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Autore Topic: Kidou Senshi Gundam: A way to the Stars  (Letto 10886 volte)
matte
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« il: 12 Agosto 2007, 13:25:36 »

Prossimamente sui nostri schermi - ma non aspettatevi il seguito di SotS
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matte
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« Risposta #1 il: 14 Agosto 2007, 14:40:55 »

Rianalizzando la time-line del nostro Ultimate Century, mi sono accorto di un “vuoto” fra Knights & Soldiers e Soul of the Space. Un vuoto inizialmente voluto, ma che penso si potrebbe riempire… complici le ferie (ERA ORA!!!! Erano 4 anni 4 che non mi prendevo un giorno di vera vacanza), ho deciso di buttar giù quale idea. Ovviamente, come sempre, sentitevi invitati a fare critiche, proposte e suggerimenti…

Kidou Senshi Gundam: A way to the Stars

Terra, 333 NC. Le Guerre Feudali si sono concluse: la Federazione ha vinto, ed il potere delle Grandi Case si sta dissolvendo.
Tutto ha inizio cinque anni dopo la morte di Seebock Arno. È l’anniversario della grande battaglia delle Porte di Zedan, l’atto finale della Grande Guerra Feudale e, per decisione del nuovo Presidente Federale, Johanna Lessin, la sua salma dovrà essere deposta nel grande mausoleo degli eroi federali, finalmente restaurato.
Mentre il rito si va concludendo, due uomini in alta uniforme si allontanano dal resto della folla. Si chiamano Albrecht von Mahren e Orham Nedemann, e sono il comandante ed il primo ufficiale della corazzata spaziale, la Argo. Una corazzata di nuova, rivoluzionaria concezione: dotata di un propulsore a curvatura e di un reattore ad antimateria, la Argo è la prima nave federale in grado di abbandonare i confini del Sistema Solare, e sfidare la via delle stelle.
È un momento storico, ma in qualche modo preoccupante: le Grandi Case sono state sconfitte, è vero – ma la pace sembra soltanto un intermezzo armato, sostenuto dalle armi dell’esercito federale. Alcuni, soprattutto fra gli antichi sostenitori delle Grandi Case, vorrebbero che la Federazione non impiegasse le proprie risorse in “folli progetti di colonizzazione dello spazio”, quando molti problemi restano ancora irrisolti. Altri, eredi della nuova religione di Deikun, ritengono che la nuova colonizzazione sarebbe soltanto l’ennesimo affronto ai danni dell’Anima dello Spazio, lo spirito universale ed eterno che essi credono essersi incarnato in Deikun, l’unico e più grande dei Messiah.
E’ una situazione tesa, ed il varo dell’Argo rischia di precipitare le cose. A complicare il tutto, la curiosa scelta del comandante von Mahren, ultimo erede di una fra le più celebri famiglie coloniali: all’atto di scegliere i membri dell’equipaggio, ha rigettato la lista propostagli dall’Esercito Federale, sostituendola con una propria, composta quasi esclusivamente di soggetti alla prima nomina – molti dei quali, alla prima vera esperienza nello spazio.
Il comandante von Mahren teme che un equipaggio misto, composto di soggetti usciti dall’Esercito Federale e dalle Armate delle Grandi Case, vivrebbe di una tensione difficilmente controllabile. Meglio avere persone inesperte, ma quanto più possibile estranei alla grande tragedia che tutti si sono lasciati alle spalle.

Stacco. Ci troviamo a Side 3, l’antica Bad Bramstedt, in precedenza Capitale del Reich, quindi, sede principale della famiglia Ronah. In un palazzo non lontano dall’antico Reichstag, successivamente diventato la residenza principesca dei despoti, un uomo anziano ha convocato due giovani nell’odiata divisa federale. Si tratta di Jakob Frank e Syrem Arper: due ufficiali, assegnati all’Argo per la sua prima operazione. Ma, soprattutto, due membri di un ramo collaterale della famiglia Ronah. La missione che quell’uomo ha loro assegnato è impedire che l’Argo riesca a superare i confini del Sistema Solare. Ma Jokob non ci sta. L’operazione è difficile, intrinsecamente pericolosa: un piccolo errore, e non soltanto l’operazione sarebbe fallita – ma tutti loro avrebbero perso la vita in quel tentativo. Vuole sapere perché tanta attenzione… ma il Vecchio non fornisce spiegazioni. Le navi federali non devono varcare le Colonne d’Ercole dello spazio, tutto qui. E nessuna domanda è permessa.

I due se ne vanno, senza aver ricevuto risposte – e Jakob portando in sé il dubbio che la loro missione nasconda qualcosa di diverso da una semplice vendetta.

