri piloti di concentrarsi solo sui Gundam che risulteranno essere di Sleggar e Amuro 'tenendosi' il Gundam di Kay solo per se e affrontandolo in un violento corpo a corpo sulle rive del fiume che attraversa Bassora), sfruttare le maggiori caratteristiche del Gundam nel combattimento corpo a corpo
 
Lo scontro è durissimo, ma ormai Amuro e Kay non sono più i pivellini di Okinawa e con Sleggar ad impartire ordini e consigli (nonostante la difficile situazione in cui si trova) riescono a tenere testa a Rahl e ad Artesia (e alla loro scorta), un SP-04 viene distrutto e altri due vengono danneggiati gravemente, inoltre gli SP impegnati nell'attacco alla WB non se la passano bene, infatti la WB dispiega tutte le sue batterie e addirittura i fanti si portano sulla sovrastruttura dell'hangar e armati di missili anticarro, lanciarazzi portatili, missili AA e mitragliatrici pesanti si mettono a sparare a tutti quegli SP che, con l'ausilio dei razzi e dei reattori di spinta, cercano di atterrare sulla WB in volo a bassa quota.

E chiaro ormai che la WB, anche senza l'ausilio dei Gundam (che comunque mostrano difficoltà ad affrontare gli SP-07 a causa dell'abilità dei piloti avversari),  riuscirà ad uscire vittoriosa dallo scontro, come commenterà Rahl: “Mahkuwe doveva inviarmi ben altre forze se voleva che li buttassi giù quella nave!”.

Un'ultima speranza per i nazisti viene da una compagnia di carri Adolf e relativi mezzi di supporto che di gran carriera si sta dirigendo verso la zona dello scontro: con i loro cannoni da 210 mm sarà un gioco da ragazzi mettere a mal partito la nave federale.

I gatling antimissile da 20 mm si ritrovano a dover abbattere i grossi proietti dei carri nemici, ma nonostante tale protezione un paio di colpi riescono a colpire l'hangar destro arrecando gravi danni, intanto i Gundam, nonostante l'ordine di Bright, non riescono a disimpegnarsi infatti i due SP-07 e due SP-04 (uno di quelli danneggiati si rimise a combattere nonostante la mancanza di un braccio) riuscivano a difendersi abbastanza bene.

La situazione si sta già mettendo male quando uno stormo aereo in volo a bassa quota compare sugli schermi radar della WB: è il colonello Roy Jung al comando di una formazione di Typhoon e F-16 che sta giungendo in aiuto.
In meno di mezzo minuto tutti i carri Adolf saltano in aria a causa delle bombe sganciate dagli F-16, mentre un paio di SP impegnati contro la WB vengono distrutti rispettivamente da un missili Brimstone e da una salva di razzi iperveloci da 70 mm (in quest'ultimo caso per mano personale di Jung, i razzi erano la sua specialità) e quelli rimasti sono quindi costretti al ritiro venendo fatti bersaglio dalle artiglierie della WB e dai caccia federali.

I caccia si prodigano anche ad aiutare i tre Gundam ancora impegnati nel combattimento urbano, in particolare il Typhoon pilotato da Ryu Josè attacca a colpi di cannoncino automatico da 27mm l'SP-07 di Rahl danneggiandolo in più punti, quest'ultimo però reagisce e riesce a colpire il Typhoon in volo a bassa quota con un colpo in modalità AA da 133 mm dei cannoni integrati danneggiando gravemente gli EJ-210 del Typhoon di Ryu, il pilota del caccia si trova davanti a due possibilità: eiettarsi o tentare un atterraggio sulla WB.

A sorpresa (il Typhoon già di per se non è un caccia adibito ad impieghi 'imbarcati', inoltre quella è una manovra mai tentata) sceglie la seconda opzione.

Bright, Mirai, Jung e tutto l'equipaggio della WB trattengono il fiato, i piloti dei Gundam (nel frattempo Rahl ed i suoi uomini si sono definitivamente ritirati) guardano preoccupati la scena, basterebbe un niente perchè avvenga un disastro.

Ma Ryu, nonostante i motori prossimi a smettere di funzionare, riesce a far atterrare il Typhoon, immediatamente la WB si abbassa per caricare anche i Gundam.

“Per oggi è abbastanza” commenta Jung: hanno consumato troppo carburante e ora devono invertire la rotta se vogliono ancora incontrare l'aerocisterna e ritornare in Sudan.

Immediatamente Ryu viene convocato da Bright, la situazione è semplice: il Typhoon verrà riparato con quello che è disponibile nella nave e Ryu verrà integrato nell'equipaggio tenendosi pronto ad eventuali missioni d'emergenza.

Ryu non perde tempo ad integrarsi nell'equipaggio, immediatamente infatti rimprovera ad Amuro (in contemporanea con Sleggar) per essersi troppo scoperto durante il combattimento urbano: la cosa lascia di stucco Amuro e Kay, questo pilota con un solo passaggio di pochi secondi sulle loro posizioni era riuscito a capire cosa stessero sbagliando e dove potessero migliorarsi...
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« Risposta #9 il: 25 Gennaio 2008, 18:39:44 »

EP 20: (titolo da decidere) (1a parte)

27 novembre 2015

LA WB dopo una lunga navigazione caratterizzata da piccoli, ma continui scontri con unità corazzate naziste (sullo sfondo immagini di unità meccanizzate e aeree che provano ad avvicinarsi o a infastidire la WB) che hanno costretto la nave a prendere una rotta molto settentrionale attraverso il Najad e la Giordania, raggiunge finalmente l'Egitto.



Attualmente la WB si sta 'riposando' a circa duecento chilometri dal Cairo in una zona desertica e al riparo dai radar di ricerca nazisti (e anche al riparo da troppi occhi indiscreti).

Ormai la WB nelle file naziste ha una fama paragonabile solo a quella del diavolo (o di Churchill).

Amuro e Kay, mentre tutto il resto dell'equipaggio si dava da fare per rimettere in sesto la povera nave, si riposavano e discorrevano del più e del meno, osservando il sole calare sul deserto e i C-27J ed i C-130J atterrare in una improvvisata pista nel deserto per portare rifornimenti, parti di ricambio (soprattutto per il reattore viste le disperate condizioni in cui si trovava, per di più il caldo del deserto certo non rendeva facili le cose e aveva costretto la WB nelle ultime settimane a viaggiare solo di notte e per brevi periodi, in pratica si era perso solo un mese per viaggiare dal sud dell'Iraq all'Egitto, in auto avrebbero fatto prima) e munizioni.

Amuro e Kay erano seduti sopra la struttura dell'hangar sinistro, ottima zona da cui si godeva una bella vista ed un filo di vento sferzava leggermente i loro visi, un'ottima situazione per farsi prendere dalla nostalgia.

“Chissà come starà Fraw...” mormorò Amuro.
“Probabilmente sarà morta” esclamò Kay come se fosse cosa da poco.
“Brutto pezzo di merda!”, Amuro quasi colpì Kay con un pugno, ma quest'ultimo lo evitò.
“E stai calmo! Lo sai meglio di me che può essere tranquillamente così!”.
“In ogni caso non ti azzardare più a dirlo!”.
“Comunque è vero: chissà come stanno i nostri amici della scuola... e pensare che il prossimo mese  saremmo dovuti andare a Londra se confermavamo quanto deciso...”.
“Ora non ci sarà neanche più Londra”.
“Già, è un vero peccato! E pensare che quel viaggio l'avremmo fatto noi della nostra classe tutti assieme”, “E soprattutto se penso alla miriade di informazioni su abitudini e particolarità fisiche delle ragazze partecipanti che mi avrebbe potuto passare Walda”.
“Chi? La lesbica?”.
“Esatto, ogni volta che va in gita con altre ragazze, per ricompensarmi di un piccolo favore che le feci in passato, cerca sempre di raccogliere il massimo numero di informazioni possibili per poi passarmele... mica stupido eh?”.
“Effettivamente... e delle gare di kart che mi dici? Cavoli se mi manca mettere a punto uno di quei cosi”.
“E io cosa dovrei dire? Avevo gli occhi puntati di molte blasonate scuderie delle formule maggiori, ero ad un passo dall'iniziare la scalata per la formula uno. Maledetti nazisti ormai questa guerra l'hanno vinta”.
“Beh no. Se si riuscisse a produrre altre di queste navi e altri di questi mobile suit...”.
Ma Amuro venne bloccato da Kay: “Lascia perdere avranno già bombardato con i meteoriti tutti i centri di produzione di tali macchine... sempre che li siano rimasti meteoriti visto quanti ne hanno lanciati nelle prime ore...”.
“Su di morale ragazzi! Le nostre fabbriche stanno funzionando come non hanno mai fatto!” esclamò una voce femminile che subito i due piloti riconobbero: era il tenente Matilda Ajan accompagnata da Bright Noah, da Ryu Josè e da Sleggar (che non nascondeva un certo interesse per il fondoschiena della tenente).
I due piloti si misero immediatamente in piedi eseguendo il saluto militare.
“Se mi vuole seguire le mostrerò il Typhoon del caporale” disse Bright facendo cenno di seguirlo.

Intanto i nazisti non erano di certi stati a guardare la WB che compariva e che scompariva nel loro territorio, ma era un dato di fatto che dopo l'ultima battaglia sul Sinai l'avessero completamente persa di vista.

Eppure Rahl non si preoccupava, ormai sapeva che la WB aveva dei grossi problemi ai reattori e sapeva anche che per funzionare in maniera continuata avrebbero avuto bisogno di due cose: riparazioni approfondite (impossibili in quelle condizioni) e acqua in quantità per permetterne il raffreddamento (una brutta caratteristica del reattore Minovsky in caso di malfunzionamento era quello di riscaldarsi troppo, cosa che ne tendeva a deteriore le caratteristiche).

