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Autore Topic: Ultimate Century - Schede di Corpi e Unità - approfondimenti  (Letto 6558 volte)
matte
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« il: 27 Luglio 2007, 08:46:42 »

Per proseguire con la descrizione di corpi, unità ed eserciti, meine sehr geehrte Damen und Herren, apriamo questo nuovo topic dal titolo scherzoso

"Appuntamento con la Storia - Prima Guerra Coloniale"

in questo episodio ... "L'ordine di Thule"

(ps. grazie a Duke per il gancio!)

La storia dell'Ordine di Thule è strettamente legata a quella del Viertes Reich. Fondato da Martin Bormann nei primi mesi di esilio spaziale, il suo compito originario era quello di raccogliere gli uomini pià promettenti ed affidabili di tutto il Reich, riunendoli in una lega segreta che fosse trasversale allo stato nazista. Una specie di ulteriore sistema di controllo rispetto all'apparato statale - perfettamente in linea con la concezione del potere propria del Bormann.

In realtà, l'Ordine di Thule rimase un'organizzazione molto marginale, decisamente meno importante delle coeve O.D.E.S.S.A. e della Lega di Brandeburgo, l'associazione paramilitare con base sulla Terra che infiltrava gli elementi migliori del Reich nelle compagnie di mercenari allo scopo di provvedere ad un loro diretto addestramento sul campo.

Le cose cambiarono drasticamente con i cosiddetti "Accordi di Maggio", quella serie di leggi speciali e di accordi segreti che trasformarono il Quarto Reich nella proprietà privata della famiglia Zabi.

Con tali accordi, che siglavano il patto d'acciaio fra forze armate e potere politico, militarizzando definitivamente il quarto Reich e trasformandolo in un'oligarchia militare, l'Ordine di Thule venne inizialmente sciolto - per essere riformato su basi completamente diverse all'inizio del 1990 AD.

In base alle direttive emanate dagli Zabi, sulle quali pesa in modo determinante la figura di Cecilia Zabi, l'Ordine di Thule diventa una vera e propria élite trasversale all'esercito. I migliori elementi della Reichsjugend venivano selezionati e segnalati all'Ordine, il cui primo Gran Maestro fu Miguel Hernandez Gato (il padre dell'asso Anavel), per ricevere un particolare addestramento presso le cosiddette Na.Pol.A (ndMatte: si dovrebbe leggere "napoola", con la "o" lunga e molto chiusa) - Nazionalsozialistiche Politische-Akademie (Accademia Politica Nazionalsocialistica). L'addestramento comprendeva una preparazione fisica rigorosissima, completata da un addestramento tecnico senza eguali. La cosiddetta "Jugend des Reichs" imparava l'arte del comando con esercitazioni pratiche, sulle colonie e su Marte (nell'ambito dell'operazione Alberich), imparava a controllare gli SP con 3-4 anni di anticipo rispetto ai coetanei non appartenenti all'Ordine, e soprattutto veniva addestrata in tecniche avanzatissime di commando e di infiltrazione. Grazie al materiale ricavato dall'organizzazione ODESSA ed al know-how prodotto dalla Lega di Brandeburgo, i membri dell'Ordine imparavano a parlare correttamente dalle cinque alle sei lingue differenti, leggevano e studiavano i classici - anche quelli cosiddetti "proibiti" al resto della popolazione perché scritti da autori non canonici rispetto alla linea politica del Reich o perché non canonico il loro contenuto, ricevevano cioé una formazione che li avrebbe trasformati nell'élite dell'élite del Reich.

Come fu più volte rilevato, proprio questa necessaria "apertura" delle NAPOLA rispetto al mondo della sfera terrestre spiega (o si ritiene possa spiegare) come mai membri da queste usciti - come Kaswal von Deikun, Johan Ridden, Artesia von Deikun, e così via, abbiano nel tempo sviluppato una propria più o meno marcata contrapposizione al regime di Gihren. D'altro canto, poiché uomini come Shinn Matsunaga ed Anavel Gato uscirono proprio da quelle accademie in quanto membri dell'Ordine, tali affermazioni potrebbero essere discusse.

Elemento fondamente dell'Ordine era che i suoi membri fossero legati da un filo doppio, lungo quanto la loro stessa vita: nel momento in cui uno di essi avesse avuto bisogno, tutti i compagni avrebbero dovuto immediatamente aiutarlo, secondo le proprie disponibilità. E tutti, dal primo all'ultimo, avrebbero SEMPRE dovuto rispondere alla chiamata del Gran Maestro.

Questo passaggio è essenziale per spiegare come la cosiddetta "Rivolta di Gato" sia stata possibile. Come dimostrato dai documenti divenuti disponibili dopo la Seconda Guerra Coloniale, quasi tutti i soggetti che parteciparono alla Rivolta erano usciti dalle NAPOLA. Con la morte di Dozul, secondo gran Maestro dell'Ordine, e la conseguente dissoluzione del Reich, i transfughi decisero che nuovo Gran Maestro sarebbe stato Anavel Gato, erede unico e diretto del primo Gran Maestro. Forte di questo suo ruolo, dopo la rocambolesca fuga, per Gato non fu quindi difficile raccogliere intorno a sé uomini di provatissime capacità, e soprattutto di fortissima motivazione. Il che spiega come mai fosse arrivato tanto vicino ai suoi scopi.

Con la morte di Anavel Gato, l'Ordine di Thule fu definitivamente sciolto: molti dei suoi membri, soprattutto fra i più giovani, entrarono in seguito nelle file dei Profeti del Messiah. Buona parte delle cosiddette "Guardie Scarlatte", la Guardia del Corpo personale di Kaswal von Deikun (così detti perché impieganti MS completamente rossi), era costituita da fuorusciti dell'Ordine.

Negli anni successivi la Seconda Guerra Coloniale, la Storia dell'Ordine di Thule, prima di allora coperta da segreto militare, divenne un tema molto diffuso fra gli storici. Per prima cosa, venne rivelato che nella sede dell'Ordine, su Marte - il Pianeta del Dio della Guerra, si trovava la vera ed unica "Lancia del Destino", la leggendaria Lancia di Longino, antico simbolo dei corpi scelti del Reich. Tale arma era stata trafugata al termine della seconda guerra mondiale, e sostituita da un falso. Tale Lancia era impiegata per il rituale di iniziazione. Di questo non esistono documenti filmati, ma le "Memorie" di Shinn Matsunaga hanno permesso di aggirare il problema. I giovani, al compimento del diciassettesimo anno di età (che nel Reich segnava la maggiore età), due anni prima che l'addestramento presso la NAPOLA si completasse, venivano condotti nel Castello della Lancia Sacra, una costruzione pressoché completamente scavata nella roccia che rappresentava la sede dell'Ordine. Qui, erano condotti in una stanza sotterranea, priva di illuminazione, e lì murati vivi per tre giorni, senza cibo né acqua. Al terzo giorno, erano quindi liberati e condotti - dopo essere stati rifocillati, ripuliti e rivestiti con una candida veste, nella Grande Sala, completamente rivestita da mosaici dorati. Qui il Gran Maestro, la Lancia in mano, provvedeva alla loro investitura: "Den Tod zu geben, den Tod zu nehmen" (per dare la morte, per prendere la morte) erano le parole pronunciate dal Gran Maestro consegnando loro il pugnale dall'impugnatura scarlatta che rappresentava l'unico stemma dell'Ordine.

Da ricordare che la durezza della prova, nel corso dei quasi vent'anni di vita dell'Ordine, decretò varie tragedie: molti di quei poveri disgraziati sono rimasti anonimi, e sono annoverati fra i cosiddetti "dispersi" della Prima Guerra Coloniale. Forse anche per questo, nonostante von Deikun fosse diventato vero e proprio signore e padrone di Marte, le sue stanze non furono riabitate e re-impiegate quando, negli anni seguenti, il pianeta si sarebbe trasformato nella sua roccaforte. Quando, durante l'assedio delle Grotte del Monte Olympus, Haman Kharn decise di impiegarlo come base di appoggio, ciò che trovarono non lasciava dubbi circa il mancato impiego della costruzione nel corso degli ultimi dieci anni.

Nel 120 NC, il presidente Huxley autorizzò Karol Gato, un remoto discendente di Anavel, riguardo la ricostituzione dell'Ordine di Thule, a patto che questo fosse "completamente de-militarizzato e con fini rivolti ad esclusive funzioni umanitarie". Nonostante le reticenze iniziali dei contemporanei, che nell'Ordine continuavano a vedere un retaggio del Reich, la trasparenza assoluta imposta dalla sua direzione, permise all'Ordine stesso di compiere la transizione che, nei secoli precedenti, già gli Ordini militari (e.g. l'Ordine di Malta, i Cavalieri Teutonici, gli Ospitalieri) avevano realizzato, diventando una rispettata organizzazione umanitaria, cui era rimandata l'organizzazione e la gestione di centinaia di ospedali in tutta la sfera terrestre, su Marte e Venere.
"Das Leben zu Geben, die Gnade zu finden"
"Per dare la vita, per cercare la Grazia" divennero le nuove parole d'ordine, pronunciate al momento dell'iniziazione. Solo il pugnale scarlatto rimase a ricordo dell'antico passato...
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matte
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« Risposta #1 il: 27 Luglio 2007, 10:48:44 »

Ed ora... sempre per la serie "Appuntamento con la Storia"...

"I Sette Presidenti Illuminati - l'Età dell'Oro della Federazione terrestre"
Haman Kharn - Golo Waldsteyn - Kernik Hachawalech - Hugarth Normanih - Mehmet Huxley - Sigur Ronah-Rahmani - Gottlieb Neukirchner

Tutti i libri di storia concordano nel chiamare il secolo e mezzo compreso fra la presidenza di Haman Kharn (2033 AD - 14 NC) e quella di Gottlieb Neukirchner (180 NC) come l'età dell'Oro della Federazione. I sette presidenti che si succedettero alla guida della Federazione seppero seguite con successo le linee di sviluppo e progresso segnate da Haman Kharn, permettendo alla Terra ed alle Colonie di integrarsi perfettamente, completare la terraformizzazione e la colonizzazione di Marte, Venere, Io e Callisto, nonché la costruzione di un numero imprecisato di nuove Colonie comprese fra Mercurio e l'orbita di Saturno. Durante quest'epoca, la Federazione raggiunge l'apice culturale, segnato dalla comparsa dei poeti Abdel Kassami, Yoakim Dangèli, Loran Landoz, di scrittori del calibro di Carlo Lorenzi, Emilius Saurimaki, Umberto Ammaturo, storici come Hathaway Noah Bright, Mamuro Kohon e Satoshi Imakuruni.
All'apice culturale, si associò anche quello economico: sotto la presidenza di Mehmet Huxley, la popolazione federale toccò il suo apice, con oltre 10 miliardi di abitanti - un livello che sarebbe stato raggiunto nuovamente solo nel terzo secolo della Seconda Federazione. Povertà, guerre e malattie furono, durante questo periodo, pressoché assenti ed ignote alla gran parte della popolazione.

