dIlBino
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« Risposta #75 il: 27 Novembre 2010, 17:42:37 » |
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Va bhe, tanto non ho ancora finito il primo... ^^;;;
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« Risposta #76 il: 18 Marzo 2011, 20:23:59 » |
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Sono disponibili fino al terzo ed in arrivo il quarto... http://www.flashbook.eu/serie-dettaglio.asp?idserie=85Il IV Volume La regione di Kastepo, sul pianeta Both... una landa desolata e inospitale, sottratta al controllo delle Nazioni, priva di legge. Una zona opaca percorsa da ogni sorta di Cavalieri, avventurieri, forze speciali e gruppi di ribelli, ognuno in cerca d’un luogo in cui fuggire, del senso della propria vita, o del semplice profitto, del guadagno, della gloria, della potenza... o della libertà. La regione di Kastepo, oltre le cui fitte coltri di nubi, si celano in volo, sfuggenti e maestosi, i Draghi del Joker, gli organismi viventi definitivi... È qui che si svolgono le vicende dei volumi quattro e cinque di The Five Star Stories, che dopo la guerra di Chorus aprono nuovi grandi scenari, mettendo in scena nuovi personaggi e le loro intricate relazioni. In questo quarto volume spiccano Maas van Rijback, l’austero cavaliere Ruhn del Santo Stato di Cuvalcan, impegnato a indagare il mistero delle carcasse di mortar headd che punteggiano la desolazione di Kastepo. E poi il visconte Hugh von Hitter, all’apparenza un damerino di città, in realtà maschera d’una identità ben più sorprendente; un personaggio che, nei suoi vagabondaggi finirà per incontrare A-T, la misteriosa e affascinante donna alla guida della guerriglia di Kastepo...
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Dio è ovunque ed ha mille nomi, ma non c'è foglia d'erba che non lo riconosca. Siam venuti assieme sulla terra, perchè non spartirne gioie e dolori? Un saggio Sufi. http://www.gundamuniverse.it/blog/
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dIlBino
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« Risposta #77 il: 19 Marzo 2011, 12:29:35 » |
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Sì sì! Ho in giro secondo e terzo da leggere!
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« Risposta #78 il: 22 Marzo 2011, 17:07:19 » |
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Bella intervistona a Yupa, il traduttore di FSS da parte di Animeclick... L'evoluzione dell'animazione e suo arrivo in Italia http://www.animeclick.it/news/27820-intervista-a-yupa-evoluzione-dellanimazione-e-suo-arrivo-in-italia Negli Ottanta l’Italia è stata letteralmente invasa da anime provenienti dal Giappone, che nel Belpaese hanno anche avuto un enorme di successo. Questo afflusso è adesso rallentato. Cosa è successo? E’ terminata la produzione di qualità? C’è una diversificazione di produzione? O semplicemente è l’Italia che ne accoglie sempre di meno? Intanto una precisazione: l’invasione degli anime in Italia era cominciata prima, negli anni Settanta, e un calo si ha già nella seconda metà degli anni Ottanta. Da metà anni Novanta l’afflusso riprende e tra alterne vicende arriva fino a oggi, tuttavia senza mai raggiungere le dimensioni precedenti.Infatti basta fare un piccolo confronto utilizzando l'ampia documentazione dell'Encirobot... http://www.encirobot.com/5info/art-80vs00.asp Il motivo della prima stretta, quella della seconda metà degli anni Ottanta, è molto semplice: gran parte degli anime erano stati vittime di uno spietato fuoco di fila di polemiche, in cui li si accusava soprattutto di essere “troppo violenti”. Di conseguenza R.A.I. e Mediaset (che allora si chiamava Fininvest) si sono limitate a trasmettere i titoli meno passibili di tali accuse, il che significava quindi niente robottoni e niente storie di combattimenti, e più titoli infantili o considerati adatti a un pubblico femminile. Meno guerra e più cuoricini, se vogliamo riassumere. Titoli come Ken il Guerriero, L’uomo tigre, I cavalieri dello Zodiaco o addirittura lo stesso Dragonball (che pure sarà in seguito recuperato da Mediaset) vengono trasmessi da televisioni con una copertura nazionale minore, o dai circuiti televisivi regionali.