La Wehrmacht, come Rahl spiega ad Artesia, ha fatto troppo affidamento sulla componente d'attacco e nel tempo ha perso qualsiasi componente 'professionale' da ricognizione, ora la cosa si sta drammaticamente rivelando, ma a lui non importa: sa che la WB dovrà rifornirsi di acqua o sul Nilo o presso Assuan, in ogni caso quelle zone sono tutte controllate dalle forze naziste e perciò per lui non è un problema e nel caso che il Cavallo Alato scelga il Mar Rosso ad accoglierlo ci saranno i caccia provenienti dall'Egitto e dalla Penisola Arabica, in numero tale da rendere vana ogni azione federale di supporto aereo.

Artesia ascolta, ma con la mente pensa ad altro, non riesce a smettere di pensare all'aspetto 'umano' del SP che si sono trovati davanti, li sembrava d'avere una persona davanti, non una macchina, quel SP è assolutamente differente da quelli creati dai nazisti pur ricalcandone le linee generali.
Eppure Artesia non può fare a meno di notare come quel SP porti il 'marchio di fabbrica' di suo padre.
Rahl sembra leggerle nel pensiero: “é incredibile vero quanto li assomigli?”.
“Prego?”.
“Guardi, questa foto. All'epoca ero un giovane pilota di schutzenpanzer, qui mi può vedere mentre poso con l'Averla”.
“Ah! L'Averla, si! Mio padre lo chiama il 'paffuttelo'”.
“Un'ottima macchina, un suo eventuale successore sarebbe stato di gran lunga superiore al SP-03, ma ne sarebbe stato molto più costoso questo è indubbio... diciamoci la verità, il nostro sistema di sicurezza aveva molte falle...”.
“Probabilmente le loro sonde hanno catturato le immagini dell'Averla e hanno usato quelle immagini per sviluppare quella macchina infernale”.
“Già sicuramente è così” confermò Rahl, “Comunque i nostri SP-07 ne sono all'altezza e aspetti di vedere all'opera gli SP-05 che ci hanno inviato... li hanno affidati a tre uomini scelti maestri nel gioco di squadra”.
Artesia fece un cenno affermativo con la testa, ma non riusciva a non pensare a quel MS, alla fine Kaswal aveva fatto ciò che doveva fare quel giorno di diversi anni prima quando lo vide uscire trafelato dall'ufficio di suo padre, dal suo volto si capiva che stava per fare qualcosa che non avrebbe mai dovuto fare, certo Artesia non poteva aspettarsi che suo fratello (su 'invito' di suo padre) avesse passato i dati di fabbricazione di un intero SP.
Comunque tra le prestazioni dell'Averla e del SP federale c'era un abisso, evidentemente gli USA erano molto più all'avanguardia tecnologica di quanto i nazisti pensassero, probabilmente ancora qualche anno e gli USA avrebbero cominciato ad inviare in orbita i primi Cavalli Alati ed i primi SP prodotti in massa.
“Se solo fossero stati avanti di un paio di anni nella produzione di questi armamenti forse la guerra non sarebbe mai scoppiata” pensò Artesia piuttosto ingenuamente, ma certo è che se gli USA e i loro alleati (o il blocco capitalista come veniva chiamato sulle colonie naziste) fossero stati pronti qualche anno prima il luogo di battaglia iniziale sarebbe stato lo spazio prima che la Terra.
Nelle mente della ragazza passò uno di quei pensieri che non dovrebbero mai passare nella mente di un buon soldato del Reich: l'immagine dei federali che attraccano sulle colonie e condannano ad impiccagione i massimi esponenti del Reich, ma cosa ancora più grave questa immagine che era passata nella testa della ragazza era contornata da un aurea di felicità.
Immediatamente Artesia represse quell'immagine: non poteva permettersi di mettere allo scoperto così la sua vera natura, sarebbe equivalso alla sua fine.
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« Risposta #10 il: 27 Gennaio 2008, 14:45:46 »

Passarono alcuni giorni, era il 1 dicembre 2015, la White Base aveva completato le operazioni di emergenza e ora i reattori funzionavano in modo tale da garantire un tranquillo volo fino alle linee federali in Sudan.

La nave sarebbe decollata al tramontare del sole, seguita dopo un paio di ore dal decollo della formazione di aerei cargo, entrambi dirette verso il Sudan assumendo due rotte diverse: i C-130 ed i C-27 avrebbero seguito una rotta che costeggiava il Mar Rosso, mentre la WB avrebbe effettuato una manovra diversiva dirigendosi verso il Nilo, dalle parti di Farshut, li si sarebbe rifornita d'acqua e quindi avrebbe attaccato eventuali mezzi nemici presenti in zona, in questo modo avrebbero costretto i nazisti a concentrare l'attenzione su quella zona consentendo ai vulnerabili aerei cargo di uscire dal territorio nazista indisturbati.

Durante il mattimo, dopo un piccolo diverbio con Kay, Amuro decide di andare sul ponte dove trova Matilda che si accomiata dall'equipaggio della WB, durante questo momento ha una strana visione: si ritrova sempre sulla WB e sul ponte di comanda… ma non quello iper tecnologico che lui conosce, ma un ponte di comando che sembra uscito da un film anni '70-'80! Riconosce pure molti dei suoi occupanti (anche se sono 'diversi' da come lui li conosce, in particolare indossano divise mai viste), tra i quali c'è Fraw, ma ci sono anche molti che lui non conosce, ma di cui intuisce il nome, come una ragazza piuttosto alta e dai capelli non molto lunghi e biondi che chiama Sayla. Fra le persone presenti sul ponte di comando c'è anche Kay, che sta piangendo per la morte di Matilda.
Amuro non capisce e scappa da questa visione, ritornando con la mente e con gli occhi nella realtà della sua WB.
Raccontata immediatamente la cosa al prof. Kozumi, questi teme che il rigetto delle nanomacchine stia coinvolgendo la corteccia cerebrale, in particolare le aree sensitive, e sottopone Amuro ad alcuni test che, tuttavia, non rilevano anomalie degne di nota, in ogni caso Kozumi informa Bright della cosa che immediatamente ordina ad Amuro di andare a riposarsi in infermeria per almeno tutto il pomeriggio, infatti teme che il caldo del Sahara abbia fatto avere ad Amuro delle strane allucinazioni (inoltre la WB per risparmiare sul consumo energetico ha il sistema di condizionamento spento e solo in alcuni locali come per l'appunto l'infermeria non si muore dal caldo.

Verso il tramonto la WB si apprestò al decollo.
“Motori al 50%! Attivazione del sistema di sostentamento! Dispiegamento delle superfici aerodinamiche! Dirigiamoci verso il waypoint 1! Velocità di crociera a bassa quota!” ordinò Bright.
“Motori al 50%! Sistema di sostentamento attivato! Superfici aerodinamiche dispiegate! Prua a 170°! In fase di decollo, tutti ai propri posti! ETA al waypoint 1 quarantacinque minuti!” confermò Mirai con voce salda.

L'ombra della WB si stagliava lunga e minacciosa sul deserto egiziano, ma non erano le uniche ombre minacciose che si stagliavano su quel deserto...

Qualche centinaio di chilometri più a sud, poco lontano Assuan , tre piloti stavano mostrando le capacità dei loro nuovi SP-05 in una zona desertica.

“Ortega! Lehmann! Attivate il sistema di spinta primario al 44% ed il secondario al 96%! Facciamo vedere a Rahl di cosa sono capaci i nostri Schwartzkopf!”.
Immediatamente i tre SP-05 cominciarono come a scivolare sulla sabbia, i reattori di spinta montati sulle gambe e sotto ai piedi (il sistema di spinta secondario) ed i due reattori di spinta principali del backpack dell'unità (il sistema di spinta primario) infatti si attivarono generando una spinta tale da far sollevare l'unità a pochi centimetri dal suolo e facendo apparire i movimenti del SP-05 simili a quelli di uno sciatore o di un pattinatore.

I tre SP-04 del plotone di Rahl non poterono niente contro l'innata agilità del SP-05 in questa configurazione ed in meno di un minuto erano tutti sconfitti.

Rahl osserva la scena soddisfatto: finalmente Mahkuwe li inviava dei rinforzi degni di questo nome.

La WB intanto aveva raggiunto il waypoint 1, ma non tutto era andato come previsto: mentre facevano rifornimento d'acqua un plotone nazista in ricognizione li individua e nonostante i sistemi di jamming e la pronta reazione dell'artiglieria della WB riescono ad inviare un segnale d'allarme.

Bright capisce che se la WB venisse attaccata dai caccia in quel momento la situazione si farebbe complicata, infatti i cargo potrebbero essere individuati dai radar dei caccia nazisti ed inoltre si trovano in una zona troppo esposta e senza protezioni naturali dagli attacchi aerei.
Seppur è stato caricato solo un decimo dell'acqua che serviva Bright ordina il decollo immediato della nave, ritenteranno un rifornimento presso il bacino della diga di Assuan, le fonti di intelligence infatti avevano segnalato nella zona solo un battaglione di Landser, truppe mal armate e senza armi pesanti che non possono essere pericolose per la WB, inoltre in quella zona potranno ricevere supporto aereo dagli stormi federali dispiegati in Sudan rendendo molto meno pericolosi eventuali attacchi aerei dei caccia nazisti che hanno basi molto lontane da quelle zone.