Cambio di scena. Marte, alle pendici del Monte Olympus: il 101th MS sta completando alcune manovre dedicate al roll out dei nuovi MS classe F, modello 99 – non semplicemente un’evoluzione degli F91, F95 ed F97 utilizzati durante la guerra. Si tratta delle prime unità funzionanti grazie ad un reattore ad antimateria modello Ionesco – il vero e proprio erede dello storico propulsore a ciclo Minowsky. Non soltanto: gli F99 sono dotate di armi rivoluzionarie: i funnels, rese possibili dalla sistematica reintroduzione delle nanomacchine e dei nuovi cervelli positronici nella progettazione dei mobile suit.
L’esercitazione è particolarmente importante perché gli F99 – i New Gundam, dovranno essere trasferiti sull’Argo per costituirne la forza d’impatto. Due piloti, Sheman Mahren e Baldur Schmiritzy, si stanno sfidando in un vero e proprio dogfight. I due ragazzi sono rivali, praticamente da sempre – e Sheman non ha digerito che Baldur sia stato assegnato all’Argo, e lui no. Lui dovrà restare su Marte, continuando lo sviluppo dell’F99. Durante il combattimento, tutt’altro che simulato, l’F99 di Baldur ha un incidente: il backpack sfiora le pareti di un canyon, ed entra in spin, ricadendo rovinosamente a terra. Salvato soltanto dalla resistenza del modello, e dalla bassa gravità marziana, Baldur è comunque fuori gioco, e lo resterà per mesi. Il comandante generale Landmark è costretto a sostituirlo, e per questo sceglie proprio Sheman – l’unico ad essere al suo livello.
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« Risposta #2 il: 14 Agosto 2007, 21:05:11 »

Scusa non sarebbe meglio A way to the stars?
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matte
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« Risposta #3 il: 15 Agosto 2007, 09:22:35 »

ugh... oddio... boh!
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matte
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« Risposta #4 il: 30 Agosto 2007, 17:40:46 »

Breve flashback. Siamo nel 1945, in Antartide. Durante i lavori di costruzione della base della Zweite Heimat, gli ingegneri del Reich si interrompono improvvisamente. Hanno trovato qualcosa - qualcosa di molto strano. Sotto metri e metri di ghiaccio, e più ancora in profondità, all'interno di ciò che pareva solida roccia, le trivelle si sono imbattute in qualcosa che li lascia allibiti. E' un disco, pressoché perfetto, completamente nero: non appena lavato con acqua calda, pare ossidiana tanto è levigato. Presenta due superfici, una piatta, l'altra convessa. Su quest'ultima vi sono alcuni disegni geometrici dorati: tre mezze lune incrociate, iscritte all'interno di un cerchio perfetto.
L'oggetto (che, tra parentesi, per tutta la serie di Ashes of the War, giaceva in bella vista sulla scrivania di Gihren Zabi) viene immediatamente consegnato ai rappresentanti delle SS, e del loro reparto speciale Ahnenerbe, che iniziano studiarlo, convinti che esso possa essere la prova - tanto a lungo cercata, e mai trovata prima di allora, dell'esistenza dei cosiddetti "Iperborei", gli antchi creatori della razza ariana.

Ritorniamo a noi. Il neo-eletto presidente federale, Joal Melkim, si trova sul ponte dell'Argo, all'immediata vigilia della partenza. L'equipaggio sta affluendo lentamente, e si stanno completando gli ultimi adeguanti sulla nave - che è, comunque, la più grande e complessa mai costruita dalla Federazione, con i suoi 1300 m di lunghezza e le oltre 30.000.000 t di stazza, il propulsore Ionesco a singolarità quantica, e soprattutto il generatore del campo di curvatura, il cuore stesso della nuova unità - in un certo senso, la stessa ragione per la quale la Federazione è potuta rinascere dalle proprie ceneri.
Mentre vengono caricati i nuovi F91, e gli SF-09 (i caccia da combattimento eredi degli F121 ed F131), il Presidente augura buona fortuna al comandante von Mahren e lascia la colossale nave da guerra.

Arriva il gran giorno. Jakob Frank e Syrem Arper si trovano ai loro posti come, rispettivamente, ufficiale addetto alle armi e come ufficiale macchinista. Jakob cerca di convincere Syrem a desistere, una volta per tutte, dalla missione che gli è stata assegnata. Ma Syrem non ci sta, ed uccide il compagno prima della partenza per evitare che riveli la sua copertura.

Nonostante l'omicidio, la pressione mediatica è tanto forte da spingere la Federazione a non rinviare la partenza dell'Argo. Mentre le indagini, orchestrate da Landon Belkin, capo della sicurezza, riescono ad individuare il responsabile, la nave parte. E mentre parte, una mina piazzata da Syrem nel reattore, esplode.
Con esiti imprevisti. Invece di far saltare tutta la nave, l'esplosione determina un'inattesa instabilità nel campo di contenimento del campo di curvatura.
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« Risposta #5 il: 31 Agosto 2007, 21:24:53 »

uhuh!!! Sembra molto interessante!
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matte
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« Risposta #6 il: 17 Settembre 2007, 17:50:11 »

allora, buttate via la prima parte della storia e rileggete da qui

ho riscritto parecchio della trama, partendo dall'inizio... buona lettura...

Kidou Senshi Gundam: A way to the Stars...

Serie animata considerata quarto seguito ufficiale del più celebre "Kidou Senshi Gundam: Ashes of the War", aWttS copre il periodo compreso fra le due serie "Knights and Soldiers" e "Soul of the Space", raccontando gli eventi che hanno portato la Federazione a colonizzare parte della Galassia conosciuta. Per questo, nonostante sia stata cronologicamente l'ultima serie a venire alla luce, aWttS precede i tragici eventi del successivo SotS, fornendo anche spiegazioni più o meno razionali alle anomalie ed incongruenze che i fan dell'Ultima Century avevano ravvisato crescere esponenzialmente con il concludersi dell'ambientazione AD.

