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Autore Topic: Continuity  (Letto 2009 volte)
hroixeef
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Non devo aver paura. La paura uccide la mente.



Nuovo messaggio
« il: 19 Maggio 2008, 08:55:45 »

Cercando la timeline dell'Uomo Ragno mi sono imbattuto in questa bella definizione di canon e non canon della Marvel... quanto e' applicabile al Gundam Universe?

http://www.uomoragno.org/index.htm
DEFINIZIONE GENERALE
La Continuity è la Storia Ufficiale di un universo narrativo.
Contenendo in sé l'idea di uno sviluppo temporale, la Continuity è ovviamente possibile solo all'interno delle narrazioni seriali, e indica un flusso di eventi concatenati in cui ciò che viene narrato diventa una Causa che provoca Effetti nello sviluppo futuro della narrazione.
In sostanza la Continuity è un gioco che si sviluppa in base a un tacito accordo tra narratore e lettore: per entrambi ogni evento narrato è realmente accaduto e fornisce una solida base per lo sviluppo degli eventi futuri. Oltre che efficace mezzo di fidelizzazione dell'acquirente (dal punto di vista editoriale), la Continuity è il migliore strumento per ricreare nella mente del lettore l'idea che gli eventi narrati siano "veri", in quanto strutturati in base alle dinamiche proprie della vita reale.
 

È stata quindi coniata l'espressione “Fuori Continuity” per indicare l'incongruenza di un evento narrato in relazione alle cause poste nella Storia Ufficiale. Un’incongruenza si verifica automaticamente non appena un autore aggiunge al serial una nuova storia utilizzando le caratteristiche base di un personaggio ma ignorando (volontariamente o involontariamente) alcuni presupposti del passato raccontate dagli autori che l'hanno preceduto.
A questo punto si pone un delicato problema di sostanza. Il personaggio che appare simile nella forma esteriore al personaggio omonimo, ma che non condivide lo stesso passato, non è di fatto la stessa entità. Ciò che rende unica e sostanziale un'entità è il suo passato unico e irripetibile. Per cui, il personaggio "Fuori Continuity" è un personaggio omonimo che ha legittimità di esistenza, ma che vive in un flusso spazio-temporale diverso, un altro Universo che diventa affluente del tronco principale della Storia Ufficiale.
Ecco perché si parla anche di un Multiverso, ovvero un Universo di Universi.
LA CONTINUITY MARVEL
La Continuity Marvel è la Storia Ufficiale dell'universo narrativo creato nel 1961 (ma con radici negli anni ’40) dalla casa editrice statunitense Marvel Comics, grazie all'opera creativa di Stan Lee e Jack Kirby.
Perché abbiamo parlato di “Storia Ufficiale” e non semplicemente di “Storia"? E cosa rende "ufficiale" (o "canonico") un evento narrato?
Innanzitutto occorre dire che gli eventi narrati non sono eventi veri e propri, ma "narrazioni degli eventi", ossia testimonianze scritte. Sono, per utilizzare un paragone ecclesiastico, dei "Vangeli", che differiscono l'uno dall'altro per l'interpretazione soggettiva dei suoi compilatori. Come è ovvio la soggettività implica diversi punti di vista su un medesimo accadimento, e ciò porta inevitabilmente a delle incongruenze, reali o apparenti. (È per questo motivo che, ad esempio, la Chiesa Cattolica ha bisogno di Concili nei quali decidere quale Verità può essere condivisa dalla Comunità che li adotterà come proprio punto di riferimento.)
Come si applica questo esempio al Multiverso Marvel? A stabilire il flusso principale degli avvenimenti concorrono varie cause. Innanzitutto la volontà degli autori, che decidono spontaneamente (o per una direttiva editoriale della dirigenza Marvel Comics) di rendere la propria narrazione "parte integrante" della Storia Ufficiale, agganciandosi a eventi precedentemente accaduti.
Esiste poi un secondo fattore, ossia l'attenzione del lettore, che diventa automaticamente garante della Continuity stessa, che accetta o contesta gli eventi narrati perché assecondano o contrastano la Storia stabilita in precedenza come canonica. Attraverso il feedback (ad. esempio la pagina della posta di un albo, le liste di discussione su Internet, etc.), si crea un rapporto biunivoco tra autore e lettore e quindi la Continuity prende vita e si sviluppa in base a questo delicato equilibrio.
 