Intanto un aereo AWACS nazista (un E-2 ex-israeliano) segue da lontano la WB, ma i radar della WB lo individuano, la situazione è tesa i MIM-210 sono finiti, esauriti durante le precedenti battaglie e l'unico modo per abbattere quell'AWACS sarebbe di far decollare il caccia, ma Bright non se la sente di rischiarlo in quel modo.

Mirai però non è d'accordo reputando quell'AWACS una grossa minaccia alla WB, infatti come giustamente fa notare quel singolo AWACS potrebbe dirigere interi stormi di caccia nazisti sulle loro teste.

In quel momento si accende uno dei video per le comunicazioni interne: è Ryu che chiede l'autorizzazione a decollare, Bright è titubante, ma pressato da Mirai e da Ryu da la sua autorizzazione.

In poco meno di cinque minuti il caccia è decollato ed in meno di un altro minuto i rottami dell'AWACS scendono in fiamme sul deserto dolcemente cullati dal vento.
Ryu decide però di non atterrare nuovamente sulla WB, ma decide di continuare a proteggerla dall'aria e Bright si dimostra perfettamente d'accordo, d'altro canto non se la sente di far effettuare a Ryu un'altra manovra di rientro: ci manca solo che la WB subisca gravi danni a seguito di un errore di atterraggio di un caccia.

In ogni caso Rahl ha le informazioni che li servono, tutto sta andando al meglio ora deve solo prepararsi ad accogliere il cavallo alato, ordina quindi di mimetizzare e nascondere gli SP e di prepararsi ad entrare in azione.

Ryu dopo circa un'ora di volo chiede di essere rifornito in volo dall'aeronave in modo da poter rimanere pronto in caso si profilassero altre minacce, d'altronde il suo armamento li permette di affrontare minacce aeree e terrestri.

La WB comunque ormai è molto vicina al bacino di Assuan e si appresta ad atterrare protetta dal Typhoon di Ryu.

Appena la nave tocca terra i Gundam subito cominciano le operazioni per posizionare i grossi tubi di pompaggio dell'acqua e Kay viene fatto uscire per proteggere le operazioni.

Nel frattempo Rahl, che ha provveduto a nascondere abilmente gli SP, osserva la WB con il binocolo.
“Guarda Artesia!” esclamò il comandante passando il binocolo alla ragazza, “Ora è un bersaglio facile, con un attacco a sorpresa non avranno neanche tempo di capire cosa è successo che la nave cadrà in mano nostra”.
“Ottimo, quando vuole lanceremo l'attacco”.
“Calma, calma. La cosa va fatta per bene, dobbiamo aspettare il momento giusto, inoltre c'è quel caccia che non mi piace dovremo cercare di abbatterlo nel momento stesso in cui cominciamo l'attacco”.
“Me ne occupo io se vuole”.
“Ottimo, e ricorda che se cattureremo o distruggeremo il Cavallo Alato avremo tre mesi di licenza sulle colonie”.
Sul volto di Artesia si dipinse un sorriso: “Così potrò riprendere le ricerche di mio figlio”, pensò la ragazza mentre saliva sul suo SP preparandosi a far fuoco appena il Typhoon fosse passato sopra le loro teste e li avesse dato la cosa.

Cosa che avvenne dopo circa dieci minuti, dieci minuti caratterizzati da una tensione sempre crescente: gli SP-05 e l'SP-07 di Rahl infatti si erano mossi molto lentamente per portarsi almeno a sei chilometri dalla WB, ogni movimento era ponderato, sarebbe bastato un piccolo errore per farsi individuare dal caccia.
Artesia osservava con gli strumenti ottici del SP-07 i lenti movimenti di Rahl quando sente il sinistro sibilo del Typhoon giungere da ore 10 del canale dove aveva nascosto l'SP (l'SP era nascosto infatti per la metà in acqua ed era ricoperto anche da un telone mimetico che lo faceva confondere con il rigoglioso canneto che sorgeva nel canale).
Immediatamente si appresta a far fuoco con il gatling dell'avambraccio sinistro del SP-07.
Artesia sente il sibilo del Typhoon fars sempre più vicino, i suoi occhi sono fissi sui sistemi di tiro, pochi centesimi di secondo ed il caccia sarebbe stato al centro del collimatore.

Fine dell'episodio Mr. Green
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« Risposta #11 il: 31 Gennaio 2008, 11:41:55 »

no, in realtà l'episodio non era finito, ecco come finisce (ricordate che è una battaglia notturna)

“Ora!” sussurrò Artesia, ma in quel preciso istante Ryu riuscì a scorgere qualchecosa nel canneto, istintivamente fece una manovra evasiva: i colpi dei gatling del SP-07 passarono a pochi metri dal Typhoon di Ryu, troppi però perché le spolette AA dei colpi si attivassero.
“Allarme! Individuate unità nemiche a sud-est della nostra posizione!” urlò Ryu via radio.
“Che genere di unità?” domandò l'addetto alle comunicazioni della WB.
“Un SP probabilmente!”.
Ma in quel preciso istante, essendo fallita la trappola al caccia, Rahl ordinò l'attacco.
A sorpresa però ordinò al trio di SP-05 di non esporsi e di limitarsi ad azioni di disturbo, evidentemente non voleva subito sprecarli così in battaglia,
In ogni caso l'SP-07 di Rahl e di Artesia, sostenuti da un plotone di SP-04 e da una compagnia di fanteria già presente sul posto cominciarono l'attacco.

Immediatamente si scatenò un inferno di fuoco, il MS di Kay fin dai primi secondi dell'attacco venne colpito al braccio destro del Gundam e subì anche pesanti danni al cordone di collegamento tra il beam rifle ed il reattore Minovsky cosa che diminuì notevolmente la potenza del beam rifle.
A peggiorare ulteriormente la situazione ci pensarono gli stessi SP nazisti rilasciando la massima quantità di particelle Minovsky possibili ed inoltre in quelle zone Bright ebbe modo di scoprire che i nazisti disponevano anche di un qualche sistema di jamming attivo da campo: le comunicazioni radio a corto raggio divennero disturbate, ma soprattutto quelle a lungo divennero quasi del tutto impossibili e poi c'era il rischio (visto com'era stato organizzato bene l'attacco) che i nazisti potessero anche decifrare i loro messaggi criptati e quindi ogni eventuale richiesta di supporto aereo sarebbe stata vanificata da un pronto attacco aereo di Himmelritter.

Amuro e Sleggar, che si stavano riposando, ai primi rumori di scoppi e al suonare dell'allarme generale si fiondarono sui loro Gundam, ma ormai la situazione si stava facendo difficile: il Gundam di Kay stava venendo sopraffatto dal SP-07 di Rahl in un duello fondato sulla precisione di tiro nel movimento ad alte velocità, mentre i pochi fanti a disposizione della WB cercavano disperatamente di contrastare l'attacco dei fanti nemici, se non fosse stato per le artiglierie della WB che erano in costante stato di allerta (d'altronde per quel ruolo c'era abbastanza personale da organizzare turni ottimali) e che si misero immediatamente a far fuoco probabilmente sarebbero stati sopraffatti, fanti e Kay.

Miharu, inoltre, si trovò per la prima volta a dover usare il suo M4: un fante nemico, probabilmente sganciatosi dal resto del suo plotone, si era portato alle spalle del plotone di fanteria federale e si stava apprestando a lanciare una granate, quando fortunosamente arrivo proprio la ragazza che stava portando un pesantissimo zaino pieno di M136, vedendo il fante nemico (che non la notò) non riuscì ad urlare, ma imbracciò il fucile.

Furono tre lunghissimi secondi di sofferenza, il dito le tremava su quel grilletto e attraverso l'ottica non riusciva a vedere che un essere umano, un essere umano con una divisa che odiava, ma un essere umano, alla fine fece fuoco sopraffatta dalla paura e dal timore che quella granata eliminasse molti di quelli che ormai erano suoi amici, la pallottola colpì nella schiena, all'altezza del cuore, l'anonimo soldato proprio mentre stava per lanciare la granata che li esplose addosso.

Brandelli di carne e ossa volarono per diversi metri e Miharu si accasciò a terra e vomitò a causa di quella vista e soprattutto a causa della tensione per aver sparato ad un uomo, in ogni caso dopo qualche secondo si rialzò e portò i preziosi lanciarazzi al plotone di fanteria.

Gli SP-04, guidati da Artesia, erano ormai a poco più di un chilometro dalla WB quando uscirono i Gundam pilotati da Amuro e Sleggar.
Furono momenti concitati, Rahl vedendo i due MS uscire capì che doveva imprimere una accelerata all'azione, fece sparare agli SP-05 tutto quello che avevano contro il Gundam di Kay riducendolo a mal partito, contemporaneamente il suo SP-05 cominciò a correre verso il resto del plotone di MS nazisti che ormai si era aperto a ventaglio circondando la WB da tutti i lati eccetto quello che dava sul bacino, sfruttando la conformazione del terreno evitò l'artiglieria della WB.

L'obiettivo di Rahl era solo uno impegnare almeno uno dei due Gundam in modo che l'altro potesse essere affrontato da Artesia, nel frattempo gli SP-04 avrebbero lanciato attacchi diretti alla WB.

Erano ormai passati dieci minuti dall'inizio dell'attacco eppure mancava ancora un mezzo sulla scena: era il Typhoon di Ryu. A quest'ultimo venne ordinato da Bright di dirigersi verso le linee federali (pare che ci fossero sempre mezzi federali in ricognizione 150-200 Km più a sud), non ci fu neanche bisogno di spiegare a Ryu cosa fare, aveva già capito tutto.

Come un fulmine Ryu eseguì l'ordine salendo a quote tali da raggiungere velocità di supercrociera ed in pochi minuti riesce a mettersi in contatto con le unità federali.