Plot generale. Sono passati circa 5 anni dalla conclusione degli eventi narrati in K&S, e finalmente il corpo di Seabook Arno ha trovato sepoltura nel restaurato cimitero militare di Arlington, nel medesimo mausoleo dedicato agli eroi delle due Guerre Coloniali. Una silenziosa e commossa processione sta seguendo il feretro fra i marmi e le lapidi, sotto lo sguardo freddo e distaccato di due uomini in uniforme bianca. Si tratta di Sven Lassiter e Klas Landon, rispettivamente comandante e primo ufficiale della nuova ammiraglia della federazione - la Phoenix, prima nave ad installare un propulsore di curvatura e quindi in grado di solcare le immense distese dello spazio esterno.
Entrambi sanno di assistere ad una grande scena mediatica: il feretro di Arno è rinchiuso in una caverna sulla Luna, ben lontano dagli occhi e dalle mani di quegli uomini. Troppo pericoloso, infatti, che un cadavere contaminato da nanomacchine (vedi K&S, la Battaglia di Zefiroth ed il Moonlight Butterfly) sia conservato sulla Terra.
Landon, tuttavia, commenta che Arno è comunque felice - ovunque egli sia. Non certo per il solenne funerale, né per gli onori che la rinata Federazione riserva al suo nome - ma perché l'umanità ha ricominciato a sognare, grazie a lui, ed ora è pronta a compiere l'ultimo balzo verso le Stelle, balzo che a loro è affidato. A questo punto (episodio 1: La via dell'anima), parte la schermata dei titoli che, in osservanza alle più recenti serie televisive di scuola americana, si riduce  ad una breve schermata quasi statica, popolata di stelle che lentamente vanno a comporre il logo ufficiale della serie.
Quando la narrazione riprende, ci ritroviamo in un altro luogo ed in un altro tempo. E' il 1944, e la spedizione della Zweite Heimat sta provvedendo allo scavo della grande base antartica. Durante tali procedure, gli ingegneri nazisti rinvengono delle enormi cavità sotterranee pre-esistenti, delle quali non riescono a farsi una ragione coerente. Provvedendo all'allontanamento dei detriti, l'ingegnere minerario Karsten Jespers, già protagonista dello speciale natalio "Circle of the Time" (vedi), nota un oggetto molto strano, che si rivela subito un artefatto. E' il celebre Disco della Luna, oggetto pressoché onnipresente nelle rappresentazioni di Gihren Zabi relative alla Prima Guerra Coloniale, e come tale già troneggiante sulla sua scrivania sin dall'episodio "La notte die ciclopi" (n.2 di Ashes of the War).

La narrazione riprende contemporanea agli eventi di aWttS, rappresentando una scolaresca in visita presso il Museo Federale di Firenze, la grande struttura museale eretta al termine delle Guerre Coloniali assemblando i reperti sopravvissuti alla distruzione del Louvre e del Pergamonmuseon. Una maestra sta spiegando ai suoi allievi che proprio quell'oggetto, il Disco della Luna, è considerato un manufatto di estrema antichità, sebbene il materiale con il quale è composto non abbia consentito
alcuno studio archeologico, ed allo stesso tempo la sua particolare forma non ne consenta l'attribuzione a nessuna cultura umana in particolare. Probabilmente, come la donna commenta sotto gli occhi attenti di Karel Nemechek, ingegnere scientifico della Phoenix, si tratterebbe di un oggetto di significato rituale di origine sudamericana (Maya, Inca od Azteca, come la purezza dell'oro ivi contenuto lasciano sospettare), quindi rubato dagli spagnoli all'epoca della Conquista, e disperso fra le correnti dopo l'affonamento del galeone che lo trasportava, da queste ultime portato nell'Antartide fino alla riscoperta da parte dei Nazisti. Che, invece, lo avevano considerato una creazione dei cosiddetti "Antichi", i mitici fondatori della Razza Ariana.

Nuovo distacco: siamo (come riporta la sovraimpressione) a - 90 giorni dal viaggio inaugurale della Phoenix, e su Marte due nuovi MS F95 "Avenger" stanno completando il volo di roll-out. Si tratta di nuovi MS ultracompatti ad altissime prestazioni, appositamente progettati per sfruttare i nuovi reattori ad antimateria, prodotta dal colossale reattore a ciclo Ionesco installato sulla Phoenix, e per operare nelle particolarissime condizioni dello spazio interstellare.
Durante un dog-fight simulato, Samuel Shydan (ultimo erede del più celebre Kay) e Kaspers Lang - assi del 101th MS, divisione assegnata alla medesima Phoenix, rimangono travolti da una tempesta di Coriolis: mentre Kaspers trova riparo fra le gallerie marziane, Samuel viene travolto dalla tempesta. Kaspers inizia a girovagare fra le gallerie, circondato dai resti di MS coinvolti nella seconda guerra coloniale, il cui ultimo atto - la battaglia del Monte Olympus, non era svolta molto distante dal sito di prova. Fra le rovine dell'antica fortezza di von Deikun, Kaspers rinviene un vecchio "Adolf" modificato dai Profeti per funzionare come centro di comando. Riattivando fra mille cautele il propulsore di fusione, ancora funzionante, riesce a trasmettere un segnale di SOS, che viene fortunosamente captato dalla base Olympus. Prima di disconnettere il sistema di comando dell'Adolf, Kaspers nota tuttavia un particolare file criptato a nome "Eternal Vengeance", che immediatamente copia sul proprio pad personale (fortunatamente, come appreso durante la serie regolare K&S, i protocolli di comunicazione wireless non subspaziali erano rimasti sostanzialmente immutati nel corso degli ultimi trecento anni). Recuperato e rientrato alla base, mentre sta per informare i propri superiori della scoperta casuale, riceve la comunicazione che sarà suo compito guidare il 101th MS durante il breve volo di prova della Phoenix: Shydan è infatti infortunato piuttosto seriamente, e ne avrà per almeno tre mesi. Kaspers accetta di buon grado, e la felicità determinata dalla temporanea promozione a tenente colonnello gli fa dimenticare la recente scoperta.