La serie dei Presidenti Illuminati, così chiamati proprio da Imakuruni nella sua opera omonima "I Sette Presidenti Illuminati", fu aperta da Hamarn Kharn (vedi). La sua trentennale presidenza fu chiusa dalla sua morte per cancro mammario, in età ancora relativamente giovane (non aveva ancora compiuto i sessant'anni). Nel 2065, il posto di Hamarn fu preso da Golo Waldsteyn, un suo fedelissimo di origine ceca. La presidenza Waldsteyn sarebbe stata la più breve della serie, durando un solo mandato presidenziale - all'epoca, settennale (dal 2065 AD 46 NC al 53 NC). Quella Waldsteyn viene anche considerata la presidenza più difficile, segnata dalla complessa gestione dei movimenti di guerriglieri e terroristi - dalle più diverse basi culturali, insorti alla morte di Hamarn.
Durante questo periodo, tuttavia, le città di Inanna su Venere e di Maris su Marte vennero comunque ufficialmente inaugurate, segnando la relativa prosperità del tempo.
Prosperità che avrebbe toccato il suo ineguagliato apice con le presidenze successive, in particolare quella di Kernik Hachawalech, lunghissima - compresa fra il 54 NC ed il 91 NC. Hachawalech aveva ottenuto la prima nomina dopo una durissima campagna elettorale, vinta sull'uscente Waldsteyn solo per una manciata di voti, e grazie all'incondizionato appoggio delle colonie - che in Hachawalech, nato sulla Luna da genitori emigrati dopo la caduta dei Quattro Cavalieri - come una specie di paladino. Hachawalech, appena trentenne, inaugurò una politica di conciliazione, riuscendo a contentare - impresa più unica che rara, le esigenze delle due popolazioni. Cosa che gli consentì la ripetuta rielezione fino al 91 NC, quando venne ucciso da un'improvvisa emorragia cerebrale durante un viaggio di collegamento.
La sua salma, tumulata ad Arlington nel cosiddetto "Mausoleo dei Giusti", ultimo riposo di tutti i Presidenti da Miller in avanti, con l'eccezione di Haman Kharn, fu onorata da una lunghissima ed interminabile processione. Il lento e commosso saluto al più umano dei Presidenti. Diversamente da Waldsteyn, incapace di sorridere anche quando l'opportunità politica l'avrebbe reso consigliabile, Hachawalech era uomo di spirito, ed innata simpatia.
Un episodio molto celebre è quello che lo vide protagonista durante una cena ufficiale con l'imam di Istanbul. Il cameriere aveva sbadatamente versato del vino rosso nel calice del religioso, venendo istantaneamente freddato dallo sguardo dello stesso - persona altrimenti ben nota per elasticità e tolleranza. Che cercò di uscirne frettolosamente: "non bevo, grazie...", risposta sulla quale Hachawalech l'incalzò aggiungendo "Ah sì, neanche io..." Affermazione che colse tutti di sorpresa, essendo ben noto l'amore del Presidente per il buon vino (e le belle donne, ma questa è un'altra storia): "... quando dormo!" Battuta che sciolse in un istante il gelo appena creatosi e risolse definitivamente la serata prima che potesse degenerare.
Se un errore ad Hachawalech si può riconoscere, è quello di non aver riconosciuto il crescente rischio rappresentato dalle nascenti Grandi Famiglie. Fu in quegli anni, infatti, che la famiglia Ronah ottenne i primi incarichi parlamentari, premessa alla continua ed inarrestabile ascesa al potere dei secoli successivi.
Ad Hachawelach successe il suo vice Hugarth Normanih (91 NC - 105 NC), che quindi sarebbe stato riconfermato anche alle elezioni presidenziali successive, portando a termine quasi due mandati completi. Normanih, a differenza di Hachawelach, era personaggio assai mesto e silenzioso - tanto da ricevere l'esplicativo soprannome di "Nosferatu" ovvero di "Beccamorto". Alto, pallido, allampanato, era celebre per l'insopportabile noiosità dei suoi discorsi - che, del resto, riduceva al minimo indispensabile. In compenso, era personaggio competente ed onesto, il che gli valse la conferma diretta alle elezioni del 98 NC.
Nel 105, nonostante il suo partito (quello Democratico) premesse per la sua ricandidatura, Normanih rispose seccatamente di "lasciarlo in pace a coltivare il suo campo", cosa cui si sarebbe dedicato in via del tutto esclusiva fino alla fine della sua esistenza terrena, nel 119 NC. Da notare che il campo di Normanih era rappresentato, in realtà, da una concessione agricola su Venere delle dimensioni pari all'Arkansas...
Le elezioni del 105 NC furono vinte da Mehmet Huxley, il cosiddetto "presidente filosofo". Così chiamato perché, prima di essere eletto alla sedia presidenziale, aveva rivestito il ruolo di lettore di Filosofia presso l'Università Thomas e Golo Mann. Mahmet fu presidente assai rispettato, e - benché non incondizionatamente amato come alcuni suoi predecessori, sostanzialmente da tutti benvoluto. Per questo non deve stupire che il suo "regno" sia durato più di trent'anni, dal 105 al 138 NC. E probabilmente avrebbe anche superato il record di Hachawalech, non fosse stato colpito da una grave forma di Parkinson che, solo due anni dopo aver ottenuto la riconferma con una schiacciante superiorità (83% delle preferenze), lo costrinse a rassegnare le dimissioni.
Poiché, dall'epoca di Hachawalech, era usanza che il candidato sconfitto alle elezioni venisse nominato vicepresidente, ad Huxley successe Sigur Ronah-Rahmani, appartenente ad un ramo collaterale delle celebre famiglia, ma anche il primo - in assoluto, a raggiungere il sommo potere nell'ambito federale. Ronah-Rahmani, al di là del nome impegnativo, condusse una presidenza di assoluta neutralità e distacco dalle grandi famiglie. Per questo motivo, alle successive elezioni del 143 NC riuscì vincitore sul rivale Kostan Kontantinis con un buon margine di vantaggio (66% a 34%). Tuttavia, durante la sua presidenza, alcune grandi famiglie furono autorizzate a costruire proprie colonie, gestendole con notevole indipendenza legislativa e giudiziaria. L'atto presidenziale inerente (DPF 109/11/143) è formalmente considerato il documento fondante l'egemonia delle Grandi Famiglie nel corso dei secoli successivi. Infatti, potendo contare su un assoluto controllo sulle proprie colonie, le Grandi Famiglie non tardarono a costituire una clientela di numerosità ed influenza crescenti, tali da poter condizionare in modo drastico le elezioni e la scelta dei rappresentati presso il parlamento federale.
Nonotante ciò, la presidenza Ronah-Rahmani è piacevolmente ricordata per il record assoluto del PIL federale, e per il raggiungimento del vertice - ineguagliato fino al 7° secolo della Seconda Federazione, del Reddito Medio Pro Capite. Inoltre, sempre sotto la presidenza Ronah-Rahmani, il progetto EDEN permise di ripristinare condizioni naturali ottimali in quasi tutta la sfera terrestre, risolvendo una volta per tutte gli squilibri ambientali insorti fra la fine dell'Età Antica e l'inizio della datazione NC.
Ronah-Rahmani fu presidente per 25 anni, fino al 163 NC, non ripresentandosi alle elezioni anticipate bandite per quell'anno a causa di una serie di scandali politici (il cosiddetto TEXgate del 163) che neutralizzarono buona parte della classe dirigente del tempo. Ritenendosi responsabile dell'evento (un guazzabuglio di bustarelle, sovvenzionate dalle Grandi Famiglie, sfruttamento della prostituzione, talora anche minorile, e di clientelismo, scoperto - non si sa con quanta autonomia e con quanto aiuto da parte dei Ronah, da un pool di giornalisti facenti capo al Washington Post), Ronah-Rahmani decise di non ripresentarsi, aprendo la strada a Gottlieb Neukirchner. Questi, un coloniale, fu confermato in due successive elezioni in virtù della sua lotta contro gli sprechi e contro la dilagante corruzione. Battaglia che gli costò la vita, venendo ucciso in un attentato il 14. Febbraio del 180 NC. Attentato che fu, verosimilmente, sovvenzionato proprio dalla famiglia Ronah.
Con la morte di Neukirchner ha inizio la "serie nera" per i presidenti federali: fra i successivi 21, solo 7 arrivarono a conclusione del proprio mandato, gli altri 14 concludendolo anticipatamente o per morte improvvisa (più o meno naturale) o per deposizione forzata da parte del parlamento per "immoralità".
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matte
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« Risposta #2 il: 08 Agosto 2007, 17:21:24 »

parliamo un po' di particelle Minowsky...

McMilliam JJ & Barbiani FR
Esposizione professionale ed ambientale a particelle Minowsky: una storia da riscrivere?