In ogni caso la battaglia proseguiva durissima, tra le fila del plotone di fanteria (composto da circa una trentina di elementi e due fuoristrada) si contava un morto e due feriti gravi (immediatamente medicati dal medico dell'unità e da Miharu), mentre la compagnia di Landser nazisti tra morti e feriti aveva perso circa la metà degli effettivi (troppo superiore era l'addestramento dei fanti federali, quelli ex-USA erano in particolare tutti ex appartenenti alla Delta Force, mentre quelli giapponesi erano tutti esperti paracadutisti delle ex-forze di difesa Giapponesi).

Sleggar e Kay (quest'ultimo aveva abbandonato il MS danneggiato ed era tornato sulla WB prendendo in consegna uno dei Gundam di riserva) e l'artiglieria della WB ingaggiarono un feroce scontro d'artiglieria con gli SP nemici tenendoli a debita distanza, mentre Amuro dovette vedersela in un feroce corpo a corpo con Rahl (tale era la vicinanza tra i due MS che era impossibile per la WB intervenire con la propria artiglieria).

Per la prima volta un MS mollò un pugno ad un altro MS: Rahl riuscì a distruggere la testa del Gundam, Amuro ridotto solo ad utilizzare le camere secondarie (e con il MS danneggiato in più punti) si preparò a bloccare i mortali fendenti dell'avversario.

L'ascia termica di Rahl colpì il Gundam in pieno petto gettandolo a terra e cominciando a penetrare attraverso la corazzatura, Amuro vide in faccia la morte, la telecamera secondaria, ancora funzionante, era fissa sul monoeye del SP-07, con un disperato gesto Amuro fece muovere la Beam Saber, ciò costrinse Rahl ad allontanarsi per un momento e con gli ultimi colpi rimasti a distruggere definitivamente il braccio sinistro del Gundam che impugnava la pericolosa arma.

Rahl osservò soddisfatto la sua preda, Sleggar provò a sganciarsi per giungere in aiuto di Amuro (che distava circa un chilometro e mezzo dalla sua posizione), ma venne bloccato dal fuoco d'artiglieria dei SP-05 e da un attacco corpo a corpo nemico, infatti Artesia ed i piloti dei SP-04 sentendo la vittoria vicina si lanciarono all'attacco.

Per Amuro era la fine: il Beam Rifle ancora in mano al suo mezzo aveva il cordone di alimentazione tagliato in due e la beam saber era distrutta.
Rahl puntò il gatling destro (aveva ancora un colpo) contro la cabina del Gundam, da distanze del genere anche l'involucro di protezione per il pilota non avrebbe retto contro i colpi da 133mm dei gatling del SP-07 (che di certo non si distinguevano per capacità perforante), quando un'ombra in volo a bassa quota comparve per una frazione di secondo sullo schermo del ragazzo, l'SP-07 che veniva spostato dall'impatto e che esplodeva.
Amuro rimase paralizzato non capendo cos'era successo, nella sua mente comparve una immagine di un piccolo caccia che si sacrificava contro uno stranissimo aereo per salvare un MS bianco che ricordava molto il Gundam.

Solo una parola pronunciò: Ryu.

Bright, Mirai, Artesia, gli uomini di Rahl, Kay, Sleggar e tutti i membri della WB si voltarono tutti per un attimo per osservare quell'enorme esplosione.

Bright che stava osservando lo scontro di Amuro rimase con il groppo in gola: aveva visto chiaramente le due forti luci del post bruciatore del Typhoon di Ryu dirigersi verso l'SP-07, Ryu si era gettato in un attacco kamikaze.

La gola del comandante divenne improvvisamente asciutta, avrebbe voluto urlare, ma non ce la faceva, non riusciva neanche a muoversi, in quella notte in cui la Luna illuminava tutti il deserto e l'immenso bacino osservò uno dei turbogetti, che non si era disintegrato nell'esplosione, rimbalzare violentemente, spaccarsi in due ed infine ricadere nel bacino di Assuan.

Ci furono dieci secondi di calma sul campo di battaglia tra coloro che avevano assistito alla scena, solo alcune artiglierie della WB continuarono a far fuoco distruggendo due inermi SP-04 paralizzati dalla scena a cui avevano assistito.

“Ci... ci arr.. arrendiamo! Rahl è... è morto!” urlò con disperazione una voce femminile dallo spiccato accento tedesco coloniale sulle frequenze libere.

Immediatamente l'SP-07 e gli SP-04 si disattivarono ed i loro piloti uscirono dai MS tra gli sguardi di odio dei federali, probabilmente molti li avrebbero fucilati così sul posto, ma Bright, dall'alto della sua postazione, e Sleggar con il suo MP-5K tennero a bada l'equipaggio della WB mentre i prigionieri, l'SP-07 e due SP-04 venivano caricati sulla WB.

I Landser, che avevano ormai esaurito le munizioni, provarono a darsela a gambe, ma i fanti federali presi dalla rabbia e dall'adrenalina del combattimento non 'acconsentirono' sparando a coloro che provarono a fuggire, solo una decina di fanti nazisti che si arrese fu risparmiata dalle pallottole, ma non dai calci dei fucili e dagli anfibi dei federali, per loro fortuna un paio di parole di Miharu bastarono a calmare gli animi.

Inoltre il gruppo dei fanti venne velocemente richiamato da Bright dovevano occuparsi di recuperare i componenti più piccoli dei MS di Amuro e dei primi di Kay in modo che niente cadesse in mano nemica (le carcasse dei due MS vennero invece recuperate da Kay con il suo Gundam), ma soprattutto di cercare il corpo di Ryu per darli degna sepoltura

Dopo due ore di ricerca il corpo di Ryu non venne trovato, era palese che fosse stato polverizzato in quell'esplosione, era troppo sperare di trovare anche un brandello di carne, fu celebrato quindi un veloce funerale al cospetto di gran parte dell'equipaggio della WB.

Bright voleva dire un paio di parole di addio, ma non ci riuscì sopraffatto dall'emozione e ci fu quasi un pianto collettivo dell'equipaggio: Ryu in un solo mese era riuscito ad entrare nel cuore dei membri della WB.

Una croce fu piantata dove avvene il sacrificio ed un frammento del Typhoon con le insegne federali venne piantato in quella posizione.

Amuro osservò la scena con disperazione, Ryu l'aveva salvato e lui cosa aveva potuto fare? Niente.
In preda alla rabbia cominciò a tirare pugni e calci a ciò che rimaneva del SP di Rahl: non si sarebbe mai dovuto ripetere, non si sarebbe mai piùfatto mettere in difficoltà da un nemico, ce l'avrebbe fatta anche da solo, avrebbe vinto la guerra da solo se fosse stato necessario

Bright strinse per una frazione di secondo una mano sulla spalla di Amuro.
“Amuro... dobbiamo decollare”.
“Vendichiamo Ryu, dobbiamo vendicarlo! Vanno ammazzati, devono morire tutti” mormorò Amuro in lacrime.
“Ryu non avrebbe mai detto una cosa del genere, sei vuoi vendicare Ryu cerca solo di dare sempre il massimo di te e di proteggere ciò per cui Ryu ha dato la sua vita. Cerca di sopravvivere: è questo quello che voleva Ryu” spiegò Bright voltandosi e dirigendosi verso la WB, era ora che decollassero, stare in quella posizione li rendeva troppo vulnerabili ad ulteriori attacchi.
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« Risposta #12 il: 03 Febbraio 2008, 17:15:00 »

EP 21:  Die Schwartze Sterne

Schneider stava osservando quel puntino verde sul radar allontanarsi velocemente verso sud, poche ore prima il loro comandante era morto e loro erano rimasti isolati con quel che rimaneva della guarnigione di Assuan (ovvero coloro che non avevano preso parte alla battaglia).

Sperare in rifornimenti in tempo breve era forse troppo, in quei giorni i nazisti avevano lanciato una piccola offensiva in India Meridionale e come fece notare Ortega sperare in dei rinforzi era forse chiedere troppo.

In ogni caso i tre erano decisi a scendere in battaglia: “Se solo Rahl ci avesse impiegato contro il Cavallo Alato ora sarebbe vivo!” esclamò Lehmann.
“Non voleva rivelare subito le sue carte” mormorò Ortega.

Schneider distese una grossa cartina dell'Africa sul tavolo, aveva deciso che avrebbero attaccato il Cavallo Alato e così avrebbero vendicato Rahl.
Secondo le informazioni in loro possesso il Cavallo Alato avrebbe potuto stare in volo solo per poche ore e poche zone erano indicate ad un eventuale atterraggio della nave.
Sicuramente il Cavallo Alato non avrebbe potuto raggiungere in volo le linee 'stabili' federali, infatti tra Assuan (il caposaldo più a sud delle forze naziste) e le prime basi federali c'erano diverse centinaia di chilometri di terra di nessuno, infestate da mercenari, pattuglie in ricognizione (federali soprattutto, ma a volte si potevano incontrare anche grossi gruppi da ricognizione nazisti), tribù e gruppi locali ben armati, predoni, ect...

I tre piloti individuarono immediatamente quali potevano essere i punti in cui il Cavallo Alato potesse atterrare, ci fu un lungo scambio di sguardi tra i tre.
Pochi minuti dopo caricati i tre SP su dei speciali rimorchi e scortati da alcune blindo leggere si misero in marcia alla caccia della WB.

