Non sò se immetterla qui...l'argomento incide direttamente sull'animazione ed è di
vasto interesse pubblico L'AGCOM - Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato uno studio conoscitivo sul file sharing,uno studio che mira a fare il punto sulla pirateria online in Italia che è stato ripreso da numerose agenzie.
L'AGCOM - Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato uno studio conoscitivo sul file sharing,uno studio che mira a fare il punto sulla pirateria online in Italia che è stato ripreso da numerose agenzie e in particolare da Punto Informatico che ha
pubblicato una prima analisi del documento indicato come:
Indagine conoscitiva. Il diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica.http://www.agcom.it/default.aspx?message=viewdocument&DocID=3790 Alcuni importanti elementi,che attirano un'immediata attenzione,campeggiano nell'introduzione che può essere
letta nel sito dell' ADUC,Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori.
Esiste un'esigenza di ricostruzione del quadro sul diritto d'autore in Italia, in modo da garantire un prezioso bilanciamento. In particolare, tra la libertà d'espressione, l'equa remunerazione degli autori e un'adeguata tutela dei diritti dei cittadini della Rete.
Tenendo conto della necessità di garantire privacy e accesso alla cultura, in particolare sul web.
L'Italia deve confrontarsi con la realtà delle norme comunitarie,in particolare con il complesso di disposizioni e direttive sulle comunicazioni elettroniche - il CD Pacchetto Telecom - che pur se fra molti se e ma hanno fatto diventare l'accesso a Internet [ veloce] un principio fondamentale dell'ordinamento comunitario [ oltre che un elemento fondamentale della crescita economica di ogni stato]
E' compatibile con questo principio attribuire all'AGCOM,contro la stessa volontà dell'Autorità, il diritto - alla fin fine l'obbligo per legge - di disconnettere gli utenti colti a violare ripetutamente il diritto d'autore.??Come prevede il ben noto Decreto Romani anche in quella sua forma "attenuata" che è stata approvata al termine di una lunga,violenta sollevazione in sede parlamentare e giuridica,di fronte a un provvedimento liberticida,accompagnato da una grande mobilitazione del Web,di privati,citizen,associazioni e gruppi ( nell'indifferenza,e nella disinformazione pubblica ?? )
A fronte - continua nella sua indagine l'AGCOM - ,di una diminuzione del fenomeno della pirateria a mezzo P2P, dal 40 per cento del 2007 al 19 per cento del 2009.
Mentre a crescere sarebbe il numero di abbonamenti a banda larga. Questo potrebbe voler dire, a detta di AGCOM, che la crescita degli abbonamenti broadband allontanerà i cittadini dal P2P, facilitando la vita al mercato dei contenuti digitali legali E aldilà di questo dato.
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Dell'esistenza di seri obblighi tecnici e giuridici nelle pratiche di accertamento di illeciti sulla Rete. Limiti come quelli imposti dalle direttive comunitarie, che escludono l'ipotesi di affidare poteri di monitoraggio ai provider; limiti come quelli sottolineati dai principi a tutela della neutralità della Rete. O della privacy dei cittadini.
In contrasto con privacy e neutrality sarebbero anche quelle che attualmente sono le misure nella lotta alla pirateria, poco adattabili ad un utilizzo all'interno del mercato residenziale a banda larga.
Alcune misure tecniche come il
port blocking,bloccare le porte d'accesso usate per il P2P,
risultano totalmente inefficaci,
basta cambiare la configurazione del client P2P delle porte di rete. Il
content filteringsi blocca o sblocca un contenuto analizzandolo,senza far riferimento alla fonte o altri criteri,
metodo fra i più utilizzati per filtrare l'accesso ai contenuti web, sarebbe in contrasto evidente con i principi a tutela della privacy e della net neutrality Le tecnologie di
Deep Packet Inspection, si filtrano i pacchetti cercando contenuti non consentiti sulla base di determinati criteri
, possono violare - se attuate su larga scala - gli stessi principi di libertà democratica.
L'Autorità si è fatta promotrice della necessità urgente di procedere ad una riformulazione dell'impianto normativo attuale dando un notevole spazio e attenzione alle
licenze collettive estese.
Si tratta di un sistema di adesione volontaria, in virtù del quale gli enti di gestione collettiva negoziano per conto degli aventi diritto la licenza con gli operatori che veicoleranno poi i contenuti digitali su Internet.
AGCOM ha concluso illustrando ciò che sta attualmente accadendo in paesi come la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti, sottolineando come approcci basati su divieti e repressioni non abbiano ad oggi dimostrato particolare efficacia. Soprattutto in un'ottica di garanzia di una giusta tutela sia degli autori che degli utenti. Il documento di AGCOM si è conclude riportando alcune delle teorie sviluppate dal noto professore di diritto di Harvard Lawrence Lessig ( autore di alcuni volumi,pubblicati anche in Italia,Cultura libera.Il futuro delle idee) che ha sottolineato l'importanza di conoscere quelli che sono degli aspetti positivi legati al file sharing.