[Editoriale]

The Lancet 2055;456:1654-1655


Nel 2017, David H et al (1) pubblicarono uno studio riguardante l'esposizione sperimentale di roditori ad alte densità di particelle Minowsky (MP). I risultati di quello studio furono sostanzialmente ignorati fino al 2022, quando uno studio epidemiologico di Karahan J et al (2) sollevò il dubbio, poi ribadito dal successivo editoriale di Michelson-Bartholdy A (3), pubblicato su JAMA nel 2023, che alte densità di particelle Minowsky si associassero a non trascurabili effetti sanitari a carico dell'apparato respiratorio, gastrointestinale e nervoso.
In realtà, la conoscenza scientifica relativa alle MP era, in quegli anni, molto scarsa. Introdotte nella pratica comune nel corso della Prima Guerra Coloniale (2015-2019), l'interazione delle stesse con le matrici organiche era ancora considerata da Nowark et al (4) sostanzialmente nulla. Ancora nel 2025, quando le evidenze di una loro effettiva tossicità umana cominciavano a diventare non trascurabili, la IARC poteva concludere la propria monografia loro dedicata con l'attestazione che "al momento non esiste razionale biologico, né evidenza epidemiologica o sperimentale suggestivo di tossicità, genotossicità o tossicità riproduttiva delle cosiddette particelle di Minowsky e, come tale, pare razionale poter includere queste ultime in categoria 4 (= sicuramente non tossiche per l'uomo)." (5)
Tale attestazione, come avrebbe poi confermato lo studio di Joacobson M et al (6), pubblicato sul New England Journal of Medicine nell'ambito delle cosiddette "Nuove Malattie dello Spazio", era in realtà basata su assunti non dimostrati, e la ampia metanalisi performata a suggello dello studio non comprendeva studi (1, 2) che si sarebbero poi dimostrati tristemente predittivi della reale natura di tali particelle.
In realtà, l'attenzione pubblica nei confronti delle MP sarebbe diventata considerevole solo nel corso del decennio successivo. A smuovere gli eventi fu il cosiddetto "Caso della White Base", ben dettagliato da Murray et al (7) nell'omonimo articolo pubblicato su Lancet Oncology nel corso del 2046.
Facendo riferimento a tale articolo per i dettagli, ricordiamo qui le linee principali.
Nel corso del 2015, primo anno di guerra, la corazzata sperimentale White Base fu gravemente danneggiata: i danni riportati riguardavano prevalentemente il reattore a ciclo Minowsky, un modello sperimentale installato nell'unità senza aver completato il previsto percorso di rodaggio.
Nelle settimane successive, i danni al reattore si aggravarono anche a causa dell'alto regime di funzionamento cui le bobine residue furono costrette. Come risultato, il processo di fusione secondo Minowsky fu eseguito in condizioni termodinamicamente svantaggiose (per dettagli, vedi l'ampia review di Kartikayan et al, Toxicology 2049), caratterizzate dalla formazione di una quantità anomala di particelle ad alta carica energetica e bassa velocità di percorrenza, oggi considerate le più tossiche. Come evidenziato dallo studio sperimentale pubblicato su questo numero di The Lancet (cool, una loro concentrazione ambientale superiore alle 3.6^12 particelle cariche/m3 può essere considerata TLV -TWA(*) per patologie respiratorie, immunitarie e tumorali (* = limite da non superare nel corso di 8h, per una settimana lavorativa media di 5 giorni, allo scopo di non indurre un'incrementata incidenza di malattie nella popolazione esposta). Secondo i registri messi a disposizione dall'Esercito Federale nel 2045, le concentrazioni ambientali di Particelle Minowsky superarono per settimane le 12.6^13 particelle cariche/m3, un'esposizione nettamente superiore ai moderni valori di ceiling (limite non superabile nemmeno per esposizioni puntiformi).
A partire dal 2041 AD, morte del capitano Noah Bright, non fumatore, per neoplasia polmonare, praticamente tutti i membri dell'equipaggio sopravvissuti alle vicende belliche andarono incontro a morte per neoplasie polmonari e tumori rari del sangue nell'arco di soli 5 anni. Da notare che l'equipaggio della WB era noto per l'età media molto bassa, di poco superiore ai 27 anni. La mancanza di simili reperti nella popolazione di piloti di mobile suit, notoriamente alimentati da propulsori Minowsky, è probabilmente da attribuirsi all'isolamento tra reattore e cabina di pilotaggio, imposto sia dal particolare design delle unità naziste, così come dalla progettazione di Kozumi, che aveva avvolto l'abitacolo in una sfera blindata di GundariumB, di spessore superiore ai 5 cm, ritenuto più che sufficiente alla completa schermatura.
Probabilmente, proprio il dato che ad essere colpiti fossero antichi eroi di guerra spinse il Congresso Federale ad aprire un'interrogazione relativa a questi problemi sanitari, arrivando a dichiarare, nel 2050, le Particelle Minowsky "Cancerogeni Certi", imponendo restrittive norme relative al loro impiego, ed alla loro esposizione.
Tuttavia, e questo puntualizza l'articolo di Mastrota E et al (cool, è logico chiedersi se tali attenzioni normative non siano arrivate troppo tardi. Nel periodo post-bellico, decine di acceleratori Minowsky sono stati costruiti nelle Colonie e sulla Terra: mentre le prime, complice l'esperienza prebellica (in questo almeno va dato atto al governo nazista di essere stato previdente), aveva predisposto rigorose procedure ed ancor più rigidi standard di qualità interni per gli impianti di accelerazione, la Federazione - assetata di energia, si affidò ciecamente alla nuova risorsa.
In effetti, l'effettivo impatto ambientale e la contaminazione determinata dagli impianti nel periodo post-bellico appaiono di difficile determinazione, ed appare molto improbabile arrivare ad una loro quantificazione in tempi brevi.
Diventa a questo punto essenziale provvedere, quanto più rapidamente possibile, ad instaurare un rigoroso programma di sorveglianza sanitaria, dedicato all'identificazione precoce di quegli eventi che più probabilmente possano essere collegati alla precedente esposizione. D'altro canto, è opportuno e necessario che il Governo Federale persegua nella sua politica di massimo rigore relativo gli standard di qualità degli impianti energetici.

Bibliografia
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« Risposta #3 il: 08 Agosto 2007, 17:28:56 »

Earth Federation Army Medical Service – Mobile Army Surgical Hospital

Subito dopo la formazione dell’Esercito Federale Terrestre, anche i reparti di “supporto” vennero riorganizzati e coordinati. Le prime unità a risentire, in genere positivamente, del generale riassetto furono le unità mediche. Il cosiddetto Earth Federation Army Medical Service (EFAMS) venne organizzato in un coordinamento centrale (Central Command of EFAMS) ed in un servizio territoriale, a sua volta suddiviso in Unità di Ricovero e Cura a carattere stanziale ed in unità mobili.
Le Unità di Ricovero e Cura a Carattere Stanziale comprendevano Ospedali ed Ospedali di Recupero Psichiatrico.
Le unità mobili erano invece suddivise in MAMH, Mobile Army Medical Hospital, MASH, Mobile Army Surgical Hospital, MNH, Mobile Navy Hospital.
Le seconde erano organizzate in una serie di piccoli ospedali da campo, ciascuno dei quali dotati di un numero variabile di sale operatorie prefabbricate, compreso fra le 4 e le 8, un numero di posti letto compreso fra i 40 e gli 80, circa 10 posti letto in terapia intensiva, tutti dotati di unità di supporto respiratorio e metabolico. I MASH erano generalmente localizzati entro 20 km dal fronte, consentendo all’esercito di trasferire rapidamente i feriti più gravi. A ciascun MASH erano assegnati fra i 10 ed i 15 chirurghi, altrettanti medici divisi in internisti e rianimatori, ed un numero circa triplo di infermieri.
I Mobile Army Medical Hospital erano unità più grandi, e meno numerose, generalmente disposte ad un centinaio di chilometri dal fronte. Il loro compito era di ricevere i feriti chirurgici provenienti dai MASH, troppo gravi per essere immediatamente ritrasmessi al fronte, in condizioni non tanto deteriorate da richiedere un ricovero permanente presso gli ospedali militari stanziali. I MAMH avevano il compito, inoltre, di provvedere a tutte le necessità di tipo non chirurgico – malattie infettive, sindromi di burn out, e così via. Presso ogni MAMH era inoltre presente un servizio chirurgico per le procedure di elevata specializzazione – in particolare, per gli interventi neurochirurgici e cardiochirurgici.
I MNH, organizzati su navi da battaglia riadattate, venivano utilizzati come supporto alle unità di terra, garantendo fra i 300 ed i 400 posti letto. Ogni MNH disponeva, inoltre, di almeno 5 sale operatorie attrezzate per tutte le necessità, e di almeno 20 posti letto di terapia intensiva post-operatoria.
La grande necessità di personale medico venne inizialmente compensata dall’impiego sistematico di personale già formato, proveniente dagli ospedali militari delle forze alleate, scampati ai disastri dell’operazione Klausewitz.
Con il protrarsi delle ostilità, ed il crescente bisogno di personale medico, il presidente Miller fu costretto ad emanare un decreto presidenziale, noto come Decreto Presidenziale 00782/2016, autorizzante gli studenti universitari aventi completato almeno il 70% del proprio curriculum universitario a lavorare presso unità sanitarie militari con il rango di medici.
Ebbe così inizio la cosiddetta “epopea delle penne bianche”, come venivano affettuosamente chiamati i giovani forzatamente richiamati al fronte. Fra questi giovani si segnalarono alcuni dei più grandi medici e chirurghi della generazione successiva, come il “mitico” Josh Franklin Pierce, il più celebre rianimatore del XXI secolo, e Stuard Michelson, noto per aver rivoluzionato le procedure di ventilazione artificiale.
Nella grande tragedia della Prima Guerra Coloniale, l’epopea degli ospedali da campo ebbe il grande ed indiscusso merito di tradursi in nuove e rivoluzionarie tecniche chirurgiche, in particolare nel campo della chirurgia toracica e della neurochirurgia, molte delle quali, a guerra finita, furono poi trasferite nella pratica di tutti i giorni.
Fra tutti i reparti, il più celebre fu senz’altro il MASH 4077, il primo ad entrare in servizio effettivo in quanto inizialmente assegnato alla battaglia di Maracaibo e successivamente trasferito a supporto del “fronte di New York”. Alcuni suoi membri, come i già citati Pierce e Michelson, inizialmente assegnati proprio a quest’unità, furono premiati in almeno due occasioni per l’abnegazione dimostrata nell’adempimento delle proprie funzioni mediche.
Bombardato in due occasioni, poco prima della battaglia di Berlino, e durante il conflitto di Odessa, il MASH 4077 fu premiato in almeno due occasioni con la Medaglia al Valor Militare: per questo motivo, alla conclusione delle ostilità, fu una delle poche unità non soppresse. Nel corso degli anni seguenti, il 4077 divenne noto come l’equivalente sanitario delle “Revil’s Broken Spears”. Anche per questo motivo, il 4077 è l’unica unità non combattente a partecipare alla grande parata militare del 1° Gennaio, sfilando prima di qualsiasi altra. Prima persino del leggendario 101th MS. Il suo motto, Medicus et Miles contra Malus et Insaniam, Medico e Soldato contro il Male e la Follia, è inciso con caratteri bronzei sul monumento ai caduti della sanità militare nel cimitero di Arlington.
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« Risposta #4 il: 14 Agosto 2007, 14:43:48 »

Annotazioni tecniche – da Knights & Soldiers a Soul of the Space
The Way for the Stars presenta le prime fasi della colonizzazione umana della Galassia. In questo senso, è particolarmente interessante: ci permette cioè di cogliere il momento del vero e proprio balzo tecnologico della saga Ultimate Century, nel suo passaggio da un’ambientazione ancora, più o meno vagamente, ancorata alla realtà contemporanea ad una di vera e propria hard Sci-Fi, alla Asimov od alla Star Trek.