Intanto Mirai, Bright e il comandante del gruppo di fanteria stavano osservando la grande cartina elettronica sul pavimento per individuare il punto di atterraggio accordato con il tenente Ajan, entro due ore e mezza infatti la WB sarebbe stata costretta ad atterrare se non voleva mancare il rendez-vous con il gruppo di rifornimento.
“Secondo le informazioni inviate dal tenente Matilda Ajan il suo gruppo questo dovrebbe essere il punto preciso in cui ci avrebbero aspettato, inoltre dovrebbero aver preparato una pista per i loro aerei” fece notare Bright indicando un punto sulla mappa.
Mirai osservò dubbiosa quel punto, per raggiungerlo avrebbero dovuto sorvolare il Nilo o prendere una via più larga nel deserto.
“Mark! Come stanno i reattori?” domandò Mirai al motorista capo.
“Il tempo fuori sta peggiorando, l'aumento di umidità nell'aria ci costringe a tenere i motori piuttosto alti come potenza erogata, comunque proprio grazie all'abbassamento della temperatura esterna il calore in più erogato riusciamo a dissiparlo più facilmente”.
“A questo punto direi che la via migliore sarebbe la via diretta”.
“Negativo” esclamò il sergente Gregor, “Quella zona sicuramente sarà tenuta molto d'occhio, verremmo sicuramente individuati”.
“Uhm... d'altro canto non possiamo rischiare di danneggiare ulteriormente i reattori, diventeremo veramente un'anatra zoppa a quel punto” fece notare Bright, “Però non possiamo neanche rischiare ulteriori attacchi...”, “Non ci rimane altra scelta: Mirai voli bassa lungo la rotta da lei proposta, dite a Sleggar di porsi in stand-by con il Gundam, tutto l'equipaggio in stato di allerta 2”; “Se solo disponessimo di un caccia potremmo effettuare una ricognizione come si deve, se solo ci fosse ancora Ryu...” mormorò Bright sedendosi nella sua postazione di comando.


La WB non incontrò pericoli sul tragitto per il punto di incontro e subito, appena atterrarono, poterono cominciare le operazioni di rifornimento e di riparazione.

Questa volta Matilda aveva fatto le cose in grande: c'erano addirittura due C-5 e tre C-17 e quella pista, velocemente preparata da una unità del genio (giunta in zona alcuni giorni prima), pur non essendo asfaltata era come se lo fosse, inoltre a proteggere il tutto c'era anche una compagnia meccanizzata dotata di mezzi LAV, Hummer antiaerei e di un nuovo mezzo cacciacarri che a prima vista Bright scambiò per uno Striker con canna da 105, in realtà poi si accorse che era un mezzo molto più avanzato e molto più armato, era uno dei nuovi M-10 'Wolf Hunter' capace di affrontare, anche in combattimenti ravvicinati, nelle mani giuste gli SP nazisti (almeno gli SP-03 e gli SP-04 standard) con ottime probabilità di successo.

Vedendo tale dispiegamento di forze Bright ordinò all'equipaggio della WB di riposarsi e ordinò che fossero attive 24h/24h solo i radar a lungo raggio, i marconisti e le postazioni missilistice AA (a questo punto terra-aria) a lungo raggio.

Riposo che era assolutamente necessario per il provato equipaggio, probabilmente ancora un giorno di allerta e l'equipaggio avrebbe preso a pugni Bright pur di avere un momento di pace.

Tra i rinforzi portati da Matilda (venne infatti fatto confluire molto personale) c'era pure un intero team di tecnici federali specificatamente addestrati alla manutenzione dei MS e delle classi Pegasus: ora le riparazioni ai Gundam e alla WB non sarebbero più state condotte un tanto al chilo come era avvenuto fino a quel momento a causa della mancanza di personale specializzato (se si esclude Kozumi senza il quale sarebbe stata impossibile ogni operazione di riparazione ai Gundam).

Ora l'equipaggio poteva dirsi al completo (rimanevano scoperti solo alcuni settori secondari in cui non c'era abbastanza personale per permettere un turn-over efficiente).

Bright approfittò di quella pausa per cominciare a interrogare (con l'aiuto di un paio di elementi, inviati dall'AFRICACOM specializzati proprio in interrogatori e lingua tedesca, incaricati dell'ascolto delle frequenze radio nemiche) Artesia, che viene costretta (ma l'interrogatorio non è neanche molto duro, quindi la ragazza dimostra una certa 'facilità' nel parlare) a rivelare informazioni abbastanza riservate riguardanti l’effettiva conformazione del Reich, e sul suo potenziale bellico, informazioni che subito vengono inoltrate all'AFRICACOM attraverso un volo d'urgenza di un C-27J che porta con se tutte le preziosissime trascrizione degli interrogatori (le radio infatti funzionano malissimo sulle grandi portate a seguito dei disturbi elettronici nazisti cominciati con l'inizio della guerra).

Durante una pausa degli interrogatori, Amuro ha l’occasione di incontrarla visione che ha un effetto destabilizzante sul ragazzo (infatti è allo stesso tempo colpito dalla bellezza della comandante nemica, ma allo stesso tempo prova come un recondito odio per ciò che rappresenta) e che lo porta ad avere nuove visioni.

Le sue visioni lo portano in un luogo che non ha mai visto, davanti ad un palazzo dalle geometrie assurde: “Principato di Zeon” mormora Amuro e lui e la ragazza bionda sono sdraiati su un prato verde, abbracciati l’uno all’altra, come due innamorati.

Sleggar nota il ragazzo appoggiato ad una parete con gli occhi persi nel vuoto, strattonandolo fortemente lo riporta alla realtà, il marines infatti comincia ad intuire cosa sta succedendo ad Amuro (anche avendo colto alcune parole di Kozumi mentre discorreva con Bright proprio su Amuro).
“Tutto bene?” domanda il marines.
“Si... si, solo stanchezza”.
“Vatti a riposare” esclamò Sleggar, “Ne hai bisogno!” allontandosi ridendo, con la sua classica risata che riusciva a mettere tutti istintivamente di buon umore.

Passarono alcuni giorni, sul posto affluì una ulteriore compagnia meccanizzata dotata di CAT da ricognizione per assicurare una completa difesa del sito ed inoltre arrivò anche un UH-1Y che venne assegnato alla WB come mezzo CSAR, ogni tanto gli aerei cargo decollavano per caricare ulteriore materiale da portare alla WB e alle compagnie di difesa ivi stanziate, quindi a parte il frastuono dei turbofan dei C-5 e dei C-17, o il rombo dei turboelica dei C-130 o dei C-27 la situazione poteva dirsi tranquilla, ma all'insaputa dei federali un'ombra di minaccia si stagliava in lontananza: il gruppo dei Die Schwartze Sterne aveva seguito le traccie e le informazioni dell'intelligence nazista ed ormai era in vista delle posizioni nemiche.
I tre piloti decisero di lanciare l'attacco al tramonto, in modo da attaccare con il sole alle spalle, ma mentre loro avrebbero attaccato da sud, un attacco diversivo sarebbe stato lanciato dai blindati leggeri nazisti.

L'attacco non poteva fallire, solo pochi rilievi proteggevano l'improvvisata base nella savana e quello era un territorio dove gli SP-05 potevano far sentire tutta la loro potenza e mobilità: non ci sarebbe stata possibilità di scampo per gli SP federali.

In quanto alla WB i tre piloti davano per certo che l'equipaggio, provato dalle precedenti battaglie e dai continui lunghi voli, fosse molto provato e che perciò l'aeronave non fosse in grado di reagire prontamente.

La battaglia, al tramonto del 6 dicembre, ebbe inizio.
I gruppi da ricognizione individuarono i mezzi nemici in avvicinamento troppo tardi e il contemporaneo attacco dei mezzi blindati leggeri nazisti impedì alle forze in difesa della base di organizzare una efficace resistenza, due M-10 vennero distrutti ancora prima che potessero essere attivati, un'altro rimase impegnato contro i mezzi leggeri nazisti e solo uno riuscì ad attaccare gli SP nemici.
Ma in meno di dieci secondi anche questo fu distrutto da una preciso colpo di Lehmann.
Tale era stato l'effetto sorpresa che gli SP irruppero indisturbati sulla pista nemica distruggendo un C-130 che stava decollando.
Comunque la vana resistenza dei gruppi di difesa bastò a guadagnare quel minuto che servì alla WB a diramare l'allarme generale.
Gli SP infatti quando raggiunsero la WB furono costretti a rompere la loro formazione a causa di un cannone da 76 e di uno da 105 che aprirono fuoco, quello da 105 fu distrutto da una bordata di Ortega.

In ogni caso i tre SP-05 cominciarono a prendere di mira la WB piazzando un paio di colpi sui reattori di destra, in quel momento però uscì il Gundam di Kay, seguito poco dopo da Amuro e quindi da Sleggar.

La vera battaglia aveva inizio solo in quel momento, immediatamente gli SP-05 si lanciarono all'attacco circondando e rendendo inutilizzabile il Gundam di Kay che fu sopraffatto dalla mobilità degli SP nemici, Sleggar e Amuro provarono quindi a contrattaccare, ma non riuscirono a concludere niente, un colpo del caposquadriglia nemico riuscì a colpire in pieno la gamba sinistra del Gundam di Slggar, a quel punto non rimaneva che Amuro che con il beam rifle stava cercando disperatamente di colpire uno di quei MS (senza colpire le unità alleate che si trovavano sulla linea di fuoco), anche Amuro venne circondato, ma con una mossa a sorpresa riuscì a sganciarsi e a continuare a combattere, nonostante ciò il suo beam rifle era a corto di energia e le armi da 0.50 montate sulla testa del Gundam poco sembravano fare contro gli SP-05.
Nonostante ciò Amuro dimostrò una capacità innata di pilotaggio riuscendo ad evitare, seppur con estrema difficoltà, gli attacchi nemici, ma ormai era con le spalle al muro ed l'SP di Schneider si apprestò ad attaccarlo mortalmente con l'ascia termica quando un'ombra nera passò a pochi metri sopra alla testa del SP.