La scena si sposta a -20 giorni dalla partenza. Nell'antica capitale coloniale di Bad Bramstedt, successivamente diventata - con il nome di Zeon, capitale dei Ronah, due giovani ufficiali federali (Alam Nordem e Sirem Kohlan) hanno un breve entretien con una figura il cui nome non viene rivelato (e che non sarà svelato durante tutta la Serie, e che pertanto ha dato adito a precchie supposizioni da parte dei fan), e che ordina loro di sabotare in ogni modo la partenza della Phoenix.

Siamo a -5 giorni dalla partenza. La scena è di nuovo nel celebre cimitero militare di Arlington: una giovane donna sta portando dei fiori sulla tomba di Noah Bright e di Mirai Shima, all'interno del celebre mausoleo dedicato agli eroi della WB. Si tratta di Lindsay Bright, ultima erede del celeberrimo capitano (quindi ammiraglio), assegnata alla Phoenix con un ruolo secondario. Prima di partire, ha ritenuto opportuno salutare i più celebri antenati, chiedendo la loro protezione. Con un celebre colpo di regia, uscendo Lindsay incontra Nemecheck nella folla: la scena non dura che poche frazioni di secondo, e la regia non pone particolare attenzione, lasciando che la sua sia una faccia fra molte altre. Della presenza dell'ufficiale scientifico, si sono accorti soltanto alcuni fan riesaminando al rallentatore i fotogrammi della scena.

E' il giorno della partenza. Ordem Salom, presidente federale, si trova sulla Phoenix per salutare il suo equipaggio poco prima del volo inaugurale. La CCN-01X Phoenix è la più grande nave da guerra mai costruita dalla federazione, con la sua lunghezza superiore al chilometro e mezzo, e la stazza pari al milione e mezzo di tonnellate. Con il suo equipaggio di 2500 persone, la sua dotazione di oltre 100 MS da combattimento, per di più del nuovissimo modello F95, la Phoenix è il prototipo delle future navi destinati all'esplorazione ed alla colonizzazione dello spazio. Alimentata da un reattore ciclo Ionesco (step successivo del  più celebre ciclo Minowsky, produce energia dalla fusione e la incamera in antimateria da impiegare per l'alimentazione dei veicoli più piccoli), in grado di funzionare a pieno regime operativo per anni interi, la nave dispone infatti del primo propulsore a curvatura mai realizzato, e permette alla colossale astronave di percorrere distanze pari ad un 1 anno luce in 3 settimane.

Il presidente lascia la Phoenix, affidando al comandante Lassiter la celebre copia della Kusanagi, unico lascito di Arno che siano stati autizzati ed estrarre dalla celebre caverna di quarantena lunare.

Mentre le complesse procedure di partenza hanno inizio, Sirem ed Alam hanno un diverbio molto acceso: Alam ha ripensato agli ordini ricevuti, e non vuole eseguirli. Sirem, invece, fedelissimo alla missione, è pronto a tutto per portarli a termine. I due hanno una colluttazione, al termine della quale Sirem riesce comunque ad attivare un ordigno che ha posizionato in prossimità della gondola di curvatura di dritta. Il tempo che Alam gli fa perdere ha conseguenze esiziali: l'esplosione avviene in contemporanea all'attivazione del propulsore di curvatura, e determina un'imprevista ed incontrollata fluttuazione nei relativi circuiti energetici. Inoltre, anche la rotta - studiata per anni da sonde automatizzate, risulta modificata. Invece di puntare verso Alpha Centauri, la Phoenix si dirige dritta verso il nucleo del Sole.
Il risultato è potenzialmente catastrofico, ma non appena la nave entra nell'orbita solare (pochi secondi dopo l'accensione del reattore) la Phoenix scompare nel nulla.

Quando riappare, la situazione è disastrosa. Ogni ponte ha avarie di vario grado, e l'infermeria del dottor Rooney è piena zeppa di feriti, molti dei quali gravissimi. Fortunatamente, i morti sono soltanto quattro - fra questi Alam, ucciso in realtà da Sirem al termine della citata colluttazione, ed il primo ufficiale Landon.

Mentre Lassiter cerca di riprendere il controllo della nave, gli addetti radar gli comunicano tre pessime notizie. Prima di tutto, non hanno la minima idea di dove si trovino - sicuramente, non sono in orbita solare.
Secondariamente, le riserve di idrogeno sono rimaste compromesse dall'esplosione nel reattore di curvatura: anche fermando il flusso di plasma immediatamente, resta alla nave energia sufficiente per sei giorni al massimo.
Infine, sullo schermo radar sono improvvisamente comparsi due oggetti in rapido avvicinamento.

Lassiter non perde tempo: ordina immediatamente l'allarme rosso, e l'attivazione di tutti i sistemi d'arma on-line. Appena in tempo, perché i due oggetti non identificati si rivelano due navi spaziali che, appena arrivate a tiro, rilasciano i propri MS ed iniziano a cannoneggiare selvaggiamente la povera Phoenix - le cui dimensioni non rendono propriamente maneggevole, e che è ulteriormente azzoppata dai danni ricevuti.