Causa e strumento di quest’evoluzione è la progressiva sostituzione degli “storici” propulsori a ciclo Minowsky, entrati in scena con il primissimo capitolo della Saga, con i propulsori di tipo Ionesco. Visto che non ne abbiamo parlato prima, vale la pena spendere due parole sulle tecnologie dello Ultimate Century.

Il nucleo del reattore Minowsky è la cosiddetta “bobina di fusione”, la struttura fisica nella quale avviene fisicamente il processo di fusione nucleare, e che ha il duplice compito di garantire un ambiente alla reazione stessa e di limitarla grazie ad un campo elettromagnetico. A distinguere il reattore Minowsky installato su una corazzata, in una colonia, ovvero su un MS o su un aereo è solo la dimensione della bobina. A sua volta, una bobina di fusione può essere a singolo circuito – come nei più primitivi reattori di tipo A installati sugli SP04 Lohengrin, od a doppio circuito, lo standard tipico della Federazione Terrestre, quantomeno fino al 2025 AD circa.
Durante la guerra con i “Profeti del Messiah”, le accresciute richieste energetiche imposte dalle sempre più diffuse armi beam, spinsero la Federazione a rivedere i propri standard, introducendo sistemi di fusione operanti in parallelo. La fortunata serie AxxX-R monta ad esempio una doppia bobina di fusione a doppio circuito, impostazione poi mantenuta su tutti i MS successivi, ed applicata anche dalle Grandi Famiglie nelle proprie unità da combattimento. Allo stesso modo, il classico modello Titan delle grandi navi da battaglia – anch’esso operante a doppio circuito, fu sostituito da propulsori tipo Goliath, a doppia bobina di fusione, a quadruplo circuito.
Nonostante quella prodotta dal reattore Minowsky sia una convenzionale reazione di fusione nucleare, gli scienziati del Reich scoprirono rapidamente che l’interazione fra campi elettromagnetici ed emissioni nucleari del processo di fusione determinasse la formazione di particelle di dimensioni subatomiche, precedentemente ignote – le cosiddette “particelle Minowsky”. Le dimensioni e la carica energetica delle particelle Minowsky dipende dall’efficienza del processo di fusione: in linea di massima, più spinta è la reazione, meno efficace è la tenuta del campo elettromagnetico, più cariche sono le particelle e, come si sarebbe scoperto in seguito, più dannose nell’interazione con i sistemi biologici.
Le pM erano in grado di disturbare le emissioni elettromagnetiche di qualsiasi natura, rendendo pressoché inutilizzabili tutti gli strumenti di comunicazione basati su onde radio – scoperta che le qualificò immediatamente per un possibile impiego bellico. Inoltre, i ricercatori nazisti scoprirono rapidamente che le pM fossero in grado di interagire con i fenomeni gravitazionali. In seguito, si sarebbe scoperto che le pM disturbano i gravitoni, rimuovendone l’effetto nell’area di spazio ove le medesime particelle raggiungano una sufficiente densità.
Questa scoperta avrebbe permesso agli scienziati nazisti di progettare le più grandi aeronavi mai costruite prima di allora, le cosiddette “Gaw” o “Gustav”, nonché di realizzare propulsori ben più efficienti di quelli normalmente basati sui processi di combustione chimica, ed in grado di operare con uguali risultati in presenza ed in assenza di atmosfera.

Nel corso del periodo postbellico, la ricerca Alleata sui pochi reattori Minowsky disponibili portò alla scoperta di un’ulteriore proprietà delle pM, ovverosia la formazione delle megaparticelle. In pratica, il cosiddetto Team di Augusta scoprì che, canalizzando il flusso di pM in un campo elettromagnetico di sufficiente intensità, le pM potessero essere condensate ed accelerate, acquisendo proprietà del tutto particolari, che avrebbero consentito la realizzazione delle cosiddette armi beam.

Il propulsore Minowsky, con una resa energetica pari al 7% della massa iniziale di materia introdotta nel processo, fu lungamente ritenuto la più efficace fonte di energia disponibile. In realtà, presentava difetti irrisolvibili perché correlati alla logica stessa del ciclo Minowsky. La reazione Minowsky, una volta innescata, può essere rallentata solo fino ad un certo punto: il suo consumo di combustibile, in altri termini, non può scendere sotto un certo livello, così come l’emissione di pM. Una situazione analoga a quella riscontrata dai più primitivi reattori a fissione nucleare. Per aggirare questo problema, il prof. Kozumi suggerì di abbinare ai reattori Minowsky la cosiddetta tecnologia delle energy fluel cells, una specie di più evoluto sistema di batterie ed accumulatori, da ricaricare con l’energia prodotta in eccesso.

Da notare che proprio la tecnologia delle EFC avrebbe permesso di costruire armi beam prive degli scomodi “cordoni ombelicali” utilizzati dai MS di prima generazione.

Pur con i dovuti miglioramenti e le necessarie ottimizzazioni, i propulsori Minowsky rimasero lo standard qualitativo e costruttivo per oltre trecento anni. Fin quando, cioè, il professor Krassimir Ionesco non scoprì come utilizzare l’energia prodotta dal processo di fusione Minowsky per produrre antimateria. Poiché l’interazione protone/antiprotone ha una resa energetica pari al 100%, un reattore ad antimateria può essere più compatto e più performante rispetto ad un propulsore Minowsky di pari potenza. Ugualmente, i serbatoi necessari alla loro alimentazione possono essere di dimensioni estremamente contenute.
Con il IV secolo NC, si diffusero quindi sistemi accoppiati, caratterizzati da grandi reattori Minowsky, funzionanti costantemente al massimo della propria resa energetica. Quella eccedente rispetto alle necessità del momento, veniva impiegata nella produzione di antimateria da impiegare in reattori a ciclo Ionesco. Questa soluzione fu usata soprattutto in ambiente militare: enormi corazzate, il prototipo si ebbe nella cosiddetta classe Argo, in grado di produrre energia sufficiente a sé stesse ad alla generazione di antimateria per l’alimentazione di tutte le unità più piccole, da quelle di supporto, ai caccia, ai mobile suit.

La diffusione dei reattori Ionesco in ambiente militare ebbe inoltre un altro grande vantaggio: senza i grandi serbatoi di idrogeno, combustibile caratterizzato da forte esplosività, il rischio dell’esplosione dell’unità per danneggiamento dei serbatoi fu ridotto a nullo.

In tWftS, vediamo all’opera le prime unità militari dotate di propulsori Ionesco, i MS modello F99, il cosiddetto New Gundam.
I MS federali successivi la Guerra Feudale sono quindi caratterizzati dall’esteso impiego di nanotecnologie, simili a quelle utilizzate nel corso del Secondo Conflitto Coloniale, ed ovviamente molto più avanzate. Il risultato finale di tale applicazione sono i cosiddetti funnels, armi beam comandate in remoto dal pilota del MS tramite un sistema di comunicazione subspaziale – quindi estraneo ai disturbi determinati dalle pM.

Sempre in tWftS assistiamo al varo della prima corazzata dotata di propulsore a curvatura. La tecnologia di curvatura era già disponibile da diversi anni, parto della ricerca scientifica dei Ronah, ma questi ultimi l’avevano celata come vero e proprio segreto di stato, nel timore che la diffusione di quella tecnologia permettesse la fuga della popolazione oppressa dal sistema feudale del tempo.
Il principio della tecnologia di curvatura è del tutto analogo a quello già noto in Star Trek. Poiché la fisica ci insegna che nulla possa viaggiare più velocemente della luce, il reattore di curvatura piega lo spazio circostante, permettendo alle unità che ne sono dotate di percorrere distanze enormi in un tempo brevissimo, aggirando i limiti imposti dalla relatività.
La velocità di curvatura viene espressa in una scala logaritmica, prendendo a punto di riferimento quella espressa dal primo reattore di curvatura mai prodotto – l’Argo, cioè, viaggiava a velocità di curvatura 1.0, 10 volte più lentamente di un veicolo che proceda a curvatura 2.0, e 100 volte di uno che avanzi a curvatura 3.0, e così via.
Diversamente da Star Trek, la massima velocità raggiungibile dalla curvatura è la cosiddetta 5.0. In altri termini, nel mondo dello UC attraversare da un capo all’altro la sola Galassia imporrebbe tempi di generazioni.

Durante il travagliato viaggio dell’Argo, il suo coraggioso equipaggio scopre tuttavia alcune “scappatoie”.
La prima è rappresentata dai cosiddetti “worm-hole”. Questi ultimi sono determinati da regioni di spazio instabile, chiamati “Portali”: nel momento in cui un reattore di curvatura le attraversa, si forma una specie di tunnel conducente ad un’area con caratteri fisici simili. Nonostante l’uso dei WH permetta di viaggiare fra regioni di spazio molto distanti in pochissimi istanti, l’utilizzabilità dei WH è comunque limitata. I “portali” sono molto instabili: possono durare solo pochi minuti, o più spesso solo alcuni giorni, benché nel mondo UC ne siano descritti alcuni sopravvissuti per quasi cento anni. Inoltre, il punto di uscita (il portale di Uscita) non può essere predetto sulla sola base del punto di ingresso, ma solo con l’esplorazione.