Ombra da cui vennero sparati diversi colpi di cannoncino ed un paio di missili AT: era il C-27V (versione aggiornata con armi da autodifesa del C-27J) di Matilda Ajan che volando a bassa quota semina lo scompiglio tra gli SP nazisti, Amuro sfrutta quel momento per allontanarsi verso una posizione a lui più favorevole.

Gli SP non si fanno perdere d'animo e lanciano un attacco combinato contro il Gundam di Amuro. Amuro vede per un frammento di secondo nei suoi occhi passare una scena in cui appare nuovamente il Gundam 'vecchio'  attaccato da tre MS molto simili ai SP-05 ed in questa scena vede uno stranissimo aereo cargo che viene abbattuto da un pugno di uno dei MS nemici.
Amuro quando si risveglia da questa brevissima visione fa impugnare al suo MS la beam saber ed in pochi secondi elimina due SP proprio mentre il C-27V di Matilda sta giungendo alle sue spalle, il terzo SP prova ad abbattere il cargo, ma prima che l'ascia termica colpisca la cabina di pilotaggio Amuro trancia in due il braccio del SP…  ma ciò non basta a salvare il C-27V che viene colpito dall'ascia termica all'attacco ala sinistra-fusoliera, l'aereo perde il controllo, ma riesce ad effettuare una specie di atterraggio d'emergenza che si conclude però con il ribaltamento di ciò che rimane del velivolo.

Nel frattempo il danneggiato SP di Ortega si allontana, Ortega, l’unico pilota di Tannhäuser sopravvissuto, fugge promettendo vendetta … ma viene intercettato e distrutto da una precisa salva da 76mm da un quarto RX-78b che compare da dietro una collina: è Shiro Amada!

E dopo neanche due minuti alta e minacciosa nel cielo compare l'Albion...

Alcune unità di fanteria (che nel frattempo hanno annientato completamente i blindati nazisti) giungono a prestar soccorso all'equipaggio del C-27V,  Matilda ed il resto dell'equipaggio sono tutti feriti gravemente, ma salvi.

In particolare Matilda nonostante la forte fitta alla schiena si trascina fuori dalla carcassa del velivolo e volgendo gli occhi ad un cielo su cui è ormai è calata la notte osserva l'Albion che si appresta ad atterrare: “Missione completata” mormora Matilda, gli ordini di Revil sono stati eseguiti.
Supportare la WB fino al ricongiungimento con l'Albion impegnata in quei mesi in Africa Occidentale in durissimi scontri contro le forze naziste che stavano tentando di avanzare verso sud, verso la strategica (per le sue risorse naturali e per la sua posizione) Africa Centrale.

Purtroppo Matilda rimarrà paralizzata agli arti inferiori e la si vedrà, dopo la sigla venire caricata in carrozzella su uno degli aerei da trasporto mentre abbandonano la zona.

Amuro, accompagnato da Sleggar, va a salutare personalmente Matilda, vorrebbe scusarsi per non essere stato abbastanza bravo per proteggerla, ma Matilda intuisce cosa angoscia il pilota e gli sorride.
“Non prendertela, bisogna già difendere se stessi in questo massacro, non puoi pensare realmente di salvare tutti gli uomini che abitano su questa terra, e comunque sono viva nel caso non l'avessi notato e questo vuol dire che posso ancora combattere!” esclama l'Ajan salutando Amuro con una V della mano sinistra e facendogli l'occhiolino.

Amuro che non capisce il perché di tutto quell'ottimismo osserva dubbioso il C-130 che decolla: “Forse mi ritengo troppo indispensabile, bah...” mormora dubbiosamente tra se e se non facendo caso a Kay (osservato e supportato da un divertito Shiro) che si sta preparando a bagnarlo con un getto d'acqua giusto per festeggiare di esserse ancora vivi nonostante tutte le disavventura passate la sera precedente

Un senso di felicità e ottimismo pervade l'equipaggio della WB: finalmente non dovranno combattere più da soli.
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« Risposta #13 il: 07 Febbraio 2008, 19:03:08 »

Ho deciso alcuni cambiamenti, fondamentalmente l'episodio 24 sarà un episodio dedicato ai politici della Federazione, pur rimanendo sempre il combattimento aereo citato da altre parti, ciò a causa del fatto che ho deciso di dare un certo risalto alla figura di Cecilia in questo episodio e dare risalto di nuovo a quella figura in un altro episodio così vicino sarebbe stata una inutile sovrapposizione.

In ogni caso (visto che mancherò almeno fino a lunedi) prima parte de:

EP 22: Battaglia sull'altipiano

Oceano Indiano, Isola di Diego Garcia, 9 dicembre

“Saluto alla comandante delle SS Cecilia Zabi!” urlò un ufficiale alzando il braccio al cielo nel classico saluto nazista.
La lady di ferro entrò nella grande sala briefring della base andandosi a sedere su una grande poltrona a lato della stanza, al centro troneggiava una grande mappa dell'Africa.
Immediatamente i presenti si alzarono salutando anch'essi Cecilia.
La comandante in capo delle SS si portò a centro stanza apprestandosi ad incominciare un breve discorso, davanti a se aveva i migliori assi e comandanti della Wehrmacht e delle SS, di terra, di aria, di mare.
“Se io non mi chiamassi Cecilia Zabi ubbidireste ai miei ordini?”, la domanda lasciò di stucco diversi dei presenti.
Il comandante del XXIII caccia rimase talmente sbalordito che non riuscì a trattenersi: “Ma lei è Cecilia Zabi!”.
Cecilia lo fulminò letteralmente con lo sguardo, e pensare che quel pilota era considerato come uno dei migliori piloti di Himmelritter del Reich...
Gato fece due passi avanti osservato da Kaswal von Deikun e dal generale Siegwin Kerton che trattenevano una risata maliziosa, quando Gato faceva due passi avanti c'era sempre da divertirsi (se si aveva un minimo di spirito politico).
“Signora, a me non interessa sapere se lei si chiama Cecilia Zabi, Margharet Vaster (scienzata divenuta molto famosa negli anni '60 nel quarto reich a seguito delle sue scoperte scientifiche che consentirono di aumentare la natalità del 12% e negli anni '80 per i primi esperimenti di modifica genetica su piante per renderle in grado di crescere anche in luoghi inospitali, NdR) o Eva Braun, da lei voglio solo sapere una cosa: è lei la comandante delle Schutzstaffel, branca del Partito e del Reich dedita a proteggere il Partito ed il Reich stesso dai nemici interni ed esterni che li minacciano e dedita ad ottenere la purezza della razza tanto ambita dal fondatore del Partito e del Reich, Adolf Hitler?”
“Sicuramente sono a comandante delle SS, il corpo dedito alla protezione del Reich da ciò che lo minaccia se è questo che le interessa” rispose asciuttamente Cecilia Zabi.
“La ringrazio della risposta, sono ai suoi ordini e pronto ad immolarmi per la causa eseguendo ciò per cui sono stato addestrato fin dalla nascita. Heil Zabi!” concluse Gato eseguendo il saluto nazista, subito imitato da Deikun e Kerton che avanzarono anch'essi di due passi eseguendo un perfetto saluto nazista, subito imitati dagli altri presenti.
“Bene, allora passiamo ad illustrare il piano di operazioni. Generale Kerton”.
“Subito!” esclamò Kerton.
Le luci immediatamente si abbassarono e solo la cartina dell'Africa rimase illuminata.
“Come potete vedere queste sono le ultime posizioni rilevate circa la corazzata aerea nemica che chiamiamo 'Cavallo Alato'.
Non mi dilungherò troppo sui dettagli, per quelli ci sono già le informazioni che vi verranno consegnate all'uscita.
Abbiamo l'ordine perentorio di fermare la corazzata sull'altipiano keniota, sappiate però che il 'Cavallo Alato' ha ricevuto rinforzi ed ora è scortata da un'altra corazzata che nostri informatori ci informano chiamarsi 'Albion'.
Questo sarà il nostro piano d'attacco” esclamò Kerton indicando la cartina, alcune lucine si accesero indicando alcune rotte d'attacco.
“Un gruppo di Gustav volerà a bassa quota fino a giungere a ridosso delle due navi a quel punto tenteremo una nuova tattica d'attacco.
Le tattiche classiche si sono rivelate inefficienti come hanno dimostrato il sacrificio di Garma Zabi e del Generale di Brigata Rahl, perciò questa volta giocheremo d'astuzia.
Le corazzate nemiche sono delle vere e proprie postazioni d'artiglieria corazzata aerea e non possiamo sperare di abbatterle con le poche armi pesanti di cui disponiamo, ed inoltre quando sono a terra sono protette efficacemente da quei SP e loro saranno l'obiettivo dell'attacco”.
Deikun e Gato si guardarono per un attimo negli occhi, da buoni assi e comandanti qual'erano avevano intuito quale sarebbe stato il piano d'attacco, Deikun sorrise, quel piano era frutto del suo sacco.
“Dobbiamo allontanarli dai 'Cavalli alati', ma dobbiamo allontanarli in modo tale che le due corazzate siano costrette a dividersi per aiutarli, a quel punto entreranno in gioco i caccia e le Gustav che creeranno un forte sbarramento costringendo le due corazzate ad accettare il combattimento ed impedendogli di aiutare i loro SP, in quel momento dovranno entrare in azione i plotoni di Gato e Deikun che andranno a supportare i plotoni esca di Matsunaga e di Schmeizer.
Abbiamo individuato varie zone dove i vostri mezzi potranno dare il massimo e dove saranno relativamente al sicuro anche in caso che I 'Cavalli alati' evitino il combattimento e rimangano vicino ai SP”.
Deikun si fece avanti alzando la mano per chiedere parola.
“Ed in quel caso il nostro obiettivo rimarranno gli SP grigi visto che in ogni caso almeno uno dei due cavalli alati sarà costretto a far sosta e a quel punto senza la protezione dei SP potrà diventare facile preda anche di un battaglione di Adolf” esclamò il giovane scambiando un veloce sguardo con Cecilia.
“Esattamente Generale di Brigata Kaswal von Deikun”.