Ha inizio un durissimo combattimento: nonostante la Phoenix disponga di una vera e propria foresta di cannoni a megaparticelle da 450 mm, le navi nemiche (di piccole dimensioni, non superiori ai 100 m di lunghezzA) sono più agili. Inoltre, anche quando colpite in pieno, esse non riportano se non danni lievissimi grazie ad un sistema di scudi e di campi di forza.

Durante il combattimento fra MS, svantaggiato dallo stesso problema, Lang nota per caso un difetto nel campo di forza nemico. Che appare in grado di fermare praticamente qualsiasi tipo di arma a raggi, ma è del tutto inefficace contro i più brutali calci e pugni dei MS. Sfruttando una storica proprietà della serie F9x, Lang abbassa la frequenza di fuoco e la velocità delle megaparticelle dei sistemi d'arma, andando oltre i normali standard di qualità operativa. Così facendo, riesce a colpire i MS nemici, rispetto ai quali la serie F95 si rivela nettamente superiore per velocità e manovrabilità. Non soltanto: lui ed il suo wingman Anders Smitey riescono a raggiungere il ponte di comando di una delle navi, applicando la classica procedura Deikun per l'aggressione alle navi da guerra. Ma mentre Lang sta per scaricare un'intera raffica di megaparticelle sulla nave nemica, i suoi occhi vedono qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. Vede il nemico.
Esseri umani, esattamente come lui. Mentre due MS stanno convergendo sugli F95, Smitey prende il comando delle operazioni e, portata al massimo la tensione di mp all'interno della light saber (nb. evoluzione della beam saber dei vecchi MS, in uso durante la guerra Feudale ed impiegata per la prima volta sull'F91) del proprio F95, sfonda scudi e pareti fisiche della nave, provocandone la decompressione esplosiva.
Nel caos generale, la nave superstite fugge. Il comandante Lassiter riceve l'informazione che i propulsori di curvatura sono tornati on-line, ed ordina l'immediato ripiegamento a tutti i MS. Le perdite si limitano ad una mezza di Mobile Suit danneggiati - ma questo, nelle particolari condizioni operative, rappresenta un potenziale disastro. Lassiter ordina, pertanto, di recuperare e di portare sulla Phoenix quanto più materiale nemico possibile.
Mentre l'ufficiale scientifico Nemecheck inizia la valutazione del materiale di recupero, la Phoenix punta alla massima velocità verso un sistema stellare distante un anno luce, al limite della portata operativa, dove i sistemi ottici della nave hanno identificato un pianeta con atmosfera respirabile ed un paio di giganti gassose. L'uno e gli altri essenziali per provvedere alle riparazioni della nave, a ricostituire le riserve idriche e soprattutto di idrogeno.

Durante il viaggio, condotto in stato di massima allerta a causa della minaccia rappresentata dal nemico sconosciuto, Nemecheck compie una scoperta che lascia tutti a bocca aperta. I MS con i quali sono entrati in contatto non soltanto sono il prodotto di altri esseri umani, come loro... le scritte in alfabeto latino ed in numeri arabi presenti sui rottami li qualifica come parto di altri esseri umani provenienti dalla Terra. E, come se non bastasse, una più approfondita analisi dei sistemi residui, evidenzia un sistema di giroscopi assolutamente inconfondibile, marchio di fabbrica della vecchia linea MS della Deikun Electronics... ebbene sì, con grande sorpresa di tutti, ciò che hanno di fronte sono gli eredi dei Profeti.
Di fronte alla sorpresa collettiva, Lang si ricorda improvvisamente del reperto ritrovato casualmente su Marte. consegna il relativo file alla Bright, che ne inizia le procedure di decodifica, particolarmente complesso a causa della chiave di codifica applicata, la tipica Prophete-key, la cui modalità di decodifica non era mai stata scoperta anche nei tempi d'oro della Federazione.
Le settimane successive procedono senza troppi intoppi, ed anche il nemico sembra scomparso nel nulla. All'arrivo sul pianeta, che Lassiter - in omaggio a Cristoforo Colombo, battezza San Salvador (in effetti, è il primo mondo extrasolare sul quale l'umanità, a quanto se ne sapeva prima della loro partenza, abbia mai messo piede), la seconda sorpresa. Si tratta di un mondo primordiale, con vasti oceani e nessuna forma di vita terrestre. L'atmosfera è appena respirabile, e nell'aria - la cui composizione è prossima a quella terrestre, ma con ridottissima frazione di ossigeno, inferiore al 15%, non è presente nulla che possa rassomigliare a delle forme di vita.
Lassiter ordina di ridurre al minimo l'equipaggio destinato all'esplorazione del pianeta, che viene compiuta solo "per obbligo di firma" e così la permanenza in orbita. Il compito principale degli esploratori è scoprire se l'acqua degli oceani del pianeta sia utilizzabile per l'alimentazione umana. E per instaurare serre idroponiche. La Phoenix è infatti attrezzata per la loro installazione, ma - presupponendo un viaggio di breve durata, non erano state attivate prima della partenza.
L'esplorazione rivela un mondo desolato, sul quale nessuna forma di vita sembra presente... finché, al tramonto del primo giorno, quando le due lune del pianeta campeggiano trionfanti sul cielo privo di nubi, gli esploratori (fra i quali Lang ed il dottor Rooney) si scoprono circondati da migliaia di animali simili a scorpioni, grandi quanto la gamba di un essere umano, che immediatamente iniziano ad aggredirli. Nonostante sembrino animali piuttosto lenti, primitivi e prevedibili, gli esploratori riescono a scampare solo per il rotto della cuffia, ed aprendosi la strada a colpi di beam-rifle. Rientrati e rinchiusi sulla navetta, Rooney fa una scoperta sensazionale. Quelli non soltanto sembrano scorpioni - sono effettivamente scorpioni. Scorpioni di mare, una specie terrestre risalente all'Ordoviciano, e scomparsa da almeno mezzo miliardo di anni. Le prime creature terrestri a disporre di occhi, nonché la specie dominante negli oceani terrestri fino alla comparsa dei pesci e dei vertebrati in generale.
Gli esploratori non hanno il tempo per farsi domande: mentre si stanno interrogando, la loro navetta viene afferrata e trascinata in mare da un polipo colossale, un nautiloide, che li ha scambiati per uno scorpione di mare troppo cresciuto. Lang, imprecando per essere sceso sul pianeta senza un MS (errore che non ripeterà), si arma ed entra in mare iniziando un duello furioso con l'animale, che pur molto più lento e primitivo di lui, dispone di una forza proporzionata alle dimensioni. Alla fine, riesce vincitore del duello con un trucco, proiettando un fascio di luce violentissima negli occhi dell'animale, cresciuto negli abissi ed abituato all'oscurità. Il nautiloide molla la presa, e gli esploratori riescono a scappare. L'episodio ("Capitano Nemo") è stato spesso citato dai paleontologi come un buon esempio di credibile rappresentazione della vita negli oceani dell'Ordoviciano. Ugualmente apprezzato (sebbene drammatizzato ai fini del racconto) l'accurato disegno di scorpioni di mare e nautiloidi.
Rientrati sulla nave, con la buona novella dell'utilizzabilità delle acque del pianeta per ricostituire le riserve idriche - così come delle specie lì viventi per integrare con dosi di proteine nell'alimentazione dell'equipaggio, il comandante Lassiter chiude l'episodio con la domanda, inquietante, destinata a diventare il tormentone della prima parte della serie. Com'era possibile che creature risalenti all'Ordoviciano fossero presenti su un pianeta lontano chissà quanti milioni di anni luce dalla Terra? Quale poteva essere la più razionale spiegazione per un reperto simile?