Per tornare alla domanda, una storia è "canonica" essenzialmente per due motivi.
Il primo motivo, il più ovvio, è questo: una storia è canonica se la Marvel Comics decide che lo è. L'ultima parola spetta al gruppo creativo Marvel, perché chi ha in mano il futuro degli eventi ha in qualche modo in mano anche il suo passato.
Ma il secondo motivo ha ragioni più astratte e teoriche, e trascende la volontà della Marvel, perché in base a un principio di coerenza interna proprio di ogni gioco, se si gioca attenendosi alle regole “si è dentro”; se si inventano nuove regole “si è fuori” e si dà vita a un gioco che possiede un'essenza diversa.
Per questa “coerenza interna”, astratta e inafferrabile, la Continuity potrebbe anche fare a meno di un’autorità esterna che la convalidi, e la sua stessa esistenza perdurare oltre le intenzioni dei creatori, perché – come in ogni gioco – i giocatori possono anche alternarsi o scomparire ma l'essenza del gioco rimane intatta.
 
Tenere le fila di un universo narrativo così vasto e longevo come quello Marvel comporta dei problemi di coerenza. Spesso quindi i narratori si trovano costretti a ricucire dei veri e propri “strappi” di logica e di continuità commessi da qualche autore prima di loro. L’espediente per “ricucire” la Continuity è giustificare gli eventi apparentemente incoerenti attraverso la voce dei personaggi del racconto. Una spiegazione, per quanto suoni assurda o inverosimile al comune buonsenso, diventa valida e coerente se i personaggi di quell'Universo la ritengono valida e coerente. Questa è una vera e propria necessità “filosofica” per la Continuity. Altrimenti, innescando il criterio soggettivo per cui un’autorità esterna dovesse convalidare la credibilità delle soluzioni narrative, a partire dall’esistenza stessa di esseri con poteri super-umani l'intero Universo Marvel risulterebbe improbabile e infondato a seconda dell’osservatore giudicante, narratore o lettore che sia.

Ma esiste la possibilità di una "modifica" degli eventi storici? Questo è uno dei grandi problemi che ha sempre angustiato editori, narratori e lettori. A questo scopo è stato introdotto lo strumento narrativo della Retcon (Retroactive Continuity). Esistono due forme di Retcon:
1) La Retcon Aggiuntiva, che consiste nel narrare eventi trascorsi aggiungendo particolari inediti che non contrastano con il flusso di eventi canonici, consentendo così di impostare nuove premesse per nuovi, moderni, spunti;
2) La Retcon Trasformativa, che altera alcuni particolari per aggiornare situazioni storiche divenute obsolete (come spostare in avanti la data di nascita di un personaggio per giustificare la sua attuale giovinezza).
La Retcon Trasformativa è sempre un grave problema per la continuity, ma con il Rebooting (l’azzeramento, la cancellazione, il rinnovamento radicale del passato di un personaggio) si commette invece un vero e proprio atto a danno dell’integrità dell’universo, perché si tratta di una revisione imposta senza una spiegazione narrativa interna. Per un cultore della Continuity ogni rebooting è in sostanza un atto di costruzione di universi alternativi.

Ecco allora all’opera due forze che si contrappongono costantemente all’interno della fragile esistenza di un universo narrativo in evoluzione: una forza Centrifuga, determinata dalle esigenze dell’Editore (e degli Autori), e una forza Centripeta, incarnata dai Lettori che si fanno portavoce del rispetto della Continuity.
Queste due forze per natura tendono verso opposte direzioni e spesso vengono in conflitto, ma sono entrambe legittime e necessarie. Anche il parere del Lettore è legittimo, in quanto i personaggi non sono realmente degli autori che li creano, ma dei lettori che con la loro immaginazione danno loro una consistenza reale.

Per portare avanti il gioco della Continuity esistono delle spontanee associazioni di lettori che ne seguono gli sviluppi, con un occhio attento al passato e alle incongruenze del presente. Questi lettori non hanno nessuna investitura ufficiale, ma si propongono come una sorta di "organo laico di vigilanza", la cui importanza o autorevolezza è determinata dalla serietà del proprio lavoro. Il più importante gruppo è quello che fa capo al Marvel Chronology Project, fondato da Russ Chappell, che vigila pur mantenendosi in qualche modo “subordinato” all'autorità della dirigenza creativa della Marvel Comics. Un recente acquisto della Marvel Comics è Jeff Christiansen, un appassionato divenuto una vera autorità nel campo della storia Marvel con la pubblicazione dei suoi Handbook sui personaggi.
I "VERI CREDENTI"
Un Vero Credente, definizione che Stan Lee adoperava spesso con affetto per definire i fan della “Casa delle Idee”, è innanzitutto un cultore della Continuity Marvel, perché vede in essa l’essenza, l’anima, la qualità peculiare che ha contraddistinto la Marvel dalle altre case editrici.
 