Nel frattempo la White Base e l'Albion sorvolavano a bassa quota le praterie e la savana africana.
Artesia dal piccolo oblò della sua cella di detenzione osservava quei scenari praticamente incontaminati distrattamente, era ben lungi da lei contemplare lo spettacolo che la natura le offriva con tutti quei pensieri che le passavano nella testa, uno su tutti le rodeva lentamente le sue capacità di resistenza psicologiche e se ne accorgeva sempre di più: “Chi sono i miei nemici?”.
In effetti l'interrogatorio federale era stato molto duro e più volte gli avevano immerso la testa in acqua per darle la sensazione di annegamento e come se non bastasse l'avevano poi lasciata per lungo tempo (una intera giornata) senza acqua in quella calda stanza degli interrogatori, o meglio l'acqua c'era, ma lei era legata, ed il bicchiere ripieno del prezioso liquido si trovava davanti a se senza possibilità di essere raggiunto e le sentinelle non sembravano certo avere intenzioni di muoversi a fargliela bere; alla fine su diversi punti aveva ceduto e pure i suoi freddi occhi azzurri arrivarono a supplicare disperatamente un po' di riposo e qualcosa con cui rifocillarsi (ma non l'avrebbe mai chiesto espressamente, quello mai, non si sarebbe mai piegata così facilmente), ma non sui veri segreti di cui lei era a conoscenza...
“Chi sono i miei veri nemici?”, una piccola parola si aggiunse al ripetitivo pensiero della ragazza, in  fondo perché avrebbe dovuto continuare a combattere per il Reich? Il segreto che custodiva non avrebbe forse portato alla logica e conveniente conclusione che per lei forse c'era una bandiera migliore?
Artesia continuò a guardare con occhi vuoti fuori dal finestrino, sovrappensiero si mise a fischiettare il vecchio inno nazista...

E a qualche migliaio di chilometri di distanza interi plotoni si misero a intonare tale inno, sulla base di Diego Garcia erano i conseuti dieci minuti prima e dopo del discorso settimanale del Fhurer, il rituale voleva che prima e dopo di tale discorso venissero cantati gli inni più importanti del nazismo e del quarto Reich.
Improvvisamente i cori si interruppero.
Ghiren Zabi cominciò il discorso, tutti gli occhi erano fissi sugli schermi TV.
Cittadini eletti della razza ariana del Reich millenario! Serve ormai solo un piccolo sforzo per piegare definitivamente le forze giudaiche che si frappongono tra noi e la pace! Ormai le forze federali, forze corrotte e guidate da personaggi di razze assolutamente inferiori alla nostra, stanno per essere piegate in Africa e Asia! Che i nostri panzer passino sopra le macerie fumanti del nemico senza pietà alcuna, solo così potremo assurgere al mondo perfetto! Un mondo dominato dalla purezza della razza e da...
“Idioti come te” mormorò sarcasticamente Cecilia Zabi sedendosi civettuosamente sulla poltrona del suo ufficio.
“Si riferisce a me?” domandò sorridendo Deikun sedendosi anche lui su una sedia li vicino.
Cecilia accennò una risata colpita dalla quella finta tontaggine di Deikun che sapeva benissimo a chi si stava riferendo.
“Dovrebbe trattenersi, sono pur sempre un suo sottoposto” le fece notare Deikun sorridendo maliziosamente.
“Se tutti fossero come lei, ci sarebbero un po' meno idioti nel quarto reich mio caro Deikun. Ma passiamo a cose serie, ho deciso che l'attacco dovrà essere lanciato entro domani”.
“Come mai così presto?”.
“Diciamo che in questo modo comunque vada io ci guadagnerò, mio fratello prima di fare certi discorsi ci dovrà pensare due volte d'ora in avanti, tra l'altro è un discorso che avrò già sentito migliaia di volte, sembra un disco registrato”.
Ed è per questo che noi eletti dobbiamo fermare il pericolo giudaico capitalista! Abbiamo già evitato che si diffondesse nel nostro Reich, ora è venuto il momento di sradicarlo completamente dall'umanità! C'è una sola via ed è l'annientamento di...“Idioti come voi che non capiscono niente e che sono limitati ancora al pensiero confine, nemico, io diverso da egli e nazismo sopra ogni cosa”.
“Parole sagge” commentò Deikun mettendosi a ridere.
“Contegno Kaswal! Contegno!” esclamò Cecilia accennando un sottile e freddo sorriso sulle labbra.
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« Risposta #14 il: 12 Febbraio 2008, 20:27:49 »

seconda ed ultima parte dell'episodio (ed un po' di vecchie e nuove conoscenze faranno la loro comparsa)...


Intanto... sala mensa dell'Albion...
“SEIGEN! ATTENTO!” urlò Shiro verso un ragazzo con la divisa da pilota che si muoveva con un classico bastone da cieco.
“Eh?”.
Il povero ragazzo non vedente inciampò rovinosamente nel secchio pieno d'acqua e di detersivo dimenticato da un distratto addetto alle pulizie.
“Aspetta che ti aiuto a rialzarti” esclamò uno dei suoi commilitoni.
“Grazie Terry. Bernardo il mio mangiare si è salvato?”.
“No, ma non preoccuparti chiedo se ce n'è dell'altro”.
“Grazie”.

Karen Joshua, comandante di uno delle sezioni di MS della nave, intanto si mise a pulire a raccogliere da terra i piatti ed i bicchieri di Seigen, viste le 'interessanti viste' che offriva involontariamente la sergente alla posizione in cui si trovava Bernardo quest'ultimo non si fece sfuggire tale opportunità tirando immediatamente fuori la sua microcamera digitale, ma non aveva fatto i conti con i riflessi della ragazza che con un movimento fulmineo li lanciò contro il vassoio appena raccolto.

Ovviamente da ciò scaturì una zuffa di grosse proporzioni.

“Ragazzi il comandante sta venendo qui!” urlò un soldato che sorvegliava l'entrata della mensa.

Shiro, impegnato a litigare con uno dei piloti di MS dell'Albion (un certo Hayato che era diventato di un rosso fuoco dopo che un colpo li aveva fatto mettere la faccia dentro la minestra) che lo accusava di essere troppo buono e che doveva anche lui tirare qualche pugno per tenere buoni tutti, immediatamente ordinò a tutti di smetterla e di rimettere a posto tavoli e sedie.

Forse neanche un dio avrebbe potuto ottenere tanto silenzio e tanto ordine quanto Shiro ne ottenne in cinque secondi....

“Amada! In sala briefring tra cinque minuti” ordinò minacciosamente Synapse che fece finta di non vedere le divise sporche, il pavimento lercio, gli occhi neri e alcune ferite sui volti dei presenti.

Poco dopo Amada arrivò nella sala briefring, ad aspettarlo c'era Synapse e gli elementi del nucleo per la guerra elettronica ed informatica della nave.
“Voglio che ascolti e guardi molto attentamente”.

Le luci si abbassarono, su un monitor cominciò a passare un video di qualità piuttosto bassa, uno degli elementi del nucleo per la guerra informatica ed elettronica si mise a spiegare a Shiro quel che passava sullo schermo.

“Queste immagini sono arrivate in Nord America tramite alcuni informatori, sono state girate presso una località in Europa dell'Est”.
Il video passava delle immagini che sembravano essere di una battaglia tra unità irregolari e forze naziste.

Alcune urla, esplosioni di armi da fuoco, un paio di uomini colpiti mortalmente, la telecamera che inquadrava un arto per terra di cui non si capiva il proprietario, insomma: una normale battaglia dei partigiani in una cittadina dell'Est Europa.

Shiro guardò la scena non senza un certo conato di vomito, aveva visto ben di peggio, ma tutti quei morti e quel sangue lo faceva soffrire sempre enormemente.
“La prego ora di guardare attentamente la scena, come vede i mezzi ed i soldati nemici sembra che si ritirino, ma..."

Una grossa esplosione si udì dalle casse posizionate ai lati dello schermo, un grande fumo si alzò da dove era avvenuta l'esplosione e la polvere si alzò su tutto il campo di battaglia.
“Ora guardi attentamente”.

Un'ombra passò sopra la testa di colui che aveva filmato il video, velocemente quest'ultimo alza la videocamera ed inquadra per un paio di secondi un gigantesco mezzo che sembra fluttuare in aria.
Uno degli addetti mise in pausa ed ingrandì e ripulì l'immagine, quel mezzo lasciava senza fiato, seppur l'immagine fosse molto sfocata si intuiva la sua enorme potenza di fuoco.

“Lo osservi molto attentamente perché quello era il prototipo di una nuova arma nazista durante i suoi primi test operativi, da quel che possiamo sapere potrebbero esserne già stati prodotti diversi esemplari. Secondo i pochi dati ricavati probabilmente solo le Pegasus o una nave da guerra possono vantare una potenza di fuoco simile, purtroppo non abbiamo dati sulle sue capacità di volo, di manovra e dei sensori. Sappiamo solo che ha quasi completamente distrutto questa cittadina in Polonia meridionale”.