Terminate le riparazioni, la Phoenix riprende il proprio viaggio. Ma in quale direzione, visto che nessuna cartina in loro possesso riesce a definire con precisione la loro posizione relativa al centro galattico? E, soprattutto, com'è possibile che siano finiti lì?
E' Nemecheck a fornire una spiegazione apparentemente folle, ma in qualche modo razionale.
L'esplosione precedente la partenza ha alterato la stabilità dei circuiti energetici del reattore di curvatura, provocandone il sovraccarico. La risultante è stata un campo di curvatura di intensità notevolmente superiore alla norma, come dimostrato dal tempo eccezionalmente breve (pochi secondi) per percorrere la distanza Luna-Sole (in condizioni normali, la luce percorre la medesima distanza in 8 minuti: anche a velocità massima, la Phoenix avrebbe impiegato 8 min /3, cioé poco più di due minuti e 20 secondi, contro i 10 secondi effettivamente impiegati). Non appena il campo di curvatura artificiale ha interagito con quello naturalmente prodotto dal Sole, si è formato qualcosa di simile ad un transiente pozzo gravitazionale, una struttura fisica teorizzata alcuni secoli prima e mai rilevata, che ha inghiottito la nave facendola fuoruscire in una regione di spazio fortunosamente prossima a quella di ingresso sia per posizione quadridimensionale che per caratteristiche termodinamiche. Probabilmente, queste le conclusioni di Nemecheck, la Phoenix si trova in un'altra spirale galattica: per questo motivo, le cartine spaziali a loro disposizione, frutto della prolungata osservazione astronomica con punto di riferimento terrestre, appaiono inadeguate. L'unica soluzione praticabile è utilizzare i dati di emissione spettrale delle stelle fisse (e quindi ipoteticamente equidistanti fra la Terra e la loro posizione) per identificare le stelle guida (Aldebaran, Antares, Betelgeuse e così via) e quindi la loro posizione relativa rispetto al Sole. Un procedimento che, comunque, impiegherà per settimane il loro computer.
Nulla di preoccupante, da quel punto di vista. Visto che, nella migliore delle ipotesi, la distanza fra loro e la Terra sarebbe tale da obbligare ad un viaggio di centinaia di anni...
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matte
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« Risposta #7 il: 18 Settembre 2007, 11:44:45 »

per avere un'idea degli animaletti con i quali i nostri amici hanno avuto a che fare...

ecco a voi un bellissimo eupteride, altresì noto come scorpione di mare (nb. sarebbe lungo 3 metri...)

http://www.paleoclones.com/images/fossils/large/580.jpg

http://people.hofstra.edu/J_B_Bennington/field_trips/IDEAS_SE_NY_06/IDEAS_SE_NY_06-Images/8.jpg

oh a dire il vero questi simpaticoni sarebbero, con tale aspetto, più propri del siluriano che del devoniano... ma non ho trovato in giro le immagini relative ai loro antenati

passiamo ai nautiloidi...
http://people.hofstra.edu/J_B_Bennington/field_trips/IDEAS_SE_NY_06/IDEAS_SE_NY_06-Images/4.jpg

http://www.karencarr.com/Images/Gallery/2004_gallery_ordovician.jpg
http://static.flickr.com/53/127323828_3421015e42.jpg?v=0
http://static.flickr.com/54/127323829_1c4d3ca27d.jpg?v=0
http://static.flickr.com/44/127323831_bc01563a1f.jpg?v=0

come dire... poveretti Lang e compagni!