Sfruttando la conoscenza relativa di WH, vennero quindi scoperti i cosiddetti “condotti di transcurvatura”, nome altisonante, in realtà con poche relazioni alla vera natura di tali strutture. In pratica, i condotti di TC sfruttano un principio simile ai WH, con la differenza che essi sono sostenuti artificialmente. Possono essere prodotti fra due regioni di spazio a scelta, ma solo se rispondono ad alcuni requisiti. In genere, a metà del percorso dev’essere presente un corpo stellare di massa particolarmente elevata, una stella, una pulsar od un buco nero, ed i punti di ingresso e di uscita devono essere analoghi per proprietà termodinamiche. In altri termini, non possono essere costruiti fra regioni disomogenee.

La terza forma di scappatoia è costituita dal “balzo iperspaziale”. Quest’ultima tecnica rappresenta una forma particolarmente spinta di curvatura, in cui un propulsore di curvatura, portato al massimo della propria potenza per una frazione di curvatura, destabilizza temporaneamente una regione di spazio aprendo artificialmente un WH della durata di pochissimi secondi.
È una tecnica molto costosa dal punto di vista energetico, e può essere eseguita solo dopo accuratissimo calcolo dei punti di entrata e di uscita. Diversamente dai WH, la cui lunghezza è imprevedibile, la lunghezza del balzo è determinata dai caratteri termodinamici delle due regioni di spazio, dagli oggetti gravitazionali interposti fra i due portali, nonché dall’energia impiegata dal processo di curvatura iniziale dello spazio.
In altri termini, il balzo può essere compiuto senza rischi solo fra due regioni di spazio già note e conosciute. In caso contrario, il punto di uscita – pur limitatamente prevedibile in funzione del punto di partenza e dell’energia applicata, può coincidere con una stella, o con il nucleo di un pianeta. Con tutte le disastrose conseguenze del caso.

Durante il periodo compreso fra K&S e SotS, inizia inoltre la cosiddetta “rivoluzione genetica”. Con la progressiva terraformizzazione di un numero crescente di pianeti, divenne evidente che replicare perfettamente le originarie condizioni planetarie terrestri sarebbe stato pressoché impossibile. Per consentire il sostentamento della vita umana, fu quindi necessario progettare a tavolino ecosistemi adattati alle proprietà dei diversi mondi – disponibilità di terre emerse, umidità, presenza di acqua, ossigeno atmosferico… Nei primi due secoli di colonizzazione spaziale, date le limitate conoscenze tecniche, si decise di utilizzare la storia antica della Terra come punto di partenza. In altri termini, di riportare in vita le forme viventi terrestri delle precedenti ere geologiche, utilizzandole per preparare o per supportare l’antropizzazione dei diversi pianeti.
Antalia, il primo pianeta terraformato dopo la Terra, sviluppò così rapidamente una tanto alta tensione di ossigeno atmosferico da risultare sostanzialmente pericolosa per le specie viventi contemporanee. Fu quindi deciso di introdurre specie terrestri risalenti al periodo carbonifero, perfettamente adattate a simili tensioni di ossigeno atmosferico. Per questo motivo, Antalia è anche conosciuto come il pianeta degli insetti giganti, dove mammiferi diversi dall’uomo, uccelli e rettili sono soltanto degli “intrusi”, o comunque delle prede per la fauna locale. Meriv, un pianeta caratterizzato da bassa temperatura ambientale, fu popolato da specie viventi risalti all’ultima glaciazione terrestre, e così via.
In alcune circostanze, alcuni pianeti disabitati, ma con caratteristiche adeguate a sostenere specie viventi, furono lasciati agli esperimenti degli scienziati, che crearono forme di vita bizzarre, oppure provarono a portare in vita esseri precedentemente confinati ai racconti ed alle leggende. Landowal divenne così il pianeta dei draghi, Korruswal quello di creature derivate dagli uccelli – e Pandew quello dei cefalopodi.
Proprio Pandew sarebbe diventato tristemente celebre, obbligando l’amministrazione federale ad introdurre le prime norme restrittive sulle sperimentazioni genetiche ambientali. I cefalopodi impiantati sul pianeta si erano evoluti in tempi estremamente rapidi, meno di cento anni, in una forma di vita dominante, dotata di quella che gli scienziati riconobbero vera e propria intelligenza.
Le conseguenze, culturali e filosofiche, furono disastrose, paragonabili alla sola scoperta dell’America sulle coscienze europee del rinascimento. Per decisione Federale, gli avamposti coloniali furono rimossi, e l’accesso al pianeta limitato ai soli scienziati, i quali ebbero l’onore e la fortuna di assistere, nel corso del millennio successivo, allo sviluppo di una vera e propria civiltà pre-tecnologica non umana.
L’impatto dei draghi su Landowal, invece, fu quello di rendere l’ecosistema altamente selettivo, permettendo la sopravvivenza di quelle sole specie che fossero in grado di competere efficacemente per le risorse alimentari, così come di sfuggire alla loro caccia. Il pianeta, e così pure Gaia, popolato da creature risalenti al Cretaceo, vennero trasformati in aree di allenamento per gli eserciti federali. La cosiddetta “Prova finale” per entrare nello Special Space Service e nei corpi di Elite della fanteria dello spazio imponeva ai candidati di permanere in quei pianeti per almeno un anno, e sopravvivere contando sulle proprie sole forze. Il dente dei dragoni (Draco cantabricus) diventò rapidamente il trofeo più ambito nonché il simbolo stesso dello S.S.S. – così come qualsiasi membro della Fanteria dello Spazio poteva vantare un pugnale ricavato dai denti di uno Spinosaurus
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« Risposta #5 il: 14 Agosto 2007, 14:44:59 »

La Deikun Electronics

La Deikun Electronics venne fondata nel 2022 da Alois von Deikun, fratello di Kaswal e figlio di Alexander, il “padre” del programma MS del Reich. Terminata la guerra, il tribunale militare di Norimberga (sentenza n°3031/92/22) aveva stabilito che i “brevetti depositati presso il relativo ufficio amministrativo coloniale” (ovvero, del Reich) fossero validi anche in territorio federale, nonostante l’effettivo decadimento degli stessi, in quanto i diritti economici non erano stati sfruttati durante la dittatura nazista. Tale decisione rese Alois, Artesia e Kaswal von Deikun eredi del patrimonio di brevetti paterni. Il grande sviluppo dell’industria aerospaziale e l’impulso alla costruzione delle colonie trasformarono tali brevetti in un bene preziosissimo, e permisero a Kaswal von Deikun di raccogliere i finanziamenti necessari alla nascita della compagnia. Per ragioni di opportunità politica – Kaswal von Deikun, in realtà assolutamente libero di muoversi in tutto il territorio federale, aveva ricevuto una severa condanna nel corso del processo di Norimberga – presidente prestanome della compagnia divenne il fratello maggiore Alois, la cui più grande virtù (così si diceva) era l’esserne privo.
Dopo aver compartecipato alla produzione di unità civili e militari, l’inaugurazione di grandi linee produttive sia sulla Luna che su Marte (2026) permise alla DE di diventare la più grande fornitrice di MS dell’Esercito: già nel 2029, la DE rappresentava il vertice di un impero economico pari al 21% di tutto il PIL federale. Ciò fu certamente merito del genio di Kaswal von Deikun, manovratore della grande impresa e suo presidente non appena scaduti i termini della sua detenzione ufficiale – ma anche della capacità dello stesso von Von Deikun di coagulare tutte le massime competenze scientifiche del defunto Reich intorno alla sua persona.
Il primo MS interamente prodotto dalla DE fu il Gundam RX79, o Gundam mark 3. Il progetto derivava dal modello originario, l’RX78, con significative innovazioni sia a livello di sistemi d’arma che di elettronica. Sfruttando un progetto consolidato, l’RX79 riusciva ad essere al tempo stesso solido ed economico – doti che ne fecero il modello di base dell’esercito federale. Nella panoplia di diverse versioni prodotte fra 2026 e 2035, inizio della cosiddetta “rivolta di Char”, il Gundam RX79 è passato alla storia come il MS di maggior successo commerciale.
Nel 2027, un gruppo di ricercatori della DE propose un modello di MS completamente nuovo, cui fu posto il codice progressivo MS08 ed il nickname “Ymir”. L’Ymir derivava dal modello meglio riuscito del professor Von Deikun,il cosiddetto Parzifal, pur presentando pesanti innesti di tecnologia federale, oltre ad elementi del tutto nuovi ed originali, come la corazza antibeam, un brevetto ed un’esclusiva della DE, in grado di dissipare buona parte dell’energia delle sempre più diffuse armi beam.
L’MS08 venne proposto come “Gundam Replacement”, ma fu bocciato dalla commissione di studio federale per i costi eccessivi della corazza anti-beam, la cui efficacia era tutt’altro che certa.
Von Deikun, tuttavia, ormai preparava la sua guerra: il gruppo di ricerca non fu sciolto, ma anzi stimolato a sviluppare nuovi modelli di MS ad altissime prestazioni. Secondo l’idea della Cometa Rossa, le future guerre di MS sarebbero state combattute fra piccoli eserciti, con personale di altissima specializzazione: le grandi battaglie della prima guerra coloniale non si sarebbero ripetute, e quindi essenziali sarebbero stati modelli come l’Ymir ed i suoi eredi.
Sempre dal pianale del Parzifal, fu prodotto il cosiddetto MS09 Mjöllnir, un modello di enorme successo industriale e bellico, base dei tre principali modelli dispiegati dai Profeti del Messiah durante la seconda guerra coloniale, l’Odinn, il Baldr e lo sfortunato Freyr.
A guerra terminata, contro la DE fu aperta una procedura di infrazione della legge antitrust: l’impero economico di Kaswal von Deikun venne smembrato in una serie di compagnie, molte delle quali rappresentarono la base economica delle Grandi Famiglie che si sarebbero spartite il territorio federale nel corso dei due secoli seguenti.
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« Risposta #6 il: 01 Settembre 2007, 14:47:58 »