Con gli anni Novanta la R.A.I. smette addirittura completamente di trasmettere animazione giapponese, :muro:per ricominciare a farlo solo diversi anni più tardi, ma timidamente, con pochi titoli e molto selezionati. Nel frattempo Mediaset da metà anni Novanta ricomincia a importare animazione giapponese in una certa quantità, ma sottoponendola a pesanti adattamenti, stravolgendo i dialoghi e rimontando o cancellando interi episodii pur di evitare accuse di “diseducatività”, che tuttavia ogni tanto ritornano, anche se non con la stessa intensità che negli anni Settanta. In tutti questi anni in Giappone la produzione di animazione è costantemente andata aumentando in termini sia di quantità che di qualità, e a tutt’oggi vengono prodotte decine di serie nuove all’anno, per limitarci solo all’ambito televisivo. C’è stata una diversificazione, con titoli indirizzati praticamente a ogni fascia di pubblico: bambini, adolescenti, famiglie, giovani adulti, appassionati d’animazione, e così via. Molti dei titoli indirizzati a un pubblico non infantile sono arrivati anche in Italia, nella seconda metà degli anni Novanta, sia per lo home video che, in seguito, su circuiti televisivi come MTV o, più di recente, RAI4. Tuttavia, in termini numerici, raggiungono un pubblico di gran lunga più ristretto rispetto a quello Mediaset e R.A.I. La grossa differenza tra la prima ondata dell’animazione giapponese in Italia e la situazione attuale, è che la concorrenza internazionale s’è fatta più consistente e agguerrita. Negli anni Settanta e Ottanta la produzione di animazione televisiva giapponese era enormemente più avanti, in termini di qualità e quantità, rispetto a quella statunitense, mentre quella europea era pressoché inesistente. I giapponesi non avevano concorrenza, e la loro animazione, in Europa e in Italia, riempì un vuoto, anche in termini di esigenze narrative di un pubblico giovane che aveva fame di storie che, fino a quel momento, l’animazione nostrana non era riuscita a raccontare.Ma oggi non è così!!Rango è in Città
L’idea che si ha in Giappone dei cartoni animati è molto diversa da quella italiana. Qui si pensa che quel tipo di programma debba essere guardato solo dai bambini. Invece in Giappone l’anime ha un pubblico anche adulto. Esistono cartoni pensati e creati esclusivamente per “non-minori”. Come mai c’è questa differenza culturale?( Io personalmente credo sia diversa da una certa idea Americana in effetti) Si tratta di una domanda posta spesso, parlando di animazione e Giappone, ma di solito è stata affrontata invocando motivazioni puramente culturali, che però secondo me son troppo vaghe e spiegano poco.
Io credo le differenze siano primariamente di ordine storico. In Giappone l’animazione televisiva s’è sviluppata soprattutto come versione su schermo dell’enorme produzione fumettistica locale. E allora dovremmo chiederci come mai il fumetto ha avuto così successo in Giappone. Ha avuto successo perché, dopo la II Guerra Mondiale, era l’unica industria culturale che un paese stremato dallo sforzo bellico e dalla sconfitta potesse permettersi. L’animazione venne di seguito, perché anch’essa era un prodotto cinematografico a basso costo, l’unico con cui il Giappone potesse competere, domesticamente, coi titoli televisivi e cinematografici importati dagli Stati Uniti, da Hollywood. Coi decenni quei bambini, che negli anni Cinquanta e Sessanta consumavano fumetti e animazione in gran quantità, crebbero, e manga e anime crebbero con loro, adattandosi ai gusti di un pubblico prima adolescente e poi adulto.