più in generale, ecco qualche informazione relativa all'ordoviciano...

http://en.wikipedia.org/wiki/Ordovician
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« Risposta #8 il: 18 Settembre 2007, 13:09:02 »

mazza che brutti... però sai che sushi!!!
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matte
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« Risposta #9 il: 18 Settembre 2007, 14:13:59 »

Stante la possibilità che nessuno dei membri dell’equipaggio possa vivere abbastanza da rivedere la Terra, il capitano Lassiter decide di rendere pubblica la situazione. Inoltre, decide di mettere ai voti il da farsi: continuare il viaggio, consapevoli che potrebbe durare in eterno, oppure cercare il primo pianeta abitabile, e lì fermarsi.
Dopo un lungo ed acceso dibattimento (ep. 6 - “... Per seguir virtute e conoscenza”), il voto di Lindsay fa pendere la decisione verso il viaggio. La giovane Bright, pochi giorni dopo, viene promossa Primo ufficiale della Phoenix, a sostituzione del defunto Landon. La sua prima missione operativa è la discesa, e relativa esplosione, di un pianeta con atmosfera abitabile intorno al quale Lassiter decide di sostare alcuni giorni, per far riposare l’equipaggio (ep 7. Spiders strike back).
L’atmosfera del pianeta è, in effetti, caratterizzata da un’altissima tensione di ossigeno, superiore al 30%, con foreste sterminate, estese su tutto il supercontinente che comprende circa il 75% delle terre emerse. Lang, nuovamente assegnato all’esplorazione, decide di provare il Wave Rider, un add-on per MS che consente loro, almeno in teoria, di entrare ed uscire dall’atmosfera. Rooney, visto il rischio corso durante la precedente esplorazione, non ha potuto partecipare, ed è stato sostituito da Oleg Milchetz, un giovane guardiamarina che, per ordine del capitano, dovrà diventare assistente del dottore, preparandosi - all’occorrenza, a sostituirlo. Il paesaggio è, in qualche modo, impressionante. Le foreste non sono soltanto sterminate, ma in qualche modo monumentali. D’altro canto, nonostante l’altissima tensione di ossigeno, l’atmosfera è tanto densa e carica di umidità da essere pressoché irrespirabile. In effetti, come osserva lo stesso Oleg, il pianeta sembra molto simile alla Terra del Carbonifero. Lassiter, dallo spazio, osserva incuriosito: ancora una volta, un pianeta le cui caratteristiche sembrano ricopiare il passato della Terra... Considerazione che accende una vera e propria lampadina nel capitano, il quale ordina immediatamente a Rooney di analizzare la banca dati della Phoenix alla ricerca delle forme di vita note potenzialmente pericolose per la spedizione. Proprio in quel momento, i nostri fanno la conoscenza con le gigantesche libellule dell’età carbonifera, grandi quando un’aquila reale. Le immagini sorprendono tutto l’equipaggio, che sta assistendo incuriosito all’esplorazione: come spiega Nemecheck, ciò che stanno osservando è assolutamente normale, logica conseguenza dell’altissima tensione di ossigeno. Animali privi di efficaci sistemi di ventilazione e di scambio gassoso - come gli insetti, in presenza di un’atmosfera tanto carica di ossigeno, possono raggiungere dimensioni colossali. Stanno ancora riflettendo su quel problema, quando Lindsay viene aggredita da uno scorpione delle dimensioni di un grosso cane pastore, che la ferisce alla gamba destra con la propria cuspide.
Per metterlo in fuga, Lang gli spara con il beam rifle - prima che Oleg possa fermarlo. Come Nemecheck gli urla dallo spazio - un urlo ovviamente inutile, perché non può certo sentirlo, usare armi del genere in quelle condizioni può avere effetti catastrofici. Difatti, Lang non ha ancora sollevato la mano dal grilletto, che una vera e propria tempesta di fuoco ha già avvolto quell’angolo della foresta. Gli esploratori cercano di ripartire rapidamente, ma è tutto inutile: la navetta è sprofondata nell’acqua dell’immensa palude che costituisce la metà delle terre emerse del pianeta, e per farla emergere dal fango serviranno delle ore. Non resta che una soluzione: Lang sigilla la navetta, e carica tutti i compagni sul proprio MS, cercando di metterli in salvo, allontanandoli dal sito dell’incendio. Intanto, le condizioni di Lindsay peggiorano. Le analisi eseguite sulla navetta prima della fuga hanno rilevato un veleno proteolitico e neurotossico, molto simile a quello degli scorpioni contemporanei - ma fortunatamente anche molto più primitivo. L’organismo umano, complici le diverse decine di milioni di anni che separano quelle creature dal dominio dei mammiferi, dovrebbe essere in grado di combattere autonomamente il veleno di quelle creature - il vero problema è la dose, decine e decine di volte più intensa di quella normalmente inoculata da un animale di quel genere. La puntata si interrompe sul cliffhanger di Lindsay priva di conoscenza e gli esploratori in fuga attraverso le foreste infuocate del pianeta.