A margine de 'Operazione Athena'


Il casato Garren/Orkaf

A seguito della Prima Guerra Coloniale la Roll-Royce si trovava sull’orlo del fallimento, le sue linee produttive in Europa erano andate completamente distrutte, si erano salvate solo alcune linee produttive minori e centri di ricerca negli USA, principalmente.
Un giovane industriale originario del Canada: Lionel Fertod, acquisì nel 2 N.C. il marchio e ciò che rimaneva delle linee produttive e dei centri di ricerca.
Sotto la sua spregiudicata guida e grazie alla ripresa dei voli commerciali l’industria poté riprendersi, infatti, molti degli aerei di linea erano propulsi da motori Roll-Royce, cosa che permise di ottenere grossi contratti di manutenzione; grazie ai soldi guadagnati Fertod riaprì le linee produttive e riuscì ad ingaggiare alcuni tecnici e progettisti che avevano lavorato attorno ai propulsori di tipo Minovsky.
Nel 10 N.C. dal nuovo stabilimento in Galles uscì il primo motore a getto costruito dopo la 1a G.C. dell’azienda, nel 12 N.C. Fertod sorprese il mondo aeronautico e militare annunciando, a sorpresa, che l’azienda stava testando un motore di tipo Minovsky di propria produzione: nessuno se l’aspettava, inoltre ciò poneva l’azienda in vantaggio nella progettazione di nuovi motori per liner extratmosferici e mezzi da combattimento di nuova generazione di cui si sentiva sempre più la necessità.
L’azienda sbalordì di nuovo il mondo annunciando, nel 27 N.C., di avere acquistato una quota del 30% della Boeing, la principale industria aeronautica del mondo, dopo il crollo dell’Airbus (che ad onor di cronaca aveva subito una fine simile a quella della Roll-Royce e fu acquistata a prezzo stracciato dalla nascente famiglia Ronah) che solo in quegli anni cominciava ad alzare la testa.
Fertod morì nel 50 N.C. anno in cui scioccò per l’ultima volta il mondo finanziario con l’annuncio della fondazione della MoSuFa, industria che all’inizio si concentrò nella produzione di MS da lavoro, ma che col tempo si dedicò alla produzione su licenza e poi di proprio progetto di MS da combattimento.
Fertod non aveva parenti diretti a cui lasciare in mano l’azienda che perciò passo a suo zio: Manuel Garren.
La multinazionale (Fertod, poi Garren Industries) col tempo si ingrandì e cominciò a diversificare le proprie attività produttive.
Intanto nel mondo si erano andate a delineare sei grandi multinazionali, tra cui figurava, come la più piccola, ma in rapida ascesa, proprio la Garren Industries.
La Garren Industrie grazie ad alcuni azzeccati MS da lavoro e ad alcuni grossi contratti militari (si devono citare su tutti il mezzo da combattimento per la fanteria M-56 e la partecipazione del 70% all’Atlantic Aerospace Consortium che si occupava della progettazione, produzione e supporto dell’F-164) divennero col tempo la 2a multinazionale in ordine d’importanza dopo quella dei Ronah, per quel che riguardava la Terra.
Grave handicap, che non fu mai realmente eliminato, era la scarsità d’interessi spaziali di questa multinazionale, infatti, nonostante, de facto, controllasse la produzione di liner extratmosferci di produzione Boeing, nonostante fosse addirittura arrivata a produrre navi da trasporto e pattugliamento spaziali, non riuscì mai ad avere una concreta influenza sulle colonie, su Marte e sulla Luna.
Ciò si deve anche ad un modo di agire della famiglia Garren generalmente corretto sotto il punto di vista legislativo ed etico, anche se bisogna ricordare che ci sono state alcune eccezioni, come alcuni contratti stipulati attorno al 100 N.C. per dei MS per il corpo antincendio (400 unità, un numero assolutamente considerevole) che risultarono poi essere stati ottenuti attraverso la corruzione di vari personaggi, comunque alla fine il contratto fu onorato a seguito della necessità di avere il prima possibile macchine con cui contrastare alcuni gravi incendi.
Un’ultima grande rivoluzione nell’assetto economico e produttivo dell’azienda si ebbe nel 190 N.C., per mano di Herald Garren (padre di Carl Garren) che acquisì i cantieri navali in Inghilterra e nel Baltico, con questa mossa si assicurò una completa diversificazione delle attività che, a quel punto, andavano dall’alimentare alle navi spaziali, passando per aerei, MS, armamenti, sottomarini nucleari, automobili e ovviamente motori di tutti tipi, civili e militari.
Particolarità della famiglia Garren fu che, eccetto Herald Garren, tutti i membri che avrebbero dovuto assumere le redini dell’azienda venivano ‘spinti’ verso la carriera militare, secondo un’usanza che introdusse Manuel Garren.
La storia di Manuel Garren merita un approfondimento, nato in un remoto paese agricolo del Galles nel 1989 A.D. frequentò l’accademia di Sandhurst con ottimi risultati, poi di come proseguì la sua carriera non si sa molto, molti documenti andarono perduti e lui non rilasciò mai dati sul periodo che coincise tra i suoi studi a Sandhurst e i primi giorni della 1a G.C.
Si sa che Manuel era un fervente monarchico e che prese parte alla difesa di Buckingam Palace, uno dei pochi a sopravvivere a quella battaglia, riuscì in un qualche modo a non farsi catturare e rubando un piccolo velivolo civile bimotore, insieme ad altri due fuggiaschi, a raggiungere il Canada e a ricongiungersi quindi con le neonate forze federali.
Come già detto nel 50 N.C. assunse il controllo delle industrie Fertod morendo poi per cause naturali nel 70 N.C., sembra che fece promettere al suo erede, Dorian Garren, che i Garren avrebbero sempre prestato servizio militare (cosa che Dorian Garren aveva svolto nella marina).
Il vero punto di svolta per la famiglia Garren si ebbe dopo i giorni di Roma del 268 N.C., nonostante i fortissimi sentimenti patriottici di Carl Garren, quest’ultimo dovette accettare il fatto compiuto e creare quella che di fatto era nuova nazione sotto il suo comando.
I territori comprendevano: Gran Bretagna (con Irlanda, esclusa la Scozia della famiglia Macmillan, che era, in ogni caso, alleata dei Garren), paesi Baltici e Scandinavi, Sudafrica, Canada (con Seattle e Alaska) Caraibi, Messico e alcuni territori dell’Asia Meridionale (Vietnam, Cambogia, Tailandia e Singapore).
Grazie a questi territori il casato Garren poté disporre di alcuni importanti giacimenti, come quelli nelle profondità dell’Atlantico e alcuni giacimenti del Polo Sud e del Polo Nord.
Carl Garren dovette anche organizzare un esercito e un fulcro di diplomazia, in questo li venne l’aiuto del marito di sua figlia, Sven Orkaf, e di un parente di lui: Carlo Battipaglia; i due dimostrarono eccezionali capacità organizzative e diplomatiche; in particolare Carlo Battipaglia riuscì a stringere così alti collegamenti diplomatici da poter essere eletto ministro per la colonizzazione spaziale per conto dei Garren, uno dei posti più ambiti in assoluto.
Grazie a loro Carl Garren, prima di morire nel 274 N.C. poté organizzare un esercito forte e numeroso, che puntava molto sulla marina e sull’aviazione; l’esercito dei Garren al contrario degli altri casati continuò ad essere un esercito propriamente detto, più che un insieme di quelli che venivano detti “Cavalieri”: al contrario degli altri eserciti disponeva di altissimo numero di mezzi corazzati e MS “classici” (i Garren non disposero mai, per propria volontà, di più di una ventina di mobile armor, giganteschi MS alti fino a 40 metri, giusto per contrastare i mobile armor degli altri casati), di una marina dotata di un alto numero di sottomarini e di un aviazione più incentrata sulle capacità di trasporto (necessarie a collegare i territori dei Garren, molto distanti tra loro); ovviamente la qualità non era esasperata come nelle altre milizie e mancava una forte componente spaziale (le poche navi spaziali dei Garren venivano usate principalmente per la difesa delle uniche colonie su cui riuscirono a mettere le mani), ma ciò era più che sufficiente a fare dei Garren uno dei casati d’oro.
Con la morte di Carl Garren le redini della famiglia passarono sotto la mano di Jessica Garren e Sven Orkaf, (si parla spesso di casato Garren/Orkaf per quel periodo) i due, che si erano conosciuti nell’esercito federale, divennero famosi al tempo per l’impegno che profusero nel mantenere adeguati standard di vita alla popolazione (in un periodo in cui andavano peggiorando senza che nessun altro casato se ne preoccupasse), a quest’impegno contribuì molto un amico di vecchia data e parente di Sven Orkaf, il già citato Carlo Battipaglia che dal 278 N.C. al 290 N.C (anno della sua morte avvenuta in circostanze misteriose, si è sempre parlato della mano dei Kobaishi) rimase in carica come ministro per la colonizzazione spaziale, durante il suo mandato riuscì a far passare cinque colonie orbitanti sotto il controllo dei Garren.
Jessica Garren morì nel 298 N.C. per mano di un cecchino il cui mandante si scoprì essere Jacob Ronah.
Ciò che avvenne dopo l’assassinio merita di essere spiegato, essendo che si andò vicini ad una guerra totale fra i vari casati ed i Ronah.
Sven Orkaf intuì subito che dietro l’assassinio c’era la mano del secondogenito dei Ronah: Jacob di cui richiese ai Ronah la consegna per condannarlo a morte (notare come nei territori dei Garren non fosse in vigore la pena di morte, ma Sven firmò un decreto che escludeva da questa regola coloro che avessero ucciso un importante membro o ministro del casato).
Al rifiuto dei Ronah, che continuavano a difendere Jacob, Sven studiò e ordinò, nell’arco di poche ore, quello che si rivelò essere uno dei più gravi colpi alla supremazia navale dei Ronah: senza dichiararli guerra i sottomarini degli Orkaf si avvicinarono furtivamente ai tre principali porti atlantici dei Ronah (Norfolk, Brest e Rio de Janeiro).
L’attacco fu terribile e la supremazia navale dei Ronah nell’Atlantico non poté mai essere realmente ristabilita, inoltre dal Canada le forze Orkaf attaccarono alcuni importantissimi radar e sistemi antiaerei strategici ‘accecando’ le forze militari dei Ronah nel Nord-America; attacchi minori furono condotti anche in Africa, Europa e Asia.
In effetti, i danni (esclusi quelli alla marina da guerra) non erano irreparabili e nel giro di qualche giorno i Ronah avrebbero potuto lanciare una contromossa, ma alcune considerazioni fecero scegliere la via diplomatica.
1a considerazione: pur attaccando importanti infrastrutture militari gli Orkaf non avevano invaso il territorio dei Ronah, segno che non volevano uno scontro ai massimi livelli.
2a considerazione: l’attacco era stato un completo successo del casato d’oro degli Orkaf ed un proseguo delle ostilità avrebbe potuto portare ad una coalizione degli altri casati sotto la bandiera degli Orkaf nell’intento di danneggiare seriamente i Ronah e di mantenere calma l’opinione pubblica.
3a considerazione: l’opinione pubblica, seppur silenziosamente e seppur fosse vigente una strettissima censura su ciò che facevano gli altri casati, ammirava Jessica Garren e gli Orkaf, questo, oltre ad essere uno dei fattori che avrebbe invogliato i casati avversari dei Ronah a coagularsi intorno agli Orkaf, avrebbe potuto provocare, col tempo, rivolte contro i Ronah.
Queste considerazioni fecero propendere Gustav Ronah per la soluzione diplomatica: Jacob Ronah fu consegnato agli Orkaf che lo giustiziarono pubblicamente (e per coprire ciò i Ronah fecero i salti mortali, ma in realtà la notizia col tempo trapelò dai territori degli Orkaf) in Londra tra la felicità della folla; Jacob Ronah morì impiccato ad una settimana esatta dall’assassinio di Jessica Garren e il giorno dopo le esequie di Jessica Garren (eseguite tre giorni dopo l’esecuzione di Jacob Ronah) morì anche Sven Orkaf che si suicidò con una dose di veleno una volta completata quella che lui definì la sua ultima missione: vendicare sua moglie.
Al binomio Jessica/Orkaf succedette al comando del casato il loro unico figlio: Alessandro Orkaf (nome dato in onore di uno dei comandanti che avevano guidato Jessica e Sven) che proseguì la politica dei genitori tra difficoltà sempre crescenti.
Alessandro si distinse soprattutto per le capacità amministrative, sotto di lui si arrestò quasi del tutto il peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni nei suoi territori (in contrasto col netto peggioramento che si vedeva nei territori degli altri casati) e le forze armate degli Orkaf diventarono ancora più numerose (anche se uno scontro aperto con i Ronah rimaneva impensabile), molti cominciarono a vedere nella famiglia Orkaf un minimo di speranza per il futuro.
Alla morte di Alessandro Orkaf il 15 aprile del 333 N.C. li succedette Vittorio Battipaglia, figlio adottivo di Emanuele Battipaglia (figlio di Carlo Battipaglia), essendo che la figlia di Alessandro Orkaf si era rifiutata di prendere le redini del casato.
Vittorio morì il 27 maggio del 333 N.C. (e per questo viene anche chiamato “il re di maggio”) a seguito di un incidente mentre provava l’OMS-16, un MS rivoluzionario che molti pensano sia il vero padre dell’F-91; durante il suo mese al comando si distinse per una capacità di vedute incredibile che si rivelarono preziose in futuro.
L’incidente è sempre stato avvolto nel mistero: il motore dell’OMS-16 ebbe un guasto che provocò l’esplosione del MS, la stranezza risiede nel fatto che sul MS era stato montato un motore di provata affidabilità e che era in uso da anni sui MS Orkaf senza che avesse mai dato problemi di tale gravità; ciò ha lasciato sempre pensare al sabotaggio.
Vittorio Battipaglia era un giovane e talentuoso pilota di MS, fu lui ad accorgersi, attraverso varie analisi, che la potenza dei Ronah stava crescendo e che al contempo stavano aumentando le frizioni tra i casati che si opponevano ai Ronah, essendo molto vicino ad Alessandro Orkaf riuscì a far passare alcune sue idee, tra le quali quella di un MS, l’OMS-16 per l’appunto, in grado di compiere missioni di guerriglia, sabotaggio e commando anche dopo un’eventuale invasione dei Ronah.
Durante il suo mese al comando del casato inoltre diede l’avvio ad una riforma dello strumento militare con l’obiettivo di renderlo ancora più flessibile e darli pesanti capacità di guerriglia attraverso anche un maggior coinvolgimento dei cittadini, per esempio, presso le principali città vennero costruiti dei depositi contenenti migliaia di armi (fucili, armi anticarro, carri armati, WS e anche vecchi MS come l’OMS-2, versione del Jegan II dal pilotaggio ultra-semplificato; in genere in questi depositi erano presenti armi che nelle forze regolari erano considerate obsolete, ma che erano ancora in piena efficienza ed in grado di nuocere gravemente alla salute dell’avversario) da distribuire alla popolazione in caso di invasione.
A Vittorio Battipaglia succedette quella che da molti è definita “La madrina della Federazione”: Jasmin Orkaf, figlia di Alessandro, per sua scelta non aveva voluto ereditare la guida del casato, ma dopo la tragica morte di Vittorio cambiò idea all’età di 48 anni.
Jasmin Orkaf era la copia esatta di sua nonna, Jessica Garren di cui manteneva non solo l’aspetto fisico, ma anche le idee ed il temperamento dolce e calmo, ma molto combattivo.
Jasmin Orkaf si sposò all’età di 23 anni con Gregor Macmillan da cui ebbe tre figli (Ludovic, Henrich e Kikilia, il nome di quest’ultima era in onore di una delle persone di cui parlava spesso sua nonna; notare che mantennero il cognome materno).
Durante il suo mandato, Jasmin, ebbe modo di mantenere ad una promessa che Sven Orkaf aveva obbligato i suoi successori a rispettare, questa promessa era stampata su una piastra di titanio tenuta al sicuro dentro una cassaforte: “Voi, miei discendenti, vi obbligo a servire sempre e soltanto la Federazione. Voi dovete promettere che quando ci sarà l’opportunità di far risorgere la Federazione, voi sarete in prima linea per far che ciò avvenga. Voi dovete promettere che renderete sempre onore a coloro che si sono battuti per la Federazione.”.
Jasmin era sempre stata affascinata dai racconti di Jessica e Sven; quando sentì che qualcuno stava organizzando una rivolta contro i Ronah volle sapere chi era a capeggiare questa rivolta e quando seppe che l’uomo in questione portava il cognome di Arno, si narra, che quasi sveni dall’emozione e appena si fu ripresa chiese di incontrarlo.
Davanti ad Arnp, quando ebbe modo di incontrarlo, si inchinò promettendogli che tutte le industrie, tutte le risorse, tutti gli uomini al servizio nelle forze armate degli Orkaf sarebbero stati al suo servizio.
Jasmin e suo marito morirono, mentre accompagnavano Arno ad una trattativa con i Ronah, vittime di un attentato che aveva come obbiettivo il capo dei ribelli che però riuscì, miracolosamente, a salvarsi.
I suoi tre figli combatterono e morirono tutti in prima linea a fianco delle forze di Arno.
Henrich fu il primo a morire mentre con il suo caccia scortava alcuni aerei cargo in missione di rifornimento a un’enclave ribelle pro-federazione nel Texas; Kikilia morì a bordo del sottomarino ‘Hope’ classe Freedom, che comandava, durante un attacco alla base navale di Honk Kong in mano ai Ronah, il sottomarino venne distrutto mentre si apriva un varco tra le difese del porto; per ultimo morì Ludovic a bordo dell’ammiraglia spaziale degli Orkaf, la ‘Victory’ (nave d’assalto porta MS dell’omonima classe, questa nave ebbe l’onore di essere la nave usata come nave comando da Arno) durante la distruzione di essa durante la battaglia delle “Porte di Zedan”.
Bisogna notare come al fianco degli Orkaf rimasero sempre i loro parenti: i Battipaglia che si distinsero al comando di unità militari e in campo politico con alcuni importanti ministri (si ricordi poi la figura di Vittorio Battipaglia); la famiglia Battipaglia nella 2a Federazione si distinse, inoltre, per alcuni importanti politici e militari.
Una famiglia che sembra essere discendente dei Battipaglia, i Batpalia diventeranno i sovrani di uno dei pianeti abitabili che verrà scoperto durante l’esplorazione fuori dal sistema solare.
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matte
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« Risposta #7 il: 26 Settembre 2007, 08:47:36 »