La crescita degli anime da un prodotto infantile a un prodotto (anche) per adulti avvenne quindi gradualmente, e per questo fu percepita come naturale e ovvia.Poi va comunque fatta una precisazione, e cioè che anche in Giappone i titoli più di successo restano quelli indirizzati a un pubblico infantile, massimo adolescenziale, e poi per famiglie. I titoli per adulti spesso sono destinati a un pubblico molto di nicchia, un pubblico assai specializzato, anche molto fanatico, un pubblico di nerd che, a torto o a ragione, non è necessariamente compreso o ben visto dalla gran massa della popolazione. Esattamente l'orario serale è pieno di anime ONLY for Fan...fra i quali molti che vanno per la maggiore.. Continua... qui sotto.. http://www.animeclick.it/news/27820-intervista-a-yupa-evoluzione-dellanimazione-e-suo-arrivo-in-italia
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« Risposta #79 il: 17 Dicembre 2012, 16:45:32 » |
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Dopo l'annuncio pubblicato sullepagine di Animeclick credo opportuno far risalire questa discussione finita un pò troppo in fondo.
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« Risposta #80 il: 13 Gennaio 2018, 16:14:03 » |
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DUE ANNI DOPO l'uscita del XIII volume di Five Star Stories.è.arriva l'annuncio che il XIV volume dedicato alla serie sarà messo in vendita il prossimo 14 febbraio 2018. L’annuncio è stato publicato sull’ultimo numero della rivista Newtype ( Kadokawa Shoten) su cui il manga è serializzato dal 1986. Proseguita con ritmi intermittenti fino al 2006, la publicazione del manga è ripresa nel 2013 interrompendosi varie volte, influenzata dal lavoro di Mamoru Nagano sul progetto Gotchimade, un anime da lui stesso diretto, disegnato, sceneggiato, che Nagano ha voluto successivamente integrare all’interno di Five Star Stories. Il XIII volume della serie era uscito nell’estate del 2015, otto anni dopo l’uscita del XII volume che aveva venduto ben mezzo milione di copie. Le pubblicazioni del manga sono riprese nel febbraio 2016. Per quanto riguarda la Flashbook Edizioni, che ha proposto tutti i dodici volumi precedenti. Si è atteso inutilmente l'uscita del XIII volume, uscito nel 2015!. Sembra che le questioni siano parecchie: Claudia Saetti, attuale coordinatrice editoriale di Flashbook, ha espresso, in una recente intervista, alcune perplessità legate all’atteggiamento delle controparti giapponesi ” Eh lo vorremmo sapere anche noi…. Come già spiegato in varie occasioni non è nostra intenzione interrompere la serie infatti è stata inviata già da mesi e mesi la nostra offerta all’editore… ma nonostante i nostri numerosi solleciti non ci hanno ancora dato una risposta. Un po’ di nervoso lo abbiamo anche noi eh…”L'intervista integrale potete trovarla qui http://mangadb.altervista.org/intervista-flashbook-annuncio/
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« Risposta #81 il: 07 Marzo 2018, 10:42:22 » |
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Ho avuto modo di dare una buona occhiata a questo ultimo numero - la cui uscita è stata anche accompagnaa da varie iniziative, non solo modellistiche - e devo dire che ne sono stato un pò deluso, il tratto mi sembra diverso dalle opere precedenti, troppo. Nagano stà forse chiedendo troppo ai suoi lettori con questo ri orientamento della sua opera Sotto la copertina del numero di Newtype uscito il mese scorso dedicato proprio a Five Star stories
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« Risposta #82 il: 19 Maggio 2018, 16:10:08 » |
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Ahem... Punitomi per la dimenticanza aggiorniamo la nota: Flashbook Edizioni ha annunciato attraverso la propria pagina Facebook l’intenzione di RIPRENDERE le publicazioni di Five Star Monogatari (The Five Star Stories). Più esattamente le publicazioni ripartiranno a settembre 2018, con la presentazione del XIII volume della saga ambientata in un sistema solare, lontano, lontano
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« Risposta #83 il: 16 Agosto 2018, 17:42:44 » |
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Nell'attesa di qualche particolare in più sull'edizione italiana del XIII volume dell'edizione italiana - in particolare di chi ne sia stato il traduttore - abbiamo recuperato una immagine della cover dai cataloghi del mese scorso.... L'elemento interessante è l'indicazione del prezzo che secondo i cataloghi sarebbe di ben 9,90 Euro! Altre fonti smentiscono però
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« Ultima modifica: 16 Agosto 2018, 17:46:45 da Debris »
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