Verso sera, un’improvvisa tempesta percuote la palude, e questo contribuisce a spegnere l’incendio. Intanto, gli esploratori hanno trovato riparo sotto le foglie di uno strano boschetto, apparentemente nemmeno sfiorato dal fuoco. Niente di strano, commenta Oleg, esaminando quegli strani alberi più da vicino. Visto che quelli non sono affatto alberi, ma funghi alti quasi dodici metri - e la chitina, che compone la loro parete, è molto più resistente al fuoco della normale corteccia degli alberi. Il suolo della palude è così ricco di detriti organici che qualsiasi cosa vi attecchisca può crescere rigogliosamente, anche soltanto consumando le carcasse animali e vegetali ivi contenute...
La lezione di biologia (del resto molto apprezzata: la International Biological Society ha più volte segnalato positivamente aWttS per l’estrema cura dedicata alla rappresentazione degli ambienti) termina rapidamente, non appena due creature simili a coccodrilli e lunghe oltre cinque metri emergono dall’acquitrino fangoso ed aggrediscono gli esploratori. Fortunatamente, stavolta Lang è pronto a ricacciarle in acqua a forza di smanacciate del Gundam. Si tratta di due anfibi primitivi, che appena rientrati in acqua sono aggrediti e divorati da un altrettanto grosso squalo d’acqua dolce.
Tramite la radio del Gundam, gli esploratori si mettono in contatto con la Phoenix, che trasmette loro l’ordine di restare sul sito in attesa dell’arrivo dei soccorsi, previsto per il giorno successivo. Durante la notte, Lang decide di svolgere la funzione di sentinella - in effetti, non potendo ricorrere alle armi da fuoco, la forza bruta del Gundam sembra l’unica forma di difesa praticabile. E’ mezzanotte, e tutto sembra tranquillo... Per scrupolo, e per annoiare il tempo, Lang decide di eseguire un controllo con i sensori di movimento. Inizialmente, nessun risultato... Ma proprio in quella, Lang si accorge che i medesimi sensori sono regolati su dimensioni pari o superiori a 50 cm di diametro. Un brivido freddo attraversa la sua schiena, quando la manopola di sintonia fine abbassa la sensibilità a 25 cm. L’intera area diventa un albero di natale di punti luminosi, convergenti verso il bivacco. Passando al visore notturno, e raffinando l’immagine al meglio possibile, Lang fa conoscenza con alcune delle più terribili creature dell’epoca carbonifera: ragni grandi quanto la testa di un essere umano adulto. Che, per di più, sembrano operare come una collettività. Appena trasmesso l’allarme, Lang ordina ai compagni di salire a bordo del MS, che viene rapidamente ricoperto da una specie di tunica vivente costituita da centinaia, migliaia di ragni. E non c’è nulla che Lang odi più dei ragni... Esasperato, Lang attiva i reattori del Gundam che decolla sopra quel mondo tanto pericoloso. Mentre stanno volando sulla palude, i sensori del Gundam e quindi gli occhi di Lang rilevano un nuovo segnale: una specie di lampo, poco sopra il punto di atterraggio della loro navetta. Lang decide di attivare la speciale modalità di occultamento dell’F95, e si avvicina con estrema cautela al sito. E quanto vede non gli piace per nulla...
Si tratta di una navetta, sulla quale campeggia uno stemma che, per dei giovani federali, risuona come una pugnalata alla schiena: un simbolo che non viene immediatamente mostrato, con sapiente tocco scenico. Dalla navetta sconosciuta sono usciti due soldati, in inconfondibile divisa grigia, e stanno perlustrando accuratamente lo shuttle lasciato dagli uomini della Phoenix. A complicare le cose, insieme ai nuovi arrivati vi sono due mobile suit, dall’aspetto alquanto preoccupante (ep. 8: The Dark side of the Sun).
La situazione è abbastanza complicata, per non dire disastrata. Non possono comunicare con la Phoenix: lo facessero, probabilmente scoprirebbero gli uni e gli altri. Non possono nemmeno lasciare che si impossessino della loro navetta. Non resta che una cosa da fare: prenderli di sorpresa, prima che possano comunicare con la loro base. Che, per di più, non deve trovarsi molto lontana... La navetta, ad un primo sguardo, non appare attrezzata per viaggiare nello spazio, ed i MS non hanno vernier-jet, risultando quindi inutilizzabili in ambiente spaziale.
Comunque consapevole del rischio, Lang compie la sua mossa. Rilascia la più alta concentrazione possibile di particelle Minowsky, e colpisce con due raggi sparati a stretto giro di termini la navetta nemica ed uno dei due MS. Prima che possa assalire il secondo MS, esplode una nuova tempesta di fuoco, che neutralizza l’occultamento dell’F95. Il secondo MS emerge dalle fiamme per dare battaglia all’Avenger in quello che sembra un vero e proprio inferno. Dopo uno scontro durissimo, Lang ha ragione del nemico. All’arrivo del nuovo giorno, la navetta dei soccorsi raggiunge gli esploratori fra le ceneri di quella che era stata una poderosa foresta: per decine di chilometri, ovunque, non restano che resti fumanti e carbonizzati di piante ed animali.  Quando i soccorritori chiedono che cosa sia successo, Lindsay Bright getta ai loro piedi il frammento mezzo bruciato di una divisa nemica. La giovane non lo sa, ma sta ripetendo al millimetro il celebre gesto compiuto dall’antenato Noah annunciando ad Amuro i misteriosi mandanti dei Ciclopi (vedi Ashes of the War: ep. 4, il volto del nemico). Perché, questi - come allora, sono nuovamente Loro. Sono i nazisti.
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Traduzione Italiana a cura di SMItalia
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