dopo un po' di pausa... ecco a voi la scheda di una nuova unità...
ladies & gentlemen...

il 119th MS, i Tercios Viejos


La storia del 119th inizia con la battaglia del Venezuela. Durante questa critica fase della Prima Guerra Coloniale, Revil decise di ricorrere a tutte le unità MS a propria disposizione, organizzate temporaneamente nelle cosiddette Prima e Seconda Divisione di Fanteria Meccanizzata Mobile, o Prima e Seconda Divisione MS.

Verso la fine di questa critica battaglia, la Federazione era stata in grado di mettere in campo una terza divisione, che però non ebbe una parte significativa nella repulsione delle armate del Reich. In effetti, secondo alcuni storici, la cosiddetta Terza Divisione MS non ebbe a sparare nemmeno un colpo.

Respinti i Nazisti, Revil iniziò a riorganizzare le unità MS secondo la propria filosofia operativa. In pratica, distribuendo una divisione su due (le cosiddette Divisioni Tattiche) o tre (le Divisioni di Gruppo A) corazzate. Com'è noto, gli assi segnalatasi durante le prime fasi della guerra, ivi compresi alcuni piloti provenienti dal fronte europeo ed addestrati alla guerra MS con gli ST03x sovietici, furono tutti assegnati al leggendario 101th MS, le Lance Spezzate di Revil.
Gli effettivi della Terza Divisione furono suddivisi fra 119th e 131th MS. Per un caso fortuito, ma secondo alcuni Autori non esattamente tale, il 119th venne ad essere costituito quasi integralmente da piloti di lingua o comunque di origine latina: messicani, ispano-americani, brasiliani, argentini, peruviani... che del resto all'epoca costituivano buona parte dello zoccolo duro della Federazione.
Fu quindi abbastanza ovvio che il primo comandante della divisione, il Capitano Alejandro Tenorio de la Cruz, spagnolo, decidesse di assegnare alla divisione un nickname iberico. Il nome scelto fu quello dei leggendari e famigerati Tercios, le truppe scelte dell'Impero spagnolo.