MANIFESTO DEL VERO CREDENTE

1) DEFINIZIONI BASE. Con “Spirito Marvel” si intende l’aderenza affettiva ai personaggi legati alla Continuity Marvel, la caratteristica che ha reso unica e peculiare la Marvel Comics degli anni della fondazione. Con il termine “Continuity Marvel” si intende il flusso narrativo di eventi in progressione coerente che riguardano l’Universo, denominato 616, avviato nel 1961 ad opera di Stan Lee & Jack Kirby.
2) PRINCIPIO DI NON-IDENTITÀ. Pur nella consapevolezza del legame intercorrente, l’Universo 616 e la Marvel Comics sono due entità distinte, una astratta l’altra concreta, con principi e necessità differenti. L’Universo 616 è divenuto patrimonio intellettuale comune per stessa volontà dei suoi creatori e vive di vita autonoma nell’immaginazione dei lettori.
3) PRINCIPIO DI INTERFERENZA. In virtù del suo status di patrimonio intellettuale comune, mentre la Marvel Comics può mutare forma, membri e statuto interno secondo criteri imponderabili, qualsiasi trasformazione dell’assetto dell’Universo 616 può venire legittimamente sottoposta al vaglio critico da parte dei lettori.
4) PRINCIPIO DI REALTÀ NARRATIVA. Il rispetto della Continuity dell’Universo 616 è il ricordo e la rievocazione delle Relazioni Interpersonali intercorse fra i personaggi di Terra 616 fino a quel momento. Questa rievocazione conferisce all’evento narrato lo status di “fatto realmente accaduto” e decreta la “canonicità” di una storia.
5) PRINCIPIO DI NON-CONTRADDIZIONE. Sebbene a prima vista una narrazione possa sembrare parte dell’Universo 616, per il solo fatto di contraddire gli eventi narrati in precedenza tale storia se ne pone automaticamente al di fuori, andando a costituire un universo alternativo, a meno che una storia successiva non dimostri la sua legittima appartenenza a Terra 616 con una spiegazione che venga avallata, tramite la narrazione stessa, da almeno uno dei personaggi di Terra 616.
6) PRINCIPIO DI ELASTICITÀ TEMPORALE. Il trattamento narrativo del Tempo, come l'invecchiamento discontinuo dei personaggi o la mole di avvenimenti concepibili per un singolo personaggio, non è un fattore in grado di creare fratture nella concatenazione degli eventi e quindi nella coerenza dell’Universo 616. La rimozione immotivata di Relazioni Interpersonali fra Personaggi costituisce invece uno strappo nella concatenazione degli eventi e costituisce l’intromissione illegittima di un’autorità esterna che si muove al di fuori delle regole dimensionali dell'universo concepito.
7) PRINCIPIO DI NON INGERENZA ESTETICA. La Continuity Marvel – di per sé – non costituisce un ostacolo per: a) La Qualità delle storie; b) Le esigenze artistiche degli Autori della Marvel Comics; c) L'afflusso di Nuovi Lettori; in quanto essa è basata semplicemente sulla non-contraddizione di eventi precedenti e non prescrive minimamente come debbano essere raccontate le storie.
8 ) DEFINIZIONE DI VERO CREDENTE. Viene definito un Vero Credente chiunque, a prescindere dal ruolo che ricopre (interno o esterno alla Marvel Comics), e a prescindere dell’esperienza che ha della Continuity, avverta la prosecuzione coerente dell’Universo 616 come esigenza assolutamente prioritaria rispetto alle singole storie narrate e a qualsiasi altra esigenza esterna all’universo stesso.
9) RUOLO DI UN VERO CREDENTE. Il ruolo di un Vero Credente è quello di incarnare la forza Centripeta che stimola autori e lettori allo sviluppo coerente della Continuity dell’Universo 616. Tale coerenza, che si pone come Modello Utopico di Riferimento, si oppone alla forza Centrifuga posta in essere dal naturale mutamento dei tempi, dei gusti, delle mode. I Veri Credenti si oppongono quindi, per scelta di ruolo, alla rassegnazione nei confronti delle trasformazioni dettate dai mutevoli gusti del pubblico, e che esulano da un coerente sviluppo delle premesse narrate.
10) IMPEGNO DI UN VERO CREDENTE. I Veri Credenti sono tali perché incarnano lo Spirito Marvel e tengono viva la fiamma dell’Universo 616: a loro - per scelta autonoma e consapevole - non è dato minare i fondamenti definiti in questo decalogo per ragioni di opportunismo dialettico. Possono riflettere dei dubbi nel proprio intimo, ma pubblicamente sono tenuti ad assumere l’atteggiamento che li rende tali. Ogni atteggiamento “con riserva” per definizione li esautora dal ruolo.

http://www.uomoragno.org/index.htm
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