Le luci nella stanza vennero riaccese.

“Capirà che questa informazione non deve trapelare, non voglio che il morale nei suoi uomini cali, però voglio che almeno lei sia cosciente che ci si potrebbe trovare davanti a tale minaccia” spiegò Synapse, “In ogni caso si ricordi che per farci avere quelle informazioni sono morte molte persone, è suo preciso dovere studiarle a fondo, vorrei da lei entro domani un breve rapporto su ciò che ha visto, voglio conoscere nei dettagli cosa ne pensa”.
“Signorsì!” esclamò Shiro Amada facendo il saluto militare al comandante uscendo dalla stanza.
Synapse rimase ancora per un minuto ad osservare quel fermo immagine, dal suo volto si deduceva che la situazione non era bella.

“Comandante! La White Base tra quattro ora dovrà atterrare, devono deviare verso la costa per far rifornimento d'acqua, sembra che l'impianto di raffreddamento dei loro reattori abbia ancora grossi problemi” informò un milite dal ponte di comando tramite il sistema di collegamento interno dell'aeronave.
“Come volevasi dimostrare” mormorò Synapse alzandosi dalla sedia.

Tre ore dopo sulla base di Diego Garcia...
I motori dei Gustav vennero accesi e stessa cosa avvenne per gli Himmelritter, nella base c'era un grande fermento e SP e i loro piloti si imbarcavano in tutta fretta sui loro mezzi.
“Mi dispiace di averle dato questo cruccio, ma concorderà con me che è una opportunità da non perdere generale Kerton” fece notare Cecilia Zabi al generale.
“Nessun problema Reichsführer Cecilia Zabi”
Il generale non ebbe neanche tempo di rispondere che alle sue spalle decollarono rumorosamente i primi caccia.
“Zeppelin 1 a tutte le unità! Mantenere silenzio radio, solo comunicazioni laser! Operazione doppelschlag (già nome di una operazione navale tedesca del 1942, ndr) iniziata” ordinò il comandante, Derl Faht, del gruppo a caccia appena decollato, il suo Himmelritter volava basso, seguito a distanza ravvicinata dal suo gruppo.
Sotto le ali portavano dei minacciosi missili antinave, opportunatamente modificati nel loro sistema di guida.

Dopo poco più di mezz'ora scoppiò la battaglia...
La WB,  mentre si stava rifornendo venne attaccata dai missili degli Himmelritter, le difese AA della WB e dell'Albion riuscirono a distruggere la maggior parte dei missili, ma uno colpì in pieno l'hangar posteriore della WB ed un altro colpì l'Albion presso il radar sinistro a medio raggio.
L'attacco dei caccia si fece sempre più violento consentendo ai Gustav di paracadutare i loro plotoni di SP.

I plotoni capitanati da Matsunaga e  Schmeizer si misero subito in marcia (erano stati paracadutati a circa venti chilometri dalle due aeronavi) per attaccare i loro rispettivi obiettivi: i plotoni di SP dell'Albion e della WB.

“Bright! Ci stanno accerchiando! Dobbiamo andare subito via da qui! Decollate in direzione sud-ovest, noi vi copriremo!” ordinò Synapse.

La WB non fece in tempo ad alzarsi che a pochi metri dal suolo che un forte sbarramento di artiglieria bloccò sia la WB (che grazie alla prontezza di Mirai riuscì a spostarsi dalla linea di fuoco avversaria) che l'Albion che quindi furono costrette a rimanere sopra alla zona in cui si trovavano.

“I MS nemici si stanno avvicinando!” urlò uno degli addetti ai sistemi dell'Albion.

Immediatamente Synapse ordinò alle due navi di volare basse e lente per almeno il tempo di lanciare tutti i MS disponibili.

La battaglia proseguì come previsto da Kerton, il fuoco dei Gustav e dei caccia nazisti allontanò inesorabilmente i plotoni di MS federali dalle loro navi.

“Kay! Amuro! Rimanetemi vicini e copritemi le spalle!” ordinò Sleggar, infatti il nemico li aveva condotti in una piccola gola e ora li aveva circondati, i tre MS della WB avevano uno spazio di manovra poco superiore ai tre-quattro chilometri quadrati, il plotone di  Schmeizer era in vantaggio, ma la WB non era molto lontana e appena fosse riuscita ad allontanare i Gustav sarebbe potuta giungere in loro soccorso.

Nel frattempo le cose non erano andate meglio al plotone di Shiro, infatti i nazisti avevano dimostrato di conoscere bene le condizioni in cui si trovavano e se il plotone di Sleggar era stato attaccato 'solo' da sei SP, quello di Shiro era stato attaccato da ben venti SP! Comunque grazie all'abilità dei suoi uomini, come Seigen che aveva dimostrato di saper usare con estrema capacità la beam saber (“Ringrazia le nanomacchine che mi permettono di vedere con le telecamere del Gundam! Non me!” urlò Seigen dopo aver distrutto un SP ed aver incassato i complimenti di Terry Sanders Jr.), ben quattro SP nemici erano già stati messi fuori combattimenti al prezzo del Gundam di Kou Uraki che era stato lievemente danneggiato all'arto superiore sinistro (ma era ancora pienamente in grado di combattere come dimostrò l'SP-04K che distrusse con una salva di colpi da 76mm).
Tra l'altro il plotone di Shiro si trovava anche molto distante dall'Albion e non si poteva sperare in un grosso supporto.
“Forza attaccate! Non indietreggiate di un passo!” ordinò Matsunaga ai suoi uomini, non li andava di regalare così le sue prede a Gato.

Dopo circa mezz'ora di battaglia inconcludente per ambo le parti (nessuno riusciva ad uscire dalla situazione di impasse che si era venuta a creare) giunsero sul posto alcuni caccia di rinforzo federali la cui presenza però fu inutile, infatti erano vecchi Mig-21 e Su-25, pilotati tra l'altro da personale non addestrato a dovere, che vennero abbattuti in pochi secondi riuscendo solo un Su-25 a piazzare un razzo ed alcuni colpi di cannoncino su uno dei SP, procurandoli alcuni danni al sistema di bilancieri e alla testa, che assediavano il plotone di Sleggar.
Appena i caccia furono abbattuti i Gustav paracadutarono altri SP: erano i plotoni di Gato e Deikun, due MS dai colori inconfondibili si stagliarono nel cielo.

In pochi minuti la situazione si fece veramente difficile per il plotone di Shiro assediato da quello di Matsunaga e di Gato (composto quest'ultimo però solo da quattro SP, come quello di Deikun), unica nota positiva veniva dai tre MS della WB che erano riusciti a rientrare nel raggio d'azione della nave che con le sue artiglierie aveva quindi tenuto a debita distanza (distruggendone un paio) i SP nemici, Deikun stesso ordinò di interrompere l'attacco al 'Cavallo alato' di fronte a loro richiedendo il supporto diretto di un Gustav.
Supporto che arrivò velocemente, Deikun sfruttò quel momento cercando con il suo SP (seguito dai suoi tre sottoposti) di portarsi sotto la WB, ma quest'ultima (che con una mossa a sorpresa, prima dell'arrivo dei Gustav, aveva recuperato i tre Gundam) volava troppo in alto perché potessero raggiungerla e quindi non poterono far altro che con i loro fucili da 100mm prenderla di mira, ingaggiando una dura lotta con le artiglierie ventrali, l'attacco si risolse in un nulla di fatto, se si escludono alcuni danni provocati da un missile AT pesante sparato da uno degli SP che danneggiò una delle artiglierie.

Intanto per il plotone di Shiro la questione si faceva disperata: erano ormai a corto di munizioni (infatti solo il MS di Shiro disponeva del beam rifle che aveva la possibilità parziale di ricaricarsi continuatamente).

Shiro decise per una scelta disperata.

Diede piena potenza ai razzi e ai reattori di spinta dirigendosi alla massima velocità verso la linea nemica ed esponendosi al fuoco nemico, ma tale mossa prese con tale sorpresa l'avversario che nessuno dei piloti nazisti riuscì a reagire se si eccettua Gato che riuscì a sparare alcune granate con i gatling dell'avambraccio sinistro, colpi che però andarono a vuoto.
Shiro era a 150 metri dalla linea nemica, fece fuoco alla massima potenza con il suo beam rifle distruggendo un paio di SP e quindi cominciò a far correre il suo MS, infatti ormai la spinta dei reattori e dei razzi si era esaurita, compiendo violenti scarti laterali per sfuggire alle granate e alle pallottole nemiche dei vari SP nazisti che si erano ripresi dalla sorpresa.

“Ragazzi! Vi copro la fuga! Preparatevi a lanciare tutti i vostri fumogeni e ad attivare i sistemi di disturbo elettronico!” ordinò Shiro.
Ci furono alcune urla lanciate via radio dal suo plotone nel tentativo di convincerlo a desistere, ma ormai era questione di neanche pochi decimi di secondo e si sarebbe scontrato con il MS di Gato, impugnò la beam saber, Gato aveva pronta la sua ascia termica, quest'ultimo si preparò ad affrontare l'incauto e scriteriato SP nemico quando una grande nebbia avvolse i SP nazisti attorno a Gato nel raggio di qualche centinaio di metri: Shiro aveva lanciato i fumogeni di cui disponeva il suo mezzo, subito imitato dai suoi commilitoni che coprirono le loro posizioni dandosi alla ritirata.
Shiro aveva insegnato sempre ai suoi uomini a rispettare alla lettera ai suoi ordini e nessuno li avrebbe disobbedito, neanche in quella situazione.
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