I Tercios furono schierati per la prima volta durante la celebre Battaglia di  New York, segnalandosi per un'operazione anfibia che permise alle armate federali di dare lo scacco definitivo alle truppe del Reich. Inoltre, proprio i Tercios provvidero all'eliminazione dei Mobile Armour nazisti, il cannoneggimento stava mettendo in seria crisi le linee difensive federali.

Dopo la Battaglia di New York, i Tercios furono quindi premiati con due decorazioni al valore, che contribuirono a crescere la fama dell'unità - nonché l'estrema rivalità con il più celebre 101th.
In effetti, i Tercios erano l'immagine speculare del 101th. Quasi da contraltare all'immagine che l'origine latina dei suoi membri avrebbe potuto suggerire, ma in omaggio ai tetri antenati, i Tercios erano caratterizzati da una disciplina a dir poco ferrea, imposta da Tenorio de la Cruz alla fondazione del gruppo e sostenuta, dopo la sua morte all'inizio del 2018, da Hernando Galleti, il suo sostituito. In effetti, se gli scudi rossi del 101th seminavano il panico fra i nazisti per il valore intrinseco dell'unità, lo stemma a scacchi bianchi e azzurri solcato da una fiammeggiante croce di Sant'Andrea divenne un simbolo altrettanto preciso e temuto - qualsiasi cosa fosse successa, i Tercios avrebbero combattuto fino alla fine, e fino all'ultimo uomo, né si sarebbero mai ritirati, a meno che non fosse stato loro ordinato di farlo, mantenendo la posizione anche contro ogni logica - ma solo perché quelli erano gli ordini ricevuti.

I Tercios parteciparono attivamente alla battaglia finale di Odessa, contribuendo alla sfondamento finale delle forze federali, e - dopo l'adeguamento delle loro unità RX-78b al blocco 2 (validato per il combattimento spaziale), anche al decisivo combattimento di Salomon/Apophis.
Ancora una volta, svolsero un compito speculare al 101th: mentre questo cercava disperatamente di sfondare le linee nemiche, i Tercios avevano il compito di tamponare qualsiasi tentativo di contrattacco nemico, conservando la compattezza del fronte federale. Da notare, a tale proposito, che ancora una volta i Tercios ebbero a segnalarsi per non aver vacillato mai, durante tutta la battaglia, nemmeno quando Amuro Rey fu dato per disperso.

Alla fine del conflitto, fu stabilito che i Tercios non sarebbero stati disciolti: il 119th fu quindi assegnato alle basi lunari, garantendo (durante il celebre blitz di Gato) il necessario supporto militare alle unità di Phantom Pain. In seguito, durante la seconda guerra coloniale, i Tercios furono l'unità più gravemente danneggiata, risultando sostanzialmente decimati alla fine della prima fase della guerra. Quando, conseguita la riattivazione dei MS, la Federazione passò al contrattacco, Revil assegnò proprio ai Tercios, reintegrati richiamando sia nuove reclute che i veterani della Prima Guerra, la critica e difficilissima operazione di attacco alle postazioni coloniali.
In seguito, i Tercios parteciparono alla battaglia del monte Olympus, sebbene su un fronte diverso rispetto al 101th della Bianca Regina Hamarn Kharn, segnalandosi nuovamente per le virtù proprie dell'unità, ben sintetizzate dalla frase con la quale Hataway Bright apre la propria biografia di Tenorio de la Cruz: "non era un uomo particolarmente onesto, né particolarmente generoso - ma era un uomo di grande valore."
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matte
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« Risposta #8 il: 13 Ottobre 2007, 14:11:55 »

L’assedio di Malta: 11. Novembre 2015 - 7. Settembre 2016

Terminata la conquista dell’Europa e dell’Africa Settentrionale, il Mediterraneo diventò un vero e proprio “lago nazista”. A scampare, per brevissimo tempo, furono le isole, sulle quali la resistenza alleata - e quindi federale, si concentrò rapidamente. Il particolare, Creta, Cipro, Sicilia, Sardegna - e Malta. Dopo la resa della Sardegna e della Sicilia, nel corso del settembre 2015, le superstiti forze federali si coagularono sul piccolo arcipelago maltese, preparandosi a resistere fino alla fine. Di esse facevano parte soldati della NATO, delle forze armate italiane, spagnole, greche, francesi e turche, e soprattutto i piloti dell’Operazione Spring Flag non riusciti a ripiegare in Marocco, e da lì in Africa meridionale.
La data iniziale del cosiddetto “Assedio di Malta” è stata fissata nell’11. Novembre 2015. In quell’occasione, le forze naziste tentarono un primo, timido attacco - condotto per via aerea da due squadriglie di BF-2002, agevolmente respinta dalle forze aeree di stazza sulle isole.
Visto l’insuccesso, il Feldmaresciallo Delaz ordinò di stringere l’isola in un rigoroso ed implacabile assedio, aspettando che la fame e l’esaurimento dei rifornimenti avesse ragione del nemico. In effetti, nonostante i coraggiosi tentativi compiuti per mare e per terra, l’arcipelago rimase sostanzialmente isolato. Mentre la stretta della fame si faceva più forte, e le risorse andavano esaurendosi, all’alba del 3. Gennaio 2015, Delaz ordinò alla Marina da Guerra di attaccare le postazioni federali impiegando i MS anfibi, gli SPS-01 Aegir. Scaricati in mare da una grande nave porta-container riadattata, i dodici mobile suit comandati dall’asso Johan Ridden, riuscirono ad avvicinarsi alla costa, arrivando fin quasi a sbarcare.
“Con una determinazione degna dei leggendari cavalieri di Malta”, che mezzo millennio prima avevano resistito alle orde asiatiche del gran Turco, poche centinaia contro decine di migliaia, le forze federali riversarono contro le unità nemiche tutto il volume di fuoco in loro possesso. I mobile suit, privi di un’efficace copertura aerea, furono costretti a ripiegare - quella che Ridden avrebbe definito la più cocente sconfitta di tutta la sua carriera.
In realtà, la vittoria costò alle forze di difesa di Malta tutte le risorse rimaste: se Delaz avesse osato un nuovo attacco, probabilmente la vittoria avrebbe arriso agli aggressori. Ma le cose andarono molto diversamente.
Revil, conscio che la base di Malta avrebbe potuto rappresentare una base essenziale per la riconquista dell’Europa, decise di rivedere completamente le linee di rifornimento dell’isola. In particolare, decise di trasferire su di essa due corazzate classe Pegasus, la Hamaterasu e la Simon Bolivar, quest’ultima non ancora completata, con un carico di MS, 18 RX-78 Gundam ed altrettanti ST-03x Stalingrad, questi ultimi attrezzati per operare come artiglieria mobile. Contestualmente, vennero assegnati anche 21 F-35B a decollo verticale, per garantire sufficiente copertura aerea.
Il neo-costituito 99th MS, comandato dal colonnello Oscar Breadley, prese servizio dal 18. Gennaio 2016, diventando la spada e lo scudo dei difensori. Frattanto, la piena copertura garantita dalle corazzate e dagli Aurora permise alla Federazione di organizzare stabili linee di rifornimento, obbligando le unità naziste ad evitare in ogni modo di avvicinare l’arcipelago.
La strenua resistenza di Malta, nel frattempo diventata una spina nel fianco per il generale Schiller, il comandante generale delle forze naziste in Italia e nel Mediterraneo occidentale, spinse i nazisti ad un nuovo ed assai più deciso assalto.

Nell’agosto del 2016, venne quindi varata l’operazione Kaiserhof, nella quale furono impegnati quasi quaranta MS, ben tre Gaw, ed un numero imprecisato di navi da guerra. Una delle Gaw, in particolare, conteneva al proprio intorno gli SP-07S “Barbarossa” completamente neri di cui Cecilia Zabi aveva dotato la neo-costituita Decima MAS, unità formata soltanto da piloti italiani o coloniali di origine italiana. La Decima (come veniva spesso chiamata dai suoi membri) disponeva delle stesse attrezzature e della medesima logistica del corpo corazzato SS comandato dalla Zabi. Come questo, non rispondeva a nessun altro che non fosse la medesima Dama di Ferro. In altre parole, rappresentava un vero e proprio corpo d’élite - e come tale era temuto e rispettato dagli stessi membri dell’esercito nazista.
L’attacco venne contemporaneamente dal mare e dal cielo: Ridden, richiamato d’urgenza, comandò lo sbarco degli SPS01 Aegir, in versione rinnovata e potenziata di blocco D. Mentre le forze armate federali stavano per respingere nuovamente l’aggressione, fu il momento della Xa. Con un’impresa il cui valor militare fu comunque riconosciuto dagli stessi membri della Federazione, i piloti della Xa si lanciarono con i loro MS direttamente dalle GAW e dalla massima altezza operativa, aprendo paracadute ed attivando i razzi di discese soltanto all’ultimo secondo.
Presi fra due fuochi, i soldati federali cercarono di resistere il più a lungo possibile. Ma fu tutto inutile: all’alba del 7 Settembre, la battaglia era conclusa con la vittoria dei nazisti. Prima dell’inevitabile, comunque, diverse migliaia di soldati e di civili riuscirono ad evacuare sulle due corazzate, ancora funzionanti ancorché malconce, il cui carico fu aumentato al massimo rinunciando a tutti i MS. Molti di essi erano stati comunque distrutti durante la battaglia: i quattro Gundam ed i 3 ST-03X ancora funzionanti furono fatti autodistruggere dai piloti, scelta che costò loro la vita ma che, nel tempo stesso, garantì alla Bolivar ed alla Hamaterasu il tempo sufficiente per scappare, spazzando via circa metà delle forze armate naziste impiegate. Soltanto la Xa, fatta immediatamente ritirare dal suo comandante - il colonnello Samuele Vairetti, evitò le peggiori conseguenze.
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